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Autore: Kilar_BlueMoon    29/03/2017    0 recensioni
Instagram: @aetarnalumen
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❝Eevee Armor, arrogante, orgogliosa e sicura di se, tende sempre ad avere la meglio rispetto agli altri, ma questo fino a quando non farà la conoscenza di colui che la farà cambiare.
Colui che le terrà testa.
Colui che sfiderà l'impossibile.
Colui che viene da un mondo parallelo.
Colui che nasconde un grande segreto.
Riuscirà Eevee a scoprire quale verità nasconde?❞
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Genere: Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eevee
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Anime, Manga
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Capitolo 20
 
[Zorua]
 
Deglutii.
Tremai come una foglia di fronte a Kilar.
Il suo sguardo mi fece raggelare il sangue: era lì, ferma, che mi fissava coi suoi occhi rosso sangue.
Ringhiava, avevo sempre di più il cuore in gola.
Cosa dovevo fare?
Ero in un vicolo cieco.
Pensai in fretta a qualcosa che potesse essere considerato "Il piano di emergenza".
Forse potrei provare ad ingannarla...
Lei pensa solo ad attaccare.
Avrebbe funzionato.
Ringhiò un'ultima volta per poi rivolgersi a me con aria di sfida:
«Tu... Non dovresti... Essere qui.»
«E se me ne andassi ora? Così da non crearti problemi?» azzardai.
Subito seguì un suo ghigno malefico.
«Eh no... Ora sei qui. Non si torna indietro. Sarai una delle mie prime vittime...» ringhiò.
Tutt'ad un tratto le sue parole mi fecero riflettere.
“Una delle prime vittime”
Cosa vuol dire?
Sta sterminando la popolazione, non sono io il primo che ucciderà...
C'è qualcosa che non va in lei.
 
«Quando hai finito di pensare posso ucciderti?»
 
Scossi la testa e tornai al mio piano.
 
«Bene ho finito. Fai pure. Attaccami.»
Kilar parve sorpresa della mia risposta, aveva intuito che avevo qualcosa in mente, eppure non si fece indietro.
«Sei bravo a provocare. Vediamo come te la cavi!» urlò.
Si caricò per un paio di secondi per poi iniziare a lanciarmi tante palla ombra tutte di fila.
Peccato che il sottoscritto ci sappia fare con le lotte, e non poco.
In quel millesimo di secondo mi salì un'adrenalina talmente alta che riuscii ad evitare tutti i suoi attacchi senza fatica.
Tutte le palla ombra, andandosi a schiantare contro vecchi oggetti all'interno della stanza tirarono su un enorme polverone, il che giocò a mio vantaggio.
Kilar si infuriò ancora di più, ringhiando sempre più forte, ma non riuscii a vedermi.
Io appunto ne approfittai per sfuggirle e scappare dall'edificio.
Lei dopo poco se ne accorse del fatto che stessi riuscendo a scappare, così iniziò ad inseguirmi.
Il mio cuore rischiava di esplodere: era la paura di morire che mi faceva sentire vivo.
 
In meno di un minuto scesi al piano terra, corsi sulle scale e sbatti la porta violentemente per aprirla.
Successe tutto troppo velocemente.
Avevo bisogno di fermarmi, ero stanco, troppo stanco.
Inchiodai dopo pochissimi metri dall'entrata della casa.
Il mio stomaco stava dando segnali davvero poco rassicuranti, in più c'era un freddo glaciale.
«anf... anf...»
«...Già stanco?»
Un'altra voce.
Alzai la testa e rividi l'umbreon di prima.
Occhi azzurri distrutti, anelli rossi e ciuffi rossi e neri.
Continuai ad ansimare dalla stanchezza per qualche altro secondo fino a quando la risatina di Kilar non fu alle mie spalle.
Questo si, può essere un problema.
Pensai, era davvero un vicolo cieco.
Ero circondato.
«Ma guarda... C'è anche il mio fratellone... Kratos...»
Fratellone?
All'improvviso iniziarono a conversare tra di loro.
«Si... E guarda un po' chi altro c'è...» disse per poi fischiare.
Io continuavo solo a guardarli e a cercare di capire che cosa stesse realmente succedendo.
Circa un paio di secondi dal fischio di Kratos, una espeon ci raggiunse.
Espeon molto particolare: pelo bianco, la gemma sulla sua fronte blu, gli occhi di un colore viola chiaro e i ciuffi di un indaco rovinato.
«Vieni qua piccola... Guarda chi c'è lì...» sorrise provocante Kratos.
Lei sghignazzò.
«Piccolo...»
«Shion!» intervenne Kilar.
Ma perchè non stavo scappando via?
Ah già.
Erano in tre ad accerchiarmi.
«Uh...? Ma tu... Oh mio Dio, quanto sei cresciuta Eevee! Ora ti chiami Kilar giusto?» 
«Eevee? Io sono Kilar, non mi sono mai chiamata in modo diverso.»
 
...
 
In quell'istante avrei pregato chiunque che quelle parole non fossero reali.
Mi bloccai completamente.
Eevee era Kilar?
 
«Eevee...» dissi con un filo di voce.
 
Non puoi essere lei.
Eevee non lo farebbe mai.
Eevee mi sta aspettando.
È in pericolo.
 
«Sei sorpreso Lighter? Chi ti aspettavi che ci fosse sotto quella maschera?» udii dall'alto.
 
Non appena mi girai lo vidi sul balcone del piano più alto della casa.
 
La coda tremava tra le mie zampe.
Il ricordo di colui che ha fatto del male al mio mondo, alla mia terra, a mio padre, a me.
Gli occhi infuocati. 
Lo sguardo maligno di chi ha voglia di distruggerti anche dopo la morte, all'inferno: Skaor.
 
«Non riconosci la tua amica? Guardala. La hai davanti.»
 
«CHE DIAVOLO TI HA FATTO?! EEVEE RISPONDIMI!»
 
Nessuna risposta.
La guardavo sì, ma non era Eevee.
Almeno, non la Mia Eevee.
Non ci credevo, tutto qui.
 
Ma che centra Skaor in tutto questo?
 
«Grazie del pugnale bambina, mi serviva tutta questa energia.» sentii.
Skaor dall'alto lanciò il pugnale a Kilar.
 
La risposta mi si presentò davanti quel momento.
 
Mi ricordai ogni dettaglio dell'attacco di Skaor al mondo Zarkanio.
Forse qualcosa stava cominciando ad avere una logica.
 
Eevee è figlia di Skaor.
Skaor... sta accumulando energia per...
No.
Zorua calmo...
Non delirare... Non ora.
Contieniti...
 
«TU SEI UNA MENTE MALATA!» urlai a squarciagola.
 
Troppo tardi.
 
«Cosa hai osato dire su mio padre?! SEI TU QUELLO MALATO-» tuonò Kilar afferrando il pugnale avvicinandosi.
 
«Stai ferma.» la interruppe Skaor, e lei si fermò di scatto.
 
Kratos e Shion nel mentre rimasero fermi a godersi la scena.
 
«anf... anf...» ansimai.
 
«Wow Lighter... Peccato tu ti sia ricordato solo adesso delle cose importanti. Incredibile quanto sia durato il tuo vuoto di memoria. Mi stupisco dei miei poteri.» ridacchiò lui.
 
«Brutto bastardo... Non ti permetterò mai di fare del male a Zarken!» risposi.
 
«Ah si? Tu non hai la forza di tenerti sulle zampe... Mentre io... Ho questa.» disse facendo apparire melle sue zampe una pietra.
 
Una pietra a me molto familiare.
La riconobbi dall'aura che emanava.
La Gyatsuki Stone.
 
«Non ti azzardare.»
 
«Troppo tardi. Non vedo l'ora di rendere mia quella terra.»
Pochissimi istanti dopo lanciò a terra la pietra, ed io già sapevo cosa stava per succedere.
 
Skaor con un balzo saltò giù dal balcone e si avvicinò a noi.
 
La Gyatsuki Stone è la chiave del portale per il mondo Zarkanio.
Esatto, portale.
 
Non feci a tempo a pensarlo che un varco si aprii di fronte a tutti noi, e non sarebbe rimasto aperto a lungo. 
 
«MUOVETEVI!» Gridò Skaor.
Lui fu il primo a buttarsi nel portale, seguito dallo scatto di Kratos e Shion.
 
Mancavano giusto pochissimi secondi.
 
Morte?
Ne sentivo ancora l'odore.
Ma ce l'avrei fatta, credevo ancora in me stesso.
 
Salverò Eevee.
Salverò il mio mondo.
Salverò mio padre.
Salverò me stesso.
 
«E TU VIENI CON ME!» Urlai per poi trascinare sia Eevee che Kilar all'interno del portale.
   
 
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