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Autore: cin75    22/06/2017    5 recensioni
Jared fa una vita che a qualcuno non piace. Jensen ne ha addirittura due di vite!!
Si incontreranno. Si scontreranno. Si ameranno.
Ma non sempre la vita che fai o che ti ostini a portare avanti porta al "vissero felici e contenti!"
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E’  A N C O R A  A M O R E !!!

Quando raggiunsero l’appartamento di Jensen, il biondo aprì la porta di ingresso ed entrò, facendo strada al suo ospite.

Posò le chiavi sul piccolo tavolo accanto al divano e nello stesso tempo sentì la porta richiudersi alle sue spalle. Per un assurdo nervosismo non riuscì a girarsi e tremò appena quando le braccia di Jared lo avvolsero.

Jensen chiuse gli occhi assaporando fin dentro l’anima quell’abbraccio e tremò ancora quando sentì le labbra di Jared sfiorargli il collo teso.

“Io…non posso credere che stia accadendo….questo!” sussurrò sia a Jared che a sè stesso.

“Credimi…non ci credo nemmeno io!” lo spiazzò Jared , girandolo piano tra le sue mani, come l’altro fosse un manichino in attesa di essere sistemato nella giusta posa. Gli mise due dita sotto il mento per costringere dolcemente Jensen a guardarlo negli occhi. Prese gentilmente le mani del biondo tra le sue e se le portò sui fianchi e sorrise soddisfatto quando sentì la presa di quelle mani farsi decisa contro il suo corpo.

Poi spostò le braccia, di nuovo, intorno al corpo di Jensen, e si sistemò meglio contro di lui. Vicino. Tanto…troppo vicino!

“E forse…..” continuò dopo aver trovato quella che sembrava essere la posizione finale. “…forse so a che cosa stai pensando!” azzardò ancora.

“A cosa?!” e questa volta fu Jensen ad azzardare.

“Pensi che questo..” indicando loro due e il modo in cui erano abbracciati. “…che quello che sta o che potrebbe accadere tra un po’ potrebbe anche essere una presa in giro. Una sorta di vendetta da parte mia. Una rivalsa per quello che credi di avermi fatto. Che sparirò velocemente dalla tua vita come ho già fatto una volta. E stai pensando che quel dolore al petto che credevi di non sentire più tornerà a fare male , e ti renderai conto che non ha mai smesso di fare male!” finì quasi in un sussurro, Jared, che in quel momento , in quell’ultima frase parve parlare per esperienza personale.

“E’ un dolore forte, profondo. A volte insopportabile. È come un ago infilato al centro del cuore che si muove e mi ferma il respiro ogni volta che credo che non ci sia più, ogni volta che…” provò a spiegare Jensen.

“…che credi non debba fare più male. E invece il dolore ricomincia più forte.” concluse per lui, Jared.

E Jensen annuì comprendendo appieno di che sensazione Jared stesse parlando.

“Ho provato il tuo stesso dolore , Jensen. Ed è per questo che sono qui. Con te!”

“Jared, io…”

“Sono stato uno stupido a non averlo capito prima, ad aver dato modo a quel dolore di farci del male inutilmente. Nonostante quello che siamo o siamo stati, nonostante tutto quello che abbiamo passato, ho capito, troppo tardi, che tu sei l’unico che può fermare il mio dolore e io so che sono l’unico che può fermare il tuo.” confessò deciso e poi un lampo di insicurezza gli attraversò il viso emozionato. “O almeno spero di esserlo!”

Jensen strinse istintivamente le mani sui fianchi del giovane e con un gesto deciso lo attirò ancor di più contro il suo corpo.

“Sì, che lo sei. Sì, che lo sei!!” esclamò convinto e annullando lo spazio esiguo che già c’era tra loro ed estasiandosi quando le sue labbra ritrovarono finalmente, dopo tanto tempo, le labbra di Jared. Labbra che furono pronte ad accoglierlo di nuovo. Labbra entusiaste di ricambiare quella passione, quella dolcezza, quella simbiosi che tanto era mancata.

Le mani di Jensen, scivolarono dai fianchi alla schiena di Jared, così da poterlo abbracciare più forte, da tenerlo più vicino. Così da non lasciarlo andare mai più.

Lo stesso fece Jared. Rinsaldò la presa intorno al corpo del compagno e avido di risentire sulle sue labbra, nella sua bocca , il sapore di Jensen, con fare voglioso e appassionato, si spostò dalle labbra carnose del biondo, lungo la mandibola e poi la linea del mento e poi il collo che si tendeva ansioso di essere saggiato di nuovo. E poi la linea della spalla appena sopra la clavicola coperta dal tessuto leggero della camicia.

“Dio!! quanto mi sei mancato!” fu l’esclamazione roca di eccitazione da parte di Jared che continuava a baciare Jensen come se ne valesse l’aria di cui aveva bisogno per respirare.

“Non quanto mi sei mancato tu, piccolo. Facevo,…facevo finta di niente…in questi mesi….” balbettava Jensen tra un bacio e l’altro. “..ma sapevo…sapevo che stavo per impazzire senza di te. Credo…credo che tu…mi abbia appena salvato la vita!” confessò, cercando di nuovo le labbra di Jared. Trovandole ancora pronte per le sue. Ricongiungendole ancora per unire i loro sapori e gemere piacevolmente di quella mancanza d’aria che quel bacio aveva causato.

Poi, per un attimo, i due, rimasero fronte contro fronte, sorridendo di quel bellissimo affanno, cercando forse di riprendere fiato.

“No! Decisamente mi hai appena salvato la vita!” volle correggersi Jensen. “Ora, respiro di nuovo. E non fa più male!”


Jared si spostò appena, posando una carezza leggera sul volto di Jensen che gli sorrise amorevolmente. In quel gesto fatto con calma e gentilezza, Jensen, credette , che il momento fosse passato, che c’era, giustamente, ancora altro e tanto da dire da dire. E lo avrebbe accettato.

Cavolo, se lo avrebbe accettato, pur di riavere Jared al suo fianco!!

Avrebbe parlato per ore e ore, giorno e notte se ce ne fosse stato bisogno. Avrebbe chiesto ancora mille e mille volte scusa. Avrebbe supplicato Jared di perdonare quella sua parte di vita assurda e di accettarlo per quello che era adesso.

Tutto! Avrebbe fatto di tutto!


 

“Fa’ l’amore con me , Jensen!” fu invece ciò che scivolò leggero sulle labbra di Jared. “Cura il mio dolore e lascia che io curi il tuo!”

Quelle parole furono come preghiera.

E quale preghiera pregna d’amore non merita di essere esaudita?!


 

Jensen si sentì come guidato da una forza potente e superiore, che lo costringeva ad accarezzare il viso di Jared, a stringerselo tra le braccia, a baciarlo come se baciare Jared significava respirare.

Ancora stretti in quell’abbraccio fatto di carezze e baci, i due , di nuovo amanti, arrivarono alla camera da letto del biondo.

Jensen spinse delicatamente Jared verso il letto, invitandolo a sdraiarcisi sopra. Il più giovane lo fece, indietreggiando fino a raggiungere il centro del materasso, mentre, Jensen, gli gattonava , letteralmente sopra, fino a raggiungere l’altezza del suo viso.

Jared, una volta fermo, con un movimento lento, mise le mani sulle lenti di Jensen.

Il biondo era ancora poco abituato e non gli era passato minimamente di indossarli ancora. Stupidamente , se ne imbarazzò.

“Scusa, io non….” provò.

“Te l’ho detto. Mi piacciono!” lo rassicurò Jared, rubandogli un bacio leggero.

“Davvero?!”

“Lascia che te lo mostri!” e questa volta il bacio fu molto più deciso e intimo e i due, abbandonaticisi, gemettero , uno sulle labbra dell’altro. Tra le labbra dell’altro.

Ci volle poco per ritrovarsi nudi, vicini, abbracciati quasi disperatamente come se avessero paura di allontanarsi di nuovo.

Le loro mani si rincorrevano sui loro corpi accaldati e ansiosi di essere toccati. Le bocche lambivano ogni parte di pelle che fremeva di piacere così da darne ancora.

I sospiri, i gemiti, gli ansiti si fecero più insistenti e profondi, quando la necessità di appartenersi, si fece forte. Insopportabile. Quasi dolorosa.

Si erano accarezzati, preparati , stuzzicati, provocati con tocchi esperti e delicati. Avevano, di nuovo, esplorato con dolce passione le loro parti più intime e segrete. Tutto per riaccendere quella stessa passione che li aveva avvicinati e uniti in quella stanza di motel.

E quella passione si era accesa. Anzi, era diventata un vero incendio fatto del più puro desiderio.

In quella danza fatta solo di movimenti d’amore, fu Jared a prevalere. Anche se il giovane ebbe la chiara impressione che Jensen era capitolato volontariamente.

“Jensen...” lo richiamò dolcemente.

Il biondo capì quel richiamo , quasi apprensivo e volle rassicurare il suo dolcissimo amante. “Ho sognato questo momento per giorni, mesi. Ho sognato di essere amato da te, come la prima volta. Ho sognato te ogni volta che chiudevo gli occhi. Ho sognato le tue mani su di me, la tua bocca che mi baciava, il tuo respiro che mi riportava alla vita. Ti prego...ti prego Jared, rendi reale quel sogno. Amami.” confessò accarezzandogli il viso emozionato a quelle parole. “Amami di nuovo!”

E Jared lo amò. Con ogni fibra del suo corpo e del suo essere. Con ogni respiro, con ogni spinta, con ogni pausa, con ogni ritmo del suo corpo. Lo amò, perché poteva farlo. Perché sapeva che doveva farlo.

E Jensen si lasciò amare e quei suoi “Oddio!!” tanto promessi da Jared, riecheggiarono soavi nella camera da letto del biondo.

Perchè essere amato da Jared, di nuovo, in quella maniera vera e sincera era l’unica cosa che desiderava al mondo. Si concesse a lui come mai avrebbe immaginato fosse capace di concedersi. Si arrese completamente ai sentimenti che provava e felice, da come Jared lo stava desiderando e amando, comprese che il tutto era ricambiato.


 

Quando il piacere giunse, forte e dolce, appagante e devastante, fu come essere investiti da una folata di vento fresco in una giornata calda e afosa.

Inebriante!!! Rinfrancante!! Pacificante!! Magnifico!!


 

   
 
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