Anime & Manga > Sword Art Online
Segui la storia  |       
Autore: Danmel_Faust_Machieri    18/07/2017    3 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
In lontananza un monte completamente bianco giocava a nascondere la sua cima tra le nubi cariche di nevi; a metà della sua altezza si intravedevano delle piccole macchie rosse che rivelavano la presenza di una piccola città, organizzata su più balze di diverse altezza e grandezza: la città di Kigrin. Per raggiungere il monte su cui sorgeva Kigrin ci volevano almeno dieci ore di viaggio in carro partendo dal portale del piano, una volta giunti alle pendici della montagna si doveva abbandonare qualsiasi mezzo e procedere a piedi lungo i sentieri perennemente coperti da una coltre di neve per un'altra ora abbondante. La gilda Vitriol si era separata dai carri alle 18:03 ed alle 19:12 si affacciarono sulle viuzze della cittadina; queste erano in ciottolato, formate dall'accostamento di pietre arrotondate dai colori e dalle dimensioni incredibilmente variabili e, nonostante la neve che continuava a fioccare dal cielo, erano sempre mantenute visibili e pulite per consentire un passaggio agevole anche a chi non conoscesse il luogo. Le case erano costruite con l'utilizzo di tronchi bianchi (probabilmente betulle) il che rendeva ancora più netto il contrasto con i tetti coperti da tegole rosse, lo stesso rosso che brillava nelle aiuole e nei vasi sparsi per Kigrin; in questi infatti si trovavano dei fiori unici: i petali erano cremisi, di forma pentagonale con gli angoli arrotondati e formavano intorno ad un polline di colore cristallino una sorta di campana ma l'assurdo era nello stelo che aveva la stessa rigidità, la stessa consistenza e lo stesso colore del ghiaccio; quando il gambo di questi incantevoli fiori si scioglieva (com'è proprio della natura del ghiaccio) i petali rossi rimanevano uniti tra loro e galleggiavano all'interno dei vasi che si trovavano ad essere colmi d'acqua poi, attraverso dei piccoli canaletti costruiti tra le aiuole e i suddetti vasi, i piccoli fiori privi del gambo iniziavano un lento pellegrinaggio verso un laghetto che si trovava al centro della città e davano così inizio alla festa delle "gocce di fiamma", lo stesso nome con cui erano conosciuti i fiori.
Non appena arrivati nella cittadina i ragazzi della Vitriol, dopo aver perso una buona mezz'ora a vagare estasiati per quello spettacolo magico che era Kigrin, si diressero verso una locanda e, dopo ave cenato, alcuni si diressero verso le rispettive stanze mentre Lorenzo, Alessandro, Luna e Roberto si fermarono al tavolo a bere qualcosa.
-Come mai Nico non si è fermato con noi?- comandò Roberto mentre tamburellava le dita sul bracciolo della sedia nell'attesa della sua ordinazione.
-Dopo la scalata era molto affaticato- iniziò a spiegare Lorenzo; il monaco e il bardo avevano fatto da apri fila durante la salita quindi il primo aveva avuto modo di controllare da vicino la situazione e lo stato dell'amico -Quando siamo arrivati in città mi ha detto che iniziava a sentire un ronzio fastidioso in testa e, data la sua condizione, gli ho consigliato di sedersi un po' all'arcolaio dopo cena-
-Si è portato dietro quella stupida ruota?- domandò Luna spostando indietro la propria sedia affinché la cameriera trovasse intralci nel poggiare le bevande sulla tavola.
-Ha detto che l'esercizio gli sta dando un grande aiuto- rispose Alessandro mentre allungava la mano per afferrare la sua birra versata all'interno di uno splendido boccale che, nella forma, ricordava una piccola botte dotata di un manico realizzato in corda -Non solo con la follia ma ha detto che solo ieri sera, mentre filava, ha composto un paio di sonetti!-
-Boh, per me il rimedio migliore era qualche bicchiere di buon vino!- esclamò Roberto versandosi già il secondo bicchiere di vino.
Alessandro scoppiò a ridere rischiando di ribaltarsi dalla sedia e, dopo essersi salvato in extremis, passandosi una mano sulla fronte per scacciare un po' di sudore freddo domandò -Invece Riccardo e Camilla sono andati a…- e proseguì la frase non a parole ma con dei gesti particolarmente allusivi e, al tempo stesso, incredibilmente sconci. Lorenzo nascose la sua risata nel suo boccale mentre Roberto ricambiò la cortesia fattagli dal barbaro incapace però di sventare la caduta dalla sedia; Luna guardava la scena con un volto disgustato in cui però si intravedeva un velo di divertimento. Ad un tratto Alessandro interruppe i suoi gesti sconci come fulminato da un dubbio -Ma… Come è possibile fare una cosa del genere qui dentro?-
-Ale… Ti prego… Non chiedere- rispose Lorenzo poggiando una mano sulla spalla dell'amico con fare quasi paterno poi, nel disperato tentativo di evitare quella discussione scabrosa, domandò rivolgendosi a Luna e Roberto (che  si stava colmando il quinto bicchiere) -Non ci avete ancora detto come vi trovate dopo il vostro ritorno-
Luna si limitò a fare spallucce dopo un sorso del suo liquore a base di more ma, fortunatamente, il guerriero, forse già preda dei fumi dell'alcool, iniziò a parlare in un miscuglio di canto e sbiascico -C'è tanta bella gente in giro… Sono simpatici i vostri nuovi amici e anche quelli vecchi sono simpaticoni…- fece una pausa durante la quale cercò di mirare il bicchiere con la bocca della bottiglia nel tentativo di riempirlo, una volta che ce l'ebbe fatta lo bevve tutto d'un fiato e disse con il naso più rosso delle macchie di vino sul tavolo -E poi è bello seguire qualcuno che programma le cose con te… Non come quello stronzo di Claudio-
Nessuno fino ad allora aveva fatto caso alla bottiglia da cui Roberto continuava a versarsi il vino ma, dopo quelle parole, lo sguardo di Lorenzo si fissò proprio su quel contenitore svuotato di ogni suo liquido. Il guerriero d'altronde aveva sempre avuto il piacere del bere anche se, quando non divideva la bottiglia con altri, non sapeva dosarsi. Roberto col suo discorso si era attirato addosso lo sguardo adirato di Luna e quello incredulo degli altri due ragazzi. 
-Ale ti dispiacerebbe accompagnare Rob in camera? Secondo me ha bevuto abbastanza per oggi- propose Lorenzo cercando di salvare il salvabile.
-Ma no dai! Sto ancora benissimo!- iniziò a protestare il guerriero mentre cercava di versarsi da bere dal cadavere di quella povera bottiglia; notando che il liquido tardava ad uscire il ragazzo posò l'occhio sulla bocca della bottiglia e farfugliò, in un crescendo di idiozia -Oh… È finito il vino… VINO!-
-Bene!- esclamò Alessandro palesemente divertito mentre si caricava l'amico sulle spalle -Ora andiamo a fare la nanna- così i due si allontanarono ma le loro voci continuavano a risuonare finché non sparirono dopo la seguente frase, pronunciata da Roberto -Rob? Che stupido nome… VINO!-
Luna cercò di sorvolare riguardo ciò che era appena avvenuto ma, in quel tentativo di estraniamento, si accorse che era rimasta da sola al tavolo con Lorenzo e, questa situazione, la metteva un po' a disagio. Cercò di sgattaiolare via come se niente fosse, con nonchalance, ma il monaco la braccò subito con la più atroce delle domande -Allora… Come stai Luna?-
La ragazza, che nel mentre si era alcanna in piedi, non accenno minimamente a sedersi nuovamente ma rispose subito, acida -Cosa ti interessa?- Luna era fatta così; aveva imparato a nasconderà la sua realtà dietro una maschera di scortesia e supponenza nel tentativo di allontanare tutti quello che la avrebbero potuta danneggiare. La sua tecnica aveva sempre funzionato ma non con Claudio che, nonostante tutto, era stato in grado di toglierle dal volto quella maschera ricoperta di spine.
-Mi interessa perché siamo amici- rispose banalmente il monaco rendendosi conto, sin dal principio della frase, della fragilità di quella sua argomentazione.
-Amici…- ripeté in una risata sarcastica Luna -Non usare parole a vanvera… Ci siamo conosciuti circa un anno fa in questo gioco e poi non ci siamo visti per dei mesi… Tu non mi hai mai conosciuta!- la ragazza bevve l'ultimo sorso del suo liquore e fece per andarsene ma Lorenzo la braccò nuovamente, questa volta non a parole, ma afferrandole il braccio con la mano -Hai ragione, io non conosco ne te ne Claudio… Ho conosciuto poco Roberto ma ho avuto modo di conoscere gli altri; ci siamo raccontato le nostre verità come facevamo io e Nico nel mondo reale ma questo mondo è andato al di là del semplice GDR, qui siamo noi ad essere in ballo, non dei ruoli fittizi che abbiamo deciso di interpretare! Non possiamo giocare a questo gioco come ad un gioco qualunque, dobbiamo sempre aver presente chi siamo! Per questo ho bisogno di capire chi ho difronte in questo momento, voglio conoscere le tue verità perché non sono debolezze ma forze-
Luna si liberò subito dalla presa del ragazzo e, fissandolo negli occhi, appena scalfita da quelle parole, iniziò a rispondere celando la sua tristezza un un grido furioso -Nemmeno io conosco le mi verità! Perché l'ultimo idiota passato per strada dovrebbe mettersi a tirarmi fuori quelle che lui chiama le mie "verità"! Smettila di cercare di capirmi! Solo lui ce la poteva fare!-
Lorenzo non aveva bisogno di chiedere chi si nascondesse dietro a quel "lui" pronunciato distrattamente ma tornò subito all'attacco, questa volta senza attenuare i tono -Sai qual è il tuo problema? È che la tua verità, per te, non è solo tua ma anche di Claudio; come un fiore ibrido nato dall'unione di due specie diverse, sai cosa saresti con Claudio perciò, anche quando gli eri lontana, sapevi chi eri ma ora che lui nonché, ora che  nella tua testa se ne è andato non sai più quello che sei! Ti sei scoperta solo all'interno della vostra relazione e ora che questa è venuta meno tu non sai più riconoscerti!-
La ragazza fissò gli occhi del monaco nei quali sembrava essersi accesa una vampa improvvisa a causa della quale non riusciva a reggere lo sguardo perciò si voltò di colpo e si diresse verso la sua stanza. Lorenzo sbuffò e, dopo aver bevuto l'ultimo sorso di birra uscì dalla locanda coprendosi con una pesante mantella, accese la sua pipa e si mise a guardare le stelle che timide facevano capolinea da dietro la montagna; sbuffò qualche nuvola di fumo e disse rivolto a quegli astri che sembravano riportarlo indietro -Sofia… Anche noi eravamo così?-

Mentre la notte della maggior parte dei sopravvissuti all'interno di Last Soul Online procedeva serena tra sogni e guanciali quella di alcuni venne rotta bruscamente da un messaggio proveniente dai server di gioco. Erano le 01:01 quando tutti i giocatori ricevettero il seguente messaggio "Domani, 8 Novembre, dalle 00:00 alle 23:59 tutti i piani di questo mondo verranno chiusi momentaneamente per degli aggiornamenti a Last Soul Online; vi chiediamo di rimanere tutti al piano 0 per evitare spiacevoli eventi, grazie mille per l'attenzione e scusate il disturbo". Lorenzo era ancora fuori dalla locanda a fumare a quell'ora; si era seduto su una panchina vicino alla piazzetta della città, dove alcuni lampioni lasciavano traballare la luce generata dalle candele al loro interno , ogni tanto il monaco doveva scollarsi di dosso la neve che lentamente si accumulava sulle sue spalle e sul suo capo. Quando ricevette il messaggio dal server distolse per la prima volta da quando si era seduto lo sguardo dalle nubi che avevano iniziato a coprire le stelle poco prima e dalla danza dei fiocchi che indugiavano cullati dal vento. Dopo che lo ebbe letto si rialzò in piedi e, pensieroso, si riavviò verso la locanda; un dubbio iniziava a farsi largo nella sua mente, un sospetto che non lo avrebbe lasciato calmo a contemplare la neve seduto su una panchina. La speranza di Lorenzo era quella di trovare qualcuno dei suoi compagni ancora sveglio ma sapeva anche che ciò era molto improbabile. 
Il suono di due notifiche iniziò a turbare il sonno di Riccardo che, svegliandosi, si accorse che sia a lui che a Camilla, la quale dormiva accanto a lui nel letto, era arrivato un messaggio (nessuno dei due si era ricordato di attivare la modalità "non disturbare" delle notifiche). Per paura di svegliare la ragazza aprendo la finestra delle chat con la luminosità di questa decise di alzarsi dal letto e di avvicinarsi alla finestra. Cercò di sfilare delicatamente il suo braccio sinistro da sotto il fianco della ragazza invidiando chi aveva scelto la classe di ladro all'interno di quel mondo agevolandosi così anche in un'azione che per lui non solo era complicata ma assolutamente nuova; quando riuscì nell'intento Camilla si mosse per un attimo per poi rannicchiarsi sul fianco senza svegliarsi, il ragazzo tirò un sospiro di sollievo e, distanziatosi da lei, iniziò a leggere il messaggio. Un dubbio iniziò a sgomitare tra i suoi pensieri, difficile capire quale fosse la sua natura ma si era reso conto che in quella faccenda c'era un qualcosa che non tornava… Avrebbe avuto voglia di parlare con qualcuno di quel messaggio ma sospettava che i suoi compagni fossero già tutti a dormire poi lo sguardo gli cadde fuori dalla finestra dove riconobbe Lorenzo e il fumo della sua pipa avanzare verso la locanda; non ci pensò due volte, indossò rapidamente i suoi vestiti e uscì dalla camera intenzionato a raggiungere il monaco al piano terra della locanda. Lorenzo, non appena rientrò, notò che l'atmosfera era molto diversa da quella che si respirava prima che lui uscisse: il locandiere non era più dietro al bancone e nel piccolo salottino che seguiva l'entrata, arredato con qualche poltrona e un paio di tavolini, non solo le luci erano spente ma anche il caminetto che scaldava gradevolmente la stanza. Il monaco si avvicinò proprio a questo e, sistemata della legna al suo interno ed estratto il suo acciarino dall'inventario, digitò il comando per accendere il fuoco, prese poi una poltrona e si avvicinò al camino che, lentamente, iniziava a riprendere vita.
-Pensavo di essere l'unico ad essersi svegliato- disse Riccardo alle spalle del monaco mentre prendeva anche lui una poltrona e si piazzava accanto all'altro.
-Oh, Riccardo!- esclamò Lorenzo sorpreso -Credevo dormissi con Camilla-
-Già ma il messaggio dei server mi ha svegliato… Ti è successo lo stesso?-
-No, no… Ero andato a fare due passi e ho fatto più tardi del previsto-
-Capisco… Ascolta, posso farti una domanda?-
-Dimmi pure-
-Non trovi strano quest'ultimo aggiornamento?-
-Ho avuto la tua stessa sensazione- rispose Lorenzo guardando l'amico -Effettivamente è qualcosa di strano… Durante i primi 6 mesi dopo il giorno di lancio abbiamo avuto 10 diversi aggiornamenti e da allora stop… Non capisco cosa potrebbero aver trovato di così grave da rilasciare un'ulteriore patche…-
In quel momento a Riccardo un pensiero balenò nella mente -E se non avessero trovato nulla e in realtà stessero cercando qualcosa?-
Lorenzo guardò confuso il chierico per qualche secondo poi fu come se l'illuminazione che l'amico aveva appena avuto lo raggiunse senza bisogno di ulteriori parole -Aspetta… Intendi dire che questa non è una patche ma uno stratagemma per tenerci distratti mentre i programmatori si mettono a cercare qualcosa?-
-Beh è l'unica spiegazione logica… Pensa anche solo a tutto quello che ci ha detto Linton: i programmatori e il creatore non sanno dove si trovano alcune cose come la covenant dell'Orchestra… Forse anche alcune delle prime patche erano dei semplici specchi per le allodole che servivano a mascherare le loro ricerche; non trovando niente potranno aver pensato che anche noi giocatori non saremmo stati in grado di raggiungere quei luoghi ma ci deve essere stato un avvenimento che li ha spaventati a tal punto da riprendere le ricerche… Forse potrebbe essere il fatto che siamo giunti a metà del gioco…-
-O più probabilmente il fatto che abbiamo raggiunto la prigione di un Arconte…- Propose Lorenzo accettando seriamente le ipotesi dei Riccardo.
-Hai ragione! Se le cose stessero realmente così… Saremmo nei guai…-
-Già… Dobbiamo subito avvisare gli altri e organizzarci, questa volta non solo gli accampamenti al piano 0 ma anche un'offensiva!-

Mentre il piano 0 iniziava ad affollarsi di giocatori e alcuni membri della seconda linea come Lesen, Antigone, Noah e Riccardo con la sua fedele tartaruga si affrettavano a preparare luoghi in cui ospitare quella marea di gente, in cui distinsero da subito Zarathustra e alcuni dei suoi nuovi colonnelli, nella sede del Sangue di Drago si organizzavano manovre assai diverse.
-Ci stiamo rendendo conto che è un terribile azzardo quello che voi due volete fare?!- domandò con la voce abbastanza agitata Tempesta che rifletteva il suo stato non solo nella voce ma anche nella sua passeggiata nevrotica intorno al grande tavolo circolare posto al centro della sala delle riunioni.
-Lo sappiamo però è un rischio che potrebbe darci informazioni in più su chi o cosa combattiamo!- rispose Lorenzo.
-Oppure ci potrebbe condurre ad una morte certa- obiettò Arcoas seduta accanto a Salazar.
-Mmm… Orpheus cosa ne pensa a riguardo?- domandò il mago fissando negli occhi Camilla.
-Anche lui si rende conto che si tratta di un rischio incredibile ma al tempo stesso si sente pronto a correrlo- rispose la ragazza pacatamente, completamente conscia di quello che stava dicendo.
-Quel bardo… Si può sapere dov'è in questo momento?!- domandò Tempesta con la stessa foga di poco prima.
-È con Feril a organizzare alcune cose per domani- rispose Alessandro.
-Ecco… Anche quell'altro ci si mette… Ma porca puttana…- sbottò il guerriero continuando il suo nevrotico pellegrinaggio verso una meta sempre più lontana.
Alla riunione erano presenti anche Orias, Roberto e Luna; non solo tutti e tre non avevano ancora detto nulla ma, sebbene i primi due erano seduti al grande tavolo e stavano ascoltando attentamente la discussione, Luna era invece seduta in disparte, su una sedia a ridosso del muro della stanza e si ripeteva in testa il discorso che Lorenzo le aveva fatto la sera prima… Probabilmente non era così lontano dalla verità… Lei aveva capito chi era in relazione ad una seconda persona e ora doveva capire chi era senza di lui. 
-Langley tutto bene?- domandò Arcoas che si era avvicinata alla ragazza dopo essersi alzata dal grande tavolo. Luna la fissò qualche secondo e fece cenno di "sì" con la testa.
-Sai anche io mi sento a disagio quando quelli là iniziano a programmare questo genere di cose- sorrise la ragazza mentre giocherellava con il fedele Floren -Non mi sono sentita mai in grado di fare grandi cose ne nel mondo reale, ne in questo… All'inizio ero una vera e propria frana- ridacchiò -Poi però ho capito che ci sono tante persone che hanno bisogno del mio aiuto qui e mi sono data una sveglia. Tu invece? Perché sei qui?-
Luna si fermò un attimo a riflettere, non sapeva perché ma con Arcoas non si sentiva in dovere di fare la "cattiva" come suo solito -Sai… A dire il vero, ad oggi, non lo so… Cioè… All'inizio combattevo qua dentro per uscire e rivedere il mio fidanzato ma… poi…-
-Poi le cose si sono complicate…- sospirò la ragazza mentre il suo falco si alzava in volo dalla sua mano -Ho conosciuto distrattamente Ashel e so di quello che è successo tra voi però non lasciare che dei dubbi, delle infelicità ti neghino dei grandi ideali; puoi decidere di andare avanti, di lottare per salvare gli altri che sono imprigionati come te qui dentro, per uscire e stringere ancora una volta i tuoi genitori, i tuoi amici… E poi… Se ci pensi, lottando così potresti salvare anche Ashel, potreste tornare entrambi nel vero mondo- sorrise infine guardando Luna.
-Arcoas!- chiamò ad un tratto Salazar dal tavolo -Riesci a venire qui un attimo che abbiamo bisogno di valutare una cosa con te?-
-Arrivo subito Salazar!- rispose la ragazza alzandosi da dove era seduta -Vado un attimo, tu però pensa a quello che ti ho detto ok?-
Luna fece esattamente quello che le aveva chiesto l'altra ladra: pensò; doveva scoprire chi era in realtà senza Claudio e lo avrebbe fatto ma, fino ad allora, lei poteva ancora combattere per lui, non aveva bisogno di trovare un nuovo motivo per andare avanti, lei lo aveva già. Anche se poi un giorno tutta la loro storia fosse crollata come un fragile castello di carte non poteva smettere di combattere per Claudio; lei avrebbe vissuto fino alla fine di quel mondo esattamente come l'aveva vissuto in principio: per tornare nella realtà con lui accanto. Luna sorrise cercando di non essere vista da nessuno ma Floren la vide e, beccando la mano della sua padroncina, la invitò a guardare la scena così il riflesso di Luna venne riflesso in quello di Arcoas.

Roberto e Luna, al termine della riunione con gli altri, uscirono dalla sede del Sangue di Drago lasciandosi dietro tutti gli altri. Roberto si sentiva ancora in imbarazzo per quello che era successo la sera prima con la ragazza, Alessandro gli aveva raccontato quello che lui aveva dimenticato a causa del troppo vino, perciò procedeva a testa bassa, intimorito di scontrarsi con i severi occhi di lei. Non solo l'aveva in qualche modo irritata ma l'aveva ferita, andando così contro alla muta promessa che aveva fatto a Claudio. Su ogni piano ormai iniziavano a farsi sempre più intensi i segni dell'imminente inverno e, dal cielo appiattito nel bianco delle nubi, iniziò a nevischiare; Roberto alzò gli occhi accorgendosi di questo e fu in quel momento che si accorse di una cosa: scorse con la coda dell'occhio il viso di Luna che non era velato dalla sua solita cinica apatia ma, questa volta, un tenue sorriso le piegava dolcemente le labbra, un sorriso che Roberto non vedeva da troppo tempo. Il ragazzo allora colse la palla al balzo e, sperando in un'assoluzione, disse -Luna… Scusami per quello che ti ho detto ieri sera… Ero ubriaco e quelle cose non le pensavo veramente…-
La ragazza si fermò e fissò il guerriero qualche secondo negli occhi poi, sempre sorridente, rispose -Non ti preoccupare… Alla fine Claudio si è veramente comportato da stronzo ma credo che questo gioco lo abbia condizionato troppo… Quello con cui viaggiavamo non era il vero Claudio era Ashel, ora me ne rendo conto; questo gioco presuppone una cosa al suo interno non c'è una realtà fittizia in ballo ma la nostra realtà, chi vuole può giocare come se fosse un altro ma chi vuole combattere sul serio, chi vuole lottare non per una finzione ma per una realtà conserva la sua verità , interpreta sé stesso; Claudio credo che abbia dimenticato, nel corso delle sue avventure questo punto fondamentale…-
Roberto guardò la ragazza come incantato dalle sue parole; difficile capire da dove Luna prendesse la forza  di quel discorso ma il guerriero dovette sorriderle, compiaciuto che lei avesse finalmente compreso quelle realtà che lui non aveva mai messo in dubbio. Infondo lui aveva avuto degli amici che lo avevano sempre aiutato a ricordarsi della sua realtà mentre Luna, una volta sparito Claudio, era rimasta sola (Roberto sapeva che la sua presenza non era propriamente quella di un amico quanto piuttosto quella di un caro amico del fidanzato, potremmo dire di un "amico di rimbalzo") e in quella solitudine lei era riuscita a capire tutto quello. Il ragazzo non poté non aggiungere al suo sorriso una piega di orgoglio -Wow ragazza mia… Sei veramente cresciuta-
-Con questo cosa vorresti dire?- domandò Luna fingendosi seria -Che prima ero una bambina?- ma nemmeno lei riuscì a reggere la finzione crollando al termine in una risata incredibilmente musicale e, forse per la prima volta all'interno di quel gioco, Roberto capì perché l'amico si era innamorato di lei.
In quello stesso istante, qualche metro indietro, il pesante portone della gilda del Sangue di Drago si aprì e, da esso, uscirono Salazar che stava organizzando un piano d'azione con l'aiuto di Camilla, Arcoas che stava ridendo insieme a (cosa incredibile da dire) Orias che, per la prima volta appariva meno serio e superbo del suo solito, ed infine Tempesta che continuava a sbraitare lamentandosi con Lorenzo che sembrava non far caso a tutto quello che stava dicendo il guerriero ma si limitava a tenere la testa bassa e ad annuire ogni tanto in maniera tremendamente ritmica. Primi quattro giocatori superarono Luna e Roberto senza troppe premure l'unica che salutò la ragazza fu Arcoas che le fece anche l'occhiolino, poi quando Lorenzo si trovò vicino ai due compagni di gilda si rivolse a Roberto e disse -Ascolta Ziopio mi dai il cambio che tra un po' mi devo rottamare le orecchie a furia di sentire gli sproloqui di 'sto qua?-
La frase del monaco era stata pronunciata volutamente a voce alta affinché non la sentisse solo Roberto ma anche Tempesta il quale, subito, incazzato nero iniziò ad urlare contro il monaco -Ehi! Hamlaf guarda che sono serissimo! La situazione è complessa e non dovremmo fare un azzardo del genere!…- 
Mentre le urla del guerriero continuavano Roberto lo affiancò e, seguendo la strada degli altri quattro giocatori, iniziò a dire -Dai, dai ragazzo… Racconta tutto a zio Ziopio… "Zio Ziopio"… Non suona proprio bene… Forse sarebbe meglio dire "Nonno Ziopio"… No suona male anche questo… Vediamo se troviamo un'alternativa migliore…-
Lorenzo e Luna ascoltando le frasi senza senso del guerriero scoppiarono a ridere e, quando i due furono a una distanza a cui non avrebbero potuto sentire il loro discorso, il monaco iniziò a parlare -Sono contento di vedere che stai meglio-
-Già…- disse la ladra placando la risata e sfoderando nuovamente il suo sorriso da poco riacquisito -E a dire il vero lo devo anche a te-
-Beh così mi fai arrossire- rise Lorenzo scherzando -Secondo me è tutto merito tuo, avevi solo bisogno di una piccola spinta e credo che Arcoas sia stata più brava di me in questo-
-Ci hai visto alla riunione?-
-Diciamo che durante uno dei discorsi farfuglianti di Tempesta potrei essermi concesso un attimo di distrazione- I due scoppiarono nuovamente a ridere e, per la prima volta, Lorenzo riconobbe la bellezza di Luna poi lui tornò a parlare -Ora… Mi dispiace rovinare un momento così bello ma vorrei parlarti un attimo di Nico… So di quello che è successo qualche sera fa e ti porto le sue scuse… Tu non dirgli che io ti ho chiesto scusa per lui, vuole ancora scusarsi personalmente con te ma al momento capisci che la situazione è un po' incasinata…-
Luna si fece vagamente cupa -Capisco… Allora aspetterò di poter parlare direttamente con lui… Almeno potrò capire il perché di quello che ha fatto…- e dicendo così iniziò a camminare seguendo le impronte lasciate nella neve dagli altri giocatori. Lorenzo iniziò a camminarle accanto e iniziò a darle le risposte che tanto le premevano -Vedi… Abbiamo capito che la mente Niccolò è particolarmente provata dai molti stimoli a cui l'ha sottoposta questo gioco e con lui il Nerv-Gear e i suoi raptus sono causati da questo… Tra l'altro durante il vostro discorso gli deve essere tornata in mente Teresa e questo diciamo che è stato l'innesco per il suo scoppio…-
Luna guardò dubbiosa il ragazzo -Teresa? Chi è scusa?-
-Oh… È vero… Nico mi aveva detto che non te ne aveva mai parlato… Teresa è la ragazza di Nico che da un paio di anni si trova in coma…- disse serio Lorenzo.
Luna si immobilizzò all'istante mentre sul suo viso iniziò a dipingersi la triste realizzazione che l'aveva raggiunta in quel momento, chinò il capo e finalmente comprese quello che il ragazzo aveva fatto e tutto questo le lasciava un sapore di rammarico e tristezza per ciò che aveva fatto poi, subito, istintivamente, disse -Devo trovare Niccolò-
Lorenzo guardò la ragazza e sorrise -Non ti preoccupare, saprete chiarirvi presto, infondo siete amici-
La ragazza guardò negli occhi il monaco e, asciugandosi una lacrima che stava facendo capolino dall'occhio sinistro, decisa, riprese il cammino accanto all'amico appena scoperto.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sword Art Online / Vai alla pagina dell'autore: Danmel_Faust_Machieri