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Autore: Mew_vale    30/03/2017    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 56
 
 
[Olga]
Il colloquio tra quella ragazza e Marcella non mi è sembrato molto amichevole! Ho paura che Alex torni insieme a lei, adesso che non ricorda chi io sia, che ha dimenticato tutti i momenti che abbiamo trascorso insieme, le risate che ho suscitato in lui e lui in me, tutti i teneri baci che ci siamo scambiati e che abbiamo fatto l’amore sulla spiaggia al tramonto.
<< Vedrai che andrà tutto per il meglio! >> Cerca di infondermi fiducia mia madre, accarezzando la mia spalla.
<< Sì, mamma ha ragione! Quella ragazza appartiene al suo passato ed io sono certo che Alex nel profondo del suo cuore lo sa! >> L’aiuta mio fratello.
<< Io non mi aspetto niente di buono, per non restare delusa! Alexander non si ricorda di me e, a quanto pare, considera quella lì come la sua ragazza! >> Sottolineo con il groppo in gola. Tutto ciò che abbiamo vissuto in queste tre settimane è come se non ci fosse mai stato per lui! Marcella torna da noi quando quella ragazza si allontana.
<< Zia, cosa vi siete dette? >> Le domanda Michael.
<< Le ho intimato di stare alla larga da Alex, informandola che sei tu la sua ragazza! Ma non ha voluto sentire ragioni. E’ determinata e approfitterà dell’amnesia di mio figlio per tornare insieme a lui! >> Ci spiega. Io non posso competere con lei! E’ bellissima, è spietata e, fattore più importante, Alex la considera la sua ragazza. Gli occhi mi si inumidiscono.
<< Quale persona sana di mente si comporterebbe così? >> Commenta mio fratello.
<< Deve solo azzardarsi a far soffrire la mia bambina! >> Afferma con veemenza mio padre. Cerco la sua mano e l’afferro.
<< Io sono dalla vostra parte, ovviamente. Paige non è mai piaciuta, e adesso ha proprio toccato il fondo per quanto mi riguarda. >> Precisa Marcella.
<< Perché si lasciarono? >> Domanda mia madre.
<<< Sinceramente, non lo so con precisione! Mio figlio non ne ha mai voluto parlare. Ci sono stati dei giorni in cui l’ho visto davvero abbattuto, prima che cominciasse a fare tardi tutte le notti. Paige sostiene che lui l’ha ferita ma per quanto mi riguarda sembrava mio figlio quello che ha ricevuto una delusione! >> Racconta. Chissà cosa va raccontando in giro quell’arpia!
<< Noi non abbiamo mai parlato di passate storie! >> Preciso. Quanto avrei voluto farlo!
<< Torniamo da lui! >> Suggerisce Marcella. Tutti noi rientriamo nella stanza.
<< Paige? >> Domanda Alex. Stringo le mani a pugno quasi fino a farmi penetrare le unghie nei palmi delle mani.
<< Paige se n’è andata! Di cosa avete parlato? >> Domanda fuori dal denti sua madre ad Alex.
<< Di cose private. Senza offesa per voi, non ho niente contro tutti voi, ma sono questioni che riguardano la nostra vita di coppia! >> Afferma Alex.
<< Senti tesoro, io non so come dirtelo perciò andrò dritta al punto. Tu lo sai vero che tu e Paige non state più insieme? >> Domanda la madre ad Alex.
<< Sì! E’ di questo che Paige ed io abbiamo parlato. Ma preferirei parlare con te della questione in privato! >> Afferma Alex, prima di lanciarmi un’occhiata che non riesco a decifrare! Si ricorda di me? Si ricorda che avevamo iniziato una storia?
<< Noi adesso andiamo a casa. E poi Olga ha il servizio sociale, non può fare tardi. Riprenditi presto! >> Interviene mia madre.
<< Io non vi voglio cacciare, scusate se sono stato brusco, ma preferirei parlare solo con mia madre di certi argomenti. >> Interviene Alex.
<< Lo capiamo. Arrivederci a tutti. >> Saluta duramente mio padre. Marcella mi lancia un’occhiata di comprensione.
<< Ciao Nicola, Leonora, Cèsar e Olga. Ci sentiamo presto! >> Ci saluta la madre di Alex.
<< Ciao, riposa Alex. >> Saluta mio fratello.
<< Buona giornata. >> Saluta Michael, lanciano un’occhiata a mio fratello.
<< Arriderci Marcella, arrivederci anche a lei Mariabeatrice. Ciao Michael. Ciao Alex. >> Li saluto con un nodo alla gola.
<< Ciao, a presto. >> Mi saluta. Non so se troverò il coraggio di tornare qui! Rischiano di incontrare quella!
<< Ciao a tutti! >> Squittisce la zia strana di Alex.
<< Arrivederci. >> La salutano coralmente i miei genitori e mio fratello, prima di abbandonare la stanza in gruppo. Mi sembra chiara la situazione: Paige è la ragazza di Alex ed io non sono nessuno! Mio fratello mi abbraccia quando si accorge che sto per scoppiare a piangere!
<< Non devi prenderla così! Prima o poi Alex ricorderà i motivi che lo hanno spinto a chiudere la relazione con Paige, si renderà conto di amarti e tornerà da te! E’ solo confuso, sta cercando capire cos’è accaduto nell’ultimo mese della sua vita! >> Cerca di rincuorarmi. O, magari, si pentirà di aver lasciato quella ragazza e resterà insieme a lei!
 
 
[Annamaria]
<< Tesoro, tesoro! >> Chiamo mio figlio, il quale sta uscendo dalla mensa accompagnato dai suoi amici. Si volta.
<< Dimmi mamma! >> M’invita.
<< Posso sapere cosa ci fa quella stupida qui?! E come mai indossa la divisa da magazziniere? >> Gli chiedo preoccupata!
<< Lavora qui! Come apprendista magazziniere, con me quindi! Te lo dico sempre mamma che sono sfortunato. Mi capita l’opportunità di un lavoro diverso e mi ritrovo lei fra le palle! >> Interviene.
<< Che roba! Con tutti i soldi che le passano viene qui a lavorare? >> Chiedo sorpresa. Mi auguro che si mantenga a distanza dal mio tesoro!
<< Me lo chiedo anch’io! Tra l’altro è una vera incapace! >> Risponde il mio Jimmy.
<< Finché si tratta di battere la fiacca non fa del male a nessuno! Basta che si mantenga a distanza da te! >> Commento.
<< Stai tranquilla mamma, sa benissimo cosa provo nei suoi confronti. Inoltre, dopo lo spettacolo a cui hanno assistito i suoi qualche mattina fa, è abbastanza chiaro che ha già chi le scalda le notti! >> Commenta Jimmy. Le ragazze ed io ci scambiamo uno sguardo.
<< Di cosa parli? >> Domandiamo più o meno coralmente.
<< Come, voi non sapete nulla? Sabato mattina Kristoff e Camilla Huber hanno cercato Lena in lungo in largo. Quando hanno saputo che aveva passato la sera prima con Giulio sono andati dai Valencia e gli hanno trovati a letto insieme! >> Spiega Jimmy. Si elevano esclamazioni di ogni tipo.
<< Che storia! >> Commento.
<< Avrei tanto voluto vedere la vena della fronte di Daniele gonfiarsi e i capelli della bionda finta diventare bianchi! >> Ridacchia Berta.
<< Avrà passato il Sabato pomeriggio a tingerseli! >> Le da man forte Sandra.
<< Perciò i due hanno una tresca! >> Ne deduce Sandra.
<< Ecco spiegata la scenata alla festa! >> Commenta Berta.
<< Così pare! >> Interviene Silvia, in risposta alla domanda di Sandra. Il chiacchiericcio prosegue. Eppure mio figlio non sembra tanto divertito da questa storia! Sono davvero preoccupata del fatto che quella ragazza gli piaccia ancora!
 
 
[Marcella]
<< Bea, cosa ne dici di portare Michael a mangiare qualcosa? >> Propongo a mia sorella, quando i Mora abbandonano la stanza.
<< Che bella idea! Hanno aperto un nuovo ristorante giapponese che devo assolutamente farti provare! A te piace il sushi, vero? >> Gli chiede mia sorella.
<< Certo! Ci vengo volentieri. Zia ci vediamo a casa. Ciao Alex, avremo tempo per conoscerci meglio quando ti riprenderai! >> Lo saluta mio nipote.
<< Grazie a te per aver preso un aereo per venire qui e vedere come sto. Perciò mamma hai riallacciato i rapporti con zio Daniele e zia Patrizia, ne deduco. E’ una delle cose che sono successe nel mese che ho rimosso dalla memoria? >> Domanda mio figlio.
<< Sì, e non è l’unica. Ci vediamo a casa! >> Saluto rivolgendomi a mio nipote e mia sorella, prima che escano dalla stanza. Mi siedo sulla poltrona accanto al letto.
<< A te Paige non è mai piaciuta. >> Esordisce mio figlio.
<< E’ vero, e non ne ho mai fatto mistero. E adesso mi piace ancora di meno! Ha fatto chiaramente intendere che approfitterà della tua amnesia per tornare con te. Ciò vale a dire che evidentemente ti sei dimenticato qualcosa di compromettente su di lei! Ovvero il motivo per cui vi siete lasciati! >> Azzardo come ipotesi. Non c’è altra soluzione! Altrimenti perché la tipa non si è fatta avanti prima?
<< Mamma! L’ho lasciata perché volevo più libertà e volevo divertirmi! >> Mi informa.
<< Questo è ciò che dice lei! Io ricordo bene lo stato in cui versavi nei giorni seguenti, e non sembravi affatto felice come un re! >> Gli faccio notare.
<< Saranno stati i sensi di colpa? >> Azzarda come ipotesi. << E poi perché dovrebbe mentire? Non siamo mica in una telenovela e Paige non è la perfida strega dell’Ovest che mente e trama intrighi alle spalle altrui! >> Protesta. Poso la mia mano sulla sua.
<< Tesoro… Evidentemente c’è un motivo valido per cui la vostra storia si è conclusa. Devi pensare bene a ciò che fai, ne vale la felicità di altre persone! >> Azzardo.
<< Ti riferisci ad Olga? >> Mi domanda. Resto basita. O si ricorda qualcosa o è davvero intelligente. Anche se non ci vuole in genio della lampada, visto lo stato cadaverico in cui versa la povera Olga! Di fronte alla mia espressione sorpresa estrae dal comodino il suo cellulare e lo sventola. Chi diavolo glielo ha dato?!
<< Sì è scaricata la batteria, ma ho fatto a tempo a vedere alcune foto e a leggere molte conversazioni interessanti. >> Mi rivela posando l’apparecchio sul letto. Lo afferro.
<< Perciò hai sempre saputo che Olga è la tua ragazza! >> Ne deduco. E nonostante tutto l’ha trattata come un’estranea! Annuisce.
<< Teoricamente sì, lo è. Ma io non me lo ricordo! Per me è come se fosse un’estranea. Non ho rivelato di saperlo per non confonderle le idee, basto già io con la mia memoria sconnessa, e per non crearle delle false speranze! Mamma, io fino a ieri uscivo, facevo l’amore e baciavo Paige! Per me lei è ancora la mia ragazza! >> Asserisce. Puntello i gomiti contro le ginocchia e poso la testa sulle mani.
<< Sì, nella tua testa le cose stanno così. Ma nelle realtà tu e quella ragazza vi siete lasciati un mese fa e hai conosciuto Olga, la quale ti stava davvero rendendo felice! >> Lo informo.
<< MA IO NON ME LO RICORDO! >> Afferma a voce alta. Gli accarezzo una guancia.
<< Hai ragione! Non avresti dovuto scoprire queste cose tanto presto e tutte insieme. Chiunque sia stato a consegnarti il cellulare riceverà una bella strigliata! >> Penso a voce alta.
<< Lascia stare mamma! Il punto è che non voglio dare false speranze a quella ragazza! >> Ripete.
<< Puoi comunque dirle che ti ho rivelato che prima dell’incidente era la tua ragazza ma che non ti ricordi di lei e ti senti ancora legato alla tua ex! >> Affermo, per quanto la cosa mi faccia rivoltare lo stomaco. La figlia di Nicola è la prima potenziale nuora che mi va a genio!
<< La ferirebbe a morte! Preferisco che resti allo scuro del fatto che visto le nostre foto insieme e letto le nostre conversazioni. >> Sentenzia.
<< Io non terrò questa notizia per me, non farò questo a quella ragazza che stravede per te, e che mi piace molto, se vuoi saperlo! Se hai deciso di ricostruire la tua storia con Paige devi essere sincero con Olga, per quanto possa essere spiacevole! >> Sentenzio. Posso solo sperare che mio figlio rinsavisca e si ricordi i motivi che l’hanno spinto a chiudere la sua relazione con Paige!
 
 
[Diego]
<< Non voglio venir meno ai miei doveri lavorativi e non voglio che di me si pensi che godo di privilegi speciali! >> Insiste ancora un volta quando siamo giunti di fronte la porta di casa. Infilo la chiave nella toppa della serratura. Entriamo.
<< Il primo che dirà di te certe cose verrà licenziato! >> Asserisco. Dopo di che lo incenerisco!
<< Sei sconvolta! Non riusciresti a fare il tuo lavoro in questo stato. >> Osservo quando ci accomodiamo in salotto. Abbassa lo sguardo.
<< Grazie amore. >> Borbotta ancora scossa dalle notizie apprese poco fa. Le bacio la fronte.
<< Tu adesso ti metti comoda, ti stendi e riposi fino a stasera! Intesi? >> Le chiedo come se fosse una bambina. In fondo è la mia piccola! Lei annuisce con il capo.
<< A stasera. Ti amo! >> Le ricordo prima di posare un casto bacio sulle sue labbra.
<< Ti amo Diego, grazie! >> Ripete ancora una volta. Le sorrido. Schiocco un bacio nella sua direzione prima di uscire di casa.
Sempre più mistero aleggia attorno all’atteggiamento di quei due squilibrati! Anche se il cerchio inizia a stringersi attorno a loro, lo sento! A questo punto un aiutino sarebbe gradito. Estraggo dalla tasca interna della giacca il mio i-phone e chiamo Pereira.
<< Studio dell’investigatore Pereira! >> Esordisce una donna.
<< Buongiorno. Mi chiamo Diego Mendoza e vorrei prendere appuntamento con Gustavo Pereira! >> Annuncio.
<< Salve signor Mendoza. Sfortunatamente il signor Pereira si trova fuori e ci resterà per tutta la giornata! Se è urgente posso metterla in contatto con Daniele Andrade, suo collaboratore. >> Mi propone.
<< Devo trovare gli indirizzi di alcune persone. >> Spiego.
<< Se si tratta solo di questo non è necessario prendere un appuntamento! Le passo Daniele Andrade, attenda in linea un istante. >> Mi prega. Ascolto il motivetto di arpe per un minuto dopo di che mi accoglie una voce maschile.
<< Sono Daniele Andrade! Come posso aiutarla signor Mendoza? Riguarda il caso che suo fratello ci ha sottoposto questa mattina? >> Mi domanda.
<< Salve. No, come ho annunciato alla signorina poco fa vorrei il suo aiuto per rintracciare due donne! Numeri di telefono, indirizzi e-mail e indirizzo di casa. La prima è Ingrid Foscarin, la prima moglie del defunto Juan Carissi, e la seconda è l’attuale vedova, di nome Ines! >> Spiego.
<< E’ un compito facile, potrei mandarle queste informazioni in serata! Se fosse così gentile da dettarmi il suo indirizzo e-mail le manderò lì tutti i dati necessari al pagamento della prestazione. >> Asserisce.
<< Diego.Men2002@yahoo.it >> Gli detto.
<< Posso ricontattarla a questo numero? >> Mi chiede. Confermo quanto ha detto quando avverto in sottofondo il segnale che mi avvisa di un tentativo di chiamata. Guardo lo schermo e noto che Lorenzo sta cercando di chiamarmi. 
<< Ci sentiamo questa sera per le informazioni che cerca. A presto! >> Mi saluta.
<< Buona giornata. >> Saluto. Chiudo la conversazione e accetto la chiamata di Lorenzo.
<< Diego, dove sei? >> Mi domanda.
<< Sto per tornare! Ho portato a casa Isabella perché non si sente per niente bene. Puoi informare Roberta della sua assenza? >> Lo prego.
<< Sì, certamente. Di cosa si tratta? Spero niente di grave! >> Si preoccupa.
<< Cose di donne… sai com’è! >> Affermo. Ho inventato la prima scusa plausibile!
<< Se vuoi prenderti il resto della giornata per assisterla qui ci penso io. Non ci sono riunioni in programma, le prove procedono così come la produzione! >> Propone.
<< Tu sei certo di poter fare da solo? >> Gli chiedo.
<< Mi stai dando dell’incapace? >> Mi domanda.
<< Ok, ma cercate di non provocare altre liti! >> Anche se, in verità, la reazione di Silvia l’ho causata io!
<< Ehi, io me ne stavo per i fatti miei, è stata lei a schiaffeggiarmi e urlarmi contro! Non sono stato io a dirle di me e Roberta! >> Mi appunta.
<< E’ stata colpa di un equivoco! Abbiamo visto che Silvia era arrabbiata e abbiamo dato per scontato che fosse perché aveva saputo di voi, invece ce l’aveva con Giulio che è andato ad abitare nell’ex appartamento di Isabella! >> Gli spiego.
<< Giulio Valencia? >> Chiede conferma con tono di voce sorpreso.
<< Sì, Giulio Valencia Vampiro Junior! >> Preciso giusto per non cadere in altri equivoci.
<< Ad ogni modo, Roberta mi ha appena ragguagliato sulla situazione della RDL. Gli investimenti fatti hanno fruttato bene, potremmo riavere parte dei soldi investiti e sanare il debito con la banca! >> Mi comunica. Almeno qualcosa va per il verso giusto!
<< Pensiamo prima a sanare i debiti, a riavere i nostri soldi penseremo poi! >> Propongo. Anche se mi farebbero comodo visto il trasloco, il mutuo, i mobili da comprare e l’investigatore privato!
<< Come vuoi! Potremmo giustificare queste entrare con la vendita degli ultimi macchinari di Palm Beach! >> Propone Lorenzo.
<< Sì, mi sembra una scusa plausibile. Adesso vado, per qualunque piccolo problema tengo il cellulare acceso, ciao! >> Lo saluto.
<< Ciao! >> Mi saluta. Percorro la strada appena fatta a ritroso, salgo all’attico ed entro in casa. Il salotto è vuoto! Vado verso la stanza da letto, apro lentamente la porta che cigola un tantino e vedo che si è messa a letto, vestita, e si è già addormentata. Ma quanto bella è?
<< Fai sogni d’oro. >> Sussurro, prima di richiudere la porta. Devo trovare un’attività che mi tenga il pomeriggio impegnato!
 
 
[Mario]
Marcella si massaggia la nuca. Si vede molto bene che è fortemente provata da tutta questa situazione.
<< Da quant’è che non dormi? >> Le domando, fermando la cameriera che regge la caraffa di caffè. La ragazza ci riempie un’altra volta le tazze.
<< Neanche lo ricordo! Che ora di che giorno è? >> Domanda. Abbozzo un sorriso.
<< Tornando al discorso di poco fa, se questa Paige non ha detto la verità sulla loro separazione ci sarà qualcuno che può confermartelo, no? Alex ne avrà parlato con qualche suo amico! >> Le faccio notare.
<< Dovrei bussare di porta in porta tipo indagine di mercato? >> Scherza.
<< Se per ipotesi incontrassi un amico di Alex potresti dire “Paige lo sta sostenendo in ospedale” e assistere alla reazione. A quel punto una tua domanda sull’argomento non sembrerebbe tanto strana! >> Ipotizzo.
<< Se dovessi incontrare un suo amico… Ma con la fortuna che mi ritrovo! >> Commenta, prima di sorseggiare il suo caffè. La cameriera si avvicina e tira via il piatto dove abbiamo consumato una crepes alla nutella con la panna.
<< E con tuo marito come sta andando? >> Le domando.
<< Per fortuna oggi era impegnato al lavoro, per ciò ho evitato di incontrarlo! Andrà a trovare Alexander questa sera. A partire da domani si prenderà delle ferie e non mi sarà più possibile evitarlo! >> Constata con un sorriso forzato.
<< Sii chiara con lui, digli che l’incidente di Alex non cambierà le cose tra di voi. >> Suggerisco.
<< Questo non basterà a frenare le sue incessanti chiamare, credimi! >> Sentenzia quando il suo smartphone squilla. Rifiuta la chiamata e lo ripone nella borsa.
<< Non lo avete detto ad Alex? Della separazione intendo! >> Preciso.
<< No. E spero tanto che dentro il suo cellulare non ce ne sia traccia, magari ne ha parlato nei messaggi! >> Pensa con una nota di preoccupazione. Certo, sarebbe un pessimo modo di ricevere la notizia!
<< Hai poi chiesto allo staff chi è stato l’incapace che glielo ha consegnato? >> Le domando. Nessuno ha pensato alle conseguenze?
<< No, mi manca solo questa, che mi metto a litigare con i medici! Con tutti i problemi che ho. >> Risponde.
<< Mi piacerebbe andare a trovarlo. Come amico di famiglia, ovviamente! >> Chiarisco.
<< Domani ti accompagnerò a trovarlo! >> Mi promette. Le sorrido e lei lo fa di rimando. Speravo di poter rivelare la mia identità a quel ragazzo, ma dovrò rimandare a quanto pare! Veniamo nuovamente interrotti dal suono del cellulare di Marcella.
<< E’ Patrizia, devo rispondere. >> Annuncia.
 
 
[Patrizia]
Quando siamo tornati a casa Daniele si è chiuso nel suo studio e non è ancora uscito. Questa decisione di rimandare il rinnovo delle promesse non l’ha presa tanto bene! Ma io non posso fare questo passo se non ho il pieno sostegno di tutti i membri della famiglia!
<< Marce! >> Esordisco, quando mia cognata accetta la chiamata.
<< Ciao Patrizia. Purtroppo non ho novità soddisfacenti! Devo riferirti degli sviluppi ma è una storia un po’ lunga da spiegare, posso richiamarti? Sono a pranzo con Mario. >> Mi spiega.
<< E’ successo qualcos’altro ad Alex? >> Chiedo allarmata.
<< No a livello medico! Diciamo che è ricomparsa la sua ex, e questo ha complicato le cose con Olga… E’ una storia intricata! >> Mi spiega brevemente.
<< Paige, quella della foto di Natale? La ragazza che non sopportavi? >> Le domando.
<< Proprio lei. Non la reggo! >> Si lamenta. Un po’ come io non avrei retto quella sgualdrina di Lena se uno dei miei figli avesse continuato a frequentarla!
<< Non capisco, tuo figlio vuole tornare con questa tizia? >> Le chiedo conferma.
<< Così pare… Vabbè! Lì come va? >> Mi chiede. Domanda di riserva?
<< Un disastro, rendo l’idea? La notizia che dovevamo darti era l’intenzione di rinnovare i voti nuziali. Volevamo che avvenisse fra due settimane ma durante il pranzo Giulia e Giulio si sono dichiarati contrari. Dicono che è troppo affrettato! Abbiamo rimandato a dopo il lancio della nuova collezione e Daniele non ha preso bene questa decisione! Si è chiuso nel suo studio e non è ancora uscito. Ci crede davvero in questo progetto! >> Mi racconta.
<< Patrizia, mi dispiace che Giulio e Giulia abbiamo avuto una reazione contraria. Ma aspettare qualche settimana in più non mi sembra la fine del mondo! In questo modo potrete fare le cose con più calma. >> Mi fa notare.
<< Questo dovresti spiegarlo a Daniele! Già i rapporti tra lui e Giulia sono tesi… >> Le ricordo.
<< Ho capito! Alla lista dei miei impegni aggiungerò “chiamare mio fratello per farlo ragionare”! >> Asserisce.
<< Grazie Marce! Sei un angelo! Se riesci a convincerlo ti regalerò un week end in una spa! Anzi, pensandoci su non sarebbe una cattiva idea. Tu, io e Bea! >> Progetto.
<< “Realx” è un concetto molto ma molto lontano da me al momento. Ci risentiamo Patrizia! >> Mi saluta.
<< Ciao Marce, bacio! >> La saluto, ponendo fine alla telefonata.
 
 
[Cèsar]
<< C’è un bar sulla spiaggia, ha dei divanetti in vimini e gli ombrelloni bianchi! >> Gli spiego, sottovoce, per non farmi sentire da mio padre che è nel soggiorno.
<< Perfetto, appena riesco a staccarmi da mia zia ti raggiungo, amore! >> Mi risponde. Sorrido.
<< Ripetilo! >> Gli ordino, con un sorrido ebete stampato in volto.
<< Amore! E’ questo che sei! >> Mi accontenta.
<< Non vedo l’ora di vederti! >> Gli rivelo.
<< Mia zia è già ubriaca, le basta poco a quanto pare! La metto su un taxi e ti raggiungo! >> Mi informa.
<< Esco subito di casa. Ho davvero bisogno di passare dei momenti insieme, da soli! >> Gli confesso.
<< Ti amo! >> Mi ricorda.
<< Anche io. A tra poco! >> Lo saluto, ponendone fine alla telefonata. Tiro lo sciacquone per simulare l’uso della toilette ed apro la porta per uscire. Trasalgo quando mi trovo di fronte mio padre. Cacchio! Per fortuna non ho fatto nomi al telefono!
<< Papà! Mi hai fatto prendere un colpo! >> Asserisco.
<< Mi serve il bagno, mi chiedevo quando avresti chiuso la tua telefonata amorosa lasciandomi così libero di pisciare! >> Mi affronta. Arrossisco.
<< N-non era una-una telefonata amorosa! >> Balbetto.
<< Lo era eccome. Mi credi un cretino? Io ho capito tutto! >> Rivela. Mi irrigidisco.
<< Capito che cosa? >> Domando leggermente preoccupato. Se n’è accorto!
<< Che hai una fidanzata! Ed io credo che tu sia partito per la Spagna insieme a lei. E’ per questo che sei andato a Bogotà? Sei andato a prenderla? >> Ipotizza. Oddio! Lascio andare l’aria che avevo intrappolato nel polmoni.
<< Quando ce la presenterai? >> Mi domanda mio padre.
<< E’-è una cosa recente! Le presentazioni avverranno a tempo debito. >> Preciso.
<< Io diventerò pazzo… Ti ci metti anche tu a fare il misterioso, come se non bastasse tua sorella Roberta con tutti i suoi segreti! Tu sai come mai ha annunciato di avere una relazione con Gonzalo se questo non è vero? QUALCUNO MI DICE COSA STA SUCCEDENDO? >> Urla mio padre, anche provato dalle mancate ore di sonno e da quello che sta passando Olga! Mia madre accorre dal piano inferiore. E per fortuna papà non ha visto l’articolo sul blog di Martinelli o sarebbe ancora più confuso e incavolato!
<< Che succede? Perché urli Nicola? >> Gli domanda mia madre.
<< Niente mamma, è solo un po’ provato! >> Intervengo.
<< Vorrei solo che i miei figli mi dicessero cosa succede nelle loro vite! Chiedo forse la luna?! >> Si lamenta mio padre. Poso le mani sulle sue spalle e lo fisso negli occhi.
<< Papà, calmati! Io sono sereno e felice e, quando sarà ora, conoscerai la persona che frequento! >> Affermo, evitando di pronunciare parole che facciano intuire che sto frequentando un uomo e non una donna come lui pensa!
<< Ti sei fidanzato? >> Mi domanda tutta gasata la mamma.
<< Riguardo a Roberta… Sarà lei a raccontarti tutto, quando verrà qui il prossimo week end! Perciò o ti metti l’anima in pace e attendi che passino questi giorni o puoi continuare a sbraitare per i prossimi 5 giorni! >> Anche se il mio istinto mi dice che urlerà anche dopo aver saputo di Roberta e Lorenzo!
<< Rischiando però che mamma, Olga ed io ci trasferiamo in albergo! Detto questo, io esco. Ci vediamo stasera! Non penso di tornare a cena! >> Annuncio, scendendo la scale.
 
 
[David]
E’ vero, fino all’altro giorno i miei genitori erano sul piede di guerra. Mio padre ha assunto uno dei suoi comportamenti peggiori e questo ha mandato mia madre fuori dai gangheri.  E oggi vanno d’amore e d’accordo e vogliono dare una seconda festa di nozze, cosa c’è di strano? Io trovo che sia una bella iniziativa per riunire la famiglia, per ricominciare con uno spirito nuovo e per ricordare loro i principi del matrimonio! Sussulto leggermente quando sento due mani tiepide coprirmi gli occhi. Sorrido mentre tocco queste mani: sono morbide, le unghie sono curate e sento che indossa l’anello che le ho regalato.
<< Chi può essere? Non mi viene in mente proprio nessuno! >> Scherzo.
<< Se le cose stanno così… >> Afferma. Stacca le mani dai miei occhi e sta per allontanarsi ma le afferro dolcemente un polso e l’attiro verso di me per baciarla. L’ascensore che avevo chiamato poc’anzi arriva e vi entriamo.
<< Se fai così mi costringi a bloccare l’ascensore! >> Mi provoca sorridendo contro le mie labbra.
<< Bhe, visto che è un rottame che spesso da problemi, ci cascherebbero tutti! >> Commento.
<< Farebbero arrivare vigili del fuoco e paramedici e ci troverebbero mezzi nudi! >> Ipotizza.
<< Speriamo che quelli della manutenzione non vengano mai ad aggiustarlo o non potremmo più sfruttare la scusa dell’ascensore guasto! >> Dico confusamente prima di baciarla. L’ascensore emette il tipico “plin” e ci ricomponiamo prima che le porte si aprano del tutto esponendoci al pubblico.
<< Signore! >> Saluto le segretarie con un grosso sorriso.
<< Dottore, signorina Camilla! >> Rispondo coralmente a mo’ di saluto.
<< Salve! >> Le saluta la mia fidanzata. Apro la porta del mio studio e la faccio accomodare per prima.
<< Silvia è ancora scossa dalla notizia? >> Domando.
<< Non ne ho idea, non ci ho ancora parlato. Le passerà, è normale che si sia risentita. >> Asserisce.
<< Se è ancora innamorata di Lorenzo non le passerà tanto in fretta! >> Osservo.
<< Dici che è ancora innamorata? >> Mi domanda. Volevo saperlo io da lei!
<< Perché no? Una donna non fa una scenata del genere se non è gelosa! >> Commento ripetendo a pappagallo le parole di mia sorella.
<< E così sei un esperto di donne? >> Mi domanda sorridendo.
<< Che c’entra! Io ho picchiato mio fratello… non sono esperto di donne ma di gelosia sì! >> Le ricordo.
<< A proposito, con Giulio quanto violentemente avete litigato durante il pranzo? >> Mi chiede.
<< Al contrario! Ci siamo chiariti… più o meno! Giulia ci ha costretti, diciamo! Abbiamo parlato per lo meno. Ha chiesto scusa per quello che ti ha fatto e ha chiesto scusa a me per non avertelo detto. Ha aggiunto che non sapeva che fossi vergine, non prima di… >> Le spiego, lasciando la frase in sospeso.
<< Vorrei solo dimenticarmi di quella faccenda! >> Esclama. E’ orribile che una ragazza voglia dimenticarsi della sua prima volta perché costituisce una cocente delusione!
<< Amore, non prendere nel modo sbagliato ciò che sto per dirti. Tu vieni al primo posto, ma ti ho perdonata per non avermelo detto subito…. Se ho perdonato te credo che debba sforzarmi di perdonare anche Giulio, specie adesso che i miei genitori stanno cercando di andare d’accordo! >> Intervengo. Mi accarezza una guancia.
<< Penso che tu sia troppo buono! >> Mi risponde.
<< Ho sempre desiderato una famiglia unita! Coglierò ogni occasione utile per realizzare questo progetto. Non dico che mio fratello Giulio come per magia diventerà il mio compagno di bevute… Ma che proverò a perdonarlo! >>
<< I tuoi invece cosa volevano dirvi? >> Mi domanda dopo essersi seduta sul divano. Ripongo cellulare e chiavi dell’auto in un cassetto, appendo la giacca alla poltrona e mi siedo accanto a lei. Le faccio passare il braccio dietro al collo.
<< Mio padre e mia madre hanno annunciato la loro intenzione di rinnovare i voti nuziali, con un grande ricevimento al seguito! >> Annuncio.
<< Davvero? >> Mi chiede colpita. Annuisco.
<< Vorrebbero che io e Michael fossimo i testimoni di mamma, e Giulio e Giulia quelli di papà! >> Spiego a Camilla.
<< Giulia si è tirata indietro e Giulio l’ha assecondata. Dicono che è troppo presto! >> Spiego. Camilla solleva le sopracciglia.
<< Dici che hanno ragione loro? >> Le domando un po’ deluso.
<< Dico che prima di dare una festa in pompa magna dove si giurano fedeltà per la seconda volta dovrebbero dimostrarsi a vicenda e dimostrare a voi figli di saper tenere fede a questo giuramento! I tuoi genitori escono da un periodo di litigi e separazione, è troppo affrettato questo passo! Non prenderla a male. >> Mi prega. Mi accarezza la nuca.
<< Sembra il ritornello del giorno. >> Penso a voce alta.
<< Vedrete che gioverà a tutti un periodo di prova! Insomma, sarebbe come tu mi chiedessi seduta stante di sposarci! >> Asserisce, come se fosse una cosa tanto orribile! La guardo con sgomento.
<< Non mi guardare così! Parlavo in senso ipotetico. Capisci anche tu che sarebbe troppo presto! I tuoi hanno appena fatto pace… Capisci cosa voglio dire? >> Mi chiede.
<< Sì. >> Affermo in un sussurro. Vuol dire che se le chiedessi di sposarmi mi direbbe di no! Per fortuna la nostra chiacchierata viene interrotta dallo squillo del telefono aziendale. Afferro la cornetta.
<< Pronto? >> Domando per scoprire chi sia a chiamarmi. Con una mano copro il microfono della cornetta.
<< E’ la ditta di catering, devo definire alcuni dettagli per la sfilata. >> Spiego alla mia ragazza.
<< Vado, ci vediamo stasera. Ti amo! >> Mi saluta, posando un bacio sulle mie labbra. Mi ama ma non mi sposerebbe!
<< Ti amo! >> Le rispondo. Sorride mentre chiude la porta del mio ufficio.
 
 
[Lena]
Questo lavoro è noioso, monotono e oltretutto mi tocca sollevare scatoloni pesanti! Senza parlare dei colleghi! Mi tocca sopportare le filippiche di Jimmy. Quando accantonerà l’odio verso di me? Sono passati degli anni da quelli avvenimenti! Che si rifacesse una vita e mi lasciasse in pace! Prima di uscire da questa sudicia toilette estratto il cellulare per controllare se Giulio ha letto i miei messaggi: mi accorgo che gli ha letti ma non ha risposto! Rimetto il cellulare in tasca con ferocia!
<< Come mai vuoi uomini non riuscite a centrare il water? Non ho potuto neanche appoggiarmi alla tavoletta per fare pipì! Il bagno è indecente! >> Osservo quando torno al reparto. Le espressioni di Jimmy e Carlos sono tutt’altro che cordiali!
<< Lena, hai trovato difficile il compito che ti ho assegnato prima? >> Mi chiede Carlos.
<< No! Infatti l’ho portato a termine in poco tempo! >>
<< EPPURE SEI RIUSCITA A SBAGLIARE! DOVEVI SOLO CONTARE LE VARIE SCATOLE DI BOTTONI DEI VARI COLORI E ANNOTARE IL NUMERO IN QUESTA COLONNA! INVECE GUARDA, HAI COMBINATO UN DISASTRO! >> Mi urla contro Jimmy passandomi il tablet. Osservo la tabella, secondo me è tutto apposto!
<< Non capisco cosa ho sbagliato! >> Intervengo.
<< Quante scatole di bottoni azzurri vedi?! >> Mi domanda con veemenza Jimmy.
<< Jimmy, calmati, che ti prende? >> Gli domanda Carlos. E’ un pazzo isterico, ecco cosa gli prende!
<< Lena qui non ci sono 10 scatole di bottoni azzurri, ce ne sono 5! >> Mi appunta Carlos.
<< E queste che sono? >> Gli domando, indicando delle scatole nello scaffale accanto.
<< Cerniere, quelle sono cerniere! E’ scritto chiaramente sull’etichetta affissa sulla scatola! C’è tanta gente senza lavoro e danno questo posto ad una che non sa né contare né leggere, cose da pazzi! >> Esclama Jimmy.
<< Si può sapere perché ce l’hai tanto con me?! >> Gli chiedo, sfiancata dai suoi insulti!
<< Perché le persone come te non mi piacciono, mi urtano i nervi! Le figlie di papà che non hanno neanche coscienza di essere privilegiate! Che pensano di poter cadere sempre in piedi, che non hanno rispetto per niente e nessuno, convinte di non dover impegnarsi in niente nella vita perché ci saranno sempre mamma e papà a pagare i suoi conti. Sarai anche una Mendoza per metà ma qui sei un dipendente non che una nostra sottoposta! Se non mi fosse venuto in mente di ricontrollare il lavoro che hai svolto avrebbero incolpato Carlos per l’errore! A te questo non importa, per questo hai svolto il lavoro con superficialità! Ecco perché mi infastidisci tanto! >> Mi controllo le unghie mentre Jimmy si esibisce nel suo sproloquio!
<< Jimmy è stato prolisso e prepotente nell’esprimere il concetto, io lo avrei espresso in modo diverso ma il succo non cambia. Lena, ti do del tu visto che hai l’età di mia figlia, questo è un lavoro di responsabilità! Da noi dipendono la produzione e i punti vendita. Un solo errore può causare lo scombussolamento di questo reparto, dei punti di vendita e della produzione! Io ti ho affidato questo compito accordandoti fiducia. Se non ci fossimo accorti dell’errore i dirigenti avrebbero telefonato al fornitore pretendendo delle spiegazioni, avrebbero chiesto come mai sono state consegnate 10 scatole di bottoni invece di 5 scatole di bottoni e altre 5 di cerniere azzurre, come riportato sulla bolla di consegna, mi capisci? L’Ecomoda ed io, in quanto responsabile di reparto, avremmo fatto una brutta figura! >> Cerca di spiegarmi. Annuisco.
<< Dopo ogni fornitura ti chiederò di catalogare tutti gli scatoloni e di riportare i dati in una tabella come questa, per confrontare il tutto con la bolla di accompagnamento. Non possiamo ogni volta ricontrollare quello che fai e perdere così del tempo. E’ per questo che l’azienda assume un apprendista! >> Aggiunge. C’era bisogno di insultarmi come ha fatto Jimmy?
<< Scusa Carlos, non ci avevo pensato! Io ho dato per scontato che tutte le scatole su quel piano contenessero bottoni azzurri… >> Cerco di discolparmi.
<< No! Per questo ogni scatola ha questa etichetta con questi dati: nome del fornitore, tipo di imballaggio, peso e contenuto nel dettaglio! Devi stare attenta e leggere bene! E’ il primo giorno e ci siamo resi conto dell’errore in tempo, perciò passi, per stavolta! >> Tiro un respiro di sollievo quando Carlos mi grazia!
<< Come sarebbe a dire? Stavamo per fare le figura degli incapaci per causa sua! >> Aggiunge Jimmy. Gli lancio un’occhiataccia.
<< Jimmy! Il responsabile sono io e sono stato un apprendista anch’io! >> Asserisce Carlos. Guardo Jimmy con un ghigno di soddisfazione.
<< Ma dubito che tu abbia fatto certi errori… banali! Anche per me è il primo giorno in questo reparto! >> Sottolinea Jimmy.
<< Se non hai mai fatto questo lavoro prima d’ora perché ti fanno sostituire un operaio mentre io sono solo un’apprendista? >> Chiedo.
<< Perché la mia laurea viene considerata come prova del fatto che so leggere e contare! >> Risponde con quella sua lingua affilata!
<< Stop, time-out! Cosa ne dite di tornare al lavoro? >> S’intromette Carlos.
<< Io vado un attimo al bagno! >> Annuncia Jimmy. Sperando che riesca a farla nel water e non su!
<< Grazie Carlos! >> Intervengo.
<< Non approfittare della mia fiducia! >> Mi appunta. E’ solo il primo giorno e ne ho già la scatole piene! Se mamma, dopo aver riparato il disastro finanziario causato da mio padre, dovesse decidere di non passarmi più un soldo, sarei fregata! Mi toccherebbe restare qui in eterno!
 
 
[Sandra]
<< Sono così carini insieme, vero? >> Commenta Annamaria, riferendosi a Camilla e David. Effettivamente erano raggianti poco fa!
<< Molto! Sono una gran bella coppia e il dottor Armando ha fatto la cosa giusta mollando il colpo! >> Commento.
<< E non l’ha mollato solo con loro, a quanto pare! Quando ha lasciato l’azienda lui e Lorenzo si sono scambiati un caloroso abbraccio. Non sembrava arrabbiato con suo figlio! >> Osserva Berta.
<< Dopo tutto Roberta è una della famiglia! Cosa poteva avere al contrario? >> Commenta tutta contenta Annamaria. Tossisco per far capire loro che Silvia si trova alle spalle!
<< Lascia stare Sandra, non devono certo smettere di parlarne perché ci sono io. Dopo tutto hanno ragione… Lei è della famiglia mentre io sono un’estranea, è normale che non siano dati tanta pena per la nostra rottura! >> Osserva andandosene via stizzita.
<< Ma quanto se la prende! >> Osserva Annamaria.
<< E’ ancora cotta di Lorenzo, è normale che se la prenda tanto. Poverina! Dovremmo andare lì e scusarci. >> Interviene Mariana. Ci scambiamo tutte uno sguardo. Non ha tutti i torti! Stiamo per raggiungerla quando dall’ascensore esce mio figlio.
<< Tesoro! Come mai sei qui? >> Gli domando.
<< Ciao mamma, ciao ragazze! Devo vedere Diego. Io non ce la posso fare! Non la sopporto! >> Si sfoga. Suppongo stia parlando di quella cretina di Lena!
<< Cos’ha combinato?? Ci ha provato con te?? >> Gli chiedo allarmata.
<< No, in quel caso sarebbe seduta sul marciapiedi a massaggiarsi il sedere, avrebbe abbandonato l’edificio a suon di calci! E’ un’incapace e non ha voglia di lavorare. Ci fa solo perdere tempo! Le abbiamo chiesto di catalogare tutti gli scatoloni che sono stati consegnati e non è stata neanche in grado di contare quante scatole di bottoni e cerniere dei vari colori sono state consegnate e di scrivere il numerino sul tablet! Stavamo per inviare quei dati errati. Il paradosso è che, quando l’ho strigliata, Carlos l’ha trattata con i guanti di velluto dicendo a me che stavo esagerando! >> E’ proprio un’impedita!
<< Perciò sei venuto in cerca di Diego per fare la spia? >> Gli chiede Berta.
<< No. Non mi metterò in mezzo! Sono venuto per dimettermi da quel posto! >> Annuncia.
<< Che cosa?? Non puoi lasciare questo posto a causa sua! >> Protesto.
<< Un altro giorno così e mi ricoverano! >> Insiste.
<< Sei arrabbiato ma questa non è una ragione sufficiente per abbandonare quel posto. Hai la possibilità di fare esperienza in un nuovo campo e per i prossimi due mesi guadagnare un buono stipendio! >> Gli faccio notare.
<< Tua madre ha ragione, mandala al diavolo e fa il tuo lavoro! >> Commenta Berta mentre mastica delle patatine.
<< Cosa succede? >> Domanda Lorenzo, uscendo dal suo ufficio. Lancio un’occhiata a mio figlio mentre penso “non farlo, non buttare via questa opportunità!”.
<< Niente, non succede niente! Sono venuto per parlare con il direttore del personale e definire gli ultimi dettagli circa il mio cambio di destinazione. Torno al reparto! >> Improvvisa mio figlio. Meno male! Non deve farsi condizionare la vita da quella sciacquetta!
<< Benissimo! Lena come se la cava? >> Domanda Lorenzo a Jimmy.
<< A parte qualche scivolone, intendi? Ma è il primo giorno, dopo tutto! >> Risponde, tirando le labbra in un sorriso di plastica.
<< Bene. Adesso tornate al lavoro, questo non è un salotto! >> Ci ordina Lorenzo.
<< Certamente, a dopo! >> Ci saluta Jimmy.
<< Dottore, sa dirci dove si trova Isabella? Non è rientrata dalla pausa pranzo! >> Chiede Mariana.
<< Si è sentita poco bene ed è andata a casa. Il Presidente si è preso il pomeriggio libero perciò comando io oggi. >> Ci informa Lorenzo.
 
 
[Michael]
Quando in lontananza vedo il mio ragazzo mi alzo dalla panchina e sveltolo la mano. Lui mi imita e accelera il passo.
<< Scusa se ho fatto tardi, mi sono dovuto liberare da mio padre e dal suo terzo grado! >> Mi spiega. Ci baciamo. Ho l’impressione che siano passate delle ore dall’ultima volta che abbiamo unito le nostre labbra.
<< Terzo grado a proposito di cosa? >> Chiedo. Che l’abbia scoperto?
<< Era dietro la porta del bagno prima, quando eravamo al telefono! Perciò ha scoperto che sono fidanzato! >> Mi racconta.
<< E ha dei sospetti su di noi? >> Domando. Non è di certo in questo modo che vorrei lo scoprissero i suoi genitori! Scuote il capo e mi rilasso.
<< Direi di no. Non sospetta neanche che a me piacciano gli uomini. Crede sia fidanzato con una ragazza, inoltre è convinto che io sia stato in Spagna con lei, che lo scorso week end io sia stata a Bogotà per lei e che sia tornato a Miami con lei, dato che ha sentito che davo appuntamento a questa immaginaria fidanzata! >> Mi racconta, mentre passeggiamo mano nella mano sul lungomare.
<< Bhe, in un paio di punti ci ha visto giusto! >> Effettivamente è venuto a Bogotà per me ed è tornato qui con me.
<< E poi mi ha bombardato con domande su Roberta. Sono tentato di tornarmene a Bogotà con te e tornare qui Sabato con mia sorella, per evitare le sue domande nei prossimi giorni! >> Sorrido.
<< Mi dispiaccio per te. Saranno dei lunghi giorni! >> Commento, mentre raggiungiamo il bar sulla spiaggia a ordiniamo due drink analcolici alla frutta. Ci accomodiamo vicini su un divanetto.
<< Scusi! Può portarci anche due toast e una minerale? >> Domanda Cèsar al cameriere.
<< Certo! >> Risponde il ragazzo.
<< Qui è un paradiso! Cosa te lo fa fare a tornare a Bogotà a lavorare per noi fra tre settimane? >> Gli domando. Sempre caldo e bel tempo, mare, sole e drink sulla spiaggia! E’ un paradiso terrestre!
<< Devo mantenere il mio appartamento e la mia auto, per cos’altro sennò? >> Mi risponde con un ghigno in viso.
<< Se le cose stanno così! >> Affermo fintamente offeso, alzandomi. Lui mi trattiene afferrando la mia mano e torno seduto.
<< Vieni qui! Ti faccio vedere io perché voglio che queste settimane volino per poter riprendere il mio posto in azienda. >> Sussurra contro le mie labbra, prima di catturarle in un bacio da film.
<< I vostri drink! >> Ci interrompe il barman, posando sul tavolino due bicchieri, una bottiglietta di acqua da mezzo litro e due drink decorati con frutta fresca e ombrellini. Afferiamo i nostri bicchieri.
<< A noi! Al nostro amore e al nostro futuro! Ti amo! >> Propone come brindisi. Facciamo incontrare i nostri bicchieri.
<< Non conosco un altro valido motivo per brindare. >> Rispondo appagato. Ci scambiamo un altro bacio ma non ci separiamo quando il cameriere torna con i due toast. Desidero nutrirmi solo del suo amore!
 
 
[Paola]
<< Quando ti dimenticherai di lui? Gli hai addirittura fatto una scenata di gelosia! >> Mi riprende mia madre al telefono.
<< Mamma, non è come togliersi lo smalto dalle unghie! Sono stata con lui per sei anni e ci siamo lasciati da meno di tre settimane. E’ normale che causi ancora delle reazioni in me! >> Le faccio notare.
<< L’unica reazione che dovrebbe causarti dovrebbe essere il reflusso gastro-esofageo! >> Commenta.
<< Adesso torno al mio lavoro, ciao! >> La saluto. Sbuffo mentre sbatto il cordless nel suo piedistallo. Sono costretta a ripetere l’operazione perché sbaglio la mira, a causa del mio nervosismo!
<< Ti vedi? Ieri sera eri alle stelle e oggi sei alle stalle! Devi smetterla di pensare a lui e devi smetterla di vederlo! >> Mi riprende la mia amica Kelly, che è venuta a trovarmi in ufficio.
<< Ecomoda è uno dei nostri principali clienti! >> Le faccio notare.
<< Ma hai chiesto tu a tuo padre di gestire le trattative con loro per vederlo! >> Mi ricorda.
<< Potresti spiegare a tuo padre che la ferita sanguina ancora e pregarlo di occuparsene lui! >> Mi consiglia.
<< Così farei una figuraccia non solo con mio padre ma anche con Diego! No, grazie! >>
<< Vedi che ho ragione a dirti che dovresti lasciarti andare con Alec? La sua compagnia ti rilassa! >> Mi fa notare. Sì! In sua compagnia mi diverto e non penso mai a Diego!
<< Questa mattina mi ha chiamato e l’ho trattato in modo così freddo! >> Ricordo.
<< Povero ragazzo! Si sta dando tanto da fare per corteggiarti! >> Commenta Kelly.
<< Adesso sopraggiunge anche un’altra questione, Giulia! Non vorrei si insospettisse, mandando così a monte il momento della mia vendetta! >> Osservo. Non potrò usare la scusa dei molti impegni ancora a lungo!
<< Organizza una serata! Ci sarò anche io! >> Propone la mia amica. Mi toccherà farlo in modo da mantenere un basso profilo!
 
 
[Isabella]
Mi stiracchio occupando tutto il grande letto che da due settimane condivido con l’uomo che credevo non mi avrebbe mai notata! Con l’uomo che amo alla follia, nonostante i suoi innumerevoli difetti ed errori del passato! Con l’uomo che mi sta sostenendo in questo inferno che sto attraversando! Guardo l’ora sul cellulare e mi accorgo che sono le sei meno un quarto, per tanto il mio amore deve ancora uscire dall’azienda. Trasalgo quando sento dei rumori provenire dal resto della casa, sembrava il rumore di qualcosa di fragile che cade e si rompe. Oddio! Ci mancavano solo i ladri! Scendo dal letto e afferro un pesante candelabro dal comò grande. Apro la porta, guardo in corridoio e vedo che la luce dalla cucina/soggiorno è accesa! Oddio! No, non è prudente uscire da questa stanza! Torno dentro e chiudo la porta a chiave.
<< VATTENE SUBITO PRIMA CHE CHIAMI LA POLIZIA, CHIUNQUE TU SIA! > Urlo, reggendo il candelabro. Il cuore mi batte forte! Diego, devo chiamare Diego! Corro verso il comodino e afferro il mio cellulare. Cerco il suo numero, premo la cornetta verde e in quel momento l’intruso cerca di aprire la porta ma resta deluso visto che è chiusa a chiave! Sento squillare un telefono oltre la porta della camera.
<< Amore, sono solo io! >> Sento dire. Diego? Cosa ci fa a casa? Poso il candelabro e apro la porta.
<< Sono morta di paura! Credevo fossi in ufficio e quando ho visto la luce accesa ho pensato fosse un ladro! >> Gli spiego. Si avvicina a me e mi bacia.
<< Sono rimasto a casa questo pomeriggio! Come hai dormito? >> Mi domanda.
<< Sei rimasto a casa per me? >> Gli domando.
<< No, perché ho sviluppato una forma di parafilia e sono innamorato di questa casa! Quindi voglio passare più tempo con lei! >> Mi prende in giro.
<< Cretino! >> Gli rispondo. Mi stringe a sé e mi bacia, sporcandomi i vestiti.
<< Ma cosa fai così combinato? >> Gli domando. Sopra alla camicia indossa il grembiule da cucina il quale è completamente sporco. Mi prende per mano e mi accompagna in cucina. Mi guardo attorno e rimango sconvolta!
<< Hai cercato di fabbricare un ordigno a base di cacao? >> Gli chiedo. La cucina è tutta sporca! Apre il frigo ed estrae un piatto con sopra un salsicciotto avvolto nella carta alluminio.
<< Ho preparato il mio primo salame al cioccolato! >> Annuncia fiero. Noto il tablet sulla cucina aperto sulla pagina della ricetta. Sorrido.
<< Spero sia buono e che stasera nessuno muoia avvelenato! Assaggia. >> M’invita, passandomi una scodella dove ha conservato dell’impasto.
<< Ah, grazie! Vuoi usarmi come cavia! >> Scherzo. Ne afferro un pezzetto e lo porto alla bocca.
<< Complimenti! Esperimento riuscito! >> Annuncio. Sorride fiero di sé prima di continuare a raccogliere gli utensili sporchi e dedicarsi alla pulizia.
<< Ho anche rotto il piatto da portata che mia madre mi regalò quando inaugurai la casa! Ma non glielo dire. La cosa positiva è che finalmente questa costosa cucina servirà al suo scopo! Ah, pensavo ad una cosa! So che a te piacciono la cucine in legno, ma mi dispiacerebbe abbandonarla qui con tutti i soldi che ho speso per cambiarla. Possiamo portarla nella casa nuova? >> Mi domanda. Ma quanto bello è? La verità è che non ho ascoltato neanche una parola di ciò che mi ha detto perché stavo pensando a quanto lo amo! Mi avvicino a lui, gli poso una mano sull’avambraccio e questo lo costringe a voltarsi. Devo alzarmi sulle punte per arrivare a baciarlo. Accarezzo le sue guance con le mani mentre assaporo ogni centimetro delle sue labbra. Diego non si fa pregare per ricambiare il bacio! Assapora le mie labbra, facendosi largo con la lingua. Mi prende in braccio e avvolgo il suo girovita con le gambe.
<< Ho bisogno di te! >> Affermo quando ci separiamo per riprende fiato.
<< Io non andrò mai da nessuna parte, amore! >> Mi assicura, prima di procedere verso la stanza da letto.
 
 
[Cèsar]
Lo ammiro mentre si gode il sole di Miami. Steso a pancia in giù è talmente rilassato che sembra si sia addormentato! Non riesco a non farmi trasportare dai ricordi, tornando con la mente al giorno del consiglio di amministrazione, quando siamo rimasti chiusi nell’ascensore. O al bacio che mi ha dato quando era ubriaco e l’ho ospitato a casa mia, o a quando l’ho brutalmente respinto durante la festa al golf club. Sono stati tutti giorni tolti alla nostra storia! I miei pensieri vengono interrotti da un pallone che viene scagliato contro di noi e per poco non colpisce Michael, il quale si sveglia.
<< Scusate! >> Mi giustifica un bambino avvicinandosi a noi. Michael si rigira e si mette seduto.
<< Non c’è alcun problema Tieni il tuo pallone e divertiti! >> Lascia passare, rendendo la palla al piccoletto il quale saluta e si allontana. E’ perfetto!
<< Cosa c’è? >> Mi domanda, sorridendo, quando nota che lo sto contemplando.
<< Non posso ammirare il mio ragazzo? >> Domando. Mi imita posizionandosi su un fianco, così da guardarci negli occhi.
<< Con il tuo lavoro sarai abituato ad essere fissato! >> Commento.
<< Sì. Ma il tuo è un altro tipo di sguardo, l’unico in grado di agitarmi. >> Osserva. Ci avviciniamo vicendevolmente per poi baciarci.
<< Vorrei non dover partire domani sera! >> Desidera a voce alta. Quanto lo vorrei anch’io!
<< Lo vorrei anch’io, e vorrei passare la notte insieme! >> Rispondo. Purtroppo dovremmo evitare di passare tanto tempo insieme per non alimentare sospetti nelle nostre famiglie prima che i miei sappiamo che mi piacciono anche gli uomini!
<< Bhe, nessuno dice che non possiamo… >> Afferma ammiccando, lasciando la frase in sospeso. Vabbè che mia sorella e Alex hanno pensato bene di “amoreggiare” in una spiaggia… Ma era deserta, protetta dagli scogli e non esposta e affollata come questa!
<< Così arresterebbero anche me, e mio padre finisce davvero al creatore questo giro! >> Commento. Si mette a ridere.
<< Perché, il mio? Ancora non abbiamo parlato seriamente della mia omosessualità, sarebbe il suo funerale se dovesse leggere sui giornali “popolare modello sud americano, figlio del Ministro dell’Economia colombiano Daniele Valencia, arrestato a Miami per atti osceni il un luogo pubblico. Arrestato insieme a lui anche il fidanzato Cèsar Mora, con cui stava amoreggiando, in pieno giorno, in modo spinto una spiaggia affollata”! >> Ipotizza.
<< Non intendevo qui! A pochi metri da qui c’è un Bed&Breakfast che affitta anche camere ad ore! >> M’informa. Sorrido sorpreso ma anche blandito dal fatto che si sia documentato a proposito!
<< Hai fatto i compiti, vedo! >> Commento.
<< Non eravamo d’accordo che avremmo sfruttato bene ogni minuto a nostra disposizione? Potremmo ordinare due pizze e cenare in camera. >> Propone. Accarezzo il suo collo e poso un bacio sulle sue labbra.
<< Ti amo! >> Gli ricordo. In risposta ricevo un bacio appassionato.
 
 
[Lorenzo]
<< Amore, non sei pronto per andare? >> Mi domanda Roberta, uscendo dal suo ufficio con addosso il cappotto e reggendo la sua borsa porta documenti.
<< Ciao amore. Vorrei prima fare quattro chiacchiere con Lena per sapere come se l’è cavata! >> Le spiego.
<< Allora ti aspetto nella hall? >> Propone la mia ragazza mentre entriamo nell’ascensore. Annuisco.
<< Non dimenticarti la prima lezione di cucina! >> Interviene ammiccando, richiamandomi a sé tirando la mia cravatta. Sorriso e la bacio.
<< E chi se la dimentica? Cercherò di essere puntuale e arrapato… cioè, volevo dire affamato! >> Asserisco. Ride prima abbandonare l’ascensore quando arriviamo al pian terreno.
So che lei non sarebbe d’accordo con ciò che sto per fare, ma un piccolo intervento per tenere lontani Giulio e Silvia non può far male! Mi avvicino allo spogliatoio femminile e sto per alzare la mano per bussare quando sento un urlo.
<< MALEDETTA SEGRETERIA TELEFONICA! >> Sento dire da Lena con tono tutt’altro che calmo. Poi la sento tirare su con il naso.
<< Toc, toc! >> Esclamo entrando con la testa attraverso la porta.
<< Cosa fai qui? E’ spogliatoio femminile! >> Mi fa notare mia cugina cercando di asciugarsi le lacrime per nascondere che ha pianto.
<< Sono venuto per sapere come ti sembra il lavoro! Ma credo tu abbia altri problemi. >> Intervengo.
<< Niente di importante! >> Cerca di minimizzare.
<< Se posso darti una mano… >> Mi offro.
<< Ne dubito, a meno che tu non sappia praticare il controllo della mente! >> Sdrammatizza.
<< Magari esiste una soluzione più semplice! E’ per un ragazzo? >> Azzardo come ipotesi. Annuisce.
<< Ed è Giulio, ne deduco! >>
<< Sei davvero intelligente! >> Mi prende in giro.
<< Ma cosa gli hai fatto per farti tanto detestare? >> Mi domando.
<< E’ a causa di quello che ho fatto a suo fratello anni fa. Ma Giulio mi piace davvero! Io non lo prenderei mai in giro! >> Mi spiega.
<< Trova il modo di rassicurarlo! >> Le consiglio.
<< Ma lui non vuole avere a che fare con me. Io so di piacergli, ma lo attraggo solo a livello sessuale! E poi c’è di mezzo quella…. Quanto la odio! >> Interviene. Mi irrigidisco.
<< C’è di mezzo un’altra? >> Le chiedo. Mi guarda.
<< Scusa! Non dovrei parlare di lei con te in questi termini… >> Interviene. Si alza e appende la divisa nel suo armadietto.
<< Perché no? >> Chiedo.
<< Perché è Silvia, la tua ex! >> Ammette. Lo sapevo!
<< Lei e Giulio hanno una storia? >> Chiedo. Magari glielo ha già detto! Oddio!
<< No, certo che no! Ma per Giulio non esiste altra donna. Quella lì è così… volgare! Cosa diavolo ci trovate in lei? >> Mi domanda. Probabilmente Giulio ci vede la stessa cosa che ci ho visto io: semplice sesso! E a Silvia basta questo per innamorarsi di un uomo, come è successo con me!
<< E tu ti arrendi? >> Le domando, ignorando la sua precedente domanda.
<< Cosa devo fare?! Legarlo ad una sedia e chiamare un prete affinché ci sposi? Ho anche provato a chiamarlo… Non mi risponde! >>
<< Bhe, io so dove vive adesso. Ha occupato l’appartamento dove viveva prima Isabella, di fronte a Silvia! >> Le rivelo. Lei chiude gli occhi in due fessure e incrocia le braccia al petto.
<< Come dicevo: per Giulio esiste solo lei! >> Ripete iraconda.
<< Hai mai pensato che magari cerca solo di farti ingelosire? Magari ti sta solo dando il tormento! >> Intervengo. Mia cugina ci pensa su per qualche istante.
<< Dici? >> Mi domanda, quasi persuasa da questa mia ipotesi.
<< Se stai qui come fai a scoprirlo? Non ti puoi arrendere così! >> La motivo, quando vengo interrotto da una chiamata.
<< Amore, dove sei finito? >> Mi domanda la mia ragazza.
<< Sto arrivando, piccola! Sei alla reception? >> Le domando.
<< Certo! Dove avevo detto che ti aspettavo. >> Mi conferma.
<< Arrivo! >> Le annuncio, prima di chiudere la comunicazione.
<< La povera Roberta sa che sei geloso di Silvia e che cerchi di tenerla lontana da Giulio? >> Mi domanda Lena. Di colpo inizio a sudare freddo!
<< No, un attimo! Ti sbagli, non sono affatto geloso di lei. Per me esiste solo Roberta! >> Rispondo. Che idea del cavolo si è fatta di questa situazione!
<< Cuginetto… Non sono nata ieri! Dovrei credere che mi stai offrendo il tuo aiuto disinteressato? Che ti importi della mia vita sentimentale? Per qualche motivo vuoi tenere quei due lontani! >> Intuisce. Cazzo!
<< Cercavo solo di darti una mano! >> Preciso.
<< Facciamo che ci credo. Io accetto il tuo aiuto e ti prometto che non andrò a dire alla tua ragazza che sei geloso della tua ex! Tanto meno lo dirò al caro zio… il poveretto ti ucciderebbe prima di rimanere vittima del secondo infarto! A domani, cuginetto! >> Mi “saluta” allontanandosi. Mi sono scavato la fossa da solo!
<< Ah, ti sei dimenticato di darmi quell’indirizzo! >> Mi ricorda, tornando indietro.
 
 
[David]
Non posso fargliene una colpa se la pensa diversamente da me. Tuttavia non posso neanche nascondere le mie emozioni. Il suo commento di oggi su un’ipotetica proposta di nozze mi ha deluso! Quando le porte dell’ascensore si spalancano sul garage sotterraneo incontro mia sorella e il suo ragazzo che si sbaciucchiano. Si separano immediatamente quando notano la mia presenza.
<< Ciao! E Camilla non viene via con te? >> Domanda subito mia sorella, notando che sono sceso da solo.
<< Penso che stia per scendere! >> Rispondo in modo sbrigativo.
<< Di solito non scendi senza di lei! Avete litigato? >> Mi domanda Giulia. Non le sfugge nulla! Anche se tecnicamente non abbiamo litigato!
<< No. E’ solo che… Lascia stare! >> Minimizzo con un cenno della mano.
<< Cos’è successo? >> Insiste, quando dall’ascensore escono Roberta e Lorenzo mano nella mano. Ridacchiano divertiti.
<< Buonasera! C’è una riunione? >> Domanda Lorenzo.
<< Aspetto tua sorella. >> Spiego.
<< Avete litigato di nuovo? Di solito l’aspetti di sopra! >> Osserva Roberta. Alzo gli occhi al cielo.
<< No, non abbiamo litigato, tranquilli! E’ solo che ho visto che mia sorella scendeva e l’ho seguita. >> Mento.
<< Va bene. Buona serata! >> Ci saluta Roberta.
<< Buona serata. >> Salutiamo tutti noi. Mia sorella mi guarda in attesa di una spiegazione.
<< E’ una cosa da niente, è solo una mia paranoia! Quest’oggi stavo parlando con Camilla del rinnovo dei voti di nozze di mamma e papà e lei ha detto, come te, che la cosa è precipitosa! >> Inizio a riferire.
<< Mi sembra ovvio! E ce l’hai con la tua ragazza per questo? >> Mi domanda.
<< No, se mi lasciassi finire…! >> La riprendo. << Ha fatto una battuta che non ho digerito, tutto lì! >>
<< E quale sarebbe? >> Mi domanda mia sorella, quando si rende conto che non proseguo nel racconto.
<< Ha detto che se io le chiedessi di sposarmi adesso sarebbe assurdo, perché stiamo ancora costruendo un rapporto, un po’ come mamma e papà! >> Spiego.
<< Io non vedo perché tu debba arrabbiarti! Tanto più perché non stai progettando una proposta di mano! >> Risponde Giulia.
<< Amore… >> La riprende il suo ragazzo il quale le lancia uno sguardo eloquente. Giulia mi guarda e spalanca la bocca. Per fortuna c’è lui a dargli una svegliata!
<< Io vorrei farle la proposta la sera della sfilata. >> Confesso, rosso in viso.
<< Ma sei impazzito? State insieme da così poco! Oltretutto rischieresti l’evirazione da parte di Armando! >> Mi fa notare mia sorella. Mi tasto i gioielli di famiglia.
<< Amore, però devi pensare che la sfilata di terrà l’8 Marzo e che sarà passato del tempo… Tuo fratello e Camilla a quel punto staranno insieme da più tempo! >> Fa notare Massimiliano.
<< A Marzo faremo due mesi! >> Preciso.
<< Sarebbe comunque troppo presto, per come la vedo io… >> Insiste.
<< Oggi il tuo hobby è quello della disfattista? >> Le chiedo con un sorriso, per sdrammatizzare.
<< Non prenderla così! E poi Camilla non ha detto che non ti sposerebbe, ha detto che non acconsentirebbe adesso! Come tutte le persone sane di mente vuole fare le cose con la dovuta calma. >> Mi fa notare.
<< Hai ragione… >> Ammetto. Prendo sempre le cose di petto!
<< Camilla ti ama, no? State bene insieme. Perché devi trovare un modo per complicare le cose? >> Mi domanda Giulia. La conversazione viene interrotta dall’ascensore che si apre: arriva la mia bella!
<< Amore! Ho bussato al tuo studio ma non ti ho trovato! >> Osserva. Si avvicina a me e ci baciamo.
<< Ho raggiungo mia sorella. >> Mento!
<< Sì, stavamo parlando di quella storia del matrimonio! E spero che mio fratello abbia capito che è troppo presto! >> Interviene Giulia scandendo bene le parole.
<< Perché parla così? >> Mi domanda Camilla, riferendosi a mia sorella. Cerco di sorridere nel modo più disinvolto possibile.
<< Sarà un principio di ictus! >> Ironizzo. << Comunque sì, ho capito! Passate una buona serata! >> Li saluto. Ci avviamo verso la mia auto, mano nella mano. Io desidero con tutta l’anima che questa donna diventi mia moglie. La voglio accanto per il resto della vita! Ma Diego e mia sorella hanno ragione: due mesi di storia alle spalle sono troppo pochi!
 
 
[Lena]
E’ andato ad abitare vicino a lei! Questo è davvero troppo! Lorenzo ha ragione: non mi posso arrendere davanti a quella! Certo che il suo aiuto arriva come una manna dal cielo. Almeno lui sostiene il mio desiderio di stare con Giulio, anche se ha le sue misteriose ragioni! Non riesco a stare ferma mentre aspetto che mio zio risponda.
<< Pronto? >> Esordisce.
<< Sono io zio! Sono appena uscita dall’Ecomoda e ti chiamo per chiederti un favore. >> Annuncio.
<< Vuoi che venga a prenderti? Avevo capito che avresti preso un taxi. >> Mi chiede.
<< Sì, prenderò un taxi. Il favore che devo chiederti è di altro genere. Io avrei un appuntamento e vorrei tornare a casa un po’ più tardi. >> Comunico, senza tanti preamboli.
<< Un appuntamento dove? Con chi? Quanto tardi vorresti tornare a casa? >> Mi chiede. Alzo gli occhi al cielo.
<< In un ristorante con un’amica che non vedo dall’ultima volta che sono stata qui. Tra un paio d’ore sarò a casa. >> Prometto.
<< Facciamo un’ora. >> Contratta. In un’ora non arriverò neanche a casa di Giulio!
<< Zio! In un’ora al ristorante non prendi neanche l’antipasto! >> Gli faccio notare.
<< Vorrà dire che vi limiterete al primo piatto! E bevi poco. Queste sono le condizioni, prendere o lasciare? >> Mi dà l’ultimatum. Il mio io interiore urla di rabbia.
<< Bene! Tra un’ora sarò lì! >> Accetto.
<< E se dovessi tardare non ci saranno più permessi fino a ritorno di tua madre. >> Mi ricatta. Per fortuna che non sarebbe stata una prigione!
 
 
[Leonora]
<< Nicola, puoi andare a chiedere a Olga se preferisce petto di pollo alla piastra o cotoletta per cena? >> Chiedo a mio marito. Questi due cibi piacciono molto alla mia piccola, spero che così le venga fame! Mio marito si alza dal divano interrompendo il suo zapping per andare a chiederglielo. Poco dopo torna giù con la risposta.
<< Non ha neanche tirato fuori la testa da sotto la coperta per dirmi che non ha fame! >> Mi annuncia.
<< Nicola! Non può continuare con questo digiuno! >> Commento, prima di sedermi sconsolata.
<< Cosa vuoi che faccia? La leghiamo ad una sedia e la nutriamo con un sondino gastro-esofageo? Nemmeno a me fa piacere! >> Risponde mio marito. Spegne la tv, tanto non l’avrebbe guardata. Lo conosco abbastanza da sapere che lo zapping è solo un modo per cercare di tenersi impegnato nei momenti di nervosismo.
<< Ci vorrebbe qualcosa per tirarla su… >> Penso a voce alta.
<< Ma cosa? A quanto pare l’unica persona che la rendeva felice non si ricorda di lei! >> Osserva.
<< Bhe, ci sarebbe la sua migliore amica… >> Azzardo. Mio marito mi lancia un’occhiataccia.
<< Nicola, potrebbe essere un’idea per distrarla! Non è che ci sia molto margine di scelta! >> Osservo. Mio marito sbuffa.
 
 
[Roberta]
<< Non mi hai detto di cosa hai parlato con tua cugina. >> Asserisco verso il mio ragazzo, quando siamo quasi giunti a casa
<< Ah, di niente di che! Solo di lavoro. Si è lamentata perché è un lavoro umiliante, perché guadagnerà poco, sai com’è fatta! >> Risponde, sterzando per svoltare l’angolo. Parcheggiamo lungo la strada di fronte casa nostra.
<< Che vuole? >> Domanda a voce alta il mio ragazzo. Scendiamo dall’auto.
<< Ciao! >> Ci saluta quel demente di Gonzalo.
<< Fai le poste adesso? >> Gli domanda freddo il mio fidanzato.
<< Visto che non rispondete alle chiamate, sì! Io vi giuro che non c’entro con quello che dice quel blog. Riguardo a mio padre non posso metterci la mano sul fuoco, anche se lui sostiene di essere innocente! >> Ci riferisce.
<< Dev’essere stato il pulcino pio a riferire questa baggianata a Martinelli! >> Scherza il mio ragazzo.
<< Lorenzo! Ti prego. Questa faccenda sta causando dei problemi anche a me! A quest’ora dovrei essere in compagnia di qualche amica e non qui a pregare il tuo perdono! Quell’articolo mi ha rovinato la piazza! >> Asserisce. Che deficiente. Mi lascio scappare un ghigno.
<< Io invece non posso annunciare il mio fidanzamento con Roberta! Non posso portarla al ristorante e baciarla davanti a tutti, per evitare che di lei si dicano cose poco piacevoli! >> Controbatte il mio ragazzo.
<< Vuoi sentirti dire che i tuoi problemi sono più importanti di quelli del resto del pianeta? Va bene! >> Risponde Gonzalo. Ma guarda che tipo!
<< Lorenzo non sta di certo cercando di fare la vittima! Ma ammetterai che i tuoi problemi sono cosa da poco a confronto. Prima o poi troverai una ragazza promiscua che verrà con te pur pensando che sei fidanzato! Oppure puoi ovviare a questo problema rivolgendoti a delle professioniste! Invece a noi tocca rimandare l’annuncio per colpa ti tuo padre! >> Intervengo. Che vada a puttane se non riesce a reprimere i suoi stimoli!
<< E con questo, ti auguriamo buona notte! >> Asserisce Lorenzo a mo’ di saluto. Varchiamo il cancelletto e lo chiudiamo alle nostre spalle.
<< Perciò la nostra amicizia di una vita termina qui a causa di mio padre?! >> Domanda sconcertato Gonzalo.
<< Finisce qui perché a te importa solo di te stesso! >> Risponde Lorenzo. Gonzalo lo guarda meravigliato.
<< Hai ragione… E’ PER EGOISMO CHE L’ALTRA SERA MI SONO ESPOSTO PER IMPEDIRE CHE TUO PADRE TI FACESSE A PEZZI DAVANTI A TUTTI! SAI COSA TI DICO? CHE PUOI ANDARTENE AL DIAVOLO! >> Gli urla contro Gonzalo, prima di risalire sulla sua autovettura sportiva.
<< NESSUNO TE LO AVEVA CHIESTO QUESTO GENEROSO FAVORE! >> Urla di rimando il mio ragazzo. Che casino!
 
 
[Diego]
Passo le dita tra i suoi capelli scuri, morbidi, profumati e perfettamente dritti.
<< Ci siamo svegliate pieni di voglie! >> Asserisco. Rivolgo lo sguardo verso il basso, verso il mio petto dove lei poggia la testa, e la vedo sorridere timidamente. Posa un bacio sul mio petto.
<< Sentivo il bisogno di essere stretta da te… di essere amata da te… >> Ammette. Ha paura e lo sento! La sua vita è in preda al caos.
<< Sono onorato di portare a termine questo compito! >> Le rammento continuando a vezzeggiare il suo capo, fino a che si puntella suo gomiti e si solleva.
<< Hai abbandonato il tuo lavoro per stare qui con me… >> Osserva mentre appoggia la testa un po’ più in alto, sulla mia spalla. Poso un bacio sulle sue labbra.
<< Non ti potevo lasciare sola! Quando ti metterai in quella testolina che tu significhi tutto per me? >> Le domando stringendola forte. Lei posa un bacio sulla mia guancia.
<< C’è una cosa che devo dirti! Ho chiamato l’investigatore privato, gli ho chiesto di procurarmi l’indirizzo di quella Ines e di tua madre. >> Le confesso, sperando che non se la prenda.
<< E cosa dovrei fare? Andare a trovare la vedova? >> Si domanda, mettendosi seduta sul letto. Trascina con sé il lenzuolo per coprirsi fino al petto, anche se il suo corpo ormai lo conosco e non mi dispiace affatto osservarlo! Sistemo il cuscino dietro la mia schiena per mettermi più comodo e intreccio le dita dietro la nuca.
<< Potresti presentarti alla tua matrigna e a tuo fratello, credo sia nei tuoi diritti! >> Le faccio presente.
<< E poi? Dovrei andare lì e dirle “signora, l’uomo che ha sposato non è il perfetto padre di famiglia che credeva, un uomo provato dalla misteriosa scomparsa di sua figlia, ma era un violento e bugiardo”? Sconvolgerei la sua vita! >> Osserva. In effetti, per quella donna sarebbe come ricevere una doccia gelata!
<< Hai ragione! Comunque resto del parere che tu abbia tutto il diritto a voler conoscerla e a voler conoscere Asier. Nessuno ti dice di andare lì e di dirle “tuo marito mi picchiava” fra il tuo nome e una stretta di mano. >> Affermo fuori dai denti. Afferro dolcemente la sua mano e l’accompagno verso di me. Torna ad appoggiare la testa al mio petto.
<< Tu vieni con me, vero? >> Mi domanda.
<< Che domande sono? Domani mattina mi prenderò due ore libere e andremo da quella donna. >> Sentenzio.
<< Così perderai altre ore di lavoro. >> Osserva.
<< Questo ha la priorità! >> Rispondo, posando un bacio sul suo capo. Lei si accoccola di più contro il mio petto. Volto leggermente il capo per osservare la sveglia.
<< Sono le 19. Se hai ancora voglia di andare a cena da Silvia, dovremmo muoverci. >> Osservo. Lei si alza.
<< Sì che ne ho voglia. Non intendo chiudermi in casa come un eremita! Vuoi fare la doccia per primo? >> Mi domanda, mentre indossa una vestaglia. Scuoto il capo.
<< Allora vado prima io. >> Asserisce.
<< No! >> Sentenzio. Mi alzo dal letto e la raggiungo, completamente nudo. Lei arrossisce. Poso le mani sui suoi fianchi e la costringo a camminare all’indietro.
<< Conosco un modo per consumare la metà dell’acqua e del tempo! >> Ammicco mentre catturo le sue labbra in un bacio. Lei ridacchia timidamente e si lascia condurre verso il bagno. Non mi stancherò mai di vederla arrossire e di sentire questa risatina che manifesta nei momenti di disagio.
 
 
[Armando]
<< Il volo è stato tranquillo? >> Domando a mia sorella.
<< Sì, anche se per la maggior parte di esso ho dormito! >> Mi spiega. Non stento a crederlo, avrà avuto del sonno da recuperare viste le sue recenti bevute!
<< Mia figlia come se l’è cavata al lavoro? >> Mi domanda.
<< Non ho saputo niente, ti farò chiamare non appena tornerà a casa. >> Le riferisco.
<< Non è ancora tornata? >> Mi domanda preoccupata.
<< Ha chiamato poco fa dicendo che prenderà un taxi, e ha chiesto il permesso di fare una sosta da un’amica prima di tornare a casa. >> Le spiego.
<< Quale amica? >> Mi domanda.
<< Camilla, non conosco tutti i contatti di tua figlia! Un’amica che non vede da quando è stata qui l’ultima volta. Le ho dato un’ora di tempo, sa perfettamente che se non rientrerà all’ora pattuita non le concederò altri permessi. >> La rassicuro.
<< Mi raccomando Armando! Saluta Betty e passate una buona serata! >> Mi saluta.
<< Ciao Camilla, saluta tuo marito. >> La saluto, ponendo fine alla telefonata. Mi avvicino al divano e mi chino verso mia moglie. Le bacio una guancia.
<< Sono appena atterrati. Camilla ti saluta. Cosa fai? Shopping on-line? >> Le domando.
<< Sto cercando un’idea riguardo il regalo da fare a Diego e Isabella quando prenderanno casa! Sono indecisa tra un vaso o un orologio da muro. >> Mi illustra, indicando due oggetti di design.
<< Io opterei per l’orologio! Ma non sarebbe meglio aspettare di vedere il tipo di casa prima? >> Suggerisco a mia moglie.
<< Non sto comprando niente, sto solo cercando un’idea! >> Precisa.
<< Tua sorella cos’ha detto? >> Mi domanda quando mi siedo accanto a lei.
<< Che il volo è stato tranquillo e che per la maggior parte di esso ha dormito! >> Le riferisco.
<< Non ti ha detto nient’altro? >> Mi domanda.
<< No! Cosa doveva dirmi? >> Le chiedo. Mia moglie si morde il labbro inferiore!
<< Betty! C’è qualcosa che ignoro? >> Le domando.
<< E va bene, te lo dico! Però mi devi promettere che non farai niente! Camilla vuole che questo avvenimento finisca nel dimenticatoio e l’unico modo perché questo avvenga e non parlarne mai più, dopo questa volta! >> Esordisce. Mi preparo al peggio visto il prologo!
<< Che cos’ha combinato? >> Domando a mai moglie cercando di mantenere la calma!
<< Sabato sera durante la festa tua sorella ha bevuto molto, come sai! >>
<< BETTY! PARLA! >> Le ordino al limite della pazienza.
<< Daniele ha soccorso tua sorella, l’ha accompagnata a prendere una boccata d’aria e lei lo ha baciato! >> Mi confessa. Mi porto le mani alla testa.
<< Non ci posso credere! Stai scherzando spero! >> Esclamo. Betty scuote il capo.
<< Ieri Daniele l’ha chiamata e lei ha finto di non ricordarsi cosa fosse successo. Armando, non devi parlare di questo fatto con nessuno, intesi? >> Mi ordina.
<< E Daniele l’ha ricambiata?! >> Domando con veemenza.
<< No! L’ha respinta! >> Precisa.
<< NON NE PARLERO’ CON DANIELE, MA MIA SORELLA DOVRA’ ASPETTARSI UNA BELLA SFURIATA! Ha baciato Daniele sapendo quanto suo marito sia geloso del loro passato. Ma cos’ha nella testa?! Segatura?! >> Mi lamento, prima di ingoiare una delle mie pillole.
 
 
[Massimiliano]
<< Non credevo che fare acquisti per la casa potesse essere così divertente! >> Asserisce la mia ragazza. Il carrello è pieno di ogni sorta di utensile da cucina e biancheria per la casa, e non sembra intenzionata a smettere.
<< Sì, è uno spasso, ma ti ricordo che alle 21 abbiamo appuntamento con il tuo amico al Bonterra! >> Le ricordo.
<< Da quando sei così ansioso di partecipare a questa cena? La verità è che, come tutti gli uomini, detesti lo shopping e faresti di tutto per abbandonare il prima possibile questo negozio! >> Risponde. In effetti! Trascinarla fuori da qui non sarà facile!
<< Guarda questo set di piatti quadrati! Sono di grande tendenza i piatti di forme diverse dal rotondo. Vengono utilizzati in tutti i ristoranti più trendy! >> Asserisce, afferrando la scatola del servizio e mettendola nel carrello. E’ talmente pieno che temo che caschi!
<< Io non so nulla di ristoranti trendy. Mi fido di te! >> Asserisco.
<< Abbiamo preso tutto? >> Domanda ad entrambi Giulia, ricapitolando ciò che abbiamo messo nel carrello.
<< Tazze, tazzine, posateria, qualche pentola, piatti, bicchieri, biancheria varia… Io credo di sì! >> Ricapitolo.
<< La moka, non abbiamo preso la moka! >> Si ricorda.
<< A te non piace il caffè. >> Le rammento.
<< A ne no, ma a te sì! >> Risponde. Ci sorridiamo vicendevolmente prima di scambiarci un bacio.
 
 
[Silvia]
Chiudo la porta di casa quando Francesco esce per andare a comprare del vino per la cena. Afferro i tovaglioli arancioni e continuo ad apparecchiare la tavola, ma vengo fermata dal campanello. Guardo attraverso lo spioncino prima di aprire la porta, pur sapendo chi possa essere! Che strazio. Apro la porta e mi ritrovo davanti Giulio, tutto vestito da damerino, che regge un cartone di uova.
<< Le tue uova! >> Mi rende con un sorriso da schiaffi. Afferro il cartone e lo appoggio sul mobiletto accanto alla porta.
<< Se è tutto…! Sto aspettando ospiti, come vedi! >> Asserisco, indicando la tavola semi-apparecchiata oltre la porta.
<< Perché sei così con me? >> Mi domanda.
<< Credo che tu lo sappia! >> Intervengo. Giulio compie dei passetti in avanti, costringendomi a retrocedere dentro casa. Certo, bello è bello!
<< No, non lo so! Io mi ritengo una persona come tante, con mille difetti! Ma ho anche tanti pregi! Ma tu mi hai già etichettato, basandoti solo sui miei errori, e questo non si fa. Secondo te non mi merito il beneficio del dubbio? Un appuntamento, solo uno! E dopo, se lo riterrai necessario, potrai continuare a maltrattarmi! >> Propone. Il mio cuore batte forte e non riesco a calmarlo! Sono totalmente preda di questi suoi occhi azzurri. No, non puoi cascarci, Silvia! Lui vuole solo divertirsi, e non mi farò abbindolare da un ragazzo di questa pasta per la seconda volta in poco tempo!
<< No! Non ci sarà mai niente tra me e te, neanche un caffè! >> Asserisco ritrovando il controllo di me stessa. Giulio sorride e abbassa lo sguardo.
<< E immagino non mi darai una valida motivazione a questo rifiuto. >> Asserisce. Faccio scena muta. Che mi succede?
<< Sei ancora innamorata di Lorenzo, vero? >> Azzarda come ipotesi. Aggrotto le sopracciglia.
<< Per questo lo hai schiaffeggiato oggi quando hai saputo di lui e di Roberta. >> Sostiene. Però! Le notizie viaggiano veloci!
<< No! Quello di stamattina è stato uno sbaglio imperdonabile, un gesto dettato dalla rabbia! Quando stavo con Lorenzo gli ho più volte chiesto se per lei provava qualcosa di più rispetto ad un’amicizia e mi ha sempre detto di no. Quando ho saputo di Roberta mi sono sentita furibonda a causa di questo motivo! >> Spiego.
<< E ALLORA NON CAPISCO! Sì, il mio curriculum non è così rassicurante, lo ammetto! Ho avuto molte fidanzate e quando non ero impegnato mi sono divertito molto. Ma sono sempre stato sincero con tutte le ragazze e amanti che ho avuto, e non ho mai tradito, a differenza di qualcun altro! >> Si sfoga, facendo un chiaro riferimento a Lorenzo.
<< E so anche essere dolce e rassicurante quando mi piace davvero una ragazza! E non penso di essere tanto brutto! >> Conclude. Cerco di reprimere un sorriso perché tutto si può dire di lui tranne che sia brutto!
<< Giulio, io… >> Sto per intervenire, quando dall’ascensore esce Leon. E non è da solo!
 
 
[Leon]
Spero che il mio piccolo regalo le piaccia. La conosco così poco che non sapevo bene cosa portare questa sera! Ho optato per un mazzolino di margherite per Silvia e una bottiglia di vino per Francesco. Parcheggio la mia auto, entro nel palazzo e mi avvicino alla ragazza dai capelli rossi che aspetta l’ascensore. Mi sembra di conoscerla! Lei si volta e mi guarda quando mi avvicino.
<< Buonasera. >> La saluto.
<< Buonasera. Tu non sei Leon? Il cugino di Isabella? >> Domanda.
<< Sì! >> Confermo mentre entriamo nell’ascensore.
<< Incontro galante? >> Mi chiede, notando i fiori e il vino.
<< E’ solo una cena tra amici! >> Spiego. Che idea si è fatta? E’ sicuramente qui per Giulio. Questo sarà l’argomento della serata quanto Silvia lo saprà! Quando l’ascensore si apre sul pianerottolo del terzo ed ultimo piano assistiamo a questa scena: Giulio e Silvia stanno parlando sull’uscio di casa di quest’ultima. Quando ci vedono, ovviamente, interrompono la loro conversazione. Giulio mi lancia un’occhiataccia e lo stesso fa Silvia verso Lena, la quale ricambia.
<< Tu cosa diavolo ci fai qui? >> Le domanda Giulio.
<< Una visita! >> Risponde lei. Giulio porta di nuovo il suo sguardo su di me, e non è uno sguardo amichevole!
<< Buona sera. Questi sono per te! >> Asserisco, rivolto a Silvia, ignorando Giulio e Lena. Silvia mi allaccia le braccia al collo e mi posa un bacio sulla guancia, terribilmente vicino alle labbra.
<< Reggimi il gioco, ti prego! >> Mi sussurra all’orecchio. Ma di quale gioco parla?
<< Grazie Leon! Giulio, come stavo per dirti, non uscirò con te perché frequento lui! >> Sostiene Silvia, tirandomi in ballo. Oh santo Dio! Mi ci mancava solo questa! L’espressione di quel ragazzo peggiora! Se prima mi odiava adesso sta progettando il mio omicidio! Silvia mi da un pizzico sulla schiena invitandomi a dire qualcosa.
<< Già. Perciò ti consiglio di dirottare le tue attenzioni altrove! >> Gli consiglio. Che fine ha fatto la mia vita tranquilla? Silvia si solleva leggermente sulle punte e posa un delicato bacio sulle mie labbra. Chiudo gli occhi, imitandola, dopo uno o due secondi d’interdizione.
<< Posso porvi le mie congratulazioni? >> Interviene Lena, con espressione paga, mentre Giulio è a dir poco adirato! Senza proferire parola fa retro front ed entra in casa sua. E’ rimasto sconvolto!
<< Buona serata! >> Ci saluta Lena, entrando nell’appartamento di Giulio e chiudendo la porta. Li imitiamo entrando in casa di Silvia.
<< Wow! Potevi messaggiarmi così mi preparavo! >>  Asserisco, scosso da quanto avvenuto poco fa su quel pianerottolo.
<< Mi dispiace! Io non sapevo come fare per togliermelo di torno. Mi ha chiesto di uscire e nel frattempo aveva invitato quella a casa sua! >> Commenta.
<< A me è sembrato che fosse sorpreso quanto te della sua presenza! >> Le faccio notare. Non riesco a smettere di guardarla!
<< Io non ci casco! >> Asserisce, sicura di sé.
<< Mi dispiace per il bacio! Ti ho messo in mezzo e non dovevo! >> Si scusa. Non che sia stato tanto male, in effetti!
<< Non fa niente. Cioè, sono un uomo libero! Non c’è nessuna fidanzata che potrebbe prendersela. >> Rispondo. Sorride timidamente per poi massaggiarsi la nuca e distogliere lo sguardo.
<< I fiori! Bisognerebbe metterli in acqua. >> Mi faccio avanti.
<< Sono molto belli, non dovevi disturbarti! >> Mi ringrazia.
<< E’ solo un pensiero per la bella padrona di casa. >> Ma che cavolo ho detto? Stavo pensando che non mi ero mai reso conto che è una ragazza molto carina e ho dato voce al mio pensiero. Arrossisco quando mi rendo conto di ciò che ho detto.
<< Grazie! Da te questo complimento lo accetto volentieri! >> Risponde, sparendo verso la zona notte con i fiori in mano.
<< Ho anche preso del vino! >> Asserisco, alzando la voce per farmi sentire. Torna in soggiorno con il vaso di fiori.
<< Grazie. Pensa che Francesco, poco prima del tuo arrivo, è uscito per comprarlo. >> Mi spiega. Mi muovo goffamente in questo ambiente, complice anche il leggero imbarazzo che si è creato tra di noi, e non volutamente le sbarro la strada quando tenta di avvicinarsi al divano per posare sul tavolino il vaso. Mi ritrovo la sua testa vicinissima al mio collo.
<< Scusa! >> Asserisco guardando in basso. Mi sposto verso destra per lasciarle spazio ma lei mi imita. Per cercare di uscire da questa imbarazzate situazione lei si sposta verso sinistra ma io compio lo stesso passo in contemporanea. Sorridiamo a l’unisono.
<< Andremo avanti così fino a domani? >> Interviene per stemperare l’atmosfera.
<< Facciamo così: io sto fermo e tu passi! >> Propongo. Lei mi supera e si avvicina al tavolino su cui posa il vaso.
<< Preferirei che evitassi di raccontare a qualcuno quello che è successo poco fa… del bacio, insomma! >> Mi faccio avanti. Lei annuisce.
<< Va bene! Ma non ti posso assicurare che la ragazza di Giulio si comporti con discrezione. Domani tutta l’Ecomoda penserà che io e tu… >> Afferma, lasciando la frase in sospeso.
<< Se ne dimenticheranno non appena ci sarà qualcosa d’altro di cui parlare! E poi se serve a liberarti di Giulio faccio volentieri questo favore ad un’amica! >> Asserisco.
 
 
[Kristoff]
A bordo di questo taxi siedo da un lato, sui sedili posteriori, e mia moglie occupa il punto dal lato opposto. In mezzo a noi staziona la sua shopper.
<< Vienna è un incanto. Rimasti folgorata da questa città e per questo decidemmo di stabilirci qui. >> Ricordo con malinconia.
<< Io ricordo che smettemmo di viaggiare perché volevamo mettere radici per non far crescere Class come un vagabondo! >> Ricorda, rivolgendomi uno sguardo, il primo dopo ore ed ore.
<< E, ironia della sorte, adesso non riesce a stare nello stesso continente per più di due settimane! >> Sottolineo. Class ha l’avventura nel sangue. E per la maggior parte delle occasioni si è sempre auto-finanziato lavorando come cameriere in tutte le città in cui ha vissuto.
<< Dici che riuscirà a resistere in una città come Bogotà per più di una settimana? >> Si domanda Camilla.
<< Probabilmente troverà il modo di rendere avventuroso anche il soggiorno a Bogotà. Magari lanciandosi dal paracadute! >> Ipotizzo.
<< Mio fratello ci lascerebbe le penne se così fosse! >> Sdrammatizza Camilla, facendo ridere anche me.
<< Signori, siamo arrivati! >> Ci annuncia il taxista. Lo paghiamo prima di scendere. Entriamo in casa in religioso silenzio, visto che sono le due di notte e la servitù sta dormendo!
<< Prendo io la tua valigia. >> Sussurro, verso mia moglie. Saliamo le scale in completo silenzio.
<< Mi domando com’è possibile che abbiamo messo al mondo due figli talmente diversi. Class ha l’indipendenza nel sangue, trova lavoro una facilità impressionante! Mentre Lena non riusciamo a responsabilizzarla! >> Osserva Camilla. La maggior parte della colpa è mia che l’ho stra-viziata!
<< Troverà la sua strada! >> L’assicuro, posando la sua valigia nella stanza padronale.
<< Che ora sarà adesso a Bogotà? >> Si domanda.
<< Circa le 20! >> Rispondo, dopo un breve calcolo mentale.
<< Saranno a tavola a quest’ora. Li chiamerò dopo il bagno per sapere se Lena è tornata e com’è andato il primo giorno di lavoro. >> Si appunta a voce alta.
<< Mi butto anch’io sotto la doccia. Vuoi mangiare qualcosa dopo? >> Le domando.
<< No, ma gradirei una camomilla. >> Mi risponde.
<< Ci vediamo di sotto allora? >> Le do appuntamento. Risponde affermativamente con un cenno del capo e abbandono la stanza da letto dove si trova il nostro talamo per raggiungere una delle stanze degli ospiti, senza aver affrontato argomenti importanti!
 
 
 
[Olga]
Dopo una lunga ricerca l’ho trovata. E’ da quasi mezz’ora che scorro il cursore nella pagina del suo profilo facebook. La mia ricerca viene interrotta quando sento bussare alla porta della mia stanza.
<< Donna! >> Esclamo quando la vedo entrare, accompagnata da mia madre. Mi alzo, le vado incontro e ci scambiamo un caldo abbraccio.
<< Vi lascio sole, ragazze! Per qualunque cosa, sono di sotto. Tesoro, sei sicura che non vuoi cenare? >> Mi chiede per l’ennesima volta mia madre. Scuoto il capo.
<< No, mamma. Non ho fame! >> Asserisco. Abbandona la mia stanza con aria affranta.
<< Porca miseria Olga, i tuoi genitori mi hanno chiamata, raccontandomi quello che è successo! >> Esordisce. Mi abbraccia forte quando nota che sto per scoppiare di nuovo a piangere!
<< Non riesco a frenare il pianto! >> Mi giustifico.
<< Mi sembra una reazione normale. Non ti devi certo giustificare, tanto meno con me! >> Mi ricorda.
<< LA ODIO! ODIO QUELLA TIPA! VORREI CHE SPARISSE, CHE PRENDESSE UN AEREO PER LA CAMBOGIA! >> Mi sfogo. La mia amica ridacchia. Sì è commossa anche lei.
<< Per la Cambogia? Non sarebbe meglio uno shuttle per Giove? >> Risponde facendomi ridere tra le lacrime.
<< Non ti posso vedere così! Ti prego, dimmi cosa posso fare per aiutarti! >> Esclama. Mi asciugo le lacrime con le maniche della felpa.
<< A parte strangolarla? Non molto, purtroppo! >> Ammetto a me stessa. Non c’è poi molto che si può fare.
<< Quella signorina ha chiaramente detto a Marcella che non sparirà dalla vita di Alex. Dev’essere davvero determinata per parlare così alla mamma di Alex… Tu non lo sai ma è una donna molto forte e sincera! Molte persone sarebbero intimorite, ma lei no! >> Racconto.
<< Bhe, non è l’unica ad avere le palle! La Olga che conosco io è un osso duro! Sfacciata a testarda! >> Mi rammenta. Mi prende per le spalle e mi scrolla leggermente.
<< La Olga che conoscevi tu non si era mai innamorata tanto follemente! Non credeva che avrebbe dovuto affrontare l’amnesia del suo ragazzo e una tremenda ex! >> Preciso. Evidentemente non sono così dura come ho sempre fatto credere! Donna mi accarezza il viso.
<< Sei solo sotto shock, è la tua reazione a caldo! Sono sicura che quando ti sarai sfogata ritroverai al grinta che ti ha sempre distinta dagli altri! >> Mi rincuora.
<< Tu credi? Riuscirò a competere con quella lì? >> Le domando in cerca di un incoraggiamento. Annuisce sorridente.
<< E’ la sua pagina facebook? >> Mi domanda, indicando il pc aperto. Annuisco e ci sediamo alla scrivania.
<< L’ho praticamente spulciato nei dettagli, per quel poco che sono riuscita a vedere visto che c’è la privacy! >> Spiego.
<< Paige Green. E ci sono anche foto di lei e Alex? >> Mi domanda con cautela.
<< Sì, qualcuna nella cartella “foto del profilo”. >> Ammetto con amarezza. Vederli insieme è un pugno nello stomaco! Alcuni sono dei selfie mentre si baciano o fanno facce buffe, altre foto evidentemente sono state scattate da terzi mentre erano in spiaggia o a delle feste…
<< Hai guardato cos’ha pubblicato Alex nel periodo in cui si sono lasciati? >> Mi domanda. Come ho fatto a non pensarci? Digito subito il suo nome nel motore di ricerca ed entro nel suo profilo. Filtro le notizie cercando solo quelle pubblicate a Dicembre. Ci sono alcune foto di Natale con la famiglia di Alex e altre foto più recenti in cui Alex è in discoteca con gli amici. In molte foto regge bicchieri di drink ed è in compagnia di bellissime ragazze.
<< Suppongo che si fossero lasciati in questo periodo… >> Ne deduco. Ora capisco come mai quella mattina è scappato dalla stanza d’albergo dove abbiamo fatto l’amore per la prima volta. In quel periodo di stava divertendo parecchio, stando a quel che si vede in queste foto! Che sia per questo che si sono lasciati? Lui l’ha tradita?
<< FERMA! Leggi questi commenti. >> M’invita la mia amica, indicando con il dito una foto in cui una ragazza bacia sulla guancia un sorridente Alex.
<< Una certa Helena Smith commenta scrivendo “Bravro, bravo! Divertiti…. Mentre qui c’è gente che soffre!” >> Legge a voce alta la mia amica.
<< Ryan Cross risponde “Sei ridicola…..”, ancora Helena scrive “Ahahaha… Attento all’herpes!”… >> Leggo a voce alta.
<< Ryan risponde che anche l’amica di Helena deve starci attenta… Che stia parlando di Paige?! >> S’interroga Donna. Ci scambiano uno sguardo.
<< Invio una richiesta di amicizia a questo Ryan! >> Esclamo.
<< Devi scrivere un messaggio a Ryan Cross! >> Esclama la mia amica coprendo la mia voce. L’ultimo commento di questo Ryan fa intuire chiaramente qualcosa!
 
 
 [Giulio]
Avvocatuccio del cazzo! Sono rimasto paralizzato di fronte a quella scena, talmente sconvolto che non ho trovato niente da dire, talmente sorpreso da non riuscire a reagire!
<< Adesso per lo meno ti metterai l’anima in pace! >> Interviene Lena. Ma cosa diavolo ci fa qui?!
<< NON MI SEMBRA DI AVERTI INVITATA AD ENTRARE! >> Le urlo contro, prima di dare un colpo ad un bicchiere presente sul tavolo. L’oggetto si scaglia contro il muro e vai in mille pezzi. Sento gli occhi inumidirsi. Questa è la rabbia! E’ per rabbia che mi sento così! Cerco di darmi un contegno e ricaccio dentro le lacrime combattendo l’istinto di piangere.
<< Mi dici cosa cazzo ci fai qui? Chi ti ha dato questo indirizzo? >> Le chiedo.
<< Ho i miei mezzi! >> Risponde misteriosa, per poi sedersi sul mio divano.
<< Nessuno ti ha invitata a sederti! Sparisci! >> La invito. Si alza e mi si avvicina.
<< Non vuoi che ti tenga compagnia? >> Mi domanda. L’afferro per le spalle.
<< Ho detto che devi sparire! >> Ripeto, scandendo bene le parole.
<< MI FAI MALE! >> Si lamenta. La lascio andare e si massaggia le spalle.
<< PERCHE’ NON VUOI CAPIRE CHE MI DEVI LASCIARE PERDERE? CHE TRA DI NOI NON CI SARA’ MAI UNA STORIA? >> Le urlo contro. Noto perfettamente che vorrebbe piangere ma cerca di darsi con contegno, esattamente come me poco fa.
<< Cos’ho che non va? >> Mi domanda. Ma me lo sta chiedendo davvero?
<< Hai solo preso per il culo mio fratello in passato, ad esempio! >> Le faccio notare.
<< Disse l’uomo che ha perso il conto delle volte in cui ha mentito a David! >> Mi rinfaccia. Che spina nel fianco!
<< Sei la sua ex ragazza! >> Adduco come scusa.
<< David non prova niente per me se non odio, problema risolto! >> Risponde. Ma perché non vuole capire?!
<< Inoltre la mia famiglia ti detesta… >> Aggiungo.
<< Sono sicura che non sei mai stato un bravo bambino! >> Ma porca puttana, ha una risposta pronta per tutto?!
<< LO VUOI CAPIRE CHE IO NON TI AMO?! Sì, sei una compagnia piacevole, sessualmente parlando! Ma non mi interessa nient’altro di te! Io non so più come fartelo capire! >> Asserisco, smettendo di addolcire la pillola. Lena, anziché scappare via offesa e in lacrime, si avvicina a me e mi accarezza una guancia.
<< Nemmeno io ti amo, Giulio! Non sto cercando di incastrarti! Tu mi piaci e anche molto. Io voglio stare con te e basta! >> Mi risponde. Si solleva sulle punte e mi strappa un bacio mentre con una mano procede verso il basso. L’afferro per le spalle e la separo da me.
<< No. Non mi va stasera! >> La fermo.
<< Va bene! >> Accetta senza protestare. Prende la sua borsa e si avvicina nuovamente a me.
<< Chiamami, quando vorrai un po’ di compagnia! >> M’invita. Posa un altro bacio sulle mie labbra prima di lasciare la mia abitazione. Mi stendo sul divano e mi massaggio gli occhi e, ora che sono solo, non riesco più a trattenere la rabbia che provo, la quale si manifesta sottoforma di pianto! Non posso pensare che lei è oltre il pianerottolo insieme a lui e che stanno bevendo, ridendo e facendo chissà cosa! No, non posso restare qui stasera. Afferro la giacca in pelle ed esco di casa.
<< Spero che ti vada di traverso la cena! >> Auguro sotto voce all’avvocato, guardando la porta.
<< Giulio, parli da solo adesso? >> Mi canzona quel cretino di Diego arrivando dalle scale con Isabella e Francesco.
<< DIEGO! RISPARMIAMI LE TUE BATTUTE! >> Gli urlo contro.
<< Buonasera, eh! Siamo nervosetti! >> Mi risponde il presidente, quando la porta dell’appartamento di Silvia si spalanca nuovamente. Lei e quel cretino escono reggendo un calice di vino.
<< Buonasera! >> Saluta Silvia.
<< Buonasera. >> Risponde Diego.
<< Ciao! Leon, non sapevo ci saresti stato anche tu! >> Interviene Isabella, salutando Silvia e il suo… amico!
<< Silvia mi ha invitato quando mi ha telefonato quest’oggi. >> Spiega il tizio ad Isabella.
<< Tu intendi passare la serata qui ad ascoltare le nostre conversazioni? >> Mi domanda un’ironica Silvia. Stringo la mano libera, quella che non sta reggendo il mio giubbino in pelle, a pugno così forte da farmi venire le nocche bianche.
<< Ovviamente no, sto per uscire! >> Rispondo.
<< Abbiamo visto mia cugina di sotto! >> Interviene Diego.
<< Lo so! Stiamo andando a ballare! >> Mento. Tanto non ho più niente da perdere!
<< Non vorrai farla aspettare allora! >> Risponde Silvia.
<< No, sono tornato a prendere il cellulare e adesso torno da lei. Buona serata! >> Auguro a tutti loro.
<< Buona serata. >> Mi rispondono coralmente, Isabella, Diego e Francesco.
Quando raggiungo l’uscita, fortunatamente, Lena è già sparita.
 
 
[Michael]
Poso un bacio sulle sue labbra, dopo aver fatto l’amore. Dalla porta-finestra aperta penetra un’arietta di mare piacevole e si sente arrivare della musica non si sa esattamente da dove, segno che la movida di Miami è iniziata.
<< Quando tornerò a Bogotà dovremo cercare un posto tutto nostro dove andare a vivere! >> Esordisce, interrompendo il silenzio. Mi sollevo e lo guardo sbigottito da questa sua proposta! Sorrido.
<< Insomma, tuo fratello vive stabilmente da Camilla, perciò l’appartamento al residence puoi anche abbandonarlo! E non voglio iniziare la nostra vita insieme nel mio appartamento. Voglio un posto nuovo! >> Spiega.
<< Io… io non mi aspettavo una simile proposta! >> Asserisco ancora intontito.
<< Quando lo dirò ai miei genitori non ci sarà più alcun impedimento! Sempre che tu lo voglia! >> Come potrei desiderare il contrario?
<< E me lo domandi?! >> Rispondo, prima di catturare le sue labbra in un bacio che viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta.
<< Pizza Point! >> Si annuncia il fattorino. Cèsar infila i boxer, i pantaloni, la t-shirt e apre la porta al fattorino, mentre io mi nascondo in bagno. Mi specchio e vedo un viso sorridente. Le mi guance sono caldissime!
 
 
[Diego]
<< Lo avrà morso una tarantola? >> Domando ai miei amici, parlando di Giulio. Daniele e Patrizia come minimo ci lasceranno le penne quando sapranno che frequenta Lena!
<< E chi lo sa? Tu lo conosci meglio di tutti noi! Cos’hai portato? >> Mi domanda Silvia, notando il tupperware che reggo in mano.
<< Ho preparato del salame al cioccolato! >> Annuncio orgoglioso del risultato.
<< C’è da fidarsi? Isa ci ha detto che la cucina non è la tua stanza preferita della casa! >> Mi prende in giro Francesco, studiando il salsicciotto avvolto nel domo pack come se fosse una bomba da maneggiare con cura.
<< Peggio per voi se non vorrete assaggiarlo! >> Rispondo.
<< Io l’ho assaggiato e posso darvi il via libera! >> Interviene in mio soccorso la mia fragolina. Silvia versa il vino nei bicchieri e ce li passa.
<< Ed io? >> Domanda Isabella, non ricevendo niente.
<< Per te analcolico! Abbiamo saputo che oggi sei stata poco bene! >> Spiega Francesco.
<< Non sono stata poco bene per un fattore fisico! >> Interviene Isabella. Lei ed io ci scambiamo uno sguardo.
<< E allora per quale motivo? >> Domanda Leon preoccupato. Si susseguono attimi di silenzio.
<< Io, con l’aiuto di Diego, sto indagando sul mio passato! Per scoprire i motivi che hanno spinto i miei g… Juan ed Ingrid a compiere determinate azioni che tutti noi conosciamo! >> Annuncia al presenti i quali si scambiano sguardi sorpresi.
<< Dici davvero? E cos’hai scoperto? >>Le domanda suo cugino, sedendo accanto a lei sul divano.
<< Niente di buono, purtroppo! Il mistero s’infittisce sempre di più. >> Commento.
<< Effettuando una ricerca su internet abbiamo scoperto che Juan si è riposato! >> Esordisce Isabella.
<< Io questo lo sapevo già! >> Ci rivela Leon.
<< E non me lo hai detto? >> Gli appunta Isabella.
<< Non mi hai mai chiesto sue notizie. >> Le fa presente suo cugino.
<< E sai già che è morto? >> Domando a Leon.
<< No! Non ne avevo idea! Quando? Come? >> Domanda sorpreso.
<< Ha avuto un incidente d’auto e, dopo un mese di agonia, il mese scorso è morto. Perciò sapevi che ho un fratellastro! Anche questo secondo te non era un particolare degno di nota?! >> Gli appunta la mia micina, stavolta con veemenza.
<< Un fratellastro? >> Chiede Leon. Dalla sua espressione si direbbe che sta cadendo dalle nuvole!
<< Sì. Si chiama Asier e, a giudicare dalle foto, ha ad occhio e croce sette anni. >> Spiego.
<< Giuro che non lo sapevo, te lo avrei detto, scherzi? So che si è riposato perché ha avuto la faccia tosta di inviarci la partecipazione di nozze. Ovviamente non ci siamo andati! >> Precisa Leon. << Ma da quel giorno non abbiamo più avuto sue notizie. >> Chiarisce.
<< Scusa, mi dispiace! >> Si scusa Isabella verso suo cugino per il suo scatto di poco prima.
<< E cos’altro avete scoperto? >> Ci domanda Francesco. Tutti i presenti ci ascoltano interessanti e raccolti attorno a noi.
<< Pare che Juan e Ingrid abbiamo detto in giro che Isabella a 14 anni è scappata di casa, con un ragazzo più grande, per giunta! >> Racconto loro.
<< Che figlio di puttana! >> Ringhia Leon.
<< Che stronzi… ti hanno fatto passare per una poco di buono! >> Commenta Silvia, accarezzandole una gamba.
<< Mi dispiace Isa! Adesso cosa farete? Quale sarà il prossimo passo? Ovviamente potete coinvolgerci e contare sul nostro aiuto! >> Interviene Francesco. Silvia e Leon annuiscono.
<< Abbiamo trovato l’indirizzo della vedova e il nuovo indirizzo di mia madre. La nostra idea è di andare dalla vedova così che io possa presentarmi e conoscere il piccolo Asier! >> Spiega Isabella.
<< E le dirai la verità? >>Le domanda Silvia.
<< Non lo so! Non avrei alcun diritto di rovinare la vita di quella donna, sconvolgerei la sua esistenza stravolgendo l’immagine che ha sempre avuto dell’uomo che ha sposato! >> Osserva.
<< Ma non è neanche giusto che tutti continuino a credere che a 14 anni te ne sei scappata di casa per stare con chissà chi! >> Interviene Leon.
<< Come avete scoperto tutto ciò? >> Ci domanda Francesco.
<< Siamo stati all’ufficio dove lavorava. Ho parlato con due suoi colleghi che, per nostra fortuna, erano due pettegoli di prim’ordine! >> Spiego loro.
<< Io non so cosa dire! Questa è la ciliegina sulla torta, mio padre glielo ha dato troppo dolcemente il cazzotto, quel giorno! Sono anche peggio di quello che credevo! >> Commenta Leon, incredulo, mentre scuote il capo fissando un punto immaginario sul pavimento.
 << Io continuo a chiedermi perché Juan si sia comportato così con me! Era per qualcosa che gli aveva fatto mia madre? Era solo un effetto dell’alcol? O era semplicemente svitato? >> S’interroga la mia piccola. Che fosse svitato, non ci piove!
<< Mia madre sostiene che sia partito tutto da un tradimento. Dice che tua madre potrebbe averlo tradito, così lui ha iniziato a bere e… Ma è solo un’ipotesi. >> Spiega Leon.
<< A che età è cominciato tutto? >> Le domanda Francesco.
<< Avevo sette anni. >> Racconta Isabella. Per sette anni… Ha sopportato i suoi cartoni per sette anni! Per sua fortuna è già morto! Sono almeno felice che abbia sofferto per un mese prima di tirare le cuoia!
<< Allora la risposta è da ricercare in quel periodo! Perciò tra il 2009 e il 2010, ipotizziamo! Dovremmo scoprire se tua madre frequentava qualcuno in quel periodo! >> Suggerisce Silvia.
<< Ma se tua madre l’ha tradito perché non l’ha semplicemente lasciata? E perché non scaricava la sua rabbia su di lei? >> Domanda Francesco.
<< In qualche occasione ha alzato le mani anche su di lei… >> Racconta Isabella. Esternare tutto questo le fa bene!
<< Una volta ho letto un romanzo in cui il protagonista provava un’ambivalenza emotiva. Evidentemente lui nello stesso tempo amava ed odiava te e tua madre! >> Interviene Silvia.
<< C’è qualcosa di molto strano! >> Asserisce Leon.
<< Comunque, non credo che risolveremo il mistero questa sera! Cosa ne dite di sederci a tavola? >> Propone Francesco. Accogliamo la mozione e prendiamo tutti posto.
<< Non aspettatevi chissà che cosa! Ho preparato cotolette, patatine e insalata! >> Spiega Silvia, posizionando le varie pirofile e zuppiere al centro del tavolo.
 
 
[Camilla]
David questa sera mi sembra stranamente silenzioso!
<< Sei talmente arrabbiato con tua sorella per la questione dei tuoi da non proferire neanche parola? >> Gli domando, mentre concentrato come non mai affetta la verdure per la peperonata.
<< Hai detto qualcosa? >> Mi domanda. Abbandono il fornello per raggiungerlo. Lo abbraccio da dietro e gli massaggio il petto, appoggiando una guancia alla sua schiena.
<< Dove hai la testa? >> Gli domando.
<< Sei arrabbiato con me? >> Aggiungo. David si volta e gioca con i miei capelli, spostandoli dietro le mie spalle. Scuote il capo con un accenno di sorriso.
<< Eppure sembra di sì! >> Esclamo, con il broncio da bambina.
<< E’ difficile da spiegare! >> Risponde vago.
<< Prova con parole semplici! >> Suggerisco, invitandolo ad aprirsi con me. Esita e questo non mi piace!
<< E’ qualcosa che non puoi o che non vuoi condividere con me? >> Gli chiedo delusa. Incrocio le braccia al petto. Faccio per allontanarmi di fronte al suo silenzio, evidentemente lui non si fida di me!
<< Aspetta… >> M’invita, afferrando dolcemente il mio polso. Mi attira verso di sé e circonda la mia vita con le sue braccia.
<< Vuoi sapere la verità? >> Mi domanda. Annuisco.
<< Mi sono un po’ storto per il commento che hai fatto oggi… Tu non pensi mai a come sarebbe la nostra vita insieme? >> Mi domanda. Che domanda è?
<< Noi stiamo già vivendo la nostra vita insieme! >> Gli faccio notare sorridendo.
<< Io intendo in un altro senso! Io ci immagino… sì, insomma… inizio a pensare a dei progetti! >> Ammette lasciandomi di stucco!
<< Tu ti riferisci a quando ho detto che se mi chiedessi di sposarci rifiuterei? >> Domando sbigottita. Annuisce.
<< Sì, a me capita di immaginarti in abito bianco! E’ tanto terribile questa cos… >> Interviene. Fermo il suo sproloquio baciandolo e lo stringo in un grosso abbraccio. Cosa si è messo in testa? Che considero questa come una relazione passeggera?
<< E sono bella nella tua visione? >> Gli domando sorridendo.
<< Bella? Divina! >> Risponde. Lo bacio.
<< Dopo quella tua affermazione ho pensato che tu non pensassi a me sotto certi aspetti! >> Ammette.
<< Non devi fraintendere tutto quello che dico. Volevo dire che sarebbe affrettato! Due persone devono concedersi un periodo di prova prima di compiere determinati passi… E’ per questo che prima del matrimonio ci si fidanza! Lo vedi questo? Me lo hai regalato ed io l’ho accettato in segno d’impegno! Io non scappo David, non vado da nessuna parte! Ti amo e ti amerò allo stesso modo tra sei mesi un anno! Perciò non serve correre! >> Lo rassicuro, indicando l’anello che mi ha regalato, che tengo all’anulare sinistro e che non tolgo mai. Ci baciamo ancora, lui accarezza la mia schiena.
<< E’ che ti amo così tanto… E quando ho sognato il nostro matrimonio… >>
<< Hai sognato il nostro matrimonio? >> Lo interrompo sorridendo. Annuisce.
<< Ed eri più bella di una principessa! Tremavo come una foglia mentre ti aspettavo sull’altare! >> Mi rivela. Passo le dita tra i suoi capelli.
<< Non devi pensare di dovermi legare a te con il matrimonio per paura che me ne vada. Io non scappo! Sono tua amore mio! >> Gli assicuro. Mi attira a sé e mi bacia, rassicurato dalle mie parole.
 
 
[Patrizia]
Mio marito è rimasto rintanato nel suo studio per tutto il pomeriggio. Busso alla porta prima di accedere al suo ufficio.
<< Daniele, la cena è in tavola! >> Lo informo.
<< Grazie cara, ma non ho appetito! Inoltre devo scrivere un discorso per il prossimo comizio. >> Mi informa. Aggiro la scrivania posizionandomi accanto a lui, con il fondoschiena leggermente appoggiato al tavolo.
<< Sei arrabbiato anche con me? >> Gli domando, accarezzando il suo muscoloso braccio.
<< La verità è che hai ragione Patrizia. Non ne combino una giusta, e quest’idea del rinnovo delle promesse è solamente un altro passo falso! >> Si auto commisera. Mi siedo sulle sue ginocchia e gli accarezzo la nuca.
<< No! E’ l’idea migliore che tu potessi avere e noi lo faremo. Quando tutti i nostri figli saranno nostri complici e si renderanno conto che facciamo davvero sul serio! Daniele Valencia, io il 12 Marzo ti sposerò per la seconda volta! >> Lo rassicuro, rubandogli un bacio che lui ricambia.
<< I nostri figli non la pensano come te. Non mi ritengono capace di assolvere questo impegno! Perché dovrebbero visto che ho fallito in questi ventotto anni? >> Si auto commisera.
<< Abbiamo fallito! Io non sono certamente stata meglio di te! Daniele, in questi ventotto anni ci siamo amati ma anche odiati, ci siamo supportati ma anche sopportati a stento, abbiamo parlato molto e in certi periodi non ci siamo neanche incrociati! Le persone possono dire quello che vogliono, ma nessuno meglio di noi sa quanto sia faticoso il matrimonio! Tutti gli sbagli commessi ci hanno cambiati! Ti ricordi com’eravamo quando rimasi incinta di David? O quando ci siamo sposati? O quando accettai di abbandonare Roby? >> Gli chiedo. Mi si stringe lo stomaco e lotto contro il pianto quando ricordo ciò che ho fatto! Lui annuisce.
<< In questi ventotto anni siamo cambiati tantissimo. Se siamo sicuri di fare questo passo, aspettare qualche settimana in più non è la fine del mondo! >> Cerco di fargli capire.
<< Giulio e Giulia non credono nelle nostre intenzioni. E’ questo che mi fa incazzare! Adesso scusami, ma vorrei restare da solo per finire il discorso! >> Mi prega. Mi bacia a stampo prima che mi alzi. Resto immobile a fissarlo, delusa.
<< Scusa! Cenerò con te Patrizia, il lavoro può aspettare! >> Ci ripensa quando nota la mia espressione. Speriamo non ricada negli stessi errori!
 
 
[Samuel Martinelli]
Poso la sigaretta sul posacenere mentre rileggo ciò che ho scritto al pc. Afferro il bicchiere e bevo un sorso di quel liquido marrone quando sento il campanello suonare. Abbandono la mia attività per avvicinarmi alla porta e l’apro solo dopo aver guardato dallo spioncino di chi si tratta.
<< Tanisha, ciao! Avevamo un appuntamento? >> Le domando, mentre mi sposto per farla entrare in casa. E’ a suo agio ormai in questo ambiente: si toglie il cappottino che appende ad una sedia e si accomoda sul divano.
 << Ciao Samuel. No! Sono qui per darti una notizia, e non è bella! >> Mi preannuncia. Mi siedo accanto a lei.
<< Quanto vale questa notizia? >> Le chiedo mentre le sposto i lunghi capelli ed inizio ad assaggiare il suo collo a forza di baci.
<< Non stasera, Samuel! Dopo ciò che ho da dirti ti passerà ogni desiderio sessuale, te lo assicuro! Oggi ho visto Marcus Torres. Mi ha detto che la notizia che riguarda in fidanzamento di suo figlio e Roberta Mora non è altro che un’invenzione! >> Mi racconta. Sorrido.
<< E tu ci credi? Cercava solo di mettere a tacere un pettegolezzo! >> Replico.
<< No! Era molto arrabbiato con me. E’ veramente un’invenzione ed essendo io l’unica persona al di fuori della sua famiglia ad esserne a conoscenza è sicuro che sia stato io a darti questa news! >> Ripete. Mi allontano da lei guardandola con stupore.
<< Stai scherzando vero? >> Le chiedo. Lei scuote il capo.
<< Avrei pubblicato una notizia non vera? >> Le chiedo conferma. Lei annuisce.
<< Mi dispiace Samuel! >> Si scusa Tanisha.
<< Non è la fine del mondo. Non sarebbe la prima querela che ricevo! Certo è una brutta grana! Ho solo un dubbio. Perché Gonzalo e Roberta avrebbero inventato questa palla? >> Mi interrogo a voce alta. Tanisha fa spallucce.
<< Questo non te lo so dire, Marcus non si è sbottonato con me dato che sospetta che ti passi informazioni! Spero solo non racconti a tutti i miei clienti che ti faccio da informatrice. >> Si augura.
<< Tesoro, non potrebbe mai andare dai suoi facoltosi amici e colleghi e confessare di conoscerti! >> Le faccio notare.
<< A quanto pare i Mendoza e i Mora sono convinti che sia stato Marcus a passarti l’informazione! >> Mi racconta.
<< Ovviamente lui non potrà difendersi dicendo di averlo raccontato alla sua amante! Meglio per te! Marcus Torres è il capo espiatorio perfetto! >> Osservo.
<< Perciò adesso cosa conti di fare? >> Mi domanda.
<< Per cominciare consulterò il mio avvocato. Sono abituato a ricevere querele di ogni tipo. Non è fa fine del mondo! Me ne occuperò quando riceverò notizie dall’avvocato della famiglia Torres e da quello della famiglia Mora. Tu prova a scoprire come mai i due hanno inventato questa storia. Inoltre sarebbe meglio non vederci per un po’, ufficio a parte, s’intende! >> Propongo.
<< Come vuoi! Speriamo solo che questa faccenda non causi gravi danni all’immagine del giornale. >> Si augura.
<< Tornando al discorso iniziale… Posso assicurarti che niente potrà mai frenare il mio appetito sessuale! >> Sussurro languido prima di baciarla con foga afferrandola per i capelli.
<< Ma facciamo che questa notte me l’abboni! Così impari a fornirmi notizie non vere! >> La costringo.
<< Sei un sexy bastardo! >> Mi risponde.
 
 
[Betty]
Armando si asciuga la bocca con un tovagliolo dopo di che beve un altro sorso d’acqua. Lo vedo perfettamente che è agitato!
<< Armando! >> Esclamo.
<< Sì, sono agiato! Sono agitato perché mia sorella ha baciato Daniele Valencia! >> Interviene.
<< Era ubriaca. E’ stato un gesto sciocco e sconsiderato! >> Gli ricordo.
<< Sciocco e sconsiderato mi sembra un po’ poco. Se Kristoff dovesse scoprirlo cambierebbero notevolmente gli accordi del divorzio, e avrebbe ragione! >> Interviene.
<< Camilla non prova più niente per Daniele, ha smesso di provare qualcosa per lui molti anni fa! E’ davvero incredula a pentita del suo gesto! >> Cerco di fargli capire.
<< Che ore saranno a Vienna? >> S’interroga.
<< Saranno passate da poco le due di notte! >> Asserisco, prima che mio marito afferri il telefono.
<< Armando! >> Esclamo, sperando che desista dalla sua idea di telefonare.
<< Non ce la faccio a resistere! E poi se aspettassi che da loro sia mattina sarei io a non dormire e non potrei telefonarle! >> Osserva. I timpani di Camilla stanno per rompersi, così come a mio marito stanno per scoppiare le coronarie!
 
 
[Lorenzo]
<< Ti prego, non mi uccidere! >> Scherza Roberta, quando sbatto il filone di fesa sul tagliere e impugno un grosso coltello.
<< Certo che no, la necrofilia non è una mia perversione! >> Rispondo a tono.
<< Ma quanto puoi essere imbecille? >> Mi rimprovera con un sorriso.
<< Allora, torniamo seri e professionali! Alunno Mendoza, la prima cosa da fare è tagliare delle fette di carne dello spessore di mezzo centimetro. >> Mi illustra.
<< Agli ordini, mia sexy professoressa! >> Rispondo. Lei sorride imbarazzata.
<< Sexy non è l’aggettivo con cui mi descriverei! >> Obbietta.
<< Perché? Quanto ti ho vista con quel babydoll per poco non mi veniva un infarto! >> Ricordo. Ha un corpo fantastico! Formoso, morbido, invitante… Com’è possibile che non lo abbia mai notato prima?
<< Cerchi di arruffianarti la tua insegnante, Mendoza? >> Mi canzona, sollevando un sopracciglio.
<< Dì alla mia insegnante che faremo ben altro che cucinare se non la smette di guardarmi così! >> Asserisco, tagliando l’ultima fetta di carne.  Si avvicina a me con un vassoio vuoto ed un altro pieno di farina.
<< La prossima fase è l’infarinatura. E’ sufficiente un’infarinatura superficiale da entrambi i lati, in questo modo! >> Mi spiega. Mi posiziono dietro di lei e intreccio le mie dita alle sue, in mezzo alla farina.
<< In questo modo? >> Le sussurro contro l’orecchio. Lei annuisce. Con la mano ancora sporca di farina accarezzo il lato destro del suo collo mentre poso dei soffici baci sul lato sinistro. Dei ciuffi di capelli che sono sfuggiti all’elastico mi solleticano il volto. Lei ridacchia.
<< L’avevo avvisata, professoressa! >> La riprendo.
<< Zero in condotta, Mendoza! Lei disturba la lezione! >> Sta al gioco, prima di afferrare il vassoio con le scaloppine infarinate e di avvicinarsi la fornello.
<< Zero? Mi hai dato uno zero! >> Le faccio notare fintamente offeso.
<< In condotta, ho detto! >> Mi rammenta.
<< E nelle altre discipline cosa mi merito? >> Le domando posizionandomi come prima dietro di lei. L’abbraccio.
<< Promosso a pieni voti! >> Risponde. Volta leggermente il capo così che io possa baciarla.
<< Cosa devo fare adesso? >> Le chiedo. Lei si scosta lasciando a me il controllo del fornello.
<< Metti dell’olio e un pezzetto di burro nella padella e fai scogliere il tutto a fuoco lento. Quando sarà abbastanza caldo posiziona con delicatezza le fette di carne, in modo che non si sovrappongano! >> Mi spiega. Ubbidisco e porto a termine questa fase della ricetta, mentre la mia fidanzata-chef-insegnante sexy mi accarezza l’avambraccio sinistro. E’ talmente bella! Ho notato che mentre parla non faccio che fissare quei pozzi blu e luminosi che sono i suoi occhi.
<< Amore, è ora di girarle! Mi senti?! >> Mi riporta alla realtà. Mi strappa la pinza dalle mani e gira le fette prima che si attacchino, dopo di che vi versa sopra del vino e la teglia comincia a fumare.
<< Molto male alunno Mendoza! Dove aveva la testa? >> Mi domanda.
<< Le hanno mai detto che lei ha degli occhi incantevoli, professoressa Mora? >> Le domando. La imprigiono con il fondo schiena contro il piano della cucina e la bacio con ardore.
<< La tecnica della distrazione non attacca con me! Questo errore ti costerà una nota di demerito! >> Mi canzona.
<< Pensi che io sia una persona che non prova gratitudine? >> Le domando. Insomma, non ho certo detto a Gonzalo quelle parole perché gli sono ingrato ma per rabbia! Perché questo casino è scoppiato per colpa sua e nessuno glielo aveva chiesto di fingersi il ragazzo della mia Roberta!
<< Non darai corda a quello che pensa Gonzalo! >> Mi riprende.
<< La verità è che io sono stato più coglione di lui, a starmene zitto Sabato alla festa! Avrei dovuto intervenire! >> Mi pento.
<< Chi si aspettava che suo padre avrebbe chiamato il mio e pure i giornali? >> Mi domanda Roberta. Cingo il suo girovita e le bacio la tempia.
<< Sai… Per quanto io pensi che Gonzalo sia un demente, in quest’occasione forse ha agito in buona fede e mi sembra incavolato quanto noi per le conseguenze. Certo, lui per le sue assurde ragioni! >> Interviene la mia ragazza. Questa storia sta ostacolando i suoi romanzetti e lo conosco abbastanza bene da sapere che per lui questa è una tragedia greca!
 << Bhe, che abbia agito in buona fede o meno io sono parecchio incazzato. La gente dovrebbe parlare di noi invece parla di te e di Gonzalo! >> Mi lamento quando arriva un messaggio su whastapp a Roberta.
<< Susy, una mia compagna di Università, si complimenta per il mio fidanzamento con Gonzalo! >> Mi fa sapere.
<< Ecco, appunto! >> Commento contrito, incrociando le braccia al petto.
<< Verrai al nostro matrimonio? >> Ci scherza su la mia ragazza. L’afferro per le spalle.
<< Signorina, la conviene non scherzare! >> L’avviso. Non mi sembra affatto divertente! Ho le immagini del mio incubo ancora ben nitide nella mente!
<< Tu sarai anche un’esperta in cucina, ma io conosco mille modi diversi per renderti innocua e silenziosa! >> L’avviso attirandola a me e stringendola con vigore. Mi specchio nei suoi occhi azzurri.
<< Che fai, mi leghi ad una sedia e m’imbavagli? >> Mi provoca, poco convinta delle mie intenzioni!
 
 
 
[Camilla Senior]
Niente… Niente di quello che faccio riesce a farmi dimenticare che ho dato un bacio a Daniele, e presto anche mio marito si accorgerà che c’è qualcosa di diverso dai nostri problemi che mi turba! Quando scendo in cucina con il turbante in testa noto che mio marito ha già messo il bollitore sul fornello e posizionato i filtri in due tazze.
<< Sei sempre stato veloce a lavarti! >> Osservo, sedendo su una sedia attorno al tavolo.
<< Per questo preferisco la doccia! Sono meno tentato di passarci dentro delle ore, come fai tu nella vasca! >> Risponde abbozzando un sorriso. Già, sa bene che amo fare dei lunghi bagni infatti negli anni si è sbizzarrito nel regalarmi candele profumate e sali da bagno. Kristoff posa una delle tue tazze di fronte a me e prende posto accanto a me.
<< Camilla, mi dispiace che tu debba rinunciare a questa casa per colpa mia… >> Esordisce con aria affranta.
<< Ormai quel che è fatto è fatto… >> Rispondo. Non so quali altre parole spendere sull’argomento! O perdo la casa o perdo l’azienda, che verrà smembrata dai creditori, e a queste due opzioni preferisco la prima. La casa si può ricomprare! Il silenzio della casa viene rotto dallo squillo del mio cellulare. Mi avvicino al piano della cucina, dove lo avevo appoggiato entrando nella stanza, e lo afferro.
<< Pronto. >> Esordisco.
<< HAI BACIATO DANIELE?! >> Mi urla nelle orecchie mio fratello. Cazzo! Guardo mio marito sperando che non abbia sentito.
<< Chi è? >> Mi domanda, continuando a darmi le spalle.
<< La mia amica Hanna! >> Mento a mio marito.
<< Hanna, come stai? Siamo arrivati a casa mezz’ora fa! >> Improvviso, mentre abbandono la stanza.
<< Camilla! Spero vivamente che la smetterai di bere! Prima di molestare sessualmente il primo che passa! Sfortunatamente Daniele non è il primo che passa ma il tuo ex, non che l’uomo con cui tuo marito è stato in competizione! >> Mi redarguisce.
<< Armando! Non sono una ninfomane! Ero giù di corda per questa storia del divorzio, poi si è aggiunta Patrizia che si è messa a spettegolare! Daniele mi ha offerto il suo aiuto ed io mi sono lasciata trasportare dai ricordi. E’ stata una cosa stupida e non ne avrei più parlato, se non fosse stato per la tua telefonata! >> Rispondo, sussurrando.
<< E’ normale che abbia desiderato di riempirti di parole! E spero vivamente che Daniele la pensi come te e che tenga la bocca serrata! >> Si augura.
<< Non gioverebbe a nessuno se qualcuno scoprisse questo fatto e Daniele lo sa. Ne siamo a conoscenza io, tu e tua moglie e nessun’altro deve venirne a conoscenza! >> Sentenzio.
<< Su questo sono d’accordo! >> Condivide mio fratello. Sperando che ora del prossimo incontro con Daniele la faccenda cada nel dimenticatoio!
<< Lena è tornata dal suo appuntamento? >> Domando.
<< Sì, meglio per lei! >> Mi assicura.
<< Me la passi? >> Chiedo il favore a mio fratello.
<< Aspetta, è in camera sua con la musica. >> Mi spiega. Sento che bussa alla porta che dice a mia figlia “tua madre ti vuole al telefono”.  
<< Ciao mamma. >> Mi saluta mia figlia con tono di voce poco caloroso. E’ ancora in collera con me.
<< Com’è andato il primo giorno? >> Domando.
<< Ehm, ho un collega che è una spina nel fianco, il lavoro e la paga fanno schifo e ho dovuto fare i miei bisogni in un sudicio bagno, ti basta il quadretto? Per non parlare del cibo che servono a mensa! >> Risponde con fare ribelle. Mi massaggio l’incrocio negli occhi.
<< Benvenuta al mondo, un luogo molto cattivo in cui per guadagnarsi da vivere spesso bisogno fare dei sacrifici e scendere a compromessi! >> Rispondo a tono. Lei sbuffa.
<< Papà? >> Domanda. Mi volto osservando la porta della cucina, infondo al corridoio che si affaccia nel soggiorno.
<< E’ già a letto e adesso ci vado anche io. Ti auguro buonanotte, e comportati bene con gli zii! >> Le ricordo.
<< Buonanotte anche a te e saluta papà. >> Mi augura. Torno in cucina.
<< Non volevi chiamare tuo fratello? >> Mi domanda mio marito quando torno a sedere accanto a lui.
<< Lo chiamerò domani. Io vado a letto, buonanotte. >> Lo saluto, afferrando la mia tazza.
<< Buonanotte. >> Mi augura di rimando.
 
 
[Giulia]
Il mio Massimiliano è una corda di violino. Mi avvicino a lui e gli aggiusto la cravatta.
<< Stai tranquillo. Ascolterai quello che ha da proporti e se non vorrai accettare pace e amen! >> Lo rassicuro.
<< E’ che non sono mai stato in un posto del genere! >> Confessa, guardandosi attorno.
<< Mi sento fuori posto. >> Ammette.
<< Nessuno ti sottoporrà ad un esame. >> Lo rassicuro, accarezzandogli una guancia.
<< Hai mai visto il film “Titanic”? Quello del 1999. >> Mi domanda. Annuisco.
<< Mi sento come Jack quando va a cena con Rose, la sua famiglia, i due tizi che hanno progettato la nave e tutti quegli altri ricconi! >> Afferma. Sorrido perché la sua metafora mi fa divertire!
<< Vorrà dire che io sarò la tua Rose, che ti indica quali posate usare! >> Rispondo. Si mette a ridere.
<< Oh no, tu sei molto meglio! >> Mi lusinga.
<< Bhe, nemmeno tu somigli a Leonardo di Caprio. Sei molto più bello! >> Sussurro contro le sue labbra, prima di posarvi sopra un bacio. Veniamo interrotti dal mio cellulare che squilla.
<< Mamma, ti posso richiamare? Sono a cena con Ortega! >> Annuncio, anche se lo stiamo ancora aspettando!
<< Ciao tesoro. Tuo padre ci è rimasto molto male per le tue parole! Ci teneva molto a questo evento, che ad ogni modo ha accettato di rimandare. Si terrà il 12 Marzo. >> Mi spiega.
<< Mami, io credo che rimandarlo sia la scelta più sensata. Mi dispiace se non ha digerito la mia opinione! Domani gli telefonerò! >> Acconsento. Che palle!
<< Grazie Giu-Giu! Non riesco a contattare tuo fratello Giulio! >> Mi spiega.
<< Io non so dove sia o cosa stia facendo. Mi trovo al Bonterra e sto aspettando Ortega! Buona serata mami! >> La saluto, ponendo fine alla conversazione.
<< Tuo padre sembra impegnarsi! >> Osserva il mio fidanzato.
<< Non dico che non lo stia facendo. Ma tra un mancato divorzio e un secondo matrimonio ce ne passa! >> Rispondo, quando vediamo arrivare Ortega.
<< Giulia, quanto sei divina! >> Mi saluta. Ci scambiamo un guancia a guancia.
<< Ramiro, anche tu sei sempre al top! >> Lo saluto.
<< Buona sera Signor Ortega! >> Lo saluto, allungando la mano che lui afferra.
<< Solo Ramiro! Vogliamo accomodarci? >> Propone. Un cameriere ci fa strada verso il nostro tavolo.
 
 
[Russell]
<< COME TI E’ VENUTO IN MENTE DI RACCONTARE AL PADRE DI PAIGE DELLA SITUAZIONE DI ALEX?! TI RENDI CONTO CHE COSì FACENDO HAI FATTO RIENTRARE QUELLA TIZIA NELLA VITA DI ALEX COMPLICANDO COSì LE COSE CON OLGA?! QUELLA RAGAZZA E’ DISTRUTTA DALLA PRESENZA DI QUELLA TIPA! >> Il tono di voce sopraelevato di mia moglie mi stordisce talmente tanto che sono costretto  a togliere l’auricolare per inserire il viva voce, prima di perdere l’udito.
<< Mi dispiace! Io stavo solo sfogando con il mio amico la preoccupazione per mio figlio e non ho pensato alle conseguenze! >> Mi giustifico.
<< CERTO! TU NON PENSI MAI ALLE CONSEGUENZE! VAI CON LA PRIMA SCIACUQETTA CHE SBATTE LE CIGLIA E NON PENSI ALLE RIPERCUSSIONI CHE QUESTO POTREBBE AVERE SUL TUO MATRIMONIO, RACCONTI AL PADRE DI PAIGE CHE ALEX HA PERSO LA MEMORIA E NON PENSI ALLE CONSEGUENZE… SEI UNA FONTE INFINTA DI GUAI! SONO ARRIVATA AL PUNTO DI ESSERMI PENTITA DI AVERTI SPOSATO! >> Mi urla contro mentre parcheggio l’auto nel garage dell’ospedale. Mi si raggela il sangue quando mi dice di essersi pentita di aver detto “sì” su quell’altare 16 anni fa!
<< Marcella, io mi sento un miserabile per averti tradito… >> Cerco di intervenire quando mi interrompe.
<< LO SPERO BENE! Bada bene Russell McNamara perché, come ben sai, non sono il tipo di persona che perdona facilmente! E tu sei già in dei gravissimi guai! Se Alex dovesse davvero rimettersi con quella tizia e spezzare il cuore di Olga la colpa sarà tua e sarà la seconda cosa che non ti perdonerò mai! >> Mi avvisa con tono minaccioso, prima di sbattermi il telefono in faccia!
<< FANCULO! >> Esclamo verso ignoti. Ma che cavolo! Non posso neanche più chiacchierare con un amico adesso?!
 
 
[Massimiliano]
<< Allora signor…. Ramiro! Era così interessato a conoscermi e mi chiedo come mai! >> Mi butto, dato che per tutta la cena abbiamo parlato di argomenti molto lontani dal lavoro di questo signore. Non credo che mi abbia invitato a cena per dirmi che Karl con la K ha lasciato Bryan con la Y e per parlare di altri pettegolezzi di persone che non conosco affatto!
<< Tesoro, credo che tu possa immaginare cosa voglio da te! >> Ammicca, per poi scoppiare a ridere insieme a Giulia. A me non diverte! Abbozzo una risatina per nascondere che mi stavo preoccupando!
<< Voglio che tu lavori per la mia agenzia pubblicitaria! Ovviamente dovrai fare tutto come si deve. Creare un book fotografico e solo allora potrai sostenere un provino! Quello dell’altro giorno è stato un caso eccezionale! >> Mi propone.
<< Intende dire come modello professionista? Dovrei fare le pubblicità? >> Domando. Che domanda stupida ho fatto!
<< No, come uomo delle pulizie! Ovvio, come modello! >> Mi prende in giro. Giulia mi lancia un’occhiata eccitata per questa proposta.
<< Le foto che abbiamo scattato per la campagna pubblicitaria di quel profumo hanno riscosso grande successo! >> Mi ricorda.
<< Sì, me ne sono accorto! >> Commento.
<< Non mi sembri eccitato quando dovresti, ragazzo! >> Osserva Ortega.
<< E’ solo sorpreso! Deve darle una risposta subito? >> Gli domanda Giulia, accarezzando il mio avambraccio.
<< Subito no, ma preferirei il prima possibile! >> Precisa.
<< Scusate, vado al bagno! >> Interviene Ortega prima di alzarsi. Ho colto perfettamente lo sguardo d’intesa che lui e Giulia si sono scambiati.
<< Non ti alletta neanche un pochino questa proposta? >> Mi domanda. Effettivamente mi alletta, unicamente per il benessere economico che ne trarrei! Quest’oggi non mi è piaciuto vedere Giulia estrarre la carta di credito per pagare tutto lo shopping che abbiamo fatto per la casa. Non posso certo vivere sulle sue spalle! Oltretutto questo servirebbe a rafforzare la convinzione di suo padre: che io sia in cerca di dote! Penserebbe di me che sono un parassita, che non sia in grado di mantenere sua figlia e che non sia ambizioso!
<< Temo di non essere all’altezza! >> Utilizzo come scusa. Giulia accarezza la mano che tengo sul tavolo.
<< Non devi pensare queste cose negative. Se l’altra volta lo hai fatto senza sapere niente di questo mestiere e hai fatto un ottimo lavoro e sei piaciuto, immagina cosa potesti fare con la dovuta preparazione! E poi ci sarò io a consigliarti! >> Mi sostiene. Accarezzo il dorso della sua mano. Ci separiamo quando vediamo tornare Ortega.
<< Allora, ordiamo il dolce? >> Propone, stendendo elegantemente il tovagliolo sulle sue gambe.
<< Stavo chiedendo a Giulia d’indirizzarmi verso il suo fotografo per creare quel book fotografico! >> Intervengo. Speriamo bene! Ortega sorride prima di riempire i nostri bicchieri per un brindisi.
 
 
[Alex]
La conversazione avuta con mia madre mi risuona nella testa. Paige non potrebbe mai mentirmi su una cosa importante come il modo in cui è finita la nostra storia! Ma di contro non posso dubitare della buona fede di mia madre. Da una parte c’è la donna che mi ha messo al mondo e di contro c’è la mia ragazza! E poi c’è Olga, una ragazza dolce e carina, quella ragazza con cui ho avuto una storia che non ricordo e che non so dove collocale alla luce del mio incidente! Trasalgo quando mio padre entra nella mia stanza. Bugiardo e traditore!
<< Figliolo, ciao! Come ti senti? >> Mi domanda, posando una scatola di cioccolatini sul comodino.
<< Ciao. Mi sento meglio. >> Rispondo in modo freddo e sbrigativo.
<< Mi dispiace se vengo solo ora a trovarti, ho lavorato tutto il giorno. Ma, in compenso, mi sono preso alcuni giorni di ferie! >> Annuncia sorridente. E cosa vorrebbe? Organizzare una bella gita di famiglia?
<< Bello! Potremmo organizzare un allegro pic-nic di famiglia! >> Intervengo pungente.
<< Sei sicuro che vada tutto bene? >> Mi domanda, accarezzandomi la spalla.
<< Magari potremmo invitare anche la tua amante! >> Esclamo pieno di rancore nei suoi confronti. Mio padre sbianca a vista d’occhio.
<< C-come… >> Balbetta.
<< Come lo so? Ho letto dei messaggi che mi sono scambiato con Olga. COME HAI POTUTO TRADIRE LA DONNA CHE TI HA SEMPRE AMATO, SOSTENUTO E CURATO? MIA MADRE, LA DONNA Più BUONA DEL MONDO! LA DONNA CHE TI HA DATO TUTTO L’AMORE CHE POTEVA! >> Gli tuono contro.
<< Permettimi di spiegarti! >> Tenta di intervenire, passandosi le mani in viso.
<< MAGARI QUEST’ANMESIA PER TE COSTITUIVA UNA FORTUNA! MA TI E’ ANDATA MALE SE PENSAVI DI TENERMI NASCOSTA LA PORCATA CHE HAI FATTO! >> Proseguo nel mio sfogo.
<< MA COME PUOI DIRE UNA COSA DEL GENERE?! IO TI VOGLIO BENE, SEI MIO FIGLIO! E MI SENTO UNA MERDA PER QUELLO CHE HO FATTO A TUA MADRE! MERITO DI PASSARE LE NOTTI DA SOLO, DI SVEGLIARMI SENZA IL VOSTRO BUONGIORNO, DI FARE COLAZIONE DA SOLO CON UN CAFFè NELLA TRISTE CUCINA DI UN QUALSIASI RESIDENCE! NON VADO FIERO DI QUELLO CHE HO FATTO! >> Urla, più forte di me. Fanno irruzione in camera un medico e due infermieri.
<< Ma dico, siete impazziti?! Questo è un ospedale! >> Ci ricorda il medico, arrabbiato per la nostra condotta, puntando i pugni sui fianchi.
<< Scusi! >> Recitiamo in coro mio padre ed io.
<< Tanto quest’uomo sta per andarsene! >> Intervengo, fissandolo negli occhi con espressione furente.
<< Non me ne andrò prima di aver chiarito… >> Tenta di intervenire.
<< Non mi sento bene, ho mal di testa! Vorrei restare solo! >> Invento, rivolgendomi al dottore. Non posso osservare ancora il suo viso!
<< Signore, dovrebbe uscire! >> Lo invita il medico.
<< Io sto parlando con mio figlio, non vado da nessuna parte! Non prima di aver terminato la conversazione! >> Si ribella mio padre.
<< Abbiamo finito! Mi fai orrore e non ho nient’altro da dirti! >> Chiarisco. Rimane inerme di fronte alle mie parole.
<< Mi dispiace per quello che ho fatto. E spero che un giorno tu a la mamma possiate credermi! >> Conclude uscendo dalla stanza. Il medico mi allunga delle pastiglie con un bicchiere di acqua.
<< Le lasci lì, le prendo dopo! >> Lo prego mentre una lacrima esce dal mio occhio, attraversa il mio viso per poi bagnare il mio cuscino. Sono sempre più confuso!
 
 
[Marcella]
Stanca! Ecco come mi sento. Non in senso fisico ma stanca a livello spirituale. Prima la scoperta della relazione di mio marito con barbie sgualdrina e poi l’incidente di Alex e Brigida. Bevo un sorso di vino prima di appoggiare il calice al bordo sella piscina. Mi asciugo le mani e afferro il telefono per chiamare mio fratello.
<< Pronto? >> Esordisce quando accetta la chiamata.
<< Ciao Daniele! Patrizia mi ha riferito cos’è accaduto durante il pranzo. >> Lo informo.
<< Perciò ti ha pregato di chiamarmi per risollevarmi il morale? >> Intuisce.
<< Penso che non te la dovresti prendere tanto! Marzo è un bel giorno per sposarsi, farà più caldo e potrete organizzare le cose con più calma! >> Sdrammatizzo. A me non sembra la fine del mondo!
<< Non mi va di scherzare, Marcella! I miei figli pensano che io sia un’incapace! >> Afferma.
<< Daniele, non te la prendere, ma non me la sento di biasimarli. Tu e Patrizia negli anni ne avete combinate di cotte di crude e probabilmente cercano solo di non farsi troppe illusioni! Per loro l’idea di un mondo in cui andate d’amore e d’accordo come qualsiasi altra famiglia è un’utopia! >> Gli faccio notare.
<< Dirò a Patrizia che hai fallito nella tua missione di risollevarmi il morale! >> Afferma offeso.
<< Se avessi voluto farti ridere ti avrei raccontato la barzelletta delle api che vanno sulla luna. La mia missione è farti ragionare! >> Lo informo.
<< Com’è quella dell’ape che va sulla luna? >> Mi domanda.
<< Cosa fanno due api sulla luna? >> Lo assecondo.
<< Non lo so! >> Risponde dopo qualche secondo di silenzio.
<< La luna di miele! >> Rispondo. Lo sento ridere.
<< Bella comunque! >> Commenta.
<< Dimostra ai tuoi figli che puoi cambiare. E non è facendo l’orso che lo farai! >> Gli faccio notare.
<< Tanto Patrizia ha già deciso. La cerimonia è rimandata al 12 Marzo! >> Constata.
<< E in quella data i tuoi figli saranno contentissimi di fare i testimoni! >> Cerco di fargli capire.
<< A proposito di matrimoni. Patrizia mi ha raccontato della tresca di tuo marito. Il lato positivo è che non sono più costretto a conoscerlo, ed è molto meglio per lui! >> Afferma. Mi rabbuio.
<< Meglio per te, anche. Non ti perdi niente! >> Rispondo per liquidare l’argomento in modo sbrigativo. Non voglio neanche sentir pronunciare il suo nome in questo momento!
<< E con Calderon cosa farai? >> Mi domanda.
<< Alex non sa nemmeno che suo padre… che Russell ed io siamo separati. Vorrei scioccarlo un po’ per volta! >> Rispondo. Si preannuncia un periodo impegnativo!
<< Come abbiamo già detto, ci saremo quando gli darete la notizia. >> Mi ricorda.
<< Grazie Daniele. Ti auguro buona serata e buonanotte. >> Lo saluto.
<< Anche a te e a Bea. Ciao. >> Mi saluta ponendo fine alla conversazione telefonica. Appoggio le braccia al bordo piscina e il mento sulle braccia mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime.
 
 
[Roberta]
Appagata, emetto l’ennesimo sospiro di piacere quando il mio fidanzato, il ragazzo che ho sempre desiderato ed amato smette di sorprendermi. Anzi, credo non la smetterà mai di farlo, questo sarà solo l’inizio!
<< Allora, Mora, sei ancora convinta che scherzi? >> Mi domanda. Non so esattamente dove si trovi ma sento chiaramente che ha il viso vicino al mio. Si avvicina a mi bacia.
<< Penso tante cose! Penso che sei matto, che sei fantastico e penso che non voglio sapere come hai fatto a procurarti delle manette! >> Asserisco. Non avevo mai fatto nulla del genere.
<< Visto che voi donne non perdete mai l’occasione di rivedere “50 sfumature” e andate matte per questo Christian Grey! >> Commenta mentre mi libera dalle manette.
<< Voi donne… Perciò non sono l’unica ed essere stata legata e sedotta! >> Suppongo con sommo rammarico. Si posiziona cavalcioni su di me prima di sbendarmi gli occhi e di liberarmi dalle manette. Mi blocca i polsi sopra la testa.
<< La risposta la conosci... Purtroppo per me, ma mi dispiace di più per te che devi convivere con tutti i dettagli delle mie storielle che io stesso ti ho regalato. >> Commenta con aria addolorata.
<< Quello che a me importa è il presente e il futuro, con la promessa che sarò l’unica d’ora in poi! >> Asserisco. Certo, avere tutti questi ricordi delle sue storielle e doloroso, ma non posso certo passare il tempo lamentandomi del suo passato.
<< Te lo prometto, Roberta Mora! E poi ti ricordo che ho anch’io dei ricordi spiacevoli. Ho sorpreso il tuo ragazzo nudo! >> Mi rammenta. E proprio quando avevo fatto l’amore per la prima volta, e chi se ne dimentica! Arrossisco.
<< Guardiamo il lato positivo. Tu ed io non avremmo mai segreti riguardo la nostra vita sentimentale prima di metterci insieme! >> Commento. Sorride e mi bacia prima di stendersi accanto a me sul letto. Gli accarezzo la guancia.
<< Prima o poi questa notizia di me e Gonzalo passerà in secondo piano. Diremo che ci siamo lasciati, o magari Martinelli la smentirà… In qualche modo faremo! E vivremo la nostra storia normalmente. Tu oggi non parlavi sul serio quando hai proposto di tenere separati Silvia e Giulio con quel piano, vero? >> Gli domando. Non m’infilerò in un altro disastro. Sorride dopo attimi di esitazione.
<< No, mi sono lasciato trasportare dal momento. >> Mi assicura prima di avvicinarsi a me e baciarmi.
 
 
[Leon]
Non posso restare con le mani in mano! Devo assolutamente intervenire. Magari potrei affrontare io la madre di Isa, risparmiandole così questo supplizio. Sì, ho deciso!
<< Tutto bene? >> Mi domanda Silvia, avvinandosi a me.
<< Sì, sono solo sovrappensiero! Questa storia di Juan mi ha mandato su tutte le furie, anche se non sembra! >> Ammetto, mentre cerco di srotolare il salame al cioccolato di Diego dalla carta, la quale si è appiccicata.
<< Faccio io? >> Domanda Silvia. Allunga le sue mani incrociando le mie e ci scambiamo uno sguardo. Entrambi scostiamo le mani e ridiamo a l’unisono.
<< Mettiamoci d’accordo o faremo la stessa figura di prima! >> Intervengo, riferendomi a quando eravamo vicino al divano.
<< Faccio io. Tu mi puoi tirare fuori da quel pensile i bicchieri viola? >> Mi chiede il favore.
<< Non serve utilizzare tanti bicchieri. Possiamo bere il vino dolce in quelli che stiamo utilizzando. >> Intervengo.
<< No, non se ne parla! Che non si dica che non tratto bene i miei ospiti per paura di lavare qualche stoviglia in più. >> Interviene mentre taglia a fette il salame al cioccolato.
<< Per lo meno hai Francesco che ti aiuta. Uno dei lati positivi dell’avere un coinquilino! Io devo spendere due ore per riassettare tutto dopo una cena! >> Commento.
<< Francesco tra poco ci lascerà! Questa sera ha promesso che dormirà a casa dei suoi. >> Mi riferisce, sollevando il piatto da portata per avvicinarsi al tavolo. La imito e porto a tavola il vassoio con i bicchieri puliti.
<< Francesco, come sta tuo padre? >> Gli domando.
<< Si vede che migliora a vista d’occhio, e gli sta tornando l’appetito! La parte difficile è l’assistenza, anche per le cose più banali. >> Ci spiega.
<< Porta ai tuoi i nostri saluti. Magari veniamo a trovarli uno di questi giorni! >> Interviene Isabella.
<< Voi avete già le vostre cose a cui pensare, non c’è fretta, non preoccuparti! >> Risponde Francesco. Distrattamente faccio cadere la forchetta da dolce.
<< Scusate! >> Intervengo. Mi curvo per raccoglierla ma finisco per dare una testata a Silvia, la quale si era chinata a sua volta per raccoglierla.
<< Ahia! >> Esclamiamo coralmente massaggiandosi la testa.
<< Non è la nostra serata ideale questa! >> Commenta sorridendo.
<< Ti assicuro che non sono sempre così imbranato! >> Rispondo, ricambiando il sorriso. I suoi occhi sono di un bel verde! E’ un colpo di tosse a riportare la nostra attenzione alla cena, dividendo i nostri occhi. Si è trattato solo di una stupida recita! In sua compagnia sono sempre stato bene e il bello stava proprio nel fatto che tra di noi non ci fosse niente di malizioso! Non può cambiare questo!
<< Te la cambio! >> Si offre Francesco, alzandosi dal tavolo.
<< Grazie! >> Affermo.
<< Isabella mi ha detto che fai beneficenza! >> Interviene Diego, per rompere il silenzio.
<< Sì. Il Sabato do una mano per distribuire cibo e bevande ai clochard! Anzi, se avete abiti dismessi vi pregherei di non buttarli! >> Ne approfitto.
<< Probabilmente salterà fuori qualcosa dopo il trasloco. Non so da quanto non faccio spoglio nel mio armadio! >> Interviene Diego.
<< Rischiamo che salti fuori qualche creatura rara? >> Scherza Isabella beccandosi la linguaccia dal suo ragazzo.
<< Io potrei avere qualche abito e alcuni jeans di qualche mese fa, prima della dieta! >> Interviene Silvia.
<< Dieta? >> Domando abbassando le palpebre e sollevando le sopracciglia.
<< Non farci caso, magari ha intenzione di diventare trasparente! >> La prende in giro Francesco.
<< Non c’è niente di male a mettersi a dieta quando ci si rende conto di aver preso qualche chilo! Cosa che dovresti fare tu! >> Risponde a tono Silvia verso Francesco.
<< Io appartengo a quella categoria di privilegiati che mangiano un sacco e non ingrassano! >> Intervengo sorridendo fiero.
<< Ti odio, lo sai? >> Interviene Silvia nei miei confronti. Ci scambiamo un altro preoccupante sguardo/sorriso.
<< Mi ricorda qualcuno! E’ una vostra tara genetica? Questa ragazza mangia di tutto eppure pesa 40 chili scarsi! >> Interviene Diego verso mia cugina.
<< Non esagerare! Non peso 40 chili, oppure sarei ricoverata o defunta. E poi non la definirei una “tara”! >> Gli risponde Isabella.
<< E’ una tara per gli invidiosi come noi! >> Le risponde il suo ragazzo.
<< Bhe, non credo che tu debba lamentarti del tuo fisico! O della tua pancia inesistente! >> Interviene Silvia verso Diego.
<< Perché io smaltisco le calorie con molta attività fisica e con molto sudore! >> Risponde Diego sorridendo e intrecciando le dita dietro la nuca. Dato che ha tutta l’aria di essere una battutina a doppio senso guardiamo tutti mia cugina la quale nasconde il viso con le mani e arrossisce.
<< Signori, io devo scappare! E’ stata una bellissima serata e spero di poter ripeterla presto. >> Interviene Francesco alzandosi. Tutti noi lo imitiamo. L’orologio a muro segna le 23.
<< Che facciamo, andiamo? >> Propone Diego a mia cugina.
<< E lasciamo che Silvia metta in ordine questo disastro da sola? >> Osserva Isabella.
<< Non vi preoccupate per me. E poi non ho nemmeno sonno! >> Interviene lei.
<< Sei sicura? >> Le chiede conferma mi cugina. Silvia annuisce mentre Francesco si infila il cappotto.
<< Resto io per darle una mano. >> Mi offro istintivamente. E’ come se una parte di me desiderasse caldamente la sua compagnia. Non mi va di andarmene! Silvia mi lancia un’occhiata.
<< Non è necessario! >> Cerca di dissuadermi.
<< A me fa piacere! >> Insisto.
<< Allora…! >> Accetta. << Andate piano per strada! >> Raccomanda loro, posando un bacio su tutte le loro guance, mentre io mi arrotolo le maniche del maglioncino che indosso.
<< Buonanotte. Tienimi aggiornato sulle novità! >> Saluto mia cugina, abbracciandola.
<< Certo. Buona notte! >> Mi saluta.
<< Alla prossima. >> Mi saluta Diego, stringendomi la mano.
<< E’ stato un piacere. >> Rispondo di rimando. Mentre escono, Silvia si affaccia e porge loro un ultimo saluto affermando “ciao”.
<< Inizio a sparecchiare! >> Mi offro, cominciando a radunare uno sopra all’altro i piattini da dessert.
<< Io vado a prendere i jeans dismessi, prima che mi dimentichi! >> Mi risponde, sparendo verso la sua stanza da letto. Un’amica. Silvia è una bella ragazza, in sua compagnia sto bene ma è solo un’amica!
 
 
[Massimiliano]
Giulia, dopo aver fatto la pulizia del viso, sposta le coperte, mi raggiunge nel lettone e si accoccola contro il mio petto. Io ho approfittato del suo portatile per controllare la posta elettronica.
<< Domani come prima cosa chiamerò il fotografo! >> Afferma contenta della mia decisione.
<< Tu pensi davvero che quella del foto modello potrebbe essere la mia strada? >> Le domando. Non ho mai immaginato niente del genere per il mio futuro!
<< Se sarà la strada della tua vita, questo non lo so! Ma è una bella opportunità. Se questo lavoro dovesse non piacerti potrai sempre rinunciare! >> Mi fa notare. La cartella “posta in arrivo” è piena di spam e newsletter da vari siti, solo una e-mail merita di essere letta.
<< E’ tua sorella? >> Ne deduca Giulia leggendo “Sara” nello spazio dove solitamente viene indicato il mittente.
<< Esatto! Mentre il ragazzo nella foto accanto a lei è Mattia, il suo fidanzato. >> Preciso. Iniziamo a leggere il testo allegato alla foto che li ritrae sorridenti, durante la loro settimana bianca, con la tuta da scii e gli occhiali posizionati sulla fronte. In sottofondo si vede un’immensa distesa di neve e un sole brillante.
 
Hola, hermano!
Come stai? A casa manchi molto a tutti noi! Ma sappiamo che sei partito per un valido motivo… per (ri)trovare l’amore!
E, da quello che mi ha detto l’uccellino, ci sei riuscito! Abbiamo cercato la tua nuova ragazza su internet e dire che è molto bella sarebbe riduttivo! (Mattia dice: “ammazza!”, non so se ho ancora voglia di sposarlo dopo questo commento sulla mia nuova potenziale cognata!)
Ah, sì, è vero! Tu non sai niente. IERI MATTIA SI E’ INGINOCCHIATO IN MEZZO ALLA PISTA E MI HA CHIESTO DI SPOSARLO!!! *sorpresona*
Sono al settimo cielo!!! Mamma per poco non sveniva quando gliel’ho detto per telefono! Ad un certo punto non l’ho più sentita parlare e ha acchiappato il telefono Marcolino! xD Shock a parte, sono tutti felici, MA NESSUNO COME ME! Ci piacerebbe fissare le nozze per questo Luglio. Ovviamente è invitata anche la bella Giulia! Ma non credere che aspetterò sei mesi per conoscerla!
In attesa di ricevere tue notizie, Io e il mio futuro marito ti inviamo un grosso saluto!
Saluti da Asiago, Italy!
P.S.: Mi spieghi questa foto a cui hai messo like su face? Da quando fai il fotomodello??
 
Sotto al P.S. c’è una delle foto che Giulia ed io abbiamo scattato Sabato per pubblicizzare quel profumo. Sorridiamo entrambi quando leggiamo questa e-mail.
<< Tua sorella sembra un po’ matta! Deve esserlo per invitare al suo matrimonio una persona che neanche conosce! >> Osserva la mia ragazza.
<< Bhe, le nozze saranno a Luglio, e non intendo liberarmi di te! Per tanto il tempo di conoscere la mia famiglia ci sarà! Quanto all’osservazione su mia sorella… Sì, tanto sana di mente non è, l’ho sempre detto! >> Scherzo su.
<< Sono molto contento di questa notizia. Mia madre non starà più nella pelle! Non vede l’ora che ci sposiamo e le diamo dei nipotini! >> Racconto a Giulia con leggerezza.
<< Frena! Direi che di strada da fare cen’è ancora parecchia prima di parlare di certe cose! >> Osserva con una nota di spavento.
<< Ovviamente. Volevo solo anticiparti uno dei pochi argomenti di conversazione che mia madre intraprenderà quando ti conoscerà. Preparati! >> Asserisco, mentre digito la risposta al pc. Giulia si separa da me e la guardo con preoccupazione.
<< Che c’è? >> Le chiedo.
<< Allora tua madre doveva essere al settimo cielo quando hai chiesto a Isabella di diventare tua moglie! >> Osserva infastidita da questo avvenimento del mio passato. Sposto il pc dalle mie gambe e mi avvicino a lei.
<< Ehi, mi guardi? >> Le chiedo con gentilezza accarezzandole la guancia. Mi accontenta e indirizza il suo broncio verso di me.
<< Sì, lo era. Isabella ed io abbiamo avuto una lunga storia ed era entrata in casa mia. Per me e per la mia famiglia il suo rifiuto è stato un pugno nello stomaco, è inutile negarlo, visto che ho attraversato l’oceano per venire da lei. Ma con il senno di poi sono contento primo di non averla sposata e secondo di aver intrapreso un viaggio oltreoceano perché mi ha dato la possibilità di incontrare una certa ragazza bionda, gelosa e viziatella che mi ha fatto perdere la testa! >> Concludo. Sorride sul termine della mia frase e mi allaccia le braccia al collo.
<< Diciamo che te la sei cavata per il rotto della cuffia… >> Mi soffia contro le labbra, prima di catturarle in un bacio. La e-mail di risposta a mia sorella dovrà attendere!
 
 
[Silvia]
<< Grazie per l’aiuto! >> Affermo per rompere il silenzio che ci ha accompagnati da quanto siamo rimasti soli. Ho combinato una cazzata! Quando ho visto arrivare Lena mi sono sentita una cretina! Stavo quasi per accettare la sua proposta di un appuntamento quando è spuntata quella! Mi stava solo prendendo in giro! Magari Giulio non l’aspettava… Ma lei sapeva benissimo dove si era trasferito e di certo non glielo ha detto l’uccellino! Giulio cerca solo di portarsi a letto più ragazze possibili! Ma gli è andata male stavolta. Io non mi faccio intortare da lui!
<< Tutto bene? >> Mi domanda Leon destandomi dai miei pensieri. Annuisco.
<< Sto pensando a tutto quello che hanno raccontato Diego e Isa! >> Mento. Mi siedo sul divano e Leon mi imita.
<< Lo so. Due bei stronzi mio zio e sua moglie! >> Commenta. Si crea di nuovo un imbarazzante silenzio.
<< Si sta facendo tardi! >> Commenta, dopo aver consultato il suo orologio da polso. Ci alziamo dal divano nello stesso istante e apro la porta per accompagnarlo fuori mentre lui s’infila la giacca. Lo imito quando esce sul pianerottolo.
<< Grazie della serata e di avermi aiutato a sistemare! >> Rinnovo i miei ringraziamenti.
<< Grazie a te, ci vediamo domani sera! >> Mi saluta. Ancora una volta ci muoviamo in modo impacciato e, quando entrambi ci avviciniamo per scambiarci un guancia a guancia finiamo quasi labbra contro labbra!
<< Scusami! >> Si giustifica arrossendo.
<< Può succedere! >> Rispondo liquidando sbrigativamente l’argomento. Speriamo che domani i rapporti tra di noi si scongelino un po’ rispetto a questa sera.
<< Buonanotte! >> Mi augura. Si avvicina a me e ci salutiamo con un rapido abbraccio.
<< Anche a te e vai piano! >> Lo saluto. Gira sui tacchi e inizia a scendere la scale. Dall’appartamento di Giulio non provengono rumori, vale a dire che è ancora fuori casa con quella lì! Chiudo la porta di casa a mi ci appoggio con la schiena. Che vadano al diavolo, lui e quella cretina!
 
 
[Cèsar]
Michael posa un ultimo bacio sulle mie labbra, prima di salutarmi.
<< Domani mattina Olga ed io passiamo a casa di tua zia e andiamo insieme all’ospedale! >> Gli ricordo. Annuisce.
<< E poi domani pomeriggio mi accompagnerete all’eroporto… Stento a credere che io debba già tornare a Bogotà! >> Si lamenta. Stento a crederlo anche io!
<< Vedrai che queste tre settimane voleranno. E poi inizieremo la ricerca della nostra casa perfetta! >> Gli rammento. Ho lanciato questa proposta spontaneamente perché il mio desiderio di state con lui è grande!
<< Buonanotte, a domani. Ti amo! >> Mi saluta, prima di rientrare nel taxi.
<< Buonanotte anche a te, ti amo anch’io! >> Rispondo. Percorro a piedi alcuni metri e svolto l’angolo per arrivare a casa. Le luci al piano inferiore sono tutte spente, ne deduco che siano tutti a letto! Salgo le scale e busso alla porta della stanza di mia sorella.
<< Avanti! >> Mi accorda il permesso di entrare. Accedo alla sua camera da letto e richiudo la porta alle mie spalle. E’ seduta sul letto con il pc sulle gambe.
<< Ciao, com’è andata la giornata? >> Mi domanda.
<< Non lo deduci dal mio sorriso? Abbiamo preso un cocktail sulla spiaggia, fatto il bagno, preso il sole dopo di che gli ho proposto di cercare casa, quando tornerò a Bogotà! >> Le rivelo. La mia sorellina sorride, finalmente!
<< Complimenti! In effetti dovevo dedurlo dal tuo sorriso che la giornata doveva esserti andata bene! >> E’ la mia sorellina chiacchierona di sempre!
<< Ma è un sorriso quello? >> La canzono.
<< E’ venuta a trovarmi Donna oggi. E’ stato bello rivederla! Guarda cosa abbiamo trovato su facebook. >> Mi fa vedere, girando il pc. Guardo la foto e leggo i commenti al di sotto.
<< Questo Ryan è un amico di Alex, e la ragazza un’amica di Paige! >> Mi spiega, anche se era abbastanza ovvio!
<< Bhe, dal commento poco elegante di questo Ryan ne posso dedurre che Paige non sia una fan dei preservativi… >> Commento.
<< Io non credo che parlino di sesso sicuro… piuttosto di sesso promiscuo! >> Asserisce mia sorella.
<< Tesoro, giustamente tu detesti quella ragazza e so che vorresti che fosse una maddalena, il tuo desiderio è quello di scoprire che sia un cattivo soggetto per tenere Alex lontano da lei. Ma vorrei che non ti facessi troppo influenzare da ciò che leggi su facebook. Ovviamente questa tipa avrà fatto qualcosa, altrimenti questo Ryan non si sarebbe espresso così, ma vorrei solo che non ti facessi delle illusioni o del film mentali su questa storia! >> Commento.
<< Non sappiamo nulla della loro storia. Chissà in che contesto sono stati scritti questi commenti! >> Aggiungo.
<< Io ad ogni modo ho scritto questo messaggio privato a questo Ryan! >> Mi spiega.  
<< Ciao Ryan, sono Olga, un’amica di Alexander. Ti scrivo per informarti di un incidente di cui è stato vittima. E’ ricoverato al Miami Memorial e ha una piccola lacuna… Ha riportato un’amnesia conseguente alla botta che ha ricevuto… Io e la sua ragazza Paige andiamo a trovarlo regolarmente e mi sembrava giusto avvisare i suoi amici… Ti auguro una buona serata! >> Leggo a voce alta. Noto che questo Ryan deve ancora leggere il messaggio.
<< Sei perfida, cazzo! E se questo tizio dovesse mangiare la foglia e capire che volevi solo estorcergli informazioni? >> Le chiedo. Ho capito dove vuole andare a parare mia sorella!
<< Io non mi fido di quella lì, e neanche Marcella si fida! Io cercherò con ogni mezzo di eliminarla dalla vita di Alexander e di conseguenza dalla mia! >> Asserisce determinata. Socchiudo gli occhi, abbozzo un sorriso e annuisco.
 
 
[Isabella]
Il pensiero che tra poche ore incontrerò quella donna mi tiene sveglia.
<< Non dormi? >> Mi domanda il mio amore abbracciandomi da dietro. Mi piace quando lo fa!
<< E se non dovesse essere in casa? >> Gli domando. Non ci siamo neanche posti il problema.
<< Magari ha un lavoro, o magari è fuori per fare la spesa… >> Osservo.
<< Torneremo in un altro momento! >> Suggerisce.
<< Io non so se andare a disturbarla è la cosa giusta… >> Asserisco.
<< Non vuoi scoprire se lei sa qualcosa che tu ignori del matrimonio tra i tuoi genitori? E non vuoi incontrare Asier? >> Mi domanda per poi posare un bacio sulla mia guancia.
<< Sì, lo voglio incontrare con tutto il cuore! >> Non vedo l’ora di poterci parlare e di poterlo conoscere!
<< Vedrai che andrà bene. E quella donna sarà contenta di conoscerti, dopo tutto sei la sua figliastra! >> Mi assicura Diego. Chiudo gli occhi cercando di rilassarmi, coccolata dalle sue mani e protetta dal suo forte corpo.
 
 
[Betty]
Apro gli occhi con fatica e sento mio marito mugugnare infastidito quando qualcuno inizia a suonare il campanello di casa nostra! Accendo l’abat-jour e solo guardando l’ora mi rendo conto che sono le due di notte.
<< Ma chi è?! Chi può essere a quest’ora, mi chiedo io! >> Si lamenta mio marito. Entrambi ci infiliamo ciabatte e vestaglia. In corridoio incontriamo Lena che esce dalla ex stanza di mia figlia e si strofina gli occhi.
<< Ma che succede? >> Domanda, vestita solo di una maxi canotta e sfoggiando delle ciabatte fuscia a pelo lungo. Mio marito controlla dallo spioncino, magari è un maniaco! Si volta verso di noi con espressione sorpresa prima di aprire la porta.
<< Giulio?! >> Esclama Lena con sorpresa quando un traballante Giulio Valencia varca la soglia di casa nostra.
<< Sono passato dall’albergo dove avevi detto di stare ma mi hanno detto che te ne eri andata! >> Biascica, rivolgendosi a Lena. E’ visibilmente ubriaco! Armando richiude la porta e lo sorregge prima che cada addosso allo scaffale dove collezioniamo i souvenir acquistati durante le vacanze di famiglia!
<< Ma questo non ce l’ha una famiglia?! Perché deve venire qui?! >> Si lamenta mio marito. Lena si posiziona alla destra di Giulio, il quale le passa un braccio sopra la testa e in due lo conducono verso il divano.
<< Giulio, perché sei andato a cercarmi in albergo? >> Gli domanda Lena.
<< Bhe, hai detto che se avessi voluto compagnia avrei potuto cercarti… >> Risponde lui languido accarezzandole il ginocchio. Sta per salire con la mano verso l’interno coscia quando mio marito interviene.
<< TI SEMBRA IL CASO?! >> Si lamenta a voce alta. Mi porto una mano alla fronte. Prima o poi mio marito ci lascia le penne!
<< Armando, torna a dormire, non ti puoi stressare così! >> Lo prego.
<< A quanto pare non lo posso evitare! E poi non ti posso lasciare qui da sola con un disastro simile nel nostro soggiorno. Giulio Valencia ubriaco sul mio divano… Cose dell’altro mondo! >> Si lamenta Armando.
<< Telefono a Daniele e Patrizia! >> Decido.
<< NO! I MIEI GENITORI NO… TI PREGO, BEATRICE! >> Mugugna Giulio.
<< Ha anche delle richieste da fare il giovanotto! >> Ironizza mio marito.
<< Perché non chiamate David? >> Propone nostra nipote.
<< Sì! Chiamate David… Vi prego, non chiamate mio padre! >> Si lagna il ragazzo.
<< Io credo sia inutile disturbare Camilla e David a quest’ora! Così saremmo in 5 a non dormire! >> Intervengo.
<< E cosa ne facciamo di lui? >> Domanda mio marito.
<< Posso occuparmene io! >> Interviene Lena, la quale non aspetta altro.
<< Certo, che idea geniale! Questo soggetto è venuto qui per infilarsi nel tuo letto e secondo te vi lasciamo da soli nel mio soggiorno? No! Sarà la sua famiglia ad occuparsene, così potrò tornare a dormire! >> Sentenzia mio marito.
<< Armando… Così facendo sveglierai anche nostra figlia. >> Gli faccio notare.
<< Prometto che faremo piano! Shhh! >> Interviene Giulio, avvicinando l’indice alla bocca.
<< Se non chiude il becco lo massacro! >> Asserisce mio marito rivolgendosi a Lena e a me.
<< Zio, è talmente sbronzo che tra poco crollerà su questo divano! Chiameremo David domani mattina. Zia ha ragione, non ha senso svegliare entrambi per qualcosa che possiamo fare anche noi! >> Interviene Lena.
<< Grazie! >> Risponde Giulio, cercando di baciarla. Oh per carità!
<< Giulio! Stai buono! >> Lo invita Lena la quale non oppone troppa resistenza alle sue avances! Armando sbatte le braccia lungo i fianchi, rassegnato, mentre torna verso la stanza da letto.
<< Questa non è vita! E’ una congiura! Che croce! >> Lo sento borbottare.
<< Ti aiuto così lo facciamo coricare nella vecchia stanza di uno dei gemelli! >> Propongo, aiutando Lena a sollevare questo ragazzo ubriaco. Una parola!  
 
 
FINE CAPITOLO 56
 
 
E’ un po’ più lungo di altri capitoli, forse è proprio il più lungo, ma spero che non vi abbia annoiato troppo questa lunghezza!
Tutte le situazioni diventano sempre più complesse! Silvia è inciampata in un altro dei suoi colpi di testa coinvolgendo anche Leon, Giulio è rimasto particolarmente deluso da questa presunta relazione tra l’avvocato e la ragazza che gli piace. Tutto questo lo spingerà tra le braccia di Lena in cerca di consolazione?
Diego ed Isa stanno per incontrare la vedova di Juan. Come andrà questo incontro? Isa quando incontrerà sua madre?
Paige ha veramente qualcosa da nascondere o le cose sono andate davvero come lei ha detto ad Alex? Alexander riscoprirà i suoi sentimenti per Olga o resterà legato a Paige?
Come andrà la cena di compleanno di Silvia? Cosa vi aspettate?
A presto!
 
 
   
 
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