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Autore: Dea Agnesa    26/04/2017    7 recensioni
MALEC.
Alec è un giovane ragazzo di 18 anni, non potrebbe chiedere di meglio perchè si è appena diplomato e non vede l'ora di trascorrere una serena estate con i suoi amici prima di iniziare il college.
Purtroppo non sempre le cose vanno come ci aspettiamo.
A volte un semplice giorno come tanti altri può trasformarsi in un incubo.
Quando tutto cambia, come si comporterà Alec per superare il dolore? chi potrà aiutarlo?
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella mattina, Alec, nonostante le insistenze di Magnus nel dover riposare per far guarire le ferite, decise di uscire per fare colazione con suo padre. Non ricordava quand'era stata l'ultima volta in cui poteva dire di averlo fatto, inoltre non riusciva più a restare chiuso in casa come un malato, benchè le attenzioni di Magnus lo rendessero più che felice. In effetti la convivenza con l'uomo superava di gran lunga le sue aspettative, non che avesse altri termini di paragone, ma vivere insieme a Magnus era stata la scelta migliore che aveva preso nella sua vita.

In quei pochi giorni che aveva passato a stretto contatto con lui aveva imparato a conoscerlo meglio, molte informazioni in effetti non erano trapelate durante il loro breve viaggio a Tokyo. Come, ad esempio, la totale incapacità di Magnus nel fare le faccende di case. Alec sapeva già che si faceva aiutare da una donna delle pulizie ma non aveva idea che l'aiuto consistesse nel doverla fare venire ogni mattina anche solo per lavare una tazzina del caffè. Ovviamente Alec gli vietò di chiamarla ancora, in quanto entrambi se la sarebbero cavata benissimo da soli, e poi si sentiva a disagio a dover far lavare le sue cose da una sconosciuta.

A Magnus piaceva dormire fino a tardi la mattina e Alec apprezzava i suoi tentativi di essere mattiniero per fargli trovare la colazione pronta una volta alzato...anche se la maggior parte delle volte era stato Alec ad alzarsi prima e portare la colazione a letto a Magnus.

Un'altra cosa che non avrebbe mai immaginato era che Magnus fosse apprensivo in maniera fin troppo esagerata. Non gli permetteva di fare quasi nulla per timore che potessero saltargli i punti e ovviamente uscire per fare una passeggiata era severamente proibito.

Ma quello che più di tutti gli fece sbarrare gli occhi dalla sorpresa era stato scoprire che Magnus avesse una macchina....e che macchina. Ricordò con un sorrisetto sulle labbra la conversazione che ebbero la sera prima:

 

 

Avevano appena finito di cenare e Magnus gli aveva ordinato di andare a sedersi sul divano a guardare la tv mentre lui sistemava la cucina. Alec arrancò a passo malfermo fino al divano e accese la tv, avrebbe voluto aiutare il compagno ma rinunciò subito all'idea quando questo gli lanciò un' occhiataccia.

Come immaginava non trovò nulla che potesse attirare la sua attenzione, era per questo che non guardava spesso la televisione, lo riteneva uno spreco di tempo. Sbuffò abbandonando il telecomando sul bracciolo del divano e guardandosi un po' attorno. Al solito Magnus lasciava tutte le sue cose in giro, in quello che lui definiva un “disordine ordinato”. Alec si alzò pensando di sistemare solo i libri che erano sparsi un po' ovunque. Ne prese due e li posò su una mensola che era già stracolma. Ad Alec piaceva leggere ma la maggior parte di quei libri era scritta in lingue straniere, ne prese uno che sembrava particolarmente antico ma lo posò immediatamente quando aprendolo vide lettere sconosciute, ipotizzò potesse essere greco, ma non ne era sicuro. Lo scaffale più alto della libreria era quasi vuoto perciò decise di posare qualche libro lì in modo tale da fare un po' di spazio nella parte sotto. Si allungò, con il braccio proteso verso l'alto, per poggiare due volumi con la copertina nera e gialla, non troppo pesanti. Si pentì subito di aver fatto quel movimento quando sentì una fitta all'addome.

- Ah!- fece Alec stringendo gli occhi e chinandosi.

- Alexander!-

Magnus si avvicinò velocemente ad Alec e lo aiutò a sedersi.

- Cosa stavi facendo?! Ti avevo detto di rimanere seduto!- disse Magnus alzandogli il volto e scrutandolo attentamente.

- Magnus ...- rispose Alec spostandogli le mani – Sto bene!-

- Non dovresti sforzarti. Catarina mi ha detto che potrebbe riaprirsi la ferita!-

- Magnus ti prego...- si lamentò Alec - ...è stata solo una fitta, adesso è passata...e comunque domani mattina esco, non riesco più a stare chiuso qui dentro!-

- Ma se non riesci neanche ad arrivare fino in bagno senza fare smorfie di dolore per tutto il tragitto! Come pensi di andartene in giro? E poi di grazia, dove vorresti andare? -

- Ho un appuntamento – rispose Alec accasciandosi sul divano e incrociando le braccia.

- Un appuntamento – disse Magnus alzando un sopracciglio.

- Con mio padre...facciamo colazione insieme domani mattina. -

- Va bene...- fece Magnus sospirando e prendendo il telecomando per cambiare canale. - Però almeno prendi un taxi, sarà impossibile per te andare in metropolitana. -

- Non ho i soldi per un taxi...- rispose francamente Alec.

- Non essere sciocco, Alexander, ti darò io i soldi -

- Assolutamente no! Mi sento già abbastanza un parassita così -

- Tesoro...- gli disse Magnus alzandogli il viso con un dito - ...ne abbiamo già parlato...-

E in effetti quella conversazione si era già verificata la sera prima, quando Alec informò Magnus che a breve avrebbe cercato un lavoro perchè era stanco di dipendere economicamente dagli altri.

- Si lo so...-

- Appena ti riprenderai andrai a cercare un lavoro se è quello che vuoi. - gli disse Magnus sorridendo incoraggiante.

- Il taxi comunque non lo prendo -

- Come ti pare. - rispose Magnus alzando gli occhi e tornando a concentrarsi sulla tv - Allora prendi la macchina. -

- Che? - Alec gli afferrò il telecomando dalle mani per attirare l'attenzione di Magnus - Quale macchina?! -

Magnus lo guardò come se fosse pazzo.

- Quella del vecchio stramboide che vive di fronte...- allo sguardo di Alec continuò subito – Ma la MIA ovviamente. -

- Ma...- Alec si voltò verso Magnus. - ...io non sapevo che avessi una macchina...non ...noi abbiamo usato un taxi per andare all'aereoporto...-

- Si, non la uso spesso- fece spallucce Magnus. - Mi piacciono le comodità...se ci sono altri che possono guidare al posto mio non vedo perchè non approfittarne, e poi trovare parcheggio è un incubo....-

- Magnus...giusto per informazione...- Alec tossicchiò – che macchina è? -

- Una porsche -

- Una...- Alec sgranò gli occhi – porsche?!! posso davvero guidarla?-

- Certo, biscottino – gli sorrise Magnus divertito.

- Wow...- Alec si lasciò andare sul divano. - Quando lo saprà Jace morirà d'invidia. -

- Soprattutto quando saprà che LUI non ha il permesso di toccarla. - precisò Magnus.

- Penso proprio che glielo dirò subito.- disse Alec ridendo.

- Prego. - Magnus gli passò il suo cellulare e Alec lo afferrò svelto digitando il numero di suo fratello.

 

 

 

Stava ripensando alle minacce che Jace gli aveva elencato, a meno che non convincesse Magnus a prestargli la macchina, quando prese una strada sulla destra che lo avrebbe portato vicinissimo al bar in cui doveva incontrarsi con Robert.

Guidare non era difficoltoso, nonostante avesse ancora dei movimenti abbastanza rigidi . Doveva ammettere però che quella mattina si sentiva più in forze che mai, probabilmente sia perchè era felice di vedere suo padre (fino a qualche mese prima non lo avrebbe mai detto) sia perchè stava guidando una macchina che era davvero stupenda.

Riuscì a trovare facilmente parcheggio e dovette ammettere di gongolare un po' troppo quando vide gli sguardi che i passanti lanciavano alla vettura dalla quale stava scendendo.

Appena entrò nel locale riuscì a individuare subito suo padre, seduto da solo a sorseggiare del caffè e leggere il giornale. Ricordò che quando lui, Jace e Isabelle erano piccoli suo padre, mentre facevano colazione tutti insieme, gli preparava piccole barchette di carta che poi facevano galleggiare sulla tazza del latte. Una morsa allo stomaco, non dovuta alla ferita, lo fece fermare di colpo.

Pensava di aver superato la lontananza di suo padre dalla famiglia ma forse per tutti quegli anni non aveva fatto altro che mentire a sè stesso.

- Sta cercando un posto in cui sedersi?- gli chiese una cameriera molto giovane.

- Ah ...no...sono con...-

- Alexander! - lo chiamò suo padre alzando un braccio.

- Scusi..- disse Alec alla cameriera e dirigendosi verso il padre che nel frattempo si era alzato.

- Figliolo...-

Robert si avvicinò al figlio e ad Alec per un istante parve che volesse abbracciarlo, ma il padre, goffamente, gli strinse solo la mano.

- Siedi siedi...- gli disse Robert indicando la sedia. - Come ti senti? La guarigione procede bene?-

- Si ...sto molto meglio. - gli rispose Alec. - Hai già fatto colazione? - gli chiese indicandogli la tazza di caffè fumante che il padre aveva lasciato vicino al giornale.

- Oh quello... - Robert si sedette – è solo uno dei tanti caffè che prenderò oggi. -

- Sei tornato a Scotland Yard? -

- Si, mi hanno chiamato sai? per scusarsi...e mi hanno dato un aumento. -

- Il tuo lavoro è importante per te...non dovevi lasciarlo. - fece spallucce Alec.

- Non potevo stare lì dopo quello che stavano facendo...- rispose Robert con sguardo duro. - Ma non parliamo di queste cose adesso. Ormai è passato...dimentichiamoci di tutta questa storia. Si? -

- Si...certo. - rispose Alec sorridendo debolmente.

- Allora...- iniziò Robert un po' a disagio. - Ho saputo che hai litigato con tua madre. -

- Oh...- Alec si agitò sulla sedia.

- Tranquillo, non devi parlarmene se non ti và...solo...- Robert sembrò ragionare su cosa dire. - ...cercate di chiarirvi, va bene? Tua madre è testarda e a volte può sembrare dura, ma ti vuole bene.-

- Papà ...- Alec guardò suo padre negli occhi. Forse quello non era il momento giusto o forse si...questo non lo sapeva, ma sapeva che era stanco di mentire e nascondersi perciò parlò a suo padre con più coraggio di quello che credeva avesse. - Papà...io sono gay...- Alec aspettò che l'altro assimilasse la notizia e poi continuò – Per questo ho litigato con la mamma...lei non ...non approva. -

- Vedrai che capirà...dalle tempo. -

- A te...non importa? -

- A me importa che tu stia bene, Alexander, e che sia felice...il resto non ha rilevanza. -

In quel momento Alec avrebbe voluto abbracciare suo padre e lo avrebbe fatto se non fosse arrivata la cameriera a prendere le ordinazioni. Ordinò quello che gli passò prima per la mente, sperando che la ragazza andasse via subito e li lasciasse soli.

- Quindi ...- insistette Alec. - Davvero non ti da fastidio?-

- Figliolo, ho commesso molti errori nella mia vita. Alcuni sono stati necessari, altri non ho potuto evitarli ma non me ne sono pentito, di altri avrei voluto che non accadessero mai...ho perso la mia famiglia, i miei figli...non vi ho visto crescere e solo nell'ultimo mese ho rischiato di veder morire due di voi. Pensi davvero che adesso mi preoccupi di che orientamento sessuale sia mio figlio?-

- Sai...- Alec si interruppe quando gli venne portata la colazione, poi continuò il suo discorso, commosso dalle parole del padre. - non ci hai perso...credo che farebbe piacere a Jace, Isabelle e Max poter passare del tempo con te. -

- Lo vorrei, davvero. -

- Che ne dici...la prossima settimana? Hai impegni? -

- Non ho impegni per i miei figli. -

Alec sorrise e iniziò a mangiare, non credendo di avere tutta quella fame. Fece in tempo solo a mandar giù qualche boccone di pancakes che gli arrivò un sms a distoglierlo dal cibo. Prese il cellulare, sbloccò lo schermo e guardò da parte di chi era messaggio.

Magnus...

Il messaggio riportava questo testo:

 

Allarme rosso. Se non vuoi che commetta un omicidio, o che mi uccida, torna a casa. Tua madre è qui.

 

 

 

 

 

 

 

Si la storia va avanti e no non sono morta...mi dispiace tantissimo aver fatto passare così tanto tempo ma purtroppo ho avuto alcuni problemi, a causa di questi non ho avuto né il tempo né la testa per mettermi a scrivere. Vi chiedo ancora scusa, sopratutto a tutti coloro che seguono la storia, probabilmente l'avrete anche dimenticata :( …

Proverò ad essere più costante ma sicuramente non potrò aggiornare velocemente come in passato perchè ho iniziato il tirocinio post laurea e sono impegnata tutti i giorni quindi cerco di mantenere gli aggiornamenti con un capitolo a settimana.

Alla prossima :*

 

  
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