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Autore: ellenix    08/05/2017    4 recensioni
Vi ricordate la 3 puntata della seconda serie, dal titolo " Stupratore seriale " ? Le scene con Giovanni, Maura e Jane le ho trovate fantastiche. In particolare quando Maura e Jane si fingono compagne... Questa fanfic prende spunto da quella scena, ovviamente tutto quello che segue e' inventato.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Jane Rizzoli, Maura Isles
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi appoggio alla porta chiusa, lei è dall'altra parte che piange disperatamente chiamando il mio nome e supplicandomi di aprire...ma non lo faccio e chiudo la porta a chiave.  Mi stendo sul divano e inspiro profondamente per attenuare la sensazione di nausea che mi ha preso lo stomaco ma non funziona, sento la nausea salire e corro in bagno a vomitare. Sono in ginocchio sulla tazza del water e sto malissimo, credo di non essere mai stata così male in vita mia, ho un forte dolore allo stomaco e la gola mi brucia. Mi alzo pesantemente e mi appoggio sfinita al lavandino, faccio scorrere l'acqua fredda.... mi bagno i polsi e mi risciacquo il viso. L'immagine che riflette lo specchio non sono io, ho i capelli scarmigliati e gli occhi inniettati di sangue, per non parlare del mio viso che sembra invecchiato di colpo. Con mano tremante mi tocco le labbra e penso a quello che è successo...al bacio di Maura... alle sensazioni che ho provato, penso a lei e alle cose che ci siamo dette e alla decisione che ho preso.... a quest'ultimo pensiero il mio sguardo si  indurisce e la rabbia che si era da poco placata, torna a travolgermi... 
Ma non sono arrabbiata con lei, questa volta sono arrabbiata con me stessa...
Mi trascino fino alla camera e crollo sul letto, ho la testa che mi esplode e il dolore allo stomaco è un tormento. Se ci fosse qui M... Dannazzione! Prendo il cuscino e lo scaglio contro l'unica foto di noi due che ho sul cassettone, ho una buona mira e la mando in frantumi... Mi copro gli occhi con un braccio e riprendo a piangere...  Non ho idea di quanto abbia dormito, poco credo, perché fuori è ancora buio... tocco la mia maglietta completamente bagnata di sudore e ho la certezza di avere avuto un incubo...uno dei tanti che popolano le mie notti e che per fotuna, non sempre ricordo. Guardo l'ora sul comodino, sono solo le tre ma non credo che riuscirò più a dormire... non credevo nemmeno di addormentarmi  ma il troppo piangere, deve avermi sfinita. Vado a farmi una doccia e dopo essermi vestita mi dirigo alla centrale, a quest'ora della notte non ci sarà praticamente nessuno ma è il momento migliore per lavorare. Ho fatto una promessa a quella povera ragazza e intendo mantenerla, almeno lei non la voglio deludere. Prendo una cartina di Boston e evidenzio  la zona del parco, incomincio un lavoro meticoloso segnado tutte le telecamere che abbiamo individuato, ampliando la zona a raggera... Dopo due ore la cartina é piena di spilli colorati, verde per quelle del traffico, blu per le banche, giallo per i negozi ed infine rosso per quelle private o che necessitano di un mandato. Mi allontano quel tanto che basta, per avere una visione generale e quello che balza agli occhi, è il lavoro immane che ci aspetta. Ma non sono ancora soddisfatta, manca ancora qualcosa! Faccio su e giù per l'ufficio massaggiandomi le tempie e poi mi porto una mano sullo stomaco che non mi sta dando tregua...avrei bisogno di un caffè ma al solo pensiero mi torna la nausea. Vado alla scrivania e mi siedo un attimo a leggere le poche informazioni che abbiamo ma non trovo niente di interessante, prendo in mano il rapporto di Maura e mentre leggo, me la immagino seduta nel suo ufficio o nella camera autoptica intenta  ad  eseguire un autopsia e sento un forte dolore al petto che mi fa boccheggiare...perchè hai rovinato tutto...perchè dannazione! ! Mi asciugo con rabbia gli occhi e riprendo a leggere e finalmente trovo quello che stavo cercando, la vittima non è di Boston perché  nello stomaco,  Maura ha trovato del cibo che viene servito sugli aerei. Come sia arrivata a quella conclusione lo sà solo lei, ma se l'ha scritto è cosa certa perché  lei, non fa supposizioni.  Prendo un'altra confezione di spilli, neri questa volta, e  segno tutte le strutture ricettive nella zona circoscritta. Da qualche parte dovrà pur aver soggiornato  e quasi sicuramente, la sua camera è anche il luogo del delitto. Ora mi ritengo soddisfatta, ho aggiunto l'ultimo tassello che mancava alla mia opera impressionistica. Mi distendo  sulla sedia intrecciando le mani sulla nuca e mi metto a studiare la cartina.
Sono talmente assorta che non sento arrivare i miei colleghi... - Buongiorno Jane, questa mattina  sei mattiniera ...mi dice Korsak sorpreso. .. - Ehi Jane ! Ieri sera tu e Maura non siete venute al Dirty Robber ! ...mi dice Frost mentre si siede alla sua scrivania. .. - Mmmmm...mugugno  in risposta ai due... Korsak mi guarda accigliato poi nota la cartina. .. - Ma che diavolo è questa roba...indicando la lavagna... anche Frost si avvicina e incomincia a studiarla, così mi alzo e li aggiorno su quello che ho fatto . Nel frattempo è arrivato anche mio fratello che si unisce a noi e ascolta interessato ... - Cavoli Jane, hai fatto un gran lavoro! dice stupito Frankie... - Ma a che ora sei arrivata? mi chiede Korsak...
- Alle 3 e mezza...rispondo stancamente, lui si avvicina e mi guarda in modo paterno. .. - Un altro incubo che non ti ha fatto dormire? mi chiede preoccupato - Più o meno.. - Lo sai che se hai bisogno io ci sono.. - Puoi contare anche su di me...mi dice Barry... - E su di me, sorellona . .. e  poi se tre uomini non ti bastano, puoi sempre contare su Maura, per te lei c'è sempre... stringo I denti e faccio finta di cercare dei fogli sulla scrivania per non far intuire il mio stato d'animo. - Parli del diavolo...dice Frankie guardando l'ingresso. Alzo lo sguardo e rimango pietrificata, Maura è sulla porta che mi guarda tristemente ma Frankie sembra non accorgersene... - Jane questa notte ha avuto un incubo e  le abbiammo detto che può contare su di noi e su di te, ovviamente... - Certo, per lei ci sarò sempre ... risponde con voce incrinata fissandomi, poi si schiarisce  la voce e aggiunge... posso parlarti un attimo in privato? ....sa che davanti a loro non mi posso tirare in dietro, per cui prendo a caso dei fogli sulla scrivania per darmi un certo contegno e le faccio segno di seguirmi. Andiamo nel locale relax e si chiude la porta alle spalle, rimaniamo taciturne a studiarci a vicenda... ma è lei a rompere per prima questo silenzio... - Ieri sera ho detto delle cose  che non pensavo... dice avvicinandosi... io la guardo ma non dico niente...Lei si fa coraggio e prosegue. .. mi scuso per quello che è successo e ti giuro che non si ripeterà mai più, d'ora in poi manterrò  le distanze. .. non mi avvicinerò a te se tu non lo vorrai... ma ti prego Jane, rimaniamo amiche...io...io...non posso perderti...sei la persona più importante della mia vita...sei la mia famiglia...mi dice piangendo. Io la guardo e allungo una mano ...lei l'afferra speranzosa mentre una scossa mi attraversa il palmo nel punto in cui le sue dita, hanno sfiorato la mia pelle. Maura abbozza un piccolo sorriso mentre io, rimango impassibile. .. - Le mie chiavi, per favore... le dico in tono glaciale ....
- No Jane! Ti prego...non farmi questo...resta con me...non ce la faccio senza di te... le sue lacrime bagnano la mia mano, che stringe in modo convulso.... io cerco di sfilarla ma lei la tiene salda e mi impedisce di andare via .... Mi sento come in una bolla, in cui i suoni e le emozioni sono ovattate,  sento solo battere forte il mio cuore mentre le orecchie mi ronzano....é una sensazione strana...da una parte vorrei rompere questa membrana che ci separa e andare da lei, dirle che va  tutto bene, che la nostra amicizia è talmente forte da superare qualsiasi ostacolo... vorrei dirle  che anche  lei è importante per me e  che senza di lei non vivo... ma la forza della bolla in cui mi sento confinata, è molto più forte... Lei mi guarda disperata ma io resto impassibile, nessuna emozione sfiora il mio viso...solo il mio cuore batte all'impazzata, ma lei questo non lo può sapere... - Le mie chiavi...per favore...le dico ancora una volta in tono deciso. Lascia la mia mano per cercarle nella borsa, è nel momento in cui le appoggia sul mio palmo, una sensazione di gelo attraversa il mio corpo, chiudo gli occhi e la bolla mi risucchia completamente. Quando li riapro, lei non c'è più.
Torno alla mia scrivania senza lasciare trapelare niente di quello che è successo , mentre giocherello con le  chiavi nella tasca....
- Tutto bene? Mi chiede Frost... - Certo...mettiamoci al lavoro che abbiamo un sacco di video da controllare .... gli rispondo facendo un sorriso rassicurante. ..
Prendiamo la mappa e la dividiamo  in quattro zone, a me è toccata la zona est...ognuno seduto alla propria scrivania con gli occhi incollati al video, facciamo scorrere le immagini delle varie telecamere... - È come cercare un ago in un pagliaio... continua a ripetere  Frankie, io ogni volta alzo lo sguardo e lo zittisco con un occhiataccia, lui sbuffa e si rimette a guardare i filmati. Arriva l'ora del pranzo e non siamo nemmeno  a metà ! Mi stiracchio sulla sedia per sciogliere i muscoli indolenziti della schiena, ogni muscolo grida pietà, ma quando sono presa da un caso, posso lavorare anche 40 ore di fila, bagnando il naso anche a Stachanov. Gli altri scendono in caffetteria mentre io resto a lavorare. .. - Vuoi che ti portiamo qualcosa? mi chiede Frankie... - L'assassino e un hamburger... rispondo senza staccare gli occhi dal video
- Spiritosa! Non credo di trovarlo in caffetteria... - Allora solo l'hamburger...dico distrattamente. ..Korsak si avvicina e mi mette una mano sulla spalla...sento il calore irradiarsi  e questo mi fa stare bene... - Jane...sono dieci ore che sei seduta in quest'ufficio, vieni con noi a prendere una boccata d'aria... - Sto bene Vince...davvero... ma lo dico tenendo gli occhi bassi, per paura che possa leggermi nel profondo... Sospirando, lascia la presa e torno a sentire freddo....  Finalmente nel tardo pomeriggio arriva la svolta, ormai stanchi e demotivati avevamo perso le speranze ma Frost non gli è sfuggito un fugace passaggio di un uomo con una valigia e l'ufficio sembra rianimarsi.
Da quell'unico fotogramma, siamo riusciti a ricavare il volto del presunto assassino e tramite il riconoscimento facciale, lo abbiamo individuato in altri video. Infine facendo un percorso a ritroso, abbiamo scoperto il luogo da cui è partito e in quella zona, ci sono solo tre alberghi da controllare.
Nel frattempo Frost sta facendo un controllo biometrico per vedere se il nostro soggetto è nel sistema, è un lavoro lungo perché si deve confrontare miglia di volti presenti nella banca dati e selezionare quelli con le caratteristiche più simili, ma se ha commesso anche un solo reato, non avrà scampo.
In attesa di sentire il bip di conferma dell'avvenuto riconoscimento, io e Korsak chiamiamo gli alberghi per sapere se hanno un ospite con le caratteristiche della vittima. Al secondo tentativo siamo fortunati, allo Sheraton hanno una prenotazione per una camera occupata da una donna sola, che per età e descrizione, corrisponde alla ragazza trovata nel parco. Prendo le chiavi della macchina e la pistola ma Vince mi blocca... - Ci andiamo io e Frankie... tu vai a casa a farti una bella dormita... faccio per controbattere ma il suo sguardo non ammette repliche e rassegnata annuisco. - Allora vado...se ci sono novità chiamatemi... dico a tutti mentre mi dirigo agli ascensori...
Guido verso casa  mentre la stanchezza della giornata mi travolge improvvisamente e il dolore alla testa, che non mi ha abbandonato da questa notte, diventa via via più insistente .... Ho appena la forza di trascinarmi in camera che crollo sul letto ancora vestita... mi massaggio la tempia destra sperando che il dolore passi, ma e’ un solievo momentaneo perche’ appena smetto, il dolore riprende piu’ forte di prima quasi a togliermi il respiro.  Mi porto una mano sugli occhi che mi bruciano e fatico a tenerli aperti... non capisco cosa mi stia succedendo, molto probabilmente mi sono presa un virus influenzale perche’ mi sento anche stanca...molto stanca. Chiudo gli occhi e mi addormento.
E’ un sonno di quelli agitati, di quelli che quando uno poi si sveglia, non si sente per niente riposato. I piu’ brutti. Durante il sonno mi sembra pure di sentire delle voci...non riesco a capire cosa dicono ma stanno parlando sicuramente di me...mia madre...Maura...Korsak...i miei fratelli e c’e’ pure Barry. Ma la voce che sento maggiormente e’ quella di Maura.... un bisbiglio continuo in sottofondo.  Ho sicuramente la febbre alta.  Il bip bip incessante della sveglia mi desta dal mio sonno, ho la bocca impastata e una luce acceccante mi ferisce gli occhi.... ma che cavolo, ieri sera mi sono addormentata con la luce accesa! E c’e’ anche un odore strano... Sbatto gli occhi per abituarmi alla luce e  molto lentamente volto la testa verso la porta, lei e’ seduta a fianco del mio letto e sta dormendo mentre mi tiene la mano. Ma che diamine e’ successo? Ieri sera sono andata a letto da sola e ora lei e’ qui....cerco di mettere a fuoco e quando la mia vista si e’ stabilizzata mi rendo conto di non essere nella mia camera. Il cuore accellera e contemporaneamente i bip si fanno piu’ veloci e insistenti...allora non era la mia sveglia! Cerco di ritrarre la mano ma le sue dita sono intrecciate con le mie.... non capisco, avevamo litigato. Il mio movimento deve averla svegliata perche’ si solleva di scatto strabuzzando gli occhi.... – Oh mio Dio, ti sei svegliata!... la guardo sorpresa....continuo a non capire... lei si avvicina e mi accarezza il viso....e continuo a non capire... ha il viso stanco  ma cerca di sorridere...io continuo a guardarla stranita... lei prende a singhiozzare e appoggia la testa sul mio petto. Istintivamente le accarezzo i capelli  e lei mi guarda piangendo....
– Mi dispiace...riesco a dirle... – Non potevi farci niente...non e’ colpa tua... mi dice stringendomi la mano mentre io la guardo sempre piu’ sorpresa ... avevi il giubbotto ma ti hanno sparato alla testa... Mi tocco e sento le bende... mi umetto le labbra secche e avverto il gusto dolce della pesca.

  
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