Anime & Manga > Diabolik Lovers
Segui la storia  |       
Autore: DreamerGiada_emip    03/04/2017    1 recensioni
Attenzione: questo libro è il sequel di Dark Angel, presente anch'esso sul mio profilo, se non si conosce la storia precedentemente nominata sconsiglio vivamente la lettura di questo sequel.
La bella Lilith viene costretta a una vita che non avrebbe mai nemmeno immaginato. Il suo nome, i suoi sogni, le sue perdite di controllo, il suo sangue la legano indissolubilmente a questo nuovo e oscuro regno. La ragazza non sa come uscire da questa situazione che non ha mai desiderato, vorrebbe ritornare in quella che considera la sua vera famiglia, ma un'ombra oscura la tiene incatenata.
Nella villa Sakamaki, i sei fratelli non sanno cosa fare, la loro preda è scomparsa tra le fiamme sotto i loro occhi. Soprattutto il giovane Subaru è alla disperata ricerca di quella che ormai considera la sua unica ragione di vita. È deciso a ritrovarla e riportarla a casa, per tenerla con sé al sicuro per sempre.
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Angel, Demon or Human?'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lilith’s P.O.V.
 
Li osservo uno ad uno. Nessuno di noi parla, siamo tutti troppo concentrati a studiarci a vicenda. Intorno a ognuno di loro noto una strana aura di potere che aleggia loro intorno e, inoltre, fanno un buon profumo. I loro odori sono simili tra loro, ma ci sono sottili differenze che li contraddistinguono. Inspiro un po’ quel profumo nuovo e invitante che mi giunge ai sensi ora più sviluppati.
 
«Dove sei stata?» la voce di Reiji spezza quell’incantesimo in cui mi sono persa. Lo guardo con attenzione invertendo le gambe accavallate, poi i miei occhi si spostano al mio fianco dove non trovo il pianoforte che è stato spostato più in là. Inclino la testa di lato contrariata. Mi alzo in piedi e aggiro velocemente il pianoforte per spingerlo nuovamente al suo solito posto. Sento i muscoli contrarsi e sulle braccia spuntano i fasci muscolari tesi per tenere saldamente lo strumento. A quanto pare, l’essere divenuta demone non mi ha regalato soltanto un paio d’ali, le zanne, degli occhi di fiamme e poteri oltre ogni immaginazione, ma anche una forza maggiore nella mia forma umana. Forse un filo troppa. Appena rilasso le braccia, ritornano snelle e sottili come sempre, i muscoli da patita di palestra scompaiono sotto la pelle più scurita rispetto a prima. Ritorno davanti al piano, di fronte a loro, sottoposta ai loro sguardi severi. Forse è meglio spiegare con calma cosa è successo, anziché ribaltare loro addosso tutta la verità come un secchio d’acqua gelata. Sto per rispondere, ma vengo anticipata.
 
«A dopo i convenevoli» ringhia Ayato prima di scattare verso di me con la sua velocità di vampiro. Ora lo vedo. Vedo perfettamente il suo spostamento. La sua mano si tende verso di me, ma io con uno scatto lesto la blocco afferrandogli il polso. Sorrido elettrizzata. Mai prima d’ora ero riuscita a vedere, ne tantomeno fermare, un loro movimento.
 
«Suvvia Ayato, è scortese da parte tua non chiedermi nemmeno che fine avessi fatto» lo prendo in giro osservando attentamente la sua reazione e quella degli altri. Mi fissano tutti sbalorditi. I loro occhi sono il riflesso dell’incredulità. Da quando ho sviluppato la mia forma completa di demone, tutti i miei sensi e le mie capacità si sono sviluppati, non è stato poi così difficile distinguere lo spostamento fulmineo di Ayato e bloccarlo con facilità.
 
«Che diamine ti è successo laggiù? Come hai fatto a bloccare il mio braccio?» chiede esterrefatto il rosso di fronte a me, prima  di strattonare via il polso dalla mia presa. Sollevo le spalle e gli sorrido sbarazzina. Mi siedo nuovamente sullo sgabello di pelle nera di fronte al pianoforte appoggiando una mano sui tasti senza premerli.
 
«Laggiù? Sapete dove sono stata?» chiedo fissando i miei occhi su Reiji che ricambia immobile come una statua di gesso. Anche gli altri mi osservano con ancora quella punta di stupore nello sguardo, sono tornati i diffidenti e gelidi vampiri che ho conosciuto al primo incontro. Come se tutti i progressi fatti nel tempo trascorso insieme fossero svaniti in un soffio di vento.
 
«Il sigillo lasciato inciso sul pavimento sotto i tuoi piedi è stato un indizio sufficiente, perché Lucifero ti ha presa all’Inferno?» mi da questo come semplice risposta Reiji. Gli altri non dicono una parola, perfino Reito e Ayato hanno perso i loro consueti ghigni. Kanato tiene il suo orsetto per una zampa a penzoloni. Shu è più sveglio del solito e mi fissa inespressivo. Infine, Subaru è lì che mi osserva con gli occhi ridotti a due luminose fessure rosse, ha una benda candida sul braccio. Lo osservo con attenzione. L’aura che lo circonda è agitata e si muove frenetica intorno a lui come ci fosse qualcosa che lo infastidisce o lo altera.
 
«Perché sono sua figlia» sputo fuori tutto d’un fiato. È inutile girarci molto intorno, creare soltanto fastidio in loro. Non vedo alcuna reazione nei sei vampiri, almeno apparentemente restano impassibili alla notizia.
 
«Che ne dici, Teddy? Secondo te, è impazzita?» bisbiglia Kanato stringendo il suo orsetto tra le braccia e avvicinando le labbra all’orecchio del peluche, ma senza mai staccare gli occhi da me. Concentro il mio sguardo su di lui.
 
«Secondo voi, come ho fatto a bloccare Ayato? Dopotutto finora non ero mai riuscita nemmeno a vedere i vostri spostamenti» chiedo sollevando un sopracciglio, continuo a guardare Kanato che mi ha appena dato della pazza.
 
«È evidente che ti sia successo qualcosa» avanza il rosso con decisioni, gli rivolgo uno sguardo veloce e sospiro preparandomi a raccontare. Dopotutto hanno il diritto di sapere.
 
«Quando le fiamme si abbassarono, mi ritrovai in un’enorme stanza sconosciuta e davanti ai miei occhi vi era lui, Lucifero… mi raccontò di essere mio padre e mi mostrò la sua natura demoniaca»
 
«Riassumi, la storia di tutto ciò che hai fatto all’inferno non mi interessa minimamente» mi blocca Reiji insensibile. Gli rivolgo una delle mie più gelide occhiate.
 
«Durante una cerimonia mi ha presentata ad angeli e demoni e anch’io ho fatto uscire la mia parte demoniaca… ah giusto, ho anche passato una splendida serata in compagnia di Mihael» dico agitando i capelli spumeggianti tranquillamente, consapevole che il fatto lo infastidisca e non poco. Vedo infatti un lampo attraversargli gli occhi e l’energia che lo circonda destabilizzarsi iniziando ad agitarsi in maniera scomposta. Ora le loro emozioni sono molto più visibili ai miei occhi, è davvero interessante questo mia nuova capacità. Vengo attirata da una scarica elettrica che mi attraversa tutta la spina dorsale facendomi tendere come una corda di violino. Rivolgo il mio sguardo a Subaru che mi sta fissando con occhi di brace. Se un’occhiata potesse uccidere, io in questo momento sarei sicuramente morta.
 
«Non ti avevamo detto che non potevi più vederlo? Ci costringi a un’azione estrema, giovane Lilith» Ayato fa qualche passo nella mia direzione riassumendo quella sua solita aria da sbruffone. Mi alzo in piedi nel sentire quelle parole.
 
«Mi dispiace, Ayato, ma ora non sarete più in grado nemmeno di sfiorarlo» sorrido con aria di sfida. Vedo Reiji aggrottare le sopracciglia.
 
«Cosa intendi?» chiede subito dopo. Lo squadro da capo a piedi.
 
«Davvero non ci arrivi? Credevo fosse abbastanza ovvio che, diventando la futura sovrana degli Inferi, io abbia acquisito dei poteri…» passo una mano sul tessuto del vestito aderente ai miei fianchi facendo finta di lisciare alcune pieghe. Li continuo a guardare tra le lunghe ciglia nere. «Inoltre, anche lui a quanto pare può tranquillamente difendersi essendo il futuro Sovrano dei Cieli» continuo tranquillamente sollevando di nuovo la testa per sfidare con lo sguardo il vampiro dai capelli rossi.
 
«E voi due ragazzini credete davvero di poter tenere testa a noi sei?» Raito fa appena in tempo a finire la frase che io in uno scatto veloce, comparabile con i loro, mi pongo a un soffio dal suo viso. Gli sorrido con quel mio fare malizioso.
 
«Mettimi alla prova» dico con studiata voce bassa e leggermente provocante. Sono avvolta dalla sua aura che va a stuzzicare il mio corpo sfiorandolo ardentemente. Vedo un lampo di eccitazione attraversargli gli occhi e lo sento sulla pelle. È sempre il solito. Faccio un passo indietro. «Allora, accettate la sfida? Voi sei contro di me»
 
«Cosa ci guadagneremo quando vinceremo?» avanza subito Ayato già elettrizzato dall’idea. La sua sicurezza è irritante.
 
«Cosa ti fa credere che vincerete?» chiedo legando i miei occhi gelidi ai suoi smeraldi.
 
«Il semplice fatto, dolcezza, che noi combattiamo da 300 anni e usiamo i nostri poteri da all’incirca lo stesso tempo, mentre tu hai i tuoi da non più di qualche ora» mi schernisce con un sorrisetto maligno. Fingo di restarne stupita, ma in realtà avevo già calcolato questo inconveniente a mio sfavore. Non credo di vincere, ma comunque saranno costretti a utilizzare tutto il loro potere per fronteggiare il mio, almeno avrò una visione chiara di quello che sono in grado di fare veramente.
 
«Ormai vi ho sfidato» faccio spallucce. «E io non mi tiro mai indietro di fronte a una sfida» concludo mentre un piccolo ghigno che non riesco a trattenere si forma sulle mie labbra. Raito fa un cenno con il capo per intimarci a raggiungere la palestra.
 
«Non credo sia una buona idea» mi intrometto io mentre loro si stanno già avviando. Mi ritrovo i loro sguardi addosso subito.
 
«Cosa intendi?» chiede Reiji sospettoso. Credo abbia intuito che non sono rimasta sorpresa dalla giusta visione dei fatti di Ayato, ma non ha detto niente al riguardo.
 
«Credete sia intelligente stare in un posto chiuso a scatenare i nostri poteri?» domando con ovvietà scocciata. La loro perspicacia certe volte mi sorprende... davvero! «E inoltre io mi devo cambiare» aggiungo revisionando con un’occhiata il mio vestiario.
 
«Fra venti minuti nel giardino d’ingresso» decreta Shu, quando si accorge che Reiji mi sta fissando senza dire una parola. Io gli annuisco ed esco dalla stanza della musica per raggiungere la mia. Ormai conosco questo corridoio a menadito. La mia stanza è rimasta uguale, intoccata, anche il letto non è stato rifatto. Noto sul letto il pugnale d’argento di Subaru. Non l’avevo lasciato sotto il cuscino? Faccio spallucce e decido di prepararmi. Mi cambio alla svelta mettendomi qualcosa di comodo e sportivo. Osservo le mie magliette, poi ne prendo una larga. Recupero il pugnale sul letto e con precisione squarcio la maglietta sul retro, così che abbia due aperture per le mie amate ali nere. Indosso anche quella e mi osservo allo specchio. Chiudo gli occhi. Scavo dentro di me per cercare quella fonte di potere che sento ardere nel mio corpo, una fiamma inestinguibile. Seguo quel flusso di energia mentalmente che si fa sempre più intenso. Poi la vedo, splendente e bellissima, una rosa di fiamme che arde nel buio. Tendo le mani verso di essa e la stringo al petto. Brucia, ma un calore piacevole che sembra regalarmi forza, energia e potere sempre maggiore. Quando riapro gli occhi, il mio sguardo si concentra su quei tizzoni ardenti che sostituiscono i pozzi di ghiaccio. Un sorriso affilato adorna il mio viso con qui canini che lo rendono meravigliosamente inquietante.
 
«La figlia del Diavolo è qua… porterò l’inferno sul palco e sarò l’orgoglio di mio padre»
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Diabolik Lovers / Vai alla pagina dell'autore: DreamerGiada_emip