Film > The Big Four
Segui la storia  |       
Autore: ElfaNike    06/08/2017    2 recensioni
Cosa succede quando degli adolescenti, rifiutati dal loro mondo e dalla loro famiglia, si ritrovano a fuggire in groppa a un drago, per salvare un prezioso potere? Quando l'incontro di mondi diversi porta a crescere e a capire...
"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante."
Il Piccolo Principe
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Elinor avanzava grave per i corridoi del suo maniero. Il silenzio regnava sovrano fra quelle mura, e anche la luce del giorno entrava filtrata da uno spesso strato di nuvole. La vita attorno a lei scorreva senza quasi toccarla, e lei percepiva solo il deserto di quel labirinto di mura gelide.
Da quando aveva saputo della morte della figlia la fierezza della regina si era trasformata in un muto gelo che ormai nessuno, nemmeno Fergus, riusciva più a superare. Solo i gemellini arrivavano, talvolta, con le loro trovate, a farle piegare le labbra in un sorriso pensieroso. Ma non li sfiorava più, non li accarezzava più. E loro, i bambini, non la disturbavano. Sembrava non fossero toccati, i principini, da quel dramma che scuoteva tutto il regno. Eppure... ancora non avevano cominciato a parlare. Sembrava che il tempo, per loro, si fosse fermato, che si fossero chiusi nel loro rassicurante mondo di scherzi e burle. Il re, dal canto suo, aveva perso ogni allegria: preso dal suo dolore per la perdita della figlia e per la distanza della moglie, si era dedicato con ferocia alla ricerca dei maledetti che avevano distrutto l'amore che un tempo aveva riempito la sua vita.
Sedeva quel giorno nella tenda da campo, rigido sul suo seggio. Davanti a lui, in mezzo ai suoi uomini e a quelli gli altri tre clan, i cui capi presenziavano accanto a lui al tavolo del consiglio di guerra, uno straniero si teneva ritto nel suo folle delirio. Nero, massiccio, la pelle olivastra e una ghignante bocca dal riso malvagio. I suoi occhi perforavano l'ombra dei suoi sudici capelli neri. Un mantello di un cuoio mai visto, flessibile e squamoso, gli copriva il braccio sinistro, mentre la mano destra reggeva un lungo bastone.
Quell'uomo si era presentato ai primi grigiori dell'alba, sostenendo di poter offrire loro la chiave per la vittoria sui vichinghi.
-...draghi.- ripeté accigliato Fergus.
-Esattamente.-la bocca allargò la sua ferita maligna -Ho sviluppato un metodo per controllarli. Posso metterli al vostro servizio.-
Il re non rispose, così lo straniero continuò: -Immagino che questa guerra vi costi molti sforzi, umani ed economici, per cui vi offro la possibilità di finirla in fretta, senza inutili spargimenti di sangue.-
-E non vorresti nulla in cambio.-
-Solo la gloria di aver contribuito alla vostra riuscita.-
-No.-
L'uomo rimase basito. Senza parole, domandò: -Come?-
-Nessun uomo sano di mente offrirebbe così il suo potere senza chiedere una ricompensa. Draghi fra i miei uomini? Un drago ha divorato mia figlia e ha attaccato a tradimento uno dei miei tre migliori giovani, instillando nel suo cuore il terrore. Non intendo accettare.- accanto a lui, il capo del clan MacIntosh annuiva vigorosamente.
-Ma voi non sapete cosa sono in grado di fare...-
-Non lo sappiamo, dici?- lo interruppe Fergus, alzandosi in piedi -Un uomo, uno straniero, che spunta dal mare come un vichingo, che ci offre un enorme potere e che dice di non volere alcuna ricompensa da noi, lo fa perché la sua ricompensa è la sconfitta del nemico. Sei in collera con loro. Ti hanno rifiutato anche loro, eh? Scommetto che sei già passato al loro campo a fare la tua proposta. Sbaglio?-
L'uomo digrignò i denti, così Fergus continuò: -Loro avrebbero potuto usare i draghi, attaccarci quest'inverno quando eravamo più scoperti. Non l'hanno fatto. Sappi che io non mi abbasserò mai a indebitarmi con te, che sembri avere una curiosa propensione al tradimento.- gli altri capi si alzarono a loro volta.
Allora Drago Bludvist si rivide, qualche giorno prima. Stoik e Scaracchio lo guardavano con lo stesso misto di odio e diffidenza, mentre lo cacciavano.
Quando aveva saputo dello scoppio di quella guerra, e i motivi che avevano portato a ciò, aveva intravisto un'occasione. Lui voleva sbarazzarsi dei draghi, ma sapeva che da solo aveva difficoltà. Erano anni che portava avanti una battaglia assolutamente alla pari con quei mostri ed era ben conscio che avrebbe avuto bisogno dell'aiuto degli altri vichinghi per vincere. Già una volta l'avevano cacciato, ma era sicuro che, proponendosi per supportarli contro gli scoti, avrebbe potuto dimostrare il suo potenziale bellico e guadagnare così la loro alleanza, o almeno metterli in condizione di dovergli un favore, condizione che lui avrebbe sfruttato in maniera ben oculata.
La delusione di scoprire che l'Immenso non era cambiato, anzi, che era diventato ancora più ottuso dall'ultima volta che si erano incontrati, aveva ferito le sue buone intenzioni e il suo orgoglio. Quando gli aveva fatto la sua proposta, Stoik l'aveva guardato come se fosse completamente pazzo, dicendo che, se già anni prima aveva rifiutato di utilizzare i draghi come arma da battaglia, a maggior ragione adesso che un drago aveva rapito il suo marmocchio e mandato fuori di testa “la migliore delle sue reclute” non avrebbe mai accettato una richiesta così incosciente e pericolosa. Tutto quello che quell'idiota sapeva dei draghi era che erano difficilmente controllabili, una catastrofe pronta a esplodere e a fare più danni di quanti lui gli assicurava che avrebbero evitato. Non comprendeva il loro potenziale bellico e lui, Drago Bludvist, in quanto vichingo, era deluso che un grande capo dei suoi potesse essere così limitato.
Aveva perciò deciso di dimostrargli il suo valore non combattendo con lui, ma contro di lui. L'avrebbe spinto sull'orlo del baratro e si sarebbe ripresentato una terza volta al suo campo, per farsi pregare di aiutarli, o di risparmiarli, e allora avrebbe schiacciato l'Immenso sotto la sua potenza, portandolo a dipendere da lui e dal suo potenziale armato.
Era sicuro che gli scoti avrebbero accettato la sua alleanza. Avevano attaccato nell'Opplandene ed erano stati spinti indietro, sulle loro coste, erano in difficoltà. Se avessero voluto non vincere, ma almeno proteggere le loro case e le loro genti avrebbero dovuto affidarsi ad un dono dal cielo qual era lui. Sapeva quali storie spaventose sui vichinghi mangiatori di uomini, distruttori di villaggi, razziatori, giravano per i campi nemici in tempi di guerra. Voleva far leva sul quel terrore, voleva essere accolto e prendere parte a quella guerra. Voleva approfittarne e giocare le sue carte.
Quello che non aveva previsto, era il rifiuto anche da parte di re Fergus. Non aveva previsto che entrambi i re, nonostante la paura che sicuramente provavano dei loro nemici, di quella situazione degenerata, per i loro uomini e per le loro famiglie, erano stati in grado di controllare quel terrore e ragionare a mente fredda e con onore.
A questo punto... tanto valeva combattere da solo. Il che voleva dire... creare il suo proprio fronte di battaglia.
Fergus lo osservò allontanarsi pesantemente verso il mare. Con un gesto chiamò gli altri capi: -Rimandate i vostri figli al castello, con le reclute più giovani. Se continueremo a retrocedere in questo modo, voglio che loro siano la nostra ultima linea di difesa, che proteggano la regina e i principini.-
I tre uomini annuirono e si diressero verso le loro tende, per diramare le nuove istruzioni.

La notizia giunse inaspettata, una sera in cui Hiccup, Merida e Rapunzel contemplavano le stelle seduti l'uno accanto all'altra sul davanzale.
Jack era praticamente precipitato dentro la torre, cogliendoli di sorpresa, e la sua espressione spaesata aveva presagito un brutto colpo.
Ora lo spirito, accovacciato sulla mensola del caminetto, il bastone in spalla, taceva osservando i suoi amici. Hiccup si era lasciato cadere per terra, accanto a Sdentato, e intontito fissava il vuoto. Rapunzel sedeva in un angolo, gli occhi sbarrati e pieni di lacrime, a cui però non permetteva di scorrere. Merida aveva afferrato una spada e camminava nervosamente avanti e indietro per la stanza, agitandola e imprecando senza posa: -...maledetto MacIntosh. È stato lui, con la sua incredibile ottusità. Dovevamo pensarci, miseriaccia!
-Ma com'è possibile che non ci arrivino?! Si fidano di quello che quello stupido ha detto loro, quando è evidente che si sbaglia?...-
-A quanto pare non è poi così “evidente”.- replicò amaramente Hiccup con un filo di voce.
-Non importa! Si ammazzeranno a vicenda per una bugia! Tuo padre, mio padre, i quattro clan, i tuoi amici...- gli occhi di Merida si fecero progressivamente più lucidi -...Dobbiamo assolutamente fermarli. Dobbiamo fare qualcosa!- concluse quasi urlando.
Hiccup alzò gli occhi: -Cosa proporresti, allora?- ma temeva già la risposta.
Merida aprì la bocca per formulare i pensiero che si era insinuato nella testa di tutti, ma non uscì nulla. Rimase ferma, singhiozzando, al centro della stanza, le braccia abbandonate lungo i fianchi, la spada abbassata. Si riscosse quando i ragazzo allungò la mano per abbracciare il collo di Sdentato: -Dobbiamo rientrare.-
A quelle parole, Hiccup si fece serio e si alzò in piedi, mentre Rapunzel chiuse gli occhi con dolore.
-Metteremmo Sdentato in pericolo.-
-Non dobbiamo per forza presentarci a tuo padre con lui. E, se lo scoprissero, comunque lo difenderemmo. Insieme.-
-D'accordo.- Hiccup cominciò a maneggiare nervosamente i suoi strumenti: -A... a... allora dobbiamo organizzarci. Io... io mi occupo della sella e degli attrezzi e tu delle provviste, E Rapunzel...-
Merida però gli poggiò la mano sul braccio: -Domattina.- implorò solamente.
Il ragazzo abbassò la testa in un muto cenno d'assenso. Poi si riscosse e si andò a inginocchiare davanti allo sguardo basso di Rapunzel: -Mi dispiace...- sussurrò -...dovremo rimandare il nostro viaggio.-
Lei deglutì prima di prendere la parola: -Non importa.- disse con voce strozzata -Questo è più urgente.-
Merida, invece, alzò lo sguardo: -Jack... grazie per avercelo detto.-
Lo spirito si sforzò di sorriderle.
Quando Rapunzel e Merida andarono a dormire, Hiccup era ancora intento a sistemare la sua roba alla luce delle candele.
-Quindi... uh... suppongo verrai con noi?-
Jack fece spallucce, dall'alto della sua trave: -Certo. Non posso mica abbandonarvi in mezzo al pericolo.-
Quelle parole suscitarono a Hiccup un sorriso tirato: -Posso chiederti un favore, allora?-
-Ovviamente.-
Il ragazzo si fermò: -Se dovesse succedermi... Se le cose non dovessero andare bene... Ti potresti assicurare tu che non facciano del male a Sdentato?-
Jack calò dolcemente accanto a lui: -Ovviamente.- ripeté.

In camera delle ragazze, Rapunzel e Merida giacevano rannicchiate nel lettone, dandosi le spalle.
Rapunzel sussurrò nel buio: -Merida... Merida. Sei ancora sveglia?-
-Sì.-
-Io non verrò con voi, domani.-
Merida non rispose. Sentì freddo. Si rannicchiò, se possibile, ancora di più.

L'alba li trovò già tutti in piedi. Rapunzel impacchettava lentamente delle provviste, completamente persa nei suoi pensieri. Hiccup assicurava la doppia sella che aveva appena progettato, già fasciato nella sua uniforme in cuoio. Merida si legava la cintura della spada e della faretra in vita e si infilava l'arco in spalla., borbottando.
-Mi mancherà dover scavalcare i tuoi capelli tutte le volte che devo andare in bagno la notte.- scherzò dopo un po'.
Rapunzel sorrise stancamente.
-Sei sicura di voler restare qui? Eppure mi sembravi così impaziente di partire...- provò ad insistere Hiccup.
-Voi state tornando a casa vostra, Hic. Ad impedire una guerra. Non è la stessa cosa.- Rapunzel gli porse la borsa -Ci ho riflettuto tutta la notte: non sono pronta per questo. Ho ancora delle cose da fare, qui.-
-Ti riferisci alle lanterne?-
Rapunzel non rispose.
Hiccup contemplò la sua espressione assorta per un po': -Capisco.- disse infine -Allora... potresti riferire tu, in bottega? Ti lascio un biglietto da recapitar loro.- si chinò sul tavolo per scrivere.
-Lo farò volentieri.- Rapunzel intanto abbracciò forte Sdentato e Merida, che la serrò con uguale affetto, per poi fare altrettanto con Hiccup -...mi mancherete...-
Jack, che fino a quel momento di era tolto d'intralcio stando a cavalcioni sulle travi del soffitto, atterrò di fronte a lei: -Vieni con noi, Rapunzel. Non voglio lasciarti qui dentro da sola... di nuovo.-
-Non sono sola... c'è Pascal, con me. Non preoccuparti.-
-Jack, noi siamo pronti.- chiamò Hiccup dalla sella. Merida era già montata dietro di lui.
-A... arrivo.- Jack voltò un secondo la testa, poi tornò a guardare Rapunzel: -Vado ad assicurarmi che non si facciano male, non ci vorrà molto. Tornerò subito qui.-
Rapunzel sorrise e gli accarezzò la guancia: -Non temere, sono diventata grande, ormai.-
Lo spirito ricambiò il sorriso e scivolò fuori accanto a Sdentato.
-Torneremo appena possibile!- gridò Hiccup prima di dirigere il drago verso il cielo.
-Tornerò presto.- promise Jack, prima di seguirlo.
Ma, per la prima volta in vita sua, Rapunzel sentì di dubitare di quella promessa: un bizzarro senso di vuoto le serrò lo stomaco mentre lo guardava volare via, come ci fosse qualcosa si sbagliato in tutto quello che stava succedendo.
Bastò un battito d'ali, e in pochi istanti la torre fu vuota intorno a lei.

 


Angolino dell'autrice
Questa volta molto veloce: un semplice appunto sull'apparizione di Drago Bludvist in questa fanfiction.
La regola che mi ero imposta per questa storia era di prendere in considerazione solo il primo film dei grandi quattro e questo discorso si applica in particolare a Dragon Trainer, l'unico che abbia avuto un seguito in lungometraggio. Per cui scordatevi Valka, lo dico subito, e anche Hiccup, come si è visto, si sviluppa differenetente rispetto all'originale. La sola eccezione è Drago Bludvist e il motivo di questa scelta si chiarirà più avanti... non mi sbilancio troppo!
A presto e grazie a tutti quelli che mi seguono ancora!!
Nike
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Big Four / Vai alla pagina dell'autore: ElfaNike