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Autore: shinigami di fiori    31/07/2017    2 recensioni
Quando Gin arrivò sull'isola portava te in braccio...Eri piccolissimo.
Ci chiese di occuparci di te.
Non potevo lasciarti nelle sue mani, così decisi di prenderti con noi.
Provai a chiedergli di tua madre ma mi disse che si erano separati.
Per questo noi...
Non sappiamo nulla di tua madre...
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jin Freecss, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Per quale motivo-? Urlò ancora Gin sbattendo le mani contro al vetro.
La ragazza aveva un aspetto orribile: bende su tutto l'esile corpo, gli occhi coperti da una benda bianca.

-Gin-kun, calmati- disse semplicemente Netero, abbassando lo sguardo.
-Guarda com'è ridotta! Morirà prima o poi- sussurrò Gin, sbattendo nuovamente le mani contro il vetro che li separava.
Netero sorrise, socchiudendo gli occhi.
Il più anziano si schiarì la gola, premendo il pulsante che gli permetteva di farsi sentire dalla giovane.
-Cavaliere dell'alba…-
La giovane sollevò la testa come ad incitarlo a continuare.
-Tutta l'associazione è al corrente delle tue escursioni nel continente Oscuro- Guardò con la coda dell'occhio il giovane Gin, ancora frustrato.
-Tuttavia essendo missioni non autorizzate dalla società non abbiamo voluto ficcanasare...Ogni Hunter è libero di agire come meglio crede nel vincolo delle leggi-
-Vecchiaccio, avevi detto che non è possibile entrare nel continente Oscuro senza una missione speciale o senza l'autorizzazione dell'associazione- Disse Gin.
-Questo riguarda solamente gli Hunters che collaborano con l'associazione...Il Cavaliere dell'alba non è uno di quelli, Gin Freecs-
Il ragazzo strinse i denti.
-Cavaliere dell'alba...Perchè mai non chiedi aiuto a noi Hunters-? Chiese Netero, indicandosi il cuore.
La giovane rimase in silenzio.
-Vuoi per caso morire e gettare via la tua vita come se niente fosse? Tutte quelle storie che mi hai raccontato su quel posto...Se davvero è così terribile come dici, perché ci torni ogni volta-?
Il grido dell'uomo rimbombò nella stanza.
-Il compito degli Hunters è quello di spingersi oltre le possibilità degli uomini, anche aiutandoci tra noi-
Netero cercava di invogliarla a parlare.
-Rispondimi...Cavaliere…- Gin spinse la fronte contro al vetro, abbattuto.
-Il…-
I presenti sollevarono lo sguardo verso la giovane.
Aveva le mani una sopra l'altra, posate sulle bianche lenzuola.
-Il motivo…- Sussurrò.
Gin la guardava preoccupato, in ansia.
I neri pezzi dell'armatura sporchi di sangue riposavano accanto al letto dell'ospedale.
Un sospiro, e poi lo sguardo coperto dalle bende si posò sui raggi caldi del sole.
-C'è una bambina...-
Gin spalancò gli occhi.
Netero si accarezzò la barba.
-Una bambina…-Sussurrò Gin.
-Piccola, debole...Malata...E non esiste cura-
Il vecchio socchiuse gli occhi.
-Capisco...Sei alla ricerca di una cura per quella ragazzina- Disse.
-Sono alla ricerca di una cura...Ma non per quella bambina-
Gli occhi di Netero si aprirono lentamente.
-è una bambina che non riuscii a salvare…-
Il Cavaliere strinse forte le lenzuola.
-è...Morta-? Sussurrò Gin.
-E insieme a lei molti altri bambini…-
Netero assottigliò gli occhi.
-Le malattie causate dal Girotondo delle rose portarono via innumerevoli vite...Vecchi, donne e bambini...Morirono tutti come topi avvelenati-
-Cavaliere…-Gin la osservò.
-Molti di loro svilupparono malattie terminali del tutto nuove...Incurabili e terribili-
-è come dice lei…-Sussurrò Netero.
Gin osservò il presidente preoccupato.
-Il girotondo delle rose è studiato per provocare i danni maggiori dopo la sua esplosione.-
Il giovane Hunter non riusciva a credere a quelle notizie….Girò lentamente il viso verso la ragazza.
-Molti bambini a cui promisi una cura morirono davanti ai miei occhi…E mi ero ripromessa di trovare una cura anche per me- Sussurrò, osservandosi il palmo della mano.
-Cosa-? Gin si allarmò.
-Sto morendo…-
Le parole che aveva utilizzato erano poche...Ma dietro di esse si celava un enorme dolore.
-Stai…Morendo…-Gin si accasciò contro al muro dietro di sé.
-Cavaliere...Puoi provare quello che stai dicendo? Hai già la diagnosi della tua malattia-?
-Non esiste una diagnosi...Sono solo riuscita a stabilire dei limiti alla malattia. Non è contagiosa, non si trasmette in discendenza e ha solamente tre stadi- Disse la ragazza.
Gin si posò una mano sula tempia, cercando di trovare una soluzione a tutto quanto.
-Io ho da poco iniziato il terzo-
-Come posso fare…-?
Il Cavaliere sollevò la testa.
-Come posiamo fare per aiutarti-? Chiese, a voce più alta.
La giovane si alzò dal letto, rivelando le gambe piene di ematomi violacei: le vene  erano molto più scure e calcate della pelle bianca.
-Non potete...Non c'è modo- Aveva detto decisa, rimanendo in piedi.
Solo allora il giovane Hunter notò le punte dei suoi capelli: erano chiare, tendenti al bianco e creavano un enorme contrasto con lo scuro della sua folta chioma.
Le braccia erano nelle medesime condizioni delle gambe, forse un po' meno calcate.
-Io morirò e questa è una cosa che nessuno può cambiare...Dovevo morire quando ero una bambina e nulla è cambiato...Il mio tempo sta per scadere- Sorrise, tristemente.
Il vetro si ruppe e le schegge atterrarono rumorosamente sul pavimento.
-E non c'è niente che io possa fare-? Gridò il giovane Hunter, stringendo a pugno la mano insanguinata con la quale aveva rotto il vetro.
Nella sua mente passarono tutte le giornata che aveva trascorso con il Cavaliere dell'alba: piovose, nevose e ventose...Tutte passate su quel grande albero semplicemente a parlare.
Sorrideva raramente, addirittura Gin era riuscito a farla ridere.
Le bende della giovane caddero a terra, rivelando gli occhi.
Gin strinse i denti, furioso.
Un' iride era completamente bianca...Probabilmente non poteva più vedere dall'occhio sinistro.
-No…- Aveva risposto.
Gin fece per urlarle addosso, per gridare frustrato...Ma qualcosa lo bloccò.
-Cavaliere...Sarai dimessa a breve, ti preghiamo di scusare la nostra curiosità. Abbi cura di te- Aveva detto Netero, inchinandosi lievemente al di là del vetro rotto.
-Siete stati gentili...Grazie- Rispose, inchinandosi nel medesimo modo.
Vedere il Cavaliere dell'alba inchinarsi era qualcosa di strano...Come vedere una montagna piegarsi.

…………………………………………………………………………………………

-Perchè mai lasceresti l'Hunter migliore dell'associazione morire-? Aveva gridato il giovane cinghiale.
-Gin-kun…-
l più giovane si fermò.
-Hai capito le intenzioni del Cavaliere-? Chiese il vecchio, camminando per i lunghi corridoi dell'ospedale con le mani intrecciate dietro la schiena.
-Certo, vuole trovare una maledetta cura per gli abitanti di Meteor City- Urlò.
-Risposta esatta...Non hai risposto che vuole trovare una cura anche per sé stessa- Disse il presidente, sollevando l'indice al cielo.
Gin non era stupido...Era fin troppo sveglio.
-Questo perché ormai ha deciso di buttarsi via- Rispose ancora Gin.
-Errato- Si girò il presidente, con le braccia incrociate.
-Sbagliato-?
Ripresero a camminare.
-Il Cavaliere dell'alba chiederebbe volentieri il nostro aiuto- Aggiunse.
-Cosa? Ma non l'hai sentita-? Disse Gin, non capendo.
-Gin-kun, come osservatore sei formidabile...Ma devi ancora imparare ad ascoltare il cuore delle persone in quanto Hunter-.
Il giovane piegò la testa, non capendo.
-Il Cavaliere continua a raggiungere il continente Oscuro da sola semplicemente per non coinvolgere altre persone-
-Cosa? Tutto qui? Se così fosse torniamo indietro e diciamole che possiamo aiutarla- Si bloccò sul posto Gin, intenzionato a tornare dal Cavaliere.
-Non possiamo...Quello che sta facendo è sia un atto di coraggio che un atto saggio-
-Cosa-?
-Servono anni di preparazione per andare nel continente Oscuro proprio per le ragioni per cui la ragazza sta morendo...Se radunassimo un ingente gruppo di Hunters ora, significherebbe spedirli verso morte certa. Lei, essendo già malata a causa del Girotondo delle Rose, si sta utilizzando come corriere nel continente Oscuro finché il suo corpo potrà più muoversi-
-Tutto per…-
-Per salvare quei bambini e quelle persone a Meteor City...Nella città delle stelle cadenti-
Gin rispettava molto quella donna…
-Quell'idiota- Aveva sussurrato, continuando a camminare accanto al presidente.

…………………………………………………………………………………………

La brezza era piacevolmente fresca.
Le mani del Cavaliere accarezzavano le grandi piume dell'enorme volatile dolcemente.
L'uccello dormiva tranquillo, gonfiandosi alle carezze della giovane.
In un attimo la ragazza scese dove lei e Gin erano solito parlare e conversare per ore, sedendosi comodamente.
Si portò una mano a coprire l'occhio ormai inutilizzato.
Era terribile non poter osservare per bene quel panorama mozzafiato.
-Proprio come pensavo...Sei qui-
Una voce affannata la fece voltare appena.
Aveva addosso tutti i pezzi dell'armatura meno il casco...Riflettevano la luna con la loro lucentezza.
-Giovane Hunter…-Sussurrò, rivoltandosi verso il mare.
Gin era in piedi dietro di lei, ancora affaticato.
-Non so per quanto ancora potrò ammirare questo posto...Quindi cercherò di imprimerlo nel mio cuore ricordandomi ogni minimo dettaglio-
Gin riprese fiato, appoggiandosi alle ginocchia.
Goffamente si sistemò accanto a lei, incrociando le gambe e voltando lo sguardo altrove, senza guardarla.
Era da molto che le lacrime non lo infastidivano così...Da molto che il dolore non lo assaliva così.
Tirava su con il naso rumorosamente.
-Non starai mica piangendo, giovane Hunter-? Sorrise la ragazza, chiudendo gli occhi e sorridendo serena.
-Chi diavolo starebbe piangendo, mocciosa-? Gridò ancora Gin, senza guardarla.
Il Cavaliere si portò una mano alla bocca, ridendo.
-Sei la prima persona dopo tanto tempo che mi fa ridere così…- Sussurrò, mentre il vento muoveva i suoi lunghi capelli scuri dalle punte argentate.
-Non è giusto che tu muoia…- Ringhiò Gin, afferrando i propri pantaloni e stringendoli.
-Verrò io con te nel continente Oscuro...Ti aiuterò io- Aveva detto, girandosi di scatto verso di lei.
Aveva ancora le lacrime agli occhi, ma l'espressione seria in volto.
-No…- Aveva risposto.
-Perchè-? Urlò agitato il giovane.
-Perchè mai dovresti morire anche tu-? Rispose a tono la giovane.
-Io non morirò-
-Ma io sì...E questa è una cosa che nessuno può cambiare-
La conversazione stava degenerando in urli da parte del giovane.
-Non devi morire nemmeno tu! Sono sicuro che troveremo una cura- Disse, avvicinandosi a lei.
-Trovare una cura…è proprio per questo che noi stiamo morendo...Io e tutti gli abitanti di Metero City colpiti dalla rosa-
Gin non seppe cosa rispondere.
-Fino alla fine...Vorrei provarci fino alla fine...Fino a morire in quel continente maledetto- Sorrise.
Fu un momento.
Gin afferrò il torso dell'armatura e strattonò la ragazza verso di sé.
Posò le labbra su quelle morbide del Cavaliere dell'Alba.
Gli occhi della giovane, rimasero impassibili per poi chiudersi lentamente.
Gin approfondì il bacio, mosso da una rabbia incontrollata.
La ragazza non oppose resistenza, lasciandosi piano piano sovrastare da Gin.
Il giovane si ritrovò completamente sopra il Cavaliere, si staccò per riprendere fiato, osservando il volto stanco della ragazza.
-Cavaliere…-Gin assottigliò gli occhi.
La ragazza rise appena, accarezzando il viso di Gin con una mano stanca.
-Non piangere...Gin- Sorrise, mentre le lacrime scendevano dall'occhio bianco come la neve.
-Ma io...Io ti…-
L'uccello spalancò il becco, gridando alla luna piena.
I piccoli pulcini colorati gonfiarono il piumaggio e si riaddormentarono.
Gin e il Cavaliere erano uniti da un inseparabile bacio, profondo.
-Passa la notte con me...Cavaliere dell'Alba- Aveva sussurrato Gin, stringendo la ragazza forte a sé.
La giovane strinse il ragazzo a sé, portando la sua testa nell'incavo della sua spalla coperta dalla scura armatura.
I suoi lunghi capelli sparsi sotto di loro, come a formare una grande culla.
-Se potessi anche solo vedere un barlume di felicità…-Sussurrò la ragazza, aumentando la presa sugli ispidi capelli di Gin.
-Ti prego...Mostramela…-
Gin sorrise nell'ombra, mentre una lacrima scendeva fino alle sue labbra.











 
  
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