Anime & Manga > Sword Art Online
Segui la storia  |       
Autore: Danmel_Faust_Machieri    30/07/2017    2 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Allora, volevo fare una piccola introduzione a questo capitolo dal momento che siamo giunti al capitolo 50 e, forse, abbiamo raggiunto la metà della storia. 
Sono molto felice di essere arrivato fino a questo punto nonostante i problemi che ci sono stati lungo il cammino e sono ancora più felice se penso a quanti di voi stanno mostrando il loro interesse per questo lavoro, ed è proprio per questo che ho deciso di aprire questo capitolo di mezzo con una serie di ringraziamenti che spero non risultino sgradevoli.
Innanzitutto voglio ringraziare i recensori storici di questa storia Alexthegamer93 (Questo santo ha praticamente ha recensito tutti i capitoli), fazio97 (recensore che adoro e che mi fa sempre un piacere immenso leggere) e Lady Mnemosyne (Grazie mille per la sopportazione in tutto madame).
Vorrei poi ringraziare i recensori che, nonostante non legga da un po', mi hanno spronato sempre a continuare: primo tra tutti un recensore che mi manca da morire per i suoi papiri, kyosuke98aaaaa; il mio Slen di fiducia come dimenticarlo, slenderguy93; poi un'altra madame che mi ha sopportato a lungo ossia la cara Leaina; il sayan comparso e scomparso all'improvviso ma che mi auguro di risentire, The Big Dreamer; e poi Torta_inside, Elgul1, Racconti del Inesistente e Silvio Shine recensori che ho apprezzato moltissimo!
Ringrazio poi chi ha messo questo storia tra le sue preferite: Bi4nc0nigli0_01, Cosina99, kureiji13 e di nuovo Elgul1, kyosuke98aaaaa e The Big Dreamer; MegumiYamamoto che mi dovrà far sapere se si è ricordata di questa storia e coloro che seguono questa storia: campanellina, Cavaliere, Claralala, Domee, Man Bear Pig, ZeroBaco e di nuovo Alexthegamer93, fazio97, Lady Mnemosyne, Leaina, Racconti del Inesistente e slenderguy.
In più devo ringraziare anche tutti quei lettori di cui ignoro i nomi e che hanno seguito questa storia in silenzio fino a questo punto ma che spero un giorno di leggere; grazie ragazzi!
Veramente ragazzi vi ringrazio di tutto cuore per avermi sopportato nonostante le pause, nonostante i silenzi e le disavventure che hanno seguito questa storia. Vi voglio un bene dell'anima! Spero che la serie continui a piacervi e spero di potervi sentire presto (non per forza con recensioni e simili, scrivetemi pure in privato se volete!).
Ora concludo e vi lascio al capitolo nuovo nella speranza di non avervi già stufato con questa introduzione che vi dovevo!
Grazie mille a tutti ragazzi! Vi voglio bene!
Danmel_Faust_Machieri
P.S. sono sicuro che anche Djianni si unirebbe a questi miei ringraziamenti!

Passarono alcuni giorni e, mentre i vari giocatori riprendevano le loro attività come se nulla fosse accaduto, il terrore sparsosi nelle ossa e nei cuori di alcuni membri della seconda linea continuava a tormentarli; quei mostri d'incubo parevano non volerli nemmeno far dormire la notte, per di più l'aver scoperto che i programmatori avevano privilegi che li rendevano praticamente inaffrontabili li agitava ancor di più. Dopo tre giorni dall'aggiornamento la gilda Vitriol decise di proseguire l'esplorazione dei regni degli Arconti a partire da quello legato all'elemento fuoco mentre Salazar, Tempesta ed altri avrebbero iniziato, con l'aiuto datogli dal Libro di Etnalta, l'esplorazione del piano 50. Ma proprio mentre questi due gruppi proseguivano le loro rispettive esplorazioni al piano 0 avvenne qualcosa di impensabile. 
Antigone era appena rientrata in clinica con in braccio sacche piene di ingredienti per pozioni ed antidoti. Sakura ed Exodius si stavano prendendo cura di alcuni pazienti mentre Pikeru riordinava le dispense e le scorte di pozioni già preparate.
-Pikeru ci sono ancora pazienti in giro per la clinica?- domandò Antigone alla ragazza mentre poggiava gli ingredienti sopra un tavolino circolare.
-Se non sbaglio…- Iniziò a dire lei mentre cercava di contare mentalmente -Dovrebbero esserci due guerrieri al primo piano e uno sciamano al secondo ed Exodius e Sakura si stanno occupando di tutti e tre-
-Molto bene… Allora io vado nel laboratorio a preparare le pozioni se qualcuno dovesse venirmi a cercare portatelo da me- concluse la chierica prendendo nuovamente in braccio gli ingredienti e avviandosi nel laboratorio di alchimia che aveva allestito con l'aiuto di Riccardo. Dovette lavorare una decina di minuti per completare le preparazioni poi riemerse dal piano interrato della clinica con una cassa piena pozioni tra le mani e si accorse che Pikeru stava ora discutendo con Lesen la quale sembrava parecchio agitata.
-Devo vedere subito Antigone dov'è?!- continuava a chiedere senza lasciare alla chierica il tempo per risponderle.
-Lesen calmati!- esclamò Antigone assistendo alla scena -Sono qui; cosa c'è?-
-Oh grazie a Dio… Antigone è successa una cosa assurda… Possiamo rimanere da sole un attimo?- domandò accennando a Pikeru mentre le sue parole creavano nell'anima di Antigone curiosità e preoccupazione.
-Pikeru, scusami ma potresti sistemare queste pozioni?- domandò allora la chierica passando la cassa piena di ampolle alla ragazza.
-Certo, non preoccuparti- rispose lei lasciando intendere che sarebbe piacevolmente rimasta ad ascoltare di ciò che stava accadendo ma, comprendendo l'allarme della barda, decise di lasciare le due a tu per tu.
-Allora, cosa sta succedendo Lesen? Mi sembri particolarmente scossa…- disse Antigone mentre si metteva a sedere davanti ad un piccolo tavolino al centro del quale si trovava una pianta di fiori simili a delle margherite con i petali azzurri.
-Antigone… Ti ricordi della grande chiesa al centro di questa città?- domandò schietta la barda mettendosi a sedere dall'altra parte del tavolino.
-Certo che me la ricordo… Ci sono passata davanti anche prima per tornare qui in clinica- rispose lei non riuscendo a capire dove la ragazza volesse andare a parare.
-Hai presente che al suo interno c'è quell'immensa pietra sulla quale sono incisi i nomi di tutti i giocatori?- continuò a domandare Lesen ma la risposta di Antigone, questa volta, si limitò ad un semplice cenno di assenso; allora la ragazza riprese -Poco fa… Nella scuola ho sentito alcuni ragazzi che raccontavano di come, ieri notte, si sono viste delle luci al centro della città… Inizialmente credevano si trattasse dell'accendersi delle luci cittadine o di giocatori che utilizzavano magie quindi non ci hanno dato troppo peso… Ma poi… Questa mattina… Alcuni studenti dopo essere passati dalla chiesa per pregare hanno raccontato di come fossero comparsi altri nomi sulla pietra… Almeno altri 1000…-
Quando Lesen raccontò dei nuovi nomi Antigone sbarrò gli occhi e guardò la ragazza -Stai scherzando vero?- intanto, la serietà che la barda aveva dimostrato nel suo parlare, la intimoriva a tal punto che quella domanda, appena proferita, trovava nella sua paura già la risposta. Ricordi di qualche anno prima cominciarono a riaffiorare… Lo stupore di sapere che delle persone erano entrate volontariamente in quel mondo… Lo stupore e la preoccupazione… Ma, a quel punto, dopo quel rapido susseguirsi di eventi sembrava che il suo cuore potesse comprendere solo emozioni negative e oscure.
-No… Io e Kralen siamo subiti andati a controllare la situazione e abbiamo trovato la conferma di quelle voci… Antigone… Intorno alla mezzanotte di oggi altre 1062 persone sono entrate in questo gioco mortale…- 
La chierica si alzò di colpo e, senza dire niente, si lanciò fuori dalla clinica; Lesen intuì subito dove fosse diretta la barda e la seguì. Attraversarono le vie cittadine, giunsero davanti al grande viale alberato del centrocittà e, percorrendolo, giunsero davanti alle immense porte blu della chiesa; le varcarono e percorsero quasi correndo la navata centrale giungendo davanti alla grande pietra. Antigone indietreggiò sconvolta quando si accorse che, al di sotto dei nomi di Orpheus e Ashel, i due Consapevoli, ora si trovavano un altro migliaio di nomi.

Quando varcarono la soglia che portava al piano 50 Salazar e gli Altri si trovarono difronte a uno spettacolo non dissimile da quello a cui avevano già assistito su alcuni dei piani precedenti. Si trovavano al di sopra di un'altura, in mezzo alle pietre che indicavano il portale di teletrasporto del piano, davanti a loro potevano distinguere chiaramente una città molto grande che si affacciava sul mare che si spandeva ad est. A nord e a ovest della città si confondevano invece radure e boschi che portavano verso altri luoghi, lontani, remoti che l'occhio ancora non poteva vedere. una cosa però sorprese gli avventurieri: su quel piano non c'era l'ombra di montagne, non una vetta occultava l'orizzonte ma solo lande e alberi.
-Arcoas- chiamò Salazar con voce gentile -Hai tu il libro che ci ha lasciato Gabél?-
-Sì, sì; vuoi che controlli la mappatura attuale?- domandò la ragazza mentre apriva il suo inventario e faceva comparire il libro nella sua mano destra. La risposta di Salazar fu un semplice cenno di assenso e quindi la ladra spalancò il libro e controllò la situazione -Allora… C'è un sentiero che va verso nord e raggiunge una città chiamata Terios, un altro sentiero che va verso est verso una pianura mentre a sud…- ma le parole di Arcoas si interruppero per lo stupore.
-Arcoas? Tutto bene?- domandò Feril notando  quell'improvvisa pausa che la ragazza si era presa. Ma lei non rispose, si limitò a fare quella cosa che ancora nessuno aveva fatto: si voltò. Il resto della compagnia (che oltre ad essere composta da Salazar, Feril e Arcoas accoglieva anche Orias, Noah e Tempesta) imitò la ladra  e subito tutti si accorsero che, alle loro spalle, vi era il termine del piano: una piana di nebbia che si spandeva in profondità occultando il temine del precipizio che si formava come di consueto al limite di ogni piano.
-Wow…- esclamò Noah sporgendosi dal precipizio -Non era mai capitato che un portale del teletrasporto si trovasse proprio sul limite del piano- osservò lui mentre, col piede, si divertiva a far cadere qualche sassolino verso il nulla e si diversiva ad ascoltare come a quella caduta faceva eco solo il silenzio.
-E quello cos'è?- domandò Orias indicando un punto all'orizzonte, al di là di quell'immenso mare di nebbia. Gli sguardi di tutti vennero diretti là dove il paladino stava indicando e ciò che videro li fece quasi sobbalzare: dal mare di nebbia emergeva una montagna quasi ricoperta di alberi se non che, in qua e in là, sorgevano degli edifici dorati e rendevano quella montagna quasi l'emblema di un sogno. Poi, tra quegli edifici, individuarono un palazzo immenso che sembrava rimpiazzare la punta della montagna tanto era grande, dotato di grandi vetrate e torri altissime.
-Wow…- ripeté Noah -Secondo voi è possibile raggiungere quella montagna?- domandò poi rivolgendosi agli altri.
-Non credo- sospirò Arcoas mentre osservava le pagine del libro di Etnalta -Se fosse esplorabile il libro lascerebbe lo spazio nella pagina per segnare il luogo ma qui non c'è alcuno spazio, quindi credo che non sia raggiungibile- e mentre diceva questo Floren le si posò sulla spalla intento anche lui a scrutare l'orizzonte e la montagna. 
-Beh… Se non è raggiungibile perché metterlo no?- si intromise Tempesta -Insomma… Anche negli altri piani non c'era alcun elemento nei rispettivi mari di nebbia perché metterlo qui?-
Tutti si voltarono verso Tempesta riconoscendo la correttezza di quelle osservazioni. Era strano che un elemento così strano venisse collocato all'interno di quel gioco a caso… Doveva esserci un motivo dietro a quella montagna e alla città che ospitava…
-Forse potremmo trovare delle informazioni riguardo quella montagna parlando con gli abitanti della città poco più avanti- Propose Feril mentre riabbassava la visiera del suo elmo a coprirgli gli occhi.
-Feril ha ragione- approvò Salazar -Se c'è una storia legata a quella montagna, qualche mito o qualche leggenda, l'unico modo per scoprirlo è interagire con gli NPC… Oppure potremmo cercare un qualche libro da consultare- Ma alla proposta del libro l'unico favorevole fu Noah e quindi i sei si avventurarono alla volta di Terios.

Terios era una cittadina piuttosto grande, protetta dalle alte mura in pietra in cui erano incastonate, ad altezza d'uomo, delle placche d'oro che formavano un fregio continuo sul quale erano rappresentate storie difficili da comprendere ma che continuavano lungo tutto il perimetro delle suddette mura. Difficile fu la scelta tra il seguire quella narrazione dorata o l'addentrarsi subito all'interno della città, ma, la seconda opzione, sembrò a tutti la meno dispersiva. L'interno della città non era nulla di particolare: le case erano costruite con lo stesso materiale delle mura mentre dei grandi alberi verdi diffondevano una certa pace nel cuori di chi li guardava. Gli NPC erano vari come sempre, andavano dai bambini intenti a rincorrere palle di stoffe a caprai e asinai intenti a scortare i loro animali, da vecchietti che osservavano la vita intorno a loro a fabbri che trasportavano carretti pieni di armi e materiali. 
-Beh… Certo parlare con gli NPC potrebbe essere un'ottima idea ma… A quali NPC parliamo?- domandò Tempesta che si stava smarrendo con lo sguardo in quella gran calca di gente.
-Mmm… Di solito le leggende le conoscono i vecchi oppure… Gli studiosi… Ma non so da dove partire!- iniziò a ragionare Salazar terminando il discorso con quel mezzo urlo di rabbia e confusione.
-Aspettate un attimo!- disse Feril facendosi largo e mettendosi davanti a tutti gli altri, alzò poi un braccio ed indico verso nord-ovest -Là, guardate! Quello è un campanile… Una chiesa, un tempio o quel che è potrebbe essere un buon punto di  partenza- 
-Ottima idea barbaro- approvò Orias mentre affiancava il ragazzo -Sarà meglio avviarci se non vogliamo perdere tempo- e così, seguendo le parole e il procedere di Orias, i sei iniziarono a dirigersi verso quel luogo di cui avevano solo ipotizzato l'esistenza. Fortunatamente quelle ipotesi si realizzarono e, al di là di alcune case, accanto al campanile che Feril aveva visto spuntare tra i tetti, si trovava una piccola chiesetta con una pianta a croce e un tetto e doppio spiovente; l'elemento che più dava nell'occhio erano le porte in legno nero sulle quali i ragazzi riconobbero essere incise alcune delle immagini, simili a quelle viste precedentemente sul fregio dorato. 
-Beh… Secondo me siamo sulla strada giusta- sorrise Arcoas mentre studiava da vicino le immagini che rappresentavano guerrieri in armature splendenti che si recavano verso un castello immenso.
Feril si fece vicino alla ladra e osservò a sua volta le incisioni concentrandosi in modo particolare nell'osservazione della rappresentazione del castello -Mmm… Credo che questo castello sia lo stesso che abbiamo visto su quella montagna- osservò poi timoroso di averla sparata troppo grossa.
-Ho pensato lo stesso- lo tranquillizzò poi Arcoas -In effetti l'architettura è molto simile e anche le torri sembrano essere le stesse…-
-Non perdiamo tempo a valutare delle porte e entriamo- disse poi irruenti Orias avvicinandosi all'ingresso e spalancando il portone. L'interno della chiesa era molto semplice: al suo interno c'era un'unica navata ai lati della quale erano presenti dei lampadari alti circa 2,5m zeppi di candele, le panche disposte secondo un intervallo preciso arrivavano fino all'altare formato da un grande blocco di pietra coperto da una tovaglia rossa finemente ricamata. Sebbene i muri esterni dell'edificio fossero in pietra le pareti interne erano completamente affrescate e ospitavano ritratti di cavalieri e di chierici mentre il pavimento era completamente in marmo.
-Wow…- esclamò Noah per la terza volta nel giro di nemmeno un'ora -È una chiesa di tutto rispetto malgrado le piccole dimensioni- osservò guardando il soffitto che presentava una semplice campata lignea -Ora… L'NPC che cura la struttura sarà nella sacristia o sarà in giro da qualche parte?- domandò infine.
-Secondo me è quello là- disse Tempesta indicando un anziano piuttosto basso che stava accendendo alcune candele ai lati dell'altare. Dopo essersi scambiati degli sguardi di assenso il gruppo decise di avvicinarsi e interagire con L'NPC; a farlo fu Salazar e le parole che l'anziano pose a loro furono le seguenti -Oh… Benvenuti figlioli in questa piccola chiesa, questa è anche casa vostra d'altronde questo è in luogo in cui si accoglie chiunque abbia bisogno di qualcosa. Ditemi, avete bisogno di qualcosa?-
Davanti a Salazar comparve un elenco di possibili richieste che andavano dal "Avremmo bisogno di qualcosa da mangiare" al "Sapete come uccidere un lich?". Ci vollero circa due minuti prima che il mago avesse letto tutte le possibili richieste e non aveva trovato nulla che riguardasse la montagna che avevano visto affiorare dal mare di nebbia -Nulla…  Sulla montagna non c'è niente- riferì agli altri.
-E su i fregi delle mura o sulle porte della chiesa?- azzardò Arcoas.
-Sì! Hai ragione!- esclamò Salazar mentre scorreva le domande verso l'alto -C'è una domanda che dice "Sapete qualcosa riguardo le immagini in oro sulle mura?" Pongo questa?-
Un assenso generale fece seguito alla richiesta del mago che, subito, digitò la domanda e la risposta che ne scaturì fu la seguente -Ah sì! Quelle immagini raccontano la nascita della grande città di Thalarion, città delle mille meraviglie, dove risiedono tutti i misteri che l'uomo ha cercato invano di sondare. È anche conosciuta come la città d'oro al di là del nulla. Si racconta che dopo il Glorioso Genocidio fu la prima città  ad essere fondata e da lì gli uomini poterono prosperare finalmente in armonia col mondo dopo essersi liberati dalle catene dell'inumana tirannide-
La frase "la città d'oro al di là del nulla" indusse tutti quanti a comprendere che Thalarion doveva essere la città posta sopra alla montagna che avevano visto poco prima, ma le parole del vecchio aprirono in loro nuovi dubbi e perplessità, erano parole complesse che parlavano di un'antichità troppo remota; del Glorioso Genocidio ne avevano parlato anche Mineritt e gli altri quando erano tornati dal primo regno degli Arconti ma era la prima volta che sentivano parlare di "Inumana tirannide"… C'era qualcosa di più profondo, di più remoto in quelle frasi proferite dal vecchio NPC, tra quelle parole si nascondeva una verità che qualcuno iniziò solo ad intuire. Poi, all'improvviso, un nuovo comando apparve davanti a Salazar sul quale era scritto "E com'è questa città?", non perse tempo a chiedere agli altri se per loro fosse giusto premere il comando, lo fece e basta. Il vecchio allora proseguì -Molti sono scesi a Thalarion, la città delle meraviglie, la città d'oro al di là del nulla, e nessuno è tornato. Tra quegli edifici dorati si trovano uomini dai saperi immensi e dalle doti incredibili, una volta che si giunge nella città si accolgono i misteri dell'umanità e si diviene degli uomini oltre gli uomini. Nessuno è tornato perché nessuno può abbandonare la gioia di quel luogo. Il gran signore Lathi è colui che concede questo privilegio, il nostro re Lathi, l'uomo che dona il sapere-
-Io… Ho già sentito tutto questo…- disse a bassa voce Feril ripercorrendo un tempo ora lontano.
Nei volti di tutti si diffuse un'espressione di sorpresa e timore al tempo stesso: era la prima volta che sentivano parlare del re di quei regni, di Lathi… Ma ancora una volta quelle parole nascondevano qualcosa di più, un dubbio che iniziò a spargersi all'interno delle coscienze di tutti… Un brivido percorse la schiena dei sei e si ritrovarono a pensare, ragionare, senza raggiungere una conclusione… Pensieri che come fiamme flebili svanivano in un fumo impossibile da stringere a sé… Fu in quella sensazione di impotenza che un messaggio ruppe il silenzio della chiesa. Era stato inviato da Antigone all'interno della chat di gruppo della seconda linea e, quanto tutti lo ebbero letto, una cupa sorpresa si impadronì di loro e, Salazar, disse lapidario -Torniamo subito alla Città d'Inizio-

Il Mondo dell'inchiostro sanguigno. Questo era il nome del mondo in cui erano appena entrati tutti i membri della gilda Vitriol. Tutti credevano che avrebbero visto davanti a loro fiamme e fuochi ma la vista fu più orribile. Era una landa desolata, rinchiusa in una cappa di fumo nero che non lasciava intravedere il cielo sebbene filtrasse abbastanza luce per guardarsi intorno, e in quella desolante vuotezza cadaveri di alberi si reggevano a stento in piedi mentre dei fiumi di sangue diffondevano una puzza tremendo, simile al misto tra l'acre essenza del sangue stesso e l'orribile puzzo di zolfo infernali.
Niccolò si guardò intorno e, mentre sentiva addosso il caldo di quei luoghi, rimosse dal suo equipaggiamento il ferraiolo e il cappello e rimboccò le maniche della sua camicia -Mmm… Questo luogo mi ricorda terribilmente il Flegetonte…-
Lorenzo gli si fece subito accanto protetto dal suo equipaggiamento leggero -Il fiume di sangue dove sono puniti i violenti contro…- si interruppe poi non ricordando la definizione canonica.
-Dove sono puniti i violenti contro il prossimo- concluse Camilla avvicinandosi a sua volta verso i due ragazzi poi domandò al bardo -Ti senti bene?-
-Sì, sì… Mi sono ripreso in questi giorni- rispose lui accennando un sorriso alla maga -Devo dire che quell'arcolaio è davvero un toccasana per la mia follia-
-Ragazzi ci possiamo affrettare?- domandò ansimando Roberto che indossava ancora tutta la pesante armatura da guerriero.
-Dai che se no questa teiera vivente inizia a fischiare!- lo canzonò Alessandro tirandogli una pacca sulla spalla. Il barbaro era quello che, all'apparenza, subiva meno il caldo probabilmente grazie alla sua armatura.
Luna e Riccardo subito si unirono al gruppo dopo essersi alleggeriti dall'equipaggiamento e così l'esplorazione poté cominciare. L'area era desolante e desolata; la terra sotto ai loro piedi aveva un colorito rossastro ed era percorsa da crepe che lasciavano intravedere altri fiumi di sangue sotterranei. Dai fiumi sanguigni ogni tanto delle bolle si formavano in superficie e si gonfiavano fino ad esplodere in schizzi di sangue che bagnavano la terra arida in cui nulla poteva crescere ma solo appassire ed infine morire. Le creature che incontrarono lungo la strada che stavano percorrendo furono di un solo tipo: le creature avevano il busto umano, il volto però era non dissimile a quello di certi rettili che nascondono nelle crepe dei muri, e, al di sotto del busto, una lunga coda sostituiva le gambe, erano dotate di due robuste braccia e la totalità del corpo era coperta da scaglie che andavano dal color giallo al cremisi; si trattava di salamandre, queste emergevano dai fiumi, zeppe di sangue, e utilizzavano una particolare magia di fuoco in cui il sangue sembrava utilizzato come innesco, come liquido da infiammare contro ogni legge fisica del vero mondo; anche Camilla ad un tratto provò ad infiammare il sangue con la sua magia ma fu tutto vano e i ragazzi poterono così capire che, non era il sangue ad essere infiammabile, ma le salamandre lo rendevano tale grazie ai loro poteri. Le battaglie lungo la via furono tremende e il che spinse ogni membro della gilda ad utilizzare un numero molto elevato di cure: in un dungeon normale, solitamente, le cure che si utilizzavano rientravano in un range tra le 0 e le 7; nei dungeon di fine livello, quelli in cui poi si sarebbe affrontata la boss-fight, l'utilizzo andava invece dalle 5 alle 13; ma in quell'inferno di sangue le cure utilizzate da tutti si aggiravano già intorno alle 18. Ma tutti quegli sforzi li fecero arrivare davanti a un grande arco realizzato in pietra nera che portava nelle profondità del piano. Discesero le scale e, quando iniziarono a intravedere un secondo arco che li immetteva in una stanza circolare ci fu un tracollo istantaneo della temperatura e il freddo penetrò fino nel profondo delle ossa dei ragazzi.
-Che diavolo…- Esclamò Riccardo sorpreso da quel rapido sbalzo di temperatura.
-Beh ce lo dovevamo aspettare…- sospirò Lorenzo -È chiaro che il protettore di questo luogo deve essere agli antipodi del mondo e dell'arconte…-
-Avete già idea di quel che ci aspetta di là da quell'arco?- domandò Luna mentre estraeva i suoi pugnali e indossava nuovamente una cappa pesante.
-No però… Sento dell'acqua…- disse Alessandro mentre tendeva l'orecchio in ascolto -È un fiato, non troppo pesante ma… Sembrerebbe femminile-
I ragazzi si scambiarono degli sguardi convinti e poi entrarono nella stanza, pronti a quell'ennesima sfida. La stanza era identica a quella che avevano già visto nell'altro mondo ma, questa volta, era completamente allagata, l'acqua arrivava fino alle caviglie dei ragazzi e, al centro della stanza, una ragazza bellissima dai lunghi capelli biondi e vestita con una tunica azzurra con preziose gemme incastonare qua e là sedeva immobile su un trono apparentemente formato da cristalli bluastri.
-Dite che quello è il boss?- domandò il chierico e, in quello stesso momento una scritta comparve al di sopra di lei "Landnal, carceriere dell'antico" insieme a nove barre di vita.
-Direi proprio di sì- commentò Nicolò stringendo saldamente la sua falce. Ma nessuno si mosse, ne il boss, ne i giocatori. Tutto rimase paralizzato nella stasi.
-Ok… Questa cosa mi terrorizza…- Commentò Lorenzo mentre cercava di vedere il minimo movimento nella ragazza.
-Cosa dovremmo fare? Attaccarla a distanza?- domandò Camilla rivolgendosi a tutta la gilda.
-Non è una cattiva idea, proviamoci- disse Riccardo mentre estraeva la sua campana e preparava l'incantesimo. Camilla e Niccolò lo imitarono e, non appena un Globo Oscuro, un Globo Arcano e un Fulmine divino, stavano per colpirla, un unico muro di ghiaccio comparve davanti al boss proteggendolo ma non solo: il muro si infranse in piccoli pezzi a causa dell'impatto e questi volarono contro i tre che avevano lanciato l'attacco che riuscirono ad evitare solo in parte i frammenti di ghiaccio riportando qualche ferita.
-Ah… Simpatica…- mugugnò Niccolò.
-Provo io!- urlò a gran voce Alessandro prima di scagliarsi all'attacco con la sua ascia. Quando fu a un paio di metri da Landnal l'acqua davanti a lui iniziò a ghiacciarsi e uno spuntone di ghiaccio si generò nella sua direzione trapassandolo da parte a parte.
-ALE!- urlarono tutti guardando la scena e temendo non solo per la salute del ragazzo ma per la sua stessa vita.
-Non preoccupatevi!- urlò lui; aveva solo un attimo per reagire se no un secondo colpo l'avrebbe probabilmente colpito e ucciso, quindi prese una decisione lampo tirò un colpo allo spuntone di ghiaccio per romperlo poi, riacquisito il movimento, corse verso il boss e lo colpì con un colpo d'ascia che avrebbe abbattuto un albero; lei infatti venne lanciata via del trono verso il muro di sinistra. Il barbaro guardò la vita del boss calare rapidamente -È molto più fragile dell'altra!- urlò a gran voce paragonandola a Crigal.
Riccardo corse subito dal barbaro -Coglione! Quanto ti ha fatto di ferita?!-
-Ahahah… Più di metà vita…- ridacchiò lui tenendosi una mano davanti al petto -Fortuna che questa armatura ha delle ottime statistiche di difesa- concluse poi dopo aver bevuto una pozione di cura. In quello stesso istante il barbaro sentì un rumore sotto ai suoi piedi, abbassò lo sguardo e vide che l'acqua sotto lui e il chierico si stava congelando quindi urlò -Riccardo fa un salto indietro!-
Il chierico lo sentì e ubbidì immediatamente e anche il barbaro si scansò proprio mentre due spuntoni di ghiaccio comparvero proprio in corrispondenza di dove si trovavano.
Il boss in quel momento si era rialzato in piedi e guardava con sguardo omicida il barbaro.
-È stato un piacere conoscervi ragazzi- scherzò lui -Ma credo che oggi io qui ci lascerò le penne-
In quello stesso istante un Globo Arcano e un Globo di Oscurità colpirono il boss facendolo ricadere a terra -Non ti preoccupare- sorrise Niccolò che insieme a Camilla aveva scagliato l'attacco -Prima dovrà passare sul mio cadavere!-
-E sul mio!- esclamò a gran voce Lorenzo prima di scattare in avanti e iniziare scazzottare il boss. Gli attacchi di Lorenzo certo non facevano dei grandi danni ma erano rapidi e precisi e, per di più, grazie alla grande agilità del monaco era per lui molto facile schivare gli spuntoni di ghiaccio che Ladndal cercava di creare per difendersi e ferirlo. Dopo una serie di colpi che pareva non finire più Lorenzo tirò un pugno di fuoco proprio in mezzo al petto del boss e lo scaraventò contro ad un altro muro -Così impari a cercare di uccidere i miei amici-
Landnal si stava per rimettere in piedi ancora una volta ma alle sue spalle Luna iniziò a colpirla ripetutamente con i due pugnali. i movimenti della ragazza erano incredibilmente aggraziati, sembrava quasi che stesse danzando insieme ai suoi pugnali e anche la sua agilità le permise di evitare i contrattacchi del boss senza problemi; quella danza andò avanti per una ventina di secondi e, a conclusione, Luna con un balzo scavalcò la donna mante le piantava negli incavi delle spalle due pugnali da lancio e riducendo ulteriormente la sua vita.
-Questa volta che la stiamo cavando alla grande!- esclamò Riccardo osservando le movenze della squadra ma in quello stesso momento il boss, che aveva raggiunto meno di metà vita, emise un urlo agghiacciante e tutta l'acqua si ghiacciò creando solo uno strato liscio di ghiaccio su cui i ragazzi facevano fatica a stare in piedi.
-Ma perché devi sempre gufare!- esclamò Roberto rivolgendosi a Riccardo cercando di vincere il terrore per quella nuova condizione.
Lo scontro da quel momento divenne particolarmente complesso. L'instabilità data dal ghiaccio era la nemica peggiore ma Lorenzo e Luna fortunatamente riuscirono a destreggiarsi senza troppi problemi sul nuovo terreno per cui, aiutati da tutti gli altri che si limitarono a fare del semplice supporto, riuscirono ad assestare al boss un paio di combo a testa che azzerarono del tutto la sua vita. Quando Landnal cadde a terra esausta il ghiaccio e l'acqua scomparvero e Luna ottenne il drop per aver assestato il colpo di grazia alla donna.
-Siete stati incredibili!- urlò Niccolò abbracciando i due ragazzi -Mi avete fatto preoccupare come non mai ma siete stati fantastici!-
Luna si trovò un attimo imbarazzata per quella reazione che reputava eccessiva da parte del bardo ma, presto, tornò a trovarsi a suo agio quando vide anche Lorenzo a disagio.
-Che dite? Proseguiamo?- domandò Riccardo estenuato dalla lotta.
-Prima leggiamo il drop che la tipozza ci ha lasciato no?- disse Alessandro curioso mentre scrutava Luna. 
La ladra allora aprì l'inventario e lesse ad alta voce -Allora… Vediamo un po'… Eccolo qui!
"Tiara del cristallo,
questa tiara, plasmata a partire da una pietra, da un soffio e da una goccia, fu creata dopo che l'arma del primo carceriere di Ghissinig, Amon, non venne più ritrovata. Ghissinig era uno dei quattro Arconti sopravvissuti al Glorioso Genocidio. Per controllare uno dei quattro elementi bisogna opporgli gli altri tre" 
Poi spiega solo che la tiara potenzia le magie di Water e le rende magie del Cristallo…-
-Volete dire che quello che utilizzava contro di noi non era ghiaccio ma Cristallo?- domandò stupito Roberto.
-Probabilmente sì ma…- iniziò a dire Lorenzo rivolgendosi poi verso Alessandro -La descrizione parla di Amon… Non era il possessore della tua ascia Ale?-
-Già… Non credevo fosse uno dei carcerieri degli Arconti…- osservò il ragazzo mentre continuava a guardare l'ascia che stringeva tra le sue mani.
-Non solo uno dei carcerieri… Ma il primo carceriere di Ghissinig…- mugugnò Riccardo a bassa voce -E per di più parte della descrizione è uguale a quella delle due spade che ci ha droppato Crigal…-
-Faremo meglio a riflettere su queste cose una volta usciti dal di qui- osservò Niccolò -Adesso sarà meglio andare ad incontrare il secondo Arconte-
Tutti i ragazzi concordarono con il bardo e, nel momento in cui tutti varcarono la soglia protetta dal boss, il caldo tornò a farsi sentire. Percorsero una galleria per una quarantina di metri poi uscirono su un piccolo spazio di terra che ospitava due elementi che turbarono non poco i ragazzi: una vecchia catapecchia di legno e un cadavere insanguinato a terra che presentava su di sé un drop. Ma tutto il timore legato a quelle due presenza svanì nel momento in cui un immenso drago simile a Godnig, il boss che i ragazzi avevano affrontato tempo prima, emerse dal sangue bollente che si spandeva al di là di quel lembo di terra. I ragazzi lo guardarono sconvolti capendo solo dopo qualche secondo di trovarsi difronte a Ghissinig, il secondo Arconte.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sword Art Online / Vai alla pagina dell'autore: Danmel_Faust_Machieri