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Autore: Juliia8    11/08/2017    0 recensioni
Lei Holly Carter una psicologa di 25 anni, lui Jacob Miller 26 anni istruttore di pugilato nella sua palestra.
Lui sconvolgerá i suoi piani, lei lo porterá nella direzione giusta.
Lei sa ogni dettaglio della sua vita, ma lui continua a fingersi ciò che non è, finché tutti i punti si uniranno portandola alla conclusione della sua analisi.
Dal primo capitolo:
"Per questa volta hai vinto tu ragazzina"
"Dottoressa Holly, grazie"
"Oh certo..-ride-mi devi un cappuccino Holly"
Genere: Azione, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi sveglio cominciando a rigirarmi nel letto, tanto che le coperte si sono aggrovigliate tra le mie gambe, dandomi la sensazione di essere diventata un involtino primavera. Riesco a liberarmi da quel groviglio esco dalla camera, silenzio piú totale, nel divano lui non cè, mordo il mio labbro cosí forte da farmi male, ma mai come la vista di quel divano disfatto e vuoto.

"Hey buongiorno angioletto"

urlo per la sorpresa, sentendo una forte risata divertita alle mie spalle, inarco un sopracciglio infastidita

"Stai cercando di farmi prendere un colpo per caso!"

"Pensavo mi avessi sentito, perdonami..ah! non è vero è troppo divertente"

quanto si diverte l'idiota! e quella che per poco ci rimetteva le penne ero io.

"Me la pagherai Miller"

diventa serio osservandomi continuando ad avere un aria divertita.

"Avanti nanerottola fatti sotto, vediamo che sai fare"

"Nanerottola a chi razza di scimmia poco evoluta!"

"E poi sarei io il cafone.."

sussura prima di dirigersi in cucina, che si sia offeso?, decido di seguirlo, lo osservo qualche minuto notando che sta cucinando, ora mi avvelena ne sono certa, mi conviene fuggire finchè sono in tempo.

"Scusa Jacob..io..non volevo essere scortese"

"Mi sento ferito nel profondo dottoressa non so come si possa rimediare"

dice con voce teatrale osservandomi, per poi avvicinarsi a me

"Se mangerai cio che ti ho preparato forse potró perdonarti"

"E chi mi garantisce che tu non ci abbia messo qualcosa di strano per vendicarti?"

si mette una mano sul petto fingendo di accasciarsi sul tavolino, mentre io scuoto la testa.

"Dottoressa lei mi sta forse accusando di un atto cosí terribile? Sono veramente sconvolto questa volta dalle sue insinuazioni!"

"Smettila di fare l'idiota perfavore..lo mangeró!"

sorride, per poi alzarsi e porgermi il piatto, mi siedo e prendo la forchetta titubante osservando quelle uova strapazzate che sembrano tutt'altro, ne prendo un po per poi mangiarle, ed è in quel preciso istante che lo vedo sorridere compiaciuto, nel frattempo la mia bocca va a fuoco, quel bastardo! corro verso il frigo bevendo un intera bottiglia d'acqua, appena la mia gola si placa, gli rivolgo uno sguardo assassino chiudendo gli occhi in una fessura.

"Subdolo essere!Io ti ammazzo!"

"Salsa piccante carissima Holly, dopotutto la scimmia non è poi cosí poco evoluta"

dice sorridendo soddisfatto, mi dirigo verso di lui, fermandomi a pochi centrimetri dal suo viso, lo sento sussultare appena mentre la sua espressione torna seria.

"Sei un vero stronzo Miller"

"Lo so"

"Stamattina pensavo te ne fossi andato"

"Tu mi hai detto di restare e io l'ho fatto"

"Ma tu vuoi restare?"

prende il mio viso ponendo due dita sotto il mio mento costringendomi a guardarlo.

"Me ne sarei giá andato se non volessi"

"Scometto che cè un ma.."

"Sono cosí scontato? C'è un ma hai ragione..Ci sono cosí tante cose che non sai di me, cose che ti farebbero scappare via"

"Jacob è vero non ti conosco e forse mi sto cacciando in un enorme guaio..ma come hai detto io sono il tuo angioletto custode ora"

"Holly..tu sei davvero meravigliosa ma io non posso rovinare la tua vita non è giusto"

"Te l'ho detto, io non riesco a lasciare le persone nei guai, e ormai so che hai bisogno di aiuto"

non ho idea di cosa io stia facendo, devo essere impazzita ma non riesco ad allontanarlo, ho cosí bisogno di salvarlo, perchè quel sorriso deve essere protetto ad ogni costo, quando con lui sono un altra Holly, non la solita rompipalle perfettina ma riesco a lasciarmi andare come mai nessuno era riuscito.

"Ma vorrei anche che tu parlassi con me"

"Quando ci riusciró lo faró te lo prometto"

la voce di Brian riecheggia nella mia mente "Si sente in colpa" "C'entra con la morte del vostro papá?" "Forse.." la mia parte razionale comincia a risvegliarsi e io non posso fare a meno di indietreggiare, osservando il suo stupore, e se lo vedessi solo come voglio vederlo e non per ció che è realmente? Holly devi essere razionale non instintiva, eppure non mi sono mai sbagliata su le persone e guardando i suoi occhi verdi che mi osservano attenti ad ogni dettaglip non riesco a vedere nulla di male, nulla se non paura.

"Ora dovrei andare"

mi risveglia dai miei pensieri, lo osservo mentre sta ancora cercando di capire cosa mi passa per la testa, non è facile Miller, non lo so nemmeno io.

"Dove vai?"

"Devo andare al lavoro, sai le scimmie lavorano"

"Anche io dovrei, ci vediamo stasera?"

dico sosprendendolo, ma poi sul suo volto si fa largo un enorme sorriso.

"Non farti strane idee Miller,dormi sul divano anche stasera"

"Prima credo sia il caso che io passi a casa, sai ho altri doveri"

"Lo capisco..non preoccuparti, ma non cacciarti nei guai"

annuisce per poi chiudersi nella doccia, mentre io sistemo la cucina.

"Io vado Holly, non cacciarti nei guai"

"Fai il pappagallo ora?"

ride prima di uscire di casa. Mi reco al lavoro salendo lentamente le scale trovandomi proprio di fronte alla porta Brian

"Hey piccolo che ci fai qui?"

si alza e mi ritrovo avvolta tra e braccia di quel bambino cosí impaurito, lo accarezzo leggermente per poi chinarmi alla sua altezza.

"Brian che succede?"

"Mi dispiace per come mi sono comportato ieri non volevo, ora sarai arrabbiata con me"

"Ma che dici! Con questo faccino come potrei essere arrabbiata con te"

a quel punto mi sorride senza lasciare la presa.

"Ti va di andare a prendere un bel cornetto gigante?"

"Con il cioccolato?"

"Montagne di cioccolato! Ti uscirá persino dalle orecchie"

lo prendo per mano tornando in strada mentre guardo il suo viso finalmente rilassarsi, lo porto alla cornetteria all'angolo della strada e mentre si abbuffa non posso fare a meno di sorridere

"Tuo fratello sa che sei qui?"

"In realtá no.."

sará preoccupatissimo, Brian ha preso proprio dal fratello senza obra di dubbio.

"Ti porto da lui"

e anche se un po titubante finisce di mangiare e usciamo, mi guida fino alla palestra, ora non posso evitare che venga a sapere che sono la sua psicologa.

"Brian sapresti mantenere un segreto?"

"Si certo"

"Non devi dire a tuo fratello il mio nome va bene? Di solamente che ti ha accompagnato la tua dottoressa"

"Perchè?"

e ora come glielo spiego che non posso creare un conflitto di interessi.

"Perchè voglio che sia una sorpresa"

"Non mi hai convinto, ma lo faró per te"

"Grazie Brian"

mi sorride, questo ragazzino è fin troppo sveglio prima o poi intuirá qualcosa. Lo vedo in lontananza entrare nella palestra e dalle vetrate posso vederere Jacob che gli corre incontro stringendolo forte

   
 
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