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Autore: Crisan    15/05/2017    1 recensioni
La trasformazione si annullò appena tocco terra. Plugg schizzo fuori dall'anello mentre Adrien ansante riprendeva fiato appoggiando le mani sulle ginocchia. "Che c'è?" chiese il ragazzo con una nota d'allarme nella voce accorgendosi dello sguardo angosciato che il piccolo amico gli rivolgeva. "Adrien, non avverto più il suo Miraculos - e aggiunse mormorando mentre il panico si palesava sul volto del suo portatore - non sento più Tikki! "
**
Cos'è successo? Chi sta mettendo in difficoltà i nostri eroi? Avventura, amore, amicizia.. è quello che proverò a raccontarvi in questa possibile versione degli eventi!
Nota: i fatti narrati si devono considerare intrecciati con quanto capitato nella prima stagione proseguendo oltre.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo 2_1

 

“Ragazzi - annuncio Alya con risolutezza - visto che abbiamo l’ora buca vi aggiorno sulle prossime novità del LadyBlog!” 
Marinette volse lo sguardo verso l’amica e  Adrien e Nino’ si girarono a guardarla incuriositi, mentre quest’ultimo esclamava: “Sentiamo un po’ che ti sei inventata questa volta!”

“Ah è semplicissimo – continuò la ragazza agitando l’indice destro verso il suo uditorio - scoprirò chi c’è dietro la maschera di Lady Bug e per farlo chiederò aiuto al web!”

“In- in che senso” balbettò Marinette  

“E' semplice, aprirò un conteste: Be  my eyes! Si, beh, un concorso - precisò, notando lo sguardo perplesso degli amici - Chiunque sia in grado di darmi notizie valide su LadyBug, vedrà la propria foto pubblicata sul sito con la dicitura: inviato del Lady Blog! D’altronde mi devo rassegnare – sospirò sconfortata - non riesco ad essere presente tutte le volte che compare LadyBug, per quanto mi possa impegnare è proprio impossibile. Ma con questo sistema – aggiunse con vigore – riuscirò a raccogliere molti più indizi! Allora? Che ne pensate??” li incitò visto che nessuno commentava.

“Eh mah-mah non sarebbe un po’ come metterle una taglia? e poi lei ti concede già delle interviste...” balbetto l’amica alla sua sinistraa bruna però, rispose decisa“ oh ma non diciamo sciocchezze, questo è solo giornalismo investigativo!” 

“Che ne farai poi degli indizi?” Chiese il ragazzo biondo davanti a lei. “Ahhh sono così felice che tu me l’abbia chiesto Adrien! - cinguettò la mora tuffando la testa nel proprio zaino – li catalogherò qui!” Così dicendo tirò fuori un'agenda strabordante di ritagli di giornale, appunti, fotografie.

“Cosa sarebbe quello?” rincarò il modello guardando tra l’incuriosito ed il preocupato l'ingombrante tomo.
“Questo miei cari amici è il tutto, ma proprio tutto, quello che si sa di Ladybug!" "Cosa???"strillò Marinette allarmata. Accidenti mi sono fatta trasportare, pensò e rispose allo sguardo interrogativo dell’amica" intendevo, è un sacco di materiale ma quando l’hai raccolto?!”

“Questo è il vero Ladyblog, qui ci sono tutte le apparizioni di LadyBug, contro chi ha combattuto cosa ha usato, quanto ci ha messo a sconfiggere il nemico… in più ci sono alcune informazioni aggiuntive. Ad esempio quanto è alta, il peso approssimativo... "  Anche quello?? penso Marinette con un brivido.

“E la seconda cosa?" chiese Adrien incuriosito intuendo che, probabilmente, c'era dell'altro,

“ La seconda cosa è che ho aperto uno spazio: Chiedi a LadyBug!" Un mugugno interrogativo si alzò dai suoi amici. “ Si in pratica ho chiesto ai miei lettori: se ne aveste l’occasione, cosa chiedereste alla beneamata paladina di Parigi? Le domande migliori saranno poste all’eroina in occasione della prossima intervista!’”

"Intervista?" Marinette sgrano gli occhi e la bruna aggiunse “ si beh prima o poi riuscirò ad intervistarla ancora e tra le altre cose le chiederò come fa a conciliare la vita normale con i salvataggi di Parigi!"

“Eh che cosa hanno domandato? “ chiese Adrien

"Beh - continuò la ragazza - hanno posto molte questioni cose alcune veramente interessanti del tipo: "Cosa si prova a salvare Parigi?" , “Hai mai paura quando combatti nemici? “, “ Hai mai temuto di non farcela?”

“Mi sembrano tutte molto sensate” interruppe Marinette pensierosa. “ Certo certo – proseguì Alya, poi ci sono le domande idiote del tipo: “ la tuta fa sudare? Di che materiale è?! “ Cosa indossa LB sotto la tuta?”  Marinette si portò le mani alla bocca per soffocare un urlo ed emise un piccolo sospiro per simulare uno sbadiglio.

 “ Ah ma non è finita – rincarò Alya – c’è il settore Gossip!” ” Gossip?” chiese sempre Adrien mentre si portava alle labbra il succo che aveva recuperato dallo zaino;questa serie di domande si fa interessante, commentò  mentalmente

“Com’è Chat Noir da vicino?- state insieme? Vi siete  baciati?? Lesse tutto d’un fiato l’aspirante giornalista.  “ Cos- cosa?"  Questa volta Marinette non riuscì a trattenere un gridolino stridulo mentre Adrien a cui il succo era andato per traverso cominciava a tossire

“Beh - commentò -  Parigi, in fondo, è la città dell’amore!”

Il resto della mattina prosegui tranquilla e lentamente si giunse alla fine delle lezioni. Mentre  Marinette ritirava il suo materiale alzo lo sguardo trovandosi davanti due magnifici occhi verdi che la fissavano.

“Allora andiamo?” le disse il giovane rivolgendole uno splendido sorriso. Marinette avvampo “ do-dove?” “ beh dobbiamo prepararci per il compito di venerdì. Vieni da me?”

“Aahhh beh s-si  certoooo – rispose annaspando – pa-passo solo un attimo a casa e ti raggiungo “ “ Potremmo andare assieme dai tuoi – disse sorridendo il ragazzo, mandando completamente in blocco l’ultimo neurone funzionante della compagna – e poi andiamo da me con la macchina”  “ahh non vvorrei disturbare”, “ No, nessun disturbo” concluse lui dirigendosi verso l’uscita.

 

***

“ Ciao Mamma! Oggi andrei a studiare da Adrien se per te va bene!”  Disse decisa mentre entrava in negozio e salutava con un sorriso alcuni clienti abituali.

Sabine la guardò sorniona ” Adrien?” chiese con un lieve in flessione maliziosa nella voce

A Marinette mancò il fiato, aveva visto le foto appese in camera sua e ora tirava strane conclusioni mettendola in imbarazzo e poi..lui era li!  Mentre pensava cosa rispondere sentì una voce alle sue spalle. “ Buon giorno signora si ricorda di me?”  “ Ma certo Adrien! Come stai?” “Bene grazie signora, e lei?”

Ma che, ora si mettono a fare conversazione?  pensò Marinette guardandoli perplessa “vado a librare il preso, a prensere il liso “ disse precipitandosi di sopra con il cuore a mille.

Non ci fu risposta ma sentì sua madre che diceva “ vi preparo qualcosa per merenda”

“Grazie mille signora Dupain –Cheng

“Ohh  Tikki che faccio!!!” disse la ragazza, vuotando la cartella del superfluo, alla piccola amica che le volava davanti al viso e che rispose “ prendi il libro!?”  “Oh Tikki non capisci non riuscirò mai a studiare con lui accanto, farò una figuraccia nel compito ..Sospirò.
“ Non è la prima volta che andiamo a casa sua “ fece notare la piccola Kwami, ma Marinette non l’ascoltava continuando nel suo discorso sconclusionato  “ … e alla fine sposerà un’altra!!!”

“Marinette – la guardò perplessa la coccinella – io fossi in te prenderei il libro e mi affretterei a scendere non vuoi mica far aspettare Adrien? “ “ NOOOO far aspettare Adrien che stupida!" Prese in libro, lo infilò nella cartella  e quasi inciampò scendendo dalla botola della sua camera.

“No decisamente non ci siamo” disse l’esserino rosso scuotendo la testa rassegnata da dentro la borsetta.

Il breve percorso in limousine li portò davanti alla splendida villa Agreste. Il pesante cancello nero si aprì consentendo alla vettura di entrare e andare a fermarsi davanti all’amplio scalone d’ingresso.

“ Prego accomodati” disse Adrien scendendo dall’auto e dirigendosi a passi veloci verso casa “ Buongiorno Nathalie, noi abbiamo un compito da preparare potrebbe portarci da bere alla merenda abbiamo pensato noi”  disse alzando un piccolo pacchetto di dolci rivolto all’assistente di suo padre.

Una volta entrati in camera Marinette rimase incantata, anche se c’era già stata altre gli faceva sempre un certo effetto entrare in quella stanza, non tanto perché fosse la camera dei sogni di qualsiasi ragazzo, ma soprattutto perché era la sua, la stanza dove il suo Adrien viveva, dove studiava, coltivava i suoi interessi la poltrona su cui si sedeva a leggere, il letto dove dormiva...Il suo Adrien??Ma a che sto pensando! Scosse la testa  mormorando.

“Cosa?” chiese il giovane mentre invitava la compagna ad accomodarsi  “Nonte! No, niente! -  Accidenti che stupida - Dai mettiamoci a studiare” disse posando la sua borsa e la cartella in un angolo della stanza accanto al divanetto.

Il pomeriggio trascorse tranquillo. Adrien da un perfetto padrone di casa aveva fatto di tutto per metterla a proprio agio e questo in realtà, si era rivelato un problema perché più lui si dimostrava gentile e premuroso più lei straparlava. Per fortuna Adrien sembrava non far caso allo strano comportamento della compagna, così piano piano Marinette cominciò a rilassarsi e dopo un po' riuscì quasi a esprimersi normalmente.

Passarono il tempo studiando chiacchierando, mangiando i biscotti dei genitori di Marinette. 

D’un tratto si sentì bussare alla porta. “Avanti” “Mi scusi Adrien- disse l’assistente dello stilista aprendo la porta della stanza e facendo un piccolo passo verso l’interno - suo padre vorrebbe vederla” “ Ora?” “ Si, questioni lavorative” precisò la donna mentre Adrien già si stava alzando dalla sedia “Torno subito” disse posando la mano sulla spalla dell’ amica e nel farlo le sfiorò leggermente la guancia.  La ragazza avvampò e balbetto una risposta affermativa strappando un sorriso al modello.

Non appena la porta della stanza si chiuse Marinette gemette ed appoggiò la fronte sulle braccia intrecciate sulla scrivania. Ooh non mi laverò più la faccia!

***

“Avanti!” Adrien aprì la porta dirigendosi verso la scrivania del padre “ Mi volevi papà?”

 Si Adrien, la Maison Agreste parteciperà alle celebrazioni per il lancio del nuovo film Stars Explores, di cui abbiamo disegnato i costumi principali. I nostri marchi avranno quindi un ritorno di visibilità. Il nostro Marketing Comunication mi suggerisce di pensare ad un nuovo spot e ad una campagna . Cominceremo a lavorarci dopo l'evento MSF. Tu ovviamente sarai, come sempre, l'immagine della maison"

"Ovviamente" pronunciò atono il ragazzo, quando lo sguardo gli cadde sulle bozze e gli storydord che occupavano parte della scrivania. " LadyBug ..."  mormorò incredulo alzando repentinamente gli occhi e puntandoli sulla faccia del padre che ebbe un movimento di disappunto.

"Si per Parigi sarebbe meglio puntare sugli amati paladini della giustizia, dicono gli esperti" la sua voce aveva avuto una leggera inflessione di fastidio ma Adrien non riuscì a capire se fosse da attribuire a quei fantomatici esperti di cui suo padre si avvaleva ma con cui non sempre si trovava d'accordo o se invece fosse a causa della bella eroina. Lo stilista proseguì  "Personalmente lo ritengo impraticabile, dubito che lei e quel suo gatto ..."   a quelle parole Adrien si perse nei suoi pensieri  senza più ascoltare le disquisizioni tecniche del genitore.. LadyBag, e il suo gatto quindi la gente pensava che loro... si lui era suo, il suo Chat noir  " ...e comunque - concluse il padre - dubito che abbiamo un agente "

" Un che?" chiese Adrien ripresosi " un agente, un agente Adrien come pensi che potremmo girare uno spot o pianificare una campagna pubblicitaria senza il loro consenso" 

"Mi permetta signore - Nathalie che era rimasta in silenzio fino a quel momento, si avvisò timorosa alla scrivania e dopo aver ricevuto un freddo cenno si assenso prese in mano alcuni dei disegni e continuo - Vede l'idea di fondo è quella di suggerire che anche loro Vestono Agreste quando non sono, come dire, in servizio - Ed è pure vero almeno per uno dei due  si trovò a pensare il ragazzo - ma per fare questo ci serve il loro consenso perché dobbiamo copiare i costumi e definire gli altri 3 modelli. Il cartellone prevede gli eroi parigini in posa da battaglia come sfondo e due modelli della nostra linea in primo piano..."
Mentre l'assistente parlava un lampo attraversò lo sguardo dello stilista "... però forse potrebbe non essere un' idea così malvagia" mormorò.

Adrien si riscosse di colpo sentendosi improvvisamente in pericolo "e io quale parte doveri fare?" chiese cercando di non far trapelare il senso d'inquietudine che lo stava assalendo mentre nella sua testa si avvicendavano molle pensieri Accidenti! Non può essere, è uno scherzo.
La voce di suo padre gli giunse e lo tramortì, esattamente come se avesse ricevuto un diretto in pieno viso " Vuoi fare Chat Noir?"  " io no- no non potrei mai, non ne ho il fisico " si schernì ridendo il giovane modello portandosi una mano sulla nuca e agitando l'altra con forza davanti al viso del genitore. Dannazione, stava balbettando, riprenditi Adrien!

Un sorriso ironico si dipinse sul volto dello stilista, "Ovvio che non farai Chat Noir, sei il nostro testimonial ricordi, non ti faccio certo andare in giro con una maschera sul viso, devi essere riconoscibile!" Così dicendo scoccò un' altra occhiata al figlio e Adrien notò qualcosa d'indefinibile nel suo sguardo. Ma fu solo un momento perché aggiunse " beh non ho altro da dirti sull' argomento al momento e credo che tu stessi studiando..."

" Ah si vero, Marinette!" tutta questa storia assurda glie l'aveva fatta completamente dimenticare. "Allora io vado papà, a più tardi! " Uhmm " lo sentì mormorare e voltandosi per chiudere la porta lo trovò concentrato a fissare la bozza dove lui, suo figlio, compariva come alter ego in borghese del eroe parigino. 

***

Plagg si stiracchio sbadigliando. Da quanto stava dormendo nella cartella? Non sapeva ricordava vagamente che erano arrivati a casa con quella  amica, come si chiamava ah si Marinette, e a giudicare dalla fame che aveva doveva essere già trascorsa qualche ora.

Tese l’orecchio e non sentì alcun rumore provenire dall’esterno, così si decise ad affacciarsi dalla borsa per sbirciare. Si guardò rapidamente attorno. Dal punto dove si trovava non aveva la visuale completa della stanza, ma non sentendo rumori si convinse che non c’era pericolo Così uscì dalla borsa per recarsi al mobile posto vicino all’ ingresso dove il suo portatore conservava alcune scatole di camembert.

Ne prese una e si accorse che la giacca di quella ragazzina era ancora appoggiata all’attaccapanni al lato della porta.

“Ok meglio nascondersi è ancora qui in giro non devo esagerare.” Disse immaginando già di affondare le labbra nel suo unico amore, il cui profumo inebriante riusciva ad avvertire anche attraverso la scatola sigillata.

Era quasi tornato nella cartella pensando che beh Adrien se ne sarebbe fatto una ragione del lieve odore di formaggio che avrebbe impregnato i suoi libri, quando una voce femminile emise un sospiro e mormorò accidenti!

Terrorizzato accelerò il suo volo ma mentre rientrava nella cartella, la sua amata scatola s'impiglio nella stupida tracolla della borsa di quella ragazzina facendolo precipitare assieme alla scatola e alla borsa sul pavimento.

Per fortuna la borsa toccò terra per prima, seguita dalla scatola e dal piccolo kwami che nonostante tutto non si decideva a mollare la presa.

In rumore della caduta rimbombò nella stanza silenziosa e sentì la ragazza che aveva sospirato alzarsi di scatto e dirigersi verso l’origine del rumore. Qualcosa la fermò, era il suono di un cellulare. “Ciao Alya!" le sentì dire poi non riuscì a capire più nulla perché un ”Ahia!” si era materializzato uscendo dalla borsettina e la voce che l’aveva pronunciato apparteneva a qualcuno che moriva dalla voglia di rivedere!

“Tikki!” “Plagg” esclamarono in coro scioccati quando lui aprì leggermente la borsettina titubante avendo paura di esserselo immaginato e terrorizzato dall’dea di aver sentito bene!

Nel lungo attimo in cui i due kwami si guardarono negli occhi il tempo sembrò fermarsi.  "Tikki, oh  Tikki sei proprio tu..." disse l'esserino nero avvicinando una zampina alla guancia della sua amica. Gli occhi di lei s'inumidirono mentre il suo corpo cominciava ad emettere una tenue fluorescenza rossa. "Oh Tikki, quanto tempo è passato? " mormorò Plagg  appoggiando la zampina sul visino della coccinella. " Troppo..." sospirò lei chiudendo gli occhi mentre una lacrima le rigava una gota. Appoggiò la sua manina su quella che l'amico teneva sulla sua gota e inclinò leggermente la testa cullandosi in quella carezza. 

Plagg ebbe un fremito a quel contatto e colmò lo spazio che li separava abbracciandola "Oh Tikki, amica mia, quanto mi sei mancata" sospirò la piccola Kwami emetteva dei piccoli singhiozzi mentre le lacrime le correvano lungo il viso " oh Plagg anche tu, mi sei mancato immensamente"

Passarono alcuni minuti, così abbracciati, seduti sul pavimento sotto la panca nascosti dalla lunga tenda bianca. Finalmente la coccinella si riprese e guardò rossa l'amico. "Scusami - mormorò leggermente imbarazzata - non mi aspettavo che ci saremmo incontrati così presto" " Però speravi di vedermi prima o po? " disse ammiccando il gatto rivelandosi molto simile al suo portatore " beh - balbetto lei emozionandosi - li hai visti no, sono così carini - si interruppe un secondo e lo guardò - quindi ci risiamo.."  gli chiese ponendogli retoricamente la  domanda. 

"Si, peccato che lui sia un babbeo, con tutte le occasioni che ha avuto!" rispose esasperato il kwami. Tikki sorrise "dagli tempo sono ancora così giovani ed inesperti!" Plagg sospirò e poi sorrise malizioso "... quindi LEI è Marinette, molto carina, ti somiglia!"
" Oh  Plagg - disse lei schernendosi  - Marinette è proprio una brava ragazza, dolce, carina ed è pazza di Adrien!" "E quello scemo muore dietro a LadyBug!"  Tikki ridacchio "queste cose sono sempre un po' complicate."

"Sai Tikki da quando Adrien è diventato il mio nuovo portatore, ti ho sentita... vicina voglio dire; tutte le volte che venivamo a scuola avvertivo forte la tua presenza e ora so perché... " 
 "Plagg" mormorò lei
" No non mi interrompere, Tikki - la blocco deciso, per poi aggiungere dolcemente -  noi non temiamo lo scorrere del tempo ma temo gli anni lontano da te, quando non posso vederti, parlarti, almeno, non in questa forma...Ora abbiamo due nuovi portatori voglio recuperare il tempo in cui siamo stati chiusi nello scrigno. Potremmo dargli una mano a..." - esitò 
" Plagg - mormorò lei spaventata - lo sai non si può, è pericoloso! devono decidere loro... Ricordi cosa successe a Verona? Li perdemmo entrambi!" terminò con voce triste " Sono passati secoli  - proruppe Plagg - e mi spiace ammetterlo ma questi due ragazzi sono molto più maturi..."

"Plagg..." pigolò ancora la coccinella " Tikki, tesoro credimi ... qualsiasi cosa accada, in qualunque epoca, niente ci potrà mai separare, noi.. noi ci completiamo, siamo due parti di un unico cuore, è così sin dall'inizio dei tempi e fino all'ultimo secondo dell'universo noi staremo insieme..". - una lacrima scese sul rosso visino e le sue labbra mormorarono mentre Plagg la stringeva tra le braccia "...per sempre!"  

La giornata ormai si stava concludendo. Il sole era tramontato e le stelle facevamo bella mostra di sè gareggiando con le sfavillanti luci di Parigi.






Perché mi sta fissando in quel modo! Non capiva. Che era successo?  Lui la guardava dolce, sorridente, disarmante. Cercò di ricordare, ma non riusciva a mettere a fuoco, stavano studiano?

Fece qualche passo indietro trovandosi con le spalle al muro.. che vuole fare pensò mentre il cuore le batteva all’impazzata. Una fitta alla bocca dello stomaco la rendeva incapace di ragionare, di rendersi conto di quanto stava per succedere....già che sta per succedere!

Lo vide avvicinarsi sempre più, ormai bloccata dalla sua destra appoggiata alla parete dietro lei, mentre la sinistra si avvicinava al suo viso. Marinette smise di respirare, persa in quei magnifici occhi verdi “ Adrien..!” un soffio.

Lui le sorrise dolcemente poggiandole la mano morbida e calda sul viso, sollevandole appena il mento. Quel tocco... Marinette si sentì la pelle bruciare dove la sfiorò. Il viso di lui era a pochi centimetri dal suo, sentiva di aver perso ogni volontà. “Marinette”  sorrise lui sulle sue labbra prima di chiudere finalmente la distanza che li separava.

Marinette chiuse gli occhi stordita, nella sua testa sentiva solo il rimbombo del suo cuore impazzito. Stava succedendo? Stava succedendo davvero? Il mio Adrien!  Voleva vederlo! Così con uno sforzo, cercando di riprendere un po’ di lucidità apri gli occhi e quello che vide l’annientò definitivamente.

Chat noir! Chat Noir la stava baciando!

 

Adrien si mise seduto ansante, stordito, la testa gli ronzava il cuore sembrava volesse uscirgli dal petto “LadyBug..” mormoro

“Che succede Amico”  chiese il kwami con un aria indefinita mentre gli si poggiava sul ginocchio. 

Il ragazzo scosse la testa, ancora confuso cercando di focalizzare “niente niente Plagg, solo…” si fermo con lo sguardo fisso davanti a se.

“ Solo ?” chiese interrogativo l’esserino “non so…un sogno, credo” pronunciò con voce incerta portandosi una mano al volto, sfiorandosi le labbra con le dita.
 

******

Ciao a tutti!
eccomi qui con un altro capitolo che, seppur difetti in azione, comincia a far intravedere qualcosa degli sviluppi futuri. Inutile dirvi che siamo appena all'inizio e che quindi tutto è ancora in divenire ^_^

Vorrei cogliere l'occasione per ringraziare tutte le persone che hanno investito un po' del loro prezioso tempo per leggermi, un grazie sentito anche per coloro che hanno commentato e per chi ha salvato la storia tra le seguite e  in storie da ricordare. Sono onorata.

Concludo con un' informazione di servizio. Scrivendo questo capitolo e volendo proporvi un testo il più possibile curato dal punto di vista stilistico/grammaticale e premendomi particolarmente la coerenza dei contenuti, ho stimato che sarò in grado di aggiornare ogni 3/4 settimane. Mi impegno a non andare oltre, perché da lettore ho una vera crisi d'astinenza quando non vedo aggiornare le storie che mi interessano.

Spero di aver limitato i refusi rispetto la volta precedente.  A tal proposito segnalo che il capitolo uno è stato rivisto e confuido di aver tolto la maggior parte degli errori.

Detto questo, Vi ringrazio ancora e Vi chiedo cortesemente di volermi regalare anche una sola riga di riscontro: la vostra opinione è importante per poter migliorare!

Con affetto,

Crisan

   
 
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