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Autore: Evola Who    15/06/2017    2 recensioni
Il Dottore è nella sua 11° rigenerazione e questa volta ha con sé una nuova companion, Denny, una ragazza 18enne sveglia, intelligente, sensibile e molto determinata (con qualche problema di sbalzi d'umore)
Ma che succede se il Tardis li porta in una galassia lontana lontana, in un universo popolato da bizzarri personaggi e dominato da malvage forze del male? Come affronteranno i nostri amici questa strana avventura?
(Versione AU di episodio sei)
Genere: Avventura, Comico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14
La fuga.
 
 
 

Sala delle prigioni.
 
Quattro Stormtrooper, con i loro fucili blaster, entrarono con quattro prigionieri: un umano, due droidi e un Wookie, tutti ammanettati.
 
Davanti a loro vi erano altri due soldati che stavano dietro a un console.

Uno di loro domandò chi fossero.
 
“Ribelli” rispose quello al centro “Li abbiamo trovati nascosti dentro alla nave, non ci hanno detto come sono arrivati, ma ho ricevuto l'ordine di imprigionarli”.
 
“Bene, allora ti apriamo una cella” rispose l’altro.
 
“Ho avuto un altro ordine” aggiunse, mostrando un foglio.
 
“Dovete far evacuare questo piano e trasferirvi su un’altra astronave. Ordini da Darth Vader, e non vuole doverlo ripetere”.
 
I due soldati guardarono il foglio e quello continuò a parlare: “Voi apriteci la cella, poi vi raggiungiamo.”
 
Uno dei due disse: “D'accordo”, aprì la cella, poi lui ed il collega uscirono.

Quando i sette furono da soli quello al centro trasse un profondo sospiro di sollievo.
 
“Bene, e anche questa è fatta!” disse Denny, togliendosi il casco “Ma questi cosi sono scomodi! Come fanno a vedere?”.
 
“È quello che mi sono chiesto anche io la prima volta” rispose Luke, sfilandosi a sua volta il casco così come Han e Leia.
 
“Però la prima volta è stata più movimentata” aggiunse il generale.
 
“Fin troppo movimentata” finì la principessa, guardandolo.
 
“Meno male che avevo ancora la carta psichica!” esclamò Denny, mostrandola ai compagni.

“Sapete che cosa avete appena visto? Un di pezzo di carta che ci ha salvati! E non è la prima volta che succede!” e fece un sorriso sfacciato.
 
Lo Jedi e la senatrice sorrisero, mentre Han alzò gli occhi al cielo.
 
“Allora mi devo ricredere riguardo alle vostre capacità, signorina Denny” disse sorpreso C-3PO e lei sorrise di soddisfazione.
 
“Scusami, Denny, ma io ho delle domande” disse Raoul, alzando le mani ammanettate fino al petto.
 
“Perché solo io, Chewbe e i droidi abbiamo dovuto fare i prigionieri? Non sarebbero stati meno sospetti più prigionieri e meno soldati?”.
 
Lei gli si avvicinò, sospirando, quindi rispose mentre lo liberava dalle manette:

“Okay, uno: Han e Luke si erano già travestiti da stormtrooper, quindi sapevano come comportarsi. Due: Voi tutti siete troppo famosi per girare qui dentro in modo indisturbato, oltretutto Leia è già stata qui come prigioniera. Tre: sono l'unica ad essere in grado di usare bene la carta psichica. Quattro: tu hai indosso la divisa della ribellione e non c’erano taglie per gli androidi e per il Wookie per poter permettere loro di fare i soldati. Cinque: per tenere fermo un Wookie di due metri, forse quattro soldati sono anche pochi. E sei: il piano è mio e si fa come dico io” dopodiché tolse le manette anche a Chewbe.
 
“Sei proprio una persona democratica” disse Han ironico. 
 
“Infatti mio padre spesso mi chiama 'dittatrice'” rispose Denny, dirigendosi verso alla consolle per vedere in quale cella fosse tenuto prigioniero il suo amico. 
 
“Comunque, sei stata brava a camuffare la tua voce” si complimentò Leia.
 
“È vero. Sembrava veramente la voce maschile di una persona importante” aggiunse Raoul, con tono d’ammirazione.
 
“Ho sempre preferito i ruoli maschili durate gli spettacoli scolastici” spiegò Denny, intenta a mettere mano alla console per trovare a tutti i costi il Dottore.  
 
Quando, finalmente, lo trovò, chiese ai suoi compagni di aspettarla lì; indossò nuovamente il casco da stormtrooper ed imbracciò l’arma, prima di dirigersi verso la cella.  
 
“Perché lo vai a salvare così?” domandò Luke perplesso. 
 
“Per fagli una sorpresa” rispose Denny, come se stesse dicendo qualcosa di davvero ovvio, quindi si avviò.
 
Quando arrivò alla cella dove era rinchiuso il Dottore sentì un piccolo suono, che somigliava a un ronzio. Denny capì che il Signore del Tempo stava cercando di aprire la porta aiutandosi con il cacciavite sonico e sotto il casco sorrise.
 
Aprì la porta e vide il suo amico: in ginocchio, con il cacciavite in mano puntato verso alla porta e con un’aria decisamente sorpresa.
 
“Oh!” esclamò, si alzò e con un sorriso nervoso disse: “Salve!” e mise il cacciavite dietro la schiena “So quello che sta pesando. Ma le assicuro che non è così! Non stavo cercando di aprire questa porta e nel tentativo di evadere! Anzi, la stavo chiudendo ancora di più!”.
 
Il Dottore fece un sorriso nervoso ma convito, mentre Denny sotto al casco stava sorridendo e di lì a poco sarebbe sicuramente scoppiata a ridere.
 
“Ma… non sei un po’ basso per essere un soldato?” continuò il Dottore, visibilmente confuso.
 
“E tu sei sempre il solito”.
 
Il Dottore rimase confuso, Denny si tolse il casco e con un grande sorriso gli disse: “Ti sono mancata?”.    
 
Il Signore del Tempo rimase a bocca aperta per lo stupore, ma poi sorrise a sua volta e disse: “Denny!”.
 
Lei buttò le armi e il casco per terra, lui ripose in tasca il cacciavite e si abbarcarono. Il Dottore era felicissimo, aveva paura che Denny potesse essere in pericolo e rivederla sana e salva gli fece dimenticare le ultime ore di terrore. 
 
Denny non voleva staccarsi più di lui, pensava che lo avessero torturato fino alla morte e aveva paura che non lo avrebbe mai più rivisto.
 
Ma in quel momento si sentiva la persona più tranquilla e sicura di tutto l’universo. Quell’abbraccio durò un lungo minuto. Quando si staccarono l’alieno chiese: “Stai bene?”.
 
“Sì, sto bene. E tu?”.
 
“Beh, ho affrontato di peggio e tu lo sai” poi le sorrise e la abbracciò di nuovo.
 
“Andiamo” Disse Denny prendendogli la mano e camminando verso l’uscita.
 
“Non sei da sola, giusto?” domandò l’amico preoccupato. 
 
“Certo che no!” rispose la ragazza “Ho chiesto aiuto”.
 
“A chi?”.
 
Arrivarono nella stanza di controllo delle celle e videro l’intera squadra di ribelli, erano sorpresi ma anche preoccupati.
 
“Dottore!” esclamò Raoul, avvicinandosi a lui “Mi dispiace tantissimo! È tutta colpa mia se siamo in questa situazione! Ma ho dovevo farlo o…”.
 
“Raoul, Raoul, Raoul” lo interruppe il Dottore, avvicinandosi a sua volta, gli mise una mano sulla spalla e proseguì “Va tutto bene”.
 
Il pilota rimase sorpreso come gli altri, tranne Denny che invece sorrise.
 
“Lo so che hai dovuto farlo per un motivo molto importate per te. E non ti biasimo. Ma ora sei qui per aiutarci e questo dimostra quanto tu sia leale. Ti ringrazio per aver impedito che prendessero anche Denny” E sorrise.
  
“Beh… pensavo che all’Impero non servisse. Ma forse l’ho fatto solo per essere scoperto” E ricambiò il sorriso. 
 
“Bene” disse il Signore del Tempo, rivolgendosi a tutti: “Immagino che fuori da qui ci sarà una battaglia in corso.”
 
“No, non sanno che siamo qui” Rispose Luke.
 
“Né l’Impero, né la Ribellione e né la Senatrice Mothma” aggiunse Leia.
 
“In pratica, nessuno sa nulla, ma potrebbero tutti arrabbiarsi molto” Finì Han.
Il Dottore rimase confuso e Denny se la stava ridendo sotto i baffi.
 
Era divertente vedere l’uomo che aveva la più grande conoscenza dell’intero un inverso così… confuso.
 
“Ma… allora come siete entrati qui dentro?” domandò perplesso il Dottore.
 
“Con il Tardis” Rispose Raoul “Denny lo ha fatto partire”.
 
Il Signore del Tempo era quasi scioccato per quella risposta, così la sua amica spiegò tutto: la bugia che l’Impero aveva raccontato a Raoul per indurlo a consegnare il Dottore, di aver fatto partire il Tardis solo parlandogli, di averlo fatto atterrare tutti insieme, ricordandosi tutte (o quasi) le mosse che faceva lui e di come la chiave aveva mostrato dove si trovasse il Dottore.
 
Il Dottore rimase stupefatto da quella storia e non si sarebbe mai aspettato che qualcuno avrebbe potuto far partire o attivare il Tarids al di fuori di lui stesso (e River Song*).
 
“Oh Denny, fantastica Denny!” disse lui con gioia e la abbracciò, facendola alzare e girare intorno.
 
La squadra sorrise per la scena, era bello vedere un po’ di felicità dopo tutto quello che era successo. Ma sapevano che sarebbe durata ben poco.
 
Quando il Dottore posò di nuovo Denny a terra si avvicinò alla squadra, dicendo, con le braccia alzate: “Ma anche voi siete fantastici!” e abbracciò tutti: Luke, Han, Leia, Raoul e Chewbe.
 
Denny rise per le loro espressione sbalordite, l’espressione di disagio di Han e un verso confuso dello Wookie.
 
“Mi dispiace rovinare questo momento” li interruppe C-3PO, vedendo quella scena poteva quasi scaldarglisi il cuore che non aveva “Ma… che cosa ti hanno fatto? Soprattutto che cosa hai detto loro?”.
 
Rimasero tutti in silenzio. Infatti erano preoccuparti di quali torture l’Impero avrebbe potuto vessare il Dottore per fargli rivelare chissà quali informazioni.
Il Dottore non rispose, andò a sederi alla postazione di controllo, con sguardo basso e viso inespressivo.
 
Denny notò che dentro ai suoi occhi si nascondeva una infinita tristezza.
 
“Ho detto tutto quello che mi hanno chiesto…” rispose con tono freddo.
 
Tutti rimasero tremendamente colpiti da quella risposta inaspettata e si guardarono preoccupati. 
 
“Hai detto loro della nostra base e che abbiamo scoperto il punto debole della Morte Nera?” chiese Leia, allamata.
 
“No. Non ho dato loro quelle informazioni”.
 
“Allora che cosa hai rivelato?” chiese Luke.
 
“Quello che voleva sapere…”.
 
Raccontò di essere stato torturato prima con il IT-O, molto pesantemente, per minuti interi che erano sembrati ore.
 
 Leia conosceva bene quel tipo di tortura, Darth Vader l’aveva usato anche su di lei dopo aver distrutto il suo pianeta per cercare di estorcerle informazioni. Poteva capire il dolore che il Dottore doveva aver provato.
 
In più Darth Vader aveva cercato di farlo parare usando la Forza, ma senza successo: i Signori del Tempo non avevano la mente debole.
 
Alla fine, stremato, gli aveva rivelato i segreti più oscuri dell’universo, i segreti che non dovrebbero mai essere svelati da nessuno. E lui li aveva rivelati alla persona più sbagliata nell’universo intero.
 
“Fortuna che ho detto talmente tante cose che è impossibile che una persona sola possa ricordarle tutte a mente. Infatti ha registrato tutte le mie parole e ora è nella base centrale” Finì di spiegare il Dottore.
 
“E perché sei ancora vivo se gli hai detto quello che voleva?” domandò Han.
 
“Perché vuole che mi unisca a lui. E anche perché quello che gli ho detto non è nemmeno la metà di quello che voleva sapere”.
 
Calò un silenzio di tomba. Tutti guardarono in basso, con aria da funerale, pensando che l’universo era sicuramente spacciato e loro pronti per la morte.
Tutti tranne Denny. Lei sapeva che non tutto era perduto e si poteva ancora fermare quella terribile minaccia.
 
Si avvicinò al Dottore, si ginocchio davanti a lui, posandogli una mano sopra al ginocchio e lo chiamò: “Ehi! Guardami”. 
 
Il Dottore alzò la testa, guardandola a sua volta, mente gli altri la ascoltavano.
 
“Non è finito niente” Disse convita “Darth Vader avrà quei segreti, ma noi siamo ancora qui. Quindi possiamo ancora fermare tutto. E sai perché lo so?”.
 
L’amico fece un cenno di no con la testa.
 
“Perché tu sei il Dottore!” rispose Denny “L’uomo che ha salvato il tempo e l’universo un miliardo di volte, che non si è mai fermato davanti a niente, nemmeno nei momenti più drammatici. L’uomo che cerca di salvare tutti, senza essere mai ringraziato. L’uomo che riesce a trovare un piano anche nei momenti peggiori, l’uomo che corre per tutto e tutti. Tu sei l’uomo impossibile” e sorrise.
 
I ribelli rimasero sopresi da quel discorso motivazionale, potevano finalmente capire quanto Denny e il Dottore fossero estremamente importanti l’uno per l’altra, sempre pronti a sostenersi a vicenda, anche nei momenti più critici.
 
“Ma soprattutto, non sei da solo” e lo guardò dei occhi “Ero disposta a venire qui a salvarti da sola, arrangiandomi in qualche modo. Ma ho chiesto aiuto. E ora noi aiuteremo te, Dottore, perché l’universo ha bisogno di te. E tu di noi”.
 
Gli mise le mani introno al collo, guardandolo negli occhi con un sorriso dolce.
 
Il Dottore appoggiò la fronte contro la sua, dicendo: “Oh, Denny, sei…”.
 
“Fantastica?” lo interruppe lei. 
 
“No. Testarda e impossibile”.
 
La ragazza rise e rispose: “E tu sei l’uomo impossibile!” e risero insieme.
 
“Ti prometto che dopo questa esperienza passeremo un giorno intero sul Tarids in completa calma” le assicurò il Dottore.
 
“Sì, ma dopo aver visto e incontrato i vichinghi” Rispose Denny, ironica.
 
L’amico rise e rispose: “Dopo i vichinghi”.
 
Denny gli carezzò il collo: “Ma adesso alzati e corri!” e si guardarono finalmente convinti di quello che avrebbero dovuto fare.
 
Tutti rimasero felici e capirono il loro affetto e l’amicizia che provavano.
 
“Okay!” disse il Signore del Tempo sicuro di sé, alzandosi.
 
Cominciò a fare avanti e indietro nella stanza e parlò veloce: “Darth Vader avrà portato la registrazione nella stanza di comando, ma ora ci saranno vari soldati e generali…” e continuò a camminare sul posto avanti e dietro.
 
I ribelli rimasero sopresi tranne Denny, che era felice: era bello vedere il suo Dottore che faceva cose da… Dottore.
 
“Mi servirebbe la mappa di questa astronave” disse, dopo qualche attimo di silenzio.
 
“Ecco!” ripose Denny, perdendo il suo cellulare.
 
Il Dottore lo prese e guardò la mappa: “Forse è meglio vederla così”.
 
Della sua giacca tirò fuori un cavetto USB, si abbassò e lo attaccò ad R2-D2, quindi mostrò la mappa sotto forma ologramma.
 
“Ma come…” chiese Denny, indicando il suo cellulare e l’ologramma.
 
“Ecco, noi siamo qui, nelle prigioni” Disse l’alieno, indicando un punto sulla mappa e tutti lo guardarono.
 
“Le registrazioni sono qui, nella sala di comando, ma è piena di persone, quindi dobbiamo far uscire tutti, in qualche modo. Questo vuol dire che dobbiamo andare qui, della sala di controllo della astronave” Spiegò il Signore del Tempo. 
 
“Ma sala di controllo vuol dire la sala che controlla il motore e tutto il resto?” domandò Denny.
 
“Esatto, e noi dobbiamo andare lì. Per far evacuare l’intera astronave e poi tornare della sala generale della astronave” proseguì il Dottore.  
 
“Ma la registrazione non può essere cancellata dalla sala di montaggio?” chiese di nuovo Denny.
 
“No. Le notizie più importati le portano solo nella sala di comando. In quella di controllo ci sono i segnali, i controlli dei motori, del volo, dell’aria e altre cose così. Non solo collegate” spiegò Raoul.
 
“E perché dobbiamo far evacuare una intera nave?” domandò Han.
 
“Così possiamo andare della sala di comando indisturbati” Rispose il Dottore.
 
“E Darth Vader?” chiese Luke.
 
“Per ora non pensiamo a lui” rispose il Dottore, scollegando il cellulare dal droide e mettendo a posto il cavo.
 
“Allora possiamo toglierci di dosso questa roba?” domandò Leia.
 
“Non è meglio tenerle? Così se controllano altri soldati penseranno che mi stiate portando da Darth Vader” suggerì il Dottore.
 
“Ho fatto evacuare tutto questo piano” Rispose Denny.
 
“E come?”.
 
Fece vedere la carta psichica dicendo: “Leggi ad altra voce”.
 
“‘Scemo chi legge’” Disse il Dottore.
 
Denny sorrise, lui capì e disse: “Oh, Denny…”. 
 
“Lo so” lo interruppe Denny, sorridendo e gli restituì la carta.


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Note per i "Non fan":
* River Song è uno dei personaggi più importanti della serie.
Ma non vi dirò il perchè per non fare spoiler ;)

Note della autrice:

Sì, la prima parte è un "omaggio" di episido 4!
Il mio preferito!  In realtà è un rifferimeto a questa 
scena ;)
Ma spero che vi piaccia questo capitolo! 
Alla prosima!
Evola. 

 
 
   
 
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