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Autore: thewise    23/04/2017    3 recensioni
Sono solo quattro i passi che lo separano dall'Inferno in cui è nato. L'oscurità, l'odio, la vendetta, il potere. Maul li percorre tutti in un circolo vizioso senza tregua, senza fine, senza sosta. Li percorre allo strenuo, lasciando che ogni volta strappino via parti di sé che neppure ricorda di possedere ancora.
Maul è oscurità, Maul è odio, Maul è vendetta, Maul è potere. Quando il ciclo finisce, inesorabilmente ricomincia. La bestia corre, divorata da essa stessa. E Maul cade... cade quando, d'un tratto, compare un quinto passo che non appartiene a quella catena rovente, ma che più degli altri rischia di farlo precipitare nel baratro da cui è emerso. L'Inferno.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Darth Maul
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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* * *
Four steps from Hell

STEP TWO: Hate.

 
The chains are the easy part,
it's what goes on in there (mind) that's hard. "

 
 
 
 
La Fratellanza della Notte non ammette il beneficio del dubbio, non contempla esitazioni, non perdona gli errori.
Abbraccia tutto ciò che è potere, si lascia invadere dalle ceneri bollenti dei sentimenti infranti, li scaglia come pugnali affilati contro chiunque sia tanto sfortunato da finire etichettato come nemico.
La Fratellanza della Notte non ammette timore, lo estirpa senza pietà dal cuore di coloro che ne sono dominati.
Maul ricorda bene il giorno in cui sua madre, affiancata dalle streghe della Sorellanza, ha sradicato la paura dai suoi occhi spaventati di bambino. Ricorda bene, ogni qualvolta chiude le palpebre nel gelido pavimento della stanza dell’accademia, ogni notte, in ogni suo incubo. Ricorda il dolce gocciolare del sangue, il suo sangue, le palpebre bagnate, il volto rigato da salate linee incandescenti. Ricorda il dolore, lo sente… lo sente ancora, in ogni momento, ad ogni respiro.
Inspira, espira.
Maul ricorda, eppure non riesce ad impedire al suo io così misero e indegno di tremare al cospetto della lugubre figura incappucciata, priva di lineamenti, cupa, oscura. Solo due punti luminosi lasciano presagire che qualcosa si nasconda, sotto al manto corvino, e sono proprio quegli occhi serpentini, spietati e crudeli a sedimentare la paura nel giovane Zabrak. Quegli occhi che conosce bene.
Deglutisce, forse un po’ troppo rumorosamente per i gusti del nero cavaliere d’ombra, che congiunge le mani pallide avanti a sé. Se l’oscurità non incombesse, Maul potrebbe scorgerne il ghigno famelico e avido, potrebbe guardare in faccia le sembianze del Lato Oscuro a cui sua madre è stata tanto devota. Se gli occhi intrisi del suo stesso sangue non fossero incollati al pavimento marmoreo, potrebbe vedere l’artefice del suo destino. Colui che lo ha strappato al suo pianeta, alla Fratellanza, a sua madre.
« E così… sei tu, dunque, Zabrak », gracchia una voce cavernosa, proveniente dalla figura incappucciata. « Mostrami. »
Respira.
La voce di sua madre s’insinua come una lamina di fuoco tra i suoi polmoni, sprona il figlio ad alzare lo sguardo, ad affrontare l’abisso profondo da cui indietro non si può tornare. Ma è la mano intrusa e prepotente dell’istruttore ad obbligarlo, a spingere con impeto una sua spalla, a trasformare la natura profonda del suo tremore in semplice rabbia primitiva.
« Avanti! », lo esorta feroce, urtandolo una seconda volta.
“Alzati, Maul. Sorgi, figlio di Dathomir.”
La figura incappucciata perde d’importanza, lo sguardo assottigliato e fosco del novizio si volge appena a fronteggiare la determinazione del maestro. Maul sa che non lo toccherà una terza volta, non ora, non più.
Vede vortici di tormento riflessi negli occhi di quell’uomo, quell’essere spregevole che lo ha forgiato come un’arma, colpito come un martello in un’incudine d’acciaio. Vede le umiliazioni, i tagli, le percosse, le punizioni… sente l’odore amaro del sangue, sostanza densa e appiccicosa che nessuno ha mai distinto dalla sua cute scarlatta.
Hanno riso dei suoi fallimenti, i compagni d’addestramento. Hanno impugnato picche elettrificate, lo hanno guardato accasciarsi al suolo privo di forze, distrutto. Hanno puntato l’indice colmo d’invidia e contorto la sua diversità al punto da renderla uno strumento, come lui. Come tutti loro. Incatenati ad ogni cedimento, castigati ad ogni esitazione, piegati e schiacciati, schiavi insignificanti e privi di valore.
« Mostrami », incalza l’unico vero Maestro, sogghignante nelle tenebre.
La mano dell’istruttore sfiora per l’ultima volta il braccio sinistro di Maul, annebbiato da una cupa foschia di cui non riesce a liberarsi. I suoi pensieri si perdono, avvolgono la razionalità, la paura, la sottomissione, la violenza, le torture. Tutto svanisce, coperto da un manto simile a quello del Lord che per primo l’ha condotto in quella struttura, gettandolo in pasto alle più feroci belve a due gambe che nella galassia potesse assoldare. Bestie che a lungo hanno banchettato con il corpo innocente di Maul, riducendolo a brandelli, lacerandolo, spezzandone le ossa e ogni tipo di volontà, contaminandolo con i semi del terrore e dell’oscurità.
Una nuova linfa vitale scorre nelle sue vene, Maul riesce a percepirla. Si bea della sensazione d’invincibilità, della certezza di non poter essere scalfito. Si nutre di essa, qualunque cosa sia, proprio come pochi giorni antecedenti, quando aveva scaraventato con furia il suo rivale contro la parete senza muovere un dito. In fondo, è questo il motivo per cui è stato convocato con così tanta premura da Lord Sidious.
L’istruttore cade a terra come piombo, di fronte allo sguardo confuso e ridestato dello Zabrak. È dissolto, l’impeto furente, l’ira velenosa, talmente stipata e trattenuta d’essere detonata come un inaspettato cataclisma. Solo un involucro vuoto resta, svuotato persino dell’iniziale timore e dell’insicurezza.
Gli occhi gialli di Maul osservano il corpo senza vita ai suoi piedi, mentre gradualmente si leva una risata cupa e gutturale alle sue spalle. Una risata che riesce a solcare la pelle sotto alla tunica nera, scavare attraverso gli strati dei marchi della Fratellanza della Notte, spazzandoli via come futili briciole.
Un moto di sollievo sfiora le sue spalle, le sue braccia martoriate, il suo torace che s’innalza e s’abbassa ora quieto, ora in tempesta. È finita. È morto. Non lo toccherà mai più, non toccherà mai più nessuno di loro.
« Sì », sibila Lord Sidious, « la Forza è potente in te. »
Senza dire una parola, Maul si volge verso la figura ancora nascosta, guarda attraverso l’abisso. Intravede la linea contorta delle labbra raccapriccianti, prova l’istintivo impulso di abbassare il capo… ma non lo fa. C’è qualcosa che scorre nelle sue vene, amalgamato al sangue non versato. L’adrenalina, il sapore della conquista, la consapevolezza di avere, per la prima volta, strappato una vita che fino a quel momento era sempre stata strappata a lui.
Il suo io non è più così misero e indegno, ora, non trema d’inquietudine, d’orrore, di paura. Maul è finalmente sorto, risoluto e impetuoso Fratello della Notte. Sicario, assassino Sith. Apprendista.
« Percepisco grande rabbia in te, ma ti reprimi… »
“Abbraccia le nebbie tenebrose della tua terra, figlio di Dathomir. Lascia che fluiscano in te, fluisci in loro. Alzati.”
« Usala. Lascia che la rabbia ti alimenti, lascia che nutra il tuo odio. Usa il tuo potere. »
Lord Sidious si erge in piedi, la sua ombra si staglia fino a raggiungere Maul. Gli scherni paiono irrilevanti, lontani da ciò che gli sta succedendo. Quante notti insonni, tormentate da incubi, ha trascorso fantasticando sul momento in cui l’avrebbe fatta pagare a quei miserabili? Quante, mentre i semi piantati della vendetta hanno prodotto radici sempre più fitte, sempre più resistenti, che un poco per volta si sono avviluppate al suo immacolato muscolo cardiaco? Quante… prima che quel cuore imparasse a conoscere null’altro che le tenebre, la rabbia, la rivalsa e… l’odio.
D’inchiostro si è tinto il figlio di Dathomir, di nero e cremisi. E così s’innalzerà, lungo la via, lastricata del sudore della fronte, dello sforzo della schiena, del bruciore dei piedi e delle mani. Lastricata d’odio, nuova e succulenta emozione che più d’ogni altra acquieta lo spirito straziato di Maul.
Il mantello scuro scivola sul pavimento, accompagna i passi lenti e pacati di Lord Sidious. « Da questo momento non sei più un Fratello della Notte, mio apprendista. Da questo momento ti rivolgerai a me come tuo Maestro. »
Maul non è sicuro di capire questo sviluppo inaspettato, di certo non ne comprende la gravità della natura. Appartiene a Dathomir quanto appartiene a quel luogo dimenticato, inesistente agli occhi della Repubblica, celato a chiunque. Appartiene a Lord Sidious, a Madre Talzin, al Lato Oscuro, ma non appartiene a se stesso.
Dal pozzo tenebroso della veste nera, spuntano livide le dita ossute del nuovo Maestro – egli stesso ancora un apprendista, in attesa del momento proficuo per ribaltare le sue sorti. Maul ne percepisce un obliquo compiacimento, un trionfo velato e leggero. S’illude nel fugace pensiero d’essere lui, il motivo di tale sentimento; si crogiola, per un istante, nella strada maestosa e imponente che lo aspetta, verso la grandezza.
Quando la mano sollevata a mezz’aria infrange la distanza rimasta, spezza con essa tutti i pensieri sommessi e sciocchi del ragazzo. Gli occhi si sgranano, lacrimano quelle venature di sangue che da sempre tinteggiano il giallo limpido delle iridi del figlio di Dathomir. Grida, Maul, per quanto vorrebbe mantenere il criptico silenzio che solo è in grado di consolarlo – grida al dolore lancinante che dalla tempia si diffonde come fuoco in ogni centimetro del suo corpo.
La risata di Lord Sidious lo colpisce con la forza di un’onda incendiaria, avvampa le sue membra, incenerisce ogni resistenza, comprime ciò che del Fratello della Notte è rimasto. I marchi ardono come non mai, tanto che se non fosse circondato dal buio della stanza gelida, potrebbe credere d’essere stato gettato nel cuore di un vulcano. Bruciano, bruciano i polmoni, bruciano l’aria, bruciano talmente da tanto da desiderare la morte. La morte di Lord Sidious, non la sua.
Non è più così invincibile e potente, il ragazzino, eppure attinge ad un infinita e distruttiva sorgente di odio. Quel qualcosa di nuovo, riscoperto, potente. Odio primordiale, odio incontaminato, odio incondizionato. Non può che nutrirsene, pur di non soccombere, pur di sopravvivere alla tortura più mostruosa che neppure nei suoi incubi ha trovato forma. Si accascia al suolo abbattuto, in ginocchio, convogliando le ultime briciole d’energia per continuare a respirare.
Respira.
Il cuore martella all’interno del suo petto come un orologio scardinato, pulsa in ogni dove, raggiunge nuovamente la tempia. E fa male, è doloroso, insopportabile. Come i marchi notturni che hanno abbandonato il suo corpo, lasciando cicatrici incandescenti nella sua pelle dilaniata e squarciata. Pura, come una tela pronta per essere ridisegnata, rimodellata con l'arte dell'odio e della morte.
« Bene. Ora alzati, Darth Maul, mio giovane apprendista. »


 
 



Angolo dell’autrice.
Eccomi di ritorno con il secondo passo!
Non potevo omettere l'elevazione di Maul a nuovo apprendista di Lord Sidious, apprendista segreto, visto che come sappiamo " ce ne sono sempre due ". Poi ci tenevo in modo particolare, perché Maul è uno dei pochi (forse l'unico?) ad essere addestrato sin da bambino a diventare un assassino Sith, non un Jedi o direttamente un Signore dei Sith. Non ha conoscenza della Forza, era piccolo quando è stato portato via a Madre Talzin, e lo hanno lasciato all'accademia dove è stato letteralmente forgiato. 
Essendo un ragazzo, non ha piena coscienza di sé - prova rabbia per le punizioni e le torture, ma si reprime perché sottomesso, come tutti gli altri. Fin quando il recipiente non arriva al culmine e la rabbia, l'odio, si riversano per la prima volta su di un compagno. E Maul sorge davvero. Il fatto che Sidious gli strappi i marchi della Fratellanza della Notte è simbolico, ma posso solo supporre che sia avvenuto realmente, visto che poi lo ha dolorosamente riempito di tatuaggi del Lato Oscuro. 

Come sempre, ringrazio chiunque leggerà, passerà, mi farà sapere cosa ne pensa. 

Prometto che aggiornerò in tempi brevissimi e, nel frattempo, lascio un piccolo spoiler riguardo a ciò che tratterà il terzo passo: 
 
STEP THREERevenge.
 



〔  Anna ❆  〕


 
   
 
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