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Autore: Crystal eye    19/08/2017    2 recensioni
Tre anni dopo lo scontro con Ade, i cavalieri sono richiamati a combattere da alcune vecchie conoscenze. All'inizio sembra essere una battaglia come le altre, ma quando in mezzo si mettono l'amore e delle scoperte che lasciano senza fiato, l'unica cosa che possono fare è cercare di non farsi sopraffare. Tra battaglie, amori e nuove parentele, il destino del mondo si posa, come sempre, sulle spalle di cinque ragazzi.... ma saranno davvero da soli?
Dro questa è dedicata a te che mi hai dato la giusta ispirazione per scriverla!!! ti adoro!!!!!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 NOTE DELL'AUTRICE: Salve!!!! Ecco qui il 17 capitolo!!! 

Capitolo 17
 
Poi fu come se qualcosa martellasse a forza nella mia testa diverse immagini.
Era molto peggio delle normali visioni che avevo, e mi accorsi che Phoenix non era più rilegato ad essere una presenza ai margini della mia coscienza, ma era come se fossero fusi insieme, tanto che, aprendo per un istante gli occhi, che non mi ero accorta di avere chiuso, vidi davanti a me le colonne della sesta casa.
Ritornai il secondo dopo alla realtà, avevo ancora una mano fatta di pura ombra al collo, ma davanti ai miei occhi vedevo la spiaggia dove io e Crystal avevamo parlato la prima volta, con il mare che bagnava la sabbia in un moto tranquillo e regolare, poi l’immagine si allargò, mostrando due ragazzi, vestiti con pantaloncini e canottiera, di spalle rispetto al mare, da dove sembrava partire la mia visuale; uno dei due è molto pallido, nonostante sia al sole, con molti tatuaggi sulla pelle visibile, di diverse forme, tutti neri, che sembravano macchie scure e lividi sulla sua pelle, e per me risulta avere qualcosa di molto familiare, come se ci fossimo già incontrati.
Phoenix, nella mia mente, ebbe un moto di fastidio di cui non compresi appieno la ragione, perché, ora che avevo visualizzato il mio obiettivo, il futuro cominciava a delinearsi davanti a me.
I due ragazzi, il moro con gli occhi neri e i tatuaggi e l’altro con i capelli rosso fuoco e gli occhi che sembravano dorati ridevano e scherzavano, ma sarebbero stati attaccati entro pochi minuti dai rakshasa e dal loro generale, Yaksha di Ravanna.
Li vidi venire feriti e torturati e uccisi e sperai che Phoenix riuscisse ad avvisare gli altri per intervenire prima che la visione si realizzasse.
Purtroppo, Shiva si accorse di quei pensieri e mi attaccò con delle scosse di pura energia oscura, che mi fecero gridare in agonia, mentre sentivo nelle orecchie una sorta di eco, come se qualcuno gridasse con me, poi avvertii un po’ di sollievo dalla stretta di quell’oscurità che formava il corpo del distruttore.
“Credi davvero che il tuo amichetto o chiunque altro possa fermarci?” mi domandò, stringendo ancora di più la presa sul mio collo. “Ora che sappiamo chi sono i due Guardiani rimasti, nessuno potrà impedirci di tornare!” esclamò, scoppiando in una risata sinistra prima di svanire, lasciando dietro di sé una scia oscura che mi impediva di fare qualsiasi cosa che non fosse combatterla.
-Phoenix! Avvisa gli altri! Presto! Phoenix! Vai!- gli gridai mentalmente.
Lui comparve davanti a me, confuso e preoccupato, la tensione evidente nella postura rigida.
-Non riesco! Non sono in grado di uscire da qui! Non so come devo fare e non posso lasciarti qui da sola!- mi disse, cercando di avvicinarsi, solo per rimanere bloccato da una barriera, probabilmente lasciata da Shiva. Ma non avevo il tempo di pensare anche a quello, dovevamo avvisare gli altri prima che fosse troppo tardi perciò dovevamo sbrigarci.
-Ti fidi di me?- gli chiesi, guardandolo dritto negli occhi, per qualche istante incurante degli attacchi di melma oscura che potevano colpirmi.
Phoenix ricambiò il mio sguardo con espressione mortalmente seria e annuì. Gli sorrisi, schivando per un pelo una lancia di pura energia oscura, che, anche se non poteva ferirmi fisicamente, avrebbe comunque potuto rallentarmi di molto e lasciarmi senza forze. Chiusi gli occhi, decidendo di usare un potere che avrei preferito non avere e sentii distintamente l’energia che emanavo cambiare. Le mie mani, fino a quel momento coperte da una debole luce, furono circondati da lampi di energia oscura, potente quasi quanto quella proveniente da Shiva.
Il cavaliere della fenice guardò affascinato quell’energia, ma non commentò, né sembrò troppo sorpreso da essa. Feci crepitare le folgori contro la barriera che mi bloccava, facendola tremolare, poi mi concentrai per creare una sfera dove racchiusi tutta l’energia possibile e disperdere quella che Shiva aveva lasciato dietro di sé per farci perdere tempo prezioso.
I muscoli di tutto il corpo cominciarono a dolermi, ricordandomi che, anche se lo potevo usare senza troppe difficoltà, quel potere non mi apparteneva.
Resistetti il più possibile, accumulando e concentrando l’oscurità in un piccolo spazio, per poi rilasciarla tutta insieme in un’esplosione che distrusse la mia gabbia e la barriera che bloccava Phoenix lontano da me.
Appena avvertii le barriere cedere, gli gridai.
-Torna indietro, subito! Dì agli altri che gli ultimi due Guardiani sono alla spiaggia e stanno per subire un attacco! Fa presto!-
Lui annuì, prima di svanire, fissandomi dritto negli occhi fino all’ultimo istante, con uno sguardo talmente intenso che mi fece tremare.
 
°°°
 
Pov Phoenix
 
Aprì gli occhi e si rese conto di essere nella camera di Shaka, vagamente consapevole di essersi concentrato su Kaeyla mentre era vicino alla sesta casa prima, quanto tempo prima? Non aveva un secondo da perdere in futili pensieri.
Cercò di alzarsi, senza risultato, le membra pesanti come macigni. Prima che potesse avere la possibilità di riprovare o di cominciare a gridare nella speranza che qualcuno lo sentisse e accorresse, vide l’aureola bionda dei capelli di Shaka, che annunciava l’arrivo del cavaliere della vergine.
“Oh! Finalmente ti sei svegliato! Erano tutti preoccupati per te, sai?” disse Shaka, guardandolo. “Come è andato l’incontro mentale con la Guardiana della Luce?” domandò poi, stupendo Phoenix.
“Come…? No, non importa, dobbiamo andare subito alla spiaggia, gli ultimi due Guardiani sono in pericolo! Stanno per essere attaccati da uno dei generali di Shiva! Dobbiamo fare in fretta!” rispose, riprovando ad alzarsi mentre parlava, venendo subito aiutato dal cavaliere d’oro.
Questi lo aiutò ad alzarsi, contattando telepaticamente i cavalieri e le Guardiane dicendogli di accorrere in armatura alla prima casa.
Arrivati lì, Andromeda abbracciò stretto il fratello, sorreggendolo al posto di Shaka e Phoenix rispiegò velocemente che dovevano dirigersi alla spiaggia, accanto all’hotel dove aveva alloggiato Kaeyla assieme alle gemelle e salvare i due Guardiani, quello del fuoco e quello dell’ombra.
Tutti si precipitarono alla spiaggia e Phoenix e Andromeda si avvicinarono ai due che aveva visto nella visione di Kaey.
Il giovane con i capelli rossi li guardò con curiosità, mentre l’altro gli lanciò un’occhiataccia per nulla amichevole.
“Scusate, io sono Andromeda, mentre lui è mio fratello, Phoenix, vorremmo parlarvi di una cosa molto importante… ed è necessario che veniate con noi…. In fretta…” disse Andromeda, allungando una mano per presentarsi e guardandosi attorno un paio di volte con aria preoccupata.
“Io sono James e lui è Ian. Mi dispiace, ma, qualunque cosa sia, non siamo interessati.” Rispose il rosso, stringendo la mano del cavaliere e facendo per alzarsi dal muretto dove stava seduto con il suo amico.
Phoenix intervenne prima che completasse il movimento.
“Sappiamo che siete in grado di fare cose incredibili, che nessun altro può fare e lo sa anche qualcuno che vuole togliervi di mezzo!” esclamò, facendo spalancare gli occhi ai due ragazzi, prima che Ian si chiudesse in un’espressione cupa e arrabbiata.
“Si può sapere chi sei tu? Eh? Fatti gli affari tuoi! Per quanto ne sappiamo chi ci vuole togliere di mezzo potreste essere voi! Ora sparite se non volete fare una brutta fine!” rispose, con gli occhi neri che pulsavano di energia repressa a stento mentre li sfidava.
Nessuno fece però in tempo a dire altro, perché decine e decine di creature mostruose, alcune dal colore giallastro, con denti granitici, capelli arruffati, grandi ventri e lunghe unghie velenose, altre giganti, nere come la fuliggine, con due grosse zanne nella parte superiore della bocca sporgenti verso il basso e unghie affilate come artigli comparvero attorno a loro, circondandoli.
I cavalieri e le guardiane si disposero a cerchio attorno ai due Guardiani, che osservavano con orrore quelle creature che li stavano lentamente accerchiando, per poter arrivare a loro.
Phoenix si mise in posizione di difesa, pronto a respingere qualunque attacco fosse partito da quegli esseri, ma sapeva anche che , considerato il loro numero, dovevano trovare il modo di arrivare al Grande Tempio il prima possibile, perché, anche volendo, non avrebbero potuto reggere troppo a lungo contro tutti quei mostri.
Sopra di loro comparve un altro essere, dalle fattezze antropomorfe, vestito con un’armatura verde cupo fatta da scaglie che copriva quelle che sembravano dieci teste e decine di braccia che fuoriuscivano dal corpo snello e longilineo, coperto interamente dall’armatura e avente in ogni mano un’arma diversa. Questi disse qualcosa in una lingua che nessuno di loro comprese e i mostri si avventarono tutti insieme su di loro, con artigli e zanne e strani colpi d’energia.
“Dobbiamo portare i ragazzi lontano da qui il prima possibile!” esclamò Selenia, creando barriere d’energia, che rallentavano il maggior numero di mostri possibile, mentre Francesca le dava manforte e dava loro fuoco o li faceva a pezzi con lame infuocate.
Su-lee, creando vortici d’aria tanto forti e sferzanti da ferire profondamente pelle, carne e muscoli, si avvicinò a Phoenix e Andromeda, rimasti, insieme a Ilde e a Lucy a difendere i due dai nemici che oltrepassavano la guardia dei cavalieri d’oro per dire loro di portarli via.
Andromeda all’inizio tentennò, preoccupato di non potercela fare, ma poi sia Su-lee che Ilde lo scossero.
La Guardiana dell’energia in particolare lo riprese pesantemente, rischiando anche di essere affettata da uno dei mostri.
Intanto i ringhi e i suoni stridenti emessi dai rakshasa si unirono alle grida di dolore dei cavalieri che venivano feriti.
Il cavaliere di Atena e Guardiano dell’Aria annuì e si portò accanto ai due, ancora impietriti dall’orrore e dalla paura. Lo guardarono con gli occhi spalancati e sussultarono quando li afferrò per gli avambracci e lasciò la sua energia libera di avvolgerli e condurli al Grande Tempio, dove sarebbero stati al sicuro.
Phoenix nello stesso istante venne raggiunto da una mano artigliata al fianco destro, che gli aprì la carne come fosse burro e lo lanciò a diversi metri di distanza, lasciandolo senza neanche la forza di tentare di fermare l’emorragia o fare qualsiasi cosa che non fosse cercare di respirare e lasciarsi avvolgere dall’oscurità.
 
°°°
 
Pov Kaeyla
 
Non sapeva se ce l’avesse fatta, ma era riuscito ad andare, perciò sperava fosse anche riuscito ad avvisare gli altri dell’attacco imminente. Cercai anche io di tornare indietro, ma mi trovai bloccata dal vampiro, che voleva farmi perdere tempo per evitare che potessi interferire con il piano del suo signore, convinto che solo io conoscessi il piano del suo padrone.
Gli sorrisi quando lui cercò di trattenermi con un blocco di ghiaccio nero, che io feci sciogliere senza troppe difficoltà.
“Se pensi davvero di potermi trattenere senza l’appoggio del tuo padrone sei davvero un illuso!” dissi, chiudendo gli occhi e ritornando nel mio corpo in un lampo di luce, trovandomi sdraiata su di un letto, con mio fratello accanto a me che mi guardava con preoccupazione.
Gli sorrisi debolmente, mentre sentivo il mio corpo fiacco e privo di energia.
Provai a chiedere di Ilda e informazioni su cosa era accaduto a Phoenix e gli altri, ma la voce si rifiutò di uscire e i miei occhi si richiusero contro la mia volontà, riportandomi tra le braccia di Morfeo, cullata dalla mano di mio fratello che mi accarezzava dolcemente i capelli.
Mi risvegliai qualche ora dopo in preda al panico, senza riuscire a percepire più il calore dell’energia di Phoenix.
Crystal, ancora accanto a me, mi afferrò per le braccia e mi abbracciò stretta, mormorandomi rassicurazioni, mentre io sussurravo qualcosa, anche se nemmeno io ero sicura di cosa.
Nella mia mente continuai a chiamare il cavaliere della fenice per ore, finché Sophia non entrò nella stanza, informandoci che i due Guardiani erano al sicuro e che tra i cavalieri c’erano stati dei feriti, ma tutti si sarebbero rimessi e sarebbero stati bene.
Quelle parole mi fecero preoccupare un poco, poi risentii nuovamente il leggero pulsare dell’energia infuocata di Phoenix e mi tranquillizzai.
“Ilda?” chiesi, incapace di organizzare una domanda più articolata.
Mio fratello mi rispose continuando ad abbracciarmi.
“Sta bene! Si è svegliata diversi minuti prima di te. Adesso si sta riprendendo dagli effetti di quella maledizione.”
Io sorrisi, rilassandomi completamente.
“Adesso riposa anche tu. Presto dovremmo ripartire!” mi disse, sciogliendo l’abbraccio e dandomi un bacio sulla fronte.
 
 
 
 
  
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