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Autore: Spensieratezza    04/05/2017    4 recensioni
Il dolce Sam si troverà avvolto in una storia d'amore che è passionale come il fuoco vivo e dolcissima come i granelli di neve con il suo idolo Dean Campbell
Una storia d'amore che è sensuale e romantica insieme.
Siete pronti ad addentrarvi nella sconvolgente storia d'amore di Dean e Sam?
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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LETTERE E POESIE



Caro Dean, stasera ti ho visto in televisione, al concerto.

La tua voce è stata l’unica che mi ha emozionato, l’unica che vibrava in mezzo ad un coro di frastuoni.

Le persone applaudono, gridano, si esaltano, ma in mezzo a tutto questo rumore, tu riesci comunque a trasmettere amore attraverso la tua musica.

Attraverso la tua voce.

Faceva freddo, ieri sera… non potevo essere al concerto, perché per me è troppo lontano, ma sono uscito in giardino e sono restato lì per un po’…

Tu hai cantato in mezzo a tutto quel freddo, con solo un giubbottino leggero e io volevo provare un po’ di quello che anche tu provavi.

Se tu, sei stato per ore lì fuori, sopportando il freddo e ciònonostante, sei riuscito a regalare AMORE, io potevo sopportare il freddo per qualche minuto.

Non preoccuparti per me, non mi sono ammalato!
 
 
 
 
 
Caro Dean, sapere che tu scrivi personalmente le tue canzoni, non mi stupisce per niente. È proprio da te. Ce l’hai scritto nel viso, nei tuoi occhi…tu non potresti mai cantare niente, che non viene da te, dal tuo cuore, specchio delle tue emozioni.

Allo stesso tempo, so, che se qualcuno ti chiedesse di cantargli una canzone scritta da lui, tu lo faresti.

Con grazia, eleganza, con il cuore…

Vorrei anche io che tu cantassi qualcosa scritto da me, un giorno..

Dean, sarebbe così bello..

Scusa se scrivo così tanti puntini di sospensione..mi dicono che è un errore grammaticale, ma io non posso farci niente..

Da qualche parte ho letto che i puntini di sospensione sono un modo per espandere il pensiero senza recintarlo nella gabbia dei punti fermi..

E io vorrei sempre dire molto di più di quello che scrivo..

Spero di non averti spaventato! Un bacio !
 
 
 
 
 
 
Caro Dean, so che ti sono arrivate molte proposte di unirti a un qualche gruppo.

Non lo fare.

Lo so, io non sono nessuno per dirti quello che devi fare,

ma tu sei perfetto così..

tu devi restare così..

illuminato dal sole..e dalla luna..
 
 
 
 
 
Caro Dean, la tua dolcezza con i bambini mi ha riempito il cuore..

Questo sei tu, un essere speciale. Una persona meravigliosa.

Sei così pieno d’amore che io ti dico..non fidanzarti ancora, aspetta…

Per una persona piena d’amore come te, non mancherà l’amore, ma per quello romantico..

Non avere fretta…

Aspetta e pondera.

Sei leggiadro già così, non hai bisogno di impegnarti e quando lo farai..

Vorrei che lo facessi per amore…
 
 
 
 
Caro Dean, oggi è stata una giornata faticosa, deprimente, stanca…

Non sono ancora evoluto al punto da permettere ai pensieri negativi di non stancare la mia mente..

Ci riesci solo tu, la tua musica, le tue canzoni..

Quando sono tornato a casa, ho messo il tuo disco..e con le cuffie tra le orecchie, il mondo è scomparso di nuovo..c’era solo amore.

Oh, mio caro Dean..se bastasse offrirlo..se bastasse donarlo….ma non sempre le mani e il cuore sono pronti a ricevere l’amore..

Non voglio deprimerti…

Ma tu devi sapere che in qualche parte del mondo tu asciughi le lacrime di qualcuno solo grazie alla tua voce..

Ricordalo, quando ti sentirai anche tu stanco, o triste, e penserai di non valere niente

Perché anche se sei il mio idolo, so che sei anche un essere umano, e il cuore degli uomini è così..
Ricordalo

Me lo prometti?
 
 
 
Queste erano le lettere cariche di amore che Sam mandava al suo idolo, negli anni. Tutte rigorosamente anonime.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*

Dean era biondo e aveva degli occhi verdissimi.

Da qualche tempo però, aveva cambiato colore. Da tipica rockstar, aveva deciso di optare per uno stile più…trasgressivo.

Capelli corti –non troppo – e cresta immancabile, colore capelli: rosa e azzurri.

Niente piercing o tatuaggi.

A Dean piaceva vestire da ribelle, ma anche in maniera elegante, quando l’occasione lo richiedeva.

Si sentiva uno spirito libero.

Il colore dei capelli non era dato da una qualche tamarraggine, semplicemente amava quel colore, quel miscuglio di colori. Rivelava la sua personalità e la sua ricerca bramosa di fondere lo yin e lo yang o forse di ritrovare la sua parte mancante, proprio come lo yin ha bisogno del suo yang.
 
Dean riceveva sempre bigliettini e regali dai suoi fans e ne era sempre molto contento.

Riceveva anche lettere, ma mai anonime. I suoi fans volevano essere sicuri che lui sapesse dove trovarli, se dovesse rimanere per caso colpito dalle loro parole e volesse incontrarli.

Ecco perché quei biglietti anonimi…gli avevano dato un tarlo interminabile.
 
Era a questo che pensava Dean, mentre usciva dall’ufficio postale, accompagnato dai rimbrotti di suo padre, interminabili.
 
 
“Una star come te…ma che cosa ti salta in mente…che vergogna…”

“Papà, dai adesso piantala..” a Dean stava per venire il mal di testa.

Stai zitto!! Stai zitto e prega che la stampa non lo venga mai a sapere! Altrimenti sarai deriso da tutti per settimane!!” disse John e a riprova di quanto detto, si guardò intorno, terrorizzato di vedere qualche obiettivo.

Dean sospirò. Perché suo padre se la prendeva tanto? Aveva fatto quello che doveva fare..nè più né meno.

Si rimise a pensare a quello che era successo solo pochi minuti prima…
 
 
 
 
 
 
*

“Signor Campbell, mi dispiace ma quello che lei ci chiede,è impossibile..” diceva la signorina impiegata dispiaciuta.

“Andiamo! Che cosa è impossibile? Non mi pare di aver chiesto la luna..ho solo chiesto se vi ricordate di qualcuno che spediva lettere misteriose al mio indirizzo! Non sono comuni le lettere anonime, no?”

“Ma signor Campbell, noi non controlliamo le lettere…ci vengono spedite già chiuse e comunque non ne avremmo il tempo, considerato i ritmi frenetici e obbligatoriamente veloci a cui siamo sottoposti..”

“Ah sì? Beh, forse dovreste farlo invece..”

“Ma signor Campbell, sarebbe una violazione della privacy gravissima..noi non possiamo..le lettere sono personali..e poi ne arrivano milioni”

“Ehm..uh..certo..me ne rendo conto..scusatemi..ma io ricevo numerose lettere di una persona..anonime..volevo solo chiedere se esiste un modo per scoprire chi sia il mittente delle lettere..”

“Se le lettere sono ingiuriose, potrebbe sporgere denuncia e..”

“Ma no! Sono lettere bellissime e sentite, ma voglio sapere chi le manda!”

L’impiegata sembrava disperata.

“Signor Campbell, i clienti aspettano..c’è la fila..mi dispiace..”

“Ma non si può proprio fare niente per individuare il mittente? Ora che lo sapete, potreste limitarvi a controllare tutti gli indirizzi delle lettere e se arriva a un certo indirizzo e capite che è anonima…mi mandate a chiamare…”
 
 
 
 
La faccenda alla fine si era risolta con John – che aveva intuito le intenzioni del figlio - che fece una telefonata inferocita all’ufficio postale, reo di stare dando troppa corda al figlio e alimentare pettegolezzi…

Subito dopo si era precipitato all’ufficio per scusarsi di aver fatto perdere così tanto tempo a tutti.
 
 
Dean una volta in macchina si era reso conto dell’enorme cavolata che aveva fatto, ma voleva almeno tentare. Voleva scoprire chi era a mandargli quelle lettere tanto belle. Doveva almeno fare un tentativo…

“Ti rendi conto di quante scene hai fatto per degli stupidi bigliettini??” disse John una volta in macchina, chiudendo gli occhi e facendo un cenno con la mano per calmarsi, cercando di ritrovare un tono calmo.

“Non chiamarli stupidi! Mi da fastidio!”

“Oh, Dean, sei davvero un bambino!”

“Mi sembrava non fossero arrivati ancora gli insulti e le offese..”

“Ma ti rendi conto che dai credito alle parole scritte su un biglietto di una ragazzina qualunque? – Dean non gli aveva detto che era un ragazzo – Hai milioni di fans e i fans sono così! Ti idolatrano da quello che vedono in televisione! Non sono davvero innamorati del tuo essere! Con la stessa velocità con cui ti fanno salire, possono distruggerti! Non sei niente per questa persona, solo un sogno! Domani avrà qualcun altro da idolatrare.”

“Non è così..” disse Dean, ferito da quel pensiero.

“Ah sì? E se non fosse così, perché allora ti avrebbe scritto in forma anonima eh? Non gli importa di te, Dean! Altrimenti si sarebbe firmata con il suo nome! Non vuole essere trovata e tu ora rischi di farci cadere nel ridicolo, cadere nel ridicolo tu stesso, per una che neanche ti dice il suo nome! Sei ancora un ragazzino, ecco cosa!!”
 
 
 
 
 
 
 
*

Già nel giro di poche ore, si era sparsa la notizia sui social, facebook, twitter, ecc…su quello che era accaduto all’ufficio postale. Tutti ora,  si stavano sbizzarrendo tra le ipotesi più strampalate e fantasiose su chi fosse il fan/la fan misteriosa.

Sam aveva saputo della notizia, dal suo computer e si era coperto la faccia con le mani.
 
 
 
Nei giorni seguenti, Sam camminava per strada, avendo come la sensazione di essere all’interno di una bolla. Si sentiva come uno di quei personaggi dei telefilm, che di colpo diventavano popolari per essersi messi magari contro qualcuno di importante, di potere, oppure che scappavano dai cattivi.

Ma Sam non era un eroe, non ci si sentiva, anzi si era sempre sentito molto insignificante, anonimo.

Gli sembrava ancora strano, che si parlasse di lui, addirittura non conoscendolo nemmeno.

È solo perché non sanno chi sono, che parlano di me… si ritrovava a pensare, mentre camminava per le strade, con il cappuccio.
 
Non pensava nemmeno che Dean avrebbe mai dato tutta quell’importanza alle sue lettere. A dire la verità, ci aveva sempre sperato che le leggesse, e le considerasse anche..ma gli era sempre rimasto il dubbio…un cantante giovane, idolo delle ragazzine, leggere ogni stupido bigliettino o lettera che gli mandavano i fans?

Ci sperava sì,perché aveva scritto sempre tutto con il cuore, ma un conto era sperare in qualcosa, un conto è vederselo spiattellare davanti. D’un tratto si realizza quello che avevi sempre sperato e non è cosa semplice da digerire…

Non pensava che Dean, anche se leggesse le sue poesie e le sue lettere – oddio chissà che avrà pensato delle mie poesie – le potesse prendere così tanto sul serio da arrivare ad andare davvero all’ufficio postale.
 
Avrebbe voluto scrivere un’altra lettera a Dean, per chiedergli scusa, perché certamente Dean una volta realizzato che sul web  tutti parlavano – alcuni ridevano – di questa cosa, ce l’avrà sicuramente a morte con lui.

Ma d’altro canto, il web dice tante stronzate. Magari era solo una cosa che si erano inventati perché volevano a tutti i costi appioppare un interesse amoroso, una ragazza a Dean . Al pensiero sentì il suo stomaco contorcersi.

E se magari era tutto vero, chissà come aveva preso in realtà Dean, le lettere.

Lui aveva dato sempre per scontato che a Dean arrivasse l’amore con il quale l’aveva scritte, ma magari Dean si era spaventato. Magari si era arrabbiato, pensando fosse una specie di maniaco.
 
Se Sam avesse potuto parlargli adesso, gli avrebbe spiegato che la storia delle lettere anonime, aveva un motivo. Lui non credeva che avrebbe mai potuto affascinarlo, con il suo aspetto, quindi preferiva restare anonimo, scegliendo di far immaginare a Dean come era idealmente il suo viso e il suo aspetto, piuttosto che deluderlo, con una foto e un nome.

Lui così normale…così anonimo, senza niente di eccezionale.

Non aveva proprio  niente in più degli altri, che potesse accendere la scintilla in Dean, quindi a cosa gli serviva sapere il suo nome?
 
Poi riflettè meglio. In ogni caso, comunque era andata, Dean – il SUO DEAN – si era scomodato per andare all’ufficio postale a chiedere DI LUI.

Questa era una cosa davvero grossa, soprattutto immaginando quante centinaia di lettere o bigliettini, ricevesse ogni giorno quel ragazzo.

Era una cosa eccezionale.

Ma DEAN, aveva dato retta alle SUE lettere, ai suoi PENSIERI, alle sue POESIE. E tutto questo senza neanche sapere il suo nome, vedere un volto.

Senza contare che in molte lettere aveva parlato di lui al maschile. Dean sapeva che non era una ragazza, ma voleva conoscerlo lo stesso. ed evidentemente il fatto che queste lettere non avessero neanche un mittente, non lo aveva fermato.

Questo lo gonfiò di orgoglio. Dean voleva conoscerlo e questo solo basandosi su quello che gli aveva scritto.

Sì, poi magari vedendolo, lo avrebbe deluso, ma Dean gli aveva dato una vera dimostrazione di interesse – perlomeno riguardo ai suoi pensieri – e lo aveva fatto avendo a disposizione davvero pochissimi elementi per farlo e aveva scelto il modo più originale.

Quel ragazzo, oltre a essere un angelo, era anche un genio.

Aveva fatto una cosa davvero azzardata, si era esposto per lui, e ora Sam, la sola cosa che poteva fare per ripagarlo almeno un minimo era farsi conoscere.
 
Sam quasi ridacchiò per la scusa ridicola che gli era saltata in mente, per la scusa che raccontava anche a sé stesso.

Sì…ora lo fai per lui…sì come no…

In realtà aveva l’impressione di farlo più per sé stesso, per trovare finalmente il coraggio di presentarsi, ma preferiva non pensarci più di tanto.

Ormai aveva deciso e aveva scelto un modo molto originale per incontrarlo…
 
 
 
 
 
 
 
 
*

ROSE MULTICOLORI PER TE



  Dean si trovava a Los Angeles per il suo concerto, che ci sarebbe stato di lì a pochi giorni. Il suo compleanno cadeva di Mercoledì, ma aveva deciso con il suo manager, di festeggiarlo direttamente al concerto, con tanto di musica e torta, per fare il boom.

Non si aspettava proprio, quando andò ad aprire alla porta della sua favolosa suite, quel grande mazzo di rose multicolori.
 
Il mazzo era composto da rose rosa, rose viola, e arancioni (pesca? corallo?)

“Rose rosa? Viola? Arancioni? Chi manda rose rosa a un ragazzo? E per giunta multicolori” si chiese tra sé e sé, dopo che diede una mancia generosa al ragazzo della consegna.

Gli venne poi in mente che era il suo compleanno, ma i suoi genitori non erano tipi da fiori!!
 
 
Caro Dean, non volevo farti un regalo al concerto,

perché non è quel giorno che tu sei davvero nato e non sarebbe la stessa cosa

perché il giorno che sei nato, è davvero un giorno da festeggiare

ho comprato queste rose, pensando a te.

Lo so che le rosa rosa non sono forse le più indicate per un ragazzo

E so che è un pensiero da femminuccia romantica

Ma anche quelle, esprimono tenerezza e ammirazione, quella che io provo per te

Spero che potremmo finalmente incontrarci al concerto.
 
 
Mio dio..è lui…è arrivato fin qui…pensò Dean, sbalordito e con un principio di panico.

Posò la lettera e i fiori e cominciò a respirare forte.

Si sentiva arrabbiato.

Tra tutti i momenti in cui poteva scegliere di palesarsi, perché farlo adesso?

Durante un concerto. Era forse uno scherzo?

Amava forse giocare a nascondino?

Voleva davvero incontrarlo, ma temeva fosse solo uno scherzo o che nel bagno di folla che ci sarebbe stato, non sarebbero riusciti a vedersi.

Doveva forse ritenersi arrabbiato con lui per il gran casino dell’ufficio postale?

Forse voleva solo scusarsi?
 
Andò di fronte alle rose posate sul tavolo e sentì il loro profumo.

Rose rosa….solo tu potevi sceglierle di questo colore pensò, orgoglioso dell’originalità del suo ammiratore e affascinato dal tripudio dei colori in sè.
 

















Note dell'autrice: 

ragazzi, che fatica ahhah è raro che scrivo capitoli così lunghi ma ci tenevo a questo ^^ se notate ho scritto anche il pezzo delle rose che, per chi mi conosce bene, è insolito che io inserisco dopo un capitolo speso a parlare così tanto delle lettere...di solito opterei più per scriverlo nel capitolo seguente, ma stavolta mi sono sentita di fare in questo modo, perchè volevo scrivere subito la cosa delle rose..quindi perchè aspettare? <3333 e poi mi sembrava carino collegarlo alla cosa delle lettere ^^

baciiii a presto!!
   
 
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