VORTICE
DEL TEMPO (TARDIS 3)
“Clara
Oswald non ho molto tempo e
spero che questa trasmissione arrivi da te. Quello che sto per dirti ti
sembrerà impossibile, e ovviamente non posso pretendere che
ti fidi delle
parole di uno sconosciuto, ma ti assicuro che è tutto vero.
I Dalek hanno
carpito i segreti dei
viaggi temporali. Sono riusciti in quello in cui tutte le altre razze
dell’universo hanno fallito per secoli, hanno costruito la
loro versione del
TARDIS e la useranno per sconfiggere colui che temono più di
chiunque altro, Il
Dottore. E lo faranno prima che egli compia il passo fondamentale,
guardare nel
vortice del tempo.
Tu sei
l’unica che può salvarlo Clara
Oswald. So che puoi farlo. Trova aiuto, i migliori che possano
aiutarti,
trovali e insieme evitate una reazione a catena così grande
che spaccherebbe
l’universo in due…”
Le
parole di quell’uomo risultavano quasi aliene nella mente del
Dottore mentre guardava
il messaggio che Clara aveva ricevuto e poi successivamente inviato al
suo
TARDIS mentre era privo di sensi.
Come
poteva ciò che stava descrivendo accadere davvero?. Come
avevano fatto i Dalek
a compiere quell’impresa?. Chi era quell’uomo?.
Quest’ultima domanda lo
logorava forse più delle altre. Lo aveva osservato
attentamente per tutto il
tempo, in lui percepiva qualcosa di familiare, ma era sicuro di non
conoscerlo,
anche se i suoi occhi celavano qualcosa che era sicuro di dover
riconoscere.
“Mi
hanno trovato…”
Disse
d’un tratto l’uomo misterioso,
scattò in piedi allarmato, mentre la porta alle sue spalle
si apriva al suono più
terrificante dell’universo
“Sterminare…
Sterminare… Sterminare”
I Dalek si
avvicinavano a lui, non
aveva scampo e lo sapeva. Impostò il messaggio per
l’invio istantaneo. Non
provò a scappare e mentre lo portavano via rivolse un ultimo
appello disperato.
“Salva
il Dottore Clara… trova aiuto,
trova i migliori e salva il Dottore… trova un modo per
salvarlo… Salvalo
ragazza impossibile… salva lui e
l’universo… so che puoi farlo”
Clara
al suo fianco guardava attenta lo schermo, attenta come al solito, lo
sguardo
concentrato e corrucciato. Respirava a fondo, era nervosa, forse
spaventata,
anche se non l’avrebbe mai ammesso a se stessa. –
Cosa ne pensi? – disse
voltandosi verso di lui, il Dottore incrociò il suo sguardo
– Non so cosa
pensare Clara -.
Si
avviò verso e scale e si sedette, lei lo raggiunse un
istante dopo e prese
posto al suo fianco. – Non mentiva Dottore – disse
Clara dopo qualche istante
di silenzio – Vorrei fosse tutta una grandissima bugia, ma
non lo è - - Lo so –
rispose lui quasi sussurrando – Vorrei solo sapere chi
è -.
-
Ha qualcosa di familiare non trovi? – disse Clara facendolo
sorridere. Quanto
era bello averla di nuovo lì, nel loro TARDIS. Quanto era
bello solcare di
nuovo l’universo insieme a lei, andare incontro a pericoli di
ogni sorta,
rischiare la vita, e vederla con quell’emozione negli occhi
che solo le
avventure che vivevano insieme potevano darle. Come aveva fatto a farne
a meno
per cinque lunghi anni? Finalmente quella fitta che l’aveva
oppresso senza
motivo sembrava sparita. - Troveremo una soluzione Clara. Non
preoccuparti –
lei sorrise – Chi ha detto che sono preoccupata? -.
Il
TARDIS atterrò in quel preciso istante, il Dottore le
rivolse un ultimo sorriso
e scattò in piedi per avviarsi alla porta. –
Finalmente mi dirai con chi
abbiamo appuntamento o il segreto deve continuare a… - si
bloccò non appena
vide cosa lo attendeva al di la della soglia. Si girò di
scattò per guardare
Clara negli occhi ma dal suo sguardò capì che era
in attesa di una sua
ramanzina.
-
CLARA OSWALD COME TI E’ VENUTO IN MENTE? – disse
sbattendo la porta e tornando
verso le scale. – COME HAI POTUTO CLARA TI RENDI CONTO DELLE
CONSEGUENZE CHE
QUESTO POTREBBE AVERE? -. Clara si alzò lentamente e si
avvicinò a lui –
Dottore ascolta…- - ANCHE TU VIAGGI CON UN TARDIS CLARA.
CONOSCI PERFETTAMENTE
I RISCHI. PENSAVO CHE TU VOLESSI SALVARE L’UNIVERSO NON FARLO
A PEZZI -.
Clara
incrociò il suo sguardo, non c’erano ne paura, ne
esitazione nei suoi occhi. –
Era necessario Dottore - - Clara… - - No ascoltami ti prego
– disse e lui non
poté fare a meno di assecondare quella richiesta.
– C’è la tua vita in gioco
Dottore. Avevo bisogno d’aiuto e non potevo chiamare
chiunque. Avevo bisogno di
te -.
-
Ma io sono qui -. Restarono entrambi in silenzio per qualche istante, -
E’ per
questo?... lo hai fatto perché temevi che io non…
che tu non saresti riuscita
a… - - NO! – lo interruppe lei decisa come non
mai. – Non ho dubitato per un
solo secondo che sarei riuscita a farti tornare da me. Non ho dubitato
un solo
secondo Dottore -.
La
semplicità e la forza con cui lo disse lo colpì
nel profondo, lo colpì al punto
tale da sentirsi quasi mancare la terra sotto i piedi. –
L’ho fatto perché non
possiamo riuscirci da soli. Non potevo chiedere ad altri e questa era
l’unica
soluzione -. Clara lo guardava con uno sguardo che gridava
comprensione, - E’
pericoloso lo sai vero? – le disse e lei sorrise –
Lo abbiamo già fatto. Ed
eravate in 13 quella volta lo abbiamo gestito - - E’ stato
solo per qualche
attimo Clara. Un contatto prolungato potrebbe portare alla
lunga… - -
Cercheremo di far presto allora – lo interruppe ancora sicura
di se facendolo
sorridere.
–
Chi hai chiamato esattamente? - chiese
dichiarando la resa infine. – Solo
quelli che conosco – disse lei semplicemente. Il Dottore
tirò un respiro
esasperato quando capì a chi si riferiva, - Solo la ragazza
impossibile può
pensare che gestire tre versioni di me possa essere una cosa semplice -.
Clara
sorrise e gli sfiorò la guancia con la mano –
Andrà bene sapientone promesso -.
Il Dottore si limitò a sorriderle – Ora andiamo
siamo in ritardo per colpa tua
– gli disse e insieme si avviarono all’uscita.
L’avventura più grande della
storia dell’universo stava ufficialmente per iniziare.