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Autore: biatris    21/08/2017    1 recensioni
Sam si guardò intorno e sperò ancora una volta che arrivassero a salvarla il prima possibile. L'avevano lasciata sola per gran parte del tempo. Ogni tanto una donna del villaggio passava a portarle del cibo e dell'acqua e le chiedeva se andava tutto bene. Lei rispondeva sempre di sì. Cos'altro avrebbe dovuto dire? Era prigioniera su un altro pianeta solo in quanto donna e aspettava che qualcuno venisse a recuperarla spacciandosi per il suo compagno. E quel qualcuno sarebbe probabilmente stato il suo ufficiale superiore.
Ma lei stava bene, si disse. Era quello che si diceva sempre in fondo, pensò. Ne sarebbe uscita viva in qualche modo.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La dottoressa Fraser aveva già effettuato diversi esami, ma nulla si era rivelato utile a scoprire cosa stesse succedendo. Sam era seduta su un lettino in infermeria. Stava meglio, ma si sentiva ancora piuttosto debole.
“Sam, ti sei accorta di qualcosa di anomalo negli ultimi due giorni?” domandò Janet.
La donna scosse la testa.
“No. Sempre il solito. Mi sentivo un po’ stanca, ma questo già da prima. Sapevamo a cosa era dovuto, perciò non mi sono nemmeno preoccupata troppo” ammise.
La dottoressa annuì. La verità era che si sentiva estremamente inutile. Sapere di non poter fare nulla per un’amica che stava rischiando la vita la faceva sentire enormemente in colpa.
“Janet, mi chiedevo una cosa” disse poi Sam.
“Dimmi” la incoraggiò l’altra.
“Voi avete contattato i Tok’ra, giusto?” chiese il maggiore.
Janet annuì. Non capiva dove volesse andare a parare Sam.
“E i Nox, i Tollan e gli Asgard…” continuò la donna.
Janet la fissò.
“E nessuno di loro ha saputo dirci nulla” sottolineò “Almeno per il momento.”
Sam annuì.
“Lo so” confermò “E’ solo che non posso fare a meno di chiedermi se non abbiamo dimenticato una cosa fondamentale” disse poi.
La dottoressa era tutt’orecchi.
“Mi chiedevo…Perché non abbiamo mai pensato a contattare direttamente la razza di Yuji?” chiese Sam, più a sé stessa che all’altra.
Janet sospirò.
“Sam, hai detto tu stessa che, a parte il nome e il fatto che vengono da una galassia molto lontana, non sai nulla di più su questi alieni…”
Carter concordò.
“Hai ragione” disse “Però non posso smettere di pensare che in qualche modo potremmo rintracciarli.”
Janet scosse le spalle.
“Se un modo c’è, io di certo non sono la persona migliore con cui parlarne” sorrise “Mai pensato di chiedere a Daniel? In fondo è lui lo scienziato…”
Sam annuì. Avrebbe parlato con l’amico e insieme ne sarebbero usciti.
 
Daniel era nel suo laboratorio, come al solito. Sam lo raggiunse portandogli una tazza di caffè bollente, che posò sul tavolo dove l’amico stava lavorando.
“Ciao Danny!” salutò.
L’altro sorrise.
“Ciao Sam!” ricambiò “Cosa ti porta nel mio laboratorio?” chiese.
La donna ci pensò un secondo, poi cercò di spiegare la sua idea.
“Daniel, stavo pensando…Hai presente Yuji, l’alieno che mi ha riportata in vita…” iniziò.
Lo scienziato la ascoltava attentamente. Quando Sam arrivava nel suo studio così, all’improvviso di solito portava novità determinanti. Il fatto che fosse piombata lì chiedendo dell’alieno che l’aveva salvata lo preoccupava un po’.
“Sì. O meglio, so quello che hai raccontato tu” disse “Nulla di più.”
Sam annuì.
“Esatto! E’ proprio questo il punto! Nulla di più!” sottolineò.
Daniel non capiva.
“Noi abbiamo dato per scontato che dovessimo cercare qualcuno che ci aiutasse a risolvere questa situazione, ma se invece la strada fosse molto più semplice? Se noi dovessimo cercare la persona che ha creato questa situazione?” disse Sam.
Il dottore la fissò.
“Sam, ci sono centinaia di Stargate là fuori. Come pensi di riuscire a trovare quello che porta a quel popolo? Sempre che loro ne abbiano uno…”
Sam sospirò.
“A questo non avevo pensato” ammise “Però sono sicura che se escludessimo gli Stargate dei mondi già esplorati potremmo ridurre la ricerca…”
Daniel improvvisamente si illuminò.
“Certo!” disse “E se noi chiedessimo ai Tok’ra, ai Nox o agli Asgard le coordinate dei mondi da loro visitati…”
“Potremmo escludere anche quelli!” concluse Sam “Dal momento che loro ci hanno detto che non conoscono questa razza.”
Daniel annuì. Poteva essere un’idea, anche se dubitava che i loro alleati potessero, o volessero piuttosto, aiutarli. Sia i Tok’ra che i Nox erano piuttosto gelosi delle rispettive conoscenze, ma tanto valeva provare a contattarli.
 
Due ore dopo il comando Stargate si preparava a contattare i propri alleati, nella speranza di poter trovare una spiegazione a tutto quello che stava succedendo.
Come previsto i Tok’ra dissero di non poter aiutare i terrestri poiché i siti dove le spie Tok’ra erano state o si trovavano al momento erano segreti e non collezionati in un database, proprio con lo scopo di non diffondere notizie nel caso di una cattura da parte nemica.
Gli Asgard invece fornirono, tramite Thor, le coordinate di diversi pianeti appartenenti alla loro galassia, che sarebbero stati inseriti nel sistema per accelerare la ricerca.
I Nox furono gli ultimi a rispondere, ma allo stesso tempo la loro risposta fu la più soddisfacente.
Sam, Daniel, Jack e Teal’c stavano inserendo le coordinate dei pianeti visitati dagli Asgard, quando si sentì la ormai celebre frase
“Attivazione dello Stargate non autorizzata!”
I membri dell’SG1 si recarono velocemente alla sala di comando. Dopo pochi minuti Lya, la Nox che avevano incontrato sul pianeta Gaia, si palesò, non prima di aver fatto scomparire eventuali armi.
 Daniel le si avvicinò.
“Lya, è sempre un piacere vederti” le sorrise, ricambiato.
La donna salutò Jack e Teal’c con un cenno del capo. Poi guardò Sam.
“Samantha, mi spiace che tu sia in questa situazione” le disse “Faremo tutto quello che è in nostro potere per aiutarti.”
Sam sorrise. Sapeva che i Nox erano una popolazione straordinaria.
Jack allora, resosi conto che il Generale Hammond non aveva mai incontrato la Nox, decise, in qualità di ufficiale superiore, di fare le presentazioni.
“Lya, questo è il Generale George Hammond, il nostro superiore. Generale, Lya è una dei Nox che ci hanno aiutato in diverse occasioni.”
“Molto piacere” disse allora il generale “Venite pure, cerchiamo un posto più comodo dove parlare.”
  
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