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Autore: annalisa93    15/07/2017    0 recensioni
Questa storia non è mia, ma di una mia amica, il suo profilo ufficiale lo trovate su wattpad : https://www.wattpad.com/user/ChiBa93
GENERE: sentimentale, thriller, mistero, psicologico, urbanfantasy.
Diciassette ragazzi.
Diciassette anime diverse, ognuna con il proprio passato, con le proprie fragilità e con le proprie aspettative per il futuro.
Diciassette cuori destinati ad incontrarsi e a scontrarsi.
Diciassette persone che si ritroveranno ad indagare su una serie di misteriose scomparse e sull'inquietante morte di una giovane liceale, avvenuta quarant'anni prima.
N.B: Questa storia è una light novel, ovvero un romanzo con illustrazioni in stile manga
Genere: Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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I resti del tempio greco che aveva costruito in maniera certosina erano tutti sparsi sul tavolo da lavoro, pronti per essere rimessi insieme. Lucas li stava fissando da una decina di minuti, ma li stava fissando con aria assente. La sua mente era altrove, era tornata all'incontro che quella mattina aveva avuto con quella ragazza, Sakura. Possibile che l'abbia finalmente trovata? Si domandò, ancora incredulo. Abbassò lo sguardo per un attimo. Le mani erano ferme su un quaderno aperto, appoggiato sul tavolo. Le spostò e tornò ad osservare lo schizzo che aveva fatto. Ritraeva una ragazza, identica a quella con cui si era scontrato e che aveva fatto a pezzi il lavoro di tre notti insonni. Stessi capelli color grano, stessi occhi verdi, limpidi come il mare delle Maldive. Stesso sorriso. Adesso ne era sicuro, non poteva che essere lei. Finalmente era riuscito a trovare l'unica persona che avrebbe potuto aiutarlo. Accanto al suo quaderno c'era una rivista, su cui il suo occhio inevitabilmente cadde. In copertina campeggiava una sua foto che lo ritraeva mentre, seduto su uno sgabello, suonava la chitarra e cantava una delle sue tante canzoni, circondato dalle sue numerose fans. Sotto, a caratteri cubitali, c'era una scritta: Lucas Cross, la popstar senza passato. Leggere quelle parole lo fece cadere nello sconforto più totale. Era vero. Nessuno conosceva il suo passato, nessuno sapeva niente della sua vita risalente a prima che diventasse una star. Nessuno, neppure lui. Chi sono io davvero? Si chiese, portandosi le mani al volto, in un gesto disperato. Era stato una buona persona o una cattiva persona? Aveva fatto del male a qualcuno? Aveva fatto del bene? Aveva qualche conto in sospeso? Non lo sapeva. Da sempre questa consapevolezza lo aveva lasciato senza respiro, bloccato nel buio dell'incertezza, incapace di scegliere la direzione in cui muoversi per vivere il futuro. Senza conoscere il suo passato, non sapeva cosa aspettarsi dai giorni a venire.

Ma di una cosa era certo: Sakura, la stessa ragazza che aveva mandato in mille pezzi il suo tempio greco, era l'unica in grado di aiutarlo a rimettere insieme i pezzi del suo passato.

****

«Ma cosa diavolo significa??» Sakura era confusa. Il corridoio che fino a poco prima era avvolto nel caos totale, adesso era silenzioso, silenzioso e diverso. Le macchinette erano sparite, le pareti azzurre avevano perso il loro colore tornando ad essere bianche. I ragazzi si guardarono attorno turbati. I muri erano tappezzati da scritte, da un nome che si ripeteva continuamente: Orfeo. Perché OrfeoFu la domanda che in quel momento si fece spazio nelle loro menti. Dalla calligrafia trasudava l'insana ossessione che tormentava l'autore di quei graffiti. Era inquietante. Quel nome compariva dappertutto: sulle porte, sulle finestre, sui cestini, sui vasi delle piante e sembrava che dietro al suo ripetersi infinito si celasse una mente malata. David era terrorizzato. Lui aveva paura dei matti, soprattutto quelli che si comportavano in quel modo. Li temeva più degli assassini. Confuso e spaventato, assieme a Nathan e Sakura, cercò di orientarsi e constatò che la stanza in cui si trovavano era quella in cui effettivamente erano entrati. Il pianoforte era sempre lì, al centro dell'aula, poco più in là poteva distinguere le sedie che un tempo utilizzava l'orchestra della scuola. Tutto, però, sembrava nuovo e pulito. Anche il pavimento era perfettamente visibile, il metro e mezzo di polvere che lo aveva ricoperto fino a pochi minuti prima si era dissolto. Nathan gettò nuovamente uno sguardo al corridoio. Non vi erano dubbi, era quello che avevano percorso poco prima. Era diverso, ma, osservandolo meglio, si accorse che anche così arredato non gli sembrava nuovo, lo aveva già visto. Il problema era capire in quale occasione. Si rinchiuse in sé stesso per qualche istante, sforzandosi di ricordare, poi finalmente venne colpito da un flash. Sì, lo aveva già visto, lo aveva visto nel collage che ripercorreva la storia della scuola, in particolare in una foto risalente al '68. 1968 equivale a dire quarant'anni fa pensò e nel preciso istante in cui terminò la frase si bloccò, sbigottito. Non è possibile, questo vuol dire che... Non fece in tempo a finire di formulare il pensiero che le sue orecchie si riempirono di un urlo agghiacciante, acuto e stridulo. Il grido di Emma.

 

Angolo annalisa93
Ciao a tutti :)
Allora visto che questa parte è più corta delle altre e siccome anche questa vi lascia col fiato sospeso, cercherò di pubblicare la prossima parte prima di sabato :) contenti? Spero di sì :) 
Baci e a presto :)  

   
 
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