“Ragazzi - annuncio Alya con risolutezza -
visto che abbiamo l’ora buca vi aggiorno
sulle prossime novità del LadyBlog!”
Marinette volse lo sguardo verso l’amica e Adrien
e Nino’ si girarono a guardarla incuriositi, mentre
quest’ultimo
esclamava: “Sentiamo un po’ che ti sei inventata
questa volta!”
“Ah è semplicissimo – continuò la ragazza agitando l’indice destro verso il suo uditorio - scoprirò chi c’è dietro la maschera di Lady Bug e per farlo chiederò aiuto al web!”
“In- in che senso” balbettò
Marinette
“E' semplice, aprirò un conteste: Be my eyes! Si, beh, un concorso - precisò, notando lo sguardo perplesso degli amici - Chiunque sia in grado di darmi notizie valide su LadyBug, vedrà la propria foto pubblicata sul sito con la dicitura: inviato del Lady Blog! D’altronde mi devo rassegnare – sospirò sconfortata - non riesco ad essere presente tutte le volte che compare LadyBug, per quanto mi possa impegnare è proprio impossibile. Ma con questo sistema – aggiunse con vigore – riuscirò a raccogliere molti più indizi! Allora? Che ne pensate??” li incitò visto che nessuno commentava.
“Eh mah-mah non sarebbe un
po’ come metterle una taglia? e poi lei ti concede già delle interviste...”
balbetto l’amica alla sua sinistra, a bruna però, rispose decisa“ oh
ma non diciamo sciocchezze, questo è solo giornalismo
investigativo!”
“Che ne farai poi degli indizi?” Chiese il ragazzo
biondo davanti a lei. “Ahhh sono così felice che
tu me l’abbia chiesto Adrien!
- cinguettò la mora tuffando la testa nel proprio zaino
– li catalogherò qui!” Così dicendo tirò fuori un'agenda strabordante
di ritagli di giornale, appunti, fotografie.
“Cosa
sarebbe quello?” rincarò il modello guardando tra
l’incuriosito ed il preocupato l'ingombrante tomo.
“Questo
miei cari amici è il tutto,
ma proprio tutto, quello che si sa di Ladybug!"
"Cosa???"strillò Marinette allarmata. Accidenti mi sono fatta trasportare, pensò e rispose allo
sguardo
interrogativo dell’amica" intendevo, è
un sacco di materiale ma quando l’hai
raccolto?!”
“Questo
è il vero Ladyblog, qui ci sono tutte le apparizioni
di LadyBug, contro chi ha combattuto cosa ha usato, quanto ci ha messo
a
sconfiggere il nemico… in più ci sono alcune
informazioni aggiuntive. Ad
esempio quanto è alta, il peso approssimativo... " Anche
quello?? penso Marinette con un brivido.
“E
la seconda cosa?" chiese Adrien incuriosito intuendo che, probabilmente, c'era dell'altro,
“ La seconda cosa è che ho aperto uno spazio: Chiedi a
LadyBug!" Un mugugno interrogativo si alzò dai suoi amici. “ Si in pratica ho chiesto ai miei lettori: se ne
aveste l’occasione, cosa
chiedereste alla beneamata paladina di Parigi? Le domande migliori
saranno
poste all’eroina in occasione della prossima
intervista!’”
"Intervista?"
Marinette sgrano gli occhi e la bruna aggiunse “ si beh prima o poi
riuscirò ad
intervistarla ancora e tra le altre cose le chiederò come fa a
conciliare la vita
normale con i salvataggi di Parigi!"
“Eh che cosa hanno domandato? “ chiese Adrien
"Beh - continuò la ragazza - hanno posto molte questioni cose alcune veramente interessanti del tipo: "Cosa si prova a salvare Parigi?" , “Hai
mai paura quando combatti nemici? “, “ Hai mai
temuto di non farcela?”
“Mi sembrano tutte molto sensate” interruppe Marinette pensierosa.
“ Certo certo – proseguì Alya, poi ci
sono le domande idiote del tipo: “ la tuta fa
sudare? Di che materiale è?! “ Cosa indossa LB
sotto la tuta?”
Marinette si portò le mani alla bocca per
soffocare un urlo ed emise un piccolo sospiro per simulare uno sbadiglio.
“Com’è Chat Noir da vicino?- state insieme? Vi
siete baciati??
Lesse tutto d’un fiato l’aspirante
giornalista. “
Cos- cosa?" Questa
volta Marinette non riuscì a
trattenere un gridolino stridulo mentre Adrien a cui il succo era
andato per
traverso cominciava a tossire
“Beh - commentò - Parigi, in fondo, è la città dell’amore!”
Il
resto della mattina prosegui tranquilla e lentamente si giunse alla fine delle lezioni. Mentre Marinette ritirava il suo
materiale
alzo lo sguardo trovandosi davanti due magnifici occhi verdi che la fissavano.
“Allora
andiamo?” le disse il giovane rivolgendole uno
splendido sorriso. Marinette avvampo “ do-dove?”
“ beh dobbiamo prepararci per
il compito di venerdì. Vieni da me?”
“Aahhh beh s-si
certoooo – rispose annaspando –
pa-passo solo un attimo a casa e ti
raggiungo “ “ Potremmo andare assieme dai
tuoi –
disse sorridendo il ragazzo,
mandando completamente in blocco l’ultimo neurone funzionante
della compagna –
e poi andiamo da me con la macchina”
“ahh non vvorrei disturbare”, “ No,
nessun disturbo” concluse lui dirigendosi verso
l’uscita.
“
Ciao Mamma! Oggi andrei a studiare da Adrien se per te
va bene!” Disse
decisa mentre entrava in
negozio e salutava con un sorriso alcuni clienti abituali.
Sabine
la guardò sorniona ” Adrien?” chiese con
un lieve
in flessione maliziosa nella voce.
A
Marinette mancò il fiato, aveva visto le foto appese in
camera sua e ora tirava
strane
conclusioni mettendola in imbarazzo e poi..lui era li! Mentre pensava cosa
rispondere sentì una voce alle sue spalle. “ Buon
giorno signora si ricorda di
me?” “
Ma certo Adrien! Come stai?”
“Bene grazie signora, e lei?”
Ma
che, ora si mettono a fare conversazione? pensò
Marinette guardandoli perplessa “vado
a librare il preso, a
prensere il liso “ disse precipitandosi di
sopra con il cuore a mille.
Non
ci fu risposta ma sentì sua madre che diceva “ vi
preparo qualcosa per merenda”
“Grazie mille signora Dupain
–Cheng”
“Ohh Tikki che
faccio!!!” disse la ragazza, vuotando la cartella del superfluo, alla piccola amica che le volava
davanti al viso
e che rispose “ prendi il libro!?”
“Oh Tikki
non capisci non riuscirò mai a studiare con lui accanto,
farò una figuraccia
nel compito ..Sospirò.
“ Non è la prima
volta che andiamo a casa sua “ fece notare la piccola Kwami,
ma Marinette non
l’ascoltava continuando nel suo discorso sconclusionato “ … e
alla fine sposerà un’altra!!!”
“Marinette
– la guardò perplessa la coccinella – io fossi in te
prenderei il libro e mi affretterei a scendere non vuoi mica far aspettare Adrien? “
“ NOOOO far aspettare Adrien che
stupida!" Prese
in libro, lo infilò nella cartella e quasi
inciampò scendendo dalla botola della sua camera.
“No decisamente non ci siamo” disse l’esserino
rosso
scuotendo la testa rassegnata da dentro la borsetta.
Il
breve percorso in limousine li portò davanti alla
splendida villa Agreste. Il pesante cancello nero si aprì
consentendo alla
vettura di entrare e andare a fermarsi davanti all’amplio scalone
d’ingresso.
“ Prego accomodati”
disse Adrien scendendo dall’auto e dirigendosi
a passi veloci verso
casa “
Buongiorno Nathalie, noi
abbiamo un compito da preparare potrebbe portarci da bere alla merenda
abbiamo
pensato noi” disse
alzando un piccolo
pacchetto di dolci rivolto
all’assistente di suo padre.
Una volta entrati in camera Marinette rimase incantata, anche se c’era già stata altre gli faceva sempre un certo effetto entrare in quella stanza, non tanto perché fosse la camera dei sogni di qualsiasi ragazzo, ma soprattutto perché era la sua, la stanza dove il suo Adrien viveva, dove studiava, coltivava i suoi interessi la poltrona su cui si sedeva a leggere, il letto dove dormiva...Il suo Adrien??Ma a che sto pensando! Scosse la testa mormorando.
“Cosa?”
chiese il giovane mentre invitava la compagna ad accomodarsi “Nonte! No,
niente! - Accidenti
che stupida - Dai mettiamoci a
studiare” disse posando
la sua borsa e la cartella in
un angolo della stanza accanto al
divanetto.
Passarono il tempo studiando chiacchierando,
mangiando i biscotti dei genitori di Marinette.
D’un
tratto si sentì bussare alla porta.
“Avanti” “Mi
scusi Adrien- disse l’assistente dello stilista aprendo la
porta della stanza e facendo un
piccolo passo verso l’interno - suo padre vorrebbe
vederla” “ Ora?” “ Si,
questioni lavorative” precisò la donna mentre
Adrien già si stava alzando dalla
sedia “Torno subito” disse posando la mano sulla
spalla dell’
amica e nel farlo le sfiorò leggermente
la guancia. La
ragazza avvampò e
balbetto una risposta affermativa strappando un sorriso al modello.
Non appena la porta della stanza si chiuse Marinette gemette ed appoggiò la fronte sulle braccia intrecciate sulla scrivania. Ooh non mi laverò più la faccia!
***
“Avanti!” Adrien aprì la porta dirigendosi verso la
scrivania del padre “ Mi volevi papà?”
“ Si Adrien, la Maison Agreste parteciperà alle celebrazioni per il lancio del nuovo film Stars Explores, di cui abbiamo disegnato i costumi principali. I nostri marchi avranno quindi un ritorno di visibilità. Il nostro Marketing Comunication mi suggerisce di pensare ad un nuovo spot e ad una campagna . Cominceremo a lavorarci dopo l'evento MSF. Tu ovviamente sarai, come sempre, l'immagine della maison"
"Ovviamente" pronunciò atono il ragazzo, quando lo sguardo gli cadde sulle bozze e gli storydord che occupavano parte della scrivania. " LadyBug ..." mormorò incredulo alzando repentinamente gli occhi e puntandoli sulla faccia del padre che ebbe un movimento di disappunto.
"Si per Parigi sarebbe meglio puntare sugli amati paladini della giustizia, dicono gli esperti" la sua voce aveva avuto una leggera inflessione di fastidio ma Adrien non riuscì a capire se fosse da attribuire a quei fantomatici esperti di cui suo padre si avvaleva ma con cui non sempre si trovava d'accordo o se invece fosse a causa della bella eroina. Lo stilista proseguì "Personalmente lo ritengo impraticabile, dubito che lei e quel suo gatto ..." a quelle parole Adrien si perse nei suoi pensieri senza più ascoltare le disquisizioni tecniche del genitore.. LadyBag, e il suo gatto quindi la gente pensava che loro... si lui era suo, il suo Chat noir " ...e comunque - concluse il padre - dubito che abbiamo un agente "
" Un che?" chiese Adrien ripresosi " un agente, un agente Adrien come pensi che potremmo girare uno spot o pianificare una campagna pubblicitaria senza il loro consenso"
"Mi
permetta signore - Nathalie che era rimasta in
silenzio fino a quel momento, si avvisò timorosa alla scrivania e dopo aver
ricevuto
un freddo cenno si assenso prese in mano alcuni dei disegni e continuo - Vede l'idea di fondo è quella di suggerire che anche loro Vestono
Agreste quando non sono, come dire, in servizio - Ed è pure vero almeno per uno dei due
si trovò a pensare il ragazzo - ma per fare questo ci serve
il loro consenso perché dobbiamo copiare i
costumi
e definire gli altri 3 modelli. Il cartellone prevede gli
eroi parigini in posa da battaglia come sfondo e due
modelli
della nostra linea in primo piano..."
Mentre
l'assistente parlava un lampo attraversò lo sguardo
dello
stilista "... però forse potrebbe non essere un' idea così malvagia"
mormorò.
Adrien
si riscosse di colpo sentendosi improvvisamente in pericolo "e
io quale parte doveri fare?" chiese cercando di non far
trapelare
il senso d'inquietudine che lo stava assalendo mentre nella sua testa si avvicendavano molle pensieri Accidenti! Non può essere, è uno scherzo.
La voce di suo padre gli giunse e
lo
tramortì, esattamente come se avesse ricevuto un diretto in pieno viso "
Vuoi
fare Chat Noir?" " io no- no non potrei mai, non ne ho il
fisico "
si schernì ridendo il giovane modello portandosi una mano sulla nuca e agitando l'altra con
forza davanti al viso del genitore. Dannazione, stava
balbettando, riprenditi Adrien!
Un sorriso ironico si dipinse sul volto dello stilista, "Ovvio che non farai Chat Noir, sei il nostro testimonial ricordi, non ti faccio certo andare in giro con una maschera sul viso, devi essere riconoscibile!" Così dicendo scoccò un' altra occhiata al figlio e Adrien notò qualcosa d'indefinibile nel suo sguardo. Ma fu solo un momento perché aggiunse " beh non ho altro da dirti sull' argomento al momento e credo che tu stessi studiando..."
" Ah si vero, Marinette!" tutta questa storia assurda glie l'aveva fatta completamente dimenticare. "Allora io vado papà, a più tardi! " Uhmm " lo sentì mormorare e voltandosi per chiudere la porta lo trovò concentrato a fissare la bozza dove lui, suo figlio, compariva come alter ego in borghese del eroe parigino.
***
Plagg
si stiracchio sbadigliando. Da quanto stava
dormendo nella cartella? Non sapeva ricordava vagamente che erano
arrivati a
casa con quella amica, come si chiamava ah si Marinette, e a
giudicare
dalla fame che aveva doveva essere già trascorsa qualche ora.
Tese
l’orecchio e non sentì alcun rumore provenire
dall’esterno, così si decise ad affacciarsi dalla borsa per sbirciare.
Si guardò rapidamente attorno. Dal punto dove si
trovava non
aveva la visuale completa della
stanza, ma non sentendo rumori si convinse che non c’era
pericolo Così
uscì dalla borsa per recarsi al mobile posto vicino all’
ingresso dove il suo
portatore conservava alcune scatole di camembert.
Ne
prese una e si accorse che la giacca di quella
ragazzina era ancora appoggiata all’attaccapanni al lato della porta.
“Ok
meglio nascondersi è ancora qui in giro non
devo esagerare.” Disse immaginando già di
affondare le labbra nel suo unico amore,
il cui profumo inebriante riusciva ad avvertire anche attraverso la
scatola
sigillata.
Era
quasi tornato nella cartella pensando che beh Adrien
se ne sarebbe fatto una ragione del lieve odore di formaggio che
avrebbe
impregnato i suoi libri, quando una voce femminile emise
un sospiro e mormorò
accidenti!
Terrorizzato
accelerò il suo volo ma mentre rientrava nella
cartella,
la sua amata scatola s'impiglio nella stupida tracolla della borsa di
quella
ragazzina facendolo precipitare assieme alla scatola
e alla borsa sul pavimento.
Per
fortuna la borsa toccò terra per prima, seguita dalla
scatola e dal piccolo kwami che nonostante tutto non si decideva a mollare la presa.
In rumore della caduta rimbombò nella stanza silenziosa e sentì la ragazza che aveva sospirato alzarsi di scatto e dirigersi verso l’origine del rumore. Qualcosa la fermò, era il suono di un cellulare. “Ciao Alya!" le sentì dire poi non riuscì a capire più nulla perché un ”Ahia!” si era materializzato uscendo dalla borsettina e la voce che l’aveva pronunciato apparteneva a qualcuno che moriva dalla voglia di rivedere!
“Tikki!” “Plagg” esclamarono in coro scioccati quando lui aprì leggermente la borsettina titubante avendo paura di esserselo immaginato e terrorizzato dall’dea di aver sentito bene!Nel lungo attimo in cui i due kwami si guardarono negli occhi il tempo sembrò fermarsi. "Tikki, oh Tikki sei proprio tu..." disse l'esserino nero avvicinando una zampina alla guancia della sua amica. Gli occhi di lei s'inumidirono mentre il suo corpo cominciava ad emettere una tenue fluorescenza rossa. "Oh Tikki, quanto tempo è passato? " mormorò Plagg appoggiando la zampina sul visino della coccinella. " Troppo..." sospirò lei chiudendo gli occhi mentre una lacrima le rigava una gota. Appoggiò la sua manina su quella che l'amico teneva sulla sua gota e inclinò leggermente la testa cullandosi in quella carezza.
Plagg ebbe un fremito a quel contatto e colmò lo spazio che li separava abbracciandola "Oh Tikki, amica mia, quanto mi sei mancata" sospirò la piccola Kwami emetteva dei piccoli singhiozzi mentre le lacrime le correvano lungo il viso " oh Plagg anche tu, mi sei mancato immensamente"
Passarono alcuni minuti, così abbracciati, seduti sul pavimento sotto la panca nascosti dalla lunga tenda bianca. Finalmente la coccinella si riprese e guardò rossa l'amico. "Scusami - mormorò leggermente imbarazzata - non mi aspettavo che ci saremmo incontrati così presto" " Però speravi di vedermi prima o po? " disse ammiccando il gatto rivelandosi molto simile al suo portatore " beh - balbetto lei emozionandosi - li hai visti no, sono così carini - si interruppe un secondo e lo guardò - quindi ci risiamo.." gli chiese ponendogli retoricamente la domanda.
"Si, peccato che lui sia un babbeo, con tutte le occasioni che ha
avuto!" rispose esasperato il kwami. Tikki sorrise
"dagli tempo sono ancora così giovani ed inesperti!" Plagg
sospirò e poi sorrise malizioso "... quindi LEI è
Marinette, molto carina, ti somiglia!"
" Oh Plagg - disse lei schernendosi - Marinette
è proprio una brava ragazza, dolce, carina ed è pazza di
Adrien!" "E quello scemo muore dietro a LadyBug!" Tikki
ridacchio "queste cose sono sempre un po' complicate."
"Sai
Tikki da quando Adrien è diventato il mio nuovo portatore, ti ho
sentita... vicina voglio dire; tutte le volte che venivamo a
scuola avvertivo forte la tua presenza e ora so perché... "
"Plagg" mormorò lei
" No non mi interrompere, Tikki - la
blocco deciso, per poi aggiungere dolcemente - noi non temiamo
lo scorrere del tempo ma temo gli anni lontano da te, quando non
posso vederti, parlarti, almeno, non in questa forma...Ora abbiamo due nuovi portatori voglio
recuperare il tempo in cui siamo stati chiusi nello scrigno. Potremmo
dargli una mano a..." - esitò
"
Plagg - mormorò lei spaventata - lo sai non si può,
è pericoloso! devono decidere loro... Ricordi cosa successe a Verona? Li perdemmo entrambi!"
terminò con voce triste " Sono passati secoli - proruppe
Plagg - e mi spiace ammetterlo ma questi due ragazzi sono molto
più maturi..."
"Plagg..." pigolò ancora la coccinella " Tikki, tesoro credimi ... qualsiasi cosa accada, in qualunque epoca, niente ci potrà mai separare, noi.. noi ci completiamo, siamo due parti di un unico cuore, è così sin dall'inizio dei tempi e fino all'ultimo secondo dell'universo noi staremo insieme..". - una lacrima scese sul rosso visino e le sue labbra mormorarono mentre Plagg la stringeva tra le braccia "...per sempre!"
La giornata ormai si stava concludendo. Il sole era tramontato e le stelle facevamo bella mostra di sè gareggiando con le sfavillanti luci di Parigi.
Perché mi sta fissando in quel modo! Non capiva. Che
era successo? Lui
la guardava dolce,
sorridente, disarmante. Cercò di ricordare, ma non riusciva
a mettere a fuoco,
stavano studiano?
Fece
qualche passo indietro trovandosi con le spalle al
muro.. che vuole fare
pensò mentre il
cuore le batteva all’impazzata. Una fitta alla bocca dello
stomaco la rendeva
incapace di ragionare, di rendersi conto di quanto stava per succedere....già che sta per succedere!
Lo
vide avvicinarsi sempre più, ormai bloccata dalla sua
destra appoggiata alla parete dietro lei, mentre la sinistra si
avvicinava al
suo viso. Marinette smise di respirare, persa in quei magnifici occhi
verdi “
Adrien..!” un soffio.
Lui
le sorrise dolcemente poggiandole la mano morbida e
calda sul viso, sollevandole appena il mento. Quel tocco... Marinette si sentì la
pelle bruciare dove la sfiorò. Il viso di lui era a pochi
centimetri dal suo, sentiva di aver perso ogni volontà.
“Marinette” sorrise
lui sulle sue labbra prima di
chiudere finalmente la distanza che li separava.
Marinette
chiuse gli occhi stordita, nella sua testa sentiva solo il rimbombo del suo cuore impazzito. Stava
succedendo? Stava succedendo davvero?
Il mio Adrien! Voleva vederlo! Così con uno sforzo, cercando di
riprendere un po’
di lucidità apri gli occhi e quello che vide
l’annientò definitivamente.
Chat
noir! Chat Noir la stava baciando!
“Che
succede Amico” chiese
il kwami con un aria indefinita mentre gli si poggiava sul ginocchio.
Il
ragazzo scosse la testa, ancora confuso cercando di
focalizzare “niente niente Plagg,
solo…” si fermo con lo sguardo fisso davanti a se.
“
Solo ?” chiese interrogativo l’esserino “non
so…un sogno, credo”
pronunciò con voce incerta portandosi una
mano al volto, sfiorandosi le labbra con le dita.
******
Ciao a tutti!
eccomi qui con un altro capitolo che, seppur difetti in azione,
comincia a far intravedere qualcosa degli sviluppi futuri. Inutile
dirvi che siamo appena all'inizio e che quindi tutto è ancora in
divenire ^_^
Vorrei cogliere l'occasione per ringraziare tutte le persone che hanno investito un po' del loro prezioso tempo per leggermi, un grazie sentito anche per coloro che hanno commentato e per chi ha salvato la storia tra le seguite e in storie da ricordare. Sono onorata.
Concludo con un' informazione di servizio. Scrivendo questo capitolo e volendo proporvi un testo il più possibile curato dal punto di vista stilistico/grammaticale e premendomi particolarmente la coerenza dei contenuti, ho stimato che sarò in grado di aggiornare ogni 3/4 settimane. Mi impegno a non andare oltre, perché da lettore ho una vera crisi d'astinenza quando non vedo aggiornare le storie che mi interessano.
Spero di aver limitato i refusi rispetto la volta precedente. A tal proposito segnalo che il capitolo uno è stato rivisto e confuido di aver tolto la maggior parte degli errori.
Detto questo, Vi ringrazio ancora e Vi chiedo cortesemente di volermi regalare anche una sola riga di riscontro: la vostra opinione è importante per poter migliorare!
Con affetto,
Crisan