Cap.7 Vibrante intimità
Tu,
tu che sei diverso, almeno tu nell’universo,
un
punto sei, che non ruota mai intorno a me.
Videl
era seduta sul
ventre di Gohan e gli accarezzava i muscoli scolpiti. Si sporse in
avanti,
passandogli l’indice affusolato nella linea tra i pettorali e
gli baciò un
capezzolo.
Gohan
si leccò le labbra
e socchiuse gli occhi, le sue pupille erano dilatate.
La
luce della luna
filtrava argentea dalla finestra, illuminando il viso della giovane.
“Oggi
sei teso, posso
sapere perché?” domandò la giovane,
passandogli le mani sulle spalle,
sentendole contratte sotto le dita.
“Preoccupazioni
sciocche”
ammise. Si leccò le labbra osservando i fianchi nudi della
giovane, le sue
labbra sporte e le forme di lei che s’intravedevano sotto la
magliettina
candida.
“Questa
settimana è la
terza volta che Erasa e Sharpener si lasciano. Pensi che un giorno
faremo così
anche noi?” domandò.
Videl
si portò l’indice
alla bocca e lo mordicchiò.
“Quei
due non sanno
riaccendere la passione quando c’è
bisogno” lo punzecchiò.
Gohan
fece una risata
roca e socchiuse gli occhi, le prese il polso con una mano e con
l’altra le
accarezzò il fianco.
“Sai
essere una vera
tentatrice, quando vuoi” borbottò.
Videl
accarezzò la mano
di lui sul proprio fianco, la prese tra le dita e se la
portò alle cosce sode.
“Non
voglio perderti mai.
Tu sei diverso da qualunque altra persona che conosco. Tu sei il mio
punto
fermo, tutto il resto sembra ruotare come in una giostra impazzita.
Le
mode, gli amori, le
passioni, la verità degli altri muta, tu no” lo
lodò.
Gohan
chiuse gli occhi e
sentì la pelle liscia di lei sotto i polpastrelli.
“Hai
parlato di
riaccendere la passione. I modi che inventi per quello sono
l’unica cosa che
cambia tra noi” sussurrò, lasciandole andare il
polso che teneva con l’altra
mano. L’appoggiò sul lenzuolo, accarezzando anche
questo con il palmo aperto.
“Ho
intenzione di
renderli sempre più particolari e interessanti…
senza fare niente di così
strano, però” rispose Videl. Si sfilò
la magliettina candida.
“Non
preoccuparti, non mi
dispiacciono le tue idee in quel senso” la
rassicurò.
Le
iridi azzurre di Videl
erano liquide e brillavano di riflessi blu scuro.
“Sei
sempre così gentile
ad assecondarmi” disse gentilmente.
Gohan
si deterse le
labbra con la lingua, avvertì un calore al basso ventre.
“Sono
un saiyan, anche a
me piace imparare e superarmi, in ogni campo”
sussurrò roco.
Videl
batté un paio di
volte le palpebre, facendo fremere le sue sopracciglia.
“Ammettilo
che alle volte
le mie idee non ti sono piaciute, amore. Tipo quando ci siamo quasi
bruciati
con la cera” sussurrò.
Gohan
ghignò e scosse il
capo, facendo ondeggiare i suoi capelli mori.
“Lo
ammetto, ma ho
apprezzato molto quella notte nella foresta e quell’altra
volta, sulla
spiaggia, dopo aver fatto il bagno sotto una luna piena”
ricordò.
Videl
gli diede un bacio
sul collo e gli prese la pelle tra le labbra, arrossandogliela.
“A
me è piaciuta quella
volta che siamo andati in tenda sulla montagna, lì dove
vivono i draghetti e le
fenici. Mi sono sentita una giovane selvaggia, innamorata del suo
baldanzoso
alieno” disse con voce seducente.