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Autore: FunnyYoungMe    07/04/2017    0 recensioni
Spesso la gente deve seguire altri in una strada dove non vogliono camminare: per affrontare una verità che fa male e per fare tutto ciò con una faccia seria, perché ti sei già arreso; o per nascondere il senso di vuoto con un atteggiamento doloroso di non essere te stesso...
Kyuhyun lotta per mantenere chi è diventato, mentre invece Yesung si dà per vinto nella sua vinta. Entrambi hanno bisogno dell'altro per essere chi sono veramente...
N.d.A: Ciao a tutti. Questa non è la solita storia d'amore KyuSung e quello che voglio davvero è, per tutti quelli che si prenderanno il tempo di leggerla (spero le diate una possibiità), che vi piaccia!!!
DISCLAIMER: Non mi appartengono Kyuhyun e Yesung, anzi, non mi appartiene nessun Super Junior menzionato. La storia non è mai accaduta nella realtà; è solo un prodotto della mia immaginazione, per cui a me appartiene solo la trama.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Kyuhyun, Un po' tutti, Yesung
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao. Mi spiace tanto per il ritardo (anche se non credo qualcuno se ne sia reso conto... c'est la vie!), ma non è un bel periodo. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Come al solito, se volete commentare, fate pure... Ora vedrò di ricominciare a tradurre gli altri capitoli e pubblicarli, almeno una volta a settimana...



Sentimenti ignorati

 

Camera di Yesung

 

Yesung non poteva credere a quello che stava facendo. Continuava a fissare se stesso senza crederci, ma cos’altro poteva farci? Nessuno sopravviveva ai ricatti di Heechul.

Il giorno prima, dopo che il vicino se ne era andato, Yesung aveva cominciato a domandarsi se andare in gita fuori città con gente sconosciuta fosse una buona idea ed era arrivato alla conclusione che no, era pessima. Semplicemente non era pronto, per cui aveva deciso di non presentarsi il giorno dopo.

Per sua sfortuna, Heechul aveva capito cosa passava per la sua mente e quindi, essendo il fratello fastidioso che era, lo aveva posto davanti a due opzioni: andare e cercare di divertirsi con il brusco, ma attraente, vicino; altrimenti, siccome era un fratello premuroso, avrebbe rivelato la verità e il suo passato al suo nuovo e bell’amico. In pratica, non aveva possibilità di scelta, visto che se c’era una cosa nella quale Heechul era bravo, era ricattare ed ottenere ciò che voleva; infatti, non aveva mai ricevuto un ‘no’ come risposta. Era davvero una persona spaventosa, ma in quel momento Yesung lo odiava, anche se sapeva che suo fratello, nel profondo, stava facendo tutto ciò solo per lui, perciò si sarebbe integrato ancora una volta agli altri.

Yesung indossò i vestiti scelti dal maggiore, che non prevedevano una giacca a fiori, come se madre natura ci avesse vomitato addosso, e nemmeno la maglietta rosa di Sungmin; la mise comprendeva jeans neri e strappati, una maglia nera con sopra un teschio e delle converse. Semplice ma bello.

Il moro era scappato rapidamente dalla porta d’ingresso mentre Heechul e la sua scena 'drammatica’ tenevano impegnata la madre in cucina. Corse alla macchina parcheggiata fuori dal cancello.
 

Auto di Kyuhyun

 

“Sembri normale.” Fu la prima cosa che accolse Yesung appena si accomodò sul sedile posteriore. Il moro fulminò con lo sguardo il vicino che lo stava guardando dallo specchietto retrovisore. “Voglio dire, più normale del solito. Non puoi disfarti del tuo testone.”

Yesung si imbronciò accigliandosi leggermente. Il castano annuì. “Però, sei carino.”

A quella affermazione inaspettata Yesung sbatté le palpebre un paio di volte, poi si appoggiò al finestrino, osservando la vista esterna, ma soprattutto ignorando l’imbarazzo che era sorto a causa di quelle parole ‘mai pensate per essere dette’.

 


 

“Penso abbia scambiato la tua auto per un letto o qualcosa del genere. Ogni volta che si siede sul sedile posteriore, si addormenta. Sta dormendo, vero?” Domandò Eunhyuk infine dopo il continuo ripetere “Siamo arrivati? Perché il mio Pesciolino non può stare a lungo senza di me...”

“Suppongo...” Kyuhyun ignorò le lamentele dell’amico per non essere con ‘Hae’. “Altrimenti perché non mi starebbe rispondendo o, almeno, replicare visto che gli piace farlo? Commenti irriverenti ed insulti sono ciò che preferisce pronunciare quando mi vede.”

“Ehi, hai davvero trovato la tua anima gemella”, il biondo scherzò per metà, ridendo forte.

“Tsk, come se potessi innamorarmi di quello strano piccoletto con la testa tra le nuvole. Non si avvicina nemmeno ai miei requisiti.” Kyuhyun guardò inconsapevolmente dallo specchietto retrovisore il moro che dormiva beatamente, o almeno sembrava così a lui.

Anche se l’idea dell’amico che il moro potesse essere la sua anima gemella gli sembrava stupida, in fondo era seccato perché non gli sembrava così impossibile o disgustoso pensarlo per sempre al suo lato, come la sua dolce metà.

“Un attimo… Cosa ho appena pensato?!” Sussurrò stranito e spaventato per i suoi stessi pensieri, scuotendo la testa per cercare di tornare al suo solito essere.

“Conosco il modo per svegliarlo”, disse con un sorriso diabolico sulle labbra. Schiacciò il pedale del freno, facendo sì che il corpo del moro si spostasse violentemente in avanti e poi tornasse ad sbattere contro il sedile.

Yesung sobbalzò, con gli occhi che saettarono subito verso quelli del più giovane che si era girato con il viso compiaciuto.

“Per caso sai guidare? Probabilmente no… Hai corrotto l’istruttore di guida? Sicuro come l’oro, perché nessuno sano di mente ti darebbe la patente. Sei un pericolo per la società.”

“Le mie abilità sono straordinarie, ma tu non puoi saperlo, visto che ti sei addormentato. Posso accompagnarti, così vedi come sono bravo e ti prometto che non chiuderai gli occhi nemmeno una volta.”

“Preferirei farmi investire da una macchina e poi da un camion e, proprio per essere sicuri, perfino cadere da un ponte.”

“Sì, certo… Se tu non fossi una tartaruga dormiente, avresti visto che siamo arrivati, quindi… FUORI dalla mia auto”, disse Kyuhyun sorridendo prima di aprire la portiera ed uscire, seguito da Yesung.

La prima cosa che Yesung notò erano le altre due macchine parcheggiate vicino a quella del giovane. Si sentiva in soggezione per la quantità di persone che ci sarebbero potute essere. Non sapeva cosa fare, come comportarsi attorno a degli estranei.

Il moro si perse nei suoi pensieri al punto da non rendersi conto della mano che veniva scossa davanti ai suoi occhi, però sentì su di sé un paio di intimidatori occhi di falco. Girò la testa e vide Kyuhyun alla sua sinistra che lo guardava torvo. Yesung, alzando gli occhi al cielo esasperato, voltò il capo per trovarsi faccia a faccia con Ryeowook, che aveva il broncio.

“C’è qualche problema?” Domandò il moro, confuso dal viso abbattuto del ragazzo.

“Mi stai ignorando? Ti sto parlando e cercando di attirare la tua attenzione da un bel po’.” Fece finta di essersi offeso. Quello soddisfò Kyuhyun, almeno fino a quando non sentì la risposta del moro.

“Ignorarti?! No, come puoi anche solo dirlo, quando sono venuto solo per te?! Se non fosse per te, non sarei nemmeno qui. Ero solo perso nei miei pensieri”, disse Yesung all’altro, che gli fece cenno di raggiungerlo.

Yesung si girò d’istinto a cercare il più giovane, ma il castano veniva strangolato da un enorme, ma altrettanto alto, e muscoloso ragazzo con un corpo fantastico e un viso bellissimo, proprio come una stella del cinema. Sentendosi un poco deluso, il moro seguì il suo amico per il sentiero tra i cespugli, aperto da altra gente perché potessero raggiungere la Emerald Bay, una meraviglia della natura, dove il mare accarezzava con le sue onde il bagnasciuga.

Sopra la piccola collinetta, circondata da montagne, Yesung si incontrò con una vera vista da campeggio. C’erano due grandi tende bianche aperte e davanti ad esse, proprio a metà, si trovava la griglia e vicino a questa, un tavolo sul quale c’era ogni tipo di carne e ogni genere di cibo.

“Non si presume questo sia un campeggio? Perché è tutto preparato? Vi siete portati il cibo da cuocere e il barbecue, invece di usare il fuoco e la carne cruda… Dove sono gli altri?” Domandò deluso Yesung.

“Accenderemo il fuoco quando farà più scuro… Gli altri sono sul bagnasciuga”, rispose Ryeowook ridacchiando.

“Scattando selfie?” Yesung non poteva sembrare più sarcastico di così. Odiava quando la gente andava in mezzo alla natura e tutto quello che faceva era scattare foto di se stessa e condividerla, quando dovrebbe approfittare della bellezza del creato. Non riusciva a credere che anche lui una volta era patito delle foto, ma era tutto cambiato.

“Ahahah”, rise forte Ryeowook. “Be’, forse uno o due di loro. Ho lasciato i ragazzi che facevano la lotta sulla sabbia, divertendosi… Perché non li raggiungiamo?”

“Uhm, no grazie. Non mi piace il mare o la sabbia, o qualunque cosa che abbia a che fare con la spiaggia.”

“Oh be’, allora occupiamoci del cibo. Ti va?” Il ragazzo gli sorrise, riscaldando il cuore a Yesung.

“Se vuoi.” Eppure Yesung si sentiva in colpa, come se stesse impedendo al minore di andare dai suoi amici e divertirsi pure lui.

Non si supponeva che il vicino sarebbe dovuto stare con lui? E invece era scappato con quell’uomo modello. “Dov’è il ragazzino?” Domandò distrattamente il moro.

“Dovrebbe essere in spiaggia… Cosa, preferisci lui a me?”

Yesung fece una smorfia, per cui Ryeowook disse: “Era uno scherzo. Credo verranno appena sentiranno il profumo della carne.”

Il moro annuì e cominciò ad aiutare il cuoco – Ryeowook era un artista anche in cucina – a preparare il cibo, mentre il più basso cucinava la carne. Continuava a parlare ininterrottamente e Yesung, impegnato nel suo compito, non ascoltava il suo brontolare.

Mentre girava la carne sopra la griglia, Ryeowook sentì un colpetto alla sua spalla sinistra, si girò e vide il moro che lo aspettava per parlare.

“Ho sistemato il cibo, diviso a seconda del tipo, e ho anche suddiviso le bibite in alcolici, analcolici e bibite energetiche.” Ryeowook non ne vedeva il bisogno, però era abituato alla stranezza di Yesung. “Comunque”, disse il moro. “Non ti aiuterò a cuocere la carne perché sono un disastro a cucinare. Logicamente, sono il peggiore quando si tratta di grigliare la carne, per cui posso andare a sedermi sotto quella tenda?” Continuò il moro, indicando la tenda a destra.

“D’accordo, ma non ti annoierai a stare là da solo?”

“No, non lo farò. Disegnerò. Tu ha intenzione di allontanarti?” Yesung non voleva essere lasciato da solo.

“Oh, mi disegni di nuovo?” Domandò Ryeowook, facendogli l’occhiolino.

“Se vuoi”, disse indifferente il moro prima di girare sui tacchi e andare sotto la tenda. Tirò fuori il suo quaderno e cominciò a disegnare il magnifico panorama, sistemando qualche dettaglio di tutto ciò che guardava.
 


 

Più il tempo passava, più il suo polso si stancava e si indolenziva, per cui Yesung decise di mettere via il quaderno, si stiracchiò e solo in quel momento si rese conto che pure il castano se ne era andato, lasciandolo da solo. Il panico crebbe nel petto mentre continuava a girare il capo per guardarsi attorno, gli occhi spalancati per la preoccupazione, cercando segni di uno degli altri ragazzi, ma tutto ciò che poteva vedere erano i profili delle montagne più ripide, facendolo sentire intrappolato e solo.

“Il ragazzino aveva detto che sarebbe rimasto al mio fianco… Che bugiardo”, sbuffò Yesung, sdraiandosi per terra, al riparo sotto la tenda. Chiuse gli occhi, sperando che in quel modo si sarebbe dimenticato dove fosse e volendo che il tempo passasse veloce come il suono delle onde per trovarsi magicamente in camera sua, a casa sano e salvo.

Passarono i minuti e il moro aprì gli occhi più annoiato che spaventato e di certo non si aspettava di trovarsi faccia a faccia con un viso sconosciuto. Sorpreso, sobbalzò, colpendo la fronte con quella del ragazzo grosso.

Massaggiandosi il punto dolente, Yesung si sedette all’Indiana, guardando il ragazzo davanti a lui. Riusciva a pensare solo al perché tutti sembravano più grossi di lui.

“Quindi, sei il ragazzo del mio fratellino, uh?” Constatò l’uomo sedendosi di fronte a lui, nella stessa posizione del moro.

Anche se era difficile da capire quello che il ragazzo aveva detto, visto che aveva parlato in modo confuso, Yesung riuscì a comprendere la domanda e stava cercando una risposta diplomatica che potesse andar bene sia per lui che per Ryeowook. Inoltre, doveva anche convincere l’enorme fratello che non stava mentendo, anche se era difficile.

“Tuo fratello?” Chiese Yesung, facendo finta di non sapere di cosa stesse parlando l’altro, temporeggiando. In più, sperava che la persona menzionata arrivasse e dicesse qualcosa per tirarlo fuori da quel ‘test del finto fidanzato’.

“Sì, quello che è là.” L’uomo indicò il castano che, fortunatamente per il moro, li aveva visti e, più in fretta che poteva, prese degli spiedini e corse verso di loro.

“Ehi! Vi ho portato qualcosa da mangiare, con tanta carne e solo carne per il mio fratello Kangin ficcanaso… e puoi evitare di spaventarlo, per favore? E uno spiedino con tanti vegetali per te.”

Un piccolo sorriso si fece strada sul viso di Yesung, quasi simile a quello di Ryeowook. “Ti conosco così bene, non è vero?”

“A quanto pare”, disse Yesung annuendo mentre masticava, affamato, la carne.

“Stai forse cercando di vantarti di essere un bravo fidanzato?” Domandò suo fratello con la bocca piena di cibo.

“No, non stiamo insieme… Siamo solo amici, almeno per adesso...”, l’ultima parte la aggiunse timido, ma il moro, i cui occhi continuavano ad alternarsi tra i due fratelli, captò la frase e capì che avrebbe dovuto fare la sua parte per aiutare l’altro.

“Sì, siamo buoni amici e chissà in cosa potrebbe trasformarsi la nostra amicizia… Può succedere di tutto.”

“Se però tu non lo spaventi”, disse il castano a Kangin, il quale si accigliò scherzosamente.

“Già, ha ragione”, mormorò Yesung, anche lui scherzando, con un tono abbastanza alto per farsi sentire da loro… e da un ospite indesiderato.
 


 

Kyuhyun era rimasto fermo di fianco alla tenda, senza essere visto dagli altri, ascoltando tutto ciò che veniva detto, sibilando furioso ad ogni parola che usciva dalle labbra di Yesung e provando un nuovo sentimento mai conosciuto, un misto di amarezza, irritazione, rabbia e possessività. Non poteva credere alle parole del moro e così come la rabbia si era impossessato di lui, i suoi pensieri facevano considerazioni incoerenti.

Kyuhyun si avvicinò all’altra tenda, dove lo aspettavano il modello, Eunhyuk e Donghae, continuando a ripetersi nella mente le parole del moro, con un sorrisetto debole causato dalle deliranti parole – lui le riteneva tali – perché Yesung e Ryeowook non si sarebbero mai messi insieme.

“Non fino a quando sarò in giro.” Le sue parole erano velate da malizia. “Non lo permetterò.”

I due fratelli l’avevano lasciato da solo e Yesung stava guardando le loro figure allontanarsi, sperando tutto andasse bene e che il suo amico fosse lasciato stare da suo fratello e dai suoi genitori, per vivere la vita che voleva lui.

Senza volerlo, i suoi occhi si spostarono sulla tenda davanti a lui, dove si vedevano lattine di birra volare dappertutto. Vide Kyuhyun sdraiato sul grembo del modello, mangiando carne o baciandosi, il suo amico biondo nella stessa posizione con Donghae.

“Come possono farcela, baciarsi mentre si mangia?” Pensò disgustato Yesung, voltandogli le spalle, cercando di dimenticare quello che non poteva non guardare, senza pensarci due volte, con un sentimento d’irritazione che cresceva dentro di lui. Non poté fare altro che sbuffare seccato con la mancanza di attenzione da parte del vicino.

Kyuhyun, da parte sua, era pienamente concentrato nel moro; era infido come sempre e continuava ad osservare l’altro nel modo più furtivo possibile. Mentre rigirava tra le mani la lattina di birra, realizzò una cosa e, svogliatamente, si alzò e prese un’altra lattina.

Un colpetto sulla spalla distolse l’attenzione di Yesung dal guardare la montagna davanti a lui; era riuscito a distinguere tre tipi di alberi e alcuni sentieri che sembravano dei serpenti dal suo posto. Yesung si girò e vide il suo amico passargli della carne grigliata, che accettò volentieri.

“Non stare tutto solo. Perché non vieni con me a conoscere gli altri?” Yesung lo guardò insicuro e quando il castano notò l’esitazione negli occhi del più grande, sorrise rassicurante. “Sono brava gente e non mordono… Potranno essere un po’ chiassosi e pazzi, ma sono comunque gente divertente.”

“Non mi spiace siano chiassosi e pazzi...”, disse Yesung. Il tono non sembrava né triste né accettante, ma il castano capì che il moro non era comunque convinto.

“Vieni con me”, disse Ryeowook e gli porse la mano, ma Yesung poté vedere solo una lattina di birra davanti al suo viso.

Vicino al piccolo castano, c’era Kyuhyun, che aveva spinto lontano l’amico.

“Sì?” Domandò Yesung, osservando il più giovane, più seccato che incuriosito. Era irritato con lui per la mancata attenzione che gli aveva promesso; si era dimenticato di lui, almeno fino a quel momento.

“Tieni, prendi”, disse il ragazzo, guardandolo con riluttanza, come se qualcuno lo avesse obbligato a passargli la bibita.

“Cos’è?” Domandò Yesung, guardando incuriosito il vicino.

“Sei noioso e ritardato, o ti sei solo nascosto in casa tua per tanto tempo che hai perso ogni legame col mondo moderno? Comunque… per tua informazione, è birra.”

“Per tua informazione, la birra non è un’invenzione del mondo moderno, asino”, disse aspramente Yesung. Non capiva come osasse quel ragazzino ricordargli le sue ferite così facilmente, davanti a tutti, estranei al moro.

“Prendila e basta. Lascia le lezioni per qualcuno a cui interessino. Sii carino per una volta e ringraziami di averti portato qualcosa, dato che non hai bevuto nulla e sono sicuro tu sia assetato.”

“Grazie, ma no, non la voglio.” Yesung ignorò l’attenzione che gli aveva riservato il ragazzo.

“Perché no?” Domandò sorpreso Kyuhyun.

“Non bevo birra.”

“Chi è che non beve birra? Non fare finta di essere uno stronzo ‘innocente’. Prendila ora”, e con quelle parole pronunciate in modo autoritario, spinse la lattina contro Yesung. Il moro si scostò e guardò torvo il ragazzo.

“Be’, io non la bevo. Questo potrà scioccare il tuo piccolo e ignorante mondo da viziato, ma non tutti sono degli sbevazzoni come te. Ad alcune persone, tra cui me, non piace avvelenare il proprio corpo con dell’alcool. Comunque, se hai compreso le mie parole e non devo ripeterle, vai via; il tuo alito è più che abbastanza per ubriacare qualcuno e in più, è insopportabile.” Il moro era più freddo del solito, ma il giovane meritava quel trattamento. Tuttavia, Yesung non poteva fare altro che sentirsi male per lui, nel profondo del suo cuore. Non capiva come mai quel ragazzo bevesse così tanto, se sapeva che non era salutare; era preoccupato per il vicino.

Kyuhyun cominciò a guardare torvo Yesung, con gli occhi rossi dalla rabbia. Il fatto che Yesung lo stesse trattando come un ignorante davanti al suo gruppo di amici lo faceva ribollire di rabbia, e di più quando Yesung lo guardò con freddezza. Non capiva come mai quel nanerottolo potesse parlargli così e mantenere una postura rilassata. Il moro stava cercando problemi e Kyuhyun gli avrebbe insegnato un paio di cosette.

Mentre Kyuhyun ribolliva di rabbia e contemplava mille modi per punire il moro, un’altra scena si presentò davanti ai suoi occhi spalancati; Ryeowook aveva passato una bottiglietta di bibita energetica a Yesung e questi, con un sorriso angelico, aveva accettato. A Kyuhyun sembrò che il moro lo stesse facendo per farsi notare, mettendolo in cattiva luce. Il castano si sentiva come un vulcano pronto ad eruttare, le sue emozioni pericolosa e fiera lava.

“Quella tartaruga ha davvero appena fatto quello? Di fronte alla furia della tigre? Vuole per caso morire?!” Pensò Kyuhyun.

“Tu, piccolo nano! Hai accettato la bibita da lui, ma non da me? È una tattica per pavoneggiarti e farti notare da me, visto che non puoi vivere senza la mia presenza nella tua miserabile vita? O ti piace solo giocare con i miei nervi?” Le ultime parole le sibilò rabbioso proprio di fronte al viso del moro, che reagì prontamente, scostandosi e alzandosi.

“Ti ho spaventato o...”, un ghigno si fece strada sui suoi lineamenti. “Ti ho intimidito?”

“Tsk. Ho acquisito immunità con la tua presenza; qualunque cosa tu faccia, mi sfiora.” Yesung assunse la sua solita faccia indifferente, per mostrare al castano quanto poco gli importasse lui.

“Non ti aggrada la mia presenza?” Quella era una domanda trabocchetto, ma Yesung non ci pensò molto prima di rispondere e sbuffò irritato un “No, non mi piace.”

“Come sei contraddittorio… Mentre in camera tua supplicavi per la mia presenza, vista la tua paura di stare da solo, ora tutto ciò che fai è stare appiccicato a Wookie...” Kyuhyun indicò l’amico che, come il resto dei ragazzi, era fermo, non sapendo come reagire. “E ignori il mio interesse per te.” Assunse un’espressione da cucciolo, fingendo sofferenza per essere rifiutato.

Yesung arrossì sia per l’imbarazzo che per la rabbia. Come osava il vicino lanciargli contro quelle parole taglienti quanto un coltello, soprattutto davanti agli altri ragazzi? Yesung si sentì tradito. Senza dire una parola, il moro passò accanto a Kyuhyun, cercando di allontanarsi, ma il più giovane reagì velocemente e gli strinse il braccio.

Mentre Yesung tirava il braccio con tutta la forza che aveva, inciampò e cadde. Qualcosa di rovente sfiorò il suo viso ed ebbe il timore di venire bruciato vivo dal fuoco, ma non successe niente di ciò.

Yesung aprì gli occhi lentamente sentendo il suo corpo venire sollevato, una mano attorno alla sua vita. Si girò per ringraziare il suo salvatore che, fra l’altro, era il fratello maggiore di Ryeowook, Kangin. Questi domandò a Yesung se stava bene e dopo un piccolo cenno, lo rimproverò per essere così distratto. Ryeowook gli corse incontro, riempiendolo di domande, preoccupato.

L’intera attenzione di Yesung era su un’altra persona, la cui visione gli procurava dolore al petto; il giovane pareva aver perso l’equilibrio dai movimenti improvvisi del moro ed era caduto a terra. Gli occhi disperati e timorosi di Kyuhyun, il viso terrorizzato erano la ragione della distrazione del moro. Per la prima volta, Kyuhyun sembrava vulnerabile e tuttavia, durò tutto qualche secondo, visto che il giovane si era reso conto degli occhi di Yesung su di sé, portandolo a sostituire l’espressione preoccupata in una disinteressata.

Yesung scosse la testa e si avvicinò al vicino, gli porse la mano per aiutarlo, ma Kyuhyun gliela schiaffeggiò lontano guardandolo torvo e accettò volentieri quella di Siwon, che era arrivato al suo fianco correndo. Yesung lo fissò inespressivo, sentendosi ancora una volta tradito e ferito. Il moro mantenne la sua faccia imperturbabile, ma dentro di sé, aveva un miscuglio di sentimenti ben conosciuti a cui però non voleva dare importanza – come Kyuhyun con i suoi nuovi sentimenti scoperti di gelosia -, ma che gli ribollivano nel petto: rabbia, furia, tristezza e perfino preoccupazione.

Ryeowook richiamò la sua attenzione scuotendo la mano davanti al suo viso, svegliandolo dalla trance emozionale nella quale era caduto. Il castano gli sorrise e gli fece cenno di sedersi vicino al fuoco dove Yesung era quasi caduto, quello che la coppia EunHae aveva acceso mentre giocavano tra di loro.

La stessa cosa la fece Siwon, che spinse Kyuhyun vicino al falò, dove tutti si erano riuniti, seduti in cerchio come in una tipica scena da campeggio. Il gruppo di amici voleva divertirsi, la scena appena vissuta già dimenticata da tutti… tranne dal duo KyuSung. Entrambi continuavano a fissarsi contrariati e anche feriti.

   
 
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