Film > La Bella e la Bestia
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Autore: Lady Samhain    30/03/2017    3 recensioni
La maledizione è stata spezzata, il castello ed i suoi abitanti sono tornati normali e così anche ricordi delle persone del villaggio.
Il principe ha imparato la lezione e la ragazza ha trovato il suo posto nel mondo.
Tutto sembra concluso e l'Incantatrice potrebbe lasciare Villeneuve, ma c'è ancora un'ultimo incantesimo che vale la pena di fare prima di andare via.
C'è un'altra persona che merita una seconda occasione.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fata, Gaston, Le Tont
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un diamante per ogni lacrima

II


Il suo ultimo ricordo era la vertigine della caduta e poi un dolore lancinante in tutto il corpo.

Poi il nulla.

Il suo ultimo pensiero era stato "Sto morendo".

E invece ora sentiva qualcosa.

Aveva la sensazione di avere un corpo, sebbene tutto indolenzito, e se aveva un corpo allora doveva essere vivo.

Tentò di aprire gli occhi ma riuscì solo a sollevare di poco le palpebre per vedere che sopra di lui c'era la volta azzurra del cielo.

Era vivo.

Il sollievo era tale da gonfiargli il petto di qualcosa che non riusciva a comprendere.

Ricadde nell'incoscienza ma stavolta era più tranquillo: qualcosa gli diceva che non sarebbe morto.

Quando si svegliò la seconda volta andava molto meglio: il sole era sparito dietro gli alberi ed accanto a lui c'era una figura fin troppo familiare.

-Le Fou? Cosa...? Dove...? Credevo di essere morto. E invece mi sono svegliato. Le Fou, tutto questo è vero? Sono vivo?-

Almeno poteva guardarlo: le palpebre non pesavano più come macigni.

-Certo che sei vivo, Gaston. Te lo garantisco io-

-Come è possibile?-

-È una storia sai... ma non è il momento adesso. Dobbiamo andarcene-

-Perché?-

-Sarebbe più saggio che tu non ti rifacessi vedere al villaggio tanto presto. Dunque vediamo: hai cercato di uccidere Maurice, poi volevi farlo rinchiudere in manicomio, poi hai rinchiuso anche Belle, la ragazza che volevi sposare, ed infine hai trascinato l'intero villaggio in un attacco suicida contro un castello incantato. Ed hai cercato di uccidere la bestia, che però non è una bestia, anzi, guarda un po'? Era il principe padrone di queste terre-

Gaston lo guardava ad occhi sempre più sgranati perché tutto ciò che Le Fou gli aveva detto gli sembrava uno scherzo folle.

Si tirò su a sedere per trovarsi alla sua stessa altezza.

-Allora non è stato un sogno?-

-No-

-Quella bestia era vera?-

-Vera come te. Senza offesa-

-E non era una bestia ma il signore di queste terre?-

-Eh, già. E tu hai fomentato una rivolta contro di lui. Tecnicamente credo che questo ti costerebbe l'impiccaggione-

Gaston si portò una mano alla gola come se già sentisse il cappio di corda che lo stringeva.

-Le Fou, vecchio mio... tu non mi denuncerai, non è vero?-

Lui lo guardò corrucciato.

-Forse dovrei farlo. Te lo meriteresti. Al castello tu mi hai usato come scudo contro un appendiabiti che picchiava piuttosto forte, e poi, non so se ti ricordi, ma mi hai lasciato sotto un clavicembalo. Hai presente di cosa parlo, giusto?-

-Al momento non...-

-Oh, per favore! Neanche io sono così stupido-

Gaston rimase zitto. Era confuso.

Le Fou non gli aveva mai risposto in quel modo, e qual che era peggio lui non riusciva a rispondere come avrebbe fatto di solito.

Non riusciva a pensare a nulla per ribattere e allora si limitò a guardarlo minaccioso, scoprendo con sorpresa che Le Fou sosteneva il suo sguardo a testa alta.

Solo il giorno prima un suo sguardo del genere sarebbe bastato per fare scattare Le Fou come un cavallo a cui avessero fatto schioccare la frusta sui fianchi, invece in quel momento non riusciva ad imporsi.

-Comunque sia, Gaston, per tua fortuna un clavicembalo è meno pericoloso della forca, quindi ti aiuterò ancora una volta-

Gaston sentì il fuoco dell'offesa bruciarlo da dentro.

Come osava? Nessuno doveva permettersi di usare quel tono di condiscendenza con Gaston!

-Chi ti credi di essere? Pensi che io abbia bisogno della tua pietà? Posso farcela anche da solo-

Provò a rimettersi in piedi ma appena fu sulle gambe le vertigini stavano per farlo crollare di nuovo a terra.

Strizzò gli occhi, mentre tutto il mondo girava e lui non riusciva a trovare nessun punto fermo per orientarsi.

No, quello no! Aveva una paura folle di quel malessere!

Stava barcollando come un ubriaco ma era toppo spaventato per preoccuparsene.

La sua mano afferrò qualcosa e lui si aggrappò istintivamente a quell'appiglio con tutto il corpo; quella cosa lo riaccompagnò gentilmente a sedere per terra perché non cadesse, ma poi non lo lasciò.

Una volta, da ragazzo, era caduto in un fiume, e per non farsi trascinare sott'acqua dalla corrente si era aggrappato ad un tronco galleggiante.

La sensazione era la stessa, come se gli unici punti fermi del mondo fossero lui ed il suo appiglio, ma stavolta non era un tronco; si era aggrappato a Le Fou, che gli teneva un braccio attorno alle spalle nonostante la differenza di altezza.

-Perché lo fai? Sei offeso con me. Vattene via-

Ringhiò ancora ad occhi chiusi, odiandosi per essere così debole.

Aveva appena cacciato Le Fou ma già se ne pentiva, perché senza di lui sarebbe stato solo.

Il pensiero gli faceva provare un terrore cieco, la stessa paura primitiva che attanagliava la preda che si sente spiata dal cacciatore senza riuscire a vederlo.

Lo stesso terrore che lo aveva preso quando la bestia lo aveva tenuto sospeso nel vuoto sulla torre e lui per la prima volta nella vita si era sentito vulnerabile ed in pericolo.

-No, Gaston. Sono offeso ma non ti lascerò-

-Perché?!-

La risposta gli giunse con una voce bassa, che lui riuscì a sentire solo perché era vicinissimo a Le Fou.

-Perché sono davvero uno stupido come dice il mio nome e nonostante quello che hai fatto io ci tengo a te-

A quelle parole la rabbia sparì come d'incanto.

La bestia, il castello, Belle... non esisteva più nulla. Solo l'abbraccio di un amico.

-Ma tu devi promettermi una cosa- aggiunse in fretta Le Fou.

Non era mai stato così. Le Fou non era mai stato così sicuro di sé, e questo lo confondeva.

Dove era finito l'amico fedele pronto a dargli ragione su tutto?

-Che cosa vuoi?-

-Devi imparare a rispettarmi-

Lui aggrottò le sopracciglia.

Perché mai Le Fou pensava che lui non lo rispettasse? Non aveva sempre riservato gli scherzi più crudeli proprio per lui?

-Non capisco che vuoi dire-

-Te lo spiegherò quando capiterà l'occasione. Accetti questa condizione?-

-Bé... Sì, accetto-

Le Fou si alzò in piedi e gli tese la mano.

Non era mai capitato prima.

Di solito era Le Fou che finiva a terra e Gaston che lo agguantava dalla collottola e lo tirava in piedi con un sorriso di scherno.

Gaston si rialzò ignorando l'aiuto che gli veniva offerto, ma stavolta si sollevò più lentamente per evitare nuove vertigini.

-Va bene. Se non possiamo tornare a Villeneuve, che facciamo adesso?-

-Andiamo al capanno di caccia in mezzo al bosco. Tutti ti credono morto e nessuno si preoccuperà se io scompaio. Resteremo lì un paio di giorni per riposare e fare calmare le acque, e poi ci metteremo in viaggio per lasciare queste terre-

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Nel Cerchio della Strega


Secondo capitolo. E già litigano!

Grazie a tutte le persone che seguono la storia, tra recensioni, preferite, ricordate e seguite.

Non credevo che sarebbe stata accolta così bene, perciò grazie, ed una rosa a tutti.


Lady Shamain

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