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Autore: BALTO97    18/07/2017    2 recensioni
Jensen e Jared sono una coppia , convivono e sono felici , il maggiore è un pilota di moto trial mentre il minore è un giovane cuoco già famoso. Jared occupato con il lavoro , non nota il malessere del compagno , finché un tragico evento lo obbligherà a rivedere le sue priorotà.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jared aveva aspettato quel momento per tutto il pomeriggio , ma ora che era li davanti alla porta della camera dove avevano portato il maggiore si pietrificò.
Sentiva il respiro pesante e la mani iniziare a sudare , temeva che vedendolo si sarebbe sentito debole e impotente e che sarebbe crollato non riuscendo a mantenere il controllo sulle sue emozioni , gli tornarono in mente la parole di Misha

“le persone che sono in uno stato di coma indotto come lui sentono tutti i suoni,  ma soprattutto percepiscono gli umori e le paure  di chi gli sta vicino . devi essere forte per te … ma specialmente per lui”

Prese un respiro profondo e aprì la porta , il profumo di disinfettante e medicine si scontrò con quello di fresco e pulito del corridoio , la stanza si affacciava sul giardino , ma la luce era soffusa per via delle tende e il letto era in orizzontale sul lato sinistro.
Il giovane rimase in piede sulla porta , la vista di Jensen sdraiato in quel letto lo lasciò senza fiato facendogli provare le stesse sensazioni che provò quando lo aveva visto ricoperto di sangue sulla pista .

La carnagione estremamente pallida del ragazzo gli provocò dei brividi su tutta la schiena , le palpebre erano blu e le profonde occhiaie bluastre e viola  che gli circondavano gli occhi quasi fino alla zigomo , accentuavano ancora di più la pelle pallida , le lentiggini erano talmente sbiadite da essere diventate invisibili , persino per lui che avrebbe potuto disegnarle una per una.

Un cerotto bianco gli copriva un lato della testa , dove probabilmente c’era il taglio , i tubicino nel naso erano attaccati ad una macchina , così come tutti  gli altri cavi per monitorargli il cervello ,  le flebo nel braccio e nella mano  trasportavano un liquido biancastro e l’altra il sangue da una sacca.
Il torace di muoveva su e giù lentamente , le gambe erano nascoste dalla coperte azzurre che gli arrivavano alla vita .

“jens” sussurrò sentendo a stento lui stesso la sua voce

“amore mio” continuò trovando il coraggio di fare due passi nella stanza

“cucciolo” ormai gli era vicinissimo , tanto da poter vedere ogni sfumatura dei lividi bluastri che gli ricoprivano il viso

“Dio mio come sei ridotto” delicatamente gli prese la mano tra le sue , sedendosi su una delle poltroncine che arredavano la stanza, la mano dell’altro era fredda

“ sei gelido”  sussurro stringendo la mano dell’altro cercando si non muovere troppo la flebo nel gomito.

Controllo i monitor , la temperature era 34 gradi , un po’ bassa ; pensò che fosse normale dato tutto il sangue che aveva perso

“tranquillo cucciolo mio” disse sforzandosi di sorridere sfregandogli i polpastrelli per cercare di scaldargli le dita
“ci sono io” si sporse posandogli un bacio sulle dita
“ci sono io con te” sorrise sforzato tirando su il naso e respirando profondamente
“non ti lascerò mai più” sussurrò non distogliendo mai lo sguardo del viso addormentato dell’altro , unica nota positiva , che non consolò comunque il giovane , era che perlomeno il maggiore pareva sereno.

Jared passò tutta la serata stringendo la mano del biondo e sussurrandogli parole di conforto o d’amore

Verso mezzanotte  Misha , vestito “normale” entrò cautamente nella stanza .

“Misha”  sussurrò il ragazzo senza mai lasciare la mano del maggiore
“hey tutto ok ?” chiese il medico più per abitudine che per altro ; sapeva che niente andava bene.

Infatti Jared non rispose , limitandosi a riportare lo sguardo sul viso del maggiore , il moro si avvicinò e controllò i parametri vitali sul monitor , la medicazione sulla testa e i punti sul fianco

“Jared dovresti andare  a casa” suggerì con tono calmo , ma il giovane scosse ugualmente la testa

“No … no , non lo lascio”

“jay” disse ancora mantenendo un tono dolce  il medico dall’altra parte del letto

“sei stanco e stravolto” continuò

“hai bisogno di mangiare qualcosa , di farti una doccia e soprattutto di dormire”

Al giovane la testa aveva iniziato a pulsare qualche ora prima ,e la schiena per via della posizione ricurva gli doleva da impazzire , ma scosse ugualmente la testa

“No , non voglio lasciarlo solo” proferì serio

“ci sono io” rispose prontamente misha

“starò qui io stanotte , non preoccuparti non mi muoverò di un millimetro”

Il giovane alzò lo sguardo incrociando gli occhi con quelli dell’amico
“jay stai tranquillo , non lo lascerò solo , va a casa e poi domattina quando arriverai lo troverai esattamente come adesso” cerco di convincerlo

“misha , no …. E poi come fai con Richard ?  e Noa ?  no non voglio”

Il medico scosse la testa

“Richard se la può cavare per un notte  e poi passare una serata con Noa non può fargli che bene!”

Jared scosse la testa che ormai gli lanciava stilettate di dolore intenso , poi l’abbassò sfregandosi la fronte con la mano

“jay ! stare qui ridotto in questo modo non è salutare per te , ma soprattutto per Jensen ! devi essere forte Jared perché  dovrai sostenere Jensen , sostenerlo quando si sveglierà , quando vedrà come è ridotto e quando … dio!” si interruppe passandosi una mano sul viso

“quando gli diremo che forse non … non …” non riuscì a finire la frase .

“dovrai essere il suo sostegno”
Il giovane alzò lo sguardo portandolo di nuovo sul viso del compagno

“lui è la mia ragione di vita ” sussurrò

“starai con lui tutta la notte ?”gli chiese sentendo già le lacrime iniziare a bruciargli gli occhi

“te lo giuro” rispose il dottore mettendosi una mano sul cuore

Il giovane si alzò costringendosi a lasciare la mano dell’altro

“sarò qui domattina alla 6” disse mettendosi la giacca
Misha si limitò ad annuire sapendo già che suggerirgli di venire più tardi era inutile

Il giovane si sistemò la giacca sul colletto poi si avvicinò di nuovo al letto abbassandosi fino ad arrivare al viso del biondo addormentato e posandogli delicatamente la mano sulla spalla

“ti amo cucciolo , ci vediamo domani mattina” sussurrò cercando di non piangere

“OK” concluse alzandosi sforzandosi nuovamente di non lasciare scappare le lacrime

“ciao mish” sforzandosi di sorridere si incamminò verso la porta , prima di uscire diede un’ultima occhiata al viso del ragazzo poi si voltò e chiuse la porta

“non tornare indietro . non tornare indietro . non tornare indietro” si ripeteva in ascensore , nel parcheggio , in auto , in strada e quando tornato a casa portò i cani nel giardino

seduto sulla panchina del parco privato del suo condominio li osservava giocare e ricorrere la palla, solitamente si sarebbe alzato e unito ai suoi cuccioli ma in momento il giovane sentiva solo una forte nausea attanagliarli lo stomaco , continuava a vedere nella sua testa l’immagine di Jensen con la tuta ricoperta di sangue , l’espressione sofferente del biondo e i suoi occhi lucidi e spaventati, poi lo rivedeva nel letto attaccato a tutti quei macchinari , il colorito estremamente pallido e le sue labbra bluastre e spaccate in più punti.

Sentì gli occhi iniziare a bruciare , si passo una mano tra i capelli frustrato .
Lucky  gli si avvicinò saltandogli festosamente sulle gambe.

“Ok bello , andiamo a casa!” esclamò il giovane tirando su con il naso e alzandosi , quando entrò nel suo elegante appartamento la sensazione che ebbe fu di solitudine e vuoto , come se gli mancasse qualcosa e lui sapeva perfettamente cosa mancava in casa .
Mancava Jensen che ascoltava la musica dei metallica a tutto volume dallo stereo con una birra in mano provocando le ire dell’occupante dell’appartamento sottostante,  mancava la sua voce che lo chiamava da sopra le scale, la sua bellissima figura stesa sul divano intento a guardare la partita , il suo sorriso malandrino quando Jared gli si sedeva accanto, le sue carezze , i suoi baci , i suoi bellissimi occhi.

Mancava Jensen . mancava tutto.

Si trascinò in cima alle scale ed entrò in camera , la stanza che da due anni condivideva con l’uomo che amava , in quel periodo non aveva mai notato  quanto quella camera fosse grande e … vuota

Abbassando gli occhi ed entrò lanciando la giacca sulla poltroncina di pelle bianca poi si avvicinò all’armadio per prendere la maglietta che usava per dormire, nel farlo passò per forza accanto alla parte di letto di Jensen , dopo aver preso l’indumento si alzò e girò , notò che sul comodino del biondo c’era la felpa grigia.

Una semplice felpa che avevano acquistato quando erano andati in montagna e Jensen si era dimenticato la felpa e si erano dovuti fermare a comprarla
Il giovane la prese tra le mani e sorrise al ricordo di quella loro gita ,  se la rigirò tra le mani accarezzandone la morbidezza , poi assaporò il profumo e l’essenza che era … Jensen

Sentì gli occhi bruciare e non riuscendo a trattenersi … iniziò a piangere nella felpa

“Jens … Jens ….” Sussurrava soffocando la voce nell’indumento che stringeva freneticamente tra le mani
Dopo esserci calmato , andò in bagno e si fece una doccia veloce e uscì sdraiandosi sul letto , stringendo la  felpa del compagno .

Pochi minuti dopo , però , si rigirò nel letto trovandosi a fissare la parte di letto del compagno e allungando un mano sentì il freddo del materasso , improvvisamente percepì una dolorosa morsa stringergli il cuore .

Frustrato si alzò e tenendo sempre la felpa in mano scese le scale e si sdraiò sul divano cercando di ignorare il dolore che provava , non riusciva a respirare e sentiva gli occhi gonfi e lucidi , ma cercò comunque di addormentarsi , provò a pensare a nuove ricette , a nuovi modi di impattare o di sistemare gli ingredienti , ma ogni volta immancabilmente il pensiero tornavano a Jensen.

Vedeva il suo sorriso , ai suoi occhi e al sue forti braccia che lo così tante volte l’avevano abbracciato su quello stesso divano .
Versando una lacrima sul cuscino mentre sussurrava il nome del compagno si addormentò.

“jared … jared … jared”

Il giovane si rigirò sul divano

“jay svegliati”

No ! non era possibile ! quella che lo chiamava non era la voce di Jensen

“Jared !”

Il giovane aprì gli occhi e quando mise a fuoco quello che aveva davanti sussultò e per poco non cadde dal divano
Jensen in piedi vicino al divano con indosso la vestaglia di lino decorata con dettagli oro e rossi che aveva preso nella loro prima vacanza insieme in india, con un grande sorriso stampata in volto egli occhi luccicanti

“jensen” sussurrò ancora basito non riuscendo a muovere nessun muscolo, a malapena quelli della bocca per pronunciare il nome

“jens … tu… tu sei … ma” tartagliò irrigidendosi sulla schiena ma non riuscendo ancora ad alzarsi

Il biondo rise buttando , come suo solito, la testa all’indietro facendo ondeggiare i ciuffi di capelli biondi sulla fronte

“O piccolo sei così carino quando balbetti confuso !” disse sospirando  per poi sedersi sul ventre dell’altro e sprofondare nello schienale lasciando che la cinta si allentasse e mostrasse leggermente la sua virilità , dato che come sempre il biondo non indossava i boxer sotto la vestaglia
“Jens tu … tu sei in ospedale” trovò le forze di dire il ragazzo

“ricordi quando abbiamo comprato questa meraviglia” rispose Jensen toccandosi la manica della veste 

“eravamo in india” continuò distratto

“jensen” Jared era basito , sentiva il peso dell’altro addosso ma non riusciva a capire com’era possibile

“ricordi ?” gli chiese il maggiore voltandosi verso di lui e sorridendogli, un sorriso che fece tremare il giovane.

E provare un certo piacere … in basso … tra le gambe

Il maggiore si mosse sistemandosi completamente sdraiato su di lui nascondendo il viso nell’incavo del suo collo

“è stato bellissimo” bofonchiò contro il suo collo , provocando nel giovane altri brividi di piacere ed a trattenere un gemito .

Jared spostò le mano portandole sulle cosce del maggiore , sdraiato su di lui , poi le fece salire sui glutei sodi e perfetti , accarezzandoli percepì l’eccitazione nei suoi
pantaloni farsi sempre più insistente

“non … se qui” sussurrò dolorosamente stringendo però il fondoschiena dell’altro

“Jay” gli rispose il biondo issandosi sui gomiti arrivandogli vicinissimo alla bocca

“ricordi anche le meraviglie che abbiamo fatto in quel meraviglioso letto a baldacchino ?” chiese ironico

“Io … io” balbettò ancora il giovane

 gli occhi luccicanti e magnetici di Jensen , le sue labbra carnose e rosa come un bocciolo do rosa in primavera e il sorriso perfetto come se fosse stato dipinto da un artista

Non seppe resistere , veloce portò la mano sul retro della testa del ragazzo e lo avvicinò baciandolo  frenetico assaporando quel dolce sapore che voleva assaporare da quella mattina.

Il maggiore si mosse strusciando sul corpo del giovane facendo scontrare le loro virilità , poi si slacciò la cinta e lasciò scoperto il torace

“o cavolo … quanto mi sei mancato” disse il cuoco passandogli l’intero palmo della mano sulla pancia dell’altro , continuando a baciarlo succhiandogli le labbra e mordendole dolcemente

“Mi vuoi ?” chiese il biondo baciandogli uno zigomo e portandogli una mano sotto la maglietta fino al capezzolo

“si … si … si” ripeté repentino Jared stringendogli i fianchi

Jensen sorrise furbamente e alzò il bacino dando così la possibilità al giovane di abbassarsi i boxer, Jared alzò le gambe lasciando che il maggiore vi poggiasse la schiena;

il giovane lo preparò appassionatamente continuando ad accarezzarlo e baciargli il ventre  , poi lo sollevò appena e lo fece scivolare sulla sua virilità
cercò di fare paino per fargli male , ma il biondo si inarcò eccessivamente e Jared non riuscì a fermarsi e lo penetrò in una volta sola
il biondo gemette stringendo gli occhi e le mani sulle braccia possenti dell’altro.

Alzando e abbassando il bacino , facendo leva con le gambe , Jared fece provare ad entrambi  una scossa lungo la schiena.
Vennero entrambi gemendo raucamente.

Jensen svuotato di ogni energia si accasciò tra le braccia di jared che lo accolsero protettive stringendolo e accarezzandolo sulla schiena
Per qualche minuti stettero silenziosamente ad ascoltare i loro respiri , Jared stringeva il corpo del maggiore mentre con il naso nascosto tra i capelli leggermente sudati respirava l’odore che il biodo aveva appena finito di fare l’amore , l’odore della felicità .

“jay” ruppe il silenzio il maggiore

“dimmi cucciolo” parlò continuando a stringerlo ,dato che lo vedeva ancora sdraiato e coperto di terra e sangue e ricordava tutte quelle orribili sensazioni che aveva provato vedendolo così, indifeso , spaventato , solo.

“tu mi ami ?” quella domanda lo spiazzò

“certo” disse spingendolo su così da poterlo vedere in viso . ebbe un colpo al cuore

Jensen era pallido come un lenzuolo con gli occhi circondati da profonde occhiaie bluastre e le labbra violastre e spaccate , aveva anche inizito a tremare
“jens , amore mio che succede ?” chiese posandogli una mano sul viso sussultò quando sentì la pelle  fredda come il ghiaccio

“perché sei così freddo ?” gli chiese stringendoselo di più addosso e cercando di coprirlo come meglio poteva con la vestaglia

“ma allora … perché non c’eri ?” chiese con una voce e occhi confusi

“cosa ?” sussurrò Jared mentre si divincolava per coprirgli le spalle con la coperta del divano

“io ti chiamava … tu non venivi” disse il maggiore abbassando lo sguardo

Il minore notò che Jensen tremava sempre di più e cercò di scaldarlo
“io ti cercavo …. Ti chiamavo … cercavo i tuoi occhi …. Il tuo sorriso” diceva il ragazzo agitandosi e iniziando a respirare freneticamente
“mi dispiace amore mio ! perdonami ! ti chiedo scusa !” disse il giovane spaventato per come stava il compagno

“tu non c’eri” questa volta Jensen lo disse duro guardandolo negli occhi
il corpo di Jensen venne scosso da quelle parevano convulsioni e la vestaglia iniziò a mutare , sotto gli occhi di sempre più spaventati di Jared , diventando blu e bianca , come la sua tuta .

il fianco iniziò a perdere sangue e ad imbrattare la maglia del giovane  del giovane che si allarmò

“JENSEN STAI SANGUINANDO” urlò cercando di alzarsi , ma le sue gambe sembravano bloccate

“non c’eri” sussurrò il biondo , poi dopo un tremito chiuse gli occhi e si accasciò sul petto del giovane

“JENSEN MIO DIO ! SVEGLIATI !!” cercò di scuoterlo ma non sentiva più il proprio corpo

“No no no” ripeteva

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!” Jared si svegliò urlando

I cani sussultarono sul divano spaventati dall’urlo del loro padrone, il giovane respirava affannosamente e si portò una mano sul petto dove il cuore batteva all’impazzata ,
“oddio , oddio !” disse sottovoce guardandosi in giro per cercare di riprendere il controllo, notò che una leggere luce aveva già iniziato ad illuminare la stanza , guardò il quadro – orologio che addobbava la sala

Erano le 4.45

Veloce  si alzò  passandosi la mani sul viso e sospirando , il cuore gli batteva ancora forte e faticava ancora a respirare.
Continuava a pensare alle parole del biondo
“Non c’eri”

Un tremito gli corse lungo la schiena , voleva calmarsi ma non ci riusciva , poi capì quale sarebbe stata l’unico modo per calmarsi
Si rivestì in 2 minuti e corse in garage , dopo solo 10 minuti entrava in ospedale

 
   
 
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