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Autore: SANKY    28/03/2017    5 recensioni
Il calcio è la loro passione.
Uniti dal pallone fin da piccoli.
MA ora stanno crescendo... cosa accadrà ai ragazzi della nazionale alle prese con una nuova fase della vita?
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Hajime Taki/Ted Carter, Mamoru Izawa/Paul Diamond, Teppei Kisugi/Johnny Mason
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Scritta da Guiky80


 


 

“Nishimoto! Mi piaci! No, non va bene così! Nishimoto! Vuoi essere la mia ragazza? Se ciao, scoppia a ridere! Oh merda!”

Da un'ora Ryo era davanti allo specchio del bagno, già pronto per la scuola, ma assolutamente non preparato ad affrontare la seconda manager della Nankatsu!

Lui e Yukari si conoscevano da anni ormai, ma solo da poco Ryo aveva iniziato a provare qualcosa di diverso dall'amicizia.

Tornato in camera, aveva fissato le foto appese alla parete, soprattutto una: lui e il suo capitano.

“Tsubasa, ti ho preso in giro per anni con la faccenda di Sanae e poi mi ritrovo io a non sapere che fare con Yukari. Del resto, anche se ti chiamassi non mi saresti utile... le faccende di cuore non sono il tuo forte, amico!”

L'urlo della madre dal piano di sotto lo riportò alla realtà, e fuori dalla porta, diretto a scuola.



Non dividendo la classe con nessuna delle manager poteva stare tranquillo. Tuttavia guardando giù dalla finestra aveva intravisto l'altra sezione fare esercizi in cortile. Era la classe di Yuzo e Mamoru; li vide intenti a parlottare con altri ragazzi, quindi... spostando lo sguardo incontrò il gruppo delle ragazze, perché i due compagni di squadra avevano la fortuna di avere in classe sia quel maschiaccio di Anego, sia la sua dolce Yukari.

Sospirando non si accorse nemmeno del cambio dell'ora, solo quando Teppei aveva battuto un pugno sul suo banco era tornato in sé.

“Ehi, Ryo, come sei pensieroso! Cosa guardi in cortile?”

Allungando il collo il ragazzo intravide l'altra sezione; alzando un sopracciglio sbottò: “Uh è vero, Yuzo e Mamoru hanno educazione fisica a quest'ora. Che hanno fatto, li hai visti?”

Ryo scosse la testa. “No, non ci ho fatto caso.”

Hajime, con le mani nelle tasche dei pantaloni, sospirò:

“Teppei, Teppei, sei proprio sciocco. Ryo non può sapere cosa hanno fatto i nostri amici, lui guardava dall'altro lato del cortile... scommetto che se gli chiedi cosa hanno fatto Nakazawa e Nishimoto lo sa di certo!”

Il rossore che aveva preso piede sul viso del difensore fece ridere Taki e alzare un sopracciglio a Kisugi.

“Ma non mi dire! Abbiamo una cotta per la manager? E di' un po': quale? Dobbiamo allertare Tsubasa di eventuali pretendenti o abbiamo puntato la seconda?”

Ryo ormai aveva assunto il colore di un peperone maturo, mentre Hajime allargava le braccia.

“Ma ovviamente la seconda!”

“La volete finire?”

Ryo si alzò di scatto e lasciò l'aula, salvo incrociare il professore appena fuori.

“Ishizaki, dove stai andando?”

“Al bagno!”

Il professore sospirò. “D'accordo, ma muoviti.”

In fondo all'aula la Silver Combi era intenta in uno scambio di battute sul loro compagno di squadra.

“Ma davvero non te ne eri accorto, Teppei? Guarda che l'ha notato anche Shingo: giusto l'altra sera mi ha detto di aver beccato Ryo in modalità stoccafisso a fissare la panchina.”

“E non potrebbe avere una cotta per Nakazawa?”

Hajime alzò un sopracciglio. “Ma dai! Sono amici da una vita, prima ancora che si formasse l'attuale squadra. Lui poi ha fatto di tutto per svegliare Tsubasa, e secondo te ora le va dietro? Ma no, è evidente che punta Nishimoto!”

Teppei annuì pensieroso. “Beh, basta che non punti te, poi per me può puntare pure la porta!”

Il rossore si impossessò anche di Taki ora, che sussurrò: “Scemo!”


 

Con la testa sotto il rubinetto dell'acqua, Ishizaki cercava di calmare i pensieri e il colorito poco naturale che aveva assunto.

Come cavolo aveva fatto Taki ad accorgersi della sua cotta per Yukari? Era stato davvero così poco attento?

Un sospiro lasciò le sue labbra quando incontrò la sua immagine allo specchio. “Idiota!”

Dopo essersi asciugato alla ben e meglio era tornato in aula per le ultime due ore prima del pranzo.

Di solito lui pranzava con il resto della squadra in cortile o in mensa, normalmente anche le manager erano con loro, tuttavia quel giorno di Nakazawa e Nishimoto nemmeno l'ombra. Ci pensò Izawa a svelare il mistero.

“Le ragazze della nostra classe hanno organizzato una riunione sul tetto, pare stiano stilando una classifica dei ragazzi più carini della classe.”

Teppei ribatté subito: “Ma dai?! Certo che ne hanno di tempo da perdere.”

“Infatti, è tempo perso.” Rispose Izawa. “È ovvio che sono io il più figo, non serve mica una riunione per deciderlo!”

Ci fu un attimo di silenzio, poi il caro Mamoru venne subissato di urla, fischi e lanci di avanzi di cibo e tovaglioli da parte di tutta la squadra.



Finalmente al campo, Ryo poté vedere Yukari.

Mentre si avviava, già con la divisa di allenamento, borbottava tra sé e sé: “Yukari, mi piaci! No, non va. Yukari, sei la più carina qui, lo sai? Ma che dico! Ci sono solo lei e Sanae! Uff che palle!”

“Che borbotti?”

Urlando per lo spavento, Ryo si ritrovò a fissare gli occhi nocciola e penetranti della sua amica d'infanzia.

“Sanae, che diavolo vuoi?”

“Come siamo scontrosi... ti ho visto pensieroso, e sono venuta a vedere se era tutto a posto, soprattutto vorrei farti notare che il campo è più a sinistra, stai andando verso la panchina. O forse devi dire qualcosa a Yukari?”

Aveva sbattuto le ciglia velocemente, ammiccando verso l'amica.

“No che non devo dirle nulla, e piantala!”

La risata allegra di Anego lo seguì fino in campo.

Come era prevedibile, l'allenamento non fu dei migliori, il mister tuttavia non disse nulla, mancava ancora molto all'inizio del campionato.

La doccia aiutò Ryo a chiarirsi le idee: se i suoi amici si erano accorti di qualcosa, forse anche la diretta interessata se ne era accorta. Chissà...

Appena fuori dagli spogliatoi salutò tutti, ma venne intercettato da Sanae.

“Ryo, torniamo insieme?”

“Co-cosa?!”
“Oh, non fare quella faccia! Non voglio provarci con te, voglio solo fare due passi e quattro chiacchiere!”

Si erano avviati in silenzio, fino alla gomitata della ragazza.

“Eddai, Ryo, a me puoi dirlo.”

“Cosa?”

Lei sbuffò.

“Che ti piace Yukari!”

Lui si bloccò di colpo, diventando rosso.

Lei sorrise teneramente.

“Ma non... non è... vero...”

“Ah no?”

“No!”

Sanae scosse la testa, prendendolo a braccetto.

“Ryo... eddai! Ci conosciamo da una vita, so sempre quando hai un problema, o qualcosa ti tormenta. Mi sono accorta di come guardi Yukari, perché non le parli? Potresti chiederle di uscire... da amici...”

Lui le rivolse un'occhiataccia.

“Sanae, appunto perché siamo amici da una vita, ti pare possibile che un tipo come Yukari, possa uscire con uno come me? Ma siamo seri. Nemmeno sa che esisto, a parte il fatto che deve lavarmi la divisa!”

“Oh, Ryo, come sei ingenuo... ti credi tanto adulto, ma nemmeno ti accorgi delle cose. Ti fidi di me? Invita Yukari a uscire.”

“Ma, io...”

Sanae si mise di fronte a lui con le mani sui fianchi e le gambe divaricate: ecco Anego!

“Oggi eravamo sul tetto a fare la classifica dei ragazzi carini della nostra classe, un gioco scemo inventato da San. Ovviamente al primo posto è finito Mamoru; a proposito, non dirglielo o se la tirerà da qui all'infinito! Al secondo posto è finito Yuzo. Sai che Yukari ci ha messo una vita a votare? Ha detto che per lei erano tutti più o meno allo stesso livello, io l'ho guardata stranita... insomma, a me piace Tsubasa, ma non sono così scema da non vedere che Mamoru è decisamente un bel ragazzo! Tuttavia lei mi ha confessato che il ragazzo che per lei è davvero carino, e non solo dal lato estetico, non era nella nostra classe, quindi tutti gli altri potevano essere messi sullo stesso piano...”

Ryo, sospirando la fissò. “Cosa ti fa pensare che parlasse di me?”
“Perché è la mia migliore amica, e come guardo te, guardo anche lei: fidati, parlava di te.”


 

Quella notte il sonno proprio non voleva saperne di arrivare a casa Ishizaki, Ryo continuava a rigirarsi nel letto pensando alle parole di Sanae.

Una parte di lui voleva ascoltarla, davvero lei lo conosceva da sempre e conosceva bene anche Yukari. Tuttavia dall'altra parte non voleva fare la mossa sbagliata, non voleva rischiare di perdere un'amica preziosa come reputava essere Nishimoto.

Sbuffando per l'ennesima volta si alzò e si posizionò davanti allo specchio. Fissandosi negli occhi aveva ripetuto: “Ce la puoi fare, puoi parlare con Yukari e non sembrare scemo. Se ci credi davvero, ce la puoi fare!”

La mattina seguente si presentò l'occasione giusta. Lui spedito a cercare dei gessi per la lavagna, ma nel ripostiglio c'era già qualcuno di un'altra sezione: Yukari.

“Ehi, Ishizaki, hanno spedito anche te in rifornimento?”

Ryo respirò forte decidendo di cogliere la palla al balzo. “Sì, gessi per la lavagna, e tu?”

“Stessa cosa, ovviamente toccherebbe a Izawa, ma figurati se quello si schioda, stava per venire Morisaki, ma alla fine la capoclasse ha spedito qui me! Giuro che Sanae me la paga, questa!”

“Anch'io sono stato spedito qui dal capoclasse, non era il mio turno.”

“Chi è da voi il capoclasse? Non ricordo.”

“Hajime...” E all'improvviso Ryo capì.

Sia Taki che Nakazawa credevano che lui avesse una cotta per Nishimoto, e quindi quale miglior modo per lasciarli soli? Sorrise tra sé e decise che era ora di accontentare gli amici.

“Senti, Nishimoto, volevo chiederti una cosa.”

“Dimmi.”

Lei non aveva ancora smesso di cercare i gessi, che normalmente erano in bella vista sugli scaffali: vuoi vedere che quei due avevano fatto addirittura un'incursione nel ripostiglio?

“Volevo chiederti una cosa...”

“Ho capito, cosa?”

“Potresti fermarti un attimo?”

Lei si volse a guardarlo. “Questo mi dovevi chiedere?”

“No!”

Yukari inclinò la testa.

“Ryo, sei molto rosso, stai bene?”

Il suo nome... pronunciato da lei... che bel suono...

“Mi hai... chiamato per nome...”

A quel punto fu impossibile non notare il rossore della ragazza.

“Scusa, è che Sanae lo fa sempre e io...”

“No, no va benissimo, lo puoi fare... Yukari.”

Occhi negli occhi, vicini, tanto vicini.

“Mi piace come pronunci il mio nome...” Sussurrò la ragazza abbassando gli occhi.

“A me piace pronunciarlo...”

“Davvero?”
“Davvero... senti, Yukari, ti andrebbe un gelato?”

Lei lo fissò con gli occhi sbarrati. “Adesso?”

Lui sorrise, consapevole del fatto che il più era andato!

“No, dopo gli allenamenti, magari mentre ti accompagno a casa...”

“Magari...”

E mentre la ricerca dei gessi veniva portata avanti, tra sorrisi e mani che si sfioravano, i due capiclasse si erano incrociati in corridoio, spediti a cercare i compagni, ma la loro ricerca sarebbe stata lunga e lenta; molto lenta.


 


 

Angolino di Guiky80: Si ringrazia per il betaggio di questa shottina, le 'tre caravelle' ahahahah

Lenea = lettura, commenti e betaggio. Grazie per le risate a non finire sul caro Ryo.

Melanto = lettura, betaggio, insulti e bacchettamento mani. Mel ti voglio bene! Ho sentito le tue urla prima ancora che mi arrivasse il betaggio...

Sanae77 = commenti, lettura e betaggio. Betucciamiaadorata!!! Grazie per aver letto la shottina e avermi aiutato nonostante il 'casino' in cui sei immersa, ti lovvissimo!!!


 

Le mie caravelle... sono differenti....

   
 
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