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Autore: Lunaticalene    18/04/2017    1 recensioni
Cosa accadrebbe se una sera, per caso, Victor Nikiforov urtasse la spalla di una vecchietta e questa, anzichè prendere l'urto come una svista decidesse di insegnare al piccolo Zar una lezione davvero importante?
«Una fata non sarebbe così magnanima da concederti l'opportunità di imparare.»
« Imparare che cosa?» deglutisce, il sapore aspro e secco del gelo della steppa che si condensa all'interno della trachea.
« Che le apparenze sono capaci di nascondere anche la persona che più amiamo. Da questo momento l'amore della tua vita non sarà più al tuo fianco. Da adesso vivrà in un regno d'incanto e se tu desideri riaverlo dovrai trovarlo. Cercarlo. E forse perderlo di nuovo. »
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Michele Crispino, Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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6. The Price of Love
 

Nascosti dalle fronde dei bassi cespugli dietro la casa del falegname, attendono. L'odore del muschio, la vicinanza concreta della ragazza col cappuccio rosso, mentre la Principessa dai capelli di fuoco – così rivelata poi per rango – si presenta davanti alla porta di legno. Una sfida sul volto, rivolta a chi pretende dal vecchio più di quanto lui possa effettivamente donargli.
« Vieni fuori Nottingham, dannato inglese »
« Non farti domande, piccolo Zar » un sussurro, didascalico « Fiaba, linguaggio universale...storia lunga. Quando torniamo a casa leggiti Propp. » suggerisce, allungando lo sguardo verso la casupola e quanto al suo interno apparentemente si muove.
Ad uscire è un soldato, lo sceriffo a quanto pare, che a tono risponde alla donna trascinando con sé un vecchio dall'aria stanca e ammaccata. La spada impugnata da Michele scivola a terra. Sordo rumore di legno su terra.
« Michele che succ... »
« Augusto. »
« No. » replica la ragazza dal cappuccio rosso « Quell'uomo è Geppetto, il falegname. È senza un soldo da sempre, ma è un brav'uomo. Il fatto che la Regina e lo Sceriffo se la siano presa con lui è riprovevole. Viene voglia di farlo a pezzi » ringhia la lingua contro i denti della giovane, le dita che si serrano in due pugni. Il cielo, ormai fatto giorno, che viene guardato con sfida e quasi disprezzo.
« BABBO! » le gambette di legno di un burattino arrancano in direzione del vecchio, incapaci di trattenerlo, le mani di un'anziana che ora gli viene dietro « Lascia stare il mio babbo! » rimbecca ancora prima di essere sbattuto a terra da uno dei soldati. Un calcio che impatta contro il torace vestito di carta. Il cappellino di mollica di pane che finisce a terra.
« Pinocchio, per l'amor di Dio stai in silenzio! » Tenta di rialzarsi il burattino. La principessa di Fuoco è immobile, pronta, sebbene non vi abbia ancora portato le mani, a battersi contro tutti quanti. La mano del Cavaliere delle Fate che si stringe sulla spada, recuperata da terra. La foresta stessa respira il principio di una battaglia. Il sorriso beffardo delle labbra dello sceriffo pronte a chiedere sangue. A irrorare la terra di dolore e spaccare il cuore.
« Volete solo che le vostre tasse siano pagate, non è forse così, Sceriffo? » e di nuovo, come una maledizione, la lingua del piccolo Zar si muove. In piedi compare, nello stupore di tutti. Bello e brillante come una statua, prima che Michele possa fermarlo. Avanza, scavalcando i cespugli.
« Pago io il debito che l'uomo ha con voi. » frammenti uniti nella propria testa in quella miscellanea di fantasia e di realtà. Cogliendo nello sguardo e nella rabbia di Michele il ricordo dell'uomo che gli ha permesso di entrare in quel mondo. Un debito d'onore che germoglia nella mente di chi è chiamato a vestire il ruolo di un principe. Avanza prima, verso il burattino, allungano la mano guantata di scuro verso di lui, per sollevarlo. Una spada, prova a calare contro di lui, immediata. Il clang del ferro contro il ferro che lo arresta.
« Con tutto il rispetto, soldato, voi non toccherete il mio signore » un gioco di ruoli, il testo di una fiaba che viene recitato, in battute non scritte. La mano di legno del burattino che si stringe contro le dita del piccolo Zar dai capelli d'argento. Deglutisce piano, scivola via dalla stretta, ma portandosi davanti al piccolo corpo ammaccato e forse scheggiato. « Rispondi Sceriffo, è solo un debito d'oro quello che deve essere saldato? »
« Un debito d'oro...mio signore. E tutto quello che ne consegue » replica senza abbassare la testa il cavaliere vestito di nero.
« Oro per l'oro allora, Sceriffo » con riluttanza le dita vengono allungate verso la fede, su cui abbassa gli occhi tremando nello sfilarla dal dito. L'anello, che Tremotino ha chiesto come primo pedaggio. « Questo anello salda il debito di quell'uomo. Vattene da questo villaggio »
« Fermo ….Piccolo Zar » lo riprende Michele « Se cedi l'anello perdi la possibilità di... »
« Devo perdermi per ritrovare l'amore della mia vita, non è forse così? » domanda, rivolgendo appena lo sguardo verso il Cavaliere. Il peso di un gesto altruistico che grava sulle sue stesse spalle. Nella vaga comprensione di qualcosa. Di uno strato oltre l'apparente verità che si mostra ai suoi occhi « E poi, come ha detto Biancaneve, il vero amore si ritrova sempre » finge l'ottimismo di un sorriso, mentre l'anello vola tra le mani dello Sceriffo che libera il vecchio, allontanandosi da lui di qualche passo.
Ogni sospiro di sollievo si incrina nella gola del piccolo Zar, che si ritrova sollevato da terra. Il fiato spezzato e non una mano rivolta verso di lui. Tacchi contro il terreno, che spezzano ramoscelli e il fruscio di un mantello.
« Quindi tu sei uno di quelli che seguono Biancaneve » replica una voce, carica di disgusto e profonda cattiveria. « Un vero peccato per qualcuno di così bello. Verrai con me, Piccolo Zar. E mi dirai dove si trova la tua cara Biancaneve » sono gli occhi scuri della Regina l'ultima cosa che il russo vede. Prima che tutto si tinga di nero. Prima che tutto lo congeli nel tempo. Eppure una scintilla. L'eco vago qualcosa. Una risata. Una risata di una vecchia e il profumo dell'oro corrotto indelebilmente dall'oscurità.


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Pronti ad assistere al penultimo capitolo? Quello salvo controindicazioni arriverà domani: per chi ha iniziato a seguirmi solo adesso io inizio a pubblicare solo una volta che ho completato le storie. Ho una modalità di scrittura difficile da imbrigliare e rischio, se sospendo per troppo tempo, per qualunque causa, quello che scrivo, di non finirlo mai e poi mai.
In questo capitolo ho iniziato effettivamente a tirare le fila del crossover (Se alcuni di voi non seguono Once Upon a Time - o non hanno sopravvissuto oltre le prime stagioni -  Pinocchio/August (Augusto per italianizzazione necessaria) finisce per vivere direttamente nel mondo reale, senza essere vincolato a Storybrook.
Spero vi sia piaciuto! 

 
 
   
 
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