Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: ginny090    25/03/2017    1 recensioni
Come stanno vivendo Ron e Hermione otto anni dopo la caduta di Voldemort? E Harry e Ginny? Beh se una delle due coppie è più che felice, non si può dire altrettanto per l'altra... almeno non inzialmente. Presenti anche James Sirius e altri personaggi come Dean/Demelza.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, James Sirius Potter, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Luna/Rolf, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note Autore: Qualche giorno fa mi è tornata la voglia di scrivere, ma invece di una nuova FanFic sono finita per scrivere un nuovo capitolo per questa mia storia. La prima parte è un dolce momento Dean/Demelza (unica coppia immaginata da me). Nella seconda tornano Ron/Hermione e Harry/Ginny e un altro mio amato personaggio di HP. Ogni commento è come sempre apprezzato. PS: Per il titolo ho preso spunto dal terzo libro di Harry Potter dove il primo e l'ultimo capitolo hanno lo stesso titolo con la sola aggiunta di "Ancora".

Capitolo 6: Ancora una
cena tra amici.

Dean non diede peso alle risatine dei due suoi amici, ne a quelle ultime parole pronunciate da Ron, ma quel suo "lo scoprirai molto presto" non sarebbe potuto essere più vero. Egli se ne accertò appena venti minuti dopo, quando finalmente ritornò a casa dalla pizzeria. Dean aprì la porta dell'appartamento e cercò Demelza in quella che ormai era diventata la loro casa da più di due anni. La ragazza era andata a vivere lì da lui dopo due anni di felice frequentazione. Era stata lei a trasferirsi perché quel quartiere di Londra, era più vicino a Diagon Alley dove entrambi lavoravano. Inoltre, l'appartamento con il suo open space, le due camere da letto, il ripostiglio e un piccolo balcone non era ne troppo grande ne troppo piccolo. Perfetto per loro. Inizialmente, Dean aveva abitato lì con il suo migliore amico Seamus, ma tre anni fa, Seamus se n'era andato per andare a vivere e lavorare a Glasgow, città dove risiedeva anche la sua famiglia. L'appartamento nonostante l'arrivo di Demelza non era cambiato molto, era semplicemente diventato un po' più femminile. Era stato proprio lui a fare la modifica più grande, trasformando la vecchia camera di Seamus in uno studio. Dean chiuse la porta d'ingresso e chiamò Demelza. 

"Dem, sono io. Ho la tua pizza quattro stagioni." Nessuno rispose. Nonostante la TV fosse ancora accesa, il soggiorno era deserto. Egli poggiò la pizza sul bancone della cucina, spense la TV e si levò la giacca. 
"Dem, tesoro dove sei?" Chiamò ancora lui mentre si dirigeva verso il corridoio che conduceva alle altre stanze della casa. Fu allora che sentì dei singhiozzi provenire dal bagno. Stava piangendo di nuovo. Quella era la seconda volta in meno di due ore e sì, Demelza era una ragazza sensibile, ma quello era troppo anche per lei. Dean aprì la porta. Demelza era seduta sul pavimento, teneva qualcosa su una della mani, ma egli non riusciva a vedere bene cosa fosse. La sola cosa visibile erano i suoi occhi rossi e gonfi. In un secondo l'esasperazione di Dean si trasformò in preoccupazione. 
"Dem, cos'è successo? Ti prego dimmelo, perché adesso mi stai davvero spaventando." Disse andandole vicino. Fu allora che lei alzò la testa per guardarlo e mostrargli ciò che teneva in mano: un test di gravidanza.

"È positivo." Disse soltanto. Dean sapeva bene cosa quello significasse. Entrambi provenivano da famiglie Babbane. Se si fossero trovati ancora in periodo di guerra, loro sarebbero stati tra le coppie più ricercate da quelli del Censimento dei Nati Babbani. 
"Sei incinta?" Lei annuì e fu allora che egli capì che le sue erano lacrime di gioia. Ci fu un piccolo momento di silenzio in cui Dean non disse e fece niente, ma alle fine, l'abbracciò e la baciò finché entrambi non furono senza fiato. "Stiamo per avere un bambino." Disse prima di baciarla un'altra volta. Quando finalmente si staccarono lei sorrise.
"Sì, stiamo per avere un bambino." Confermò lei. Demelza era chiaramente felice per la sua reazione positiva. Lui l'abbracciò ancora. Fu solo allora che Dean si ricordò della frase detta da Ron e capì cosa le risate dei suoi due amici significassero.
"Oh, che bastardi!" Egli esclamò. Demelza si staccò da lui e lo guardò interrogativamente. 
"Chi? Di chi stai parlando?" Domandò lei.

"Beh è una lunga storia, ma posso raccontartela mentre mangi la tua pizza e tu magari puoi dirmi da quant'è che avevi il sospetto di essere incinta. O sei andata a comprare il test mentre io prendevo la pizza?" 
"No, non l'ho preso adesso. Ce l'avevo nella borsa da un po', ma non ho avuto il coraggio di usarlo fino a sta sera, dopo aver realizzato che le cose stavano degenerando e che ormai ero in ritardo con il mio ciclo da troppo tempo." Dean annuì, poi l'aiutò ad alzarsi e i due finalmente uscirono dal bagno. "Con l'arrivo di questo bambino la seconda camera da letto non potrà più essere il tuo studio."
"Lo so, ma la nostra camera è grande. Io potrei ricavare un piccolo studio da lì."
"Si è vero è grande e penso che potresti." Dean avrebbe voluto fare una battuta sul fatto che, per una volta, lei avesse subito concordato con lui, ma finalmente Demelza era ritornata ad essere di buon umore, così non lo fece. "Pensi che Ginny sia ancora sveglia? Lo so che è tardi, ma..."

"Oh, io penso che ci siano buone probabilità che sia ancora sveglia." Lei annuì prima di dirigersi verso il loro piccolo camino. Raccontare alla sua amica questa buona notizia attraverso un caminetto non era certo il massimo, ma al momento, Demelza voleva solo dirlo a qualcuno e non le interessava il modo con cui l'avrebbe fatto. 
"Ehi, ma che mi dici della pizza? Ormai sarà pure fredda. Vuoi che te la riscaldi?" Chiese lui.
"Scusa Dean, ma ora non mi va proprio." Dean la guardò sorpresa, poi scosse la testa mormorando qualcosa contro le donne incinte.

Circa tre settimane dopo quella sera, Hermione camminava avanti e indietro per la cucina, controllando che tutto fosse a posto. Per quanto negli anni fosse riuscita a migliorare le sue abilità culinarie, in quel campo spesso si sentiva ancora insicura. Diciamo semplicemente che era contenta che saper cucinare non fosse uno dei requisiti richiesti mentre si trovava ad Hogwarts. Quel pomeriggio Hermione aveva già dovuto buttare il suo primo tentativo perché troppo bruciato. Quando Ron comparve dall'altra stanza, egli non sapeva se ridere o preoccuparsi per lei, ma considerando che era incinta optò per la seconda opzione.
"Hermione rilassati. Questa è solo una semplice cena con Harry e Ginny. Stai iperventilando e nel tuo stato non so quanto questo ti faccia bene." Disse lui, prima di andarle vicino.
"Sto bene, Ron e lo so che questa serata non è niente di speciale, ma è anche da tanto che non vengono a magiare qui da noi. Questa è la prima cena a casa nostra da quando James è nato e io vorrei semplicemente che tutto fosse perfetto." Ron sentendo quelle parole, questa volta, non poté non ridere.

"Che cosa?" Chiese lei, distogliendo per la prima volta gli occhi dalla sua Shepard's Pie.
"Niente, è solo che questo fatto di voler sempre dare il massimo è così tipico di te." Lei iniziò a controbattere, ma Ron la prese tra le braccia e la baciò prima che potesse continuare e dopo un'iniziale sorpresa, Hermione si arrese rispondendo al bacio con ardore. 
"Hai apparecchiato la tavola?" Chiese Hermione, dopo che finalmente le loro bocche si staccarono l'una dall'altra.
"Si, l'ho fatto, ma se non ti fidi puoi sempre andare a controllare."
"No, no mi fido. " Asserì Hermione, ma mentre lo diceva non poté non mordersi il labbro inferiore. "È solo che te l'ho detto, voglio che questa sera tutto sia perfetto." Aggiunse lei e scusandosi si diresse a controllare il tavolo. Ron alzò lo sguardo verso l'orologio, mancavano ancora una diecina di minuti all'arrivo di sua sorella e del suo migliore amico. Egli pregò che i due si spicciassero. 

"Sei sicuro che James starà bene dai miei genitori?" Chiese Ginny a Harry, mentre camminavano, mano nella mano, in direzione della casa di Ron e Hermione. "Non credi che occuparsi anche di lui oltre che di Victorie e Dominique sia un po' troppo?"
"Starà bene. Inoltre i tuoi genitori hanno cresciuto sette figli, Ginny. Sono più che sicuro che possano gestire tre nipotini insieme." La rassicurò lui.
"Lo so che li possono gestire è solo che questa sarà la..."
"La prima notte che James non dorme a casa con noi." Concluse Harry per lei. Ginny annuì. "Mentre eravamo alla Tana ci ho pensato anch'io, ma prima o poi sarebbe dovuto succedere. E in questo modo non abbiamo alcun tipo di obbligo fino a domani mattina. Non è forse meglio così?"
"Si, lo è. E hai ragione, James starà più che bene dai miei." I due erano arrivati finalmente davanti al portone d'ingresso del palazzo dove Ron e Hermione abitavano. Harry suonò il citofono più volte.
"Comunque sei carina quando fai la mamma apprensiva."
"Io non faccio la... oh dio hai ragione! Sono proprio come mia madre. Sono diventata apprensiva. Come fai a sopportarlo?" Harry le diede un piccolo bacio.
"Perché ti amo e perché è una cosa perfettamente normale."

Nonostante tutte le preoccupazioni ed ansie di Hermione - davvero ingiustificate - il suo secondo tentativo culinario fu un successo. La cena fu splendida e come ogni volta i quattro si divertirono molto a chiacchierare del più e del meno. A metà della serata Ginny comunicò a suo fratello e Hermione di essere andata a parlare con Dean riguardo quella sua offerta di lavoro nella sezione sportiva della Gazzetta del Profeta. Lei e Dean aveva concordato che non aveva senso che iniziasse a lavorare adesso che era nuovamente incinta, ma egli le aveva assicurato che in seguito sarebbe stato più che felice di prenderla part-time.
"Part-time? E a te sta bene?" Chiese Hermione.
"Beh, con due bambini si, penso che sia la soluzione migliore e poi in seguito si vedrà."
"Con questo tuo nuovo lavoro pensi di potermi procurare i biglietti gratis per le partite dei Cuddly Cannon?"
"Ronald!" Esclamò Hermione, mentre Ginny ed Harry ridevano.
"Che c'è? Io ho solo chiesto!"  

La cena di Hermione si concluse con ben due tipi di dolce il Pudding al cioccolato e la Torta alla Melassa, che decisero di mangiare comodamente seduti sul divano. 
"Ok, ora che siamo finalmente al dolce devo chiedertelo, Ron. Quanto era in ansia Hermione prima che noi arrivassimo?" Chiese Harry, prima di sorridere affettuosamente alla sua amica.
"Parecchio, ma se ci penso credo di aver sopportato anche di peggio e anche tu Harry. Ricordi il giorno prima dei G.U.F.O. ad Hogwarts?"
"Si, lo ricordo perfettamente." Disse Harry, con un brivido.
"Oh quello era niente!" Intervenne Hermione. "Perché non chiedete a Ginny del giorno prima dei M.A.G.O. quando per esasperazione mi ha lanciato una Fattura Orcovolante." La Rossa intenta a bere del succo di zucca per poco non si strozzò.
"Che cosa?" Harry e Ron esclamarono spostando lo sguardo su Ginny. La ragazza non poté non lanciare un'occhiataccia alla sua amica prima di rispondere. 

"È stata la prima ed unica volta." Si difese. "Contro di lei." Aggiunse poi alla vista dello sguardo perplesso e decisamente divertito del marito. Egli ancora faticava a dimenticare di quella volta in cui per poco non si faceva arrestare per averne scagliata una contro un giornalista. "E comunque io me ne sono pentita l'attimo dopo."
"Vero." Confermò Hermione. "E poi ancora oggi sono convinta di essermelo meritato. Quel giorno ero davvero fuori controllo. Harry hai mai ricevuto una delle sue famose fatture?"
"No, non ancora." Ma era ancora in tempo per quello. Egli ancora non le aveva detto come aveva deciso di chiamare il loro bambino se fosse stato un'altro maschio. I pensieri di Harry furono interrotti da alcuni rumori provenienti dal pianerottolo. Qualcuno stava bussando alla porta.
"Stavate aspettando qualcun'altro?" Chiese Ginny. Sia Ron che Hermione scossero la testa. Il Rosso si alzò per andare a vedere chi fosse.

"Ciao Ron. Il portone era aperto. Come stai?" 
"Luna sei tornata!" Disse Ron abbracciandola calorosamente. Nessuno vedeva più la ragazza da quell'apparizione lampo nel weekand in cui lui e Hermione si erano sposati.
"Sono felice anch'io di vederti." Disse lei con il suo solito tono allegro.
"Luna!" Esclamò Ginny alzandosi per andare ad abbracciare la sua più cara amica. "Quando sei tornata?" 
"Poco fa. Stavo per venire a cercarti a casa tua, ma poi i Nargilli mi hanno consigliato di venire qui." Disse lei prima di salutare anche Harry e Hermione. "Ad ogni modo, io ho una splendida notizia."
"Hai finalmente trovato Ricciocorno Schiattoso?" Chiese Ginny. Il fatto che le avesse fatto quella domanda senza nemmeno un briciolo di sarcasmo era la dimostrazione quanto la loro amicizia si fosse consolidata negli anni.
"Beh, non così splendida, ma stai per diventare la mia damigella d'onore. Sono fidanzata." Disse mostrandole l'anello con una piccola pietra di topazio giallo, suo colore preferito. "Rolf me l'hai chiesto e io ho detto si." La Rossa l'abbracciò di nuovo, mentre anche gli altri si congratulavano con lei. Hermione sorrise, per una volta tutto era davvero perfetto.



  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ginny090