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Autore: __Lily    25/04/2017    0 recensioni
«Non sopporto l’idea di lasciarti andare sapendo che un giorno sposerai qualcuno e che qualcuno non sarà mai degno di te, Lyanna Stark. Avrei dovuto sposarti io. Mi hai conquistato, il mio cuore è tuo e lo sarà sempre.»
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eddard Stark, Elia Martell, Jon Snow, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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La regina Rhaella stava facendo una passeggiata nei giardini della Fortezza Rossa, le piaceva il silenzio, la pace e il sole.
Rhaegar la osservava da lontano, sua madre era una donna bellissima e nonostante tutto ciò che doveva sopportare era una donna forte e coraggiosa.
Le si avvicinò e le diede un bacio, dietro a loro, più distanti c’erano due guardie reali.
«Madre.»
«Mi chiedevo quando saresti venuto a salutarmi» rispose lei facendo una carezza sulla guancia del figlio, era ancora il suo bambino.
«Perdonami ma sono stato molto occupato. Elia non si è sentita bene, Rhaenys non vuole fare altro che giocare e Oberyn Martell non fa altro che provocarmi, se non fosse il fratello di Elia lo avrei già cacciato dalla capitale e mio padre non aiuta.»
«Rhaegar, prudenza. Oberyn è comunque un principe discende da una nobile casa. Cosa ha fatto tuo padre questa volta?» domandò preoccupata a suo figlio maggiore.
«Nulla di cui tu debba preoccuparti» disse lui non guardando gli occhi viola della regina, aveva già troppe preoccupazioni.
«Dimmelo, ho già abbastanza ancelle che mi nascondono la verità per non parlare delle guardie reali. Sei sempre stato sincero con me, parlami.»
Posò il suo sguardo viola sul volto della madre, Rhaella portava un vestito panna con ricami in oro, una collana di gemme rosse e una spilla con un drago a tre teste.
«Ha avuto il coraggio di criticare mia moglie, sai che è debole e che la nascita di Aegon… sarebbe potuta morire» disse lui.
«Grazie agli dei non è stato così, Elia una ragazza stupenda e il popolo la ama molto più di quanto non ami tuo padre. E ama te.»
«Madre… non potrò mai renderla felice.»
«Avrei voluto lasciarti libero di scegliere, ma non è dipeso da me.»
«Lo so. L’unico motivo per cui sono ancora ad Approdo del re sono Rhaenys e Aegon, altrimenti me ne sarei andato anche a costo di perdere il diritto al trono. Non mi importa, niente ha importanza» disse perdendosi nei ricordi, nei giorni trascorsi a Harrenhall, negli occhi grigi della lady di Grande Inverno, era per lei che il suo cuore batteva, ironia della sorte era l’unica donna che avesse mai amato ma che non poteva avere.
«Sei il futuro re, è il tuo destino.»
«Avrei voluto che il mio destino fosse un altro.»
«Lyanna Stark? Ho visto il modo in cui la guardavi a Harrenhall, figlio mio quella ragazza non potrà mai essere tua.»
«Forse.»
«Rhaegar…»
«Non preoccuparti, non per me. Viserys ha più bisogno di te di quanto ne abbia io.»
«Sei mio figlio, mi preoccuperò sempre per te e ora che sei padre puoi capire.»
«Si.»
«Allora non chiedermi di non preoccuparmi, in quanto a tuo fratello sai che faccio ciò che posso, ma non è facile. Non lo vedo da giorni.»
«Perché?» chiese Rhaegar, sul volto della regina c’era un tale dispiacere che gli spezzò il cuore.
«Tuo padre non me lo consente.»
«Gli parlerò io.»
«Hai già discusso con lui, cerca di non discuterci oltre, te ne prego.»
«Non può tenerti lontana da Viserys, non è giusto.»
«Nulla è giusto a questo mondo. Mi accompagni dai bambini? Non li vedo da Harrenhall» disse la regina accarezzando i capelli argentei di suo figlio.
«Si madre, saranno felici di rivederti.»


Oberyn stava passeggiando sulla spiaggia dove era sbarcato con Elia, avrebbe voluto che sua sorella si riposasse ma la principessa di Dorne non aveva voluto sentir ragioni.
«Dimmi la verità Elia» disse Oberyn fermandosi e facendole una carezza.
Sua sorella era una donna ormai e non più la bambina con cui giocava nei giardini di Dorne, ora era una moglie e una madre.
«Su cosa fratello?» chiese lei.
«Cosa è successo davvero a Harrenhell? Ho sentito molti racconti diversi, voglio sapere il tuo.»
«Nulla» rispose lei scostando gli occhi marroni da quelli di Oberyn.
«Elia.»
«Oberyn, lascia stare ti prego.»
«No, voglio sapere cosa ha fatto tuo marito. Non mi importa se è un principe, non mi importa se sarà il futuro re. Sei mia sorella prima di essere sua moglie, ti deve rispetto.»
«Rhaegar non mi ha mai mancato di rispetto. Tiene a me e ama i nostri figli, è un buon padre.»
«Si non ne dubito, ho visto come si comporta con loro, ma con te? Ti ha umiliata pubblicamente» disse con rabbia, i suoi occhi sembravano bruciare quanto il loro stemma.
«Non ha importanza quello che è accaduto, era solo una corona di fiori.»
«Che sarebbe dovuta essere tua, sei tu sua moglie non quella ragazza del Nord.»
«Lady Lyanna non ha chiesto nulla, te lo assicuro. Ho parlato con lei durante i festeggiamenti, si sentiva così in colpa, tutta quell’attenzione la disturbava e poi ha curato Rhaenys, sono in debito con lei e non voglio discutere con mio marito. Non farlo nemmeno tu Oberyn, smettila di provocarlo.»
«Lo sto forse provocando?» disse il principe dorniano allargando le braccia.
«Oberyn, ti conosco da molto tempo ormai. Rhaegar è un marito fedele e un buon padre, cosa che si può dire di pochi uomini.»
«E se ti avesse tradita?»
«Ma non l'ha fatto, erano solo fiori, non mi importa. Mi fa più male sapere che non vuole più stare con me, teme per la mia vita» disse con voce triste lei.
«Non ti ha più toccata?»
«Una volta ma si è fermato prima, non vuole che mi accada nulla, ancora sono un po’ debole nonostante siano passati diversi mesi dalla nascita di Aegon.»
«Sei viva e questa è la cosa più importante. Hai due figli stupendi e per quanto non mi piaccia ammetterlo, Rhaegar Targaryen ha ragione, non occorre che tu metta ancora a rischio la tua vita. Ha già un erede e una figlia che un giorno farà battere il cuore di molti lord» disse Oberyn accarezzando una guancia a sua sorella.
«Si, Rhaenys è davvero bellissima e lo diventerà ancora di più e Aegon... un giorno sarà re e sarà un grande re.»
«Lo sarà, non potrebbe essere altrimenti con una madre come te.»
«Smettila di adularmi e ti prego, non provocare oltre mio marito sai bene che prima o poi reagirà.»
«Che lo faccia allora.»
«Oberyn ti prego, fallo per me.»
«Proverò a controllarmi.»
«Grazie» rispose Elia, poi prese la mano di suo fratello e continuarono la passeggiata sulla spiaggia.




 

Il castello era in fermento, suo padre desiderava che tutto fosse impeccabile per l’arrivo di Robert, Lyanna provava una strana sensazione.
Agitazione e inquietudine avevano preso possesso di lei.
Robert non le era mancato ma aveva comunque pensato spesso a lui, a come rivolgersi, alle domande da porgli, non voleva altre bugie.
Indossava ancora il ciondolo che lui le aveva regalato a Harrenhall, il lupo e il cervo uniti insieme.
Ma è un drago ciò che voglio - pensò Lyanna toccando la collana e osservando tutti i servitori fare avanti e indietro, lucidare le stanze, le posate, portare candele e da bere, se c’era una cosa che Robert amava quella era il vino.
Uscì fuori, quella notte aveva nevicato, una delle solite nevicate estive ma che a lei piacevano tanto, il suo Nord, la neve fresca, il suo profumo, era ciò che più le sarebbe mancato.
Si diresse nel cortile d’armi dove ser Rodrik allenava i suoi fratelli e talvolta lei, prese uno degli archi e le frecce.
Fece un respiro profondo, incoccò la freccia allineandola bene con le labbra, scaricò la tensione e lanciò, la freccia si conficcò sul manichino di paglia, nel punto dove si sarebbe trovato il cuore.
«Spero che Robert non ti faccia mai arrabbiare» le disse Ned sorridendole, era sul ballatoio e aveva visto tutto.
Sua sorella era determinata, testarda ma infondo era buona e lui l’amava così tanto, più di se stesso.
Fece un sorriso, ma di voglia ne aveva davvero poca.
Ned era preoccupato per lei, non era più la ragazza spensierata che ricordava, voleva aiutarla ma non sapeva cosa dirle e più lui tentava di parlarle più lei si chiudeva a riccio.
Scese dal ballatoio e la raggiunse nel cortile, la neve scricchiolava sotto i suoi piedi, Eddard pensò che non esistesse luogo più bello di Grande Inverno e che un giorno anche Ashara avrebbe potuto vedere la neve e il Nord.
«Bel tiro Lyanna» le disse dandole un bacio sulla fronte, era sempre premuroso con lei, protettivo.
«Grazie fratello.»
«Stai meglio?» le domandò preoccupato, come poteva stare in silenzio mentre lei soffriva?
«Un passo alla volta Ned, mi occorre ancora un po’ di tempo.»
Tempo che non ho, non mi baserà una vita per dimenticarti Rhaegar.
«La mia offerta è sempre valida.»
Lyanna mise nuovamente la sua corazza, ma se solo avesse saputo ciò che sarebbe accaduto avrebbe detto tutto a Ned quel giorno, sarebbe stata onesta con lui e soprattutto con Brandon e con suo padre.
«Non c’è nulla da dire, davvero. Piuttosto dimmi di te» disse lei posando la mano sul suo braccio, Eddard era stato a lungo lontano da Grande Inverno, nella Valle.
«Di me? Cosa vuoi che ti dica?» le chiese curioso.
«Di te Ned.»
«Non mi è successo nulla» disse facendo spallucce.
«Non dirmi bugie, non sei bravo a mentire sai? Dovrai migliorare.»
«E’ la verità sorellina.»
«No, non lo è. Chi è lei?»
Ned la guardò stupito, quanto era cresciuta negli anni in cui era stato il protetto di Jon Arryn? Eppure il loro rapporto non era cambiato di una virgola.
«Lei?» disse tentando di fare l’indifferente.
«Ned.»
«E va bene, mi arrendo» rispose alzando le mani, «lady Ashara Dayne.»
«Dayne, come ser Arthur?» chiese ripensando al cavaliere giurato di Rhaegar.
«Si è sua sorella, una delle dame della principessa Elia. L’ho conosciuta a Harrenhall e… è cambiato tutto. Non lo avrei mai creduto possibile.»
«Già, tutto può cambiare. Vi ho visti danzare insieme, ma non sapevo il suo nome. Ne parlerai con nostro padre?»
«Non lo so Lyanna.»
«Perché? Ned se provi qualcosa per lei non lasciarla andare via così. Sei la persona migliore che io conosca e non lo sto dicendo perché sei mio fratello. Sei buono, leale, altruista, lady Ashara sarebbe fortunata ad averti come marito. Non sprecare questa opportunità, potresti pentirtene» disse guardandolo con i suoi penetranti occhi grigi.
«Sei cresciuta sorellina, sei una donna ormai.»
«Si, ma avrò sempre bisogno di te.»
Lyanna non avrebbe voluto piangere, non davanti a Ned, ma era così tanta la tristezza che provava per quel futuro al quale era stata condannata, un unione che l’avrebbe resa infelice per il resto dei suoi giorni e lo stesso Robert, anche lui sarebbe stato infelice e avrebbe finito con l’odiarla.
Lyanna si asciugò le lacrime con il dorso della mano, poi Ned si avvicinò e la strinse a se, aveva tanto bisogno di un abbraccio.
«Lyanna… dimmi cosa devo fare e lo farò, non sopporto di vederti così» sussurrò al suo orecchio.
«Stringimi Ned» rispose affondando la testa nella sua spalla, scomparendo in quell’abbraccio dove il resto del mondo non poteva raggiungerla.

  
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