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Autore: Yuuki_Alison    02/04/2017    1 recensioni
Fu solo un attimo, un piccolo spiraglio di luce attraversò i suoi occhi vitrei e li illuminò. Le labbra schiuse per lo stupore, la vista concentrata su quel piccolo angelo umano e il cuore, quell'organo involontario tanto capriccioso, a riprendere quello che un tempo era un battito.
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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2. Dubbio persistente.



L'ultimo anno di superiori è considerato il più bello seppur il più impegnativo. Questo lo sapeva bene la ragazza, al ritorno da un'altra estenuante giornata. 
Le sue due amiche più care, solitamente, percorrevano lo stesso tragitto per via della vicinanza delle abitazioni. 
Nell'ultima settimana, la sensazione di sentirsi osservata non era del tutto sparita e perciò, camminare con le due al fianco, la rassicurava notevolmente. Appena arrivarono sotto il porticato dell'abitazione, si congedarono.

"Ci vediamo domani, Eliana", sorrise una delle due.

Ma quel domani non ci fu perché la giovane non si presentò a scuola. Durante la notte ci fu un black-out che durò fino all'alba e, tutta quell'oscurità, le mandò il cuore in gola, facendole tenere gli occhi sbarrati per tutta la durata delle ore di buio. 
Con le prime luci dell'alba, però, fu facile ricadere in un sonno profondo.
Per quel giorno la scuola sarebbe saltata.
Se solo fosse stato quel giorno... 
Quella sensazione era persistente e soffocante. Percepiva come degli occhi a trafiggerla da ogni dove. 
E poi, vi erano quelle scie nere a scorrere veloci e a causarle brividi di paura.
Ormai era più di una settimana che si assentava da scuola e questo, non fece che preoccupare le sue amiche. Si presentarono a casa di punto in bianco e, non appena entrarono, la trovarono in pigiama intenta a giocare con il pc. Per via delle finestre chiuse vi era un caldo asfissiante.

- Si può sapere perché stai mancando? Ti ricordo che quest'anno abbiamo la maturità! - la rimproverò Silvia, spalancando le finestre.

- No! Non aprire le finestre... voi non capite, c'è qualcuno che mi perseguita! - si agitò Eliana, digrignando appena i denti e mostrando la più esasperata delle espressioni. 

- Capiamo che hai vissuto un evento traumatico e forse ti ha scossa più del previsto, dopotutto hai avuto la morte a pochi metri. Nessuno si sarebbe aspettato che quell'albero cadesse... però non puoi assentarti, quest'anno è molto importante. - sospirò Martina, accarezzandole una spalla. 

- Cerca di venire, non ti fa bene stare chiusa dentro, okay? Noi andiamo perché è arrivata una certa ora, salutaci i tuoi. - concluse Silvia prima di uscire insieme all'amica. 

No, loro non potevano realmente capire. Quelle erano sensazioni reali ed angoscianti. La stavano ossessionando, probabilmente più del dovuto, ma sapeva che c'era qualcosa o qualcuno che la sorvegliava. 

"Non posso ignorare queste sensazioni, sono troppo reali", pensò. 

Il giorno dopo mantenne quella sorta di promessa fatta con un mugolio forzato e, camminando, non poté fare a meno di guardarsi continuamente intorno. Quando tornò in classe, la accolsero calorosamente e la tempestarono di domande. 
Durante la ricreazione, uscì nel cortile e raccolse uno dei tanti fiori profumati dell'aiuola. Con l'altra mano strinse il telefono quando, dallo schermo, rivide nuovamente il riflesso di quegli occhi felini. Subito la luce del sole l'accecò e, in un gesto involontario, lasciò cadere il telefono. Si accasciò in ginocchio e, in un gesto nervoso, si coprì gli occhi con le mani.

- Maledizione! - urlò.

- Eliana! Stai bene?! - domandò Silvia, correndo da lei.

- Sì sì... sto bene. - biascicò.

Dopo il suono della campanella, tornò in classe. In lei stava nascendo un nuovo coraggio, adesso più che mai voleva conoscere quell'entità. Il sole calò in fretta così come, in fretta, salì la preoccupazione. Eppure, non poteva più rinchiudersi a riccio dentro casa. 
Finalmente si decise. 
Si recò su uno dei balconi adiacenti alla costruzione e prese un respiro profondo.

- Qualunque cosa tu sia, fatti vedere! - urlò, incurante dell'ora.

A un tratto la chioma di un alberello sottostante si mosse e, colta dal panico, iniziò a urlare. Si voltò per tornare in casa ma, prima che potesse varcare l'entrata, le porte si chiusero di scatto. Posò le mani sulle ante cercando di forzarle ma furono fin troppo forti. Poi, una voce la riscosse.

"Non aver paura", sussurrò.

Fu un delicato sussurro nel buio tenue della notte che si perse sulla scia di una lieve brezza. 
Il cuore si fermò per un attimo e il respiro si mozzò.
Si voltò lentamente e rincontrò quegli occhi sottili e argentati.
La figura della Morte la stava scrutando da vicino, fluttuando in aria.

Il suo peggior incubo, era adesso a pochi metri di distanza.



Angolino autrice: Salve a tutti! Voglio ringraziare tutti coloro che si prendono la briga di leggere la storia. Al prossimo aggiornamento! <3 

   
 
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