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Autore: Khailea    15/04/2017    1 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo:
Hope
Alexander
Khal
Ailea
Zell
Lighneers
Richardson
Mustang
Daimonas
Seraph


All'appello mancavano ben cinque persone, solo una di esse però aveva attirato veramente l'attenzione del professor Richardson, aveva lasciato l'aula alla ricerca delle pecorelle smarrite, anche se in realtà voleva solamente scovare il demonio che si annidava tra di loro. Un essere talmente disgustoso che la sua sola esistenza era un’enorme offesa al signore.
Non aveva idea di dove fossero gli altri quattro, ma non gli importava nemmeno, camminò a passo svelto tra i numerosi corridoi salutando cordialmente i suoi colleghi e rimproverando gli studenti che si trovavano fuori dalle classi, nessuna preghiera avrebbe potuto salvare quelle anime dannate, certamente una delle cause era anche il suo obbiettivo.
Finalmente lo vide, all'apparenza un povero ragazzo isolato da tutti, troppo debole e piccolo per difendersi, ma non appena alzava lo sguardo si poteva vedere il demonio dentro di lui, il solo pensiero respirasse la sua stessa aria gli dava la nausea.
Certamente il ragazzo doveva averlo notato perché aveva iniziato a tremare visibilmente, ma non si girò a guardarlo, desiderava con tutto il cuore che il suo olfatto si fosse sbagliato e che dietro di lui non ci fosse uno dei suoi incubi, purtroppo sapeva la verità.
Quel prete non gli lasciava respiro da quando l'aveva incontrato, il suo obbiettivo era distruggere il mostro che era, da una parte porre fine alla sua dannazione e al suo dolore era stato un pensiero che l'aveva sfiorato più di una volta. Che cosa aveva infondo? Nulla, solitudine, dolore e agonia. Eppure dentro di sé serbava ancora degli sprazzi d'attaccamento alla vita che comparivano nei momenti più disperati, in cui attendeva che il tremendo dolore che qualcuno gli infliggeva sparisse.
Se era sopravvissuto per quegli anni ad una vicinanza così stretta al suo carnefice era solamente perché era circondato da persone, nonostante vivesse come un'ombra e non avesse alcun legame, ogni volta che rischiava veramente qualcuno per caso passava tra i corridoi ed allora il prete si fermava, consapevole che la situazione si sarebbe potuta capovolgere a suo sfavore.
In quel momento però sarebbe stato veramente difficile che arrivasse qualcuno, senza volerlo Daimonas era arrivato quasi dall'altra parte dell'istituto, in una zona poco frequentata visto i vari lavori alle classi, Richardson gli si avvicinò velocemente afferrandolo per i capelli e costringendolo ad inginocchiarsi a terra, dandogli poi una serie di calci nelle costole fino a quando il ragazzo non cadde a terra.
-Ancora ti ostini a mischiarti con noi disgustoso essere. Non l'hai ancora capito che nessuno potrà mai accettarti?-
Pieno di rabbia l'uomo gli tirò un forte calcio in faccia, il sangue iniziò ad uscire copiosamente dal naso del ragazzo, probabilmente glielo aveva rotto.
-Guardarti, fai schifo, imbratti i corridoi con il tuo sangue. Fai solamente ribrezzo.-
Mentre Daimonas cercava di allontanarsi l'uomo gli schiacciò il piede sul cranio premendolo contro il pavimento, l'unica cosa di cui il ragazzo era grato era il fatto che non avesse toccato il suo amato cappello.
-Sarebbe solo una gioia per tutti se sparissi...-
Dentro di sé il ragazzo sapeva che era così, nessuno sarebbe corso in suo aiuto, nessuno avrebbe voluto impedire la sua morte, tutto ciò che poteva fare era annegare in quel baratro di disperazione che ormai era la sua casa.
Era talmente concentrato su questi pensieri che non si accorse di passi veloci che si stavano avvicinando ad un ritmo costante.
-Da questa parte Seraph! Taglieremo la strada guadagnando qualche minuto!-
Ailea e Seraph stavano correndo a perdifiato per raggiungere la classe, ormai sapevano d'essere in ritardo ma speravano almeno di non essere le uniche, si fermarono quasi subito non appena notarono la scena di Daimonas a terra sanguinante ed il professor Richardson accanto a lui, subito questo fece finta d'aiutarlo.
-Questa povera piccola pecorella deve aver avuto la peggio in una qualche rissa, aaah questa scuola non cambierà mai.-
Entrambe le ragazze però non sembravano essere convinte delle sue parole, Daimonas non seppe chi ringraziare per il loro arrivo, in qualche modo sarebbe potuto scappare anche in caso se ne fossero andate, anche il professore doveva aver avuto gli stessi pensieri ed aveva iniziato ad irritarsi.
-Perché non siete nelle vostre classi? Andate subito, ci penserò io a lui.-
Sin dalla prima volta quel professore non aveva avuto molte simpatie da parte di Ailea, per questo la ragazza non accennò nemmeno un passo.
-E' un nostro compagno, ci possiamo pensare noi.-
Il ragazzo la guardò leggermente sorpreso, sapeva che erano in classe assieme, sicuramente però era solo dovuto al fatto che l'aveva insultato con altri o che con gli stessi pianificava chissà cosa contro di lui, subito l'accenno ad un sentimento diverso dalla sofferenza svanì.
-Che sta dicendo signorina, andatevene subito o vi metterò in castigo!-
-Ci siamo già prof.-
Senza dire altro Seraph iniziò ad avvicinarsi a Daimonas, afferrandolo per un braccio e costringendolo ad alzarsi, anche Ailea si era avvicinata sia a lui sia al prof, che le fissava pieno di rabbia.
-Con permesso, andiamo.-
Non aspettando risposta ripresero a correre nella direzione dell'aula, tenendo per le braccia Daimonas che stava iniziando a sentirsi a disagio a causa di quel contatto, già s'immaginava cosa gli avrebbero fatto, erano troppo in basso per buttarlo da una finestra ma potevano sempre chiuderlo in una stanza buia e gettare la chiave.
-Quel tipo non mi piace per niente.-
-Dovrai sopportarlo Ailea, è il nostro professore.-
-Non per questo deve piacermi, di gente come lui non ci si può fidare. Secondo me è stato lui a ridurre Daimonas così.-
Il ragazzo sbarrò gli occhi, ricordava addirittura il suo nome, non aveva potuto nasconderlo visto gli appelli, ma nessuno di solito lo ricordava, o gli parlava, o prendeva le sue difese. Seraph nel frattempo sospirò alzando gli occhi al cielo.
-Certo che tu hai una grande fiducia verso le persone, cosa potrebbe guadagnarci? Ehi è stato lui ha ridurti così?-
Senza dire nulla il ragazzo scosse la testa, non voleva che qualcuno s'intromettesse, non era necessario che anche quelle ragazze venissero prese di mira da lui, se proprio qualcuno doveva soffrire preferiva essere lui, Ailea tuttavia non sembrava soddisfatta della risposta, non poté tuttavia replicare visto che finalmente erano arrivate in classe.
Il ricordo del perché non volesse entrarvi la rese di nuovo cupa, con mano esitante aprì la porta e con gioia notò che ancora c'erano sei posti liberi per sedersi: nella fila centrale uno accanto ad un ragazzo biondo dagli occhi blu, un altro posto sempre dietro, un terzo nell'angolo in fondo alla classe, uno esattamente davanti alla cattedra, uno nella parte centrale dell'ultima fila e l'ultimo nel banco infondo accanto alla finestra.
Seraph tirandola per un braccio le fece richiudere la porta.
-Dobbiamo prima portarlo in infermeria.-
Guardando Daimonas si accorse che aveva ragione, il naso era storto ma almeno sembrava aver smesso di sanguinare, pensandoci bene il professore non era ancora arrivato...
-Non è necessario, vieni.-
Disse facendo un gesto al ragazzo, in un primo momento questo non capì cosa aveva in mente ma non se la sentì di fare diversamente, a nessuno sarebbe importato delle sue condizioni e loro avevano già tardato abbastanza a causa sua.
La classe era nel frattempo nel bel mezzo di una serie di scommesse, la maggior parte delle ragazze circondava il biondino e tentava di occupare i due posti liberi accanto a lui i maschi visibilmente eccitati dalla scena facevano il tifo in modo che non smettessero di picchiarsi e rovinarsi i vestiti.
-Seraph dovrai stare sola per questa lezione, spero non ti mancherò troppo.-
La ragazza arrossì di colpo offesa da quelle parole, come se fosse capace di provare nostalgia per la vicinanza con una ragazza rissosa come Ailea, rispondendole con un semplice dito medio si andò a sistemare nel banco infondo alla classe, l'altra intanto stava tirando per la giacca Daimonas in mezzo a quel delirio d'ormoni che si era creato. Subito Alexander e Khal notarono il suo arrivo ma non importò loro molto, quest'ultimo in particolare non lasciò intendere nessun’emozione, era noto per essere freddo come il ghiaccio, tuttavia delle emozioni le provava, irritazione per quelle oche e noia per l'arrivo dell'ennesima ragazza che voleva fargli il filo, accompagnata a quanto pare da un valletto sanguinante, dopo pochi attimi non la degnò più di uno sguardo concentrandosi sul libro che teneva sul banco, improvvisamente però la sua lettura fu interrotta.
Una delle ragazze, un’ochetta bionda con troppo trucco in faccia ed i vestiti strappati l’era caduta addosso, qualcuno le aveva spaccato un dente. Spostandola con poca delicatezza iniziò ad osservare la nuova scenetta che si era creata.
La ragazza con gli occhiali aveva estratto uno dei coltelli che teneva legati alle cosce, aveva già ferito varie ragazze, una sul viso, ad una le aveva strappato la camicetta costringendola ad uscire per trovare un cambio, e l'ultima l'aveva afferrata per i capelli facendole sbattere il viso proprio sul suo banco.
Ora la classe era in completo silenzio, non era più una sciocca lite tra ragazze, ruotando il coltello tra le dita Ailea li osservò uno ad uno.
-Non me ne frega minimamente del perché delle cretine si stessero azzuffando come se fossero in uno spogliarello, questi due posti sono miei e del ragazzo che è con me, alla prima che viene a dirmi qualcosa.-
Non terminò la frase passando subito ai fatti, facendo piegare un'altra malcapitata sulle ginocchia le tirò una ginocchiata in faccia, togliendosela poi dai piedi con un gesto brusco.
Daimonas osservava la scena confuso, non capiva perché stesse facendo tutto quello per due posti, e soprattutto perché avrebbe voluto farlo mettere vicino a lei, nel frattempo anche Khal era piuttosto disorientato, era la prima ragazza che aveva fatto un simile putiferio senza l'intenzione d'attirare l'attenzione sua o quella del fratello, che non aveva tolto lo sguardo dalla finestra, come se non si fosse accorto di nulla.
Schioccando le dita Ailea indicò la sedia a Daimonas, che fissandola dubbioso vi si sistemò, la ragazza poi gli si avvicinò prendendogli il viso tra le mani ed afferrandogli il naso, nella stanza si udì un forte suono di ossa che si spostavano ma lui non sembrò sentire nulla, quasi come se gli avessero fatto una carezza.
-Seraph che dici mi dai la tua fascia per ripulirlo?-
-Crepa.-
-Dolcissima.-
Perché lo stava aiutando? Sfiorandosi la punta del naso vide che effettivamente glielo aveva sistemato, in un modo un po’ rozzo certo ma era stata comunque...gentile.
Mentre cercava una risposta la porta si aprì di colpo, facendo vibrare le finestre, il professor Richardson era finalmente tornato in classe ma sembrava tutt'altro che contento, guardo Seraph, Ailea ed in particolare Daimonas come se volesse incenerirli, quest'ultimo abbassò lo sguardo cercando di non incrociare quello dell'uomo.
-Benissimo, vedo che manca ancora uno studente.-
Seraph che dal suo posto vedeva tutto quando notò che in realtà erano due i posti vuoti, che avesse sbagliato a contare?
-Da quanto mi risulta dall'appello, oltre ad un ragazzo che è stato sospeso manca una certa Hope.-
Gli occhi di Ailea s'illuminarono, sospeso, che meravigliosa parola era quella, soprattutto se riferita a certe persone, come se gli avessero restituito la vita tirò un lungo sospiro di sollievo ed un piccolo sorriso di vittoria comparve sul suo viso.
-Alexander Moore, visto che non ha altro da fare che fissare la finestra prego, vada lei a cercare la ragazza.-
Rimanendo al suo manco per qualche istante il ragazzo sospirò annoiato, non aveva minimamente voglia di andare a cercare una sciocca ragazzina, sicuramente la reazione sarebbe stata la stessa delle altre, adorazione totale e proposte particolari. Con estrema malavoglia si alzò avviandosi verso la porta, i posti più probabili in cui sarebbe potuta essere erano tutti fuori dalla scuola, e quale punto migliore per cercare se non dall'alto, o più precisamente sul tetto della scuola?
Non trovava ci fosse bisogno di affrettare il passo così si prese tutto il tempo del mondo per raggiungere la porta del tetto, non era facile trovarla poiché era molto sottile e nascosta tra i vari corridoi, arrivato alla maniglia provò ad aprirla ma sembrava completamente bloccata.
-Grandioso.-
Spostandosi di qualche passo diede un forte calcio alla porta, questa si aprì subito ma il ragazzo sentì un altro suono acuto oltre a quello della porta, un urlo femminile più precisamente.
-Aia chi è stato!-
Hope non aveva fatto in tempo ad accorgersi che qualcuno stava per aprire la porta che questa l'aveva colpita alla testa, alzandosi di scatto le erano cadute anche le cuffie ed il quaderno sul quale si era messa a disegnare.
Alexander aprì completamente la porta fissandola per qualche istante, subito pensò che in quella scuola una come lei non centrasse nulla, apparentemente sembrava talmente dolce e buona da non aver la forza di far seriamente male a qualcuno, di certo poi era lei la ragazza che doveva trovare.
Sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi e preparandosi agli acuti gridolini di gioia le raccolse il quaderno porgendoglielo.
-Il professore mi ha mandato a cercarti, eravamo pre...-
Prima che finisse la frase Hope gli aveva strappato di mano il quaderno, diventando subito rossa in viso, non aveva mai mostrato a qualcuno i suoi disegni e certamente non avrebbe iniziato col primo che passava, Alexander da quel gesto brusco restò leggermente sorpreso, fu la ragazza ad interrompere il silenzio.
-Bene allora meglio andare...-
Sapeva perfettamente dove si trovasse la propria classe, passando accanto al ragazzo si affrettò a scendere le scale, si sentiva in imbarazzo anche perché dai suoi modi poteva apparire maleducata, in realtà non lo era ma semplicemente non riusciva a fidarsi della gente in quella città, soprattutto di ragazzi così carini ed affabili come quello, aveva già avuto abbastanza esperienze negative.


Nel frattempo che i due tornavano la situazione nell'aula era abbastanza tranquilla.
Il professore stava scrivendo silenziosamente alla lavagna, non sembrava intenzionato a dire nulla ed ai vari studenti la cosa andava bene. Molte ragazze si stavano sistemando il trucco o avevano deciso di tentare nuovamente la fortuna nei confronti di Khal, Seraph stava facendo una meditazione improvvisata, per mantenere la calma e stabilire un proprio equilibrio. Daimonas aveva iniziato a leggere nascondendosi dietro a vari libri, fissando di tanto in tanto la meditazione di Seraph e la schiena di Ailea, la quale stava affilando allegramente alcuni dei suoi coltelli.
Per tutto il tempo non aveva provato ad avere una qualsiasi conversazione con Khal, il quale ancora non era certo ci potesse essere una qualche ragazza "normale" in quel posto, il modo in cui aveva ferito le altre però lo incuriosiva. Era stata così fredda, così brutale, così...simile a lui.
In un certo senso poteva essere un pericolo, lui in futuro avrebbe certamente puntato a piani più alti che semplici risse di strada, ed una persona come lei avrebbe potuto interferire in qualche modo.
La decisione migliore era indagare e se necessario prendere provvedimenti, non ne avrebbe discusso con il fratello, nonostante avessero buoni rapporti certi segreti dovevano restare tali.
-Sei stata molto abile poco fa.-
Disse tentando d'attirare la sua attenzione, tuttavia l'unica risposta che ottenne fu un cenno d'assenso, evidentemente per Ailea erano più importanti i coltelli delle interazioni sociali.
-E dimmi dove avresti imparato tutte quelle cose?-
Ailea lo guardò come se le avesse detto la più stupida delle cose.
-Tu vivi in questa città?-
-Beh si.-
-Allora non ha senso questa domanda.-
Liquidandolo così ritornò ai suoi coltelli, al momento decisamente più interessanti di qualsiasi altra cosa avrebbe potuto dirle.
Il ragazzo iniziava ad essere seccato da quei modi di fare, tuttavia aveva già l'obbiettivo di scoprire qualcosa di più su di lei e non intendeva cedere, iniziò a tamburellare le dita sul banco quando il suono di uno sparo attirò l'attenzione dell'intera classe.
-Tocca mia sorella e ammazzo!-
Subito gli alunni interessati uscirono nei corridoi, pronti già a scommettere su chi sarebbe morto, anche Ailea e Seraph si alzarono riconoscendo la voce, gli unici ancora al loro posto erano Daimonas e Khal.
Fuori gli spari continuavano a sentirsi e fu semplice capire chi fosse la causa.
-Sai dove te la metto quella pistola?-
Lighneers stava "discutendo" con Astral, il quale aveva estratto entrambe le pistole fumanti dalla sua cintura, accanto a lui la sorella sembrava divertirsi.
-Nya nya boom boom!-
Sul pavimento e sulla parete c'erano due buchi grossi quanto un pugno, sicuramente i colpi non andati a segno del pistolero, Lighneers sembrava alquanto divertito dalla scena e tenendo le mani in tasca gli girava intorno cercando di provocarlo.
-Non si può stare a dieci metri dalla tua ragazza senza che te la prendi? Sei proprio apprensivo caro mio fatti vedere da uno bravo.-
-E' mia sorella imbecille!-
-Ah io non giudico amico.-
Sicuramente per Astral non era semplice mantenere la calma in quel momento, ringhiava rabbiosamente contro l'altro cercando allo stesso tempo di tenere ferma Lacie che cercava in qualche modo di fare il tifo per lui. Le scommesse erano già state piazzate e tutta la folla non vedeva l'ora che arrivasse il momento del sangue, purtroppo per loro arrivò qualcuno a fermare tutto quel putiferio.
-Studenti per favore calmatevi, non c'è bisogno di comportarsi così non credete?-
La professoressa Mustang era arrivata subito non appena sentito gli spari, era allegra e sorridente e mandava baci e occhiolini a tutti gli studenti che incrociava, ancheggiando voluttuosamente ad ogni passo.
-Cucciolotti vi sembra il caso di danneggiare la scuola? Dovremmo riempire tutti i buchi!-
Avvicinandosi a Lighneers la donna lo strinse a sé facendogli appoggiare la testa sul prosperoso seno ed accarezzandogli i capelli.
-Un bel giovanotto come te non dovrebbe comportarsi così, sono ben altre le cose importanti non le risse!-
-Certo certo come dice lei, vuole essere lei ad insegnarmi queste cose importanti?-
-E' il mio compito mio caro!-
Senza alcun preavviso lo spinse via ridacchiando puntando ora gli occhi sul povero Astral, che in quel momento non aveva idea di come comportarsi in quella situazione, prima che potesse formulare una frase la donna gli era già ad un passo di distanza.
-Veniamo a te mio caro...-
-NYA ASTRAL NON SI TOCCA NYA!NON GLI SERVONO ABBRACCI NYA!-
Lacie si era prontamente messa in mezzo per difendere il suo adorato fratellone, per evitare che la professoressa lo abbracciasse decise di precederla stringendo lei tra le sue braccia ed allontanandola il più possibile da lui. Non si poteva certo nascondere fosse molto gelosa del suo fratellone, l'aveva sempre protetta e quando toccava a lei farlo ce la metteva tutta, anche se i casi in cui lo faceva non richiedevano necessariamente il suo intervento.

In mezzo alla folla nel frattempo erano arrivati anche Alexander e Hope, la ragazza non capiva come mai tutta quella gente si fosse radunata davanti alla sua classe, si rabbuiò pensando che magari aveva perso un qualche particolare evento, per quanto poi tentasse di farsi largo la spingevano sempre indietro.
-Non credi sia il caso di rinunciare?-
Il ragazzo dovette ammettere che aveva più tenacia di quanto avesse pensato, nonostante le inveissero contro ancora non voleva arrendersi, sotto un certo aspetto era pure tenera.
-Non posso devo raggiungere la classe!-
Con un ultimo tentativo provò a sua volta a spingere quel muro che aveva davanti, ma senza alcun successo, se non fosse andata sul tetto di sicuro non avrebbe perso nulla di così interessante da coinvolgere tutti quegli studenti.
Notando la sua tristezza il ragazzo tentò di cambiare argomento, infondo anche se le oche non lo interessavano si comportava sempre in maniera galante.
-Come mai eri sul tetto?-
-Mi piace guardare il cielo...-
Fu l'unica risposta che ricevette, la cosa però lo interessò leggermente, anche a lui piaceva osservare l'immenso cielo sopra di loro, lo rilassava, stava per chiederle qualche informazione in più quando un ragazzo alto dai capelli biondi si mise in mezzo.
-Raccolta delle scommesse sulla lotta, signorina lei quanto sborsa?-
-L-lotta? Io non ho scommesso niente a dire la verità.-
Approfittando della confusione creata da Lighneers Zell aveva deciso di raccogliere qualche spicciolo con le scommesse, ovviamente lui aveva puntato su chi era armato.
-Ah scusa! Con la rissa del verdino e del pistolero credevo che tutti avrebbero partecipato.-
-A dire la verità sono appena arrivata quindi non sono riuscita a vedere nulla.-
Infondo però ne era felice, non amava le risse, tantomeno quelle dove si usavano le armi, finivano sempre male.
-Credimi, non ti sei persa niente, la prof Mustang è arrivata ed ha spento il fuoco.-
Mentre parlavano la maggior parte degli studenti effettivamente era tornata nelle proprie aule, adesso riusciva ad intravedere le persone di cui aveva parlato il ragazzo, notò inoltre con sollievo che forse avrebbe potuto raggiungere la classe senza farsi notare da altri prof. Con molta più allegria rispetto a prima salutò Zell con un gesto della mano, dimenticando nel frattempo Alexander che in silenzio aveva ascoltato tutto il discorso.
-Grazie mille dell'informazione.-
Scivolando tra le ultime persone rimaste la ragazza riuscì finalmente a raggiungere la propria classe, non appena vi mise piede però la campanella della terza ora suonò, e con ancor più sfortuna anche il professor Richardson lo notò.
-Ah signorina Hope, sono felice ci abbia degnati della sua presenza. Sarà un piacere ancora più grande spedirla in punizione al termine delle lezioni.-
Quel cielo che aveva ammirato per ore l’era costato molto più di quanto avesse pensato, la giornata non si poteva dire esser cominciata nel migliore dei modi.

   
 
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