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Autore: Io_amo_Freezer    29/07/2017    1 recensioni
Quattro ragazzi che non si sono mai conosciuti ma con un legame forte nel petto si incontreranno al college. Tra problemi, misteri e studio riusciranno a scoprire qual è la vera ragione di quel legame?
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Socchiuse gli occhi e mugugnò, ma nel tastare con la mano un rigonfiamento sul suo petto rimase un po' confuso. Alzò il capo e si rese conto, con un immenso sorriso che comparve piano sul suo volto da orecchio a orecchio, di una bellissima presenza che riposava dolcemente su di lui, sparpagliando le delicate ciocche azzurre un po' ovunque, ma non davano fastidio, avevano un buon profumo. Avrebbe voluto ridacchiare felice, Mikey, ma temeva che nel farlo l'avrebbe destata, così rimase in silenzio, con solo un grande sorriso sul volto. Non se lo aspettava però, ricordava solo che durante il film di ieri sera, senza sapere come visto quanta paura aveva avuto nel vederlo, si era addormentato sul divano dopo essersi perso a pensare a suo padre; con tutta quella paura e quel terrore che insidiava il film era logico pensare a qualcuno che gli è ne aveva messa per davvero. E poi aveva chiuso gli occhi, ricordava solo questo. Era ovvio che Cat aveva deciso di dormire con lui dopo il film, ed era sicuro che a portarlo sul suo letto era stato Raph o Leo, gli unici due ragazzi rimasti dopo il congedo di Donnie per portare Viola a letto, e forse era andato a dormire anche lui perché non era tornato. Quindi erano rimaste a dormire tutte le ragazze, constatò chiedendosi dove stessero riposando, mentre la ragazza distesa sopra di lui con gli indumenti leggeri della giornata di ieri si era ridestata ed ora giocherellava con il gatto che, da bravo micio com'era dormiva con lui; il primo giorno non era riuscito a scrollarlo via da lì e così aveva rinunciato, per fortuna non rovinava le lenzuola, forse abituato così dalla sua padrona.
-Buongiorno.- mugugnò, con Cat che rispose con altrettanta voce impastata prima di scattare in piedi di scatto, facendo trasalire anche il gatto che si appallottolò dentro l'incavo del gomito del ragazzo biondo.
-La scuola.- realizzò amaramente mentre corse fuori dalla stanza andando a chiamare le altre, e forse anche i ragazzi visto che poco dopo sentì solo un grande frastuono e tanti, troppi passi andare avanti e indietro, quasi facendo tremare la casa.
Mikey alzò un sopracciglio e guardò Klunk che aveva la sua stessa faccia spaesata; troppo assonnato il ragazzo non aveva capito niente, però comprese che doveva preparare la colazione, tanto ormai era sveglio e lo avrebbe fatto volentieri.

-Buongiorno.- salutò il biondino nel vedere tutti pronti per la scuola e che si affrettarono ad afferrare un paio di cibarie dalla tavola che aveva apparecchiato.
-Buongiorno.- e scattarono fuori, alcuni con la bocca piena, altri invece non avevano avuto il tempo di prendere niente, già sulla soglia e poi fuori appena il resto della combriccola li raggiunse.
-Augurami buona fortuna.- gli strizzò l'occhio, Cat, lasciandogli un bacio sulla guancia prima di correre, richiamando gli altri di aspettarla e facendo ridere il biondo che andò a chiudere la porta per poi tornare in soggiorno ed ispezionare la situazione confusionaria che erano riusciti a fare nel giro di pochi secondi.
Mikey inclinò il capo da un lato, non sapendo se ritenersi offeso per come non avessero apprezzato; nemmeno accorti, del suo gesto di preparargli da mangiare, o ridere a crepa pelle per quelle facce assonnate e spaventate per l'immenso ritardo. Alla fine optò per la seconda opzione prima di avanzare verso il tavolo e cominciando a pulire, per la fretta avevano perfino rovesciato alcune ciotole di latte. Sospirò, cominciando a pulire tutto con l'aiuto anche di Klunk che beveva con molta voglia la pozza bianca che si era formata a terra sotto il tavolo.
Stiracchiandosi e lasciando tutto in ordine posò la mazza con cui aveva pulito a terra. Sperava di aver fatto bene, pensò guardando il pavimento luminoso e umido che brillava solo grazie ai raggi del sole che entrava dalla finestra, creando così, in alcuni punti, un magnifico arcobaleno. Sollevò da terra il micio e si diresse sul divano accendendo la console, voglioso di giocare un po' con il micio appollaiato sul suo grembo a poltrire; era così tenero con quel suo musetto arancione e il suo respiro che alzava e abbassava tutto il suo corpo, ronfava, e faceva le fuse appena il ragazzo si fermava ad accarezzarlo un po' durante la partita. 
Alla fine decise di chiudere, alzandosi quando il pavimento ormai era asciutto e profumava di detersivo con un retrogusto floreale molto buono e puro, fresco. Sorrise, aveva lavato bene allora. Ridacchiando tra sé e sé per aver fatto qualcosa in modo ottimale, fiero, si avviò di sopra a sistemare il suo letto e quello degli altri, di sicuro loro non si sarebbero lamentati. Tenendo in braccio il suo fidato amico felino e poi posandolo a terra con lui che gli faceva le fusa, strusciandosi contro il suo polpaccio, iniziò le pulizie; queste le faceva anche a casa e all'orfanotrofio, quindi era facile per lui. Non vedeva l'ora che tornassero a casa, voleva uscire ancora con tutti loro, e forse fermarsi in qualche nuova avventura con Cat.


-Che giornata snervante...- sbottò Raph sedendosi di botto sul divano seguito dagli altri.
-Siete stanchi?- chiese Mikey affiancandosi a loro.
-Un po'. Hai mangiato?- domandò Leo, scompigliandogli la chioma appena lui fece un cenno affermativo a quella richiesta.
-Vuoi studiare un po', Mikey?- si alzò Donnie per recarsi in laboratorio, quella che era anche la sua stanza; con il biondino che si limitò ad andare con lui, con un volto un po' scocciato e annoiato, però doveva, non poteva rimanere indietro per nulla al mondo.
Le parole di Donnie non erano esattamente quello che sperava di sentirsi di dire di più al loro ritorno, ma non importava. Si mise seduto e tese l'orecchio per poter assimilare ogni spiegazione di Donnie, per quanto incomprensibile e lunga fosse. Almeno poteva chiedere quando non capiva, ovvero sempre, e Donnie cercava sempre di usare un linguaggio più facile e comprensibile ai comuni mortali, omettendo parole scientifiche e matematiche che a Mikey parevano incomprensibili. Le lezioni con lui a volte duravano ore, per fortuna si fermava nell'esatto momento in cui Viola entrava a fargli compagnia e Mikey ne approfittava per defilarsela in soggiorno, stravaccandosi sul divano o qualunque posto che gli permetteva di stare più vicino a Cat.
-Allora, pensi di tornare a scuola? Non voglio sapere come spiegherai tutte queste assenze.- affermò Venus dal tono un po' scocciato, ma forse era per colpa di Grant che era arrivato con le ragazze, nemmeno fosse uno stalker visto che le era rimasto dietro per tutto il tempo dopo averle salutate con Casey e Aides.
-Un certificato medico basterà. Non problem.- si sgranchì Raph, tornato da uno dei suoi soliti allenamenti.
-Okay.- borbottò Cat. Appena era arrivata aveva gridato ai quattro venti la felicità di aver copiato senza essere scoperta, ma tutti l'avevano ignorata, e non c'era Mikey con cui vantarsi, infatti era di là con Donnie; così si era seduta sul divano con in grembo il suo gatto che le faceva le feste. Ed ora era in attesa del ritorno del biondo che era andato a prenderle qualcosa da bere in cucina, squadrava Gwen che non aveva atteso nemmeno l'autorizzazione di poter giocare da parte del proprietario, e afferrando il controller aveva inserito il gioco e fatto come se si trovasse a casa sua, vincendo e superando perfino il record di Raph in un lampo.
-C... Come hai fatto?- ruggì il focoso appena lo notò stritolando la lattina di birra che teneva in mano con il liquido che schizzò fuori come una fontana e che si rovesciò a terra creando una pozza giallastra che Light si affrettò a pulire, non senza uno sbuffo o qualche rimprovero verso il rosso che però la ignorò bellamente, impegnato a pensare mentalmente che con Gwen le giornate sarebbero sempre state le peggiori, e ignorando i balletti che gli riservava per la sua vittoria.
-E' stato facile... Dilettante.- lo prese in giro con un ghigno, risiedendosi accanto all'amica dagli occhi dorati, e lui decise di sedersi con pretesto, e afferrando bruscamente il controller volle farle vedere chi era il migliore, ovvero lui.
Cat osservò prima il ragazzo robusto e poi l'amica, non capendo come fosse finita proprio in mezzo a quei due in una situazione fastidiosa come quella, e pensando a come poteva salvarsi, ma ne dubitava. Di certo se si fosse alzata per andarsene sarebbe passata in mezzo al televisore e gli avrebbe disturbati, e lei non voleva sulla coscienza l'ira dell'amica, anche perché non era il caso, quindi rimase immobile a coccolare il suo micio. E fece spallucce in direzione di Mikey appena tornò con due bicchieri di coca cola che si scolarono i due ragazzi di fianco a lei per rinfrescarsi e tornare subito a quella lotta senza fine contro il record dell'altro, in fondo faceva caldo. Osservò il biondo, non sembrava dispiaciuto o contrariato di quello che era appena accaduto, anzi, guardava con entusiasmo la sfida incoraggiando il rosso mentre continuava a reggere in mano i due bicchieri ormai vuoti. Borbottando contro di lui visto che non si degnava ad aiutarla ad uscire da lì si mise in piedi sul divano e se ne uscì saltando oltre lo schienale, fregandosene se aveva sporcato i cuscini, e portandoselo dietro in cucina dopo avergli afferrato il polso, decisa a passare del tempo con lui a parlare della sua vittoria contro il compito volendo condividere con lui la sua felicità.
-Allora, qui siete tutti un branco di matti o tu ti salvi?- iniziò a parlare, Grant portando le braccia al petto, rimanendo in piedi a fissare lo schermo per poi squadrare la ragazza vicina a lui sulla poltrona, perdendosi nei suoi occhi verdi zaffiro e avvicinandosi abbastanza da poter assaporare il suo profumo di fiori.
-Ti sembro normale?- scattò indignata, Venus facendo l'offesa per quelle parole e voltando il capo dalla parte opposta. 
-Davvero? Ti offendi per questo?- chiese sorpreso, limitandosi ad alzare un sopracciglio, confuso.
-Dove sta il divertimento se si è normale?- borbottò lei tornando a fissarlo negli occhi azzurri dalle sfumature verdi, trattenendo a stento i brividi che le mandavano quei due pozzi colorati, ma di sicuro erano di disgusto visto che lo detestava, se ne convinse fermamente.
-Okay, lasciamo stare... Questa sera cosa ti piacerebbe guardare?- decise di informarsi, volendo sapere quali film amasse, già per capire che gusti avesse.
-Gli horror non sono male, anzi mi piacciono anche molto ma dipende dal film. Diciamo però che, o porterò un film spettrale o preferirei guardare un thriller, o uno drammatico, non so.- aveva iniziato a pensare, poggiando due dita sotto il mento e osservando il soffitto.
-Voto per Hole in 3D.- si avvicinò Light giusto per scrollarsi il povero Casey che era rimasto vittima di un suo ennesimo pugno e ora giaceva al suolo con un bernoccolo sopra la chioma; dopo aver pulito per terra quello lì aveva osato avvicinarsi di soffiato fingendosi un ninja, giusto per poter adagiare il suo braccio attorno alle sue spalle, ma come al solito i suoi sforzi erano stati vani.
-Oppure possiamo vedere i braccialetti rossi!- quasi urlò giuliva, Viola, battendo le mani freneticamente e cercando di far accettare agli altri la sua proposta mentre arrivava Donnie, l'unico a concordare insieme a Cat che commentò, abbastanza forte per farsi sentire, da oltre la cucina con un: "A me va bene tutto."
-Okay.- borbottò piano Raph con una smorfia, più a se stesso che al mondo circostante, cercando ancora di realizzare l'accaduto, mentre i suoi occhi erano sbarrati a guardare il punteggio sullo schermo prima di alzarsi in piedi lentamente e con un sorriso che si faceva più largo più si metteva dritto. E, vittorioso, iniziò a pavoneggiarsi, ridendo a pieni polmoni per la sconfitta della ragazza. 
-Ti ho fatto vincere.- commentò allora, Gwen, squadrandolo senza ritegno a braccia conserte.
-Ah, sì? Beh, vuoi riprovare?- si avvicinò il tanto da poterglielo sussurrare ad un centimetro dal suo naso, sicurissimo di sé e con un ghigno spavaldo e gli occhi luccicanti di brivido per l'averla sconfitta.
-Ovvio.- ghignò lei prima che il genio si ponesse tra i due per separarli.
-Per oggi basta, non siete voi che pagate la bolletta.- protestò, con le braccia lungo le spalle che continuava a separarli, tenendoli per il petto, visto che la ragazza si era alzata per apparire più sicura e più all'altezza dell'altro.
-Ma Donnie!- si lagnò Gwen con un broncio ed uno sbuffo prima di incrociare le braccia al petto, incassando la testa tra le spalle e lasciando intravedere quanto cupa fosse per non poter più giocare, risedendosi con uno sguardo tra l'irritato ed il furioso.
-Lascia che sbollisca la notizia.- affermò Light, sventolando la mano davanti agli occhi e con uno sguardo come a dire "Non curarti di lei, fa sempre così."
Gwen però non era dello stesso parere, sopratutto nel vedere un Raph ghignante e trionfante andarsene in cucina con passo fiero, nemmeno avesse fatto e vinto la guerra mondiale tutto da solo. La ragazza ebbe quasi l'istinto di assalirlo e picchiarlo, ma le rassicurazioni di Venus la calmarono, e con un profondo respiro cercò di ignorarlo, cosa assai ardua da fare.
-Allora, possiamo fare un gioco da tavolo? Non ne ho mai fatto uno.- si avvicinò Mikey, mangiucchiando un po' di gelato, mangiare era la cosa migliore per non pensare al dolore, aveva capito. E poi doveva recuperare un paio di chili, anche per apparire più bello agli occhi di Cat visto il suo corpo ancora scheletrico.
-Gioco da tavolo?- iniziò a pensare quest'ultima che lo stava seguendo passo passo fino al divano, prendendo il cucchiaio per mangiare la sua parte. -Gioco della bottiglia!-
-Cos'è?- si voltò a guardarla terminando il dolce insieme a lei, come avevano decretato con quel patto tempo fa: "Un po' tu, e un po' io."
-Tu intanto prendi una bottiglia vuota, o svuotala se non ce ne sono. Noi ci mettiamo in cerchio sul tappeto.- affermò tutta pimpante.
-E quindi?- si avvicinò Light mentre Raph arrivava, incuriosito dalla proposta di quel gioco.
-Così Gwen potrà menare Raph, o baciarlo. A seconda delle occasioni.- le sussurrò prima di staccarsi e sorridere.
-E tu potrai baciare Mikey.- constatò Venus che aveva udito tutto, e con un sorrisetto furbo e una risatina concordò per quel gioco.
-Presa.- tornò il biondo prima che Gwen si avvicinasse a quel gruppetto con un'occhiataccia diffidente nell'aver udito distintamente il suo nome, in compagnia di Viola.
Sorridendo, si misero tutti seduti per terra con la bottiglia di plastica verde al centro che attendeva solo di roteare, incuriosita quanto Mikey visto che non sapeva di cosa si trattasse.
-In poche parole: Si fa girare la bottiglia, ma prima si deve decidere cosa fare quando si fermerà. Ci sono cinque scelte: schiaffo, pugno, abbraccio, carezza, bacio. Il bacio può essere sia guancia che bocca, e su chi capita andrà a compiersi una di queste scelte.- affermò l'azzurro puntando i suoi occhi in quelli azzurri di Mikey che annuì dopo aver elaborato attentamente le informazioni che, infondo, non erano troppe.
-Inizio io!- esclamò Viola, alzando la mano in alto per attirare l'attenzione prima di adagiarla sulla bottiglia e farla roteare su se stessa molto in fretta, fremendo dopo la parola 'bacio' e 'in bocca'.
Tutti fissavano la bottiglia che girava, girava, quasi indecisa su chi fare la sua scelta, e poi cessò tutto di un colpo, indicando una persona che sussultò, tra l'onorata e l'interrogativo mentre si avvicinava in avanti per dare una zampata alla punta della bottiglia.
-Che dite? Il gatto conta?- borbottò Raph indicandolo con fermezza mentre venne preso in braccio dal biondo prima che tagliasse la povera plastica della bottiglia con i suoi artigli.
-No, non conta. Rigira.- sospirò annoiata, Gwen. Tutta quell'ansia per cosa? Niente.
Un altro giro, e stavolta la bottiglia sembrò andare più veloce, sempre di più fino a fermarsi al cospetto del forzuto Raph che si limitò a piegare un sopracciglio, né onorato né dispiaciuto, solo non se lo aspettava.
-Azz...- osò commentare Light con una smorfia, volgendo poi gli occhi sulla sua amica Gwen che non sembrò affatto interessata a tutto ciò. Certo, forse il fatto che Viola stesse con Donnie aiutava, ma un po' di gelosia da parte sua, tutte le ragazze avevano immaginato che l'avrebbe dovuta colpire.
-Okay.- mormorò la povera vittima del gioco, con un ghigno sarcastico anche se gli occhi di Donnie erano puntati proprio su di lui e non erano affatto gentili, anzi, tutt'altro.
-Beh, mi tocca.- sospirò affranta, Viola, avvicinandosi all'amico gattonando fino ad arrivargli dinanzi con un rossore ben visibile sulle gote, sperava tanto che sarebbe stato Donnie ad uscire, peccato. Quella volta non era andata come voleva.
-Vai.- gli diede il permesso, Venus, tappando gli occhi al povero ragazzo, troppo geloso per deviare lo sguardo da quella vista orribile, e credeva ancora fermamente di poter fermare tutto ciò, ma Light aiutò l'amica a tenerlo fermo.
Viola tentennò, osservando il suo Donnie con la coda dell'occhio che non poteva vederla o muoversi, e poi Raph, indifferente come un sasso. Ma infondo a lei non piaceva in quel modo e lo stesso valeva per lui, era solo un gioco e andava bene in quel contesto. Sì avvicinò alle sue labbra, con lui che rimaneva fermo con le braccia conserte come una statua eroica nell'atto di compiere un sacrificio per la propria gente. Al pensiero quasi se la rise, ma volendo finire quella cosa il più in fretta possibile scattò in avanti toccando le sue labbra con le proprie per poi allontanarsi come se potessero ustionarla da un momento all'altro se sarebbero rimaste in quel modo un altro po'.
-Uh, meno male.- sospirò dopo quell'impresa, tornando al suo posto e rimettendosi a gambe conserte come tutti, che sorridevano mentre liberavano il povero Donnie, traumatizzato ma consolato dalle ultime parole della ragazza.
-Bene, tocca a me. Un bel pugno.- ghignò il rosso fiero, guardando girare veloce la bottiglia come se non volesse più fermarsi, anche per via di tutta la forza che ci aveva messo dentro.
Tutti erano in trepidazione, desideravano tanto sapere chi fosse il predestinato. C'era Light che pregava che uscisse Casey, Leo che sperava che quella bottiglia non si fermasse sul sottoscritto, e lo stesso pensiero lo aveva Donnie, Gwen invece pregava che si fermasse su Raph stesso, così per ridere e per prenderlo in giro sul doversi colpire da solo, e gli altri invece la guardavano girare e basta. Nessuno però si sarebbe mai immaginato che si sarebbe fermato proprio sul biondino, il quale era troppo indaffarato a coccolare il pancino di Klunk che faceva le fusa mentre rimaneva con le zampette in alto, per dar retta al gioco.
-Ehm...- 
Il commento di Cat sollevò la tensione nell'aria mentre osservò prima il biondo, occupato a giocare con il suo micio, e poi guardò gli altri che erano caduti in un silenzio tombale, tranne i nuovi amici acquisiti nel gruppo che non erano a conoscenza dei problemi del ragazzo. La ragazza allora osservò il rosso, era molto sicuro, quindi lo divenne anche lei, certa che comunque il suo intento era di non far male a nessuno fin dall'inizio della sua scelta. Ma forse tutti si stavano ponendo problemi inutili, era solo un gioco infondo.
-Come mai questo silenzio?- alzò il capo dagli occhi del gattino, il biondo.
-Ah, ne so quanto te.- alzò le spalle, Casey vicino a Mikey, ricevendo un pugno all'altezza della spalla da Light. -Ehi!- protestò, accarezzando quel punto un po' indolenzito.
-La bottiglia si è fermata su di te: Raph ha scelto 'pugno'.- spiegò Venus, tra l'indifferente, e il preoccupato che ci rimanesse un po' male.
-Okay.- si limitò a dire lui, suscitando negli amici un meraviglioso sospiro di sollievo.
Così tutti gli occhi si puntarono sul rosso che si alzò e fece il giro per raggiungerlo, chinandosi e dargli un lieve pugno sotto la spalla prima di scompigliargli i capelli in modo giocoso, facendolo ridere, per poi tornare al proprio posto con un sorriso sincero. Infondo Raph non aveva infranto nessuna regola, gli aveva dato un pugno ed era questo che contava.
-Oh, tocca a me ora?- si affrettò a chiedere, indicandosi il viso e osservandoli per avere una conferma che non tardò ad arrivare; Mikey era tutto un fremito. -Mhm, dico... Abbraccio.- e ridendo fece volteggiare su se stessa la bottiglia, osservandola poi fermarsi su un Leo del tutto accondiscende.
Finito il turno di Mikey tornò all'azzurro, che decise di giocarsi il tutto per tutto scegliendo bacio con un rosso vivo sulle gote per poi guardare la bottiglia fermarsi sulla persona che non aveva mai immaginato o pensato, la dolce Gwen.
-Wow.- borbottò quest'ultima indifferente, contenta solo che ora toccasse a lei. 
Velocizzò il blu alzandosi lei per poi chinarsi dopo averlo raggiunto, attendendo il bacio sulla guancia, visto che Leo non aveva specificato. E poi, tutta ghignante, tornò a sedersi per terra, avvicinandosi la bottiglia alle labbra e minacciandola di una morte atroce se non fosse andata a fermarsi verso un ragazzo in particolare; il fatto che sussurrò il nome in modo che lo udisse solo la bottiglia fece ricredere della sua sanità mentale alla maggior parte dei ragazzi che erano lì, tranne le amiche che ormai la conoscevano da tanto.
-Pugno.- asserì minacciosa, decisa mentre la fece girare con un gesto secco del polso.
La fissò con uno sguardo che avrebbe fatto raggelare anche una statua, ma sorrise appena la vide fermarsi e puntare il rosso che era rimasto impassibile fino a quel momento, ma che ora ghignava a braccia conserte, certo che non avrebbe fatto poi così male.
-Visto? Funziona il mio metodo.- asserì Gwen diretta alle ragazze, con un sorriso fiero prima di gattonare verso il rosso e mettersi in ginocchio per poi scrutarlo. -Pronto?- 
Lui annuì, con un sorriso di scherno per il fatto che dubitasse fermamente che potesse davvero riuscire anche solo a scalfirlo. Lei non si fece attendere, soprattutto dopo quel gesto derisorio nei suoi confronti. Posizionò il gomito indietro, dandosi la spinta con i fianchi e stringendo forte il pugno piantò le nocche contro la mascella di Raph con tutta la forza che poteva possedere in quella spalla. E sorrise, perché, anche se di poco, era riuscita a spostarlo con il suo pugno, e di certo ci sarebbe rimasto un lieve rossore. Anche se non si era lamentato, nemmeno un gemito, si riteneva soddisfatta.
-Tocca a me.- borbottò lui, infastidito da quel dannato ghigno che osava sfoggiare come se fosse un premio. -Sempre pugno per me.-
La bottiglia si fermò su Leo, il quale abbassò le spalle aspettandosene uno che gli avrebbe rotto qualche costola, ma sospirò di sollievo nel ricevere solo un pugno lieve, anche se si fece sentire comunque, forse più per sfogare la rabbia di averne ricevuto uno da quella ragazza in particolare che per altro contro Leo. E il giro continuò così fino a quando, finalmente non uscirono le ragazze che sospirarono e decisero di usare lo stesso metodo dell'amica, ovvero: parlare alla bottiglia e pregarla di fermarsi sul ragazzo che loro volevano. Light però decise di tagliarsi fuori da questa cosa, non volendo che si fermasse per davvero su uno di quei due che cercavano costantemente di corteggiarla, anche se al momento Leo si stava allontanando, ma lo capiva visto che preferiva aiutare di più Mikey, il che gli faceva onore, anche se non mancava occasione che le lanciasse un'occhiata che voleva essere passionale, ma che a lei risultava ebete.
-Yeah!- esultò Viola nel costatare che la punta della bottiglia indicava il suo Donnie che era diventato rosso come i capelli di Raph se non di più.
Appena Donnie ricevette il bacio, inutile dire che collassò a terra con una faccia soddisfatta e più ebete di quanto si aspettassero. Ma a Viola non importò e decise di aspettare a fianco a lui il suo risveglio mentre cedeva il posto del genio a Light.
-Okay, penso che sceglierò... schiaffo.- asserì facendola girare, e guardandola fermarsi su Aides che imprecò a basa voce nell'udire Cat battere le mani dalla felicità.
-Daglielo forte!- esclamò contenta, l'amica mentre Light annuì, fremendo con le mani che, unite, sfregava con foga ed uno strano ghigno, giusto per far andare più in panico la vittima. 
Tirò il più indietro possibile la mano, guardando il ragazzo trasalire e strizzare gli occhi mentre tratteneva il fiato. Rimase immobile e Light ne approfittò con un'alzata di spalla, aspettandosi più coraggio, e poi gli è lo buttò sulla guancia, talmente forte che il suono echeggiò tra le mura facendo ridestare il povero Donnie e far scoppiare a ridere Cat, con Light che tornò al suo posto con un sorriso soddisfatto e con Aides che aveva il volto girato dall'altra parte per l'impatto e con un'orma di mano sulla guancia, talmente rossa da far temere per la sua incolumità.
-Maledizione!- si lasciò sfuggire dopo un paio di secondi, stringendo i denti mentre tastava il punto dolente con un dito, tornando a guardare gli altri, con i ragazzi a dargli delle pacche di incoraggiamento.
-Vuoi del ghiaccio?- si informò Donnie mentre lui annuì e lo seguì in cucina, mandando un'occhiata amorevole a Cat che gli lanciò una linguaccia scherzosa, infondo gli voleva bene anche se preferiva dargli fastidio.
-Tocca a me.- decretò Venus che ancora rideva per quella scena, non aveva potuto trattenersi, e non si accorse che Grant a quelle parole si era irrigidito.
-Scegli bacio, vediamo chi esce.- strizzò un occhio, Viola, sperando che accettasse.
-A me interessa solo giocare.- affermò facendola girare dopo aver annuito a quella proposta.
Tutti, soprattutto Viola e Grant speravano che si fermasse e puntasse su quest'ultimo, e trattennero il fiato nell'osservare come iniziasse a diminuire di andatura, sempre di più, sempre di più, fino a fermarsi completamente davanti alla figura del giovane e sorpreso, Grant. Aveva perfino spalancato la bocca dall'incredulità che venne richiusa dall'amico Casey che si trattenne dal picchiarlo per l'invidia visto che gli era capitato proprio la ragazza che voleva, al contrario suo.
-Perché tu?- scattò Venus a quel punto, assottigliando gli occhi prima di sospirare e avvicinarsi dopo essersi alzata. -Ma non farti strane idee.-
Si chinò sulle ginocchia e decretò che, no, non era carino con quel ghigno sulla faccia, giusto per convincersi di più del pensiero che sapeva, e sperava, di provare. Si avvicinò a tentoni adagiando le mani sulle sue cosce e avvicinando le labbra fino alla guancia, dandogli un bacio a stampo per poi alzarsi e rivolgergli un'occhiata che stava a significare: "Non illuderti, era solo per il gioco.", lasciandolo comunque abbastanza soddisfatto.
-Ehi, Cat, ti andrebbe di uscire un po'?- sorrise ad un tratto, Mikey, guardandola alzarsi perché stanca di quel gioco anche se si era divertita davvero molto.
-Va bene, andiamo?- chiese porgendogli una mano mentre lasciava correre lontano il micio dal suo grembo per poi mettersi in piedi tenendole la mano, con Viola che li guardava come una fangirl, commentano con un tenero: "Awww..." degno di lei prima di ignorare l'occhiataccia dell'amica che non le piaceva ricevere parole così, preferiva apparire discreta.
-Dove vuoi andare?- domandò Mikey, troppo felice che avesse accettato, anche se non ne aveva dubbi.
-Oh, mi chiedi di uscire e devo decidere io dove andare?- quasi rise per quella inaspettata svolta, ma non le dispiaceva più di tanto, anche perché al contrario del biondo lei conosceva bene la città. -Okay, questa volta andremmo...-
Non terminò la frase che Raph e Leo si piantarono davanti al portone con uno sguardo deciso e serio, quasi da far sobbalzare la povera Cat che però si accigliò per quell'interruzione. Non volevano dirle davvero che non sarebbe più potuta uscire con Mikey da sola? 
-Vi permettiamo di uscire.- iniziò a dire Leo per calmare la ragazza, ma Raph lo precedette e continuò al suo posto.
-Solo, non dovrete tornare quando si farà buio. Verso le diciannove al massimo.- asserì Raph deciso, portando le braccia conserte mentre Mikey parve confuso da quel gesto dei due.
-Non dici niente, Mikey?- borbottò affranta, Cat sperando in un suo aiuto, non poteva fare altrimenti, non poteva far rimanere fuori Mikey più del tempo stabilito, insomma: non voleva apparire come una che sequestrava le persone, anche perché non lo era. Però questo fatto le dava sui nervi, anche se capiva il motivo di tutte quelle preoccupazioni e non poteva dargli torto.
-Ohm... Beh, per me va bene.- ridacchiò continuando a stringere con dolcezza la sua mano come per tenerla più vicina a sé.
-Non ti da fastidio essere trattato così? Loro non sono nessuno per dirti quello che devi fare.- mormorò, non per ferire ma perché non le piaceva quando qualcuno le dava ordini, ignorando i due che ghignarono vincenti dandosi il cinque per aver convinto il più piccolo, ma si rabbuiarono d'istinto alle parole della ragazza.
-No, mi piace. Mi fa sentire parte di qualcosa, grazie.- continuava a ridacchiare spensierato, rallegrando i due a cui si rivolse e che gli ripeterono di non fare tardi in modo apprensivo e che tornarono indietro dopo aver scombinato un po' i suoi capelli con fare giocoso e salutando la ragazza che sospirò.
-Andiamo, va'.- mormorò avviandosi, infondo era presto e l'orario che gli avevano dato era ancora lontano. Si sarebbero divertiti lo stesso.
  
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