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Autore: Justice Gundam    30/07/2017    3 recensioni
Storia ispirata al fangame "Pokemon Glazed". Heather Molinar e Shelly Citra, due giovanissime allenatrici di Pokemon, cominciano il loro viaggio attraverso il continente di Tunod, una regione piena di sorprese e scoperte, dove si troveranno ad affrontare non solo le otto Palestre della regione e la corsa al campionato di Pokemon, ma anche un pericoloso gruppo che cerca di impadronirsi di un potere con cui nessuno dovrebbe giocare. Molte avventure le aspettano, tra nuovi Pokemon, personaggi straordinari, e i loro primi passi sulla strada dell'amore. Seguito di "A World Reborn", si svolge contemporaneamente ad "XY Reload" e "Quest for Zeta and Omicron", spoiler minimi.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 9 - Uno strano mondo nuovo

"H-Heather... dove... dove siamo?" chiese Shelly dopo diversi secondi di attonito silenzio. Lentamente, le due bambine si separarono e cominciarono a guardarsi attorno, per cercare di capire che posto fosse. Non era certo nessun posto con il quale avessero familiarità... era una foresta di mangrovie dal terreno ricoperto di muschio che non assomigliava per niente alle Paludi Granita. Non solo la vegetazione e il terreno non erano gli stessi... ma c'era qualcosa nell'aria di estremamente inusuale, qualcosa che nessuna delle due sarebbe stata in grado di definire... un sentore che qualunque fosse il posto in cui erano finite, doveva essere per forza molto lontano da Tunod.

Forse addirittura un'altra dimensione...

"Ne sono... quanto te, Shelly." rispose Heather, il cui Shelgon si era messo ad annusare in giro per cercare delle tracce, degli indizi, qualsiasi cosa permettesse loro di capire che diamine stesse accadendo. "Un attimo fa... eravamo nella Sala del Sole assieme a Percy, Chelle, Touko e tutti gli altri... e adesso siamo qui? Non vedo più le rovine... le strade che abbiamo percorso..."

"E... s-soprattutto..." balbettò Shelly. "Ho... ho la stessa s-sensazione... che ho provato quella volta... Ti... ti ricordi, Heather? Q-quando stavamo a-andando a Borgo Querciantica? Che... che ti ho detto che... che mi sembrava... di non vedere più Pokemon?"

"Ma com'è possibile?" si chiese Heather, sedendosi su un sasso pieno di muschio e sfregandosi la fronte, cosa che spinse il suo Shelgon ad avvicinarsi a lei per verificare se fosse tutto a posto. "Cavolo... stanno accadendo troppe cose tutte assieme, e il mio cervello da solo non ce la fa a seguirle!"

"Shelgon!" affermò il suo Pokemon, prendendole una spalla e scuotendola per dirle di non farsi prendere la mano.

"P-per favore, Heather... non... non perdiamo la calma proprio adesso..." affermò Shelly, pur sapendo che molto probabilmente era lei quella che appariva più spaventata da quello che stava accadendo. "Allora... se è vero quello che ci ha detto quel ragazzo, quella volta... adesso noi ci troviamo in un'altra dimensione."

Heather scosse la testa, sentendosi sempre più confusa e stressata... ma prima che la bambina dai capelli fucsia potesse dire qualcosa, Shelgon sentì la presenza di qualcuno, e guardò in direzione di un sentierino che si inoltrava tra un gruppo di grandi alberi, dal quale stava arrivando una figura dall'aspetto vagamente familiare. Il Pokemon Drago puntò una zampa in quella direzione, e le due ragazzine, in parte sorprese e in parte sospettose, guardarono nella stessa direzione, chiedendosi chi potesse essere...

"Voi siete... quelle due bambine che ho incontrato un po' di tempo fa! Mi ricordo di voi!" affermò la persona che stava arrivando. In effetti, era proprio il misterioso ragazzo che avevano incontrato in quell'occasione! I suoi capelli castani un po' lunghi, con quei vestiti dai colori anonimi... certo, non era uno che distaccava in una folla, ma in quel momento, Heather e Shelly erano sicure che l'avrebbero riconosciuto in ogni caso. "Vi ricordate di me, vero? Il mio nome è Luke... ci siamo incontrati quando voi siete arrivate a Tunod!"

"Sì, mi ricordo di te! Tu sei quel ragazzo..." affermò Heather alzandosi di scatto dal suo posto mentre il ragazzo dai capelli castani le raggiungeva.

"Ma... che sta succedendo, esattamente? E... dove ci troviamo, in questo momento?"

"Non ne sono sicuro nemmeno io, di cosa stia succedendo..." affermò. "Ma vi posso dire per certo dove siete. Anche se per voi potrebbe essere uno shock."

"Senti, non mi va di girare attorno a questo problema!" esclamò Heather infastidita, con Shelly che le faceva timidamente cenno di non perdere la testa. "Abbiamo assistito a cose che con la ragione non c'entrano affatto! Quindi... credo che potremo anche reggere a qualche altra rivelazione, no?"

"Okay, okay... non te la prendere, stavo solo dicendo..." si scusò Luke, muovendo le mani davanti a sè. Heather grugnì e si passò una mano sulla fronte come se avesse il mal di testa, borbottando qualche parola di scusa per essersi scaldata tanto. Shelly, tirando un piccolo sospiro di sollievo, guardò verso Luke e gli fece cenno di continuare con un sorriso incoraggiante. "Allora, in questo momento vi trovate nella foresta di mangrovie alle Everglades, in Florida... su un pianeta che qui da noi viene chamato Terra."

"Cosa? Siamo... siamo su un altro pianeta, quindi?" esclamò Shelly, talmente sbalordita che persino la sua trecciona sembrava stare in piedi da sola!

"Terra? Florida? Everglades? Mai... mai sentito niente del genere in vita mia!" esclamò Heather allarmata. "E come torniamo indietro sul nostro mondo? C'è un modo per farci riportare indietro nella Paludi Granita?"

"State calme, ragazze... c'è un modo, di questo ne sono sicuro!" Luke provvide subito a tranquillizzare le due bambine, che sembravano in procinto di farsi prendere dal panico. Immediatamente, shelly si fermò e si schiarì la voce, scusandosi a bassa voce. "Ascoltate... prima che torniate nel vostro mondo, però, ho bisogno di una mano. Ho bisogno... che voi ricatturiate un Pokemon che è passato in questo mondo prima di voi."

"Un Pokemon... è arrivato in questo mondo?" chiese Heather, sentendosi un attimo più calma. "E... immagino che nel tuo mondo non esistano i Pokemon, vero?"

"No... ci sono solo animali privi di poteri, e non credo che la presenza dei Pokemon farebbe bene all'equilibrio ambientale sulla Terra. Per non parlare del putiferio che si scatenerebbe se si sapesse dell'esistenza di Pokemon veri e propri. Vedete, qui da noi... i Pokemon esistono soltanto nei cartoni animati e nei videogiochi! Ma vi spiegherò tutto più avanti, se ci sarà la possibilità." rispose rapidamente Luke, vedendo dai loro sguardi che le due bambine avevano un sacco di domande da fare. "Per adesso... soltanto quel Pokemon, un Mudkip, è arrivato sulla Terra. Per favore, ho bisogno che voi lo catturiate e lo riportiate indietro nel vostro mondo, prima che qualcuno lo veda."

"Sì... certo, capisco cosa vuoi dire... Se è un Mudkip, non dovremmo avere problemi a catturarlo." affermò Shelly dopo averci pensato su un momento. "E'... è da queste parti, vero?"

Luke annuì con decisione. "Sì... l'ho visto razzolare da queste parti ancora pochi minuti fa, quindi non credo che sia andato molto lontano." affermò. "Comunque, vi darò una mano anch'io a cercarlo. E' il minimo che io possa fare per darvi una mano, visto che è in parte anche colpa mia se vi trovate in questa situazione."

"Figurati, per così poco... piuttosto, siamo contente che almeno abbiamo qualcuno che ci da una mano!" affermò Heather, cominciando a guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa di piccolo ed azzurro. "Forza, cominciamo a cercare questo Mudkip... prima ce la facciamo, prima torniamo nel nostro mondo, giusto?"

"S-sì!" esclamò rapidamente Shelly. "Per favore, Galvantula, puoi darci una mano anche tu? Immagino... che otto occhi vedano meglio di due." Detto questo, la piccola esperta di Pokemon Coleottero tirò fuori una Pokeball e la aprì, facendo uscire la tarantola elettrica, che apparve nell'ormai consueto lampo di luce, sollevando fieramente le zampe anteriori ed emettendo un verso che sembrava quasi un cinguettio.

"Vantula!" esclamò vivacemente la Pokemon Coleottero/Elettro, facendo sgranare gli occhi a Luke per la sorpresa.

"C-cosa? Ma... quel Pokemon..." esclamò il giovanotto. "Che razza di Pokemon è? Nei giochi di Pokemon che ci sono nel mio mondo, quel Pokemon non esiste!"

"Giochi di Pokemon?" chiese Heather, dopo essersi scambiata con Shelly uno sguardo dubbioso. Anche Galvantula sembrò piuttosto interdetta, e sbattè i suoi numerosi occhi compositi, mentre la sua pelliccia si spettinava di colpo per esprimere la sua confusione. "Che vuoi dire con... giochi di Pokemon?"

Luke si rese conto di aver detto qualcosa di troppo, e si schiarì la voce per farsi passare l'imbarazzo. "Ah... ehm... niente, niente... non è nulla di importante! Piuttosto... cominciamo a cercare, quel Mudkip non si troverà certo da solo!"

"Va bene..." affermò Shelly, ancora dubbiosa ma decidendo che era più saggio rimandare a dopo certe discussioni. "Galvantula, cerchiamo qui attorno!"

"Shelly, tu e Galvantula andate a vedere da quella parte!" Heather diede istruzioni alla sua migliore amica, indicando un luogo in cui le mangrovie si diradavano un po', vicino ad una pozza d'acqua fangosa e stagnante. "Shelgon, vieni anche tu... noi e Luke cercheremo di qua!"

"Shel!" esclamò l'inusuale Pokemon Drago, facendo cenno a Luke di seguirli. Ancora un po' spiazzato, gettando di tanto in tanto qualche occhiata alla Galvantula di Shelly, il ragazzino castano seguì l'allenatrice più piccola e il suo Pokemon verso un cespuglio di piante cresciute senza controllo, dove i due cominciarono a cercare...

"Teniamo gli occhi aperti... non dovrebbe essere troppo difficile trovare un Mudkip da queste parti, o sì?" chiese Heather, totalmente concentrata su quello che c'era da fare. Scostò con una mano alcune fronde, dando una scrupolosa occhiata tra la fitta vegetazione...

E un istante dopo, una piccola creatura blu e azzurra, con delle buffe branchie arancioni sulle guance e una pinna a cresta sulla fronte scattò fuori dal cespuglio, sgusciò tra i due ragazzi, e zampettò rapodamente verso il letto del fiume, correndo a zig-zag per confondere quelli che cercavano di acchiapparlo. Colti di sorpresa dalla sua apparizione, Luke ed Heather non riuscirono a reagire in tempo, e lo Shelgon della bambina non fece in tempo ad intercettare il Mudkip fuggitivo... che adesso si stava dirigendo verso Shelly e Galvantula!

"Ah!" esclamò Luke. "Attenta, Shelly! Sta andando verso di te! Cerca di fermarlo!"

"Huh? S-sì! Subito!" esclamò allarmata la piccola entomologa, voltandosi di scatto e cercando la strana creaturina. Riuscì a vedere Mudkip mentre balzava da un lato e si rifugiava dietro un ceppo d'albero, e diede rapidamente ordine alla sua Galvantula di fermarlo. "Galvantula! Presto, usa Elettrotela! Cerca di immobilizzarlo!"

"Galv!" esclamò la tarantola elettrica con un sobbalzo di sorpresa. Ma si riebbe in mezzo secondo e alzò le zampe anteriori, poi aprì le mandibole e scagliò una scarica elettrica che prese in una frazione di secondo la forma di una ragnatela e calò verso il Pokemon Fangopesce, cercando di intrappolarlo come una rete da pesca! Ma Mudkip si accorse in tempo del tentativo, e corse via appena in tempo, col risultato che la ragnatela elettrica atterrò sul terreno fangoso e si esaurì miseramente.

"Accidenti, troppo veloce..." esclamò Luke. "Presto! Sta scappando verso il greto del fiume! Dobbiamo evitare che prenda il largo!"

"Shelgon!" esclamò lo starter di Heather, facendo una corsa verso il letto del fiume e cercando in tutti i modi di tagliare la strada a quel Mudkip così veloce! Il Pokemon Drago cominciò a correre con tutta l'energia di cui era capace, ma le sue zampette corte e goffe costituivano per lui uno svantaggio notevole...

"Shelgon, usa Dragospiro per bloccarlo!" esclamò Heather. Senza rallentare, Shelgon puntò in direzione di Mudkip, prese fiato e soffiò una fiammata multicolore che tagliò la strada a Mudkip prima che quest'ultimo potesse tuffarsi nelle acqua limacciose. Il Pokemon Fangopesce frenò di botto e cercò di cambiare direzione all'ultimo momento, ma perse comunque mezzo secondo che fu più che sufficiente a Shelly e alla sua Galvantula per fare un altro tentativo.

"Grazie, Heather... Shelgon... Usa di nuovo Elettrotela, Galvantula!" esclamò Shelly. Galvantula ripetè la mossa di prima... o meglio, cercò di farlo, ma il suo avversario si rivelò più veloce e scaltro del previsto, e usò un rapido attacco Fangosberla, muovendo una delle sue zampette anteriori davanti a sè e scagliando un getto di fango in faccia al ragnone elettrico. Con uno stridio frustrato, Galvantula indietreggiò, cercando di ripulirsi il muso con le zampe e dando così il tempo a Mudkip di raggiungerlo, balzargli in groppa e usarlo come trampolino per prendere lo slancio...

...e saltare verso il viso della malcapitata Shelly!

La bambina dai capelli lavanda ebbe giusto il tempo di sgranare gli occhi allarmata prima che il buffo Pokemon d'Acqua spiccasse un salto enorme dalla schiena di Galvantula, e le si appiccicasse alla faccia! Con un gridolino soffocato, Shelly afferrò a sua volta Mudkip per cercare di toglierselo dalla faccia, ma la bestiola si era attaccata con tutte le sue forze, e non dava cenno di volersi staccare!

"Mudkip! Mudkiiiiip!" strillò, avvinghiandosi ancora più saldamente.

"Hmmmmph! Hmmmmph!" protestò Shelly. Immediatamente, Luke ed Heather si precipitarono da lei e cominciarono a tirare Mudkip per convincerlo a spostarsi da quella poco simpatica posizione. Il Pokemon Fangopesce scosse la testa e cercò ostinatamente di restare ancorato al viso di Shelly, ma alla fine, dovette staccarsi e finì per ruzzolare sul terreno fangoso, trascinandosi dietro anche Luke ed Heather, mentre Shelly barcollava all'indietro per un breve tratto e si ripuliva il viso con le mani. "Wah! G-grazie, ragazzi! S-scusate, mi ha colto di sorpresa!"

"Ugh... tutto a posto, Shelly! Se ti può consolare, ha colto di sorpresa anche noi!" borbottò Heather, ripulendosi come poteva il fango dai vestiti. "Accidenti, certo che quel Mudkip non si fa prendere!"

"Eccolo lì!" esclamò Luke, indicando un albero di mangrovie poco lontano da loro, tra le cui radici nodose Mudkip aveva trovato rifugio. Il Pokemon Fangopesce era acquattato in una pozzanghera di fango, e si teneva sulla difensiva, evidentemente spaventato sia dal nuovo mondo in cui si trovava, sia da tutti quei ragazzi e quei Pokemon che gli davano la caccia.

"Hmm... aspettate, forse abbiamo sbagliato. Meglio cercare di convincerlo a tornare con noi, piuttosto che corrergli dietro." affermò Shelly, sperando che il suo approccio fosse un po' più efficace.

"E... come pensi di convincere quel Mudkip, Shelly?" chiese Luke, un po' scettico.

Shelly sorrise gentilmente. "I Pokemon non sono dei semplici animali. Bisogna saperli prendere... e io ho fatto una certa esperienza con i Pokemon Coleottero. Sai, non è proprio facilissimo instaurare un rapporto con uno di loro, almeno all'inizio." affermò. "C'è bisogno di imparare le basi, e cercare di capire come pensano. Ma... una volta che hai imparato come rapportarti con loro, fare lo stesso con altri tipi di Pokemon non è più tanto difficile!"

"Okay, Shelly, lasciamo fare a te." affermò Heather. Con un gesto del braccio, fece cenno a Luke e al suo Shelgon di tenersi indietro e lasciare che la sua migliore amica e Galvantula tentassero.

"Vantula!" cinguettò Galvantula con un cenno della testa. Lei e Shelly si avvicinarono con prudenza al rifugio temporaneo di Mudkip, che si acquattò sul terreno fangoso e fece per proteggersi... ma la tarantola elettrica lo sorprese tendendo una zampa verso di lui in segno di comprensione. "Galv galv!"

"Mud, kip..." rispose Mudkip, non fidandosi ancora di chi aveva di fronte, e preparandosi a scavare una Fossa nel caso Galvantula avesse deciso di attaccare. Tuttavia, il ragno elettrico non mostrò segno di aggressività o di impazienza, e restò fermo dov'era per invitare Mudkip ad uscire dal suo rifugio.

"Galvantula... galv?" disse, cercando di essere tanto convincente quanto poteva esserlo un enorme ragno dalla pelliccia elettrificata. tese ancora un po' la zampa verso Midkip, in modo da fargli vedere che non aveva cattive intenzioni.

"Mudkip?" esordì Shelly, piegandosi sulle ginocchia in modo da essere, per quanto possibile, ad un'altezza simile a quella di Mudkip. "Mudkip, scusa se ti abbiamo fatto paura... ci siamo fatti prendere dal panico, e non abbiamo pensato che anche tu potresti essere spaventato... Vero? E' così, giusto? Ti trovi in questo strano mondo chiamato Terra dove i tuoi simili Pokemon non esistono... lo senti anche tu, vero?"

"Galvantula..." continuò Galvantula con un cenno affermativo. Lei meglio di Shelly poteva capire come ci si sentisse all'idea che non ci fossero suoi simili nel raggio di miglia e miglia.

Tuttavia, comprensibilmente, Mudkip non era ancora del tutto convinto, e prese la mira nel caso ci fosse stato bisogno di scagliare un attacco Pistolacqua contro la Galvantula che le stava vicina. Shelly e la sua Pokemon tarantola si accorsero dello stato d'animo di Mudkip e fecero un passo indietro, in modo da non farlo più sentire minacciato.

"So che fa paura sentirsi soli... io mi sono sentita sola per quasi tutta la mia vita..." continuò Shelly, tornando con la mente a prima di conoscere Heather e il resto della resistenza anti-Team Meteora. "Ma adesso, per favore, ascoltami, Mudkip... Noi non dovremmo essere qui. Se... se restiamo qui, sarà un problema per tutti, e anche noi finiremo per sentirci soli... se... invece torniamo indietro, nel nostro mondo... sono sicura che anche tu troverai degli amici e non dovrai più vivere nella paura."

"Mudkip..." affermò il Pokemon Fangopesce, emergendo un po' dal terreno fangoso. Il limo scivolò via dalla pelle del buffo Pokemon d'Acqua, che scivolò tra le radici delle mangrovie, decidendo che valeva la pena di fidarsi. "Mudkip, mud?"

"Galv... galvantula..." disse Galvantula. La tarantola elettrica continuò a tendere una zampa verso Mudkip, e dopo qualche secondo di esitazione, il Pokemon Fangopesce vinse ogni rimanente dubbio e strinse la zampa alla Pokemon Coleottero/Elettro per dire che si fidava. Contenta di essere riuscita a convincere Mudkip senza inutili combattimenti, la bambina dai capelli lavanda accarezzò il Pokemon fuggiasco sulla testa in modo da metterlo ancora più a suo agio...  e un po' più in là, Luke sgranò gli occhi impressionato davanti all'abilità dimostrata da Shelly.

"Accidenti... è davvero incredibile!" affermò il giovanotto, osservando Shelly e Galvantula che convincevano il piccolo Mudkip ad uscire dal suo nascondiglio. "La tua amica ha davvero un talento innato per stringere legami con i Pokemon..."

Heather fece un sorriso un po' stentato e annuì lentamente. "Shelly è sempre stata una ragazzina molto sensibile verso i problemi degli altri... ma dal momento che ha un carattere piuttosto timoroso, e per altri motivi che non credo di poter spiegare qui in questo momento, ha sempre finito per ritrovarsi da sola." affermò. Shelgon chiuse gli occhi e sospirò, neanche lui troppo contento di ricordare quei momenti difficili. "Detto questo... le è servito per studiare meglio i Pokemon e imparare a comprenderli meglio. E'... particolarmente brava a comprendere i Pokemon che si sentono soli ed abbandonati."

"Perchè è così che lei si è sentita per gran parte della sua vita, in fondo." aggiunse tra sè la piccola domadraghi.

A quel punto, Mudkip si era finalmente convinto che Shelly e i suoi compagni non rappresentavano per lui un pericolo. Dopo aver messo da parte la sua precedente esitazione, il buffo Pokemon Fangopesce sfregò la testa sulla mano di Shelly come un gattino affettuoso, e lei cominciò a grattarlo affettuosamente sulla testa.

"Mudkip, mudkip..." affermò.

"Ecco... sì, Mudkip, va tutto bene! Adesso torniamo a casa, nel nostro mondo!" rispose Shelly. Convinto a fidarsi della sua nuova amica, Mudkip disse di sì con la testa, e Shelly strizzò un occhio e si voltò verso Luke, tenendo in braccio il Pokemon fuggiasco. "Ecco fatto... sono riuscita a convincere Mudkip, alla fine. Ora però... dobbiamo tornare indietro nel nostro mondo... tu sai per caso come si fa, Luke?"

"Sì, in qualche modo ho un'idea di come fare." affermò il ragazzino castano. Fece cenno alle bambine e ai loro Pokemon di seguirlo, e si piazzò più o meno nello stesso punto in cui Heather e Shelly erano apparse. "Bene... è qui che si trova il passaggio. Concentratevi, pensate intensamente al posto da cui siete partite... e riuscirete a tornare indietro. Ma... ho l'impressione che ci saranno ancora situazioni come questa. Non so esattamente cosa... ma c'è qualcosa nel vostro mondo che sta provocando questi fenomeni inspiegabili. Mi dispiace dover fare a voi questa richiesta... ma vi chiedo di scoprire di cosa si tratta, e cercare di porvi fine. Entrambi i nostri mondi saranno in pericolo, se non verrà fatto qualcosa."

"O... Okay! Faremo tutto quello che possiamo!" esclamò Heather dopo un attimo di esitazione. "Cercheremo di capire chi si nasconde dietro tutto questo, e perchè stia provocando questo caos! E gli daremo una lezione che non si scorderà tanto facilmente!"

"Grazie, ragazze... ci rivediamo! Fino ad allora, buona fortuna!" fu la conclusione di Luke. Fece cenno ad Heather e a Shelly di piazzarsi nel punto esatto in cui erano apparse, mentre Galvantula, Shelgon e Mudkip si piazzavano attorno a loro. Heather chiuse gli occhi e cominciò a concentrarsi, nel tentativo di visualizzare la Sala del Sole nella propria mente... e Shelly fece la stessa cosa.

Un istante dopo, un cerchio luminoso si accese di colpo sul terreno attorno alle due giovanissime allenatrici e ai Pokemon, proiettando una tenue luce azzurrina tutt'attorno. Luke fece un passo indietro e salutò un'ultima volta... e la luce si intensificò, inghiottendo Heather, Shelly e i tre Pokemon che erano con loro.

Quando la luce si diradò, tutto era tornato alla normalità, e sia le ragazze che i Pokemon erano scomparsi, tornati nel loro mondo. Alcune piccole luci azzurre, come delle lucciole, fluttuarono in aria per alcuni istanti, prima di dissolversi nel nulla. Tutto era tornato alla normalità... l'unico a sapere cosa fosse successo in quello sperduto angolo di mondo era Luke, che tirò un sospiro di sollievo e cominciò ad allontanarsi.

"Per stavolta è andata bene... ma posso solo sperare che sarà lo stesso anche la prossima." disse tra sè. "Ho paura che questi fenomeni non faranno altro che farsi più frequenti e pericolosi... Heather, Shelly, mi affiderò a voi. Cercherò di aiutarvi il più possibile, ma da qui... c'è ben poco che io possa fare."

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Heather strinse i denti, tenendo strette le mani di Shelly, mentre le due amiche e i loro Pokemon continuavano la loro discesa nello spazio vuoto tra le dimensioni, in un allucinante susseguirsi di colori che rendeva il paesaggio incomprensibile. Ancora una volta, Heather ebbe l'impressione di vedere delle strane forme, creature dall'aspetto alieno ed inquietante, che si susseguivano rapidamente davanti ai suoi occhi - di nuovo, quelle strane meduse fluttuanti e semitrasparenti che aleggiavano minacciose attorno a loro, come dei fantasmi...

E subito dopo, Shelly emise un'esclamazione di sorpresa e spavento quanto un'altra di quelle strane creature passò come un lampo davanti a loro - una creatura umanoide dall'spetto femminile ma dalle fattezze di insetto, coperta di chitina bianca, con due antenne a frusta talmente lunghe che avrebbero potuto toccare terra, e un ampio carapace che dava l'impressione di lunghi e voluminosi capelli bianchi. La creatura guardò le due bambine con i suoi sfaccettati occhi neri, e Shelly ebbe quasi l'impressione che avesse voluto dirle qualcosa... ma riuscì a capire che cosa fosse.

"Galvantula..." affermò la Pokemon ragno, voltandosi verso l'essere extra-dimensionale come per intimarle di non minacciare la sua allenatrice o la sua migliore amica...

"Mudkip?" esclamò stupefatto il piccolo Mudkip...

E, rapida com'era venuta, la strana creatura si separò da Heather, Shelly e i loro Pokemon e schizzò via, riunendosi alle meduse che infestavano quell'assurdo "non-luogo". Le due bambine restarono a guardarla meravigliate... per appena mezzo secondo, visto che quella creatura era talmente veloce che seguirla con lo sguardo era quasi impossibile.

Poi, il risucchio proveniente dalla loro dimensione ebbe la meglio, ed entrambe chiusero gli occhi in un attimo di paura mentre venivano riportate indietro...

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Heather non riuscì a trattenere un urlo di sorpresa nel momento in cui il viaggio dimensionale terminò, e le suole dei suoi stivaletti toccarono nuovamente il terreno solido. Sentiva ancora la presenza dei loro Pokemon e le mani di Shelly che tenevano saldamente le sue... e un attimo dopo, allorchè lo scombussolamento dovuto al viaggio dimensionale cessò, sentì sulla pelle la stessa sensazione che aveva avuto mentre stava esplorando la Sala del Sole con i suoi compagni, solo mezz'ora prima al massimo. Il rimbombo che sentiva nelle orecchie si smorzò... e la ragazzina riuscì a sentire, tutt'attorno a lei, le esclamazioni di stupore di coloro che si trovavano da quelle parti.

"Skorupi, skorp!" esclamò sollevato lo Skorupi che si era unito al gruppetto, zampettando rapidamente fino a Shelly per abbracciarla.

"Heather... Shelly? Siete... siete tornate!" esclamò la voce ormai conosciuta di Chelle. Scuotendo la testa per schiarirsela e accogliendo il suo amico Skorupi - stando bene attenta a non perdere l'equilibrio per l'entusiasmo che ci stava mettendo il Pokemon scorpione - Shelly rispose a chi le aveva chiamate... e in effetti, vide che erano davvero tornate nella Sala del Sole, e i loro compagni di spedizione - Touko, Chelle, Percy, Nerone e l'Inventore - si trovavano lì, in quella stanza, assieme ad alcuni dei loro Pokemon. Solo che il Team Fusione non si vedeva più... e il gruppo di ricercatori dava l'impressione di essere stato molto occupato a cercare tracce delle due bambine apparentemente scomparse nel nulla! Certo, ora che Shelly riusciva a dare un'occhiata più attenta, poteva vedere che c'erano ancora i segni della battaglia che era stata combattuta, anche se per fortuna le statue di Dialga, Palkia, Giratina e del Pokemon leone sconosciuto erano rimaste intatte.

"Heather! Shelly!" esclamò Touko, raggiungendo le due bambine per assicurarsi che stessero bene. "Non vi siete fatte male, vero? Che... che cosa è successo? Siete scomparse nel nulla mezz'ora fa... e riapparite dal nulla proprio adesso! Oh? E... come mai questo Mudkip è con voi?"

"Mud mudkip..." mormorò il Pokemon Fangopesce guardandosi attorno. Era un ambiente a lui del tutto sconosciuto... ma decisamente meglio che trovarsi in un mondo alieno in cui non sarebbe probabilmente mai riuscito a sopravvivere.

"Dove siete finite?" chese Percy, altrettanto preoccupato. Anche il suo Sandshrew, che fino a quel momento non sembrava aver avuto un carattere troppo affabile, si avvicinò preoccupato. "Abbiamo mandato via quei buffoni del Team Fusione, ma da quel momento in poi, abbiamo cercato in lungo e in largo per scoprire dove foste finite."

La più piccola delle due si rimise a posto il ciuffo ribelle di capelli che le scendeva sulla fronte e cominciò a raccontare... non senza esitazione, visto che era convinta che sia lei che Shelly avrebbero potuto essere prese per pazze. "Non penso che ci crederesti, Percy, ma... siamo finite in un altro mondo, un mondo dove i Pokemon non esistono! E questo Mudkip... c'era finito dentro anche lui."

"Chiko?" esclamò la Chikorita di Chelle. Skorupi sgranò gli occhi stupefatto e mollò la presa su Shelly, facendole perdere l'equilibrio per un attimo... ma Mudkip confermò con un cenno della testa.

"State.. state dicendo sul serio?" chiese l'Inventore. "Siete davvero state in un altro mondo? E com'era? Per quale motivo siete state trasportate fin lì?"

"Non posso crederci... non posso davvero crederci!" mormorò Chelle, guardandosi attorno come una tigre in gabbia. "Tutto questo... sembra uscito da un film di fantascienza!"

Nerone, dopo qualche iniziale e comprensibile attimo di stupore, intervenne dicendo la sua. "Io invece non lo escluderei..." esordì, accarezzando il suo Houndoom che passeggiava lì vicino. Il feroce dobermann si sedette vicino al suo allenatore, e Shelly ebbe l'impressione che anche lui fosse molto curioso di ascoltare quello che era successo. "Non è la prima volta che sentiamo delle voci sull'esistenza di dimensioni parallele, se così la vogliamo mettere. Secondo certe teorie, il nostro mondo non sarebbe altro che una tra tante... infinite possibilità. Esisterebbero, secondo questa teoria, altre dimensioni che non sono altro che un universo che si è sviluppato in modo diverso. A volte le similitudini sono tali che due dimensioni diverse appaiono quasi uguali, ma altre volte, il risultato è qualcosa di così lontano dalla concezione umana, che soltanto guardare questi mondi comporterebbe gravi rischi per la psiche."

"C'entrano in qualche modo quegli strani cosi simili a meduse?" chiese Heather, indicando uno dei mosaici della sala, sul quale erano rappresentate le stesse misteriose creature che lei e Shelly avevano brevemente incrociato nel viaggio tra le dimensioni.

"Quelle lì, dite?" chiese Touko, la sua attenzione interamente rivolta agli arazzi. "Quelli sono Pokemon di cui non conoscevo neanche l'esistenza... ammesso che siano Pokemon, si intende!"

"Sì... erano più o meno così! Sembravano delle meduse fatte di vetro!" rispose prontamente Shelly. "E poi... c'erano altre due creature molto strane... sembravano degli insetti, una era grande e muscolosa con la testa di una zanzara, e l'altra era magra come uno stecchino! Si sono avvicinate a noi... ma non ci hanno fatto niente! Non so cosa volessero..."

La Galvantula di Shelly rabbrividì e rizzò il pelo come un gatto arrabbiato. Non le era piaciuto per niente quell'incontro... fin troppo ravvicinato! E anche Mudkip represse un brivido al ricordo di quelle inquietanti creature...

"Doom?" abbaiò lo Houndoom di Nerone.

"Beh, questa mi è del tutto nuova..." rispose Nerone. "Questi Pokemon non corrispondono a nulla che io conosca. E' una sfortuna che non è stato possibile studiarle, date le circostanze... ma ora me l'avete detto, vi prometto che farò tutto il possibile per scoprire qualcosa in più e comunicarvelo. Se quelle strane creature c'entrano qualcosa con il Team Fusione e i loro piani... allora scoprire di cosa si tratta potrebbe essere vitale."

"Accidenti... non immaginavo che in queste stanze si potessero fare così tante scoperte..." rispose Touko, affascinata e al tempo stesso spaventata. "Ho paura che non abbiamo la più pallida idea dell'enormità di ciò che siamo andati a toccare."

L'Inventore intervenne per cercare di calmare un po' gli animi. "Per adesso... si è risolto tutto senza problemi, no?" affermò lo stravagante scienziato. "Ora, quello che dobbiamo fare è prendere nota di tutto questo e fare delle ricerche in questo senso, per cercare di capire cosa si nasconda dietro le attività del Team Fusione... e se queste strane creature che Heather e Shelly dicono di aver visto c'entrino qualcosa."

Per qualche motivo, per quanto non fosse certo quella l'intenzione, Heather si sentì come se l'Inventore la stesse accusando di qualcosa. "Come sarebbe a dire, che io e Shelly "diciamo" di aver visto quelle cose?" esclamò. "Le abbiamo viste eccome! Come è sicuro che stiamo vedendo voi in questo momento! Io sono tante cose, ma bugiarda no di sicuro!"

"Hey, calma, Heather! Il signore non voleva mica dire questo!" intervenne prontamente Chelle. "Ma devi riconoscere che è una storia davvero incredibile, non pensi anche tu? Se non foste state voi a raccontarmelo, non penso che ci avrei creduto."

"Chelle non ha torto. Come si fa a dimostrare che siete state... in un'altra dimensione?" chiese Percy, con calma ma con chiarezza. "Non avete neanche le prove del vostro viaggio... e anche se le aveste, chi potrebbe dire che non sono in qualche modo state fabbricate?"
Shelgon strinse gli occhi, come se si sentisse offeso a nome della sua allenatrice... Heather, invece, restò in silenzio per un attimo, poi incrociò le braccia sul petto e borbottò qualcosa tra sè. Per quanto le seccasse ammetterlo, i suoi compagni di viaggio avevano ragione... e in quel momento, si diede della stupida per non essersi fatta dare da Luke qualcosa che provasse che erano state sulla Terra. In quel momento, presa dalla situazione concitata, non aveva pensato a questa cosa.

"Ad ogni modo..." intervenne Nerone, mentre il suo Houndoom gli faceva un segno di approvazione. "Con tutto quello che ho visto, sono più che disposto a credere a quello che mi dite, ragazze. Non vi preoccupate, discuterò di questo problema con i miei compagni Superquattro, e con il signor Griso, e vedremo di trovare una soluzione a questo problema... e magari scoprire qualcosa di più di queste strane creature che dite di aver visto. Non risparmieremo nessuna risorsa per scoprire la verità."

"Sko..." disse Skorupi sollevato.

Touko sorrise ironica. "Anch'io sono molto interessata a sapere di più di tutto questo. Diciamo che... scoprire la verità sul mondo che mi circonda fa un po' parte del mio compito!" rispose. Accorgendosi delle espressioni un po' dubbiose che erano apparse sui volti di Chelle e Percy, la ragazzina di Unima si schiarì la voce. "Ehm... è una cosa un po' lunga da spiegare. Ma per adesso... mi basti dire che una delle cose più importanti per me è che la verità venga conosciuta. E' il modo più sicuro per renderci conto della nostra situazione attuale, e poter fare qualcosa per migliorarla. E... ho avuto delle esperienze che mi hanno portato a rendermi conto di persone di quanto importante sia cercare la verità."

Heather sorrise lievemente e guardò in lontananza, chiaramente pensando alla sua situazione e al suo passato. "A volte la verità può fare male..." disse, evidentemente pensando a quello che aveva scoperto a suo tempo su suo padre. "Ma è giusto ricercarla e affrontare i problemi che ne vengono fuori. E' una cosa che ho imparato a mie spese... ma non ho nessun rimpianto, in questo momento."

"Heather..." disse tra sè Shelly. Lo Shelgon di Heather guardò con empatia la sua allenatrice, che si girò verso di lui e lo accarezzò sulla testa.
Nerone esalò il fiato che non si era reso conto di aver trattenuto, in un gesto che voleva esprimere partecipazione. Non aveva idea di cosa doveva aver passato quella bambina, ma venendo da un posto come Reborn, poteva immaginarlo...

Chelle pensò che fosse il caso di riportare tutti alla realtà, prima che la situazione si facesse troppo sentimentale. "Bene... ora che abbiamo detto quello che c'era da dire e abbiamo mandato via il Team Fusione a gran calci nel sedere... che ne dite se continuiamo la nostra ricerca?" chiese retoricamente. "Se riusciamo già adesso a trovare qualcosa da queste parti... qualcosa che ci aiuti a far luce su questo mistero... tanto meglio per noi, no?"

"Cyn, cyndaquil!" esclamò il Cyndaquil di Percy. Il piccolo starter di Fuoco stava già fiutando in giro, cercando qualcosa di interessante, e il ragazzo dai capelli bicolore fece una breve risata tra sè.

"Sandshrew!" Il Sandshrew del ragazzo si aggiunse un istante dopo alla ricerca, deciso a non farsi lasciare indietro... e un attimo dopo, anche la Chikorita di Chelle e il Mudkip che avevano salvato si unirono alla squadra di ricerca!

"Mi fa piacere vedere che i loro Pokemon sono già così entusiasti..." commentò divertito Nerone, guardando il suo Houndoom che si era messo a sua volta a fiutare. "E anche i miei non sono da meno!"

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"Uff... accidenti, questo non me l'aspettavo..." affermò una delle reclute del Team Fusione facendosi aria con il berretto, e allo stesso tempo guardandosi indietro per assicurarsi che nessuno li stesse seguendo. Il gruppo di malfattori, dopo la misteriosa scomparsa di Heather e Shelly, si era ritrovato a dover comunque fronteggiare Chelle, Percy e soprattutto Touko e Nerone, con il risultato che anche la superiorità numerica non era riuscita a farli resistere a lungo. "Ci siete tutti? Non è che qualcuno si è fatto beccare, vero?"

"No... ci siamo tutti, per fortuna. Siamo riusciti a non farci prendere." rispose una recluta femminile, accanto alla sua Vulpix che stava riprendendo fiato dopo quella corsa a rotta di collo. "Però non mi aspettavo che avremmo dovuto vedercela addirittura con un Superquattro. Questo significa che queste rovine sono davvero molto importanti... devono per forza nascondere qualcosa di grosso."

"Buon per voi  che mi sono premunito." affermò una terza recluta, un uomo un po' tarchiato con i capelli castani tagliati corti. Da una tasca della sua uniforme arancione, tirò fuori una piccola macchina fotografica, che mostrò ai suoi colleghi. "Mentre tutti erano impegnati a combattere, io ho preso qualche foto della stanza, in modo che possiamo far vedere al nostro capo quello che abbiamo scoperto. Non sarà esattamente come essere riusciti a prelevare qualcosa da lì, ma intanto è qualcosa, non trovate?"

"Riolu..." mormorò il piccolo Pokemon Emanazione che aveva dato una man al Team Fusione. Mostrava i segni della lotta, tra ammaccature e graffi, ma tutto sommato, se l'era cavata meglio di altri Pokemon dell'organizzazione. Se non altro, almeno erano riusciti a trovare qualcosa di concreto...

"Accidenti a te, Todd, sei stato geniale!" affermò una delle donne del Team Fusione. "Mano male che c'eri tu, altrimenti..."

"Beh, adesso non è il caso di restarcene qui." tagliò corto la prima recluta che aveva parlato. "Dobbiamo tagliare la corda. Se quel Superquattro viene a cercarci e ci trova qui, siamo fritti."

Gli uomini del Team Fusione annuirono rapidamente e si affrettarono verso l'uscita da quel posto misterioso e minaccioso, con Riolu che dava un'ultima controllata in giro e poi si dileguava nella stessa direzione... del tutto ignari della Pokemon vegetale che, perfettamente mimetizzata tra le piante che circondavano l'area archeologica, non si era persa un istante di quello che si erano detti, e si era fatta già una certa idea di cosa fosse successo da quelle parti. Se fosse dipeso da lei, sarebbe rapidamente intervenuta per legare quel gruppo di rivali come tanti salami, e lasciarli lì per le autorità... ma in quel momento, la sua missione era un'altra, e ci sarebbero state altre possibilità di mettere loro i bastoni tra le ruote.

Con destrezza e furtività, Carnivine scivolò nuovamente tra le fronde e si ritirò verso il luogo dove il suo allenatore e i suoi compagni di viaggio avevano fissato il rendez-vous...

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Jessie cominciava ad essere impaziente.

Beh, questa non era certo una novità - la giovane agente del Team Rocket non era mai stata conosciuta per la sua pazienza e il suo contegno. Ma James e Meowth potevano giurare che in qualche modo, Jessie stava diventando ancora più bisbetica del solito. Non che le potessero dare torto - l'umidità, il freddo, i nugoli di zanzare che infestavano la Palude Granita, nulla di tutto questo contribuiva a fare di quel luogo un posto dove ci si sarebbe volentieri fermati ad attendere.

E le cose non andavano meglio a Butch e Cassidy... i due rivali di Jessie, James e Meowth erano seduti lì vicino, sul tronco di un albero caduto, e cercavano come potevano di difendersi da alcuni fastidiosi moscerini e da qualche Pokemon Coleottero che stava gironzolando nei dintorni.

"Allora, quanto ci mette, la tua Carnivine?" chiese Jessie, battendo l'indice sulla roccia sulla quale si era seduta. "Non mi va di restare qui molto più a lungo! Con tutta questa umidità, mi si screpola la pelle e mi si spettinano i capelli!"

James cercò di blandire un po' la sua focosa complice, immaginando che tuttavia non sarebbe stata un'impresa tra le più facili... "Andiamo, Jessie, non credo che Carnivine ci metterà molto a tornare..." disse, anche se nel frattempo si guardava attorno per vedere se c'era qualche traccia della sua Pokemon dionea. Il suo Weezing, il suo primo compagno di avventure, fluttuava là attorno gettando di tanto in tanto qualche sguardo al gruppo del Team Rocket per assicurarsi che fosse tutto a posto... e un po' più in là, lo Arbok e la Seviper di Jessie sembravano stare a loro volta montando la guardia, con l'unico inghippo che la vipera dai denti a sciabola stava approfittando dell'occasione per flertare un po' con il cobra gigante, e Arbok non era del tutto indifferente. Wobbuffet stava a sua volta dando un'occhiata attorno... anche se i ragazzi del Team Rocket erano un po' scettici per il fatto che il bizzarro Pokemon Psico teneva costantemente gli occhi chiusi.

"Forse sarebbe stato più prudente mandare qualcun altro a darle una mano..." disse Meowth con espressione pensierosa. "Chissà cosa si può incontrare in questa palude... sembra piuttosto un labirinto di ortiche!"

"Forse avremmo dovuto mandare qualcuno dei nostri Pokemon, non credete?" disse Cassidy, decisa a non perdere l'occasione per lanciare qualche frecciatina ai rivali. "La Mightyena di Bill sarebbe riuscita a ritrovare quei mocciosi in un attimo, con il suo olfatto!"

"Il mio nome è Butch!" esclamò esasperato il malcapitato agente del Team Rocket, al cui fianco sedeva l'elegante canide dalla pelliccia nera. "Ugh, lasciamo perdere... Cassidy ha ragione, la mia Mightyena se la sarebbe cavata in molto meno tempo. Non so perchè il signor Giovanni abbia voluto affidare questa missione a due perditempo come voi! Noi che la saremmo già cavata."

"Might!" abbaiò la Pokemon Buio.

Non ci voleva molto per far arrabbiare Jessie, e infatti la focosa ragazza dai capelli porpora abboccò all'esca come uno stupido Magikarp ad un verme! "Cosa? Come ti permetti, buffone? Vorresti ripeterlo, se hai il coraggio?" esclamò. Immediatamente, Wobbuffet, Arbok e Seviper si trovarono al suo fianco, guardando minacciosi (per quanto minaccioso potesse essere Wobbuffet...) verso Cassidy, Butch e i loro Pokemon. James fece una faccia imbarazzata, e Meowth alzò gli occhi al cielo, borbottando qualcosa tra sè.

Con un sorrisetto arrogante, Cassidy tirò fuori una Pokeball. "Certo che abbiamo il coraggio di ripeterlo, mia cara Jessie! Non ti montare tanto la testa solo perchè il capo ha un po' cambiato idea su di voi!" la provocò.

"Ehm... calma, ragazzi... non mi sembra questo il momento di litigare tra noi..." cercò di mediare il più ragionevole James.

Per fortuna, Cassidy e Butch non ebbero modo di provocare oltre. Un paio di liane calarono da uno degli alberi coperti di muschio attorno a loro e si avvinghiarono attorno alle caviglie di Cassidy e Butch, che erano troppo impegnati a provocare Jessie e James per avvedersene. Un secondo dopo, le liane tirarono verso l'alto... e sotto lo sguardo scioccato di Mightyena, Cassidy e Butch cascarono faccia a terra nel terreno fangoso, avendo appena il tempo di lanciare un breve grido di sorpresa!    

"Yena?" abbaiò Mightyena.

Jessie, James, Meowth e i loro Pokemon restarono stupefatti per un istante... e un attimo dopo, la Carnivine di James si calò dall'alto, usando i suoi arti simili a liane per tenersi avvinghiata ai rami degli alberi e guardando il suo allenatore con un sorriso entusiasta sul suo volto irto di denti! "Vine, vine! Carnivine!" esclamò.

"Carnivine! Meno male, sei tornata!" esclamò James sollevato. "Allora, com'è andata?"

La risposta della pianta carnivora fu quanto mai eloquente. Si diede la spinta con i suoi steli e balzò addosso al malcapitato James, avvinghiandolo con le sue liane al punto da togliergli il fiato! "CARNIVINE!" esclamò entusiasta, mentre James strabuzzava gli occhi in una comica espressione di dolore, e Weezing si avvicinava preoccupato.

"Weezing...?" esclamò Weezing, cercando come poteva di allentare la presa della fin troppo affettuosa dionea sul ragazzo dai capelli azzurri.

"Ah, eccoti finalmente, Carnivine! Sei capitata al momento giusto!" la accolse Meowth, sorridendo astutamente. Carnivine sciolse un po' l'abbraccio soffcante nel quale aveva avvinghiato James, e il ragazzo riprese a respirare normalmente, con suo immenso sollievo!

"Già! Hai dato a quei due babbei quello che si meritavano!" disse Jessie beffarda. Rivolse uno sguardo trionfante a Butch e Cassidy, che si stavano rialzando e ripulendo le facce dal fango puzzolente delle paludi.

"Sharrrbok, sha?" sibilò Arbok, scivolando accanto a Carnivine.

La pianta carnivora non ebbe esitazioni. "Vine!" rispose con la sua voce roca, e fece un cenno con la testa per dire che era riuscita ad ottenere delle informazioni. Immediatamente, Meowth drizzò le orecchie e si piazzò a fianco di Carnivine, soddisfatto che uno dei Pokemon dei suoi compagni e complici fosse riuscito a scoprire informazioni che potevano essere davvero importanti.

"Benissimo! Sentiamo un po' cos'hai da dire, Carnivine!" affermò il Pokemon felino.

La pianta carnivora rispose rapidamente alla domanda. "Carnivine... carn carn, vine! Carnivine..." cominciò a dire, raccontando quello che aveva visto nella Sala del Sole e nelle antiche rovine. Meowth si sedette ad ascoltare, senza perdersi una parola.

"Sì... sì, certo, capisco." affermò. "Heh... e così anche quei farlocchi del Team Fusione le hanno prese dalla mocciosa di Unima! Hehehee... e poi, cos'è successo?"

Mentre Carnivine riprendeva a raccontare, Meowth continuava ad ascoltare... e ad un certo punto, il Team Rocket e i loro Pokemon si resero conto che la sua espressione si stava facendo prima pensierosa, poi quasi incredula. Di qualunque cosa si trattasse, Carnivine doveva aver assistito a qualcosa di davvero straordinario...

"Stai... dicendo sul serio, Carnivine? Quindi, quelle due mocciose..." disse Meowth, restando sul vago verso la fine, e suscitando la curiosità di Jessie, James e dei loro rivali. Seviper corrugò la fronte, anche lei sorpresa ed allarmata al tempo stesso da quello che sentiva.

"Seviper..." sibilò la vipera dai denti a sciabola. Arbok la guardò, quasi cercando di leggere nei suoi occhi le sue preoccupazioni...

"Che succede, Meowth? Che sta dicendo Carnivine?" chiese Butch con percettibile allarme.

Il Pokemon felino guardò seriamente Carnivine. "D'accordo... grazie, Carnivine, sei stata molto utile." affermò, e la dionea gigante sorrise gioiosamente e tornò ad avvinghiarsi sul malcapitato James, che ridacchiò nervosamente e cercò di mettersi in modo che Carnivine non lo stritolasse con il suo abbraccio fin troppo affettuoso. "Beh, ragazzi... Carnivine mi ha detto delle cose molto interessanti. Credo che il Team Fusione stia tentando qualcosa di grosso."

"Sssssharbok..." sibilò Arbok.

"Quando dici... qualcosa di grosso... cosa intendi, in realtà?" chiese Cassidy. La giovane dai capelli arancioni non potè nascondere un po' d'ansia. A quel punto, la sua rivalità con Jessie stava passando del tutto in secondo piano...

Meowth si sedette e si schiarì la voce. "Sembra che... quelle due mocciose di Reborn siano scomparse di colpo. E a quanto mi dice Carnivine, sono ricomparse nello stesso posto circa mezz'ora dopo." affermò. "Carnivine non mi ha saputo dire di preciso dove fossero finite, ma... il Team Fusione sembra essere molto interessato a questo fenomeno. Dobbiamo cercare di scoprirne di più."

"Questo è vero..." affermò James dopo qualche attimo di stupore. Aveva visto molte cose strane in vita sua - a partire dai suoi eccentrici genitori - ma questa ancora non aveva nessuna spiegazione. "Allora... che cosa ne dite, facciamo rapporto al capo?"

"Sarebbe una buona idea. Se non altro, così lui sa che stiamo indagando." affermò Meowth. "Comunque, aspettiamo che le mocciose di Reborn riprendano il cammino. Daremo un'occhiata alle rovine, magari senza destare sospetti, e poi ce la squagliamo alla chetichella! Così abbiamo le possibilità di trovare un altro po' delle informazioni che ci servono."

"E' una buona idea, devo ammetterlo..." fu la risposta di Butch. "Ma come facciamo ad entrare nella zona archeologica senza destare sospetti?"
Meowth sorrise astutamente. "Lasciate fare a me, ragazzi! Lo sapete che Meowth ha sempre l'idea giusta!"

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Qualche ora dopo, in una sala nascosta in un luogo impervio ed irraggiungibile, sulle vette più alte di Tunod...

La persona seduta al tavolo stava guardando con attenzione le immagini che i suoi uomini gli avevano mandato, facendole scorrere lentamente sullo schermo del suo computer... e doveva ammettere che quello che stava vedendo era quanto meno interessante. Che le antiche rovine della Palude Granita potessero nascondere tali segreti, non lo sospettava nemmeno. Era valsa la pena di insistere un po' su quel luogo...

In quel momento, sul computer si vedevano Heather e il suo Shelgon che si battevano contro un Combusken del Team Fusione... e in un'altra immagine, subito dopo, si vedevano Shelly e il suo Ariados che fermavano uno degli uomini del Team Meteora, bloccandolo con un preciso lancio di ragnatela da parte del Pokemon aracnide. E poi c'era quella ragazza di Unima, che a quanto pareva rispondeva al nome di Touko... anche lei poteva essere una spina nel fianco non indifferente. Ma senz'altro, la minaccia peggiore era quel Nerone... le loro attività stavano già attirando l'attenzione della Lega Pokemon di Tunod. Dovevano fare più attenzione, la prossima volta. Meglio tenere un profilo basso per i prossimi giorni e non gettarsi a capofitto sul prossimo obiettivo.

"Certamente, quello che sto vedendo adesso è interessante... quindi, a quanto sembra, Dialga, Palkia e Giratina sono in qualche modo legati a questo Pokemon sconosciuto." disse il comandante del Team Fusione, il cui sguardo si era posato sulla foto che ritraeva il Pokemon leone ancora senza nome nella Sala del Sole. "Interessante... forse, per ottenere il massimo risultato dalla fase finale del nostro esperimento, dobbiamo documentarci un po' su questo Pokemon."

"E' tutto sotto controllo, Levi?" chiese una donna, apparendo silenziosa come un felino da una porta laterale e avvicinandosi alla scrivania a cui era seduto l'uomo. Era una donna alta ed attraente, con i capelli rossi tagliati corti, dei quali solo una frangia ribelle spuntava dal berretto nero che indossava. Era vestita di una camicia color lavanda a maniche corte con un corpetto nero a coprirle l'addome, un paio di pantaloni grigi scuri molto aderenti, e un paio di stivali neri che si fermavano a metà polpaccio, oltre che un paio di guanti neri che arrivavano ai gomiti, e alle orecchie portava un paio di elaborati orecchini dorati. I suoi occhi azzurri e gelidi osservavano con estremo interesse l'uomo seduto alla scrivania.

Ad accompagnarla c'era un Manectric, un Pokemon Elettro originario di Hoenn dall'aspetto di cane, con un corpo di un vivace colore azzurro decorato da dei ciuffi appuntiti di pelliccia gialla che restavano in piedi retti dall'energia elettrica generata dal suo corpo.

"Sì, Cheri. Non c'è bisogno di preoccuparsi, almeno per adesso." affermò. "Ma... dalle informazioni che ci hanno dato i nostri uomini, credo sia il caso di fare qualche ricerca in più."

"Capisco." affermò la donna di nome Cheri. "Quindi, per ora nessuna modifica sostanziale al piano."

"No, per adesso no. L'esperimento procederà come da programma." affermò Levi, alzandosi finalmente dalla sua sedia. Per quanto alta fosse Cheri, Levi la superava di almeno una spanna, con un fisico ben allenato dalla carnagione olivastra, i capelli neri tagliati corti, e dei vestiti che mettevano bene in risalto i suoi muscoli - una tuta viola dalle maniche nere e corte, ampi pantaloni grigio piombo tenuti ben fermi da una cintura, e scarpe marroni con dei gambali grigi. Anche lui indossava un paio di guanti neri, ma nel suo caso, si fermavano al polso. Inoltre, indossava una sorta di coprispalle rosso con un ampio collare, che proteggeva in parte anche il torace.

"Tuttavia, credo che sia il caso di tenere d'occhio queste due allenatrici." disse Levi, mostrando a Cheri lo schermo del suo omputer, dove si vedeva un'immagine di Heather, Shelly, Shelgon e Galvantula. "Pur essendo giovani, sono molto forti, e hanno dimostrato di essere in grado di affrontare i nostri uomini senza difficoltà. Tra l'altro, non ho idea da dove vengano. Potrebbero rappresentare una minaccia se le lasceremo fare."

"Manectric..." affermò il Pokemon Elettro di Cheri.

La donna annuì con decisione. "Vorrà dire che cercheremo di raccogliere quante più informazioni possibile su quelle due. Sappiamo almeno i loro nomi?"

"Ho già trovato delle informazioni su di loro. Heather Molinar... e Shelly Citra. Due allenatrici di Pokemon Drago e Coleottero rispettivamente, provenienti dal continente di Reborn." affermò Levi. "Facevano parte del gruppo di resistenza che ha annientato il Team Meteora. Oh, e a quanto pare... sono entrambe imparentate con dei Capipalestra. Heather è la figlia di Corey Molinar, ex-Capopalestra di tipo Veleno di Reborn City... mentre Shelly è la sorella minore di Raffaello, Capopalestra di tipo Coleottero nella città di Azalina, a Johto."

"Questo spiega già molto della loro abilità." concluse Cheri. "D'accordo, Levi. Per adesso ci possiamo accontentare dei risultati ottenuti. Quale sarà il nostro prossimo obiettivo?"

Levi sembrò pensarci un po' su, senza mai perdere la sua espressione stoica. "L'Isola Fantasma, al largo di Serenisola." affermò. "Sembra che lì troveremo qualcosa di molto importante per la parte successiva del nostro progetto."

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I primi raggi del sole filtrarono da una finestra della stanzina in cui Heather e Shelly avevano dormito quella notte, e la bambina storse il naso nel sonno quando il raggio andò ad illuminarle il viso, risvegliandola dal suo sonno. Con un mugugno, Heather si voltò sull'altro lato per cercare di riprendere sonno e sfuggire a quella luce fastidiosa...

"Heather...?" la voce di Shelly distrusse completamente ogni possibilità di riaddormentarsi, trascinando via la più piccola delle due allenatrici dal mondo dei sogni. Finalmente, rendendosi conto che era inutile opporre resistenza, Heather aprì gli occhi e si passò una mano sulla faccia, e si trovò di fronte il viso sorridente e sereno di Shelly, affiancata da Shelgon e da Skorupi. La sua migliore amica si era già vestita, e le mancavano soltanto le sue classiche scarpette viola... mentre Heather era ancora in pigiama.

"Shelgon!" esclamò il Pokemon Drago, alzando una zampa per salutare e strizzando un occhio.

"Ben svegliata, Heather! Scusa se ti svegliamo così... ma Chelle e Percy sono già pronti." esordì Shelly, sorridendo un po' timidamente. "Dobbiamo partire presto, se vogliamo arrivare ad Oceanipoli prima di sera."

"Oceanipoli?" mormorò Heather ancora assonnata. "Oh già... è là che si trova la prima Palestra di Tunod, vero? Va bene... Touko e gli altri, cosa faranno?"

"Hanno detto che resteranno qui a fare altre ricerche... Mi sono offerta di dare una mano, ma loro hanno risposto che non ce n'era bisogno... e che non dovevamo sentirci in obbligo di interrompere il nostro viaggio per loro..." rispose Shelly. "E comunque, ci hanno detto che se avranno bisogno, ci contatteranno. Io... sono sinceramente preoccupata per questa storia, Heather. Quel ragazzo... Luke... e tutta questa assurda situazione con il Team Fusione. Certo, non sono minacciosi e feroci come il Team Meteora, però..."

"Okay, Shelly, non ti metterai a deprimerti adesso, vero?" rispose rapidamente Heather, ora del tutto sveglia. Il suo Shelgon si spostò un po' per consentirle di scendere, e la ragazzina, vestita di un pigiama bianco a macchie rosa, scese giù e si infilò un paio di pantofole, accarezzando il suo Pokemon Drago. "Ascolta, adesso preoccupiamoci di fare presto e arrivare ad Oceanipoli prima di sera. Poi vedremo cosa fare, e magari cercheremo qualche informazione in più, okay?"

"Sko? Skorupi!" affermò Skorupi, annuendo rapidamente.

Sentendo la mano di Heather appoggiata sulla sua spalla, Shelly mise da parte le sue incertezze e annuì con decisione, sentendosi pronta a riprendere il cammino. "Va bene, Heather. Io mi sento pronta, in ogni caso." affermò. "Non facciamo aspettare troppo i nostri compagni, e prepariamoci."

"Ottimo, Shelly!" affermò Heather. "Questo è lo spirito giusto!"

"Skorupi!" confermò Skorupi, mettendosi in una posa eroica e strappando una risata alle due bambine e a Shelgon!


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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Vi aspettavate che questo succedesse? Che le nostre eroine facessero un salto sulla Terra? Scommetto di no... 

Il Mudkip che hanno salvato diventerà un personaggio importante in seguito... sì, c'è una scena simile anche nel videogioco, e in effetti è un'ottima occasione per cercare di catturare un Mudkip, che una volta evoluto diventerà importante per affrontare la prima Palestra!

Con questo, direi che ho finito. Ci vediamo al prossimo capitolo!
 

 
 

  
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