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Autore: Ilenia_Pedrali    08/06/2017    2 recensioni
2199 giorni rappresentano il periodo che Clarke e Bellamy hanno vissuto senza saper l'uno le sorti dell'altro. Riusciranno a ritrovarsi? Fanfiction che inizia dopo il finale della 4 stagione di the 100 e assolutamente #Bellarke!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4.
 
Dopo il Praimfaya: giorno 40
 

BELLAMY


«Clarke! Clarke! Mi senti? Clarke! Sei viva? Rispondi Clarke, ti prego!»

Bellamy urla con tutta la forza di cui è capace, si aggrappa al microfono come se fosse il suo fucile.

«Clarke!»

Niente.

Nessun suono che gli faccia pensare ad una presenza umana dall’altra parte del filo.

«Che diavolo succede? Avete sentito anche voi un suono, perché non funziona un cazzo qua dentro?»

Raven e Monty si scambiano uno sguardo, sanno cosa sta succedendo e i loro cuori sono in pezzi.

«Bellamy… le linee radio non funzionano. È stata un’interferenza legata al Praimfaya. Anche se è stato un mese fa, ha generato correnti anche al di fuori dell’atmosfera, provocando suoni come quelli che hai sentito. Non c’è nessuno dall’altra parte Bellamy»

Le parole di Monty gli scavano la carne come se fossero artigli.

«Non lo puoi sapere. Non lo sai»

Bellamy quasi sussurra quelle parole, stringe il ricevitore tra le mani, lo sguardo confuso e il cuore martoriato dal dolore.

«Bellamy…» interviene Raven, dolcemente.

«Il sangue nero potrebbe averla salvata. Sapete che potrebbe essere vero»

Sente dentro di sé che Clarke potrebbe essere viva, potrebbe avercela fatta.

«Ho ancora speranza»

Raven vorrebbe credergli con tutto il cuore, vorrebbe che Clarke fosse viva tanto quanto Bellamy. Ma come sarebbe stato possibile sopravvivere sia al Praimfaya che ad una terra inospitale e radioattiva? Senza acqua, né cibo? Raccoglie una lacrima dentro di sé, stringe i denti. Fa un cenno a Monty ed entrambi lasciano la stanza.

Bellamy è solo nella stanza, il ricevitore ancora tra le mani.

«Clarke, mi senti? Sono io. Sono passati 40 giorni dal Praimfaya e siamo vivi. Grazie a te, siamo vivi. Ti prego, rispondi, ti prego. Clarke, ho bisogno di sapere che tu sia viva. Ho bisogno di dirti troppe cose… cose che non sono mai riuscito a dirti prima. Sto cercando di seguire il tuo consiglio e di usare la testa, ma fosse per me sarei tornato già giù a prenderti e portarti da me. Clarke, sono innamorato di te. Ti amo dal primo giorno in cui ti ho vista, Principessa. Eri una rompipalle impressionante, ti ricordi? Ma quando hai risparmiato la sofferenza ad Atom… e quando siamo stati nel bunker e ti ho insegnato a sparare, ti ricordi? Solo toccarti mi ha mosso qualcosa dentro. Vorrei toccarti ancora, Clarke, e stringerti a me. Scusami per non avertelo detto prima, per non averti baciata prima, per non averti amata prima. Rispondi Clarke, rispondi»

Resta in attesa, il silenzio lo divora.

La sofferenza lo taglia come un pezzo di carta, quella flebile speranza lo nutre come ossigeno.

«Bzzz…»

Alza la testa di scatto, gli occhi improvvisamente accesi di vita. Si gira verso la porta per chiamare gli altri, ma Monty è già lì.

«Bellamy… vieni a vedere»

Raggiungono il suo oblò ed eccola di fronte a loro: una scia luminosa, come un’onda, a poca distanza da loro e dalla Terra. Una scia di radiazioni è la responsabile dei suoni alla radio.

Nessuna chiamata dalla Terra.

Nessuna persona in vita.

Nessuna Clarke.
 


CLARKE
 

«Bellamy, sono io. Sono passati 40 giorni dal Praimfaya. Se mi senti, vuol dire che sei vivo. Sono sempre nel bunker di Becca, non è cambiato niente. Solo i monitor ogni tanto danno qualche segno di vita, forse l’ondata peggiore di radiazioni è davvero passata. Non mi fido comunque ad uscire. Sono sempre qui. Oggi ti ho disegnato. Pazzesco vero? Una volta disegnavo Lexa… ora disegno solo te. È come se mi stessi rendendo conto di alcune cose Bellamy. Come se il nostro rapporto si stesse delineando più chiaramente. Mi sento forte se penso a te e allo stesso tempo mi distrugge l’idea che dovrò aspettare 5 anni per vederti. Ma io sono qui Bellamy, mi senti? Dobbiamo parlare di troppe cose quando ci rivedremo. E non vedo l’ora di rivederti. Non perdere la speranza Bellamy, ok? Non perdere la speranza, io sono qui»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti! Eccomi con il 4 capitolo!
Che ne pensate? Un po’ diverso dai precedenti!
Buona lettura e grazie per tutte le belle recensioni!
Un abbraccio,
Ile
 
   
 
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