Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Sethmentecontorta    15/05/2017    2 recensioni
Sette amici, un caldo maggio di fronte e tanti piccoli momenti insieme.
• ispirata dal #doodletimewithkaroline • raccolta di flashfic • prob ogni ship che si possa tirare fuori dai BTS •
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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❀    May day 4 potted plant
 
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Il sole batteva cocente sulla piccola serra, Yoongi sentiva caldo, davvero troppo caldo. Si chiedeva come facesse Jimin a passare lì tanto tempo, praticamente ogni giorno. Seduto su uno dei tavoli, accarezzava distrattamente le foglie di una piccola pianta di limoni accanto a lui, la gomma da masticare nella sua bocca iniziava a perdere sapore e ad inaridirgli la bocca. Sentiva il sudore formarglisi sulla fronte, dove la sua frangia bionda si appiccicava alla sua pelle accaldata.
«Jimin.»
Il ragazzo non si voltò verso di lui, continuò a curare le sue orchidee con un sorriso sulle labbra.
«Dimmi, Yoongi.»
«Cosa sono quelle?» indicò con un gesto stanco della mano, decisamente troppo stanco per muovere l’intero braccio, un angolo della serra, con aria annoiata. In realtà, stava mascherando un puntino di apprensione che si stava sempre più prepotentemente facendo strada in lui.
«A me sembrano piante grasse, tu che dici?» ironizzò il più giovane, abbandonando i suoi arnesi da giardinaggio e andando a posare le mani sulle ginocchia dell’altro.
«Uh, ci stiamo facendo impertinenti, qui.» ribatté, punzecchiandogli il naso con l’indice.
Jimin emise un’adorabile risatina, una delle innumerevoli cose che Yoongi amava di lui; ovvero tutte.
«Mi riferivo a quelle etichette.» specificò il biondo, infilando le dita nei passanti dei suoi pantaloni.
Le aveva lette, Yoongi, quelle parole scritte sui pezzi di nastro adesivo di carta, su ciascuno dei vasetti. Solitudine, ansia, panico, depressione. Si fidava del suo ragazzo, si fidava del fatto che gliene avrebbe parlato se stesse vivendo un altro dei suoi periodi bui, eppure la semplice possibilità che non si fosse accorto di una sua ricaduta lo atterriva.
Jimin gli accarezzò il viso dolcemente.
«Non preoccuparti, Yoongi, sono lì da molto tempo. È un monito, per ricordarmi che non posso ignorare i miei problemi, sperando che se ne vadano via da soli, perché non lo faranno, cresceranno sempre e basta. Mi ricorda che devo curarli per trasformarli in qualcosa di bello.»
Yoongi sorrideva – e Jimin si innamorava del suo gummy smile ogni volta di più – e fremeva di tutto cuore già a metà frase, tanto che quando finì di parlare subito si slanciò a stringerlo fra le sue braccia magre.
«Sono fiero di te, ometto.»
【367 words】

 


❀    May day 5  cake
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«Ti prego, ricordami perché siamo qui.» sibilò Yoongi, guardandosi furtivamente intorno, oltre le mani poggiate a massaggiare le sue tempie.
«Perché io devo flirtare con il cuoco.» fu la schietta risposta di Namjoon, intento a scrutare oltre il rombo di vetro della porta che separava la sala dalla cucina, sperando di intravedere l’affascinante pasticciere.
«Qualcuno mi spieghi perché in questo cazzo di caffè assumono solo gente con i sorrisi e i culi più belli di tutta Seoul.»
Namjoon rise.
«Farà parte della politica del locale.»
«Sul serio, Joon, il mio povero cuoricino gay non può sopravvivere, qui dentro. Come fai tu a sopravvivere?» gli rivolse uno sguardo sconcertato. Namjoon si mise a ridere, il suo migliore amico era un coglione.
Un cameriere si avvicinò loro, il sorriso abbagliante sulle sue labbra a cuore. Yoongi cercò di non pensare nulla di sconvenevole su di lui, mentre posava sul tavolo i due cappuccini e una fetta di torta al cioccolato. Anche se ogni suo dettaglio che notava mandava tutti i suoi sforzi cortesemente a fare in culo. Quel ragazzo era bellissimo, e lui era troppo gay.
«Scusa, noi avevamo ordinato solo i cappuccini.» gli sfuggì immediatamente.
«Oh, la foresta nera è offerta dallo staff ai due clienti più affascinanti della giornata.» sorrise lui, un lampo di malizia gli attraversò gli occhi luminosi, mentre Yoongi sperava soltanto di poter affondare il naso in quei suoi capelli spettinati ad arte e tinti di arancio.
«Anche questo fa parte della politica del locale?» borbottò il più grande dei due clienti tra sé e sé, tornando, per la sua stessa salvezza, ad abbassare lo sguardo sul tavolo, per grattarsi la testa.
«Posso portarvi qualcos’altro?»
«Accetterei volentieri il numero del pasticciere.» se ne uscì Namjoon, dopo aver visto quel bellissimo ragazzo dalle spalle larghe osservarlo con un sorriso soddisfatto sulle labbra, appoggiato allo stipite della porta che si affacciava sulla cucina. Yoongi gli rivolse uno sguardo scandalizzato.
«E per il suo amico?»
«Per il mio amico, il tuo.»
Yoongi fece mente locale, cercando di ricordare quando esattamente avesse firmato la sua condanna a morte per imbarazzo ad opera di due ragazzini impertinenti. Realizzò infine che l’aveva fatto nell’esatto momento in cui aveva messo piede in quel maledetto caffè.
【357 words】

 



❀    May day 6  sign
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Jungkook ricordava più che bene come aveva conosciuto Taehyung, come dimenticare un evento tanto imbarazzante? Aveva un importante esame di matematica in vista e lui stava cercando di capire come accidenti usare tutte quelle formule – sul serio, lui ci stava provando –, quando poi aveva alzato il viso esasperato, passandosi entrambe le mani fra i capelli neri e si era lasciato andare in un gridolino frustrato. Solo dopo tutto ciò, si era ricordato di essere nella biblioteca della sua scuola e non nella sua stanza; solo dopo si era accorto del bellissimo ragazzo che lo guardava divertito dall’altro lato del tavolo. Si era sentito morire. Si era scusato, almeno una decina di volte, chinando il capo ed unendo le mani davanti al viso. Quando aveva rialzato la testa, il ragazzo gli stava rivolgendo un sorriso quadrato e mozzafiato, porgendogli un foglio. “Non importa, sono sordo in ogni caso, sei solo troppo carino. Hai bisogno di aiuto?”
Cinque mesi dopo, erano inseparabili, scemo e più scemo. Taehyung era stupendo, e Jungkook aveva una cotta madornale.
Jungkook aveva insistito per farsi insegnare il linguaggio dei segni, non voleva che il suo amico fosse costretto a scrivere costantemente per comunicare con lui, sembrava stancante.
“Compiti per domani!” aveva scritto Tae. “Devi sapermi dire cosa significa questa frase.”
Due pugni protesi, il pollice sporgente, che poi si erano mossi verso il basso. Un indice sul petto, io, Jungkook quello lo sapeva. Un indice sulle labbra, poi dita raccolte, mosse a toccarsi con le rispettive dell’altra mano. Un indice rivolto verso Jungkook, tu. Non aveva idea di cosa volesse dire, constatò.
Aveva passato l’intero pomeriggio a setacciare l’internet, i dizionari online, cover di canzoni, tutto. Quando, infine, scoprì che il significato di quella fantomatica frase non era altro che “posso baciarti?”, aveva sentito il cuore esplodergli, seriamente.
【296 words】

 
Seth's corner: Hola gente, ecco qui il secondo capitolo! Mi scuso per aver pubblicato il capitolo incompleto ieri, ma dopo essere stata un'ora a lavorarci su col mio computer che andava a due all'ora all'idea di ricominciare di nuovo da capo oggi mi veniva da vomitare lol.
Uh, comunque vi comunico che ho deciso di pubblicare un capitolo alla settimana, indicativamente di domenica, anche se è possibile che per questi prossimi capitoli pubblichi con qualche giorno di ritardo, dato che sono rimasti pochi giorni di scuola e io ho due materie da recuperare per non compromettere la mia vita sociale fino all'università. Farò del mio meglio, promesso.
In ogni caso, lasciatemi spendere qualche parola su queste flash, che btw sono uscite spropositatamente lunghe, ero super ispirata da questi prompt ragion per cui questo capitolo era in realtà pronto da martedì.

#4: Lo ammetto, è tutta colpa di Gabriel Picolo e dei suoi disegni su Icaro e il Sole, andateli a guardare perché sono meravigliosi. Ho interpretato diversamente la funzione dei cactus, tho, anche perché non ricordavo come li avesse interpretati lui, mi era solo rimasta impressa questa meravigliosa immagine di un stanza piena di cactus con delle etichette che rappresentano i demoni interiori di Icaro.
Also, all'inizio avevo pensato a Yoongi, come "protagonista", ma poi ci ho ripensato, perché in molte fanfiction se c'è almeno un protagonista con depressione o altri disturbi e lui è fra i personaggi, direi che in un buon 90% dei casi è lui ad averli and ya, I'm guilty too. Quindi qui ho deciso di cambiare le carte in tavola, rendendo il nostro piccolo Jimin un patatino che sta cercando di superare la sua depressione, perché non è impossibile farlo.
One last thing, quel ometto alla fine, all'inizio l'avevo scritto a caso, poi ho immaginato tutto un background per quei due quindi voglio illustrarvelo. Basically, ho immaginato che Jimin e Yoongi fossero praticamente cresciuti insieme, che il padre di ChimChim, a cui erano entrambi molto affezionati, li chiamasse "ometti" e che Yoongi abbia preso a chiamare Jimin così a sua volta, una volta diventati più grandicelli. Also, ho immaginato che il padre di Jimin fosse morto, ad un certo punto, ma vbb, questa mettiamola come informazione opzionale.

#5: Qui non ho molto da dire, mi sono divertita davvero tantissimo a scrivere questa flash, embarrassed Yoongi in the best Yoongi. Spero che abbiate capito che il cameriere che li serve è Hoseok, props to De_drums che l'ha riconosciuto. Oh, e tenete presente che quando Yoongi si lamenta che "in questo cazzo di caffè assumono solo gente con i sorrisi e i culi più belli di tutta Seoul" è perché in pratica mi sono immaginata tutti i BTS a parte Yoongi e Namjoon come camerieri salvo Jin che è il pasticciere.

#6: OKAY, questa è stata la flash su cui ho lavorato di più, ma in realtà a questo giro tengo davvero tanto a tutte e tre. In ogni caso, dovete sapere che io so un po' molto poco di linguaggio di segni, in inglese, il che sì non mi è esattamente utile nella vita di tutti i giorni, ma è figo saperci "cantare" le canzoni. Avrei anche usato il linguaggio dei segni coreano, ma non c'era sul dizionario internazionale che uso lol.
Una precisazione, il linguaggio dei segni propriamente detto (ASL) usa una sintassi tutta sua, quindi le frasi vanno ordinate differentemente, non semplicemente tradotte parola per parola. Ma io non so l'ASL, uso il PSE che invece usa la sintassi canonica. Just saying, quindi, che quei segni che vi ho descritto non sono in ASL, anche se il PSE è una categoria dell'ASL quindi non è sbagliato ma, insomma, AVETE CAPITO.
Quindi, insomma, quei segni sono in inglese e in PSE. Sono una persona molto utile, lo so.
P.S. Il segno nell'immagine sta per love

Questo è tutto, SCUSATE le note dell'autrice più lunghe di una flash, ma ho messo molto del mio in ognuna di queste tre e ci tenevo a farvi sapere queste cose. Spero che le flash di questo capitolo e che continuerete a leggere questa raccolta a si spera domenica con il prossimo!
   
 
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