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Autore: Najara    26/04/2017    6 recensioni
Abbiamo lasciato Kara e Lena il giorno in cui hanno scoperto di aspettare non una, ma due figlie. Ora, qualche anno dopo, le ritroviamo alle prese con Lily e Lianne.
Seguito della storia "Essere il suo punto debole".
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Essere il suo punto debole'
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L’anniversario

 

Winn si mise le mani tra i capelli al limite della disperazione.

“Cosa facciamo?” Chiese a James che guardava l’ennesimo infruttuoso tentativo di Mon-El.

“Non lo so!” Ammise l’uomo, preoccupato.

Mon-El si alzò e raggiunse i due uomini.

“Non so cosa fare… se non funziona neppure la mia faccia buffa…”

“Era andato tutti così bene!” Esclamò esasperato, Winn. “Se Kara sintonizza il suo super-udito sulle figlie arriva qua in un baleno e poi chi la sente?” Affermò sempre più teso.

Kara e Lena gli avevano chiesto se poteva occuparsi di Lily e Lianne quel giorno: l’anniversario del loro matrimonio; e lui aveva accettato. Amava le due piccole e adorava portarle in giro.

Il pomeriggio era stato dei migliori, Lily e Lianne si erano divertite come pazze al parco acquatico, avevano mangiato una quantità enorme di gelato, non avevano fatto capricci o disobbedito, un pomeriggio perfetto che avrebbe dovuto essere seguito da una serata tranquilla a casa di Winn, con James e Mon-El come ospiti, tutti assieme avrebbero guardato un classico Disney e poi le piccole sarebbero andate a nanna.

Lena, nel consegnarle le bambine era stata molto chiara con lui: niente zuccheri dopo le cinque, assolutamente niente TV se non un cartone dopo cena e a letto alle nove. Aveva baciato Lianne e Lily, poi si era alzata e lo aveva guardato per un lungo istante prima di chiedergli se era sicuro di farcela.

“E se arriva Lena invece che Kara?” Chiese Mon-El, improvvisamente pallido. Aveva sempre conservato una certa paura della potente Luthor.

James scosse la testa e si voltò verso le bambine che, sedute sul divano, piangevano disperate.

“Dobbiamo decidere: abbiamo più paura di interrompere la serata di Kara e Lena o di farci scoprire incapaci di calmare le loro bambine?” I tre uomini rifletterono un istante, in silenzio.

“E se chiamassimo Alex?” Propose Mon-El. “Lei sa come prenderle.”

“Stai scherzando? Ci divora vivi se il telefono sveglia Mark!” Proruppe Winn e James annuì decisamente concorde con il giovane.

“Va bene, allora non ci rimane che cedere.” Si voltò verso le due piccole che alzarono gli occhi in contemporanea fissando i tre baby sitter.

“Volete tornare a casa?” Chiese Winn ed ebbe in cambio due decisi cenni di assenso. “Su, allora, mettete le scarpe, andiamo dalle mamme.” Le lacrime smisero di scendere dagli occhioni delle due piccole, che obbedirono immediatamente.

Venti minuti dopo erano sotto il grande edificio della L-Corp. Winn fece una smorfia preoccupata.

Kara e Lena non avevano molto tempo libero e ricavare un intero pomeriggio e una serata solo per loro due non doveva essere stato facile…

Il portiere fece loro un gran sorriso nel vederli arrivare e chiamò l’ascensore.

“Bentornate a casa, misses Luthor.” Disse, accorciando il cognome.

Danvers!” Lo redarguì Lianne con un sorriso e l’uomo fece una faccia divertita prima di piegarsi in un inchino e riprovare.

“Bentornate a casa, misses Luthor-Danvers!” Le due bambine risero e l’uomo fece loro l’occhiolino.

“Ciao, Ben!” Dissero in coro agitando la mano.

“Si dimentica sempre.” Spiegò poi Lily. Winn annuì, aveva assistito a quella scena quello stesso pomeriggio, quando era andato a prendere le bambine, il portiere quella volta aveva, sbadatamente, dimenticato la parte Luthor del loro cognome per la somma ilarità delle due bambine.

Salirono i piani fino ad arrivare al penultimo lì cambiarono ascensore. Winn guardò i due amici e prese un profondo respiro, pronto a suonare all’interfono e a disturbare la serata di Kara e Lena.

Mentre era distratto, però, Lily si alzò in volo e premette la mano sullo schermo che si illuminò di verde identificando la sua impronta e approvandola.

“No, no, no…” Iniziò Winn, ma era troppo tardi, le porte si chiusero dietro di loro e l’ascensore li portò in alto, aprendosi sull’enorme appartamento in cui viveva la famiglia Luthor-Danvers.

“Oh… ti prego fa che non stiano festeggiando in quel modo!” Mugugnò mentre le due bambine si precipitavano avanti. Mon-El lo guardò interrogativo, come sempre un po’ più lento nel cogliere le cose.

“Pensavano di poter passare la serata da sole… è il loro anniversario… hanno due bambine piccole che, probabilmente, irrompono nella loro stanza ad ogni ora del giorno e della notte…” Cercò di fargli capire James il tono basso e sul viso di Mon-El si disegnò la comprensione.

Passate davanti al divano, però, le due bambine si fermarono di netto. Winn, bloccato nell’ascensore dal timore allungò il collo, ma poteva vedere solo le bambine e non quello che guardavano.

“Vedete qualcosa?” Mormorò Winn, James, decisamente più alto di lui si allungò e sul volto gli apparve un ampio sorriso.

“Direi che Kara e Lena avevano piani diversi da quelli che pensavamo noi…” Bisbigliò. Poi si fece avanti, con passo felpato. Winn e Mon-El lo seguirono e si ritrovarono ad osservare le due donne accoccolate sul divano. Per terra vi era un gioco di società, due bicchieri vuoti che avevano contenuto del vino rosso, un cartone per una pizza gigante, vuoto, e delle confezioni di cibo cinese, altrettanto vuote.

Lianne e Lily fissavano il disordine con occhi sgranati.

“Mamma non ci lascia mai ordinare il cibo al telefono, dice che fa male.” Puntualizzò Lianne, incrociando le braccia in un modo estremamente simile a Lena. “E poi, non si mangia sul divano, perché poi ci sono le briciole e Mary non è la nostra schiava.” Questa volta le braccia si spostarono sui fianchi e Lianne fu buffamente simile a Supergirl, solo che questa volta si trattava di difendere la donna delle pulizie.

Kara aprì gli occhi e lì sbatté, sorpresa nel vedersi osservata da una folla di persone. Guardò interrogativa Winn che si strinse nelle spalle, poi, Kara, abbassò gli occhi su Lena che dormiva ancora profondamente.

Senza nessuno sforzo la sollevò tra le braccia e veleggiò delicatamente fino alla camera da letto.

Un minuto dopo ne uscì da sola e chiuse la porta alle sue spalle, i piedi a terra adesso che non stringeva più il prezioso carico.

“Cosa succede?” Chiese, ma prima che potesse ottenere una risposta si ritrovò le due bambine addosso, per un grande abbraccio.

Winn scosse la testa, era folle che così piccole avessero saputo che non dovevano svegliare Lena, lui sapeva quanto poco tempo la donna avesse per dormire e lei non era come Kara che si ricaricava al Sole, ma anche Lily e Lianne dovevano averlo imparato.

“Si sono messe a piangere e non riuscivamo a farle smettere… volevano le loro mamme così… eccoci qui…” Spiegò, stringendosi nelle spalle.

“Cos’è successo? Avete già dormito lontane da casa.” Kara guardò le figlie con aria dolce e Winn sorrise, era sempre straordinario vedere quanto Kara fosse cambiata da quando era diventata mamma, prima Lena e poi le bambine avevano saputo darle quella sicurezza e quella forza che prima non aveva saputo di avere, neppure quando era Supergirl.

Lily tirò su con il naso, di nuovo sul bordo delle lacrime, mentre Lianne le parlava piano, in un orecchio. Alla fine Kara alzò gli occhi su di loro.

Bamby?”

“Sì… perché?” Rispose James e Mon-El annuì soddisfatto.

“L’ho scelto io!”

“Avrei dovuto immaginarlo.” Kara sbuffò tra il divertito e l’esasperato. “Aspettatemi qua, è tardi e devono dormire.” Indicò la cucina. “Prendetevi una birra, ce ne sono nel frigo, le teniamo per quando vengono Alex e Maggie.”

La donna si allontanò tenendo per mano le piccole e guidandole nella loro stanza.

“Cosa c’è che non va in Bamby?” Chiese Mon-El con aria afflitta, mentre James gli passava una birra. Winn si strinse nelle spalle.

“Immagino che il fatto che il cacciatore uccida la mamma di Bamby… non sia il massimo…” Riflettendoci era ovvio che non fosse il massimo, Lily e Lianne avevano solo tre anni e la loro mamma sfidava proiettili un paio di volte al giorno.

“La prossima volta Dumbo.” Affermò Mon-El sicuro e James scosse la testa divertito, mentre beveva la sua birra.

“Se ci sarà una prossima volta… se Lena scopre che sappiamo qual è la sua idea di serata speciale…” Iniziò Winn.

“Che non include strepitosa attività sotto le lenzuola, lingerie, champagne, fragole… e tutto ciò che ci si aspetta da una multimiliardaria sexy come lei… ma una serata di coccole, giochi da tavola e cibo da asporto…” Continuò Mon-El.

“Ci uccide tutti e tre.” Concluse James.

“Non avevo mai visto Lena in tuta e con i capelli un po’ scomposti…” Affermò Mon-El dopo un momento di silenzio.

“Siamo morti.” Decretò Winn.

“Morti stecchiti.” Confermò James.

 

 

Note: Dopo l’episodio di ieri ho pensato che un po’ di fluff ci volesse, insomma, povera Lena, dobbiamo coccolarla anche noi.

Cosa ne pensate dei superfriends che badano alle bambine? Vi piacciono Winn, James e Mon-El alle prese con Lily e Lianne?

Fatemi sapere. ;-)

  
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