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Autore: Elgul1    11/08/2017    3 recensioni
Questa storia è un What if di cosa sarebbe potuto accadere, secondo me, se invece di Shouyou, Gintoki avesse avuto come maestro Utsuro diventando il più temibile assassino a disposizione dei Naraku.
Gintoki ha sempre vissuto per servire e aiutare il suo maestro Utsuro che lo ha cresciuto come un figlio. Da anni commette crimini di ogni genere uccide coloro che infangano il buon nome dei Narakue chi rappresenta una minaccia per l'ordine imposto. La sua strada però, durante la sua missione più pericolosa, sarà costellata di numerosi incontri che riusciranno a portarlo verso la dritta via che sembra irragiungibile?
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gintoki Sakata, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Hijikata si risvegliò a fatica, si sentiva ancora molto debole. Guardò sopra di sè e riconobbe indistintivamente il soffitto dell'ospedale.  Accanto al letto aveva un piccolo comodino su cui vide appoggiato una piantina; le tende della finestra sulla destra venivano continuamente mosse da una leggera brezza estiva
" Ah ti sei svegliato?" Domandò la voce afflitta di Okita che stava per mettergli un cuscino sul volto. 
" Che cazzo stai facendo?!?" Sbraitò l'altro preoccupato cercando di distanziarlo nonostante le fasciature e la stanchezza.
" Ponevo fine alle tue sofferenze e prendo il tuo posto mi sembra logico." Rispose l' altro sicuro mentre veniva allontanato da un uomo dal fisico imponente e dai capelli a punta. 
" Okita ti avevo detto di aspettare fuori!" Ruggì lui sgridandolo e colpendolo in testa con un pugno. 
" Ma Kondo ero solo preoccupato, per lui." Mormorò Okita,, cercando di fare uno sguardo angelico. 
" Va fuori ad avvisare gli altri che è sveglio muoviti." Replicò il comandante della Shinsengumi sedendosi sulla sedia accanto al letto del compagno. 
" Kondo per quanto ho dormito?" Domandò Hijikata ancora piuttosto confuso. 
" Circa mezza giornata il medico, ha detto che hai due costole incrinate e il naso rotto. Per circa qualche settimana non sarai capace di usare la spada." Rispose lui serio e dispiaciuto della situazione.
Il moro cercò di mettersi in posizione seduta sul letto ma dopo alcuni dolorosi tentativi ci rinunciò e borbottò:" Quel tipo mi ha ridotto davvero male, cazzo..." 
" Intendi quello che ha ucciso il diplomatico ieri sera?" Chiese Kondo.                
" Come sarebbe a dire?! Ho visto benissimo la macchina partire a razzo! Vuoi dire che quel tipo è riuscito a raggiungere l'auto?!" Esclamò sorpreso e inorridito; lui che aveva creduto di essere almeno riuscito a salvare gli ultimi compagni e l'obiettivo da proteggere.
 Kondo annui e spiegò:" Non solo ha raggiunto l'auto ma l'ha completamente distrutta e con essa anche chi c'era dentro... A parte te non ci sono stati superstiti. Mi sapresti dire cosa diamine è successo?"
Hijikata racconto tutto sia dello scontro coi compagni sia di quando era stato sconfitto dal suo avversario che delle strane parole che gli aveva detto. Kondo ne era rimasto molto sorpreso e mormorò:" Non posso credere che uno Joi da solo abbia potuto fare tutto c'ho..." 
" Io non credo fosse uno Joi. Sono solo due coloro che potrebbero fare un lavoro simile in solitaria ma il suo stile di spada  era completamente diverso." Rispose Hijikata. 
" Lo sapresti riconoscere?" Domandò Kondo speranzoso.
 " No, era vestito completamente di nero, sul volto portava una maschera da oni rosso prendibile in qualunque bancarella e i capelli erano coperti da un cappuccio, pure la voce sembrava fosse impostata è un vero mistero... Potrei trovarmelo davanti a un locale e non riconoscerlo." Kondo annui sempre più desolato, si sentiva impotente. Avevano perso ben dieci membri del loro gruppo e in più uno dei suoi più cari amici era stato ferito senza contare l'altra notizia che doveva dargli." Devo dirti una cosa Hijikata..." Mormorò lui afflitto con le mani che gli tremavano per il nervoso.
" Cioè cosa?" Domandò l'altro sperando che non potesse essere peggio di così. 
" Dato che quello era un diplomatico importante e che tu sei l'unico superstite dell'intera squadra è sorta un'indagine contro di te..." Annuncio con rammarico Kondo.
" Ma questa è una calunnia!" Esclamò lui fumante di rabbia e indignato. 
" Lo so che cosa credi? Insinuano che tu possa aver aiutato i Joi ad ucciderlo visto che mentre era qua s'e l'e spassata in malomodo con alcune donne piuttosto promiscue..."  Spiegò Kondo bisbigliando. 
" Ma è stat..."
" So bene che cosa dici e ti credo!" Ruggì Kondo alzandosi in piedi con le mani strette a pugno e aggiungendo " Però ammetterai che per molti che non ti conoscono come storia è un po strampalata tu ci crederesti che un solo uomo ha fatto tutto questo da solo?" Hijikata stette in silenzio. In effetti come storia, pareva quasi assurdo eppure era la verità. Kondo lo guardò per un istante e, prima d'uscire, disse:" Ascolta, proverò a chiedere a papi di fare qualcosa ma non ti assicuro nulla ti saprò dire nei prossimi giorni. Tu riposati mi raccomando. Lascerò due uomini qua di guardia per sicurezza ci vediamo domani." Con queste parole uscì dalla stanza lasciando Hijikata completamente solo e fumante di rabbia.

--------------

Shinpachi camminava per le strade di Shinjuko guardandosi attorno circospetto. Non aveva detto niente a sua sorella non voleva farla preoccupare e in più, sicuramente, gli avrebbe vietato di recarsi a un appuntamento che non era per loro e con gente così pericolosa. - Scusa Otae ma questa è una cosa che voglio fare da solo.- Pensò fra se e se mettendosi seduto sulla panchina di fronte al tempio sacro.
 Passarono le ore ma niente nessuno si era presentato a quell' appuntamento. Che avessero saputo della morte di suo padre e per questo non si fossero fatti vivi? Oppure aveva capito male lui il messaggio? La testa gli girava troppe cose non tornavano stava per alzarsi e andarsene quando uno strano monaco si sedette accanto a lui e bisbiglio:" Tutto bene ragazzo?"
 Shinpachi  osservò lo sconosciuto: aveva dei lunghi capelli neri, il fisico anche troppo magro stava nascosto da un kimono che sembrava stargli leggermente grande nonostante fosse molto più alto di lui ma la cosa più strana, era che, al fianco, non portava nessuna arma e tra le mani aveva solo un lungo bastone nero.
 
" Si perché me lo chiede?" Domandò lui incuriosito dal tizio.                      
" Mi sembri molto confuso come se avessi perso qualcosa d'importante." Rispose quello enigmatico e fissando un punto non precisato del parco.
 Il ragazzo sentì una fitta al cuore e mormorò:" Bhe sembra che si notì e anche tanto..." 
" Perché sei qui ragazzino?" Domandò l'uomo curioso voltandosi verso di lui. 
" Sono alla ricerca di risposte." Replicò lui senza aggiungere altro.              
 Sotto il cappello il monaco sorrise e disse:" Non siamo sempre forse alla ricerca di risposte alle domande che ci impregnano l'anima?"
 Shinpachi sbuffò e spazientito da quei giochetti mentali disse:" Mi vuole dire chi è lei?" 
Quello si alzò e mostrando uno dei suoi occhi marroni disse:" Se vuoi avere risposte su tuo padre Shinpachi Shimura seguimi e io ti darò quello che stai cercando." Mentre lo sconosciuto si allontava Shinpachi non sapeva che fare. Era davvero convinto di andare fino in fondo? Pensò a sua sorella lei meritava delle risposte e così anche lui. Si alzò dalla panchina e si affianco a quello strano monaco.
Seguì lo sconosciuto lungo molte vie secondarie, più si allontanavano dal centro più notò i luoghi farsi sinistri. Una puzza di fogna e di immondizia gli arrivava fin alle narici ma dove diavolo lo stava portando? La sua guida si bloccò di fronte a una vecchia porta scassata su cui bussò tre volte. Dopo alcuni istanti la porta si aprì lentamente facendo entrare i due dentro l'abitazione.
Il posto era piuttosto vuoto a parte un tavolo e quattro sedie non c'era altra mobilia se non tre materassi distesi a terra, Shinpachi notò sulla sinistra anche un minifrigo che ronzava vistosamente a causa forse della corrente elettrica. 

" Era l'ora che tornassi..." Disse a mo di rimprovero un uomo dalla grande capigliatura castana e dal fisico slanciato quasi quanto quello del compagno e che indossava uno yukata azzurro.         
 " Sono stato attento che non lo avessero seguito ho dovuto aspettare un'po prima di recuperarlo Zura." Replicò lui mettendosi a sedere e togliendosi il cappello con annessa parruca rivelando una capigliatura corvina che gli copriva l'occhio destro su cui Shinpachi noto una grande cicatrice che gli arrivava quasi fino ai capelli.  
" Si ho capito Takasugi  la prudenza non è mai troppa..." Borbottò lui cercando di non beccarsi un'altra lezione sui sotterfugi e inganni e mettendosi a sedere.
" Coraggio siedi giovane Shimura." Gli fece cenno Takasugi prendendo dal frigo una bottiglia d'acqua e bevendola.
Shinpachi ubbidì abbastanza nervoso li, di fronte  a lui, si trovavano due dei tre leader più importanti dell'intero gruppo dei Joi che, durante la guerra, si erano distinti sia per la loro grande forza che per la loro destrezza nel guidare i samurai ribelli in una guerra che sapevano bene essere persa in partenza. 
" Come sapevi dell'appuntamento ragazzo?" Chiese Zura osservando attentamente Shinpachi con occhio indagatore.
" Bhe ecco sono entrato nello studio di mio padre e ho visto un post-it con su scritto ora e dove trovarvi..." Rispose lui.                       
" Qualcun altro lo sa?"  Domandò Takasugi preoccupato di quella svista.
" Nono, ho buttato via il post-it strappandolo e ho chiuso a chiave la porta dello studio mia sorella non c'entrerà mai." Rispose rapido il giovane sistemandosi gli occhiali.
 " Dimmi perché ci hai cercato?" Domandò all'improvviso Zura serio.  Shinpachi stette in silenzio per qualche istante poi, a voce bassa, mormoro:" Io volevo delle risposte... Perché hanno ucciso mio padre e sopratutto chi è stato?" I due veterani si guardarono come se fossero in disaccordo su cosa dire poi, Zura disse:" Non possiamo dirti il motivo per cui è morto è un informazione riservata se te la dicessi e poi tu fossi una spia o venissi catturato sarebbero guai seri per noi..." Shinpachi abbasso la testa rassegnato " Però, sul suo assassino posso dirti che sappiamo chi è..." Mormoro Takusugi interrompendo il compagno e fissando il giovane.
Katsura lo guardò male e esclamò:" Sei forse impazzito?!" 
" Ha diritto di saperlo era suo padre tu non vorresti almeno sapere il nome di colui che ha ucciso la tua famiglia se potessi?" Chiese l'altro veterano schietto e rispondendo con un tono che non ammetteva repliche. 
Katsura sbuffo e replico:" Fai come credi..." 
" L uomo che ha ucciso tuo padre è Kuroyasha.... il demone corvo." Annuncio Takasugi con fare serio. 
Shinpachi rimase interdetto e confuso e domando:" Chi sarebbe?" 
" Quest'assassino è presente sin dall'inizio della guerra contro gli amanto, percorreva i campi di battaglia uccidendo indistintamente amanto e samurai senza alcun problema, era un samurai temibile io e Katsura durante quel periodo lo abbiamo affrontato diverse volte uscendone anche sconfitti e altre volte invece siamo riusciti a farlo fuggire." Spiegò lui tutto d'un fiato. 
" Ma se è attivo da così tanto tempo perché la Shinsengumi non fa niente?" Chiese il giovane. 
" Per un motivo molto semplice loro non sanno che esiste e inoltre nessuno sa la sua vera identita. Tutti coloro che lo incrociano sono destinati a morire, da quando l'affronto non sono mai e dico mai riuscito a toglierli quella dannata maschera che porta sul volto..." Rispose lui con rammarico. Shinpachi rimase sbigottito due veterani come loro non erano mai riusciti a sconfiggere un simile mostro? " Ma voi come avete fatto a soppravvivere allora?" Chiese lui. 
Takasugi sorrise tristemente e rispose:" Quel sadico ha una regola molto strana... Chiunque riesca a ferirlo diciamo che viene lasciato in vita."
 " Voi siete riusciti a ferirlo?!" Esclamò stupito il giovane. 
Takasugi annui. " Io l'ho ferito due volte una volta sulla spalla destra e un'altra volta sulla gamba e questo accanto a me invece solo una volta ma piuttosto gravemente allo stomaco ci siamo presi il diritto di vivere anche se io a un grave prezzo..." Rispose mostrando la lunga cicatrice che gli percorreva tutta la parte destra del volto fino ad intaccare l'occhio.                     " Se hai finito col raccontargli tutti questi anedotti divertenti direi che è ora di andare..." Borbottò all'improvviso Katsura alzandosi dalla sedia piuttosto seccato.
 " Aspettate!" Esclamò Shinpachi alzandosi a sua volta nel tentativo di fermarli.
" Che diavolo vuoi ancora ragazzo?" Sbraito esasperato Katsura.                        
Shinpachi ci aveva pensato a lungo sia quando aveva letto il post-it sia quando aveva sentito la storia di Takasugi loro erano riusciti a ferirlo loro sapevano chi era l'assassino pensò a Otae per un'istante ma lui aveva deciso. Si inginocchio di fronte ai due veterani e grido: " IO SHINPACHI SHIMURA VOGLIO DIVENTARE UN JOI! VI PREGO PRENDETEMI CON VOI!" I due samurai lo guardarono sbigottiti per qualche secondo poi Takasugi si chino verso di lui e mormoro:" Perché vuoi diventare un joi cosa ti spinge a volerlo essere?" 
" Vendetta..." Rispose lui sicuro di sè stavolta come mai lo era stato fino a quel momento.
 Katsura sghignazzo e borbotto:" Uno che pensa solo alla vendetta a cosa può servirci?" 
" Non importa come mi userete potete anche usarmi come scudo umano durante una battaglia non mi interessa io voglio uccidere quel demonio!" esclamò sempre più convinto lui col corpo che gli tremava sia dalla paura che dal nervoso.                          
 " Coraggio alzati ragazzo..." Disse Takasugi facendogli cenno.              
   Una volta in piedi il quercio gli mise una mano sulla spalla destra e disse:" Sei sicuro di questa tua scelta? Una volta che avrai deciso non si torna indietro pena il seppuku ne sei conscio vero?"                                                        
 Shinpachi annui e rispose:" Sono pronto a tutto ormai..."                    
Takasugi sorrise e disse:" Shinpachi Shimura io Takasugi leader del gruppo Joi del Kihetai accetto te come mio kohai da oggi sei sotto la mia tutela benvenuto nei Joi."  















Angolo dell'autore: Eccomi tornato col sesto capitolo. Ringrazio tutti coloro che stanno leggendo questa mia fanfiction ^^ spero che per ora il prodotto vi soddisfi se avete idee o suggerimenti da darmi mandatemi una recensione alla prossima. 


   
 
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