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Autore: Zephyr Sensei    19/07/2017    1 recensioni
In un mondo dove Lelouch Vi Britannia ha sottomesso l'intero pianeta i membri dei cavalieri neri rimasti vengono venduti come schiavi. Kallen Kozuki, ex comandante e pilota del Guren viene comprata per circa 300€ da un uomo invaghito di lei che la renderà sua schiava e la seviziera fino ad ottenere quel che vuole.
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: C.C., Kallen Stadtfeld, Lelouch Lamperouge, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
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Capitolo 5

Giorno 4

Sono solo le 5:55AM quando Ector si dirige nella camera da letto per controllare Kallen e sua madre. Appena entrato trova la madre inginocchiata al capezzale della figlia che che piange mentre la rossa, visibilmente in fin di vita, cerca di accennare qualche parola con occhi sofferenti e con voce fioca.

«Kallen.. non credevo che avresti ceduto in soli 4 giorni... mi deludi... non eri l’orgoglio dei cavalieri neri?»

«Come può dire una cosa del genere Ector... la prego la lasci morire con dignità... la supplico...» Chiede la madre disperata mentre piange.

«Se ne vada signora Kozuki, devo parlare con sua figlia prima che muoia»

«Va bene... ma la prego non la lasci morire sola... e sopratutto non senza di me...»

Ector attende che la donna esca dalla stanza e poi rapido chiude a chiave la porta. La madre di Kallen si allarma sentendo la chiave girare ma sa bene di non poter fare niente, ha paura per sua figlia ma sa bene che urlare o cercare di aiutarla peggiorerebbe solo la situazione. Intanto Ector inizia a parlare a Kallen dopo essersi seduto ai suoi piedi sul letto.

«Allora Kallen... non hai proprio una resistenza fisica degna di nota devo dire...»

«Tu invece si?» Chiede inespressiva.

«Direi... sono a digiuno e senza acqua da quattro giorni esattamente come te»

«Sentivo l’odore di cibo provenire dalla cucina... non mentire e poi anche se fosse... perchè?»

«Cucinavo per tua madre e per il gatto...Non mi piace far del male alla gente razza di sciocca! Ma dovevo darti una fottuta lezione... mi sono forzato in tutto il male che ti ho fatto... tranne per aver bruciato quella dannata fascia... non pensavo che un oggetto tanto insignificante avesse un qualche tipo di valore per te...»

«Ma ti sei sbagliato... ora se sei un uomo eliminami per favore...»

«No... ora ti scopro il braccio... sei davvero ingenua... non hai nemmeno notato che nel mio comodino avevo messo un kit per la reidratazione d’emergenza.. sei proprio stupida»

«Lo avevo notato mentre cercavo una bottiglietta d’acqua... ma non avevo intenzione di barare...»

«Stai delirando? Cerchi acqua e poi lasci un kit reidratante a se stesso?»

« volevo solo rinfrescarmi le labbra con un po d’acqua... farsi una flebo in grado di reidratarmi per giorni non era nelle mie intenzioni»

«Sei folle ma leale ragazzina...»

«Anche tu che sei rimasto a digiuno soffrendo la sete assieme a me... ma perchè?»

«ti ho già spiegato... non provo piacere nel farti del male ma esattamente il contrario... ora... sta ferma, devo inserirti l’ago in vena e non voglio farti male...»

Ector inserisce lago facendo però strizzare un occhio alla rossa per il dolore, apre la flebo che rapidamente inizia a reidratare la ragazza. In circa 30 minuti Kallen riprende colore e i suoi occhi si riaccendono lentamente. Quando la prima sacca finisce Ector ne prende un altra dal secondo comodino della stanza, che era chiuso a chiave, per collegarla all’ago che era stato inserito per la prima flebo.

«Bene tra poco sarai come nuova, poi ti alzerai piano piano camminerai un po con tua madre per la casa e poi beh... mangerai qualcosina assieme a me visto che sto crepando di fame quanto te!»

«Prima mi hai detto che sono folle ma leale... potrei dire la stessa cosa di te Ector»

«Certo come no... io penso alla figura di merda che farò con il mio amico quando ti vedrà viva, senza contare tua madre che mi prenderà per un rammollito» Conclude ridacchiando.

«Te la meriti una fig... cioè... Ector... non volevo.. è l’abitudine...»

«Falla finita e non trattenerti scema! Muoviti a riprenderti cosi faccio sparire tua madre da questa casa, quello stronzo mi ha chiesto 50€ al giorno per il noleggio, se resta qui altri due giorni è come se io ti avessi acquistata due volte..»

La rossa annuisce e comprende che, nonostante 50€ al dì possano essere una cifra apparentemente insignificante, non sa nemmeno come Ector si guadagni da vivere quindi tollera la cosa con pazienza, in fondo incuriosita dallo strano atteggiamento dell’uomo che si è auto punito digiunando mentre la puniva.

Dopo circa un ora la signora Kozuki rientra nella stanza felice e gioiosa, Ector gli ha spiegato che, inteneritosi dopo aver ricevuto le scuse più cordiali di Kallen, gli ha somministrato liquidi in vena e che presto la farà mangiare. La donna al settimo cielo ringrazia Ector prostrandosi come un cane si prostra davanti al padrone per poi attendere paziente l’amico di Ector per essere portata via.

Due ore dopo l’amico di Ector arriva così, dopo aver salutato la figlia, la donna va via speranzosa che la stessa si comporti bene in futuro e che ubbidisca al suo padrone. Ector torna da Kallen, che era ancora distesa sul letto matrimoniale, la invita ad alzarsi e lei, seguendo le sue istruzione una volta alzatasi inizia a parlargli:

«Mi sento meglio ora ma... spiegami come mai non hai detto nulla a mia madre..»

«Non volevo fare una figura di merda!» Esclama.

«Dovevo immaginarlo... così ne hai fatta fare una a me eh?»

«Si dai! Alla tua età anche io ne facevo tante con i miei genitori!» Ridacchia.

«Certo come no... sarai figlio del diavolo –ride di lui- ora dov’è il mio pasto “Padron Ector”?»

«Chiamami ancora padrone e il pasto lo scarico nel Water!»

«Va bene Ettoruccio come vuoi!» Esclama sarcastica.

«Cosi va meglio! Seguimi Kallenuccia!»

La rossa lo segue fino al soggiorno, dove trova la tavola imbandita per entrambi. Come primo Ector prepara una carbonara semplice e come secondo del pollo al forno con patatine fritte. I due si siedono uno di fronte all’altra e dopo essersi dati il buon appetito iniziano a mangiare. Durante il pasto Kallen squadra Ector, non capisce chi sia il suo padrone... un aguzzino che non le darà tregua? O uno sfigato che è semplicemente cotto di lei e sta tentando di innescare una sorta di giochino psicologico per conquistarla? Non si fa scrupoli e gli fa la prima domanda che gli viene in mente.

«Perchè proprio io? Come mai Ector?»

«Ricordi la tua prima battaglia con quel Glasgow rosso?»

«A Shinjuku dici?»

«Esatto.. sai un Britanno stava per schiacciarmi ma tu lo spingesti via... non fosse per te sarei morto»

«Quindi ti ho salvato la vita... allora perchè portarmi qui e trattarmi a quel modo?»

«Sapevo come fare soldi, come comprarti e salvarti ma non cosa fare.... volevo sembrare un Britanno bastardo e evitarti la morte visto che eri solo merce invenduta ma... mi è stato impossibile Kallen... io ho un grosso debito con te e vorrei in qualche modo aiutarti nei limiti delle mie possibilità»

«Ti chiederei di liberarmi ma... dubito che tu voglia farlo... sarebbe un suicidio per te vero?»

«Esatto, ti farei un altra proposta se vuoi»

«Spara»

«Resta qua, come mia ospite, collaboriamo nel gestire la casa e viviamo assieme come amici... so che non è una grande prospettiva ma... posso darti solo questo»

«Credo che dovrò accettare... non ho altra scelta... ma dimmi, hai intenzione di provarci con me o altro?»

«Ovviamente voglio provarci con te bellezza! –ridacchia- ti rendi conto di quanto sei figa?»

«E tu ti rendi conto di quanto sei brutto?»

Dopo quella frase Ector si gira con la sedia e incrociando le gambe su di essa sconsolato fa silenzio per circa 20 minuti, poi Kallen si accorge di averlo offeso e alzandosi in piedi:

«Guarda che scherzavo, ma non posso certo vederti bello! Non è facile per una donna cancellare un abuso, sappilo!»

«Lo so Kallen... non me la sono presa giuro – si gira verso di lei- ORA CAZZO MANGIAMO HO FAME!»

I due continuano il pasto e una volta terminato, arrivate le 14:20PM, si alzano dalla tavola, che Kallen provvede a sparecchiare senza che gli venisse chiesto con Ector che la osserva sorpreso. Successivamente la rossa va nella sua stanza e si mette a dormire mentre l’uomo si stende sul divano e accende la tv, dove stavano trasmettendo I Simpson, per poi addormentarsi poco dopo tra mille pensieri “volevo fare qualcosa di decente per Kallen ma credo di aver fatto un vero casino.... Non so che cavolo fare! Forse farei meglio a essere semplicemente me stesso e accollarmi tutti i rischi di un eventuale controllo degli ispettori per la schiavitù”.

   
 
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