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Autore: DhaevetralWarrior    13/04/2017    2 recensioni
Le sue palpebre si chiusero e lui si stese a terra sul tappeto. Iniziò a sonnecchiare. Non sapevo cosa lo aspettasse...
Storia che si svolge dopo twinsanity.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11: NUOVI PERICOLI E MINACCIA

Crash aveva chiuso gli occhi, e quando li riaprì, si trovò sull'albero di Uka, ma in un posto molto più alto: si trovava, difatti, in un punto da cui riusciva a intravedere il laboratorio di ghiaccio. Esso era una piccola piattaforma di legno con un miserabile albero al centro, con davvero poche foglie. La possanza di quell'albero rendeva nascosta quella minuscola area, davvero tralasciabile.
Su questa piattaforma si trovavano anche Aku Aku e Cortex. " Sento una potente aura all'interno dell'albero... eppure mi pare qualcosa di naturale" disse Aku Aku, del tutto calmo. " Cosa vorresti dire? Ci hai teletrasportati qui poco fa, e già ora senti la forza degli elementali?" replicò lo scienziato. " No, non sono gli elementali. Davvero, è una forza naturale, come uno tsunami... e sembra più forte di qualsiasi calamità naturale. Davvero, non so di cosa si tratti, ma credo che si ricolleghi a Py-Ro... dannazione, è in continua crescita!" disse Aku Aku, turbato. " No, è inutile restare qui. Dobbiamo stare in un posto meno pericoloso" e, detto ciò, un bolla d'aura circondò il trio che scomparve.                                                                                                                                                                                                                                                                                     

I tre si ritrovarono in una palude molto angusta, dall'acqua dall'odore puzzolente, piena di vegetazione morte e delle ninfee più grandi del normale. Da una parte all'altra, c'erano delle piante carnivore e, in uno specchio d'acqua, c'era un aura molto forte. Essa si alzava in quel luogo come delle bolle, e l'acqua pure sembrava bollirsi, tanto che da quell'area proveniva un calore davvero pesante.
Aku Aku stava per proferire parola, quando un enorme onda, comparsa dal nulla, li travolse.
I tre furono portati sulla spiaggia dell'isola, desolata.

Molto dentro le rovine dell'isola Wumpa:
Coco: " Crash non è neanche qui!" Crunch: " Dove si sarà cacciato?"

Spiaggia dell Isola Wumpa:
" Cosa è successo?" si chiese Cortex, spiazzato e rimasto con la bocca aperta, tanto che ormai chiudergliela risultava difficile. Crash era letteralmente sconvolto, e sentiva di star ritornando all'inizio dell'avventura, quando era ancora insicuro e spaventato. Si sentiva come ricaduto nella codardia, eppure riuscì a mantenere i nervi saldi e a calmarsi. " Non lo so, ma credo centri Wa-Wa" disse Aku Aku. " Vi avevo portato lì, in quel modo scampavano un possibile pericol... oh no!" disse Aku Aku.  All'improvviso, il legno dell'albero da circa metà della possente figura si fece rosso incandescente, ma non per modo di dire. Il rosso di quell'albero dava davvero la sensazione che stesse andando in fiamme, dati gli aloni di energia attorno ad esso. Le foglie morirono appena diventate rosse, e quando ormai metà albero era rosso...

Ed ecco che esso esplose. La parte dell'albero "infiammata" si volatilizzò, perché una dritta e lunghissima retta di magma, ormai diventato lava, si alzò nel cielo. La lava cadeva un po' dovunque. Ambienti fantastici come le rovine e la palude vennero a poco a poco inghiottiti dalla lava, mentre i nostri errori si fecero strada tra essi per salvarsi. Aku Aku aveva difatti teletrasportato tutti nelle rovine più a ovest della spiaggia, e in quel momento non c'era un minuto da perdere. Le rovine erano come al solito: buie, rovinate, piene di pipistrelli... e con quelle facce inquietanti sui pavimenti e sulle pareti. Il trio correva a più non posso, quando si trovarono... vicino a un burrone.

Da esso veniva un calore indescrivibile, con un sacco di fumo che riempiva l'altra parte da cui portava il burrone. Essa era la stesso identico vulcano dove Aku Aku teletrasportò Crash per combattere Koala Kong, dato che sapeva che il bandicoot a quel tempo non poteva saltarlo. Ma Crash non l'aveva mai vista dall'esterno, ma probabilmente, non né era così dispiaciuto, dopo la visione di tale montagna: esso era una rilievo non molto alto, con crateri da un po' tutte le parti, e essi sembravano autentiche ferite che squarciavano il vulcano in tante parti, e la lava era chiaramente visibile al loro interno. La lava sembrava tuttavia immobile, dato che non era per niente possibile individuare un qualche minimo segno di movimento. Era come sangue, quella lava. Quei crateri erano così tanto larghi da sembrare delle ferite, come già detto; e la lava che era possibile scorgere poteva essere ricondotta al sangue, che esce fuori quando ci facciamo male, ma in quel momento stava coagulando, non facendo uscire il sangue e, in questo caso, la lava.

" Non riesco a trasportarvi lì... c'è una forza incredibile. Non riesco a fare niente. Dobbiamo saltare..." disse Aku Aku. " La lava si avvicina..."...

Nel cielo dell'isola Wumpa:
L'isola Wumpa era ormai diventata una distesa di lava. I metà isola era ormai diventata di colore rosso, e l'albero di Uka stava cadendo, mentre le sue foglie cadevano soavemente, per poi bruciarsi in un istante. Quando l'albero cominciò a cadere, il fumo che uscì fu talmente tanto che qualsiasi uccello che si trovasse nel cielo in quell'istante sarebbe morto. Il fumo era difatti più tossico del solito, e anche respirarne una piccola quantità poteva provocare la morte istantanea di chi lo annusava. Ormai, anche la maggior parte delle rovine erano sommerse dalla lava, e dove un tempo c'erano delle imponenti città ( anche se in decadenza) ora era rimasta quella polvere che per qualche momento restava in aria per poi finire risucchiata dalla lava, per poi far scomparire ogni segno di vita su quell'isola. Coco e Crunch erano morti. Dopo essere sopravvissuti al tornado non potevano resistere anche a della lava. " No... non è possibile... quell'impiastro di Aku Aku e i suoi seguaci sono riusciti a scappare. Ora si rifugeranno nel mio covo... dannazione a quell'incantesimo di protezione che ho messo! Adesso potranno penetrare nel mio tempio senza che la lava li segua anche lì! Me la pagherete!" Py-Ro era arrabbiatissimo. " Py-Ro, non ti preoccupare, adesso devi soltanto tenerli a bada, mentre noi risvegliamo l'elementale caduto" la voce di Ropywalo si volatilizzò, e disse a Py-Ro il da farsi. L'elementale, molto scocciato, rispose: " Va bene, ma non li terrò a bada. Li incendierò solo. E a quel punto vedrai le loro espressioni. Ahhhhhhhhhahhhhhhhhhhahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh!

Isola Wumpa:
Crash e Cortex rimasero basiti: il burrone era grande quasi ben 1km. Come potevano semplicemente sperare di riuscire a farcela? Era assolutamente impossibile. " Dovete farcela..." disse Aku Aku. Allora, a Crash venne un idea. Prese Cortex per i capelli, saltò e cominciò a girare ininterrottamente. La giravolta tornado! La tecnica di Crash che gli permetteva molto tempo prima di restare in aria in posti dove era possibile cadere per diversi minuti. Quell'idea li aiutò un sacco: non tanto Aku Aku, che poteva levitare, ma gli altri due ne beneficiarono.
Tuttavia, l'attraversata fu dura. Per prima cosa, a girare con una velocità e una costanza così alta, Crash rimase con il capogiro per quasi tutto il tragitto. Non che a Cortex andasse meglio. Tuttavia, il suo capogiro non era minimamente paragonabile a quello del marsupiale. I piedi all'aria erano ormai una costante delle loro avventure, quindi ormai non era più un problema; il vero problema, ma davvero problema, era psicologico:  persave a come la lava andasse veloce gli faceva paura, e pensavano di non farcela, di fallire, di morire; ma non sarebbe successo. Sarebbero sopravvissuti.
Difatti, dopo un quarto d'ora di giravolta, Crash e Cortex caddero svenuti dai capogiri, ma su un terreno, anche se non riuscirono a identificarlo. Era fatta.

   
 
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