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Autore: Alessia_Leone    21/04/2017    0 recensioni
Oscuri segreti si nascondono per i corridoi dell'accademia Athena starà a Daphne, Alex, Iris e Teo portarli a galla...
Chi è la misteriosa persona che Alex deve proteggere? E chi è la strana ragazza vestita di nero che sembra tanto ossessionata da Daphne? E qual è l'oscuro segreto che la ragazza non può rivelare a nessuno?
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<> disse Imasa abbracciandola.
<> rispose la ragazza, posando la borsa per terra per contraccambiare l'abbraccio della nonna.
<>
Riluttante, Daphne lasciò andare la nonna, afferrò la borsa, salì sul treno e si girò un'ultima volta per guardare l'anziana.
<> gridò la ragazza cercando di sovrastare il forte fischio del treno.
<> urlò la nonna a sua volta.
La porta del treno ultraveloce le si chiuse davanti e Daphne sospirò appoggiandosi alla parete di ferro. 
<>
Passando da una carrozza all'altra, Daphne sentì crescere sempre più una forte malinconia e un gran senso di colpa. La ragazza non avrebbe mai voluto lasciare la nonna paterna per frequentare l'Accademia Athena, ma suo nonno materno, l'attuale preside della scuola, e la stessa Imasa l'avevano obbligata ad iscriversi in quanto secondo loro, frequentare una vera scuola l'avrebbe aiutata a conoscere ragazzi della sua età e ad ampliare il suo mondo.

Daphne non era mai uscita da casa sua e fino ad allora aveva sempre vissuto con sua nonna sulle montagne a ovest del regno di Wisteria. Quando arrivò la prima lettera da parte del preside Daphne la ignorò, perché non aveva la minima intenzione di lasciare le montagne. Quando poi le lettere cominciarono ad aumentare, Imasa si insospettì e un giorno ne aprì una, scoprendo che Daphne da mesi continuava a rifiutare le offerte del nonno. Quando chiese spiegazioni alla nipote, questa le disse che non voleva lasciarla da sola sulle montagne, ma l'anziana la obbligò ad iscriversi, poiché era giunto il momento anche per Daphne di scendere dalle montagne e vedere il mondo. 
E così adesso la povera ragazza si trovava seduta all'interno di un treno ultraveloce che presto l'avrebbe portata nella sua nuova scuola.

Yeee non vedo l'ora...

La ragazza appoggiò la testa contro il finestrino e sospirò.
Dopo circa sei ore di viaggio, una voce registrata annunciò l'arrivo presso la stazione di Rosenroot, la città vicino la quale era stata costruita la scuola. Daphne sospirò prese i bagagli, la sua borsa a mano e la custodia del suo violino, e si diresse verso l'uscita del treno dove si imbatté in due ragazzi, un maschio e una femmina, vestiti con la divisa della sua nuova scuola. Il ragazzo aveva dei lunghi pantaloni blu, un pullover smanicato dello stesso colore, una camicia bianca e una cravatta a righe bianca e blu mentre la ragazza al posto dei pantaloni aveva una minigonna bianca, un pullover dello stesso colore, una camicia blu e la stessa cravatta righe bianca e blu. Vedendoli, un'ondata di timidezza investì la giovane, la quale ringraziò di non avere ancora la propria divisa, così da poter risultare invisibile agli occhi degli altri studenti. Daphne osservò i due giovani da lontano: lui aveva corti capelli biondi a caschetto e occhi castani e stava ascoltando svogliatamente la ragazza dal carré corvino che continuava a saltellare energicamente su e giù. Dalla sua posizione Daphne non era in grado di ascoltare la loro conversazione eppure non poté che sorridere osservando l'energica ragazza.

Dopo qualche secondo, il treno finalmente si fermò e i due ragazzi scesero seguiti a ruota da Daphne che rimase all'istante a bocca aperta: la stazione di Rosenroot aveva più l'aspetto di una grande serra che di una stazione ferroviaria, aveva un soffitto altissimo pieno di vetrate e sorretto da una complicata struttura di ferro, che si estendeva per tutto l'edificio e che ne sorreggeva l'enorme peso. Daphne osservò il grande e antico orologio al centro della stazione e si rese conto che la navetta per raggiungere la scuola sarebbe passata di lì a poco, si sistemò la custodia del violino sulle spalle e si mise a correre. Riuscì a prendere la navetta per un soffio e si sedette su uno dei posti in fondo, vicino al finestrino, guardando la strada persa fra i suoi pensieri. Dopo circa una mezz'oretta, Daphne scese dalla navetta e seguì alcuni ragazzi attraverso il lungo viale alberato che li avrebbe portati in accademia, appena fuori città, stando attenta a non inciampare nei piccoli mucchietti di foglie raccolte qua è là per la strada. Una volta arrivata davanti l'accademia Daphne rimase a bocca aperta: la scuola era enorme, costruita a forma di ferro di cavallo, tutt'intorno ad essa c'erano grandissimi giardini estremamente curati e sul lato ovest del complesso riuscì addirittura a vedere un bosco.

O una piccola foresta a giudicare dalle dimensioni!

La ragazza scosse la testa.

Il nonno non scherzava sul fatto che questa fosse una scuola fuori dal comune... spero solo che il fatto che gli studenti siano tutti nobili non sia vero...

Avendo sempre vissuto sulle montagne, Daphne raramente aveva incontrato altre persone a parte sua nonna, ma l'incontro con l'insopportabile marchese De Guillé, il reggente della zona in cui la ragazza abitava, non se lo sarebbe dimenticata molto facilmente. 
La giovane si fece coraggio e entrò nella scuola. Se l'esterno le era sembrato incredibile, anche l'interno non era da meno: i soffitti erano alti e finemente decorati da affreschi raffiguranti battaglie, feste, nature morte e tanto altro ancora, con stucchi e oro ad incorniciarne la bellezza, di fronte a lei si ergeva maestosa un'enorme scalinata costruita con del marmo grigio chiaro il cui corrimano era stato ricavato invece con del marmo nero e bianco. Osservando con attenzione, Daphne poteva scorgere numerose candele fluttuare e correre per tutto il soffitto, illuminandone ogni angolo e mostrandone ogni piccolo dettaglio in tutta la sua gloria. Tutto intorno a lei era un continuo ripetersi di marmi, oro, stucco e avorio.

Decisamente una scuola di riccastri... più che una scuola sembra un castello...

Daphne sospirò nuovamente e scosse la testa.

Si può sapere dove diavolo sono finita?!

Ai lati della grande scala, numerosi studenti si stavano radunando davanti a due grandi bacheche. Daphne estrasse l'ultima lettera inviatale dal nonno e ne rilesse velocemente il contenuto...
<<... una volta entrata in accademia vai verso la bacheca di sinistra, quella dedicata agli alloggi delle ragazze, lì, leggerai il piano e il numero della tua stanza. Ricordati che avrai una compagna di stanza...>>

Come se avesse mai potuto dimenticarlo. Non solo si trovava per la prima volta in vita sua estremamente lontana da casa, in un posto completamente nuovo, nel quale, francamente, non aveva alcun desiderio stare, da adesso in avanti avrebbe dovuto convivere con un'altra ragazza, nobile per giunta. Daphne aveva voglia di gridare e strapparsi via i tutti i sui lunghi capelli castani, ma si trattenne.

Speriamo solo non sia una snobbosa signorina di alta classe...

Ma guardandosi intorno, Daphne iniziava a convincersi che una nobile del genere non esistesse. Più di una ragazza infatti si era fermata a fissarla apertamente, alcune la stavano addirittura indicando ridacchiando sommessamente. Sentì alcune ragazze chiedersi cosa ci facesse una serva fuori dai suoi alloggi mentre altre la guardarono estremamente schifate.

Stupidi nonni insistenti e stupide ragazzine snobbose...

Daphne si diresse verso la bacheca il più velocemente possibile, cercando di mischiarsi fra la folla e fallendo miseramente nel suo intento. Incredibilmente imbarazzata, lesse velocemente il suo nome, la stanza e il piano in cui avrebbe alloggiato e sparì alla velocità della luce. La sua stanza si trovava nell'ala ovest del terzo piano ed era la numero 315. Dopo essersi persa tre volte e dopo aver ripetutamente chiesto indicazioni,  riuscì finalmente a trovarla.

Finalmente grazie a dio! Questa scuola è seriamente troppo grande per i miei gusti... Adesso entro nella mia stanza, mi presento, mi lancio all'istante sul letto e dormo fino a domani.

Daphne si fermò davanti alla porta, si sistemò i vestiti e le borse, afferrò la maniglia, ma all'ultimo,esitò.

E' solo una ragazza! Cosa vuoi che mi faccia?! Non mi mangerà mica... forse...

Daphne si avvicinò alla porta per aprirla ma questa si spalancò da sola e un ragazzo mezzo nudo dai capelli rossi le si schiantò letteralmente addosso buttandola per terra e cadendo sopra di lei. 
<> esclamò Daphne presa alla sprovvista.
<> urlò una ragazza con un carrè nero correndo fuori dalla stanza brandendo un cuscino con fare minaccioso.
Daphne cercò di scrollarsi il ragazzo di dosso, ma appena lo toccò sentì una scossa attraversarle il corpo. Dopo essersi ripresa dalla sorpresa iniziale, riuscì a toglierselo di dosso e a mettersi seduta, ma il già citato cuscino la colpì in pieno viso, facendola ricadere nuovamente a terra.
<> chiese il ragazzo alzandosi in piedi come se nulla fosse.
<> esclamò un ragazzo con un caschetto biondo uscendo dalla stanza.
<> chiesero i due.
Teo indicò Daphne, che si stava alzando da terra, completamente allibita e un po' spaventata.
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<> disse la ragazza arrossendo e nascondendosi dietro la custodia del violino per proteggersi da un'altra possibile cuscinata.
<
<>

<> urlò euforica la ragazza dai capelli neri.

Daphne arrossì ancora e annuì, rilassandosi.
<> le chiese Teo sorpreso.
Daphne annuì nuovamente.
<>
<> protestò la ragazza offesa.
Teo la ignorò e proseguì. 
<> le propose Teo sorridendole.
Daphne, a corto di parole a causa del troppo imbarazzo annuì, Iris corse a prendere la borsa a mano della ragazza e Teo si offrì di portarle il violino ma Daphne rifiutò. La stanza delle ragazze era estremamente grande, cosa che ormai francamente non sorprese più la giovane, al centro della grande parete in fondo alla stanza c'erano due letti da una piazza e mezza, uno di questi fatto ma senza il cuscino mentre l'altro era stato completamente disfatto e le coperte e le lenzuola erano sparse ovunque per tutta la parte sinistra della stanza; su entrambe le pareti laterali erano situate una scrivania, una libreria e un armadio. Nella parete in fondo infine c'era una grande finestra che illuminava la stanza. Metà della stanza era in perfetto ordine, mentre l'altra metà era un completo disastro. Osservando lo stato pietoso nel quale si trovava il lato di Iris, Daphne si mise a ridere per la prima volta da quando era partita.

<> chiese.
Iris sbuffò e Teo scosse la testa contrariato.
<> rispose Teo.
Daphne guardò il ragazzo incredulo e nascose un sorriso dietro la custodia del violino.
< chiese la ragazza.
<> domandò Teo grattandosi la testa confuso.
<<È qui fuori imbambolato come un ebete!>> gridò Iris, che nel frattempo era uscita dalla stanza per cercare l'amico.
<
<> rispose Daphne.
Il ragazzo si diresse fuori dalla stanza mentre Daphne si lasciò cadere sul letto pensando a ciò che le era appena successo:

1.Un ragazzo dai capelli rossi le era caduto addosso, attentando alla sua vita non appena aveva provato ad entrare nella sua stanza;

2.Il suddetto ragazzo le era caduto addosso perché stava scappando da una battaglia a cuscinate contro la sua compagna di stanza;

3.Aveva ricevuto una cuscinata al posto del ragazzo sopra citato, fatto inaccettabile;

4.Se non fosse stato per Teo probabilmente a quest'ora sarebbe già morta;

5.Il ragazzo a causa del quale si era presa un cuscinata in pieno viso stava venendo trascinato all'interno della sua stanza da Iris e Teo ed era mezzo nudo...

Questo pensiero mandò completamente in tilt il cervello di Daphne. Alex, era mezzo nudo dalla cintura in su, e stava mostrando al mondo il suo glorioso corpo perfettamente allenato ed estremamente muscoloso. La bocca di Daphne stava letteralmente strisciando contro il pavimento e il suo viso era diventato istantaneamente più rosso di un pomodoro maturo.

Porca miseria... No, no, no, ragazza riprenditi!

Daphne scosse la testa e chiuse gli occhi.

Concentrati Daphne Strauss! Sono solo muscoli! Be... è proprio questo il problema!

Quando la ragazza riaprì gli occhi, notò che il ragazzo si era rimesso la camicia e che la stava fissando inebetito dal letto di Iris, mentre gli altri due ragazzi erano impegnati a sistemare la confusione che regnava beffarda nella parte di stanza di Iris. Daphne guardò per la prima volta Alex negli occhi e rimase pietrificata. Due bellissimi occhi azzurri si stavano specchiando nei suoi comuni occhi castani, togliendole il fiato.
<> chiese il ragazzo a un tratto, come se stesse cercando di ricordarsi dove l'avesse già vista.
<> rispose Daphne, provando la stessa sensazione. 
I due rimasero a fissarsi per un tempo infinito, chiedendosi tra sé dove avessero già visto l'altra persona. All'improvviso i due furono interrotti da Iris.

<> chiese la ragazza passando una mano davanti alla faccia dell'amico.
Alex infastidito dal comportamento dell'amica, materializzò un cuscino e glielo lanciò contro.
<> strillò la ragazza cadendo a terra. <> disse rialzandosi, brandendo minacciosamente il cuscino.
<> rispose il ragazzo formando un altro cuscino.
I due ricominciarono a lottare, cuscini volavano da una parte all'altra della stanza senza tregua e Daphne fu colpita più volte, tanto che alla fine decise di nascondersi sotto il letto per evitare la pioggia di cuscini.

Si può sapere dove diavolo sono finita?!

 
   
 
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