Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: nicoletta88    11/06/2017    3 recensioni
" Non far mai piangere una donna: ogni lacrima è un pò di lei che se ne va. Non deluderla mai perchè, ogni volta che lo farai, troverà il modo per allontanarsi da te. Se vuoi amare una donna, ma amarla davvero, devi farlo con tutto te stesso, stringendola, proteggendola da ciò che può recarle danno... Devi fare in modo che quella luce che si accende nei suoi occhi ogni volta che ti guarda non si spenga mai..." è con queste parole che Andrè si rivolge a Mirko, il fidanzato di Oscar, dopo che lui l'ha lasciata ad un passo dal matrimonio. Come si comporterà Mirko dopo queste parole? Lascerà il campo ad Andrè o combatterà per lei?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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“ Non può essere, di sicuro devo aver interpretato male lo sguardo di Andrè, non c’è dubbio. A uno come lui non posso certo piacere io, non ho niente di speciale per farlo innamorare. Certo, si preoccupa per me, ma è un amico, non può provare qualcosa di più di una semplice amicizia”
Oscar si ritrova a pensare queste cose mentre don Franco li ringrazia per ciò che hanno fatto con i suoi ragazzi.
< Oscar? Ci sei? > le chiede Andrè
< Oh si, scusatemi, mi ero un attimo persa nei miei pensieri >
< Ce ne siamo accorti > la riprende bonariamente il parroco < Va bene ragazzi, vi lascio andare. È tardi e vorrete riposarvi dopo le fatiche di questi giorni >
Uscendo da lì, i due ragazzi vedono venirsi incontro Mirko, Marguerite e il generale.
< Vuoi che resti con te? > chiede Andrè in un soffio
< Si, credo sia meglio >
< Ciao ragazzi > li saluta Marguerite
< Ciao > rispondono i due ragazzi all’unisono
< Oscar, posso parlarti un attimo? > le chiede il generale
La ragazza annuisce.
< Magari in privato >
Oscar capisce che suo padre non vuole Andrè tra i piedi, ma deve accettare la realtà e cioè che lei non farebbe mai a meno del suo migliore amico: < Lo sai che poi tanto gli racconterei tutto, quindi tanto vale che tu parli direttamente davanti a lui >
< Ok, se non posso fare altrimenti. Oscar, volevo chiederti scusa per quella sfuriata di due settimane fa, avevi ragione tu. Tua madre ha insistito affinchè venissi qui stasera per vedere il tuo lavoro e ho potuto vedere che mentre ballavi avevi una luce diversa negli occhi, ti brillavano per quanto eri felice. Scusami davvero se non l’ho capito prima >
< Non c’è nulla da perdonare, l’importante è che tu abbia capito il tuo errore >
< Si, figlia mia, l’ho capito. Nello scantinato non ho toccato nulla perché voglio che tu continui a ballare, ma ti prego di lasciar perdere la boxe, non voglio più vederti con quei lividi sulla faccia >
La ragazza aveva, infatti, un bel livido che le copriva l’occhio destro.
< Bè, qualche incontro di allenamento posso farlo, ma non andrò oltre >
< Quando tornerai a casa? > le chiede sua madre
< Io direi anche domani. Stasera sono troppo stanca per trasportare le mie cose di nuovo in camera mia >
Prima che qualcuno possa replicare, Mirko si mette in mezzo vedendo che gli animi sono calmi: < Oscar, posso parlarti? >
< Ok, parla >
< Non qui, in privato >
La ragazza si scambia un rapido sguardo con Andrè che annuisce impercettibilmente.
< D’accordo >
Poco più in là la aggredisce: < Non azzardarti mai più a non farti sentire e a ignorarmi per due settimane >
< Se l’ho fatto c’è stato un buon motivo e lo sai bene qual’era. Lo sai che non sopporto che ci sia qualcuno a dirmi cosa devo e cosa non devo fare >
< Sei la mia ragazza! >
< Ma non sono di tua proprietà! > Oscar inizia ad alzare la voce < Lo sai bene che ci tengo molto a questa attività e alla danza e non sarai tu ad impedirmi di portare avanti le mie passioni. Lo sai che su quello che posso acconsento, ma su questo proprio non posso scendere a compromessi! E poi, c’era proprio bisogno che dicessi a mio padre che mi avevi visto ballare? Non potei semplicemente startene zitto? >
Mirko cerca di respirare per calmarsi, ma non gli risulta facile:
< Era solo scena! E ora scusa, ma vado a farmi una doccia e a mettere del ghiaccio sull’occhio visto che mi sta facendo un male boia >
< Ci sentiamo domani? >
Oscar annuisce e se ne va, diretta a casa insieme ad Andrè.
Quella notte, la ragazza è colpita da un attacco di mal di testa e, nell’andare nel salotto in cerca di una medicina, sveglia Andrè. In quelle due settimane si era accampata nella camera del ragazzo, mentre lui era andato a dormire sul suo materasso gonfiabile in salotto.
< Oscar, cosa fai qui? Non dovresti essere a letto? > le sussurra
< Dovrei, ma mi servono le mie medicine. Mi sta venendo di nuovo mal di testa >
< È già la terza volta questo mese. Non credi sia il caso di sospendere la pillola? > le chiede mentre la ragazza manda giù la sua pasticca con un bicchiere d’acqua
< Posso farcela, posso controllarli >
< No che non puoi e lo sai bene! Oscar, ti prego, dammi retta: interrompila. Te l’ha detto anche Alain, non è una cosa che fa per te >
< Senti, posso gestirla questa situazione ok? Ora me ne torno a letto e domattina sarà tutto passato, o almeno spero >
Andrè non può far altro che lasciarla andare, completamente impotente.
“ Io non so più cosa fare per farla ragionare, sembra essere totalmente in mano a quel tizio. In questi giorni era tornata la mia Oscar, ma ho paura che da domani possa cambiare di nuovo e non mi piace che lei ridiventi una persona diversa da quella che è stata queste due settimane. Io conosco la vera Oscar e non è più lei da quando si è messa con quello: la sta opprimendo e non so come farle aprire gli occhi per farle vedere quanto problematica è questa storia. Certo, i rapporti a due non sono mai semplici e privi di problemi, ma che una storia li abbia dall’inizio mi sembra un po’ troppo. Le sta dando tutto il peso dei suoi problemi e non va bene così, non va bene per niente”
Nel frattempo, prende il suo materasso gonfiabile e si dirige verso la sua stanza, per essere certo di poter dare un po’ di aiuto alla sua amica nel caso in cui stesse troppo male, ma la nottata trascorre tranquilla e la mattina dopo sembra essere tutto normale e il mal di testa della notte solo un brutto ricordo.
< Andrè, tu cosa ci fai qui? > gli chiede Oscar non appena comincia a realizzare che il suo amico aveva dormito accanto a lei
< È? > le chiede, mezzo imbambolato < Ah già… Volevo assicurarmi che dormissi tranquilla e per stare tranquillo volevo essere al tuo fianco se ti fossi sentita troppo male per chiamarmi o correre in bagno. Avevo portato anche una bacinella nel caso avessi dovuto dare di stomaco >
< Grazie… Sei sempre così dolce con me >
< Dovere… Lo sai che lo faccio solo perché sei tu >
< Già… Mi dai una mano a trasferire di nuovo le mie cose a casa? Così potrai riappropriarti del tuo letto >
< Lo sai che te l’ho ceduto volentieri. Tu avresti fatto lo stesso >
Oscar annuisce perché sa che è così: lei darebbe la vita per Andrè e sa che lui farebbe lo stesso per lei. In quelle due settimane si erano uniti ancora di più e avevano condiviso ogni signolo istante della loro giornata come mai avevano fatto prima: si erano svegliati insieme, avevano preparato il pranzo da portarsi in palestra e la cena insieme, facendo anche infuriare Marie per le condizioni in cui le lasciavano la cucina. Ma non sapevano che presto la loro amicizia avrebbe attraversato una crisi profonda.
   
 
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