CAPITOLO
44
«Allora,
Bulma, come sta la mia nipotina? Ormai non la vedo da tre
giorni..» domandò Chichi, mentre posava un piatto
in tavola.
«Sta
bene» rispose Bulma «Credo anche che lei e David
siano
tornati insieme»
«Cosa?
Sono tornati insieme?!» chiese Pan, guardando Bulma scioccata
«non me l’ha detto!»
«Sono
contentissima per loro!» esclamò Videl, sorridendo
«sono
proprio una bellissima coppia! Mi ricordano molto me e Gohan alla loro
età…»
«Esatto,
e proprio come loro» disse Chichi, assumendo improvvisamente
un’espressione
seria e severa «voglio
che anche loro si sposino al più presto. D’altro
canto, quel David è proprio un
bravo ragazzo, come si deve! Mi piace molto! Mi ricorda un
po’ Goku da giovane,
hanno entrambi un buon cuore»
«Non
ti sembra troppo esagerato dire che si devono sposare già
adesso? A quest’età? In fondo, sono ancora troppo
giovani!» esclamò Bulma.
«Certo
che lo sono, ma se si amano devono prima sposarsi e poi
fare ciò che vogliono.
Lo
so che tu sei sempre stata una tipa molto libertina, Bulma, ma
Rose è la mia nipotina, quindi sicuramente la
penserà come la penso io»
Si
interruppe un attimo, per poi cambiare espressione e guardare
Bulma con fare minaccioso:
«Non
li avrai per caso messi nella stessa stanza, vero?!»
«No,
ovviamente!» rispose Bulma «ho più di
quaranta stanze, perché
avrei dovuto...»
«Li
hai messi nello stesso piano? Uno vicino
all’altro?» continuò
a domandare Chichi.
«Io…
beh… Sì, però…»
balbettò Bulma, cominciando a sentirsi
colpevole di fronte alle accuse di Chichi.
«Ecco,
lo sapevo!» Chichi si alzò di scatto dalla sedia e
sbattè
le mani sul tavolo «Bulma, sei la solita! Come puoi lasciare
due ragazzi
giovani, della loro età, a dormire da soli in camere
l’una accanto all’altra?!
Insomma, potrebbero combinare qualsiasi cosa!»
«Su,
mamma, non scaldarti!» intervenne Gohan, cercando di placare
la madre «adesso siediti e…»
«Gohan!
Lo dico proprio a te! E se sapessi che Pan, tra qualche
anno, dormisse nella stessa camera con un ragazzo?»
Gohan
si fermò un attimo a pensare e si girò a guardare
Pan, con
fare pensieroso: «Beh, ovviamente mi darebbe
fastidio»
«Ecco,
è quello che sto dicendo io!» esclamò
Chichi, determinata
«E pensa se Pan rimanesse incinta?»
Pan,
nel frattempo, osservava la nonna un po’ in apprensione, per
ciò che stava dicendo, e poi spostò lo sguardo
sul padre: Gohan, che adesso
aveva stampata sul volto un’espressione un po’
più seria, disse: «Farei in modo
che non succeda nulla del genere… Anche perché,
prima di tutto, deve finire i
suoi studi»
«Esatto!»
esclamò Chichi «L’istruzione
è la cosa più importante!»
«Chichi,
credo che adesso tu stia esagerando» intervenne Bulma
«Insomma, Rose è una ragazza molto in gamba e
coscienziosa, lo sappiamo tutti
ormai, e so che non farebbe mai una cosa del genere!»
Pan,
dopo aver sentito la frase di Bulma, guardò istintivamente
Bra, che stava proprio alla sinistra della madre, e le due si
scambiarono uno
sguardo d’intesa. Avendo capito di aver pensato la stessa
cosa nello stesso
momento, le due si scambiarono subito un sorriso e ridacchiarono
leggermente,
cosa che attirò l’attenzione di Bulma.
«Che
avete da ridere, voi due?!» domandò lei.
«Noi?»
riuscì a dire Pan, tentando di soffocare una risatina
«No,
niente…»
«Pan»
intervenne di nuovo Chichi, ripristinando il suo sguardo
minaccioso «lo stesso discorso varrà per te tra
qualche anno, quindi ti avverto
di non fare la furbetta»
Pan
fece finta di non aver sentito ciò che aveva detto sua
nonna,
e la sua attenzione venne subito attirata da suo zio Goten e da Valese
che si
incamminavano verso il loro tavolo, e nello stesso tempo,
dall’altra parte,
dalla figura di David che si avvicinava.
Il
povero ragazzo non fece nemmeno in tempo a salutare tutti che
Chichi subito gli si avvicinò e gli chiese:
«Ehi,
tu! Che cosa hai fatto con mia nipote? Eh?»
Tutti
furono inevitabilmente attirati da quella scena, in quanto
Chichi aveva parlato a voce molto alta; tra questi in particolar modo
Goten,
che, subito interessato alla domanda che sua madre aveva posto a quel
ragazzo,
chiese, sospetto:
«Che
cosa le hai fatto?»
David,
che era appena arrivato e che quindi non aveva la minima
idea di ciò che stessero parlando, si sentì messo
alle strette e, in qualche
modo, anche in colpa, anche se non sapeva perché doveva
sentirsi in colpa. Che
cosa aveva fatto di male a Rose? Imbarazzato, disse: «I-io?
C-che cosa le ho
fatto? Non lo so, che cosa le ho fatto?»
Si
sentì lo sguardo minaccioso di Chichi e quello indagatore di
Goten addosso, per chissà quale colpa che, inavvertitamente,
doveva aver
commesso.
«Lo
sto chiedendo a te» proseguì Chichi «non
fare il finto tonto!»
«I-io…
non le ho fatto niente…» cominciò a
balbettare lui.
Chichi
puntò il dito verso di lui: «Ti avverto, se scopro
che
avete fatto quelle cosacce, giuro che altro che Ludir, sarò
io quella che ve le
suonerà di santa ragione!»
Il
ragazzo, rosso in viso, cominciò a sorridere sentendo le
parole
della donna e disse, con espressione divertita:
«”Cosacce”?»
«Ah!
Lo sapevo! Hai capito benissimo che cosa intendo, quindi
questo vuol dire che voi…»
«Mamma»
intervenne Gohan, alzatosi apposta dalla sedia per andare
a recuperare sua madre, che ormai stava perdendo il controllo. Le
posò le mani
sulle spalle e, guidandola verso la sedia su cui prima era seduta,
disse:
«Adesso calmati, stai un po’ esagerando»
«Io
non sto esagerando!» insistè la donna
«Goten! Mi raccomando, devi
stare attento perché Rose è tua figlia, e non sai
mai che cosa può combinare
con questo ragazzo!»
Goten
guardò il ragazzo con un’espressione un
po’ confusa, tramite
la quale nello stesso tempo, però, scrutandolo, cercava di
capire se ciò che
aveva detto Chichi fosse vero o meno.
David,
sempre più imbarazzato, abbassò gli occhi per
terra,
cercando di evitare lo sguardo di Goten. In quel momento, addirittura
la
formica che passeggiava sul prato gli pareva più
interessante da guardare.
Per
fortuna, però, fu una voce femminile, appartenente alla
ragazza
dai capelli castani che era vicino a Goten, a spostare
l’attenzione del Saiyan
da lui:
«Che
cosa?» domandò Valese, scioccata e sconcertata
«Goten, tu…
hai una figlia?»