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Autore: Carly03    30/06/2017    5 recensioni
Ciao! Eccomi con una nuova storia appena sfornata. Vi avviso subito che a quelli a cui non piace la notte tenebrosa, il sangue e soprattutto i vampiri...beh, questa storia non fa per voi. Sì, avete capito bene...vampiri. Spero vi piaccia e mi raccomando recensite. Buona lettura!
***
Silenzio. Questo è quello che regna nella mia camera da letto. Un silenzio traditore che ti culla dolcemente, invece di tormentarti spaventandoti a morte. All'improvviso un suono. No, un rumore agghiacciante. Quello di un vetro in frantumi.
Spalanco gli occhi intimorita alzandomi a sedere sul letto ormai sfatto, mentre il cuore inizia a battere all'impazzata. Un ladro, penso.
Con coraggio prendo la mazza da baseball che tengo nascosta sotto il letto e appoggio i piedi a contatto con il pavimento freddo. Impugno con forza la mazza dirigendomi a passo felpato verso il soggiorno, il luogo da cui è arrivato il rumore. Ho le mani sudate che tremano, mentre il cuore batte sempre più veloce.
Tum tum tum tum.
Arrivo in soggiorno e alzo la mazza sopra la testa per poter colpire il ladro, ma mi blocco appena poso lo sguardo sul pavimento. Perdo un battito.
C'è sangue...troppo sangue.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Zeref
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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​Red blood
-Il vampiro-
 
 
 
 
 
 
 
 
Apro lentamente le palpebre ancora un'po assonnata, mentre mi sposto su un fianco sul morbido letto a due piazze portandomi le lenzuola a nascondere la testa sotto di esse. Chiudo gli occhi e assaporo il silenzio tombale che mi circonda.
Questo silenzio...è strano. Di solito a New York si sentono sempre i clacson delle automobili e invece oggi c'è un silenzio, quasi surreale...
​Però in questo momento con il cervello ancora spento poco mi importa, anzi meglio se c'è silenzio. Inspiro profondamente l'odore che impregna le lenzuola, hanno lo stesso profumo della brezza marina, mi piace.
All'improvviso il mio cervello si ridesta dal sonno ed ora capisco come mai di questo silenzio e poi...il profumo delle lenzuola che non profumano di rosa, il dolce profumo delle lenzuola in cui solitamente mi risveglio la mattina.
Immediatamente vengo bombardata dai ricordi della nottata precedente...il ritardo per tornare a casa a causa del lavoro, la paura provata quando le finestre del soggiorno sono finite in frantumi, l'attacco a sorpresa da parte del vampiro, ​la folle corsa e l'incontro con il secondo vampiro, poi il buio totale.
Spalanco gli occhi sgranandoli subito dopo.
Quindi...questo non è il mio letto, queste non sono le mie lenzuola, quindi questa non è la mia camera!
Con uno scatto felino mi tolgo le lenzuola di dosso e balzo giù dal letto dirigendomi a una delle due porte presenti nella stanza di cui una probabilmente conduce al bagno.
Poso la mano sulla maniglia pregando con tutta me stessa che sia aperta, abbasso la maniglia e...ovviamente è chiusa a chiave. Abbasso la maniglia e spingo più volte sperando che si apra da un momento all'altro. Inizio addirittura a battere con i pugni sulla porta, tirando anche qualche calcio tra una bestemmia e l'altra.
Mi appoggio con le spalle contro la porta e scivolo lentamente a terra, mentre un sospiro di frustazione mi esce dalle labbra.
Vampiri.
Tutto quello che mi ricordo riguardo alla notte scorsa sono loro. Creature che vivono nella notte nutrendosi di sangue. Quelle creature che fin da bambina ho sognato di incontrare, esistono realmente e non sono frutto dell'immaginazione di una adolescente innamorata dei film di Twilight. Ieri ho incontrato quelle creature notturne che da bambina volevo chiedere loro di sposarmi e ho avuto paura. Sì esatto, paura. Perché ho visto chiaramente lo sguardo che il vampiro dagli occhi verdi mi ha rivolto, uno sguardo da predatore. Uno sguardo che pretende il mio sangue.
 
 
Apro gli occhi e scruto attentamente la camera da letto in cui mi trovo. Diciamo che è molto carina e adatta a una ragazza come me, mobili bianchi e parque scuro. Le lenzuola del letto sono bianche come il latte, mentre i cuscini e la coperta sono...rosa. Ammetto che non mi piace molto questo colore diciamo che per me è troppo...troppo...insomma troppo rosa!
Dalle tende bianche trapela un raggio di sole dai colori arancioni che iniziano lentamente a colorarsi di rosa, la sera si sta avvicinando.
Immediatamente in mente mi viene una poesia che mi ha colpita molto la prima volta che l'ho letta, è breve, ma ha un significato molto profondo per me.
 
 
"Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera."
 
 
 
 
 
​Sorrido intenerita dal raggio di sole che mi accarezza il viso lasciandomi con un dolce calore alle guance, mentre pian piano il raggio mi abbandona insieme al sole che cala velocemente. Sgrano gli occhi appena un'idea di fuga attraversa la mia mente.
Aspetta un'attimo...se entra della luce significa che vi è una finestra e che quindi legando assieme tutte le lenzuola dopo posso calarmi giù dalla finestra e scappare via! Evvai!
Scatto come una molla in piedi e in due falcate arrivo al letto. Inizio a legare tra loro i lenzuoli. Lego velocemente l'ultimo lenzuolo e getto la lunga catena di lenzuola fuori dalla finestra tenendo tra le mani un estremità che lego con un doppio nodo ad una gamba del letto.
Tiro con forza per controllare che il nodo riesca a resistere al mio peso e facendo un lungo respiro inizio a scendere lentamente dalla finestra. Ad ogni passo mi sento sempre più libera, mentre un sorriso raggiante e pieno d'aspettative si distende sulle mie labbra.
Mancano due piani e sono libera, ma inizio a sentire che il nodo si sta allentando troppo velocemente.
Inizio a scendere sempre più in fretta pregando di farcela in tempo, ma il nodo si spezza.
Cado nel vuoto. Sento l'aria fare attrito con il mio corpo, mentre precipito velocemente verso il terreno. Non oso neppure guardare il terreno da quanta paura ho. Chiudo gli occhi aspettando il contatto con il suolo. Le mie orecchie sentono solo il battito impazzito del mio cuore che martella freneticamente nella cassa toracica.
Così questa è la mia fine, la fine di Lucy Herphilia. Donna di ventidue anni, figlia di Jude e Layla Hearphilia. Non ci credo...sto per morire. Morta pur di fuggire dalle mani dei vampiri.
Stringo gli occhi, sicura che è giunta la mia ora, ma non accade nulla. Tutto si ferma, anzi più che altro la mia caduta è stata interrotta da qualcosa. Sento su di me una presa ferrea, ma allo stesso tempo dolce, ed è terribilmente...fredda! Fredda come il marmo, come se fosse priva di vita!
Mi balena nella mente l'idea che possa essere il vampiro che mi ha salvata dalla caduta.
Sicuramente preferisco morire piuttosto che rimanere per il resto della mia misera vita con...quell'essere.
 
 
 
Apro gli occhi curiosa di sapere chi mi ritroverò davanti ed incontro un paio di occhi smeraldini che mi scrutano curiosi. Lui è il ragazzo dai capelli rosati, il vampiro.
Cacchio! Mi ero dimenticata di quanto è affascinante!
Difatti il vampiro in questione oggi ha i capelli scompigliati che gli donano un'aria bambinesca, mentre gli occhi verdi, terribilmente magnetici, mi scrutano da capo a piedi ed indossa una camicia bianca con i primi due bottoni slacciati, mentre i pantaloni sono neri.
All'improvviso nei suoi occhi verdi in cui mi ero incantata balena dell'irritazione.
-Spiegami perchè caspita stavi precipitando al suolo- mi dice irritato digrignando i denti, mettendo in mostra i canini affilati. Deglutisco a fatica. E ora che cavolo gli dico!
Rifletti Lucy, se dici una bugia ti uccide tipo che volevi fare un'po di bungee jumping, invece forse se gli dici la verità ti lascia in vita per la tua onestà...forse...
-Scappare?- gli dico con un sorriso tirato. Lui in risposta alza un sopracciglio rosato. Pensando di averla scampata tiro un sospiro di sollievo, ma subito sento la presa del rosato su di me spezzarsi e cado a terra con il sedere.
-Tsk! Voi umani, siete veramente stupidi!- dice irritato il ragazzo portando le mani a congiungersi dietro la nuca. Massaggiandomi il sedere mi alzo e lo guardo furiosa.
-Ehi! Stupido, maledetto succhiasangue che non sei altro! Come osi buttarmi a terra in questa maniera!?- dico irritata puntandogli l'indice sul suo petto che lui sposta con grazia con la mano.
-E invece posso fare ciò che mi pare e piace, biondina!- mi dice lui di rimando. Pesto un piede a terra con rabbia digrignando i denti.
-Tu...stupido, troglodita, succhiasangue, testardo, brutto vampiro dei miei stivali!- gli dico in faccia con rabbia. Lui sembra per un momento sdegnato.
-E no mia cara, non puoi darmi del brutto- mi dice incrociando le braccia al petto visibilmente offeso.
-E invece sì che posso- gli dico dandogli le spalle. Lui mi si avvicina all'orecchio.
-Non dopo quello che hai pensato ieri sera di me- mi dice all'orecchio, provocandomi un brivido lungo la schiena. Divento subito rossa come un peperone non solo per il ricordo del pensiero fatto su di lui la sera prima, ma anche a causa del suo respiro freddo vicino al mio orecchio. Mi volto verso di lui gonfiando le guance paonazze.
-Io...tu...ahhh, lasciamo stare! Io me ne vado! Ciao, ciao succhiasangue- gli dico voltandogli le spalle, dirigendomi a passo svelto verso casa...Aspetta un'attimo! Dove cavolo sono?!
Mi volto a sinistra e a destra, ma intorno a me vedo solo che...alberi.
Ohi, ma che cavolo ci fa una villa nel bel mezzo di una foresta e soprattutto dove cavolo sono?
Una mano gelida si appoggia sulla mia spalla e io sobbalzo dallo spavento.
-Ti sei persa?- mi dice sarcastico il ragazzo. Provo a scappare, ma lui mi ferma.
-Ohi, ferma. Non ti posso lasciare andare, sai che sono un vampiro- mi dice lui invitandomi ad entrare all'interno della villa. Mi volto verso di lui con aria angelica.
-Ti prometto che non lo dirò a nessuno. Te lo giuro. Ora...mi lasci andare?- gli chiedo sbattendo le ciglia. Lui mi guarda inespressivo inarcando un soppraciglio, poi all'improvviso mi carica sulla spalla come un sacco di patate.
-No- mi dice inespressivo. Inizio a battere i pugni sulla sua schiena cercando di liberarmi dalla sua presa ferrea...totalmente impossibile.
Che sfiga...
​-Allora...- comincia il vampiro, succhiasangue -dato che d'ora in poi vivrai qui devi sapere che ci sono delle regole in questa casa- prosegue il vampiro.
-E chi ha deciso che io vivrò qui?- gli chiedo sarcastica. Lui si volta leggermente verso di me con un sorriso orgoglioso.
-Io- risponde diverito lui.
-Giusto mi dovevo aspettare una risposta simile da te, succhiasangue- gli dico roteando gli occhi al cielo. Lui fa una smorfia, sembra offeso.
-Primo, tutto quello che ti chiedo di fare, tu devi eseguire. Secondo, questo succhiasangue ha anche un nome è te l'ho già detto ieri, mi chiamo Natsu- mi dice lui salendo le scale della grande villa.
-Però...che memoria- gli dico ridendo sotto i baffi, mentre lui mi lancia uno sguardo irritato. Improvvisamente tossisce per attirare la mia attenzione.
 
 
 
-Regola numero uno, prova a scappare e verrai uccisa da me...- iniziò il vampiro facendomi deglutire rumorosamente, spaventata a morte.
Ok, scappare non se ne parla.
​-Regola numero due, tu d'ora in poi appartieni a me, compreso il tuo sangue che ogni volta che te lo chiederò tu sarai obbligata a darmelo...- prosegue il vampiro leccandosi le labbra con la lingua, probabilmente immaginandosi il sapore del mio sangue. Sgrano gli occhi.
Io, dargli il mio sangue? Non se ne parla!
Scuoto la testa per scacciare l'immagine di lui sul mio collo che mi succhia il sangue, mentre una goccia del mio sangue mi scorre lungo il collo...semplicemente spaventoso. Natsu mi riporta bruscamente alla realtà.
-L'ultima e terza regola, seguirai i miei ritmi quotidiani, di notte sveglia, di giorno a dormire. Potrai entrare in ogni stanza tranne in quella all'ultimo piano e in quella delle pozioni, capito?- mi chiede se ho capito. Io annuisco con il capo cercando di ricordarmi tutte queste informazioni.
Un idea mi balena nella mente.
-Natsu...posso farti delle domande?- gli chiedo insicura, volendo a tutti costi sapere la risposta alla domanda che mi sono posta da un po' di tempo. Lui annuisce con il capo.
-Come mai non mi hai ancora morsa?- gli chiedo innocentemente. Lui si irrigidisce all'istante fermandosi a metà scale. Natsu si spalma una mano sulla faccia. Lo sento borbottare fra sé e sé, tipo: "Stupido Natsu! Ecco cosa non hai fatto..." oppure "Già... perché non l'ho fatto? Ed ho anche un certo languorino". Alla fine mi risponde semplicemente...
-Non ho fame- mi dice indifferente. Roteo gli occhi.
-Quanti anni hai? Insomma...da vampiro- gli chiedo. Lui sembra pensarci su con una mano posata sul mento.
-345 anni- mi risponde con un sorriso appena vide la mia espressione a dir poco scioccata.
345?! Però Natsu...sei vecchietto
Natsu ride come se avesse letto il mio pensiero.
-Guarda che per essere un vampiro sono ancora giovane, mia cara- mi risponde con un sorriso. Aggrotto le sopracciglia.
-Ma tu...puoi leggere nella mente?- gli chiedo spaventata dalla possibile risposta. Lui annuisce con il capo.
Cosa?! Maledetto, non si leggono i pensieri altrui e poi come cavolo fa a farlo?!
Lui mi sorride.
-Allora...esistono vampiri mezzosangue e purosangue. I mezzosangue sono privi di poteri e sono la maggior parte della popolazione vampira, mentre i purosangue sono stirpi di vampiri che possiedono il potere di poter leggere la mente e sono i vampiri più forti. Quindi...mia cara Lucy, sei in presenza di un vampiro purosangue- mi dice orgoglioso. Sgrano gli occhi e spalanco la bocca.
Ok, adesso è tutto chiaro...sono fottuta
Guardo verso la finestra e noto che ormai il sole è calato e la notte è arrivata.
-Natsu, ma quanto ho dormito?- gli chiedo. Lui ride.
-Moltissimo. Ma sei perdonata visto che ti ho ipnotizzata- mi dice in un sorriso. Il mio sorriso scompare e sbianco all'istante .
Ip...ipnotizzata?!
-M-mi hai i-ipnotizzata?!- gli chiedo gridando. Lui mi risponde con un cenno affermativo del capo.
-Sai...questo è un'altro potere che hanno i vampiri purosangue. Strabilianti i miei occhi, vero?- mi dice Natsu prendendomi in giro per quello che ho pensato dei suoi occhi ieri.
-Per niente, ne ho visto di più belli- gli mento.
 
 
 
Natsu ride e mi carica meglio sulla spalla quando arrivammo al secondo piano. Improvvisamente mi ricordo di essere ancora sulla sua spalla.
-Natsu, posso camminare anche da sola. Mi metti giù per piacere?- gli chiedo gentilmente. Lui in risposta mi carica meglio sulla sua spalla.
-Scherzi? Neanche per sogno. Come potrei rinunciare a un immagine così paradisiaca- mi dice Natsu in un sorriso malizioso ammiccando al mio sedere. Sbuffo infastidita e gli tiro un calcio sul ginocchio. Lo sento gemere dal dolore.
Te lo sei meritato...
​Penso, sicura che lui stia leggendo i miei pensieri. Natsu apre con una mano la porta e mi scaraventa su una poltroncina rossa. Mi guardo intorno, non è la stanza in cui mi sono ritrovata al mio risveglio questa è tutta...rossa.
Qualcosa mi dice che questa è la camera di Natsu, ma la domanda è...ma io che ci faccio qui?
-Questa è la mia camera. Dormirai qui questa notte, devo tenerti d'occhio in caso volessi scappare...di nuovo- dice con un tono irritato. Il mio sguardo gironzola per la stanza, mentre picchietto con le dita sul bracciolo della poltrona, finché il mio sguardo viene attirato dall'addome muscoloso di Natsu. Spalanco la bocca, mentre le guance mi si tingono di un rosso acceso.
Ma quanti cavolo di muscoli ha Natsu?!
Immediatamente inizio a farmi film mentali sul perché lui sia a petto nudo. La risposta venne da sola alla mia domanda ed impallidii.
Non penserà mica che dato che devo svolgere tutto ciò che mi dice...io con lui ci vada a letto, vero?
Subito scuoto la testa allontanando quel pensiero, ma mi irrigidisco appena lo vedo avvicinarsi pericolosamente a me. Mi metto le mani davanti come per fermarlo.
-E no mio caro, se pensi che io con te ci vengo a letto visto che devo fare tutto ciò che mi ordini te lo puoi scordare vampiro dei miei stivali!- gli grido in faccia con il viso in fiamme. Lui socchiude le labbra sbattendo per un paio di volte le palpebre per poi scoppiare in una fragorosa risata. Lo guardo sconcertata.
-Seriamente...hai pensato...che avessi queste intezioni?!- mi chiede tra una risata e l'altra Natsu. Annuisco con il capo e lui ride ancor più forte.
-Volevo avvisarti che sarei andato all'ultimo piano per svolgere delle questioni importanti e mi sono tolto la camicia solo per indossare una maglia più comoda- mi dice Natsu e io divento rossa dall'umiliazione. Mi spalmo la mano sul viso.
Lucy...sei una stupida
​Natsu mi si avvicina al viso.
-Non ti facevo così perversa mia cara Lucy- mi dice a due centimetri dal viso. Arrossisco e gli volto le spalle incrociando le braccia al petto.
-Non sono una pervertita...tu lo sei!- gli grido e in risposta sento una risata alle mie spalle, poi un respiro freddo vicino all'orecchio.
-Ci vediamo dopo, Lucy- mi dice. Mi volto subito dopo, ma lui è già scomparso.
 
 
 
Sono sul letto di Natsu sotto le lenzuola con gambe e braccia larghe che guardo inespressiva il soffitto. Non riesco a prendere sonno sono da ore qui a girarmi e rigirarmi sul letto per cercare di prendere sonno, ma niente.
Inoltre addosso ho ancora i vestiti di ieri e darei qualsiasi cosa per avere un ricambio pulito.
Chiudo gli occhi per la centesima volta con l'intenzione questa volta di dormire, ma delle note di pianoforte mi risvegliano dal mio stato di dormiveglia.
Ascolto attentamente le note che aleggiano nell'aria creando una meravigliosa canzone. Mi alzo da letto avvicinandomi alla porta, curiosa di conoscere la persona che sta suonando con così tanta maestria i tasti del pianoforte.
Provo ad aprire la porta e con mio grande stupore mi accorgo che non è chiusa a chiave. Esco dalla stanza, iniziando a seguire la dolce melodia che aleggia nell'aria. Mi accorgo che la melodia proviene dall'ultimo piano e come ipnotizzata salgo le scale con passo felpato, con il cuore che batte a mille.
Salgo l'ultimo scalino e mi dirigo verso la stanza da cui proviene questa dolce melodia. Le porte sono aperte e mi basta dare uno sguardo all'interno della stanza per notare un Natsu dai capelli rosati e scompigliati con gli occhi chiusi che suona con maestria il piano.
Mi appoggio allo stipite della porta chiudendo gli occhi, assaporando ogni singola nota di questa meravigliosa canzone che crea in me un mix di emozioni contrastanti.
Non mi serve guardare Natsu per capire quanta malinconia contiene al suo interno questa canzone. Si capisce dagli alti e bassi di questa canzone, prima la felicità di avere accanto la persona che si ama, poi la perdita di ella ed infine la malinconia per la sua mancanza.
Sono così persa tra le note che non mi accorgo neppure che Natsu ha smesso di suonare, finché sento una mano gelida posarsi sulla mia spalla.
Mi ridesto dalla realtà e apro gli occhi incontrando quelli smeraldini di Natsu. Ma non sono come li immagino, pieni di tristezza, no, il suo sguardo è furioso e la causa della sua furia sono io.
-Tu, che ci fai qui!?- mi dice con tono arrabbiato incrociando le braccia al petto.
-Io...non riuscivo a dormire...così ho sentito la musica e volevo sapere chi suonasse il pianoforte...ed ora eccomi qua. Sai, suoni veramente bene- gli dico intimidita dal suo sguardo di fuoco. Lui digrigna i denti e chiude gli occhi.
-Hai infranto la terza regola, torna subito in camera- mi dice irritato, con un pizzico di tristezza nella voce. Rimango spiazzata dalla sua freddezza. Qualche ora prima mi sorrideva ed ora mi guarda con uno sguardo di fuoco e le braccia incrociate al petto.
-Natsu...io...non volevo...- gli dico cercando di posargli una mano sul braccio per cercare di tranquillizzarlo, ma lui indietreggia schiaffeggiandomi la mano per allontanarla da lui.
-Perdo- non riusco neanche a finire la frase che Natsu mi invita con la mano ad andarmene.
-Vattene. Torna in camera- mi dice autoritario con ancora gli occhi chiusi. Sobbalzo, non pensavo che si sarebbe arrabbiato così tanto.
-Ma Natsu... perdonami non volevo farti arrabbia- questa volta mi interrompe bruscamente. Spalanca gli occhi e mi grida in faccia.
-LUCY! TORNATENE IN CAMERA ALTRIMENTI TI AMMAZZO!- mi grida contro Natsu. Sbianco dalla paura alla vista dei suoi canini affilati che minacciano di bucarmi la pelle. Il suo sguardo è pieno di ira e io non posso fare altro che correre giù dagli scalini e rifugiarmi sotto le lenzuola del letto di Natsu.
Chiudo gli occhi cercando di dimenticare l'accaduto, ma l'immagine di Natsu che mi inveisce contro ritorna sempre a farsi largo nella mia mente.
Finalmente prendo coraggio e tiro fuori la testa da sotto le lenzuola cercando di riprendere sonno, all'improvviso però un respiro freddo alle mie spalle attira la mia attenzione, mi volto leggermente con la testa e noto che si tratta di Natsu.
-Natsu...- lo richiamo, ma in risposta ricevo soltanto uno sbuffo e con una mano mi spinge delicatamente di nuovo sul letto. Non riesco neppure ad aprire la bocca per chiedere spiegazioni che la mano di Natsu sposta leggermente i capelli dal mio collo. Sgrano gli occhi.
Non vorrà mica...mordermi?
​Subito sento i suoi denti premere leggermente contro la pelle del mio collo. Il battito del mio cuore aumenta.
Sta per mordermi me lo sento!
​Aspetto il dolore del morso...ma esso non arriva. Apro un'occhio per notare se Natsu se ne andato, ma sento chiaramente la sua presenza. Sgrano gli occhi dalla sorpresa. Un bacio. Un dolce, casto e delicato bacio lascia sul mio collo prima di mettersi al mio fianco sul letto e chiudere gli occhi. Arrossisco.
-Non è ancora venuto il momento di morderti...- dice Natsu racchiudendomi in un abbraccio tra le sue braccia possenti. Io inaspettatamente mi rilasso al suo tocco.
-Scusami per prima, principessa- mi dice Natsu contro i miei capelli. Sorrido appena.
-So che sei sveglia- aggiunge subito dopo il vampiro. Aggrotto le sopracciglia.
Ma come...
Ride contro i miei capelli stringendomi a sé ancora più forte. Mi venne in mente il nomignolo che ha usato per me qualche secondo fa.
-P-principessa?- gli chiedo balbettante dall'imbarazzo. Lui sorride.
-Sì, sei la mia principessa ed ora dormi Lucy- mi dice dolcemente. Dolce. Non l'avrei mai pensato nei confronti di un vampiro, ma Natsu è così...lui è diverso, lui è dolce.
Però rimane comunque uno stupido, ma divertente succhiasangue
Rido sotto i baffi al mio stesso pensiero.
-Ti ho sentita...- dice con tono fintamente offeso Natsu e sorrido.
Dopotutto...non tutti i cuori sono fatti di pietra
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo autrice:
Ciao!Allora questo capitolo è lunghetto, ma non avevo per niente voglia di tagliarlo per cui ecco qua il risultato. Qui Lucy cerca di scappare (non so da cosa visto che Natsu è un vampiro super figo) e Natsu le salva la vita. Vediamo come andrà a finire questa convivenza tra questi due, uno vampiro purosangue e l'altra un umana. Il prossimo capitolo sarà molto interessante e quindi siate pazienti. Al prossimo capitolo miei cari! E recensite!
Bye
 
 
 

 
   
 
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