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Autore: Niacchan    12/05/2017    1 recensioni
La storia di Josie e Alex è iniziata come una semplice storia d’amore che il tempo ha trasformato in una storia di dolore, gioia e rabbia, o forse è stata la vita stessa a trasformarla.
Non racconterò di com’era la loro vita prima che s’incontrassero, ma parlerò della loro storia. Della storia che hanno scritto insieme, della vita che hanno creato e di come hanno trasformato, capitolo dopo capitolo, la loro vita e la vita di coloro che gli stavano intorno.
Questo è il libro della storia della loro vita. Una semplice storia d'amore.
Da un capitolo qualsiasi della loro vita:
e Alex gli disse: “Era la ragazza più bella che avessi mai visto, aveva un sorriso che, dio, avrei imparato ad amare, ma i suoi occhi erano sempre così tristi…
[…]
Abbassando gli occhi e con il sorriso spento Josie sussurrò: “Il primo pensiero che ebbi su di lui fu che fosse davvero uno stronzo egocentrico, e avevo ragione.”
Genere: Drammatico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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“Ma non puoi sfuggire da te stesso.
Non puoi decidere di smettere di vederti.
O di spegnere il rumore che hai in testa.”
-Tredici
 
Prese il telefono dal comò, erano le 02:30 di notte e lei ancora non riusciva a dormire, Alex al contrario dormiva profondamente al suo fianco. Sospirò e si mise una mano sul petto, sentiva il cuore batterle così forte che quasi le faceva male. Non quasi, le faceva proprio male il petto. Cercò di regolarizzare il respiro, che diventava sempre più affannoso. Non riusciva proprio a dormire ultimamente, la confusione nella sua testa non le deva un attimo di pace, le lacrime iniziarono a rigarle le guance arrossate per caldo. Sentiva freddo e caldo allo stesso tempo, sentiva l'ansia e il panico che si facevano largo nella sua testa e nei suoi pensieri, sentiva la voce nella sua testa ripeterle: “Sei patetica, nessuno ti vuole ed è per questo che sei così sola. Nemmeno lui ti ama”.
Diventava più profonda altre volte così stridula da farle tappare le orecchie con le mani, voleva che smettesse di parlare, voleva farla tacere in qualsiasi maniera, ma non ci riusciva. Ogni volta che pensava di averla zittita per sempre, lei tornava a farle visita ricordandole che non l'avrebbe mai lasciata sola, era l'unica che ci sarebbe stata per sempre. 
“Alex” sussurrò in preda al panico, lui si girò dall'altra parte.
“Alex” disse in un singhiozzo, lui si giro verso di lei e piano aprì gli occhi castani.
“Che c’è, Josie?” era scocciato, lo si capiva dal tono della sua voce, era maledettamente scocciato dei suoi pianti isterici tutte le notti, era scocciato di sentire quei singhiozzi e quelle parole che per lui erano così futili e inutili. Josie si morse il labbro, singhiozzando, il petto le faceva sempre più male e a mala pena riusciva a respirare. “Non lo so”.
“Che vuoi che faccia?” Alex alzò gli occhi al cielo, si passò una mano tra i capelli e si tirò su a sedere.
“Che diamine vuoi che faccia?” ripeté, sempre più scocciato, non ne poteva davvero più.
“Non lo so” e i singhiozzi divennero più forti.
Alex si passò di nuovo una mano tra i capelli tirandoli e scosse la testa: “Che vuoi che ti dica? Sinceramente non ne posso più di questi piagnistei inutili, senza nessun motivo particolare e non fanno nemmeno più effetto, tanto te stai sempre male!”. Si distese di nuovo, si tirò le coperte sopra le spalle e si girò, ogni sera era sempre la stessa storia ormai ne aveva abbastanza. Non c'era mai nessun motivo di fondo, non sapeva mai spiegargli che aveva e ormai pensava davvero che facesse solo finta, avvolte pensava davvero che lo prendesse in giro solo per attirare la sua attenzione. Era così? Non lo sapeva, ma in quel momento voleva solo dormire e chiuse gli occhi, cercando di ignorare il rumore dei singhiozzi di lei. 
“Scusa” sussurrò Josie, nella sua testa lei le aveva formulate risposte migliori alle sue domande, ma la sua bocca non riusciva mai a formularle e se ci riusciva, non veniva capita. Scostò le coperte e si diresse in bagno, chiuse la porta alle sue spalle e si sedette per terra, rannicchiò le ginocchia al petto e pianse, non riusciva a smettere.
La voce nella sua testa continuava a ripeterla imperterrita, con quel tono stridulo: “Non ti ama, guarda ti ha lasciato sola. Sei sempre sola e nessuno ha bisogno di te, faresti meglio a sparire, Josie. Lui non ti ama”, e Josie si convinse che lui non l'amava davvero, che la voce nella sua testa in fin dei conti non aveva torto. In fondo era sola anche quella notte, lo era sempre, non c'era mai nessuno per lei. Si portò le mani tra i capelli tirandoli fino a farsi male, ormai era arrivata al punto di non ritorno. Era sola, per l'ennesima volta. Si strinse le gambe al petto e si cullò su se stessa, le unghie le graffiavano le braccia, la testa sbatteva al muro dietro di lei. Non le importava. Non le importava più di niente da così tanto ormai, non riusciva a vivere più la sua vita come prima. Non le piaceva la sua vita, non le era mai piaciuta. Era così triste e così sola. Niente aveva più senso ormai.
Pianse più forte e urlò tra i singhiozzi: “Non ti è mai importato di me!”.
“Smettila Josie, e lasciami dormire”. 
La verità era che nella vita reale non esiste nessun lieto fine, nella vita vera si è soli e ognuno affronta i propri demoni da solo. C'è chi, però, anche nella vita reale, ha bisogno di aiuto, chi da solo non riesce a sconfiggerli e soccombe piano piano.
Perché la vita quasi mai ci concede un «vissero felici e contenti», sarebbe troppo banale.

 
L’angolo dell’autrice
Salve a tutti!
Innanzi tutto mi scuso per il ritardo,
ma non ho avuto il computer per questa settimana.
Beh, parlando del capitolo si iniziano a capire un po’ i problemi di Josie,
ma ovviamente non dirò altro perché dovrete scoprirlo leggendo.
L’unica cosa vi prego di non giudicare male Alex,
primo perché è troppo presto, è solo il terzo capitolo,
secondo perché nel corso della storia verrà comunque spiegato tutto.
Quindi vi prego di non odiarlo, non se lo merita hahah,
lo dico soprattutto perché come ho detto nel primo capitolo,
la storia avvolte si basa su personaggi e fatti realmente accaduti,
quindi ci tengo che non lo odiate.
Ultima cosa, so che il capitolo è un po’ breve,
ma alcuni saranno così anche perché sono dei momenti.
Basta chiacchiere,
a presto!
 
P.S. questa è la mia altra storia (che provvederò ad aggiornare presto!):
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3661363
   
 
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