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Autore: OnlyAGirl    21/04/2017    1 recensioni
"Vi dico un segreto, io non sono preoccupato.
Che importa se sono pazzo? Le persone migliori lo sono. "
Salve a tutti.
So che forse sono solo un altra ragazzina che prova ad immaginare come sarà l'introduzione di Harley Quinn nella serie. Cosa di cui non vedo l'ora essendo una grande fan della DC e soprattutto della suddetta Arlecchina.
Ma nella mia testolina malata me la sono immaginata molto prima della 4° stagione come annunciato recentemente.
Vi avverto che sarà completamente diversa da ogni cartone, fumetto o film. La nascita di Harley non sarà dovuta al Joker. Ma con una trama completamente inventata. So che ci sono davvero dei grandi fan che conoscono tutti i dettagli quindi vi prego non linciatemi.
Con questo ho finito. Bè spero vi piaccia
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Jerome Valeska, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La biondina arrivò all'appartamento dell'uomo e lo ammirò. Non che avesse visto molto oltre la sua lurida cella, o almeno non lo ricordava.
"Benvenuta Harley." Disse Theo per poi prendere una bottiglia di whisky e versarlo per fare un brindisi.
"Grazie, ma vorrei capire come potrò esserti di aiuto." rispose mandando giù il liquido.
"Bè è molto semplice Harley molto presto formerò una squadra e avrò bisogno del tuo aiuto. Ho visto di cosa sei capace e sei riuscita a far tentennare Tabhita cosa molto difficile."
"Mi ha dato un morso!" urlò la mora dall' altro lato della stanza. Riservando uno sguardo di fuoco alla ragazza.
"Si c'è molto da perfezionare ma mia sorella ti aiuterà con un piccolo addestramento."
"E per cosa ti serviamo?" chiese versandosi altro da bere.
"Bè vedi voglio riprendermi la mia città, voglio che torni nelle nostre mani come sarebbe dovuto essere dall'inizio. Prima che quei parassiti dei Wayne la inquinassero."
"Una vendetta quindi ?" chiese sorridente la bionda.
"Si in un certo senso. Tab. ti mostrerà la tua stanza. Domani inizierete l'addestramento. Buonanotte."
"Buonanotte." rispose la ragazza seguendo la mora.
Che non appena voltò l'angolo la prese per la gola e l'attacco al muro.
"Dammi un altro morso e ti stacco i denti la prossima volta. Quella è la tua camera non ti farò di certo fare un tour." Disse indicandole la seconda stanza a destra.
"Davvero gentile." gli sorrise la biondina spostandosi dalla presa della ragazza per poi avviarsi verso la sua camera.
La osservò da cima a fondo per poi buttarsi a peso morto sul letto. Addormentandosi poco dopo per la stanchezza e con la sua vocina che canticchiava.
La mattina arrivò veloce e la ragazza si svegliò di soprassalto. Uscì dalla stanza in punta di piedi e scoprendo che la casa era vuota iniziò a ficcanasare un po' in giro.
"Sei sveglia allora." Tuonò la voce della mora alle sue spalle mentre chiudeva un armadietto.
"Si, e tu sei simpatica anche di prima mattina." Ammiccò la bionda.
"Tieni metti questi. E sbrigati iniziamo subito." disse tirandole dei vestiti.
"Ti straccerò." disse la bionda dirigendosi nella sua stanza.
"Nei tuoi sogni forse." sentì alle sue spalle per poi ridacchiare.
Le due ragazze lottarono tutta la mattina, Harley si dimostrò molto abile nei movimenti.
"Probabilmente hai fatto ginnastica artistica." affermò la mora mentre si dirigevano in cucina per una pausa.
"Forse ma non ricordo niente."
"Si chiama memoria muscolare." Affermò Theo.
"Ovvero ?" Risposero le due ragazze in coro.
"Ovvero tu puoi anche non ricordare di aver fatto qualcosa, ma nel momento in cui lo rifai i tuoi muscoli reagiscono autonomamente. Vedo che andate d'accordo finalmente."
"Oh fico." disse in un urletto Harley per poi andare nella sua stanza.
"Non è così male." Rispose la mora osservandola con attenzione.
"Oh conosco quello sguardo lei ti piace." disse l'uomo facendo un sorrisino alla sorella che ammiccò di risposta.
"Davvero anche tu mi piaci." disse la bionda tornando in salone. Sorridendo all'altra ragazza.
"Perché non andate a fare un giro, credo che ad Harley servano dei vestiti."
"Si perché no e forse dovremmo anche fare un salto dal parrucchiere." disse indicando i capelli della bionda, lunghi e malconci.
"Ci sto." Urlò Harley per poi afferrare Tabhita e condurla all'ascensore.
Le ragazze fecero shopping per tutto il pomeriggio, e andarono dal parrucchiere, dove Harley si fece tingere le punte dei capelli di rosa da un lato e di blu dall'altro.
I giorni scorrevano veloci e le ragazze passavano la maggior parte del loro tempo insieme, facendo nascere una specie di attrazione tra loro. Erano passate dall'odio reciproco a darsi baci selvaggi durante gli allenamenti. Per la biondina quelle furono le prime emozioni che provò il che la spinse a volerne di più, sempre di più dando vita una vera e propria relazione con la mora.
Finchè non arrivò il giorno prestabilito.
"Siamo pronti ? Avete capito tutto?" disse Theo.
"Si io vado a prendere i pazzi." disse la mora.
"E io rapisco il sindaco. Ci sarà da divertirsi." disse la bionda eccitata facendo l'occhiolino all'altra ragazza.
"Ok allora andate. Io sarò al mio primo discorso ufficiale." Disse orgoglioso l'uomo.
-
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La mora portò subito a termine il suo compito portando i sei detenuti ovvero Barbara Kean, Aaron Helzinger, Jerome Valeska, Arnold Dobkins, Richard Sionis e Robert Greenwood nel salone del loro appartamento. Theo li salutò, si presentò e li istruì suoi intenti di formare una squadra. I ragazzi parvero molto indecisi sul da farsi finché Richard Sionis non cercò di sottrarsi a questo impegno e Theo potè mostrare cosa sarebbe successo a coloro che avessero deciso di non rispettare l'accordo. Ovvero il trattamento speciale di Tabhita.
Per la bionda ci volle di più, dovette attirare il sindaco fuori dal locale dove andava per i suoi incontri informali la sera. Dopo avergli promesso una serata selvaggia. Si ritrovarono nel vicolo dove lei gli fece perdere velocemente i sensi per portarlo nell'appartamento subito dopo.
Quando rientrò tutto era spento. Prova dell'orario tardo che aveva fatto. Si diresse nella stanza di Tabhita e si spogliò.
"Credevo di dover tornare ad Arkham per te. Ci hai messo una vita." disse assonnata la mora.
"Il sindaco è un vero porco ha tentato di farmi ubriacare. Ma con un pò di lavoro ci sono riuscita." Rispose la bionda.
"Dove l'hai messo ?"
"Nello stanzino. Era talmente ubriaco che si sveglierà domani senza nemmeno sapere come ci è finito lì." sorrise.
Prima di sdraiarsi accanto alla mora. Gli diede un dolce bacio e chiuse gli occhi in attesa del divertimento del giorno successivo.
La mattina successiva la bionda sussultò ed euforica svegliò la mora. Dicendole che se non si fosse alzata subito avrebbe iniziato senza di lei.
Senza neanche vestirsi completamente afferrò la sua mazza da baseball e corse verso lo stanzino.
Dove trovò il primo cittadino con una scatola in testa. Probabilmente Theo si era già presentato pensò e ora era il suo turno. La mora l'affiancò sorridendo e le diede una pacca sul sedere, prima di afferrare l'uomo e toglierli i pantaloni.
"Questo e per aver provato a sfiorarla." Disse frustandolo sul posteriore. E continuò tanto che l'uomo per scappare provò a camminare a quattro zampe.
"Dove scappi Bobby." disse la bionda deridendolo e iniziando a malmenarlo.
Nella sala principale Theo aveva chiesto una specie di prova ai ragazzi su chi fosse il migliore a fare una presentazione. Mentre tutti e cinque riuniti al tavolo si stavano godendo la propria colazione. Le prove andarono molto male, Barbara e Arnold non provarono neanche, finché non fu il turno di Jerome.
"Signori e Signore, Buona sera." disse alzandosi in piedi teatralmente sulla sedia per poi allargare le braccia e sorridere inquetantemente.
"Davvero ottimo Jerome, fantastico." Commento l'uomo.
Finché lentamente le urla del sindaco non iniziarono ad avvicinarsi. L'uomo spuntò da dietro l'angolo urlando di dolore, mentre Tabhita continuava ad accanirsi seguita da Harley.
Jerome guardò la scena divertito per poi alzare lo sguardo verso le due carnefici. Riconobbe subito la mora, ma non la bionda a causa dei lunghi capelli biondo cenere. Notando addirittura i vivaci colori che spuntavano alle punte. Ma non il viso.
Fino a quando Tabitha non spinse il primo cittadino contro il muro dove sbatté la testa violentemente e cadde all'indietro in un gran tonfo.
"Ditemi che è vivo." Disse Theo innervosito.
La biondina si piegò e diede un colpo allo stomaco dell'uomo con la sua mazza. Per ricevere un accennò di tosse e un'imprecazione.
"Si è vivo." disse la bionda alzando il viso e ridacchiando malatamente.
Il fiato dell'altra ragazza bionda presente nella stanza e del rosso si bloccò per qualche secondo, realizzando chi avessero davanti.
  
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