Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Layla    05/06/2017    1 recensioni
Cinque anni dopo la sua incoronazione Elsa muore, ma il suo spirito rimane ad Arendelle a vegliare sul regno.
Passano i secoli, cambiano le cose, Arendelle diventa parte della Norvegia ed Elsa è ora uno spirito incatenato su questa terra senza prospettiva.
Fino a che Jack Frost non busserà alle porte del suo castello e la porterà dai guardiani che le proporanno di aiutare Jack nel suo ruolo. Ha una settimana per decidere se accettare o rifiutare questa proposta.
L'accetterà o la rifiuterà?
E l'amicizia che nasce con Jack è solo un'amicizia o quell'amore tanto desiderato da Elsa?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Sorpresa
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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4)L'aurora boreale

 
La mattina dopo mi alzo riposata e di buon umore come non mi capitava da tempo.
Arrivo in cucina sorridendo e trovo sia Nord che Jack seduti al tavolo, lui sembra un po’stanco, infatti sbadiglia un paio di volte.
“Tutto bene?”
Gli chiedo.
“Ho solo dovuto scatenare qualche tempesta questa notte, per il resto bene.”
Consumiamo la nostra colazione chiacchierando amabilmente, poi io e Jack partiamo per il nostro solito giro, credo andremo in Russia.
“Come mai ieri mi hai dato un pomeriggio libero?
Le altre volte non l’hai fatto.”
“Nord ha detto che sei stata visitata da uno spirito, ho pensato che dopo un’esperienza del genere avessi avuto bisogno di riposo.”
“In effetti sì. È stata una esperienza strana, ma anche liberatoria.
Non so come dire, ora so che Anna non mi ha mai abbandonata e vuole solo che io sia felice e mi ha fatto capire che prima non lo ero.
È successo anche a te?”
“No, ma qualcosa del genere.
Nel bel mezzo della guerra contro Pitch lui mi ha dato uno scrigno contenente i miei ricordi e ho visto come era la mia vita prima di essere lo spirito dell’inverno. Ho rivisto i miei genitori e la mia sorellina, è stato sconvolgente, ma anche liberatorio, come dici tu.
Prima pensavo di essere solo al mondo, poi ho capito che non lo ero che qualcuno mi aveva amato e avevo dei nuovi amici.
A me sarebbe piaciuto avere un po’ di tempo per meditare sulla cosa, ma non ne avevo perché eravamo in piena guerra. Quando è successo a te ho pensato che avessi bisogno della stessa cosa.”
“Grazie, è stato un pensiero gentile.”
Dico arrossendo leggermente.
“Figurati, siamo amici, no?”
“Certo.”
“Bene.”
Lui vola un pochino più avanti di me, io rimango indietro a chiedermi come mai io ci sia rimasta così male quando ha detto che siamo solo amici.
Non ho avuto amici per secoli perché dovrei rimanerci male?
Ho come l’impressione che non sia solo la mia vita a essersi tolta dal gelo della routine, ma anche il mio cuore. Lui vuole vivere, vuole innamorarsi e Jack è un così bel ragazzo, così pieno di qualità.
Non ho mai incontrato qualcuno come lui in vita mia, uno che mi trattasse da persona normale e non da principessa di cristallo.
Che mi stia prendendo una cotta per lui?
Forse non sarebbe la migliore delle idee, visto che dovremo lavorare insieme e non so se lui mi ricambi, forse devo darmi un freno.
Trascorriamo la mattina in giro per il mondo, chiacchierando amabilmente, lui mi insegna alcuni trucchetti, io gliene insegno a mia volta.
È una mattinata piacevole, ci fermiamo per il pranzo, poi ripartiamo e ci divertiamo a scatenare tempeste di neve, venti gelidi e a coprire tutto di ghiaccio e brina.
Arrivo a casa di Nord, stanca ma felice, per la prima volta da tanto tempo. Mangio tutto quello che c’è sul mio piatto, mi faccio una doccia e mi metto sotto le coperte con un buon libro.
Poco dopo Jack si affaccia alla porta della mia camera.
“Beh, buonanotte.”
“Buonanotte anche a te, Jack.”
Ci sorridiamo a vicenda e sento qualcosa muoversi nel mio stomaco: fitte piacevoli, leggerissimi voli di farfalle.
Io decido di ignorarle e riprendo a leggere fino a quando non mi si chiudono gli occhi, allora metto un segnalibro, lo appoggio sul comodino e mi metto a dormire.
Non sogno nulla di particolare, ma verso le quattro sono sveglia, l’aurora boreale illumina la notte e non mi lascia più dormire, ricordandomi che ogni volta che il cielo si illuminava mia sorella era felice.
Con uno sbadiglio esco dalle coperte e vado a guardare dalla finestra.
Effettivamente il cielo è uno spettacolo con i suoi colori accesi e quelli più sfumati, mi ricorda tanto casa mia.
Mi vesto e vado in cucina, tutti gli elfi stanno dormendo e io li evito con attenzione per non svegliarli, mi preparo una cioccolata.
Poi vado su una delle terrazze, ma non riesco a vedere bene tutti i colori, con grazia mi libro nel cielo e raggiungo la sommità del tetto.
Lì posso ammirare tutta la bellezza di questo spettacolo dei paesi freddi, forse non ci sono le spiagge candide, il mare cristallino e le palme, ma c’è questo tipo diverso di bellezza.
C’è il cielo che si illumina, la neve che riflette, le stelle timide, il vento freddo che ti schiaffeggia la faccia e ti toglie i pensieri dalla testa.
C’è bellezza.
“Cosa ci fai qui?”
Una voce che conosco fin troppo bene mi fa alzare lo sguardo.
“Ciao, Jack.”
Lui si siede accanto a me.
“Ciao, Elsa.
Cosa ci fai qui?”
“Mi sono svegliata per via dell’aurora boreale e ho deciso di andare a vederla.”
“Capisco. Ti piace, vero?”
“Sì,  mi ricorda quando mia sorella mi svegliava e insieme giocavamo.”
“Sempre uno sguardo al passato, eh?”
“Un po’, ma mi stavo godendo lo spettacolo lo stesso.
È davvero bello, così magico.”
“Sì, hai ragione.
Ci sono così abituato che quasi non ci faccio più caso, il che suona terribilmente sbagliato.”
“Uhm, ma a volte bastano le parole di qualcuno per vedere le cose in tutta un’altra prospettiva.”
“Ti riferisci anche a me?”
“Sì.”
Dico semplicemente.
“Ho sempre guardato a questi poteri più come a una responsabilità e ho raramente guardato il lato divertente, adesso ci riesco grazie a te.”
“Sono felice di averti aiutato.”
Rimaniamo un attimo in silenzio.
“Un giorno mi piacerebbe pattinare ancora.”
“A me no.”
“Hai paura di rivivere la tua morte?”
“No, ho paura di rivedere mia sorella e di non poterla salvare.”
“Ma tu l’hai salvata, io invece la mia quasi l’ho ammazzata due volte.”
“Ma poi l’hai salvata.”
“Sono stati i miei poteri a metterla in pericolo.”
Lui mi appoggia un dito sulla bocca e mille brividi scuotono il mio corpo.
“Non parlarne più, goditi l’aurora boreale.”
“Va bene.”
Torno ad alzare lo sguardo verso il cielo, lui prende una mia mano tra le sue e io lo lascio fare, da un’altra persona l’avrei percepito come un atto troppo intimo, da lui non mi dà fastidio.
Ho imparato a conoscerlo e so che è una brava persona, non uno di cui avere paura.
Sopra di noi l’aurora boreale continua a serpeggiare.

 
La mattina dopo sono un po’ assonnata, ma felice e Nord se ne accorge.
“Cosa è successo?”
Mi chiede sorridendo.
“Mi sono solo svegliata a guardare l’aurora boreale.”
“Oh, sì. È molto bella e anche molto romantica.
Mi fa l’occhiolino e io arrossisco.
“Ma che dici?”
“Anche Jack stanotte è stato a zonzo, non è che eravate a zonzo insieme?”
“Ho fame e quei pancakes sembrano davvero appetitosi.”
Esclamo per sviare il discorso da me, non mi sento ancora pronta a parlare di un eventuale rapporto tra me e Jack.
Allungo una mano per prenderli e Jack la allunga nello stesso momento così finiamo per sfiorarci e arrossiamo tutti e due.
“Ma che carini!”
“Nord, non costruire castelli in aria!”
Esclamiamo tutti e due facendolo ridere.
“Va bene, va bene. Invitatemi al matrimonio però.”
Matrimonio?
Io non ci ho mai pensato seriamente al matrimonio! Prima mi sentivo troppo giovane come regina e poi sono morta.
“Nord, hai messo in imbarazzo Elsa!”
“Scusa, è che siete così carini!”
“L’abbiamo capito.”
Finiamo di fare colazione e poi partiamo tutti e due per assolvere i nostri compiti, Jack è insolitamente silenzioso, poi si ferma.
“Senti, io mi occupo dell’emisfero boreale e tu di quello australe, ok?”
“Come mai questa divisione?”
“Penso sia più efficiente.”
“Efficiente?!”
“Sì, cosa c’è di strano?”
Io lo guardo a occhi spalancati.
“Tu sei caotico per natura, da quando in qua ti importa dell’efficienza?”
Lui non dice nulla.
“È per il discorso di Nord, vero?”
Lui continua a tacere.
“La verità è che io non ti piaccio, forse ti piacerebbe metterti con Dentolina e magari farci un paio di figli alati!”
“Ma che dici?”
“Dico che se non ti piaccio puoi dirmelo!”
Urlo prima di dirigermi a occuparmi dell’emisfero che mi è stato affidato arrabbiata e offesa.
Dovrei essere abituata a essere respinta, ma fa ancora male e non mi aspettavo che lo facesse lui viste le cose che abbiamo in comune, visto che lui sa come ci si sente a essere soli con nessuno che crede in te.
Trascorro la giornata seminando tempeste a caso e senza grazia, niente merletti di brina, solo freddo, gelo e neve come ai vecchi tempi quando sapevo a stento controllare i miei poteri.
Per cena arrivo alla residenza di Nord e mi siedo a tavola con lui e Jack per cenare, anche se preferirei essere altrove.
Io non parlo e Jack fa lo stesso, Nord sembra perplesso, cerca di capire cosa sia successo, ma nessuno gli fornisce una spiegazione. Alla fine del pasto lui se ne va e io mi chiudo in camera mia a leggere.
Dopo un po’ qualcuno bussa.
“Avanti!”
Dico senza alzare gli occhi dal libro.
“Ciao, Elsa.”
Il visitatore è Nord, infilo un segnalibro alla pagina a cui sono arrivata e chiudo il libro.
“Cosa stai leggendo?”
“Il primo libro della saga di Harry Potter, pare che sia molto popolare in questo secolo, non è male.”
“Oh, sì. Molti bambini lo chiedono per Natale.”
“Immagino.”
Rimaniamo un attimo in silenzio.
“Cosa è successo tra te e Jack?”
“Niente.”
Rispondo piatta.
“Ma se non vi siete parlati a cena.”
Io scuoto le spalle.
“Con me puoi parlare, lo sai.”
“Stamattina quando siamo usciti mi ha proposto di dividerci gli emisferi, un emisfero ciascuno.”
“Ma perché?”
“Così saremmo stati più efficienti! Peccato che lui è la persona più caotica che io conosca e non gliene freghi nulla dell’efficienza.
Allora gli ho urlato che avevo capito che io non gli piaccio e che poteva stare con Dentolina e farci due figli se voleva, più o meno gli ho detto questo.”
“Credo sia stato a causa di quello che ho detto.”
“Probabile. Credo che a lui non piacciano i legami, soprattutto quello con me.”
“Io non penso che sia così.”
“E come dovrebbe essere?”
“Credo che sia la profondità del vostro legame a spaventarlo, in poco tempo siete diventati inseparabili e lui è stato solo per tanto tempo e poi non è molto maturo. Non sa gestire bene le situazioni.”
“Me ne sono accorta.”
Commento acida.
“Non essere arrabbiata con lui.”
“Mi ha mollato come una scarpa vecchia, come faccio a non essere arrabbiata con lui?
Non sono una santa, sono stanca di essere rifiutata.”
Esplodo buttando fuori la cosa che mi fa più male e Nord sembra capirlo.
“Jack non ti sta rifiutando.”
“No? A me sembra così visto che non vuole più stare con me.”
“Ha solo paura.”
“Io non ho intenzione né di mangiarlo né di trasformarlo in un ghiacciolo.”
“Credo che lo sappia.”
“Credi?”
Il mio tono si è alzato di due ottave.
“Cioè, sono sicuro che lo sappia. Solo che credo che abbia paura dei legami, sai lui è uno spirito libero.”
“E io una palla al piede.”
“Non ho detto questo. Solo che lui ha bisogno di tempo per accettare sentimenti che per lui sono nuovi, è stato solo per molto tempo.”
“Anche io.”
“Lo so, ma per le ragazze è sempre diverso, no?”
Io alzo un sopracciglio scettica.
“Insomma, lo sanno tutti che le ragazze sono più propense ad accettare legami seri.”
“Manco gli avessi chiesto di sposarlo.”
Sospiro amara.
“Lo so, cerca di passarci sopra.”
“Sì, con un camion.”
Mi alzo dal letto di scatto.
“Le tue magnifiche terme sono ancora aperte?”
“Sono sempre aperte per chi  ne ha bisogno.”
“Allora credo di averne bisogno.”
“Va bene.”
L’uomo esce dalla stanza, io prendo il necessario per le terme e poi mi dirigo ai sotterranei, lì incontro Jack che alza debolmente una mano per salutarmi, io ricambio piuttosto fredda.
Arrivo finalmente davanti al grande portone ed entro.
Mi spoglio, l’acqua nella vasca è piacevolmente calda, invita a pensare, ma io oggi non ne ho voglia, così rimango semplicemente a fare il morto osservando il soffitto.
Ogni ricordo di questi giorni è bandito, voglio solo il vuoto nella mia testa, anche se è difficile.
Avrei voglia di piangere, ma non credo che ne valga la pena e poi le ragazze forti non piangono.
Peccato che il soffitto bianco non offra molte distrazioni, eccetto per il grande lampadario di cristallo, l’unica cosa che mi passa per la mente è che mi possa cadere addosso, anche se non mi ucciderebbe dato che sono già morta.
“Che pensieri allegri, Elsa!
Sei qui per rilassarti o deprimerti?”
Mi domando ad alta voce.
“Che fai? Parli da sola?”
Rischio di annegare, poi mi copro automaticamente.
“Cosa ci fai qui, Jack?”
Urlo scandalizzata.
“Volevo farmi un bagno, ma è già occupato.”
“Non ti sei accorto che avevo le cose per le terme, razza di maniaco?”
Con un colpo secco lo sbatto di fuori dalla stanza e chiudo il portone con il ghiaccio per essere sicura che non rientri. Ho il respiro corto e sono rossa come un peperone.
Da quanto era lì e quanto ha visto?
Spero poco o nulla, sarebbe imbarazzante rivederlo dopo.
“Stupido idiota! In un modo o nell’altro rovina la mia vita.
Perché diavolo l’ho seguito? Perché non sono rimasta al castello?
Adesso la mia vita sarebbe meno complicata!”
Sbuffo e maledico me stessa e il potere di quegli occhi azzurri.
Sono quelli che mi hanno stregato sin dalla prima volta che li ho visti e mi hanno convinto a lasciare il mio rifugio sicuro. Ora che ci faccio qui?
Che utilità ho?
Jack se la può cavare da solo e comunque ora non vuole parlare con me.
Che poi a me lui piace?
Mi rannicchio mezza sott’acqua e mi guardo attorno: splendida stanza in marmo bianco decorata da statue di ghiaccio che non si sciolgono, vapore che sale, schiuma, il lampadario di cristallo.
Bello, davvero molto bello, ma non è che guardando l’arredamento posso evitare di rispondere alla domanda che mi sono posta.
Mi piace Jack Frost?
Sì è la risposta che sgorga nel mio cuore e che mi lascia nella disperazione totale, per la prima volta in vita mi sono innamorata e lui probabilmente non mi ricambia.
“Ho ventun’anni.”
Borbotto.
“Il periodo dell’adolescenza è passato da un po’, come mai sono in questa situazione?”
Forse perché io l’adolescenza non l’ho mai vissuta, chiusa nella mia stanza a imparare a diventare una regina e a controllare i miei poteri.
Senza pensarci alzo una mano e della neve sottile inizi a scendere, ho imparato a controllarli, ma non a essere una persona perfettamente integrata nella società.
Sbuffo e riprendo a fare il morto, non si era parlato di rilassarsi?
Nulla di quello che sto pensando è anche solo vagamente rilassante, è solo angosciante, mi mette ansia e mi spaventa. Mi  fa domandare se lui mi guarderà mai nel modo in cui lo guardo io.
Mi metto le mani sul volto e gemo di frustrazione, questo mi fa andare sott’acqua.
Borbottando esco e decido che per stasera ho usato abbastanza le terme, mi asciugo e poi mi metto in pigiama. Prendo il mio costume e lo metto in una cesta, l’altra volta qualcuno lo aveva lavato.
Chiudo il portone e mi dirigo in cucina dove preparo una cioccolata.
“Potresti farne due per favore?”
Mi volto e sorrido a Nord.
“Ma certo, come mai ancora sveglio a quest’ora?”
“Ho appena finito una delle mie sculture di ghiaccio.”
“Bello, posso vederla?”
“Certo.”
Una volta che la cioccolata è pronta la verso in due tazze e ne porgo una a Nord.
“Vieni, seguimi.”
Io annuisco, attraversiamo insieme la sala centrale con il globo su cui brillano le luci dei bambini che credono ai guardiani e arriviamo alla porta di quello che penso sia il suo ufficio. È un locale ampio e disordinato con una grande finestra, una bella libreria e un paio di tavoli, il primo è ingombro di attrezzi da lavoro, il secondo ospita una riproduzione delle alpi svizzere in ghiaccio su cui si muove un trenino rosso.
“Il treno del Bernina.”
Dice soddisfatto.
“Wow, davvero ben fatto!”
Il treno si muove sulle curve e sulle creste delle montagne.
“Va tutto bene, Elsa?”
“No.”
Decido di essere sincera per una volta in vita mia.
“Cosa succede?”
“Credo di essere… innamorata di Jack, ma non credo che lui mi ricambi. Dopo la tua battuta mi evita come se avessi la peste, non è piacevole.
Io non so se riuscirò a rimanere qui a lavorare con lui in questo clima, mi sento come soffocare e non ce la faccio più. È persino peggio del mio castello.”
“Non chiuderti di nuovo nella solitudine.”
“A volte penso che sia meglio essere da soli che con qualcuno che ti fa soffrire, credo di non essere tagliata per questo ruolo. Jack lo è, è un bambino che non è mai cresciuto, io sono una bambina che non è mai stata tale.”
“Elsa, pensaci. Non buttare tutto alle spalle quello che hai costruito per colpa di Jack.”
“Come posso lavorare con lui se non riusciamo a parlarci?”
Domando amara, lui non mi risponde.
“Penso sia ora di andare a letto.”
“Sì, Elsa. Solo, ecco, pensa bene alla tua decisione. Non farti guidare dalla paura, hai già visto una volta che cosa è successo.”
“Lo so. Come faccio a dimenticarmelo?
Forse è anche per questo che è meglio che me e vada, sarò sempre pericolosa.”
La mia mano ghiaccia involontariamente il tavolo, io sospiro e dissolvo tutto.
“Scusami.”
“Non c’è nulla di cui scusarsi, a volte succede di perdere il controllo se siamo fragili o spaventati.
Non essere così dura con te stessa.”
“Grazie delle belle parole, nessuno mi aveva mai parlato così.”
“Io sono Babbo Natale, fare stare bene le persone è la mia specialità.”
Io sorrido, lo saluto e me ne vado in camera mia.
Mi metto il pigiama e mi metto sotto le coperte, mi sento sonnolenta e quindi scivolo senza difficoltà nel sonno.
A volte i sogni sono caleidoscopi, immagini frammentati e allucinate che si succedono come riflessi di specchi rotti e ti trascinano come la marea.
Rivedo parecchie fasi ed episodi della mia vita senza potere intervenire, è come se cercassero di dirmi qualcosa, ma non capisco cosa.
Quando mi sveglio sono scossa, bevo il bicchiere d’acqua che c’è sul mio comodino e poi guardo l’aurora boreale serpeggiare nel cielo.
Mi vesto, apro la finestra e volo via.
C’è un posto che devo vedere prima di prendere qualsiasi decisione, devo tornare là dove tutto è cominciato per vedere se ho capito sul serio chi sono.

Angolo di Layla

Ringrazio Ansem6 e christian98 per le recensioni^^

Spero che questo capitolo vi piaccia, è il penultimo.

   
 
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