UN PIANO SUICIDA
Non si erano accorti ma la rossa aveva sentito tutto. Erano troppo occupati a pensare a un piano che potesse uccidere Mike e non avevano pensato alle persone che ne avrebbero sofferto.
ZOEY: il piano dei talismani è fallito e voi volete uccidere Mike?- ormai era diventata abituata a essere sacrificata per il piacere degli altri due. Era strano. Stava piangendo ma allo stesso tempo sorrideva serenamente. Come per fargli capire che era stanca di essere trattata come un sacco da box.
GWEN: noi non vogliamo ucciderlo. E’ solo l’unico modo per salvare il mondo.
ZOEY: un “modo”?- chiese a braccia conserte-. Vi conviene trovare altri “modi”, - ironizzò la loro maniera di trattare Mike con un gesto delle dita- perché uccidere il mio ragazzo, non è nemmeno un’opzione.
TRENT: se non riesci a trovare un lieto fine con la scienza non vedo come noi potremmo trovare un opzione per salvare Mike.- il ragazzo cercava di tenere tranquille le acque. La cosa peggiore che li potesse accadere sarebbe stata quella di crearsi un nuovo nemico.
ZOEY: ovvio, finché è il mio ragazzo a morire è un lieto fine, giusto?- lei non voleva stare calma. Voleva chiarire le cose una volta per tutte, mantenendo un contatto visibile indistruttibile con Trent- Ma se ci fosse Gwen in pericolo?- si girò verso Gwen- O Trent?
GWEN: ok, basta. Zoey lo vorrei salvare anch’io ma questa è l’unica possibilità. O salviamo lui o salviamo il mondo dall’inferno. - l’altra ora aveva abbassato la testa, sospirando qualcosa che gli altri non potevano sentire. Quindi se non hai un piano pronto nelle tue tasche, non vedo come potremmo farcela.
Zoey stava guardando un punto indefinito della scrivania in silenzio. I suoi pensieri riuscivano a tapparle le orecchie. A Gwen e Trent dispiaceva molto per lei, dopo quasi un mese di reclusione in quel sotterraneo erano riusciti a formarsi come squadra. Tuttavia sapevano che era la cosa giusta da fare.
ZOEY: andate via…- un sussurro soffocato dalle lacrime ma completamente udibile dai due
GWEN: Zoey…- voleva comunque farla ragionare…
ZOEY: Fuori!- ma lei non la voleva ascoltare.
Trent tese la mano a Gwen che non esitò a prenderla, per poi dirigersi verso l’uscita. Zoey si sedette su una delle due poltrone, costantemente fissando il vuoto. Si sentiva abbandonata da quella che ormai da quattro settimane era diventata la sua famiglia.
*Dopo aver rivisto il piano suicida*
HEATHER: quindi voi volete permettere a Mal di aprire il cancello, solo per poi ucciderlo un secondo dopo? E se il vostro tempo scade? Non rimarrà immortale per sempre
GWEN: già
TRENT: in verità… è l’unica possibilità
GWEN: abbiamo bisogno che tu trovi un modo per liberare gli altri dall’incantesimo. Se riusciamo a farli rivoltare contro Duncan e Lightning, guadagneremo più tempo.
HEATHER: tempo? Non avete più speranze da quando “mister chitarrista depresso”, ha deciso di farci felice con la sua inutile presenza.
TRENT: wow, grazie.
HEATHER: comunque ci sto. - prese un respiro ben più che profondo- Sapete che c’è? Vi odio… e tanto. - i due sospirarono, neanche tanto sorpresi, solo stanchi. - Io volevo solo vivere una vita normale, con Alehandro magari, andare a vivere nella casa vacanze dei suoi genitori, e invece mi sono ritrovata con un branco di zombi senza battito cardiaco.
Fine trasmissione
TRENT: è cattivo sperare che Mal la scopra e la trasformi in una sacca informe di sangue?
GWEN: ma guarda chi si sta specializzando in omicidi originali- disse avvicinandosi a lui facendogli capire chiaramente qual era il suo vero intento.
TRENT: hey, non pensare di potermi distrarre dal fatto che il nostro piano includa farti rischiare la vita.- iniziò con tono serio che poi si trasformò in un sorriso da ebete verso la compagna
GWEN: davvero?- posò anche l’altro braccio attorno al suo collo, stringendosi a lui- non c’è niente che posso fare per distrarti?
TRENT: beh, se la metti in quel modo…- si avvicinarono nello stesso istante baciandosi appassionatamente. Dopo qualche secondo, si staccarono entrambi non per riprendere fiato. Erano entrambi preoccupati per la rossa e si capiva dai loro occhi, da come si guardavano.
GWEN: Ma… ci dev’essere un altro modo per- ormai non si poteva fare niente. Ma non potevano lasciare che un demone qualsiasi si prendesse gioco con i sentimenti
di Zoey. Avevano affrontato di peggio. - Zoey ha ragione, il nostro obiettivo era di tenere tutti vivi ma il nostro piano migliore è uccidere Mike.
TRENT: Gwen, non è colpa tua. Non possiamo farci niente
GWEN: ma… non è giusto. Insomma, seriamente il nostro piano è uccidere il ragazzo della mia migliore amica, con una spada fatta in plastica?- i suoi occhi caddero ancora una volta su il paio di occhiali che li avevano aiutati in passato. - O magari c’è qualcosa dentro questa base che c’è sfuggito.
TRENT: dopo un mese di continue pulizie? Non penso
GWEN: gli occhiali. Abbiamo ancora gli occhiali, possiamo cercare altre profezie sulla porta- Gwen si alzò e si diresse verso il portale che dopo il suo ritorno avevano continuato.
TRENT: Gwen, aspetta…- e si alzò anche lui, trasportando il suo corpo stanco.
GWEN: sono rotti ma… oh eccone già una: “È un peccato per la gelatina mi è sempre piaciuto il… sistema decimale”? Ok, questi occhiali non hanno senso da quando li hai fatti cadere. Ma eccone un’ altra: “i manifesti di spedizione torneranno dal mittente non appena la consegna si farà più fortunata”…. Va bene neanche questa era sensata, ma…- ritornò alla sedia seguita dal suo ragazzo parecchio perplesso ma comunque sorridente. - Magari c’è qualcosa sulla scrivania: “Dove la sofferenza domina, gli alberi appassiscono affinché il raggio di luna dica no”. Beh… potrebbe avere un…
TRENT: sì, sono di sicuro che queste profezie sono state scritte da Izzy.
GWEN: non possiamo abbandonarli- la ragazza si fece subito seria, cosa che allertò il ragazzo davanti a lei.
TRENT: lo so. Mike è anche mio amico. Non voglio lasciarlo indietro
GWEN: ci serve un piano migliore…- tanto non lo avrebbero trovato, neanche ci avrebbero provato era inutile ed entrambi lo sapevano. Avevano già rinunciato a provarci dal loro modo in cui fissavano il pavimento.
TRENT: ok…- la ragazza aveva sentito le parole chiaramente anche se sussurrate e si era girata verso di lui- d’accordo- ripeté.
GWEN: ed io che pensavo di dover fare uno di quei classici discorsi romantici in stile ottocententeschi.
TRENT: tranquilla so che odi le romanticherie. - le sorrise. - Senti, io posso tornare al piano A se serve…- non fece in tempo a finire che un’ombra da loro fin troppo conosciuta, apparì in mezzo alla stanza.
ALT-DUNCAN: dovresti rivedere il piano A Elvis, o qualsiasi altro piano voi abbiate. Perché in qualsiasi piano Mal viene sconfitto, Gwen muore.
L’angolo di EvoN
Inizierei col ringraziare Elison per aver recensito il capitolo scorso e anche con il ringraziare voi perché il primo capitolo, per qualche insana ragione, ha raggiunto le-oltre 600 visite.
MA al finale manca poco e nessuno sa se ce la faranno i nostri eroi
Ed io spero di rivedervi nel prossimo episodio…
BA-BYE