Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Mary Evans    17/05/2017    1 recensioni
E se Harry avesse avuto una sorella?
E se lui venisse rapito la notte del 31 Ottobre?
E se Elizabeth Potter credesse di essere l’unica bambina sopravvissuta?
Storia scritta a quattro mani da me e fenice cremesi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Harry Pov

 

Pochi giorni dopo la prima lezione con Moody mi arrivó la risposta da parte di mio padre.

 

Caro Harry,

La mia missione procede bene, anche se devo ammettere che il gufo che mi hai inviato mi ha causato qualche problema.

Credo che non potremmo sentirci fino a Natale altrimenti la mia copertura potrebbe saltare.

Per le emergenze inviami un patronus precisae, e risponderó allo stesso modo.

Non arrabbiarti, lo sai che il lavoro è lavoro.

Per natale ti porteró un regalo fantastico per farmi perdonare.

Sì, in effetti avevo sentito qualcosa riguardo la riorganizzazione del torneo Tremaghi ad Hogwarts ma non ho voluto anticiparti niente per non rovinarti la sorpresa.

So anche del limite di età e la cosa devo ammettere che mi rassicura.

So perfettamente che saresti in grado di affrontare le prove del torneo senza problemi (modestia a parte ti ho allenato io), ma francamente sarei stato in pensiero piú di adesso nel saperti da solo in una scuola in balia di tutto e di tutti senza poterti vigilare… okok adesso la smetto di essere sdolcinato e iperprotettivo.

Riguardo Alastor Moody stai attento… il suo occhio magico probabilmente riuscirá a vedere la tua cicatrice al di sotto del fascino e ti terrá sotto controllo. VIGILANZA COSTANTE!

Riguardo i tuoi amici rossi probabilmente saranno Weasley per la maggior parte. Sono sei fratelli e una sorella e tutti Grifondoro fino al midollo, quindi suppongo che almeno i piú giovani li avrai giá conosciuti.

Sono contento che tu sia Grifondoro, ma sappi che anche se fossi stato smistato in un'altra casa per me non avrebbe fatto alcuna differenza.

Non essere cosí severo con i tuoi professori e non fare troppo l'arrogante! A nessuno piacciono i so-tutto-io e i tuoi coetanei sanno essere davvero crudeli, anche se so che saresti in grado di cavartela anche se odiato dall'intera scuola.

Ti voglio bene.

Tuo padre

 

Quella lettera arrivó appena dopo un litigio con un Corvonero che aveva avuto da ridire sul fatto che avevo interrotto la lezione del professor Vitius con nozioni supplementari mettendolo in difficoltá.

Naturalmente lo avevo ignorato, anche se la cosa mi aveva dato fastidio, e pur non capendo la ragione di tante rimostranze per del lavoro in piú avevo deciso di seguire il consiglio di mio padre ed attenermi ai programmi delle lezioni senza dare piú fastidio né ai professori né ad altri.

Questi buoni propositi, tuttavia, svanirono durante la seconda lezione di Difesa contro le Arti Oscure.

Il professor Moody aveva appena annunciato che avrebbe scagliato la Maledizione Imperius su ciascuno di noi a turno, per dimostrare il suo potere e per vedere se riuscivamo a resistere ai suoi effetti.

Chiamò gli studenti uno alla volta e scagliò contro ciascuno la

Maledizione Imperius.

Rimasi a guardare i miei compagni di classe con gli occhi di chi sapeva che il peggio doveva ancora venire mentre, uno dopo l'altro, venivano obbligati a fare le cose più straordinarie e nessuno di loro parve in grado di opporsi.

Vidi Elizabeth riuscire a respingere a fatica l'intrusione mentale e fui orgoglioso di lei, ma Moody dovette cogliere il mio sguardo fin troppo soddisfatto perché immediatamente interruppe l'esercitazione per avvicinarsi a me tanto velocemente quanto lo permetteva la sua gamba di legno.

«Evans» ringhiò Moody, «Visto che tu sai giá respingere la mapedizione Imperius avevo pensato ad un test alternativo per te, ti va? Come difendersi dalle maledizioni in battaglia… dici di avere una preparazione superiore ai tuoi compagni… questa sarebbe una buona occasione per dimostrarlo non trovi?»

Alzai un sopracciglio all'indirizzo del professore e lanciai uno sguardo distratto ai miei compagni di lezione.

I Serpeverde ghignavano come pazzi, e vidi anche alcuni miei compagni di Grifondoro sorridere maligni con la speranza che il professor Moody mi facesse abbassare un po' la cresta.

Solo Elizabeth, Ron, Hermione sembravano preoccupati per la mia sorte.

Avanzai fino al centro della classe, nello spazio che Moody aveva creato per lasciare spazio all'esercitazione.

Ghignai.

«Solo se sono esentato da punizioni nel caso vinca, e se sará lecito ogni mezzo nello scontro… ovviamente questa postilla vale per entrambi. Se per lei va bene, per me possiamo cominciare.»

Sentii delle risatine di scherno e fischi da parte degli altri ma il mio sguardo era fisso sul professor Moody che sembró ghignare al mio stesso modo.

Ci avvicinammo lentamente, entrambi con lo sguardo di chi si sente superiore al suo avversario, e mentre mettavamo le bacchette in posizione sentii Hermione trattenere il respiro.

«Ma non doveva essere un'esercitazione?» la sentii sussurrare ansiosa ad Elizabeth, che aveva la sua stessa espressione preoccupata.

L'intera aula era piombata nel silenzio quando il professore levò la bacchetta, la puntò su di me e si preparó a lanciarmi contro una maledizione.

«Uno, due…»

Al due Alastor Moody lanció la maledizione obscuro su di me, ed io immediatamente reagii.

«Protego!»

Sorprendentemente, mi resi conto di non essere stato l'unico ad evocare lo scudo protettivo.

Un'altra voce aveva aggiunto potere al mio incanto e d'improvviso la maledizione si infranse contro lo scudo.

Mi voltai verso la porta e vidi un uomo sui trent'anni straordinariamente simile a quello della foto in mio possesso.

Solo che invece dell'espressione dolce riservata alla sua famiglia adesso ne aveva una severa e combattiva al tempo stesso.

«Te la prendi ancora con i ragazzini, Alastor? Pensavo fossi cresciuto per queste cose...» lo prese in giro James Potter.

Alastor Moody fece una smorfia e ripose la bacchetta.

«In mancanza di te e Black devo pur arrangiarmi. Il mio ufficio è ancora intero o lo avete fatto saltare con uno dei vostri scherzi idioti?» lo sentii borbottare trattenendo a stento una smorfia di disgusto appena percettibile.

Vidi James Potter sorridere a mezza bocca.

«Spiacente di deluderti, Alastor, ma quello ormai è diventato il mio ufficio da quando sei andato in pensione, e mi sento libero di farne quel che mi pare.»

Moody sembró infastidito da quell'uscita e James Potter -non me la sentivo affatto di chiamarlo papá, nemmeno nella mia testa- sogghignó soddisfatto prima di indirizzarmi un'occhiata incuriosita.

Immaginai fosse sorpreso dalla sottile, se pur evidente somiglianza tra noi due, nonostante io avessi il fisico piú sviluppato, i capelli piú lunghi e non portassi gli occhiali.

Sorprendentemente, peró, non fece commenti sul mio aspetto e mi chiese solo se stessi bene.

«Certamente, signore, anche se non credo fosse necessario il suo intervento, sarei riuscito a duellare con il professor Moody senza problemi. La nostra era una semplice esercitazione.»

Dissi tutto questo a testa alta e con un pizzico di arroganza, ma contrariamente alla ramanzina che mi aspettavo da lui James Potter mi guardó sorpreso per un attimo prima di scoppiare sonoramente a ridere.

Vedendo il mio sguardo offeso e un po' arrabbiato si affrettó a spiegarsi.

«Mi ricordi tanto me alla tua etá, ragazzo.» disse infine con un sorriso, prima di rivolgersi nuovamente al professor Moody.

«Posso rubarti mia figlia, Alastor? Tanto la lezione è quasi finita.»

Al cenno di assenso di Moody vidi Elizabeth correre tra le braccia del padre e scoccargli un bacio sulla guancia prima di uscire con lui.

Dopo qualche secondo suonó la campanella, ed io non mi fermai né per parlare con Moody né per aspettare qualcuno.

L'unica cosa che volevo, era sfogarmi di tutte le emozioni che avevo accumulato nell'ultima ora.

 

 

Elizabeth Pov

 

Vedere mio padre era stato bellissimo.

Non lo vedevo dalla Coppa del Mondo di Quidditch perché dopo l'attacco dei mangiamorte era dovuto partire subito in missione come Auror operativo e non era riuscito a tornare a casa nemmeno per accompagnarmi a King Cross il 1°Settembre.

Gli avevo raccontato tutto quello che mi era successo, come erano le lezioni con Moody, come ero riuscita a contrastare la maledizione Imperius (e lì lo avevo visto davvero impallidire nonostante fosse orgogliosissimo di me), il Torneo Tremaghi che ci sarebbe stato al posto del Campionato di Quidditch ( e lì lo rimbeccai per non avermi avvisata e avermi costretta ad allenare fino allo stremo per tutta l'estate), ma soprattutto avevamo parlato molto di quel nuovo alunno, Harry Evans.

Papá era rimasto molto incuriosito da lui, e sinceramente vedendoli insieme ero rimasta anche io molto sorpresa.

A casa avevo visto molte foto dei miei genitori ai tempi di Hogwarts, ma fino all'ultimo non avevo affatto notato la somiglianza di Harry con mio padre.

Certo, Harry non portava gli occhiali e aveva i capelli piú lunghi, ma la sua corporatura era molto simile a quello di mio padre adesso che faceva l'auror e si era irrobustito, piuttosto che alla figura mingherlina di lui alla sua etá.

Per un attimo ero rimasta scioccata dalla somiglianza, e anche mio padre mi ero resa conto che aveva avuto la stessa mia reazione.

Gli dissi tutto quello che sapevo di lui, ed era poco, prima di lasciarmi prendere dall'entusiasmo ed iniziare a parlare del Torneo Tremaghi e di come Fred e George volessero partecipare nonostante il limite di etá e gli ammonimenti di Harry.

Quando mio padre se ne andó, ero cosí felice da non notare come un paio di occhi, di cui uno finto, mi seguissero senza perdermi di vista un attimo.

 

 

James Pov

 

Ero riuscito a trattenermi a malapena davanti ad Elizabeth, ma le mie emozioni divennero evidenti quando mi smaterializzai in casa con un sonoro Pop che fece sobbalzare Lily, alle prese con una delle sue pozioni sperimentali.

«James, non puoi entrare dalla porta come le persone normali?! Mi hai fatto sbagliare la pozio… ma cosa ti è successo?»

La vidi accorrere immediatamente e tastarmi in viso con entrambe le mani, per cercare di capire se il mio stato di chock fosse dovuto da una ferita o altro.

«Elizabeth sta bene? Cosa è successo, James!»

Io non risposi facendola preoccupare ancora di piú.

Iniziai a tremare leggermente e presi ad avanzare verso il primo piano della nostra villa.

Agitai la bacchetta contro il muro di fianco la stanza della mia principessa e feci comparire una porta disillusa con la scritta 'Stanza di Harry e Elizabeth'.

La stanza che aveva ospitato i miei due gemelli per un anno si manifestó a me cosí come l'avevamo lasciata tredici anni prima dopo la scomparsa del mio Harry.

Accarezzai la foto dei miei due gemelli in fasce con Elizabeth che stringeva la manina di Harry.

La mia principessa non sapeva di avere un fratello gemello e così doveva essere.

Vedendo Harry neonato che spalancava due occhi dello stesso verde della sorella iniziai ad avere una delle miei crisi isteriche e presi ad urlare accasciandomi a terra, sotto lo sguardo preoccupato di Lily stravolto da un'unica lacrima.

 

 

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

 

Ciao ragazzi!

Allora ecco a voi l'incontro di James con Harry dal quale scopriamo tante cose.

Elizabeth non sa di avere un fratello gemello.

James soffre di crisi isteriche a causa della scomparsa del figlio che si presentano ogni volta che prova emozioni forti che lo riguardano.

Ovviamente James non sa che Harry Evans è il suo Harry semplicemente vedendolo ha immaginato che Harry sarebbe potuto essere come lui se non fosse scomparso e l'emozione lo ha sopraffatto perché dopo 13 anni e piú da auror l'unico caso che non è riuscito a risolvere è quello della scomparsa del figlio e questo non gli permette di superare il trauma della sua perdita.

Lily lavora nel dipartimento di Pozioni ma si diletta nel creare pozioni sperimentali di ogni tipo per difesa offesa o ambito medico. Gestisce meglio le sue emozioni rispetto al marito anche se anche lei soffre per la perdita di Harry ed ha imparato a gestire le crisi del marito quando si presentano.

Nel prossimo capitolo compariranno anche Sirius e Remus.

Baci,

Mary Evans

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mary Evans