Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Geani    03/07/2017    1 recensioni
Non tutti gli angeli sono buoni e saggi. Sono creature estremamente vicine agli umani. Un angelo può cambiare per sempre, può essere esiliato e vivere sulla terra.
Danyas non è un semplice essere alato, è il fratello della Regina; una regina che però non è più lucida da molti anni, forse troppi. Il mondo non è fatto di buoni e cattivi, non e' fatto di angeli e demoni ma di creature di ogni tipo il cui animo brilla di mille sfumature diverse. Il cuore, che quasi mai segue la mente, detta troppo spesso le regole. Dopo una guerra tra angeli e demoni, quello che resta è una guerra tra fratelli.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
 
 
La strada illuminata dalla poca luce del mattino lo affascinava, i colori che assumevano una nuova tonalita’ per pochi minuti prima che venissero completamente invasi dai raggi del sole erano particolari. Cammino’ lentamente per godersi quella sensazione di pace insieme alla freschezza del mattino. La sera era ormai lontana dai suoi pensieri, aveva rimosso quella vampira dalla propria mente nello stesso momento in cui aveva messo di nuovo piede in strada per tornare a casa. Lei non poteva seguirlo sotto la luce del sole o sarebbe morta, diventando cenere e disperdendosi del cielo che probabilmente non vedeva da anni.
Non era pero’ un suo problema.
Guardo’ l’orologio che aveva al polso, fermandosi poi su una panchina deciso ad aspettare che qualche bar aprisse per poter fare colazione prima di tornare a casa. Lascio’ scorrere gli occhi sulle persone che iniziavano a lavorare di prima mattina, sulle macchine e sugli oggetti che lo circondavano. L’alba era frenetica nonostante l’apparente tranquillita’.
Accenno’ un leggero sorriso nel vedere un paio di ragazze scalze con dei tacchi in mano, probabilmente anche loro stavano rientrando dopo aver festeggiato tutta la sera e, ci avrebbe scommesso, tutte avevano un terribile mal di testa.
Aspetto’ ancora prima di decidersi ad alzarsi, riprendendo la strada verso casa e comprando una brioche al volo. Quella voglia di stare fuori gli era passata velocemente sostituita dalla stanchezza della serata. Era un angelo, si’, ma aveva lasciato molto tempo prima che il suo corpo e la sua mente lo dimenticassero. Non volava piu’, lo evitava in piu’ possibile, non usava i suoi poteri e frequentava per lo piu’ umani. Il suo desiderio era staccarsi da quella vita falsa e distorta che gli era stata imposta dalla sorella.
Quando finalmente torno’ a casa accese la televisione per sentirsi un po’ meno solo, nonostante tutto non aveva ancora superato la perdita del figlio. Si ando’ a fare una doccia ma qualcosa catturo’ la sua attenzione. Si mise di schiena verso lo specchio, accennando una risata divertita nel notare i graffi che aveva sulle spalle. A quanto pare era stato troppo occupato con altro per sentirne il dolore; quella ragazza era davvero una bomba.
Una bomba che aveva gia’ fatto scoppiare una volta. Non c’era bisogno di rifarlo.
Lascio’ che l’acqua gli scorresse addosso stringendo appena i denti al bruciore che gli invase tutta la schiena.
 
<***>
 
Dan si sveglio’ verso le cinque del pomeriggio, ma la sua tranquillita’ duro’ ben poco. Il campanello era il motivo per cui non aveva continuato a dormire. Si era trascinato alla porta per aprire e nel vedere il demone della sera prima aveva imprecato. Era stanco e la voglia di sentire le sue lagne mancava completamente, nemmeno se avesse scavato un mese l’avrebbe trovata. Nonostante tutto non aveva avuto nemmeno la voglia di cacciarlo cosi’ si era semplicemente fatto da parte per lasciarlo entrare.
-Quindi tu e Belle?- Aveva chiesto Alex tuffandosi sul divano come fosse a casa propria.
-Quindi tu e i cazzi tuoi?- Sbotto’ chiudendo la porta. 
-Dai, andiamo, con me non c’e’ mai stata... voglio sapere.-
-Come vuoi che sia? E’ una ragazza, ha un bel corpo, il resto sai come procede.- Mormoro’.
-Mi lasci cosi’ quindi? Nessun dettaglio? Nulla di nulla?- Si sporse in avanti.
-Se devi segarti puoi comprarti una rivista, Alex.-
-Ma cosi’ non e’ divertente!- Protesto’ poggiando i gomiti sulle proprie ginocchia. -Voglio solo sapere se e’ come lo immagino io. Avete rotto il letto? Distrutto qualcosa? Svegliato i vicini?-
Dan roteo’ gli occhi, scuotendo la testa e alzandosi per andare in cucina, rifiutandosi categoricamente di rispondere a quelle domande. Lei poteva essere anche un vampiro ma era anche una ragazza e non avrebbe mai intaccato la sua reputazione; non piu’ di quanto di quando avesse gia’ fatto lei. Era fatto cosi’, tendeva a proteggere un po’ tutte perche’, in un certo senso, prendeva da loro qualcosa e si sentiva in dovere di ricambiare almeno con un po’ di rispetto.
-Non ho intenzione di parlarti di cosa ho fatto ieri notte, rassegnati.- Disse poi tornando con due birre per porgergliene una. -Puoi chiedermi qualsiasi altra cosa pero’.-
-Tutto tranne le cose che mi interessano davvero.- Borbotto’ prendendo la bottiglia per aprirla e berne un sorso. –Hai intenzione di rivederla?-
-No.- Disse secco, sprofondando nella poltrona che si trovava di fronte al divano.
-E perche’ no? Ti ha stancato e non ne puoi gia’ piu’?-
-Non voglio che si affezioni.- Spiego’ lui, bevendo.
-Chi? Belle che si affeziona? Ah!- Scoppio’ poi a ridere. –E’ impossibile, credimi.
-E perche’ mai?-
-La conosco la piu’ di un secolo, credimi, e’ sempre stata sola e sempre sara’ sola. Penso che abbia avuto una brutta esperienza all'inizio della sua nuova vita... o semplicemente non e’ fatta per una relazione seria.-
-Non mi convincerai a rivederla, lo sai, vero?-
-E chi vuole convincerti?!- Lo guardo’ quasi sconvolto. –Me la voglio portare a letto, sarei un po’ coglione a incoraggiarvi, non trovi?-
Dan annui’ anche se poco convinto, finendo di bere e lasciando la bottiglia vuota sul tavolino. Quel demone non gliela raccontava giusta, proprio no. Non si fidava molto delle sue parole. Poteva anche provare a metterli insieme per un qualche grande piano che non voleva rivelare ma no, non era interessato.
-Almeno ci torni? Al locale.- Chiese poi.
-Perche’ mai dovrei?-
-Perche’ servo i drink migliori di tutta la citta’.- Rispose con fare ovvio, roteando il polso.
-Non so, ci pensero’, ho chiuso con il tuo mondo e lo sai bene.-
-E’ anche il tuo mondo, angioletto, non puoi scappare per sempre.-
Alex sorrise divertito, alzandosi e lasciando la propria birra sul tavolo. Aveva fatto abbastanza per quella sera, aveva inserito il dubbio in quella testa bacata di angelo e non vedeva il perche’ dovesse fermarsi ulteriormente. Conosceva Belle da molto tempo, era sua amica, e nonostante sperasse ancora che lei si concedesse anche a lui non poteva ignorare quella luce che era apparsa nei suoi occhi quando aveva visto l’angelo. Era un demone, si’, ma se era sulla terra significava solo che non era completamente malvagio e una delle poche persone che gli interessavano era quella vampira che aveva conosciuto poco dopo la trasformazione. Non era mai stata cosi’ presa da qualcuno e dubitava che fosse solo per il fascino che l’angelo esercitava su tutte le ragazze.
-Un mondo che non voglio.- Disse semplicemente, alzandosi a propria volta. –Sai dove si trova la porta, buon viaggio.-
-Tanto so che tornerai, puoi negarlo ma io alla fine lo fanno tutti.- Alex sogghigno’ divertito, uscendo dalla casa.
Dan roteo’ gli occhi a quelle parole. Non aveva bisogno di tornare in quel posto, non ne aveva motivo. Forse avrebbe piacevolmente bevuto un altro bicchiere di quella cosa che Alex spacciava come sua ma non era sicuro di volerlo fare. Se proprio si fosse annoiato magari avrebbe potuto farci un pensierino. Scosse la testa maledicendosi per essersi fatto abbindolare da quel demone. Non avrebbe mai dovuto farlo entrare in casa ma ormai era troppo tardi e lo sapeva, quel pensiero che gli aveva messo in testa non sarebbe mai andato via e, in un modo o nell'altro, i suoi piedi lo avrebbero portato in quel locale che voleva cosi’ ardentemente evitare.
Odiava aver a che fare con i demoni, erano sempre cosi’ subdoli e manipolatori. Nonostante questo si ritrovo’ a chiedersi il perche’ Alex fosse cosi’ interessato a Isabelle, sembrava quasi che tenesse a lei e per questo, a maggior ragione, doveva starle alla larga. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era contrariare un demone. Quello era di una specie molto tranquilla, ma non era certo di voler vedere fino a dove avrebbe potuto poteva spingersi. La testa gli piaceva sul collo e non fra le sue fauci.
Forse sarebbe andato a bere qualcosa, prima o poi, ma dopo aver pagato se ne sarebbe andato senza complimenti e senza balli. Doveva solamente togliersi quel pensiero dalla testa poi non ci sarebbero piu’ stati problemi e sarebbe potuto tornare alla vita di sempre. Magari avrebbe ripreso sul serio ad andare in ufficio; ogni tanto doveva farsi vedere per assicurarsi che tutto procedesse bene. In ogni caso doveva anche preparare i soliti documenti per la successione. Erano ormai passati piu’ di cinquant'anni ed era il momento che lui morisse in modo che un lontano nipote, stranamente identico a lui, ne prendesse le redini per altri cinquanta o sessant'anni. 

 
   
 
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