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Autore: Justice Gundam    16/07/2017    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn


Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 49 - L'attivazione del PULSE-Abra

Vera doveva ammetterlo, si era fatta l'idea che Zirconia fosse una città un po' più retrograda di quello che era in realtà. Per qualche motivo, la giovanissima coordinatrice di Hoenn si era aspettata un villaggio tranquillo dalle case di legno, immerso nella natura, e non credeva che si sarebbe trovata davanti degli edifici in cemento, ben costruiti e certamente ben tenuti. Non si sarebbe certo detto, a guardare la città in quel momento, che solo alcune ore fa fosse successo un evento inspiegabile che l'aveva messa sottosopra. Anche le persone non davano l'impressione di essere diffidenti nei confronti degli stranieri. Il gruppetto di Vera aveva incrociato già alcuni abitanti, che avevano dato loro il benvenuto senza mostrare alcun timore. E su tutti gli edifici, spiccava in particolare la villa di Sierra, uno splendido edificio che quasi strideva con l'aspetto trascurato e decadente di gran parte di Reborn City, non troppo distante da lì. Il canto di un gruppo di Taillow accolse il gruppo di Vera mentre si addentravano in città.

"Eccoci arrivati. Benvenuti a Zirconia, oserei dire." disse Cain, mostrando loro la cittadina di montagna e si metteva a posto un ciuffo dei suoi indisciplinati capelli viola. "Scommetto che non è esattamente così che ve l'eravate aspettata, eh?"

"In effetti, non è esattamente il posto che credevo che fosse." ammise Hitomi, guardandosi attorno con le mani in tasca e la sua tipica espressione neutrale. Si avvicinò ad un albero che spiccava nel bel mezzo della piazza principale e lo guardò, come se immaginasse di vederci qualcosa di particolare.

"Hitomi?" chiese Max. "Va tutto bene? Non per essere polemico, ma quello che stai guardando è un comunissimo albero!"

"Non l'avrei mai detto." rispose sarcastica la bambina dai capelli a caschetto. "Stavo solo... ambientandomi, tutto qui."

"Dì la verità, Hitomi, piace anche a te questo posto, eh?" chiese Ortilla con un sorriso gentile. Alty prese il volo e si mise a girare per un po' intorno alla piazza principale, attirandosi dietro gli sguardi ammirati di diversi abitanti che probabilmente non avevano mai visto un Pokemon come lei. "Immagino che questo voglia dire sì."

"Altaria!" esclamò la maestosa Pokemon Drago/Volante.

"Hey, guardate lì!" esclamò un ragazzo che stava passeggiando vicino al Pokemon Market, il braccio puntato verso Alty. "Quello è un Altaria, non è vero?"

"Sì, è vero! Ne è passato di tempo dall'ultima volta che ho visto un Pokemon come quello!" rispose un altro ragazzo. "Con tutto l'inquinamento che c'è in questi tempi a Reborn, immagino che gli Swablu abbiano deciso di andarsene..."

Gli sguardi di ammirazione di numerosi passanti portarono un certo orgoglio ad Alty, che sorrise tra sè prima di tornare dalla sua allenatrice con un elegante battito di ali. Visto che Ortilla era senza dubbio l'allenatrice di Alty, alcuni dei più giovani abitanti di Zirconia si avvicinarono alla bambina dai capelli turchini, interessati a sapere un po' di più di lei. "Hey, piccola! Tu sei l'allenatrice di quell'Altaria?" chiese una ragazza che dava l'impressione di avere qualche anno più di Ortilla. "Tu devi essere... una di quelli di Hoenn di cui abbiamo sentito parlare di recente!"

"State facendo un gran bel lavoro!" affermò un ragazzo, facendo il segno dell'okay a Max e a Drew. "Abbiamo sentito delle vostre vittorie, e ci fa piacere vedere che alla fine il Team Meteora ha incontrato qualcuno che gli sta tenendo testa!"

Max fece un'amara risata a mezza bocca. Non sospettavano certo che l'unico motivo per cui erano riusciti a fermare Lord Solaris sul Picco Apatite era stato l'eroico sacrificio della sensei Kiki. "Diciamo... che non possiamo prenderci tutto il merito. I nostri compagni della resistenza ci hanno dato una mano, e se non fossero stati lì a guidarci, non credo che saremo arrivati fin qui."

"Detto questo, a quanto pare stiamo dando molti più problemi al Team Meteora di quanto abbia mai fatto chiunque altro... quindi, accettiamo i complimenti!" affermò Drew con una strizzata d'occhio, anche se privatamente sentiva ancora una morsa di rimpianto per non aver potuto impedire la morte di Kiki. Chissà come se la stavano cavando Cal e Vittoria in quel momento... ereditare la gestione del Monastero Apofillide, anche se gli allievi erano senz'altro disciplinati e più che disposti a seguirli, non doveva essere una cosa facile.

"Grazie... stiamo facendo tutto quello che possiamo per sconfiggere il Team Meteora, e credo che qualche passo in avanti lo abbiamo fatto." disse Vera, non senza un po' di orgoglio per i risultati che effettivamente avevano ottenuto. "Ma... abbiamo sentito parlare della vostra rappresentante della resistenza, la signora Sierra Voclain. Ci farebbe piacere incontrarla, se fosse possibile."

"Ah, certo, non potete sbagliare." rispose una donna, indicando la villa che si vedeva al lato opposto della città. Esattamente come Vera aveva immaginato... "Abita lì, in quella villa stupenda... e credo proprio che la troverete lì, visto che in questi giorni esce abbastanza raramente."

"Grazie per l'informazione, tesori!" affermò Cain strizzando un occhio. "A proposito, sono già passati di qui altri della nostra organizzazione?"

"Sì, certo... un gruppo di allenatori, guidati da una certa Saphira e dalle sue sorelle. Lei è il capo della resistenza al Team Meteora, non è vero?" rispose prontamente un giovane abitante della cittadina. "E' stata una fortuna che fossero qui quando abbiamo avuto a che fare con degli strani fenomeni..."

Hitomi corrugò la fronte e guardò la persona che aveva parlato. "Strani fenomeni?" chiese la bambina, restando calma ma dimostrando che l'argomento aveva attirato tutta la sua attenzione. "Che cosa è successo, esattamente?"

"Per favore, diteci di cosa si è trattato..." affermò Max, già sospettando che potesse essere un altro dei trucchetti del Team Meteora. "E' importante, abbiamo bisogno di sapere tutto, se è successo qualcosa di sospetto."

"Beh... per quanto possa sembrare strano, alcuni oggetti hanno cominciato a scomparire e riapparire da altre parti." spiegò un ragazzino, tenendo in mano un pallone da calcio con cui stava giocando. "Il mio pallone, per esempio... stavo per dargli un calcio e tirarlo in porta, quando è scomparso! L'ho visto apparire di nuovo dietro la finestra di una casa..."

"E questo è niente. Televisori, elettrodomestici, quadri... ogni tipo di mobile... tutto scompariva dalle case e riappariva nei posti più impensabili!" continuò una giovane donna. "Adesso abbiamo rimesso tutto a posto, grazie anche a quei ragazzi... ma non possiamo fare a meno di pensare che sia stata opera di qualche diavoleria del Team Meteora."

"Quelle carogne. Non si stancano mai di rendere la vita difficile alla brava gente?" commentò esasperata un'altra donna.

Vera e Drew si guardarono negli occhi, e poi guardarono verso Cain, che si fece terribilmente serio e fece un cenno con la testa. "Sì, miei cari... sono praticamente certo che si tratti di un'altra macchina PULSE." affermò il giovane esperto di Pokemon Veleno. "Solo loro possono fare questi strani effetti... anche se mi chiedo che razza di Pokemon ci abbiano messo dentro per ottenerli."

"Sicuramente un Pokemon i cui poteri sono legati al teletrasporto... immagino che possa trattarsi di un Abra o di un Ralts." affermò Max, dopo averci pensato su per qualche istante.  L'idea gli fece correre un brivido lungo la schiena - il suo amico Ralts era stato usato allo stesso modo dal Team Vicious prima di essere salvato.

"Questo significa... che la nostra prossima mossa dovrebbe essere di trovare il luogo in cui il Team Meteora esegue i suoi esperimenti con questa macchina PULSE." affermò Drew. "Dobbiamo scovarli e porre fine all'esperimento prima che facciano qualcosa di irreparabile."

Mentre Drew parlava, vide un ragazzo un po' più grande di lui, probabilmente dell'età di Ash, che si stava avvicinando, facendosi educatamente strada tra la folla accompagnato da un Pikachu un po' particolare - un esemplare che aveva un buffo ciuffetto sulla fronte. Per un attimo, il ragazzino dai capelli verdi ebbe l'impressione che si trattasse proprio di Ash, in effetti... ma riuscì a vedere le differenze un attimo dopo, quando si accorse che il nuovo arrivato aveva i capelli rossicci, un po' più ordinati rispetto a quelli di Ash.

"Salve... scusate, vi ho sentito parlare del Team Meteora, e ho pensato che avrei potuto darvi una mano." affermò il ragazzo dai capelli rossicci, avvicinandosi al gruppo di Vera e attirando la loro attenzione. "Voi... siete altri membri della resistenza, immagino."

"Pika pikachu!" squittì il Pikachu con il ciuffo, guardando incuriosito verso Ortilla.

"E potremmo sapere tu chi sei, esattamente?" chiese Hitomi, restringendo un po' gli occhi senza mostrare alcuno stupore.

Ritchie si schiarì la voce, imbarazzato. "Già, scusate, non mi sono neanche presentato..." affermò. "Il mio nome è Ritchie, e sono anch'io un allenatore di Pokemon. E lui è il mio migliore amico, il mio Pikachu, Sparky." Il Pikachu con il ciuffo che lo affiancava drizzò vivacemente le orecchie e mosse una mano per salutare. "Vengo da Kanto, ma sono capitato qui a Reborn... per motivi che in questo momento sarebbe un po' troppo lungo spiegare. Comunque, anch'io sto cercando di dare una mano contro il Team Meteora, e spero che la mia assistenza permetterà di fare un po' di luce su questa complicata situazione."

"Piacere di conoscerti, Ritchie!" rispose Vera, contenta di poter contare su un altro alleato. "Il mio nome è Vera Maple, e vengo da Hoenn... e loro sono i miei compagni, mio fratello Max... Drew, Hitomi, Ortilla e Cain.". La bambina castana notò che Ritchie aveva sgranato leggermente gli occhi quando Ortilla si era presentata alzando una mano e sorridendo.

"Piacere nostro, ragazzo!" affermò Cain strizzando un occhio. "Mi sembri un tipo in gamba, come mai un ragazzo come te viene a fare  un giretto in un posto con una fama così... particolare?"

"Ecco... come ho detto, è una storia un po' lunga, ma..." cominciò a dire il ragazzino dai capelli rossicci. "Intanto c'è una cosa che posso dire, e cioè... che sono venuto qui a Reborn sotto richiesta del signor Adriano, l'attuale Campione di Hoenn!"

"Cosa? E' stato mio zio a chiederti di..." esclamò stupita Ortilla, per poi fermarsi a pensare per un istante, e annuire con molta più calma. "Certo... certo... avrei dovuto immaginarlo... zio Adriano non è rimasto a guardare mentre io venivo rapita dal Team Meteora... e quindi ha mandato qualcuno per assicurarsi che io stessi bene."

"Ma allora come mai non è venuto lui stesso?" si chiese Cain. "Magari, con un allenatore come il Campione di Hoenn dalla nostra parte, riusciremmo a sconfiggere Lord Solaris e il Team Meteora in men che non si dica."

"Purtroppo, temo che le cose non siano tanto semplici, Cain." affermò Max, dopo averci pensato un po' su. "Vedi... stiamo pur sempre parlando del Campione di un intero continente,  ed è una posizione che comporta molte responsabilità. Non si tratta di un posto che può essere lasciato in qualsiasi momento scaricando la responsabilità su qualcun altro."

"Questo... e l'idea di mandare il signor Rocco Petri o qualche altro allenatore affiliato alla Lega Pokemon di Hoenn è stata rifiutata." affermò Ritchie, cogliendo un po' tutti di sorpresa.

"Cosa? Come mai non mandare qualcuno che..." cominciò a dire Hitomi, ma si fermò a pensarci su. "Beh... in effetti, la cosa ha anche senso... si era detto che il Team Meteora controlla praticamente ogni cosa qui a Reborn. O almeno... controlla abbastanza da avere il potere di negare la richiesta di una visita ufficiale da parte di un'altra Lega Pokemon."

"Esattamente... certo, non hanno voglia di permettere un'investigazione che potrebbe permettere ai loro avversari di sottrarre loro una pedina importante nei loro piani." rispose Max. "Dopotutto... beh, sappiamo tutti cosa vogliono da Ortilla, vero?"

"Già... continuo a chiedermi come sia finita addosso a me, questa... Chiave, di cui parlano tanto." affermò Ortilla, dando uno sguardo alla preziosa collana che portava attorno al collo. "Per adesso, sappiamo che nessuno degli oggetti che il Team Meteora sta cercando è nelle loro mani, e questo, se non altro, è un vantaggio."

"E a questo proposito... proprio poche ore fa sono passati i vostri compagni della resistenza, e con loro c'erano anche miss Saphira e le sue sorelle." continuò Ritchie. "Ma... forse è meglio se ne parliamo assieme alla signorina Sierra, lei vi può aggiornare su tutto quello che è successo qui a Zirconia in questi ultimi giorni. Compresa la situazione con la Chiesa d'Alfa."

"Sì, penso che sia una buona idea." affermò Hitomi. "Mi piacerebbe sapere qualcosa di più su cosa sia esattamente questa Chiesa d'Alfa e cosa c'entrino con quello che sta accadendo a Reborn."

"Pikachu!" disse Sparky, indicando la villa con un gesto del braccio, e invitando il resto del gruppo a seguire lui e Ritchie.

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Nel cuore del Monte Tanzanite, un dedalo di caverne e gallerie scavate molti anni prima, nella maggior parte delle quali ancora si trovavano i resti di vecchie miniere che una volta dovevano essere state piene di attività, si trovava all'insaputa di molti un covo del Team Meteora, nel quale fervevano i preparativi per un nuovo esperimento.

A sovraintendere questo nuovo progetto c'era, in maniera abbastanza prevedibile, il misterioso scienziato dalla personalità multipla, ZEL, sotto il controllo scrupoloso di Sirius e del Dr. Connal... e in quel momento, ZEL stava appunto completando alcuni controlli, in piedi davanti ad una macchina PULSE di dimensioni relativamente contenute. Alta poco più di un metro e mezzo e larga in proporzione, era identica alle diavolerie tecnologiche dello stesso tipo che il Team Meteora aveva usato per mutare un Tangrowth, un Muk e un Camerupt... e al suo interno, reso visibile dal fatto che il portellone frontale era rimasto aperto, era seduto un Pokemon  umanoide dalla forma vagamente simile ad una volpina, alto meno di un metro, con le orecchie triangolari e la pelle di un vivace colore giallo dorato. Gli arti erano sottili e dall'aspetto debole, come se si fossero parzialmente atrofizzati. La pelle diventava marrone sul petto e sulle spalle, dando l'impressione che il Pokemon indossasse un'armatura, e aveva una coda abbastanza spessa, anch'essa di colore giallo tranne che per un anello marrone attorno ad essa. Teneva gli occhi costantemente chiusi, e poteva sembrare che stesse dormendo da seduto... se non fosse stato per il fatto che la fronte corrugata e le orecchie che guizzavano in giro suggerivano che il Pokemon fosse in preda a qualche terribile incubo.

Certo, i cavi d'acciaio connessi alla sua testa e le morse d'acciaio temprato che lo tenevano fermo al suo posto non davano l'impressione di essere per niente confortevoli.

"Qual è la situazione, ZEL?" chiese bruscamente Sirius quando gli sembrò che il capo dei reparti scientifici del Team Meteora avesse smesso di armeggiare con la macchina. "A che punto è arrivato il progetto PULSE-Abra?"

ZEL scosse la testa e parlò con la voce della sua personalità maschile. "Non possiamo ancora esserne sicuri." affermò. "L'ultimo tentativo ha dato dei risultati deludenti. Anzichè teletrasportare quello di cui avevamo bisogno, Abra ha diretto i suoi poteri mentali verso Zirconia, teletrasportando diversi oggetti, apparentemente casuali, per tutto il perimetro della città. Adesso... il nuovo programma dovrebbe averlo messo sotto controllo. Ho solo bisogno di qualche minuto per verificare che tutto sia a posto, e poi continueremo le prove."

"Ottimo. Se la cosa non da fastidio, il nostro stimato collaboratore e il sottoscritto resterebbero ad assistere." affermò Sirius. "Vogliamo renderci conto con i nostri stessi occhi dell'efficienza e delle potenzialità della nostra ultima macchina PULSE."

"Certamente, comandante Sirius... dottor Connal... sentitevi liberi di restare." rispose ZEL, la cui personlità era passata di colpo a quella di Eve. "Noi... completeremo gli aggiornamenti entro breve, ed eseguiremo presto tutte le prove necessarie."

"Mi auguro di vedere dei risultati positivi." disse Connal con tono severo. Il suo Raichu si avvicinò al suo allenatore, guardando con allarme in direzione della macchina PULSE, e ringraziando di non esserci lui là dentro. "Le nostre operazioni hanno subito troppi rallentamenti, e dobbiamo assolutamente recuperare il tempo perduto."

"A questo proposito, Dr. Connal, non era obbligato a presenziare a questo esperimento." affermò Sirius, lo sguardo reso ancora più inquietante dal brillio scarlatto del suo occhio artificiale. "Immaginavo che lei sarebbe rimasto a Reborn City, per dirigere le operazioni di riassetto del suo orfanotrofio."

"Ho lasciato tutto in mano a colleghi molto capaci, quindi non è questo che mi preoccupa." rispose Connal. "Piuttosto, ero interessato a vedere come funzionassero queste macchine PULSE, visto che non ne ho mai vista una in attività. Quello, e c'erano delle domande che mi ero posto e le cui risposte ho cercato per molto tempo."

"Ha per caso a che fare con il fatto che la comandante suprema è particolarmente interessata a questo progetto?" chiese il comandante dall'occhio bionico, senza neanche voltarsi verso lo psichiatra. La reazione di Connal fu di socchiudere gli occhi, la mente rosa dal dubbio e dal desiderio di saperne di più. "Pensavo che il motivo per cui lei presta i suoi servigi a noi del Team Meteora fosse... ciò che è accaduto a sua sorella."

Il dottore esitò un attimo prima di rispondere. "Sì, comandante Sirius, quella è la mia motivazione primaria." rispose. "Tuttavia, ci sono anche altri elementi sui quali desidererei sapere di più. E credo che la comandante suprema Lin sarebbe in grado di darmi qualche risposta."

"Io ci penserei su più di due volte prima di fare simili domande alla nostra comandante suprema." tagliò corto Sirius. "Lo sa anche lei che esitiamo a coinvolgerla direttamente nei nostri progetti, e che parteciperà a questo soltanto perchè potrebbe costituire una parte fondamentale nel progetto del Team Meteora. Cerchi di non fare il passo più lungo della gamba, o se ne pentirà amaramente."

"Certo... me ne rendo conto." fu la conclusione di Connal. Ma dentro di sè, lo psichiatra criminale aveva già deciso che non sarebbe finita con una risposta di comodo. Quel nome gli riportava alla mente dei ricordi che forse avrebbe preferito restassero sepolti per sempre nel suo subconscio, e non poteva lasciar perdere senza prima assicurarsi che fosse tutto in ordine.

"Lin..." pensò tra sè Connal. "E' tutto troppo strano. Non può che essere una coincidenza. Ma se non lo fosse? Meglio esserne sicuro..."

"Molto bene, signori." disse ZEL, interrompendo i pensieri del Dr. Connal. Lo Abra che si trovava all'interno della macchina PULSE emise un verso di paura e rabbia quando lo scienziato premette un tasto su un comando a distanza, e la pesante porta in lamiera del marchingegno infernale si chiuse con un suono inquietante, intrappolando il fragile Pokemon Psico all'interno. "Il programma PULSE è completo. Tutto quello che dobbiamo fare è attivare la macchina e verificare se adesso fa quello che noi vogliamo."

"Non possiamo aspettare più di tanto, ZEL." rispose Sirius. "Prova ad attivarla adesso, e vediamo cosa succede. La comandante suprema esige risultati."

ZEL fece un cenno con la testa e, dopo essersi assicurato che la macchina PULSE fosse collegata correttamente, la attivò facendo scattre un interruttore laterale, e poi abbassando una piccola leva posta sulla parte superiore del congegno. Immediatamente, la macchina prese vita, e numerose spie luminose si accesero su di essa, emettendo degli strani suoni. Per un attimo, i tre luogotenenti del Team Meteora ebbero l'impressione di sentire la voce dell'Abra rinchiuso là dentro che si lamentava, ripetendo il proprio nome con tono allarmato.
"Molto bene... per favore, signori, teniamoci a distanza di sicurezza dalla macchina." raccomandò ZEL, tenendosi vicino ad un tavolo sul quale erano stati riposti, in ordine quasi maniacale, libri e blocchi di appunti foderati di strani appunti. Sirius e il Dr. Connal fecero come ZEL aveva loro consigliato e si piazzarono a debita distanza mentre la macchina iniziava a scuotersi e ad emettere rumori sempre più frequenti ed inquietanti...

"Ecco... adesso dovremmo cominciare a vedere dei risultati." disse ZEL con la voce di Eve, che cambiò rapidamente a quella di Lumi. "E speriamo che non faccia troppo male a quel Pokemon..."

ZEL si diede una pacca su un lato della testa per mettere a tacere la voce della sua personalità più gentile. "E smettila di rovinare la festa, tu!" esclamò Zero. "Stiamo asistendo a quello che potrebbe essere il trionfo definitivo del Team Meteora, quindi vedi di non..."
Non fece in tempo a finire la frase, prima di scoprire di trovarsi a circa due metri da terra, sospesi in aria sopra il tavolo su cui aveva accumulato gli appunti. Una frazione di secondo dopo, la gravità impose nuovamente la sua legge, e il malcapitato scienziato del Team Meteora cadde come un sacco di patate sopra il tavolo, mandandolo in pezzi e sparpagliando appunti e quaderni dappertutto!

"AAAAARGH!" gridò ZEL, più per la sorpresa che per il dolore vero e proprio, e restò per qualche istante seduto dov'era a massaggiarsi il fondoschiena! "Che... che... che accidenti era questo?"

"Non lo so... ma credo che Abra ci stia... rispettosamente dicendo che non vuole collaborare." disse Sirius, con un tono sarcastico ed irritato che gli si confaceva molto bene in quel momento: in qualche modo, un vaso da fiori era apparso dal nulla sopra di lui e gli si era rovesciato addosso, riempiendogli i capelli di terra e acqua.

Un istante dopo, il comandante dall'occhio bionico scomparve da dove si trovava... e si ritrovò all'ingresso della stanza con la faccia rivolta alla porta!

"Grazie, Abra, non ho nessun bisogno del tuo sarcasmo, in questo momento..." affermò Sirius. "E... qualcuno mi spiega dov'è finito il Dr. Connal?"

"Esattamente sopra le vostre teste, stimati colleghi." gli arrivò come risposta la voce severa del dottore... e vista la posizione in cui il diretto interessato si trovava - appeso come un panno lavato ad una lampada alogena che pendeva dal soffitto - il suo tono serio non faceva che rendere ancora più comica la sua vista! "Mi sembra... che gli ultimi programmi di ZEL non abbiano sortito l'effetto desiderato!"

"Ugh... accidenti, e io che pensavo che fosse tutto a posto... niente da fare, devo spegnere la macchina e riprovare." rispose Zero. Si alzò rapidamente da dove si trovava, e si diresse verso il macchinario PULSE... ma non fece in tempo a raggiungerlo prima di essere teletrasportato all'ingresso della stanza, quasi andando addosso a Sirius! Contrariato, lo scienziato cercò nuovamente di raggiungere la macchina PULSE, ed era giunto ad appena un metro di distanza da essa... quando si ritrovò nuovamente dov'era un attimo prima, all'ingresso della stanza a fianco di Sirius! "No! Ma che significa? Mi teletrasporta via ogni volta che sto per avvicinarmi?"

"Così sembrerebbe, Zero." affermò Eve. "Dimentichi che la specialità di Abra è proprio il teletrasporto. E ogni volta che qualcuno si avvicina, lui lo allontana in questo modo."

"Del resto, visto come avete maltrattato quel povero Abra, non posso dire che non ve lo meritate." sentenziò Lumi, con un tono accusatorio che era insolito sentire da lei...

Sirius strinse i denti per la rabbia. "Maledizione... e quindi, adesso dovremmo vedercela con questo Abra viziato che ci teletrasporta lontano ogni volta che cerchiamo di avvicinarci alla macchina PULSE per fare delle modifiche." ringhiò. "Questo ci mette in difficoltà... come facciamo a spegnere la macchina se non riusciamo neanche a raggiungerla?"

"Questo è... un bel problema." affermò il Dr. Connal. "E adesso... cosa starà succedendo qui attorno? A Zirconia e attorno al Monte Tanzanite?"

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In quel momento, nella splendida villa di proprietà di Sierra, il gruppetto di Vera e Drew stava parlando con la padrona di casa. Dopo che Ritchie e Sparky li avevano condotti a Villa Voclain, avevano trovato Sierra più che ben disposta a parlare con loro e a raccontare quello che era successo in quegli ultimi giorni... in particolare, il misterioso caso degli oggetti che scomparivano e riapparivano in altri posti... e la visita di Padre Elias. La ex-modella aveva tralasciato soltanto la misteriosa e fulminea guarigione di Anna, temendo che l'avrebbero presa per visionaria...

"E quindi... ritenete che questi misteriosi eventi siano legati a qualche macchina PULSE che il Team Meteora sta provando in questi ultimi giorni." affermò Sierra, seduta sul suo divano con le gambe accavallate, in modo da mostrare il suo fascino. La giovane donna accarezzò un Glaceon che sedeva sul divano accanto a lei, e si schiarì un po' la voce prima di riprendere il discorso. "In effetti, questa è un'impressione che hanno avuto anche i vostri compagni che sono passati di qui poco tempo fa. Al momento, stanno andando verso il rifugio delle sorelle Belrose, nel bel mezzo della Foresta Tanzanite, e credo che fareste bene ad andare anche voi in quella direzione."

"Faremo come ci suggerisce lei." affermò Drew. "Dobbiamo ritrovarci con i nostri compagni e riorganizzarci per sferrare il prossimo attacco al Team Meteora."

"Se non do fastidio... potrei unirmi anch'io alla compagnia?" chiese Ritchie. "Ora che ho trovato la persona che stavo cercando, vorrei fare quello che posso per proteggerla, almeno finchè non sarà possibile tornare ad Hoenn."

Ortilla ed Alty non ebbero nulla in contrario. "Non ti respingiamo di certo, Ritchie... anzi, Alty ed io apprezziamo molto quello che hai fatto per noi." disse la bambina dai capelli turchini. "E poi, abbiamo visto che il Team Meteora è un'organizzazione molto pericolosa, e non si hanno mai troppi alleati, quando si affronta un simile nemico."

"Mi sembra una saggia decisione." continuò Sierra. "Ma prima di tutto..."

*CRRRRRAAAAAAAASH!*

L'esperta di Pokemon Ghiaccio venne interrotta quando uno schianto assordante risuonò nel soggiorno della lussuosa villa, e alcune finestre si infransero una frazione di secondo dopo, spargendo frammenti di vetro in tutto il corridoio! Quasi tutti i presenti fecero un sobbalzo per lo stupore e la paura, e anche Sierra sgranò gli occhi per un istante, appoggiando una mano sul dorso del suo Glaceon, che si era alzato di scatto e aveva inarcato la schiena come un gatto arrabbiato... e subito dopo, si cominciarono a sentire voci impaurite ed esclamazioni allarmate dall'esterno, seguite da altri tonfi che non promettevano nulla di buono.

"Cosa? Che succede, adesso? Altri fenomeni... come quelli di prima?" esclamò Ritchie.

"Chi vuole scommettere che adesso è caduto il tetto del Pokemon Center sulla mia casa?" chiese Sierra con tono piatto, come se la cosa non la riguardasse nemmeno!

"Meglio andare a dare un'occhiata... temo che questa volta sia successo qualcosa di veramente grosso." affermò Hitomi. La bambina dai capelli rossicci si mosse per prima verso l'uscita e, con prudenza, la spinse in modo da poter guardare fuori senza rischiare di essere colpita da qualche oggetto vagante.

Quello che vide la lasciò di stucco per qualche istante: due grossi massi erano caduti nel centro della piazza principale, per fortuna senza fare alcuna vittima, ma mandando in frantumi un lampione che si trovava ai lati della piazza. Un automobile di vecchio modello era stata in qualche modo piazzata sui rami di un albero... e una lavatrice, una lavastoviglie ed un termosifone giacevano sparpagliati sui marciapiedi. Con prudenza, Hitomi uscì dalla villa e guardò verso il tetto della villa di Sierra... e come aveva detto la padrona di casa, ecco che vide uno spesso tetto rosso e spiovente che in qualche modo era finito sopra il tetto della villa! Certo, non poteva essere stato in nessun altro modo che tramite qualche sortilegio...

"Ehm... non so come dirvelo, ma... il tetto del Pokemon Center è effettivamente caduto sulla villa di miss Sierra." commentò Hitomi, invitando i suoi compagni a venire fuori a loro volta e a dare un'occhiata a quello che era successo. Non che ci fosse davvero bisogno di uscire per capire che stava accadendo qualcosa di davvero inusuale e grave. Anche dal soggiorno, i ragazzi avevano visto i grossi massi che erano precipitati sulla piazza, e si sentivano le esclamazioni della gente. Poco più in là, il Pokemon Center della città era rimasto scoperchiato, come se qualche mano abile ed invisibile avesse semplicemente tagliato via il tetto e lo avesse depositato sopra Villa Voclain. La cosa più sorprendente, ad ogni modo, era che i danni alla villa erano stati davvero limitati, vista la situazione. A parte i vetri rotti e qualche crepa sul tetto, la villa era rimasta illesa...

"Mamma mia..." commentò Vera, uscendo e dando un'occhiata in giro. Gli abitanti di Zirconia stavano già cercando di correre ai ripari e rimediare a quello che era successo, riportando ciò che potevano al posto dove doveva essere, ma era evidente che non ce l'avrebbero potuta fare da soli, e soprattutto, che si trattava soltanto di una tregua temporanea. Presto o tardi, lo strano fenomeno si sarebbe ripetuto, con chissà quali conseguenze...

"Che razza di diavoleria si è inventato, il Team Meteora?" si chiese Cain, anche lui stupefatto davanti a quello che era successo...
Una cosa era certa, pensò tra sè Vera. Non potevano attendere a lungo. Dovevano raggiungere Saphira e gli altri il prima possibile, e assieme a lei e agli altri membri della resistenza, scoprire quale fosse il progetto del Team Meteora per mandarlo all'aria.

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"Maledizione... questa proprio non ci voleva." grugnì contrariato Sirius, sgranchendosi una spalla. Lui, ZEL e il Dr. Connal avevano cercato in tutti i modi di fermare la macchina PULSE che avevano attivato... ma l'Abra rimasto all'interno non permetteva loro nemmeno di avvicinarsi, e li teletrasportava a distanza di sicurezza ogni volta che cercavano di farlo. "La comandante suprema non sarà per niente contenta di questo fallimento. Temo che il tempo a nostra disposizione sia ormai contato... se non riusciamo a trovare un modo per rimediare a tutto questo, le nostre teste potrebbero cadere!"

"Non possiamo neanche cercare di distruggere la macchina a distanza. Essa rappresenta una risorsa molto importante per noi del Team Meteora, e non può essere sacrificata a cuor leggero." affermò il Dr. Connal. "La situazione è effettivamente molto difficile. Dobbiamo pensare ad un modo per riportare il tutto a nostro favore..."

Lo psichiatra criminale e il suo Raichu si voltarono verso un piccolo gruppo di soldati semplici del Team Meteora guidati dagli ormai immancabili Astro ed Eclisse - il Cavaliere e la Dama raggiunsero i loro superiori e fecero un saluto, mettendosi sull'attenti mentre Sirius volgeva su di loro il suo sguardo feroce quasi ad intimare loro di parlare solo se avevano qualcosa di molto importante da dire.

Per parte loro, Astro ed Eclisse colsero al volo il pessimo umore del comandante, e la ragazza decise che era il caso di venire subito al sodo. "Comandante Sirius!" esordì con decisione. "Ci scusiamo per l'improvvisa intrusione, ma siamo venuti qui per comunicarvi che siamo riusciti ad individuare il nascondiglio delle sorelle Belrose e dei loro alleati, nel cuore della Foresta Tanzanite!"

"Cosa?" esclamò Sirius sgranando gli occhi.

"Rai, raichu?" continuò Raichu. Anche il Dr. Connal, che non era certo il tipo di persona che si sorprendeva facilmente, rimase piuttosto stupito nel constatare che una dei loro sottoposti aveva ritrovato un'informazione così importante.

Astro si schiarì la voce. "Sì... sì, comandante Sirius... Dr. Connal, comandante ZEL..." proseguì il Cavaliere Meteora. "Possiamo confermarlo con certezza. Alcuni dei nostri agenti sono riusciti ad intercettare i loro spostamenti, e hanno individuato il nascondiglio di Saphira Belrose lungo le sponde di un lago, nel cuore della Foresta Tanzanite."

"Non è molto lontano da qui... forse, se riuscissimo a catturare le sorelle Belrose e consegnarle alla comandante suprema, ci risparmieremmo un bel po' di problemi." affermò ZEL con la voce di Eve. "Inoltre, non possiamo dimenticare che potrebbero avere con sè alcune delle quattro Chiavi, o magari anche tutte. Catturarli ci permetterebbe di impadronirci di quei preziosi artefatti ed ovviare così ad un eventuale fallimento del progetto PULSE-Abra."

"Se cominciamo a parlare di cosa faremo nel caso dovessimo fallire, allora abbiamo già fallito." la rimbeccò Sirius. "Ma in ogni caso, hai ragione. Dobbiamo catturare più membri della resistenza possibile. Cavaliere Astro, sai per caso se Vera Maple è con loro?"

"A dire la verità, comandante Sirius... ci è giunta comunicazione giusto adesso da alcuni nostri informatori della Chiesa d'Alfa che Vera Maple e un gruppo di membri della resistenza... più esattamente, l'esperto di Pokemon Veleno Cain LaRue, e tutti gli altri allenatori di Hoenn... si trovano adesso a Zirconia." rispose prontamente Astro.

"Non mi stupirebbe se da quelle parti fosse successo qualcosa che li ha allertati delle nostre attività qui sul Monte Tanzanite." affermò Eclisse, mostrando giusto un pizzico di preoccupazione.

Sirius si sfregò il mento con una mano e formulò rapidamente un piano d'azione. "E va bene... allora, aspettiamo un po' e monitoriamo ancora gli spostamenti di Vera Maple e del suo gruppo." affermò infine. "In questo momento, probabilmente credono che noi non sappiamo dove si trovano. Questa loro speranza si andrà presto a scontrare con la realtà dei fatti."

"Abbiamo il tempo di aspettare, comandante Sirius?" chiese ZEL al suo superiore.

Sirius mosse la testa per dire di sì. "Sì... se non altro, la comandante suprema ci ha lasciato il tempo di ultimare il progetto PULSE-Abra, quindi abbiamo un certo margine. ZEL, tu resterai qui e cercherai di scoprire un modo per indurre Abra a più miti consigli. Io e il Dr. Connal organizzeremo l'attacco. Questa volta non ci devono essere errori."

"Comandante Sirius, se posso intervenire..." affermò Eclisse. "Vera e i suoi compagni sono di ritorno dal Monastero Apofillide, e posso dire con certezza che hanno ricevuto gli insegnamenti della sensei Kiki Mikael Argall... sicuramente lei ha fatto in tempo a trasmettere loro una discreta parte della sua conoscenza prima di morire."

"Sì, capisco." affermò Sirius. "Sicuramente sono diventati più forti rispetto all'ultimo incontro. Ma questo non vuol dire che siano diventati forti come me. E comunque, il Dr. Connal mi accompagnerà. Lui conosce meglio di chiunque altro le sorelle Belrose e diversi dei loro compagni di viaggio. Di fronte alle nostre capacità combinate, non avranno altra scelta che capitolare. Mi occuperò io stesso di Vera Maple."

"Allora, non indugiamo oltre, e cominciamo a fare i preparativi." affermò il Dr. Connal. "Sicuramente, nel rifugio di Saphira e delle sue sorelle ci sono diversi degli orfani sotto la mia tutela, ed è mio compito recarmi lì personalmente per far rispettare la legge."

"Astro, Eclisse... radunate quanti più uomini possibile, avremo bisogno dei numeri per sopraffare Saphira." ordinò Sirius ai due soldati scelti. "Questa volta dobbiamo essere sicuri di non commettere errori. Il Team Meteora è già abbastanza in crisi per i fallimenti che abbiamo accumulato di recente. E' necessario che la popolazione di Reborn comprenda che chiunque si opponga a noi è destinato ad una fine ingloriosa."

ZEL annuì cupamente. Difficile capire quale delle sue tre personalità fosse in controllo in quel momento, ma qualunque essa fosse, a nessuna delle tre piaceva molto la posizione nella quale si trovavano in quel momento...

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Amaria si sgranchì un po' la schiena, rendendosi conto soltanto adesso di quanto il viaggio attraverso l'altopiano roccioso l'avesse stancata. "Hmm... accidenti, a volte mi chiedo come mai Tania abbia scelto un posto come questo per il suo rifugio... ma in fondo non mi dispiace. Questo posto ha qualcosa di molto rilassante, e guardando questo panorama riesco a dimenticare il mio pessimismo e le mie preoccupazioni." disse tra sè la bella allenatrice di Pokemon d'Acqua, ammirando lo spettacolo della natura che si estendeva davanti a sè. In lontananza, una grande cascata scendeva giù da un picco roccioso, precipitando con fragore verso il grande fiume che alimentava Reborn City... e che adesso era sfortunatamente un accozzaglia di veleni e fanghi inquinanti. L'acqua della cascata, per contrasto, era pura... veniva da chiedersi come facesse l'uomo a contaminarla così in un lasso di tempo tanto breve.

"Forse noi uomini siamo davvero delle creature indegne, che non meritano i doni che Arceus ci ha fatto..." disse tra sè Amaria, perdendosi per qualche istante a guardare lo spettacolo della cascata che si gettava nel dirupo tra maestosi spruzzi, formando nell'aria un arcobaleno. Da quanto tempo era, si chiese Amaria, che non vedeva un simile spettacolo? Le sembrava passato tanto tempo da quando Reborn City era diventata un inferno di acciaio e cemento... "Forse è proprio nella natura dell'uomo distruggere tutto ciò che ci circonda. Quando penso a questo... mi viene da pensare che in fondo tutto quello che facciamo è vuoto e inutile..."  

Scosse la testa. Non era il tempo di pensare a queste cose. Adesso era il momento di pensare a Titania e al fatto che l'avrebbe rivista dopo tanto tempo. Quest'idea le diede una scarica di eccitazione, e un sorriso radioso apparve sul suo viso - uno dei rari sorrisi che ad Amaria non davano l'impressione di essere forzati, soltanto per rassicurare chi le stava attorno. Titania era l'unica persona con la quale Amaria non doveva fingere, e si fidavano l'una dell'altra al cento per cento.

Riprendendo il suo cammino con maggiore decisione, Amaria gettò uno sguardo al Braccialezaffiro che portava nella sua borsa. Per il momento, non aveva ancora incontrato nessuno del Team Meteora, e sperava che fosse perchè l'organizzazione criminale aveva perso le sue tracce. "Certo, non avrei mai immaginato che il regalo di Tania fosse una delle quattro Chiavi che il Team Meteora cerca. Non mi è ben chiaro cosa vogliano fare con quei gioielli, ma non lascerò che finiscano nelle loro mani." disse tra sè. "Combatterò fino alla fine per proteggerli e difendere i miei compagni."

Nel giro di pochi minuti, lo scenario brullo dell'altopiano si fece meno aspro e selvaggio, e la casa di Titania apparve finalmente - un edificio su due piani dall'aspetto stranamente moderno, che sembrava un po' fuori posto in mezzo a quelle montagne, con ampie finestre di vetro semitrasparente e un ampio balcone al piano superiore che offriva una vista mozzafiato della catena montuosa circostante. Nello spiazzo davanti al grande edificio, la giovane esperta di Pokemon d'Acqua vide alcune rocce scheggiate e piene di crepe, e ridacchiò tra sè al pensiero che ancora una volta Titania doveva avere un po' esagerato con i suoi allenamenti.

Una serie di suoni metallici provenne da un lato della casa, ed Amaria andò a vedere di chi si trattava... anche se, in effetti, la risposta la sapeva già. Poco lontano dall'abitazione, Amaria vide che una donna della sua stessa età, con lunghi e fluenti capelli rossi, si stava apparentemente allenando con una spada, sferrando fendenti ad un manichino da addestramento che indossava una divisa del Team Meteora e teneva tra le mani dei tubi di ferro con i quali probabilmente si cercava di simulare delle armi bianche vere e proprie. La ragazza era vestita in maniera particolare, con un top bianco, pantaloni lunghi rossi tenuti in vita da una cintura argentata decorata con delle borchie che le davano un aspetto minaccioso, e scarpe bianche dall'aria un po' consunta. Tuttavia, la spalla destra era protetta da uno spallaccio in acciaio grezzamente lavorato, che già mostrava i segni dell'usura. Al braccio destro della donna era legato uno scudo circolare dorato con tre anelli al centro che formavano una sorta di fiore dai tre petali, mentre nella mano sinistra teneva saldamente una pesante spada dalla larga lama dorata, con una decorazione violacea simile ad un occhio in prossimità dell'elsa. Una sorta di fascia di tessuto nero dai bordi viola e frastagliati si avvolgeva attorno al braccio sinistro della ragazza, in modo da offrire almeno un minimo di protezione in più.

Amaria si fermò un attimo a guardare con affetto la ragazza dai capelli rossi che continuava i suoi allenamenti, sferrando una serie di fendenti in aria... e poi, inquadrando il manichino che indossava l'uniforme del Team Meteora, eseguì uno spettacolare fendente che decapitò il manichino, facendo cadere la testa un paio di metri più in là e rovesciando a terra un mucchio di segatura. La rossa restò per qualche istante nella posizione, tenendo il braccio sinistro teso e la spada sollevata... poi, prese fiato e guardò con cupa soddisfazione i resti del manichino da allenamento.

"Hmph... maledizione, mi sono fatta prendere di nuovo. Che rottura, ora dovrò ripararlo." disse con voce brusca. Poi, senza neanche voltarsi, tirò un sospiro e abbaassò le armi. "Hey, Amy, hai intenzione di restare là ad osservarmi ancora a lungo? So che siamo fidanzate, ma non buttarla troppo sullo zuccheroso."

"Hehehehee... scusa, Tania, è che lo sai che ogni volta che vengo a farti visita mi incanto a guardare come ti alleni." affermò Amaria con una risatina imbarazzata. Si schiarì la voce e si avvicinò a Titania, che si voltò verso di lei appoggiando a terra la spada e lo scudo con i quali si stava allenando... e un attimo dopo, le due armi si mossero, come se fossero state raccolte da un uomo invisibile, e si congiungero in modo da formare una stranissima creatura: il corpo principale era formato dalla spada, e il tessuto che faceva da protezione al braccio di Titania prese rapidamente la forma di un paio di lunghe ed esili braccia etenute incrociate davanti a sè. Nel punto in cui le braccia dello strano essere si congiungevano, era posto lo scudo, in modo da offrire al Pokemon - perchè di questo si trattava - quanta più protezione possibile. Il disegno simile ad un occhio posto vicino all'elsa si rivelò essere un occhio vero e proprio, che sbattè lentamente come se stesse facendo un cenno alla ragazza dai capelli rossi. "Piuttosto, non è pericoloso allenarsi con un Aegislash? Sai com'è, si dice che chi tiene in mano un Honedge viene posseduto dal suo spirito... e immagino che anche Aegislash sia altrettanto pericoloso. Che io sappia, tu sei l'unica persona al mondo che riesca a farlo senza rischi."

"Bah. Vuol solo dire che tutti quelli che hanno provato prima di me erano delle mezze cartucce." tagliò corto Titania, per poi rivolgersi allo strano Pokemon spada. "Aegislash, per oggi va bene così, ma la prossima volta ti voglio meno esitante."

"Slash... slash!" esclamò Aegislash con una strana voce, che suonava come acciaio che grattava sull'acciaio. Il Pokemon si drizzò in tutta la sua notevole altezza come se volesse mettersi sull'attenti, rilassandosi solo un po' quando Amaria gli fece una carezza.

"Lo sai anche tu, Titania, che il tuo Aegislash odia fare davvero del male agli altri." affermò. "Finchè si tratta di una battaglia di Pokemon, non si fa problemi... ma ha paura che tu lo voglia usare contro degli esseri umani."

Titania si sgranchì la spalla protetta dalla piastra d'armatura. "Lo so... è per questo che ci stiamo allenando, per superare la sua esitazione." affermò. "Quando avremo a che fare con il Team Meteora, non dovremo nè aspettarci nè concedere pietà. Ma lasciamo perdere queste chiacchiere. Piuttosto, ho visto che state facendo un discreto lavoro, lì a Reborn City. Quel dannato Lord Solaris è stato finalmente costretto a mostrare la sua brutta faccia in giro, eh?"

Ignorando certe frasi minacciose di Titania - non poteva essere che un'esagerazione, vero? - Amaria fece un cenno affermativo con la testa. "Sì... i nostri nuovi compagni provenienti da Hoenn ci stanno dando un grande aiuto. Siamo già riusciti a disattivare tre macchine PULSE, e stiamo facendo del nostro meglio per trovare le altre e smantellarle. Senza quelle, l'influenza del Team Meteora su Reborn City è calata non poco, e la gente comincia a prendere speranza."

"La speranza può essere la cosa più preziosa di questo mondo, e al tempo stesso il più grande male che lo affligge..." disse Titania. "Noi siamo la minaccia più significativa che il Team Meteora ha affrontato in tutta la sua storia. Abbiamo dimostrato alla gente di Reborn City che non è impossibile opporsi al giogo della loro tirannia. Riesci ad immaginare cosa succederebbe se perdessimo?"

"Non accadrà, Tania. Faremo in modo che tutto... che tutto vada bene!" rispose prontamente Amaria, cercando di sembrare più convinta di quanto lei stessa non fosse. Titania aveva ragione... se la loro ribellione allo strapotere del Team Meteora fosse fallita, il morale di tutti coloro che si opponevano alla diabolica organizzazione sarebbe crollato. "Ma... adesso non è il momento di pensare a queste cose, non ti sembra?"

Titania fece un piccolo sorriso. "Hai ragione. E' da un po' di tempo che non ci vediamo, e faremmo meglio a vivere meglio che possiamo questi momenti di pace." affermò.

Aegislash si inclinò su un lato e sbattè il suo unico occhio con espressione incuriosita quando le due ragazze si avvicinarono e si scambiarono un bacio. Per qualche istante, Amaria e Titania restarono attaccate... prima che l'esperta di Pokemon d'Acqua aprisse gli occhi e guardasse al proprio lato, notando così il Pokemon Spettro/Acciaio che sembrava cercare di capire cosa stessero facendo quelle due.

"Slash?" chiese con voce metallica.

Arrossendo, Amaria si staccò da Titania e si sfregò la nuca con una mano. "Ehm... scusa, Tania, non è che non mi piaccia, anzi... ma il tuo Aegislash ci sta guardando, e... ecco, mi fa sentire un po' strana!" affermò con una risatina nervosa.

Aegislash aprì le braccia, tenendo lo scudo attaccato al "braccio" destro e muovendo l'elsa della sua spada come se stesse scuotendo la testa. "Aegislash..." affermò candidamente, come per dire di non badare a lui.

Titania accennò una risata. "Beh, non possi darti torto, Amy cara." affermò. "Beh... già che ci siamo, che ne dici se ci prendiamo un bicchiere di succo di frutta? Dopo tutta quella camminata, sarai anche stanca."

"Anche tu dopo tutti quegli allenamenti..." rispose prontamente Amaria. Titania fece cenno al suo Aegislash di seguirle, e il Pokemon Spadareale fece una specie di saluto militare prima di affiancarsi alla sua allenatrice e seguire lei ed Amaria mentre tornavano in casa.

"E così... questa nuova parte della recita è cominciata." riflettè tra sè Titania. "Amy non deve sapere la verità... maledizione, a volte quasi mi pento di essermi ficcata in una situazione del genere. Ma non ho altra scelta..."   

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"Otto... otto... otto..." mormorò Charlotte, guardandosi attorno mentre passeggiava nell'ampio giardino del rifugio della sua famiglia. La più giovane delle sorelle Belrose alzò le spalle mentre contava quanti cespugli erano stati piantati in ciascuna area del giardino. Le piante erano state piazzate in formazioni perfettamente circolari, e ogni cerchio era composto da esattamente otto cespugli fioriti. "Tipico di Laura... non che io la possa biasimare, del resto. Anch'io ho le mie fisse."

La sua Ninetales, che passeggiava con tutta calma vicino a lei, si avvicinò ad uno dei cespugli ed annusò i fiori, contenta di poter finalmente apprezzare il profumo dei fiori dopo tanto tempo passato in un posto opprimente come Reborn City dove l'odore di fumo, spazzatura e smog era quasi tutto quello che si sentiva. Un odore non altrettanto familiare, ma comunque conosciuto, arrivò alle sue narici, e la volpe a nove code fece un cenno alla sua allenatrice quando vide Pietro che si avvicinava, dando l'impressione di essere un po' perso nei suoi pensieri. Assieme a lui c'era il suo Rhydon, che si stava sgranchendo un po' le gambe.

"Tutto okay, Charlotte?" chiese il giovane rockettaro, volgendo alla rossa la sua attenzione. "Mi sembrava che tu stessi contando i cespugli... come mai?"

"Oh, niente di particolare. Notavo soltanto una particolarità di mia sorella Laura." affermò Charlotte. "Lei ha una strana fobia dei numeri dispari, e invece le piace molto il numero 8. E questo lo si vede anche nel modo in cui mette i suoi vestiti, cura il giardino... non so perchè abbia questa strana fissazione, ma tant'è..."

"Rhydon." affermò Rhydon grattandosi il mento. Per essere un Pokemon dall'aspetto così rude e intimidatorio, dava l'impressione di essere abbastanza intelligente e comprensivo.

"Sì, capisco." affermò Pietro, in accordo con il suo Pokemon. "Io e Rhydon abbiamo deciso di usarla, quella Copertura che abbiamo trovato. L'ultima volta, quel dannato Sirius mi ha battuto senza problemi, ma forse, se Rhydon evolvesse, riusciremmo ad equilibrare un po' la situazione."

"Se è quello che vuole anche il tuo Pokemon, allora non vedo perchè no." affermò Charlotte. "Adesso che abbiamo il tempo di riposarci e allenarci un po', è meglio che lo sfruttiamo il più possibile."

Pietro guardò verso un'altra zona del giardino, dove Fern, Noel ed Anna stavano facendo un po' di pratica con i loro Pokemon: il Serperior di Fern, il Cinccino di Noel e la Gothorita di Anna stavano prendendo di mira alcuni bersagli che Saphira aveva piazzato ad uno dei lati del giardino... anche i due gemellini stavano facendo quello che potevano per opporsi ai criminali che da troppo tempo opprimevano la brava gente di Reborn, e Fern dava l'impressione di essere concentrato e deciso. Per quanto Pietro detestasse Fern, almeno doveva riconoscergli questo... anche lui faceva tutto il possibile per aiutare.

"Rhy, rhydon." affermò Rhydon, guardando a braccia conserte mentre la Gothorita di Anna faceva a pezzi un bersaglio con un preciso attacco Fulmine, e la bambina con i codini esultava tenendo tra le braccia la sua bambola di Jirachi.

"Hai ragione, amico mio." affermò Pietro. "Adesso possiamo prendercela un po' comoda, ma tra poco, dovremo combattere di nuovo. Spero solo che Aya e le bambine se la stiano cavando bene."
        

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CONTINUA...

Note dell'autore: Ecco fatto! Un altro capitolo è pronto! Finalmente, Vera e il suo gruppo hanno incontrato Ritchie, ma il Team Meteora ha attivato la loro nuova macchina PULSE... per quanto i risultati non rientrino esattamente nelle loro aspettative.

E abbiamo finalmente visto la famigerata Titania. Ogni riferimento ad una certa maga spadaccina di nome Elsa / Erza Scarlett è da considerarsi puramente casuale... o no? XD

Tra non molto riprenderà l'azione, quindi restate sintonizzati! Grazie della vostra attenzione, e alla prossima!

 

  
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