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Autore: Jordan Hemingway    23/06/2017    4 recensioni
Scarborough, costruita intorno a una Fiera.
Una città di creature magiche dove la magia è proibita, dove è possibile trovare l'impossibile, dove chiunque può entrare ma pochi possono uscire indenni.
“Dadi truccati?” La domanda fu accompagnata da un calcio tanto violento quanto improvviso.
“Una ragazza deve pur prendere delle precauzioni.” Riuscì a boccheggiare la giovane donna prima di sputare un grumo di sangue sul pavimento sporco.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8
Il cortile del caravanserraglio era, come sempre, nel caos più totale.
“Togli di mezzo quel ronzino, ho bisogno di bere!” Sbraitò un kelpie gettandosi in una delle fontane, guadagnandosi un’occhiata furente.
“Il mio ippogrifo un ronzino? Guardati allo specchio, somaro di mare!”
 
“La nostra carovana ha viaggiato per mesi e dite che non c’è posto?”
“Dove sono le carte di viaggio? E l’elenco delle merci? Non crediate di potervela cavare così.”
“Qualcuno ha visto un’idra albina?”
 
Del resto, quella era la Fiera di Scarborough: il caos era un male necessario, almeno questo era il parere dell’amministratore Davenport, il cui lavoro consisteva nel portare un po’ d’ordine nella suddetta confusione.
Fino a quel momento con scarsi risultati.
“Casdeen Davenport, ho speso diecimila mine per quell’idra albina: se non salta fuori entro…”
 
L’amministratore represse un sospiro e distolse gli occhi dalla finestra per riportarli sul problema al di là della scrivania.
“Zia Ygraine,” si rivolse alla vecchia che gli urlava nelle orecchie, “per caso anche questa volta avete dimenticato dove…”
“Io non dimentico nulla!” Una bastonata gli piovve in testa. “Una Fiera di ladri, come ogni anno!”
Purtroppo per Davenport la giornata non era ancora terminata.
 


Cecilia sgusciò all’interno del caravanserraglio. Il continuo andirivieni le permise di passare inosservata tra la fiumana di persone impegnate a trovare un posto per le proprie cavalcature – o a se stessi.
La Porta di Scarborough era ben visibile oltre gli alloggiamenti del cortile: le mura che cingevano la città terminavano con due alte colonne di pietra liscia sulle quali era stata posta una trave dello stesso materiale.
L’accesso era incustodito: oltrepassare la Porta equivaleva a una rinuncia temporanea alla propria magia, il che risolveva la maggior parte delle minacce possibili.
Tutto a maggior gloria del libero commercio.
Al di là della Porta tuttavia…
 
Guardandosi intorno Cecilia scoprì di essere riuscita a seminare la maggior parte dei suoi inseguitori. Rimaneva solamente Saint-Clare, la cui tagelmust blu spiccava tra la folla, lo sguardo di chi non intende cedere nemmeno di fronte alla morte.
C’era una sola soluzione, concluse la ragazza fissando il sole in procinto di tramontare.
 


Il frastuono si era fatto più intenso, ma non fu questo a mettere Davenport sull’allarme, bensì l’improvvisa fitta alla bocca dello stomaco.
E che cosa diceva sempre la sua amata nonna? Fidarsi sempre del proprio stomaco.
Uno degli aiutanti irruppe nella stanza.
“Capo, gli olifanti…” Ansimò appoggiandosi al muro. “Qualcuno ha… liberato gli olifanti…”
Davenport chiuse gli occhi. “Perché ho la sensazione di aver già sentito questa storia?”
“Mi stai ascoltando Casdeen? La mia idra…”
“La vostra idra dovrà aspettare, zia.” L’amministratore infilò la giacca e si preparò a uscire. “Fermo restando che le sue sette teste riescano a sopravvivere al tramonto.”
 
 

Saint-Clare capì di aver fatto uno sbaglio.
Un conto era accettare di collaborare con i bassifondi della malavita per riuscire a mettere le mani attorno al collo del suo obiettivo, un altro era ritrovarsi invischiato in una fuga di creature mastodontiche che si dirigevano a tutta velocità verso la Porta.
Si schiacciò contro quel che rimaneva delle mura del caravanserraglio. La sua magia, essenzialmente d’attacco, poteva poco in situazioni come quella: avrebbe contribuito ad aumentare la confusione generale.
Rimaneva una sola possibilità. Chiuse gli occhi.
E’ qui.
 

 
E’ qui.
Il messaggio colpì la mente di Jaehem come un colpo di spada.
Un altro trucco dei Guardiani, quello della comunicazione mentale. Il Gancanagh sapeva che in quello stesso istante anche Lucas e Friederik avevano ricevuto la stessa missiva.
 
Le parole erano accompagnate dall’immagine di un cortile in fase di distruzione.
Jaehem fece schioccare le dita. “Al caravanserraglio.”
“E gli olifanti?” Fece notare uno dei suoi scherani, indicando le sagome delle creature, visibili anche da quel punto della città.
“Qual è il problema?” La risposta secca provocò l’immediata partenza del gruppo verso quel che rimaneva del caravanserraglio.
 
Olifanti.
Che Cecilia tendesse a utilizzarli a ogni occasione non era un mistero per nessuno.
Tuttavia, in quel modo, quando sarebbe bastato nascondersi per le poche centinaia di metri che separavano il caravanserraglio dalla Porta…
Il Gancanagh accantonò il pensiero.
Dopotutto era vero: Cecilia era completamente pazza.
°°°
  
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