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Autore: stardust94    28/05/2017    1 recensioni
Quando il crociato di sangue, arriva a Londra. La vita degli Shadowhunters e, stregoni della famiglia Rosestal, viene stravolta.
La famiglia dovrà affrontare un lungo viaggio verso Oriente, in Giappone.
Un terribile presagio di morte, un nemico invincibile che vuole assoggettare Nascosti e Cacciatori.
Un mistero vecchio di 800 anni, attende i Rosestal.
Riusciranno a risolverlo con l'aiuto, di vecchi e nuovi amici? ma sopratutto...
Riusciranno a rispondere al'eterna domanda: spetta davvero al Conclave, comandare Nascosti e Shadowhunters?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: James Herondale, Jonathan, Matthew Fairchild, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The story of Rosestal'
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Capitolo otto
The wizard of the eternal flame

 

Roland Rosestal entrò nello studio del fratello, il biondo era occupato con un telescopio, mentre a terra vi erano una dozzina di fogli.

- Dovresti fare una pausa -
La voce del mezzo stregone fece voltare Aster che alzandosi, guardò il fratello sistemandosi come poteva i capelli.

Roland sospirò e cominciò a raccogliere i quaderni e i fogli che il cacciatore, aveva lasciato a terra

-Siamo arrivati da nemmeno un giorno, ma tu ti sei già messo al lavoro - disse il ragazzo
- Non pensi dovresti staccare un po As? - domandò poi
- Essere più grande di qualche anno, non ti autorizza a farmi la predica - sbuffò Aster
- Lo dico per te, la salute è importante - 
Ribadì il mezzo stregone, mentre con un ghigno si appoggiava alla scrivania.

Aster rimase in silenzio, abbassò il capo poi lo rialzò dirigendosi verso una libreria, consultando alcuni testi in tutta fretta.
- Dobbiamo essere preparati, mancano due giorni all'eclissi di luna - spiegò il biondo

Roland si avvicinò appoggiando una mano sulla sua spalla. Lo guardò con ammirazione per il suo incessante lavorare e darsi da fare, ma anche con affettuoso rimprovero.

- Lo so. Ma devi riguardarti, sei la punta di diamante dei Rosestal - scherzò lo stregone
- A volte...Solo a volte, vorrei non esserlo - sospirò l'altro

Roland si passò una mano tra i capelli castano scuro, quasi neri poi emise un lieve sospiro guardando in un punto oltre Aster.

- Revent Hallowtower...è per lui che sei così nervoso? - domandò lo stregone, con la serietà nei bellissimi occhi viola.

Punto probabilmente sul vivo, Aster sbuffò incrociando le braccia al petto con la testa perfettamente dritta, assottigliando però lo sguardo.

- Cosa te lo fa pensare? - domandò
- Sei teso e agitato, hai paura che sia stato un azzardo, sceglierlo come guardia del corpo - disse Roland freddo

Aster sgranò gli occhi per poi socchiuderli, appoggiandosi anche lui alla scrivania, tenendo lo sguardo alto.
- Mi fido del crociato ma...Non mi fido del suo maestro -

Disse infine il ragazzo biondo, prendendo un foglio e consultandolo, ascoltando comunque le parole del fratello.

- Vincent Nightshadow? se non sbaglio è un cacciatore molto abile, perchè ti preoccupa? -
 
Chiese Roland con la sua tipica curiosità, tipica dei Rosestal e di lui in particolare.

-Forse è solo una sensazione, ma sembra sempre nascondere qualcosa -

Sospirò il biondo abbassando la testa, mentre Roland sbuffava un po di fumo dalla bocca, schioccando le dita e evocando così una fiammella sul dorso della mano.

Il mezzo stregone, si divertiva a muovere la fiamma sulla sua mano, come se fosse un gattino mansueto che controllava alla perfezione.

Improvvisamente, nello studio fece irruzione Amelia, la ragazza era decisamente agitata.

- è terribile! - 
- Cosa, ti si è spezzata un unghia? -
 
Domandò Roland, giocando con una sfera di fuoco, mentre la ragazza si sedeva, cercando di non congelare la lingua del fratello.
Aster le strinse una mano alla spalla, cercando di calmarla dal commettere un omicidio.

- Allora, adesso dimmi cosa è successo - disse il biondo

Amelia spiegò ogni cosa, cercando di mantenere la calma, per quanto le fosse possibile.
Era appena tornata dal istituto di Tokyo e aveva scoperto, che un certo Faith Graymark diventato da poco Console, aveva intrapreso una pericolosa crociata contro i Nascosti

Roland era rimasto senza parole, mentre aveva sentito il suo corpo scaldarsi e il sangue, andargli direttamente alla testa.

Aster era impallidito parecchio, mentre sentiva parlare la sorella delle misure che Graymark, aveva preso contro la loro stirpe.

- Ma Graymark non era un figlio della luna? - domandò il biondo cacciatore dei Rosestal
- Pare che Faith Graymark, sia stato adottato- spiegò Amelia, mordicchiandosi nervosa un unghia.

Aster annuì in silenzio, nonostante fosse preoccupato, tentava almeno in quel momento, di non darlo a vedere
Roland era il suo opposto invece di essere calmo era nervoso e quasi sempre, tendeva a perdere il controllo.

Lui e Aster erano il sole e la luna
Così diversi l'uno dal altro, da non sembrare nemmeno fratelli, ma questo non era un problema.

- Quindi come pensa di annientare i Nascosti? - domandò Roland
- Non so molto a riguardo, ma parlavano di una runa del controllo - sussurrò Amelia, stringendosi nelle spalle.

I tre continuarono a parlare per tutto il tempo di Graymark della runa del controllo e di altre questioni, senza accorgersi che ormai si era fatto tardi, alla fine decisero di tornare a casa, avevano molto di cui parlare.

Roland era uscito, voleva fare un giro e perdersi in qualche locale a ballare un po di latino, senza pensare alla minaccia che incombeva sulla sua famiglia.

Al ritorno di Evelyn, avevano parlato anche con lei
il ragazzo aveva osservato la sorella con il crociato, qualcosa tra di loro era sicuramente diverso
non erano solo la luce nei loro occhi o i sorrisi che si scambiavano, era qualcosa di diverso.

Lui come del resto Celina e Amelia, era davvero felice per la sorella, mentre Aster non lo sembrava.

Forse perchè era parecchio preoccupato della questione Graymark, non si era espresso molto e si era limitato a chiudersi nel suo studio.


Lui invece era uscito

Lo faceva spesso per isolarsi da quella realtà e, vivere forse nel modo più semplice possibile, come se fosse un comune mondano

Era appena entrato nel locale, solito cocktail e solite ragazze che lo puntavano.
peccato che lui in quel momento, stesse guardando il barista.

Joseph era mezzo Tedesco, alto con degli intensi occhi color grigio ghiaccio e i capelli biondi piuttosto lunghi e ricci.
A Roland, piaceva il modo in cui il ragazzo mondano, sorrideva, la fossetta che si creava quando lo faceva era veramente adorabile.

Il biondo si era limitato proprio a sorridergli, mentre passava lo strofinaccio imbevuto di acqua sul contenitore dello shaker

Roland si era alzato dai divanetti e con passo elegante, aveva raggiunto il bancone

- Un Angel face - disse lo stregone

Joseph prese un bicchiere e ci versò un liquido dal intenso profumo di Brandy poi sorrise, porgendolo davanti a Roland
il moro bevette il suo cocktail con calma, osservando quasi con occhio critico, il locale e finendo di nuovo peer posare lo sguardo su Joseph

Era il suo rituale abituale da quasi due giorni

Uscire andare in quel locale al angolo della strada e bere.

Era passato un solo minuto, quando si rese conto che lui stava ricambiando il suo sguardo
Roland sentì le guance andare a fuoco.
Non era la botta del alcol, anche se avrebbe di certo preferito quella, allo stomaco chiuso e al groviglio di sensazioni, che gli occhi ghiaccio di Joseph gli stavano suscitando.

Era talmente bello, con i suoi muscoli che si vedevano delineare il torace forte, oppure la sua totale incapacità di sembrare odioso
Normalmente, tanta bellezza sarebbe dovuta essere bilanciata, da un carattere di merda.
Eppure Jo era gentile.
Tanto che Roland, ne era rimasto affascinato.

- Che ci fa uno come te, in questa città? - domandò a quel punto Jo

Lo stregone, che si era sistemato comodamente, con i gomiti sul bancone e lo sguardo di fuoco, in quello di ghiaccio del biondo, si era limitato a sospirare.
- Sopravvivo. O forse faccio il turista, chissà - 

Aveva detto il moro mentre aveva trafitto Joseph, con uno sguardo intimidatorio che portava con se, un messaggio piuttosto intuibile.
" Non chiedermi altro"
 

Jo aveva riso e Roland, si era trovato ad amare quella sua risata

Aveva cercato di non darlo a vedere alzandosi e appoggiandosi con la schiena al bancone, dando le spalle al ragazzo mondano.

Improvvisamente, una grande confusione aveva costretto Joseph a lasciare il bancone e attraversato con un salto il legno, si era precipitato in mezzo ad una vera e propria rissa.

Roland aveva sgranato gli occhi, quando Joseph si era lasciato colpire alla guancia da un fendente prodotto da un taglierino 

Aveva fatto tanta fatica lo stregone a cercare di calmarsi, per non scatenare un inferno di fuoco nel locale.

In pochi minuti la folla si era dispersa e il locale, si era completamente svuotato.
- Sei stato stupido lo sai? -

Roland si era avvicinato un po al biondo che ridendo, aveva scosso la testa, prendendo un fazzoletto per tamponare in qualche modo la ferita.

- Lo so, ma qualcuno doveva pur farlo -
rispose il biondo, senza smettere di guardarlo, facendo però incrociare le braccia del moro al petto e facendogli assumere un espressione seccata.

- Non era necessario farsi ferire, sei stato incosciente - lo ammonì gelido Roland
- Si mamma - rise il biondo

Accorgendosi di quello che aveva appena detto o, meglio di essere stato paragonato ad una mamma apprensiva, lo stregone del fuoco, sprofondò nel' imbarazzo abbassando la testa.

- Qualcosa non va? io dicevo per scherzo! - disse il ragazzo, sembrava sul serio preoccupato di aver offeso Roland.
Quest'ultimo si limitò a scuotere la testa, prendere la giacca e, accertatosi che non ci fosse nessuno nei paraggi, avvicinare la mano alla guancia di Joseph

Il fuoco rigenerò la ferita, lasciando il mondano con un palmo di naso.

- Come, cosa, che?! - disse il biondo

Roland rise di quella sorpresa, si limitò a scrollare le spalle, mentre alcune fiamme danzavano tra i suoi capelli. Jo ci passò la mano, mentre il moro chiudeva gli occhi, lasciando che il fuoco passasse sulle dita del ragazzo, ma senza bruciarlo

- Forte! sei una specie di accendino umano! - rise Jo

Aveva lo sguardo di un bambino in un negozio di giocattoli, mentre guarda l'ultimo modello di bicicletta. Roland scrollò le spalle e si avvicinò, fino a lasciare solo un soffio d'aria tra lui e Joseph

- Non sono umano, sono uno stregone - disse il moro
- Tipo mago Merlino o Harry Potter? -

Il Rosestal annuì solamente, limitandosi a raccontare a Joseph, quel poco di necessario, per capire cosa fosse uno stregone.
- Capito. Allora questi Shadowhunters sono i buoni, mentre i demoni non lo sono. Giusto? -

Roland annuì nuovamente ma stavolta, si lasciò sfuggire un sospiro massaggiandosi la spalla.

Passò qualche minuto poi i due, si sedettero al bancone, e Roland ordinò un altro Angel Face
Jo osservava lo stregone con calma, mentre gli raccontava di come dalla Germania era stato spedito a lavorare a Tokyo.

Roland ascoltava il biondo in silenzio e, sorrideva quando gli occhi chiarissimi di Joseph, si illuminavano come un cielo stellato o, quando sorrideva lui, con quella fossetta adorabile a lato della bocca.

Forse era l'effetto del terzo Angel face di fila o forse qualcosa di più profondo e inspiegabile, poco aveva importanza.

In un attimo, lo stregone prese il volto del biondo e lo baciò, senza fretta, assaporando ogni istante di quel bacio, ma al ritmo di Jo che non aveva fatto altro, se non rispondere piano a quel bacio.

Quando si erano staccati, senza fiato e tutti e due rossi, Jo aveva riso.

- Un bacio che sapeva di Angel face - aveva detto il biondo

Roland era diventato completamente rosso e una fiammella, si era accesa sulla sua spalla.
Jo aveva sorriso tranquillo, mentre lo stregone sbuffando aveva voltato lo sguardo imbarazzato.

 
***

Quella serata si era conclusa così, con un Roland Rosestal decisamente confuso sui suoi sentimenti, che percorreva la strada verso la villa.

Quando aveva sentito un rumore sospetto e aveva visto una ragazza che stava fuggendo da degli uomini in nero

Era bassa e dalla corporatura esile, con la pelle color bianco latte, lunghi capelli blu con sfumature nere
Indossava un kimono bianco latte con sfumature rosa e, tra i capelli aveva delle orecchie da volpe dello stesso nero focato delle quattro code dietro il sedere.

Era appena scivolata in una pozzanghera, quando un vampiro le aveva afferrato il polso spezzandolo facilmente e, facendola urlare di dolore

Il vampiro era alto e dalla carnagione tuttavia abbronzata, come un messicano. dagli intensi occhi neri e i canini e la bocca sporchi di sangue fresco.

La kitsune, perchè la ragazza era questo, si limitò a trattenere il fiato, quando le unghie di Raphael le si conficcarono nel braccio facendole sfuggire l'ennesimo cinguettio di dolore.

Roland scattò rapidamente attivando la sua magia, in un attimo i suoi occhi divennero marroni 
Le fiamme potentissime, colpirono i vampiri seguaci di Raphael. Mentre con un calcio, il ragazzo allontanava il vampiro dalla kitsune

- Non la toccare, schifoso succhiasangue - ringhiò Roland
- Stregone andiamo! non sei così loco da provarci vero? - domandò in tono beffardo il vampiro

Roland scattò senza più aspettare, il primo pugno di fiamma colpì Raphael in viso gli altri lo tartassarono sullo stomaco con una forza incredibile, spazzandolo contro una parete.

I pugni di Roland fumavano, mentre la pelle era di un color nero intenso. 
Le fiamme generate dal ragazzo, con uno schiocco di dita, avevano creato un anello protettivo intorno alla ragazza svenuta.

Raphael si era rialzato e con un balzo era saltato verso Roland afferrandogli il polso, per poi farlo rovinare a terra sulla schiena. 
Ma ecco che con una mossa rapida, Roland si era rialzato e con un calcio nello stomaco di Raphael, lo aveva spedito indietro.

Era poi saltato tra le fiamme, che ovviamente aveva attraversato come burro, senza venire in nessun modo ferito. Aveva preso in braccio la ragazzina e in un nugolo di scintille rosse, era scomparso dalla vista del vampiro.
***
 

Raphael era rimasto con un pugno di mosche in mano, quando una ragazza era comparsa al suo fianco, ma solo per beffarsi del suo fallimento.

Era alta e dai capelli rosa con grandi occhi verdi e intensi. dietro aveva delle ali da farfalla, erano di color bianco e trasparenti oltre che sottili e delicate.

- Fallimento, disastro epic fail, cosa preferisci dica a lord Faith? - domandò la fata

Raphael si mosse più rapido della luce, le prese i polsi spendendola schiena al muro

- Reika parli troppo - aveva sputato velenosamente il vampiro

- E il tuo clan e un gruppo di sfigati. Farai meglio ad inventarti una scusa convincente, lord Faith sarà furioso- rise la ragazza, gemendo appena alla stretta sui polsi.

Raphael avvicinò i canini al collo della giovane fata
Poi la morse beandosi del urlo di lei, un urlo di dolore che eccitò decisamente molto il vampiro.

Il sangue di Reika era delizioso, riusciva a dargli sollievo dalla sete e lo rendeva invincibile, peccato che la fata non avesse la stessa voglia di farsi mordere.

Reika si staccò sbuffando
-Torna a fare rapporto - disse andandosene

Raphael si passò una mano sulla bocca, sentiva ancora i canini pulsare e il sapore fresco della fata, ma sopratutto sentiva il bruciare insormontabile della sconfitta.

angolo autrice
Ed eccoci ad un nuovo capitolo ^^
Dopo l'entusiasmante capitolo del appuntamento, riflettori puntati su Roland Rosestal

Questo capitolo ci svela un po di cose sullo stregone e porta l'ingresso nella storia, di nuovi e vecchi personaggi.
Abbiamo Raphael Santiago, vampiro
Reika Kokone fata
E poi Joseph un mondano molto legato ( XD) al nostro stregone del fuoco e una misteriosa ragazzina, una kitsune
Chi è veramente e cosa centra il clan di Raphael con il cacciatore Faith Graymark?
Per saperlo continuate a leggere ^^
  
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